No al carbone Alto Lazio

23 novembre 2007

carbone, mercurio, pesca: comunicato alla cittadinanza


Riceviamo e pubblichiamo:



"Il Coordinamento dei Medici non desiste dal proprio impegno civico di tutela della salute degli ignari cittadini ormai stanchi di lottare contro la gioiosa macchina da guerra (meglio, da inquinamento) targata, all’inizio, Marzano - Storace - De Sio ENEL e, ora ,Bersani - Marrazzo -Gasbarra - Enel. Non ci arrendiamo perché è nostro diritto/dovere fungere da movimento che attua la vera “sussidiarietà”, visto che anche i partiti fiaccamente ambientalisti (ci riferiamo ad alcuni equilibristi verdi, ai sussiegosi diessini, ad alcuni cattolici all’acqua di rose… stavamo per scrivere “all’acqua santa”… ma la blasfemia non è nel nostro stile) stanno a guardare senza porre in essere azioni incisive a difesa della salute (e dell’ambiente) del popolo inquinato.

Del resto, l’art. 5 del codice di deontologia medica ci obbliga a “promuovere una cultura civile…tesa allo scopo di garantire la fruizione d’un ambiente vivibile”.

A tal proposito (visto che gli organi istituzionali a ciò deputati tacciono colpevolmente) vogliamo segnalare un altro pericolo inquinante che incombe sul settore ittico, strettamente legato alle ricadute sulle acque marine di sostanze tossiche disperse nell’aria (ma, poi, ineluttabilmente assorbite dai pesci di cui ci alimentiamo) per la combustione del carbone delle centrali termoelettriche.

Le fonti scientifiche alle quali attingiamo sono:



  1. la FISAP = Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee;

  2. l’Università della Tuscia, i servizi veterinari della Asl Rm/F, l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Toscana e Lazio;

  3. l’Università di Pittsburg in Pennsylvania USA.

Ebbene: le evidenze tossicologiche dovrebbero indurre i nostri Governanti ad essere più cauti (rispettando, almeno una volta, il Principio costituzionale di precauzione!) e a porre in essere norme cogenti di politica sanitaria e ambientale (invece di “concedere deroghe sui trialometani” o su altri delicati settori della prevenzione collettiva).

Ecco le evidenze:

A) nel pescato della costa di Santa Marinella si è riscontrato un tasso di mercurio superiore alla norma (che è 0,5 mg/kg), e la presenza di Pcb (considerati tossici non desiderabili);

B) nel pescato di acque vicine a centrali a carbone di Pittsburg è stato rinvenuto nel tessuto dei pesci un alto contenuto di mercurio e selenio.

Quelli i dati e queste le considerazioni :




  • l’ingestione di pesce contaminato da mercurio aumenta il rischio infantile di ritardo mentale, difficoltà d’apprendimento, difettoso sviluppo neurologico, defict del linguaggio, della motorica, dell’attenzione e della memoria (sembra che alcune malformazioni congenite vengano facilitate da tale metallo tossico);



  • l’ingestione di pesce al mercurio causa danni neurologici e cardiovascolari anche negli adulti .


Vogliamo ricordare agli Organi Istituzionali di tutela che già nella VIA (ch’è parte integrante del Decreto di autorizzazione alla conversione a carbone di TVN) c’è scritto a chiare lettere che la combustione del carbone “aumenterà le emissioni di mercurio del 50%” e che “c’è perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere contenute nel valore di legge “(che è di 0,8 microgrammi per metro cubo di emissioni al camino).


I nostri padri latini dicevano “Intelligenti pauca” (cioè: per chi comprende il problema servono poche parole). Noi parliamo di pericolo immanente di inquinamento da molti anni e abbiamo scritto e detto molte parole scientificamente ineccepibili. A quanto pare, dentro le Istituzioni e nel mondo dell’economia politicizzata esistono pochi “intelligenti”!


Che Dio ce la mandi buona… visto che Bersani e compagnia carbonifera cantante ce la mandano decisamente cattiva… e cattiva assai!"



Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell’ambiente.


Civitavecchia, 23 novembre 2007

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