No al carbone Alto Lazio

10 maggio 2007

Bersani se ne lava le mani?

Non ci interessa la lista di ovvietà che ha rilasciato nell'etere Bersani con le sue recenti dichiarazioni sulla riconversione a carbone a Civitavecchia. I cittadini attendono la sua risposta sulla riapertura della conferenza dei servizi.
Quanto alla presenza di anomalie procedurali e miopie di ogni sorta riguardanti la riconversione, eccone alcuni esempi:
  • lesione del diritto alla salute (vedi ad es. lo studio del dipartimento epidemiologico regionale)
  • infrazioni importanti sul fronte delle procedure: la Valutazione di impatto ambientale, indicata come lacunosa dallo stesso ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio e dalla Commissione di periti nominata dal tribunale di Civitavecchia. In essa infatti non è stata presa in considerazione l'interazione degli inqunanti prodotti dalla centrale riconvertita a carbone con le altre realtà di Montalto, Torrevaliga sud, il porto etc. Anche la Conferenza dei servizi non è stata realizzata in modo conforme alle norme, vista la partecipazione del solo comune di Civitavecchia con l'esclusione quindi di tutti gli altri pur interessati gravemente dall'esposizione agli inquinanti prodotti dalla riconversione.

Le condizioni per rivedere il progetto, dunque, esistono e in modo inequivocabile, ora toccherà a Bersani rimanere coerente con quanto affermato: "Esistono norme e regole, elementi di garanzia che devono essere rispettati e che ovviamente, se non sono rispettati, le cose non si fanno”.

Vedi anche:
“Il ministro per lo Sviluppo Economico, prima ancora dell’Enel, deve dirci quante morti per tumore sono attese a causa dell’inquinamento ambientale che verrebbe prodotto se entrasse in funzione la centrale a carbone” (Gino Ciogli, sindaco di Ladispoli, a commento delle suddette esternazioni di Bersani)

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