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20 novembre 2007

RUBBIA all'EUROPARLAMENTO: puntare sulle RINNOVABILI


(ANSA) - BRUXELLES, 19 NOV - Occorre fare di piu', anche in termini di investimenti e di risorse per aumentare la presenza delle rinnovabili nel pacchetto energetico e l'Europa deve darsi da fare se vuole mantenere la sua posizione all'avanguardia anche grazie agli obiettivi che si e' data di qui al 2020. E' questo il messaggio che il premio nobel per la fisica Carlo Rubbia e' venuto a portare al Parlamento europeo per un incontro della commissione speciale sul cambiamento climatico. Rubbia, in una conferenza stampa con Guido Sacconi (Pse) presidente e Karl Heinz Florenz (Ppe) relatore della commissione, ha decisamente preso le distanza dalla possibilita' di ''catturare e sequestrare'' la Co2 per le energie fossili, una tecnica allo studio a livello europeo e conosciuta con l'acronimo inglese di Ccs. ''E' come dice il famoso detto italiano 'avere la moglie ubriaca e la botte piena'. Considerando che un'auto produce in un anno una quantita' di Co2 quattro volte il suo peso pensare di mettere tutto questo sotto terra e' rimuovere il problema non eliminarlo'', ha osservato Rubbia. Inoltre, ha segnalato, ''pochi sanno che per essere riassorbita nella biosfera la Co2 richiede 35.000 anni. Quindi se vogliamo 'sequestrarla' dobbiamo farlo per un tempo estremamente lungo ed e' un problema enorme''. Occorre puntare invece sulle rinnovabili, ha spiegato Rubbia, e soprattutto il solare, ma per fare questo ancora ''manca la volonta' politica''. Un problema presente in Italia, dove, ha spiegato il premio Nobel, da anni non e' stata adottata la norma per inserire fra le energie verdi anche il solare termodinamico. ''Se ci vogliono cinque anni per firmare un decreto...'', ha osservato Rubbia. Per quanto riguarda il nucleare, secondo l'ex direttore del Cern, sara' una parte essenziale del pacchetto energetico, ma non nella forma attuale. ''Il nucleare di domani non avra' nulla a che vedere con quello di oggi'', ha segnalato il premio Nobel indicando che il lavoro della ricerca dovra' andare proprio in questa direzione. Per quanto riguarda i biocarburanti, Rubbia ritiene che siano una ''ottima soluzione'', se la loro produzione viene separata da quella alimentare e se si produrranno automobili che ''fanno 100km con tre litri''. Il premio Nobel ha anche risposto agli scettici del cambiamento climatico e a coloro che dubitano dell'allarme. ''Noi su questo pianeta ci siamo e anche se ci possono essere margini di errore, non prendere posizione in modo convinto sarebbe un grave errore'', ha osservato il premio Nobel, sottolineando che rispetto a quando era bambino ''ci sono quattro volte il numero di persone sulla terra e l'uso dell' energia e' aumentato di 16 volte''. ''Si tratta di una profonda logicita' ed evidenza. Non possiamo pensare che la popolazione cresca di un fattore quattro e il consumo energetico di un fattore 16 e pretendere che il pianeta faccia finta che nulla sia successo'', ha sottolineato Rubbia. ''Ignorarlo sarebbe incoerente col nostro senso di responsabilita' verso le future generazioni''. (ANSA). CLG
19/11/2007 19:52

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...e l'Italia è troppo indietro sullo sviluppo delle energie rinnovabili

(ANSA) - BRUXELLES, 19 NOV - L'Italia e' indietro sulle energie rinnovabili rispetto ad altri paesi europei come la Spagna, anche perche' mancano gli strumenti legislativi per incentivarne la produzione. E' quanto ha affermato Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, conversando con i giornalisti a margine di un seminario organizzato al Parlamento europeo dalla commissione temporanea sul cambiamento climatico. Rubbia ha segnalato che in generale troppo poco viene fatto per le rinnovabili, in particolare per l'energia solare. ''Il fotovoltaico in tutto il mondo rappresenta quanto prodotto da una sola centrale nucleare'', ha spiegato l'ex direttore del Cern. ''Quando ero all'Enea l'Italia era partita, bene ma ora e' sicuramente dietro ad altri paesi come la Spagna, dove c'e' un' industria nel solare e nell'eolico'', ha spiegato Rubbia. ''In Italia non esistono norme legislative sufficientemente valide per incoraggiare l'industria ad essere competitiva'', ha osservato il fisico. ''Finora ne' i ministri precedenti ne' Bersani hanno firmato il decreto per riconoscere il solare termodinamico come energia verde'', ha spiegato il premio Nobel. (ANSA). CLG
19/11/2007 16:50

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