No al carbone Alto Lazio

24 ottobre 2007

Italia Nostra "Agricoltura: un'immagine al carbone"

Brindisi, 24/10/2007

COMUNICATO STAMPA Italia Nostra sez di Brindisi
Italia Nostra "Agricoltura: un'immagine al carbone"

L’agricoltura rappresenta, da sempre, una parte importantissima della nostra economia ed è pertanto doveroso da parte di tutti prestare la massima attenzione ai motivi che hanno portato i nostri agricoltori nelle piazze a protestare con forza.
Riteniamo, per questo, che occorra andare in fondo a quanto emerso per scoprirne le cause e adottare i provvedimenti più opportuni, poiché non è in discussione l’esito di un raccolto, ma l’intera economia legata all’agricoltura e la salute stessa dei cittadini.

Che l’Enel avrebbe dichiarato la propria estraneità in merito agli inquinamenti dei terreni oggetto del provvedimento comunale, non v’erano dubbi di sorta, ma proprio per questo ora si esige, da parte delle autorità preposte, un estremo rigore, la massima celerità e l’assoluta trasparenza nel chiarire tale grave situazione. I cittadini devono sapere chi inquina e nello specifico chi ha inquinato quei terreni, basta con i teatrini!

I settori più importanti della nostra economia (attività portuali e aeroportuali, agricoltura ecc.), invece di essere aiutati, subiscono quotidianamente vere e proprie azioni di danneggiamento, ciò mette in discussione il nostro futuro. Il comparto agricolo del nostro territorio ha necessità d’importanti investimenti per una veloce modernizzazione e divenire competitivo in un mercato che lega sempre più i prodotti agricoli all’ambiente in cui questi sono prodotti. Quindi quanto più questo è integro, più fortuna commerciale hanno i prodotti.

Le vicende che stanno accadendo in questi giorni ledono gravemente - e ci auguriamo non irreversibilmente - l’immagine della nostra agricoltura.
Si chiede ormai da troppo tempo una drastica riduzione del traffico di carbone, otto milioni di tonnellate annue sono una quantità insostenibile per il nostro territorio ed è inammissibile che ciò continui ad avvenire con la colpevole indifferenza di molti. Nella convenzione del 1996 era stata riconosciuta tale insostenibilità fissando il tetto massimo in 2,5 milioni di tonnellate annue. Ed è ai valori di quella convenzione che occorre fare riferimento.

Se è opportuno arrivare quanto prima alla firma delle nuove convenzioni è altresì basilare che queste, a differenza di altre più recenti, non debbano essere “dettate” dagli interessi dell’Enel che non sono mai coincisi con quelli del territorio.
Italia Nostra sollecita la cittadinanza ad essere attenta, e la politica a non mancare d’esercitare i propri compiti precipui: la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e la salvaguardia e la valorizzazione del territorio da cui può derivare uno sviluppo duraturo e non effimero.

Il Consiglio Direttivo
COMUNICATO STAMPA Italia Nostra sez di Brindisi

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