No al carbone Alto Lazio

22 dicembre 2007

richiesta di risarcimento danni alle società responsabili di inquinamento ambientale

Riceviamo e pubblichiamo:

"Completa adesione dei Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio alla seguente interrogazione:


Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01105 Atto n. 3-01105

Pubblicato il 5 dicembre 2007
Seduta n. 261

ROSSI - Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. - Premesso che:


la Commissione europea ha dedicato un apposito software EcoSenseLE (http://www.externe.info) per la quantificazione economica dei danni alle persone ed all’ambiente, per una qualunque fonte di emissione, attraverso l’indicazione di dati quali NOx (ossidi di azoto), SO2 (diossidi di zolfo), PM 10 (polveri), NMVOC (composti organici volatili non metanici, benzene, toluene, xylene, 1-3 butadiene), la CO2, il metano ed il protossido di azoto;

i dati sulle emissioni relativi alle fonti inquinanti non mobili possono essere ricavati consultando l’Inventario delle emissioni e delle loro sorgenti (APAT: INES – EPER, sul sito www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/);

ad esempio, per un caso tipo, come quello della centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, il costo annuale per la società è, in Italia, di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per la morbilità; dopo 25 anni di attività il prezzo per la perdita di vite umane sarà stato di oltre 200 milioni di euro; a queste spese vanno poi aggiunte quelle per le emissioni annuali di oltre 10.730.000 di tonnellate di anidride carbonica che, nel 2001 e 2002, erano state invece rispettivamente di 5.621.111 e 7.338.833 (ENEL Dichiarazione ambientale anno 2002-2004). A fronte di una previsione di spesa sanitaria (2008) di oltre 100 miliardi di euro all’anno, va rilevato che, nonostante l'impiego del combustibile fossile porti ad una maggiore produzione di polveri e sostanze tossiche, si stia addirittura cercando di implementare l’utilizzo del carbone quale fonte di produzione di energia,


si chiede di sapere:

se il Governo non intenda avviare, per gli impianti autorizzati dopo il recepimento della direttiva europea 77/CE/2001, le opportune procedure di richiesta di risarcimento danni a carico delle società proprietarie e dei responsabili del rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di centrali turbogas, a carbone, di termovalorizzatori e di tutte quelle strutture volte alla produzione di energia attraverso fonti che non siano integralmente rinnovabili (beneficiando all’uopo di consistenti contributi pubblici come stabilito nella citata direttiva europea);

se il Governo non ritenga opportuno sospendere l’iter per l’avviamento di centrali come quelle di Modugno (Bari), Napoli, Ferrara, Civitavecchia (Roma) o le autorizzazioni al potenziamento di numerosi inceneritori sul territorio nazionale, per compiere le opportune valutazioni, nel bilancio “costi/benefici”, circa la “convenienza” derivante dall’attivazione di tali strutture;

se il Governo non intenda valutare, per il futuro, con maggiore attenzione le possibili autorizzazioni e il rilascio di finanziamenti pubblici per impianti di produzione energetica non completamente imputabili a fonti rinnovabili, alla luce dei dati derivanti dalla spesa per la mortalità, per la morbilità e per i danni derivanti dall’inquinamento all’ambiente.

Senatore Fernando Rossi

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20 dicembre 2007

Scientific American: carbone e radioattività

Coal Ash Is More Radioactive than Nuclear Waste

Tradotto in italiano, il sottotitolo recita più o meno così: "Le ceneri risultanti dal carbone combusto (nelle centrali a carbone) sono più radioattive delle scorie nucleari". Durante il processo di combustione, spiega l'articolo, le particelle radioattive contenute nel carbone si concentrano.

Ringraziamo il Coordinamento dei Comitati dei Medici dell'Alto Lazio per l'Ambiente e la Salute per la segnalazione.

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16 dicembre 2007

Conferenza sui cambiamenti climatici, Bali 2007: alcuni approfondimenti


Da "La festa è finita", articolo di B. Spinelli visibile su LaStampa.it (vedi qui):


"...La politica sa che esiste ormai una verità scientifica sul destino terrestre, ma per inerzia continua a disputare come se il clima fosse una discriminante fra destra e sinistra: è una cecità condivisa dalla stampa. Nelle riviste scientifiche esiste oggi un consenso pressoché totale sul clima. Non nei giornali generici, dove contano più le lobby e i politici reticenti che gli scienziati. [...] Il katèchon per gli stoici è qualcosa di più semplice: è fare il proprio dovere, rispettando l’altro e la natura anche se la terra viaggia verso la conflagrazione."
Vedi anche:

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13 dicembre 2007

"Assenteismo civile", due esempi: i civitavecchiesi e Scaroni

Pare che un terzo dello scorso anno lavorativo sia, in media, stato disertato dai dipendenti comunali civitavecchiesi.
Riportiamo la notizia, visibile su Civonline.it (vedi qui), per permettere al lettore di costruirsi un'idea organica di cosa sia Civitavecchia. Non è affatto un caso che proprio qui Enel riesca in tutte le sue porcate.
I veri complici sono i civitavecchiesi, al di là delle responsabilità politiche ben individuabili.
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Scaroni , Amministratore Delegato Eni, ex AD Enel


Scaroni e Pierluigi Bersani "Mr. Asso di carboni".



Riportiamo "en passant" anche l'ultima sortita dell'AD Eni Scaroni (illustre pluricondannato, vedi qui l'articolo a firma M. travaglio "Il caso Paolo Scaroni Ovvero il manager all'italiana")
durante un comizio pro-carbone all'università Luiss di Roma si è così espresso:
"KYOTO è [...] 450 milioni di persone colte nel mondo che danno il buon esempio, ma non risolvono un accidente".

Da un punto di vista politico e educativo si tratta di un messaggio propriamente criminoso. Da parte dell'AD di un'azienda multinazionale miliardaria -l'Eni- che si permette anche il lusso di divulgare spot pubblicitari sul risparmio energetico per un pianeta migliore.

Che Scaroni soffra di sensi di inadeguatezza di fronte alla complessità della vita? Caro Scaroni, "un accidente" vale lei, le sue parole, il suo operato, rispetto ai valori civili, e a quanti s'impegnano nella prospettiva di rendere migliore questo mondo. Le più grandi testimonianze umane, i più grandi messaggi, provengono da quanti hanno dimostrato che anche con l'azione appassionata di pochi si può cambiare il mondo.
Quanto contenuto nel trattato di Kyoto, di per sé, non potrebbe mai risolvere i problemi del pianeta, eppure Kyoto è il simbolo di una svolta che si vuole negare.

L'esternazione di Scaroni, non merita affatto attenzione, né tempo: perchè si tratta -è evidente- dell'ennesimo tentativo di far breccia nell'opinione pubblica col banale ma sempre fascinoso principio del "mal comune mezzo gaudio", che tanto piace a chi vuol mantenere le mani libere per lucrare a scapito di interessi pubblici, nazionali e mondiali. Ma abbiamo già avuto modo di argomentare ampiamente su questo.
Semmai a inquietare dovrebbe essere il fatto che Scaroni si permetta di pronunciare quele parole innanzi a un pubblico -in teoria- colto e informato abbastanza da poter ridere della pochezza di certe affermazioni: quello di un'università (non una a caso: si tratta della Luiss...)

Scaroni: una testimonianza di inciviltà paradigmatica.


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Uno sguardo al percorso

Certo sarebbe bello se di blog come questo non ve ne fosse bisogno alcuno.

Ad ogni modo, negli ultimi due mesi le pagine viste sono state 3000, i visitatori 1840.
In totale fanno 10922 pagine viste, da 6871 visitatori, in questi primi sette mesi di vita del blog.
Grazie.

PS:
Rispondete al sondaggio sulla colonna destra!



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12 dicembre 2007

L’Arpa Lazio chiede il riesame del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di TVN...


Comunicato stampa Nocoke

"L’Arpa Lazio chiede il riesame del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di TVN confermando quanto più volte evidenziato dal Movimento No Coke.
Lo scorso 13 novembre l’Arpa Lazio ha avanzato al Ministero dello Sviluppo Economico la richiesta di riesame del decreto autorizzativo della riconversione di TVN, ai sensi dell’art.9 comma 4 lettere a) e d) del D.Lgs. 59/05, evidenziando, fra l’altro, che “per le emissioni in atmosfera i valori di flusso di massa prescritti all’intera centrale per gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e le polveri non sono congruenti con quanto autorizzato per sezione e inoltre non sono stati stabiliti i valori limite per una serie di macro e micro inquinanti”.
Carenze e lacune già poste in evidenza dalla perizia disposta dal Tribunale e sulla base delle quali, già precedentemente, era stata avanzata richiesta di riapertura della Conferenza dei Servizi.
A breve il Ministero dovrà istruire il procedimento, richiesto peraltro anche dal Ministero dell’Ambiente, e a cui auspichiamo si aggiunga analoga richiesta della Provincia di Roma.
Ma ci preme sottolineare come le tante denunce effettuate dal Movimento, dai medici e da innumerevoli esperti, trovino in questa richiesta non solo una ulteriore conferma di merito, ma anche, e soprattutto, la riprova che le tante rassicurazioni fornite da Enel circa l’impegno ad abbattere del 30% il livello degli inquinanti che la centrale a carbone avrebbe emesso non possono essere credibili perché basate su una valutazione d'impatto ambientale inattendibile e lacunosa, fondata sulla menzogna del carbone pulito.
È ormai evidente che le autorizzazioni per la conversione a carbone di TVN sono state concesse sulla base di errori grossolani e colpevoli omissioni. È necessario fermare la costruzione di quell'insulto all'umanità e indagare sulle responsabilità di chi quelle autorizzazioni ha concesso.
La proposta di autoriduzione del 30% delle emissioni avanzata da Enel rappresenta una presa in giro ed un oltraggio per la popolazione dell'Alto Lazio e, allo stesso tempo, una riduzione allo status di colonia per le istituzioni che hanno ufficialmente richiesto la riapertura della Conferenza dei Servizi.
Per Bersani rappresenta, al contrario, la solenne e ormai superflua investitura a "Ministro dell'Enel".

Contatti:

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Il bluff mediatico by enel

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Comitato dei Movimenti NO COKE dell’Alto Lazio non può restare inerte di fronte al maxi-bluff mediatico posto in essere dalla plutocratica azienda ENEL, sotto gli occhi distratti delle Istituzioni di garanzia.
Andiamo per ordine.

  1. L’anno scorso l’Agenzia Italiana per l’Energia informò il mondo politico e imprenditoriale che la rete nazionale di produzione di energia elettrica, nel suo complesso, era (ed è) in grado non solo di soddisfare le esigenze interne (che sono di cinquantacinque mila Megawatt) ma di esportarne almeno diecimila all’anno! Quindi: la tanto decantata e urgente riconversione a carbone (pulito) NON è necessaria per i nostri fabbisogni energetici nazionali ma risponde soltanto agli smodati appetiti e profitti settoriali a tutto danno delle popolazioni inquinate dal surplus di CO2 (per rimanere nell’ambito della combustione del carbone)… surplus di emissioni che costringerà il Governo Italiano (non le aziende elettriche!) a pagare multe salate per il mancato rispetto del protocollo di Kyoto.
  2. Ora apprendiamo che le classifiche internazionali ci pongono agli ultimi posti per i progetti di ricerca e di attuazione di centrali energetiche da fonti rinnovabili. A nulla valgono le manovre diversive poste in essere dall’Ufficio stampa dell’ Enel che sbandiera la prossima installazione a Montalto di una centralina a pannelli fotovoltaici (cioè ad energia solare) che produrrà SEI - diconsi SEI ! - megawatt. Anche il più disinformato dei cittadini comprende che si tratterebbe di una goccia in un mare magnum e che siamo ridotti proprio male se le possibilità di sottrarci al ricatto delle forniture di gas e petrolio sono, di fatto, inesistenti!
  3. Il 13.11.2007 (con un ritardo di undici anni dalla direttiva europea 96\67\CE, di quattro anni dal Decreto Marzano, di due anni dal D.Legvo 51/ 2005) l’Arpa Lazio (nella figura del suo Direttore tecnico Dr.Gianfranco Bielli) ha protocollato un documento che ha per oggetto “la richiesta di RIESAME dell’autorizzazione alla riconversione a carbone di TVN.
Avete capito bene! Il Decreto Marzano - che nel 2003 ha dato il via (con il beneplacito della V.I.A.) alla riconversione a carbone di TVN - è inapplicato e inapplicabile perché contiene un pasticcio normativo che rende impossibili i vari controlli da parte dell’Arpa e dell’Apat, ambedue Enti Pubblici. Se ne deduce che il famigerato Decreto Marzano (tanto caro anche a Bersani) fu concepito “ad personam “ (leggi “ad Enel“) volutamente oppure fu un pasticcio giuridico costruito ad hoc per impedire o rendere impossibili i controlli sia sugli impianti tecnologici sia sulla qualità e quantità degli inquinanti.

Noi siamo, per natura e per forma mentis, garantisti; però non siamo nemmeno talmente obnubilati nel raziocinio, a causa degli inquinanti che da decenni aggrediscono i nostri cervelli, da non accorgerci dell’enorme bluff mediatico ordito dall’Enel ai danni di una collettività asservita e ormai demotivata. Ma Noi non desistiamo e segnaliamo queste manovre diversive e pseudoscientifiche da parte dei tecnici dell’Enel che trovano risonanza in alcune testate giornalistiche locali.
La nostra buona fede e il nostro garantismo non fanno velo al nostro intelletto perché - come dicevano i nostri padri antichi: “Amicus Plato sed magis amica VERITAS “ (Sono amico di Platone, ma lo sono ancor di più della verità).

Il coordinamento dei comitati locali contro il carbone

Civitavecchia 12.12.2007

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10 dicembre 2007

Bersani, Enel, carbone: le vignette satiriche di Lorenzo Fortunati

Una breve galleria di vignette satiriche per chi non disdegna il riso amaro...









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9 dicembre 2007

Veltroni parla di rinnovabili...


Sul sito di Repubblica (vedi qui) leggiamo:
"Veltroni: dobbiamo assumere la sfida delle rinnovabili"

"Un Paese come l'Italia e un continente come l'Europa hanno il dovere di assumere la grande sfida sull'energia rinnovabile". Lo dice, dal palco del congresso di Legambiente, il segretario del Pd, Walter Veltroni, che si rifa' alle parole dettegli dal premier spagnolo Zapatero nel corso del loro ultimo incontro. In quella occasione, riferisce Veltroni, "Zapatero mi ha detto di essere contrario all'energia nucleare e di voler andare in un'altra direzione, quella dell'energia solare, eolica e fotovoltaica". Un problema che si pone anche per il nostro Paese, ed infatti Veltroni bacchetta le scelte fatte finora: "E' mai possibile che abbiamo cento pannelli solari per metro quadro contro i trecento della Grecia? E' mai possibile che tutti i nuovi edifici non possano avere una percentuale di energia rinnovabile?". Questa, per Veltroni, e' "la nuova sfida" che bisogna assumersi".


Innanzitutto speriamo che l'errore del "cento pannelli solari per metro quadro contro i trecento della Grecia" sia da imputare a chi ha trascritto l'intervento, e non a Veltroni.

Bene, molto bene, sul "no al nucleare".

Qualcuno potrebbe iniziare a gioire: il leader del futuro PD sembra avere le idee piuttosto chiare in materia. Eppure chi quelle idee le conosce più a fondo, sa che c'è poco da attendersi da parte di Veltroni, circa una seria sterzata pro-energie rinnovabili nella politica energetica italiana.

Basta sfogliare la sua ultima opera editoriale: in sostanza non vi si trova nient'altro che una ben poco coraggiosa attestazione su quelle che sono le linee generali già espresse dall'UE per la politica energetica dei prossimi 13 anni.

Inoltre c'è molto da sospettare quando simili affermazioni vengono lanciate in un congresso di Legambiente. Altra cosa sarebbe ascoltarle da sedi istituzionali più "compromettenti", e mediaticamente più "hot". Insomma Veltroni ci pare qui impegnato nella sua strategia tipica, ovvero "retorica da manovra ad ampio raggio".

Caro Veltroni, la attendiamo alla prova dei fatti. Ma sarà un'attesa inutile?

Cominciamo a parlare di qualcosa di molto vicino a lei: la riconvertenda centrale a carbone di Civitavecchia. Cos'ha fatto, finora, come sindaco di Roma, per contrastare l'uso del carbone? NULLA. Come al solito, Veltroni e la sinistra vogliono raschiare i voti degli ambientalisti della domenica: tanti, in crescita, e male informati. Un bacino elettorale perfetto.

Ce lo dica lei, Veltroni, qual'è la sua ricetta: un pannello solare sul tetto e centrali a carbone fuori casa?



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7 dicembre 2007

altri 105 morti nelle miniere di carbone cinesi


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia cinese ha arrestato questa mattina due dirigenti della miniera Rui Zhiyuan, nei pressi della città di Linfen (Shanxi, Cina centrale), distrutta ieri da un’esplosione che ha ucciso fino ad ora 105 persone. I due sono accusati di aver cercato di insabbiare l’incidente, sprecando tempo utile per le ricerche ed i soccorsi ai minatori intrappolati.

Vedi qui per l'articolo intero

Sono 310 morti ogni mese, nell'ultimo anno, almeno secondo le stime ufficiali. Quelle non ufficiali ne triplicano il numero.
"Carbone pulito".

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I veri ecobugiardi Vol.II: il caso Marrazzo


Secondo appuntamento con la rubrica "I Veri Ecobugiardi".
La prima è stata dedicata alle ecoballe di Sorgenia (VEDI QUI) , spacciate nelle sue ingannevoli pubblicità, a danno dei cittadini/consumatori.
Stavolta protagonista di questo spazio è il Presidente della Regine Lazio Piero Marrazzo, ex Narciso-RobinHood del tubo catodico. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni dell'Alto Lazio con le promesse contro il carbone, la sua amministrazione ha sostanzialmente latitato quanto al mantenimento delle stesse.
I piani di sfruttamento del territorio dell'Alto Lazio da parte di Enel non sono mai stati contrastati se non attraverso piccole azioni di opposizione che -ora sappiamo- servivano solo ad alzare la posta delle compensazioni. Stessa tattica usata dal centrosinistra tutto nelle ultime elezioni provinciali dello scorso maggio, il quale ha addirittura cavalcato, nel Lazio, la protesta dei Nocoke.
La cavalcata ha pagato due volte: prima evitando la disfatta elettorale, e ora con le varie amministrazioni locali che tendono il piattino dell'elemosina ad Enel per tentare di ottenere compensazioni economiche come "risarcimento" per la presenza di impianti di produzione energetica tossici e inquinanti.

Ma non è finita: notizia del 5/12/2007 "A Civitavecchia una centrale a idrogeno".
Leggiamo su Civonline.it (vedi qui per l'articolo intero):

Il presidente del Lazio Piero Marrazzo commenta la firma del protocollo d’intesa con il Ministro dell’Ambiente Previsto anche un impianto per la produzione di energia solare termodinamica a concentrazione. Tutto, però, dopo il carbone. Gasbarra su Tvn: «Facciamo in modo che dall’Enel non ci venga data questa sòla obsoleta»

Da quanto si evince dalle dichiarazioni, si possono individuare elementi positivi per il futuro del territorio che tenta di accumulare ulteriori motivi per scacciare finalmente la venefica presenza di Enel; in un futuro, però, tutt'altro che prossimo.
Il punto è che in tutto questo, l'unico punto fermo resta il carbone. Prima il carbone, poi gli investimenti nelle energie pulite. Con Gasbarra presidente della Provincia di Roma che -secondo un copione ormai consolidato- gioca a far sponda ai cittadini contro il carbone, per evitare l'approfondirsi di ormai evidenti rotture rispetto al bacino elettorale della sua compagine.
La dinamica politica non presenta novità, insomma: l'"ossatura" gelatinosa del "progetto" energetico italiano (un ectoplasma) viene costruita attorno alle esigenze di lucro di giganti come Enel, nonostante tutto.
Mentre a livello locale la sinistra governativa cerca -e in parte riesce- a intercettare il consenso di quanti hanno a cuore le sorti del proprio ambiente di vita, e spingono vero una svolta per un futuro realmente Possibile.
Francamente, il "no al carbone" di Gasbarra in un congresso di Legambiente, ci pare tutt'altro che rilevante, anzi: MOLTO sospetto.

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Inquinamento e nascite premature

Studiosi della UCLA School of Public Health (USA) hanno rilevato che le donne in stato di gravidanza che vivono in aree inquinate hanno un aumento del rischio del 10 - 25 % di dare alla luce bambini prematuri rispetto alle gravide che vivono in zone meno inquinate (1).

Lo studio effettuato nella Contea di Los Angeles, la più popolata degli Stati Uniti, ha preso in esame 2.500 donne che avevano partorito nel 2003. I ricercatori hanno accuratamente separato altri fattori di rischio di parto prematuro, come il fumo di sigaretta ed il consumo di alcool, dall’esposizione ad inquinanti quali le polveri fini e l’ossido di carbonio. In particolare, i risultati di questa ricerca hanno messo in evidenza come l’aumento del rischio nelle gravide esposte fosse soprattutto evidente se l’esposizione era avvenuta nel primo trimestre di gravidanza o nelle ultime settimane prima del parto.

Gli autori concludono che i governi DOVREBBERO effettuare una valutazione costi/benefici quando si prende in esame la necessità di ridurre l’inquinamento. Tale valutazione dovrebbe essere fatta non solo in termini economici ma, soprattutto, in rapporto ai gravi danni alla salute causati dagli inquinanti.

I risultati di un recente studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato in Italia quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri fini rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (2,3). La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori, complessivamente, sono responsabili dell’emissione in aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico (2,3).
B. Ritz, M. Wilhelm, K.J. Hoggatt, J. Kay, C. Ghosh. American Journal of Epidemiology, online publ.
European Commission: Airborne particles and their health effects in Europe. Brussels, ENV.C1/AZr March (2003).
TNO, 1997, Particulate Matter Emissions (PM 10, PM 2.5, PM 0.1) in Europe in 1990 and 1993, TNO Report No TNO-MER-R96/472, The Netherlands.

Giovanni Ghirga
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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4600 MW dal risparmio energetico

da: La Repubblica del 05.12.07, di VALERIO GUALERZI
"Con un miliardo di investimenti in efficienza si evita di sprecare circa 4.600 megawatt.L'a.d. di Terna Cattaneo: "Via cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture"

Esulta Pecoraro Scanio: "E' come se avessimo costruito il super impianto di Civitavecchia"
ROMA - Del risparmio ottenuto in bolletta se si sostituiscono in casa le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo o se siscelgono elettrodomestici di classe A al posto di quelli energivori si sa ormai praticamente tutto. Ma cosa succede se a puntaresull'efficienza energetica è un colosso come Terna? Accade che il risultato è straordinario e si può fare a meno di costruire cinque o seinuove centrali di grossa taglia.

La società che gestisce la rete elettrica nazionale ha presentato oggi a Roma dieci progetti in via di realizzazione che permetteranno direcuperare circa 3.500 megawatt di energia (l'equivalente di 300 milioni di kilowattora, tanti quanti ne cosumano centomila famiglienell'arco di un anno) e di immetterne oltre mille ottenuti da fonti rinnovabili, in particolare dall'eolico, che pone problemi particolariper quanto riguarda i picchi di produzione. Un piano benedetto dal ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto allapresentazione del pacchetto di interventi. "La ristrutturazione avviata da Terna sulla rete elettrica libera 4600 MW, più del doppio dellamega centrale di Civitavecchia", ha esultato Pecoraro. E' questa, ha aggiunto, "l'imprenditoria del sì, la cultura dell'impresa e lacultura della programmazione", che si contrappone a quella "dell'incassare". "Quando si parla di efficienza energetica - ha ricordatoancora il ministro - dobbiamo riferirci anche e soprattutto all'efficienza delle infrastrutture di trasporto dell'energia" perché"l'energia in Italia c'è, ma la bruciamo e poi la buttiamo".

A illustrare nel dettaglio i dieci progetti è stato l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo. L'azienda, ha spiegato, "hastanziato un investimento di un miliardo di euro per razionalizzare e sviluppare in modo compatibile con l'ambiente la rete elettrica aalta tensione in Italia". Se il tornaconto ottenuto nel campo dell'efficienza con la rimozione degli "imbottigliamenti" è il più immediatoe apprezzabile, i "10 progetti per uno sviluppo sostenibile" messi in cantiere avranno anche diverse altre ricadute positive.

"Saranno eliminati cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture - ha sottolineato ancoraCattaneo - 1200 chilometri di linee da smantellare a cui saranno sostituiti 450 chilometri di nuovi elettrodotti". A guadagnarne sarannoquindi anche il paesaggio e l'estetica, con l'abbattimento di 4.800 tralicci per l'alta tensione, 161 dei quali in cemento armato.Materiale per oltre sessantamila tonnellate che verrà avviato al riciclo. Inoltre saranno liberati circa 4 mila ettari di territorio.

I nuovi tralicci e le nuove infrastrutture saranno messe a disposizione per altri usi, come il monitoraggio degli incendi e la diffusionedella rete wi-fi, evitando quindi inutili raddoppi e sovrapposizioni. Si cercherà anche di realizzarle con il massimo dell'attenzioneall'integrazione paesaggistica e allo scopo Terna ha già lanciato alcuni concorsi internazionali d'architettura per ottenere piloni etralicci "esteticamente sostenibili".

Le regioni interessate dai progetti sono undici: Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata,mentre il raddoppio del collegamento attraverso lo Stretto di Messina riguarda sia la Calabria, divenuta esportartice di energia, e laSicilia. In tutti i casi, ha rivendicato Cattaneo, è stata cercata e trovata l'intesa con le amministrazioni locali adottando i criteridella Vas, la "valutazione ambientale strategica". Un risultato ottenuto - e questa è forse la più sorprendente di tutte le cifre fornitedal manager - attraverso 40 mila ore di concertazione con enti locali ed istituzioni.

E anche questo è stato un aspetto sottolineato con soddisfazione da Pecoraro Scanio. "Pianificazione e concertazione - ha osservato ilministro - sono le strade maestre da seguire per ottenere risultati importanti, esattamente il contrario di quanto stabilisce la leggeobiettivo, che infatti non è riuscita a far approvare neppure l'1% dei suoi progetti".

SE TUTTO QUESTO E' VERO, COME E' VERO DEL RESTO CHE LA BUFALA DELL'EMERGENZA ENERGETICA ITALIANA E' STATA SMASCHERATA, NON E' PARADOSSALE CHE SI INVESTNO SOLDI IN IMPIANTI COME CENTRALE A CARBONE ENEL DI CIVITAVECCHIA?

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Comunicato Nocoke Brindisi su Enel

Brindisi, 5/12/2007

"Le gravissime affermazioni dell'ENEL contro il Presidente della Provincia di Brindisi, che nella battaglia contro il carbone interpreta i sentimenti della cittadinanza brindisina e la volontà di tutte le forze politiche provinciali, sono un'offesa alla comunità brindisina tutta.
Siamo certi che, a differenza di quanto pensi l'ENEL, le parole di Errico non siano "l'ultimo atto". E ricordiamo le parole del Sen. Eupreprio Curto che in Consiglio Provinciale ha affermato che a Brindisi non si può parlare di legalità senza risolvere il problema ENEL.
Proprio perchè l'ENEL è quotata in Borsa, è bene che il mondo finanziario sappia che giganteschi profitti sono conseguiti a Brindisi per la esternalizzazione di costi ambientali (emissioni in atmosfera di gas inquinanti e clima-alteranti, scarichi in mare di acque calde e inquinate, polvere di carbone) che Brindisi non ha più intenzione di subire a favore di quei profitti.
Proprio perchè l'ENEL è partecipata dallo Stato, la politica nazionale deve sapere quale impatto ambientale un'azienda dello Stato produce in una sfortunata parte del territorio nazionale.
La riduzione delle emissioni, il progetto di copertura del carbonile e il cristallizzatore, tanto sbandierati dall'ENEL negli ultimi tempi, sono proprio il risultato della forte pressione degli Errico e dell'opinione pubblica.
Ci aspettiamo che la politica brindisina non chini il capo, e con la massima durezza inchiodi l'ENEL alle sue responsabilità, coinvolgendo il Ministero dell'Ambiente in questa battaglia di civiltà."

NO COKE BRINDISI

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5 dicembre 2007

Manovra sospetta della Soprintendenza dei beni architettonici - Lazio

"Stop alla installazione degli impianti fotovoltaici nel Lazio. Lo ha di fatto provocato, attraverso una circolare, la Soprintendenza dei Beni architettonici per il Paesaggio del Lazio, adducendo come motivazione la mancanza di una norma d'indirizzo nazionale. La notizia ha generato l'immediata reazione dell'assessore regionale all'Ambiente Filiberto
Zaratti, il quale non ha mancato di manifestare la propria preoccupazione ed il proprio dissenso. "Comportamenti come questi devono essere ragionati fondo - ha commentato - perché rischiano di minare la fase di star up delle rinnovabili e di creare inutili allarmi
sull'impatto ambientale delle energie pulite. In tema di energia solare è necessario fare molta attenzione nel fluidificare le procedure per l'installazione dei sistemi energetici, specialmente per quelli di piccole dimensioni che sono utilizzati dai cittadini."

Nessuno avrebbe a stupirsi se si venisse a sapere che che dietro questo provvedimento ci sia la pressione delle lobbies energetiche.

Che si affronti immediatamente questa iniziativa indecente.

vedi anche: Qualenergia.it





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Nuovo incidente a TVN, la vita degli operai a rischio


Torna alto l'allarme al cantiere per la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord dove ieri mattina si è verificato l'ennesimo incidente. Un tirante di oltre cento chili di peso è precipitato da settanta metri di altezza finendo a poca distanza da
alcuni operai.
Lo riferisce in una circostanziata nota stampa il partito della Rifondazione Comunista che precisa come solo per una pura fatalità sia stata scongiurata l'ennesima tragedia. Per il partito è inconcepibile che a un mese e mezzo di distanza dalla morte di Michele Cozzolino non si sia registrato alcun serio progresso in materia di sicurezza ed entrare nel cantiere di Torre Nord per lavorare è come giocarsi la vita. Anche per questo secondo il Prc la
questione del cantiere più grande d'Italia non può restare un fatto di carattere locale ma occorre portare la situazione ad una gestione superiore, con il coordinamento di Comune, Provincia e Regione, con un rallentamento dei tempi di realizzazione dell'impianto, e con la pretesa di controlli sistematici, mentre vanno rimossi i responsabili in una situazione ormai insostenibile. In caso contrario vuol dire che l'amministrazione comunale sta solo facendo melina negli interessi di Enel, che certamente è disposta a pagare anche molti
milioni ma non a farsi legare le mani.

Sullo stesso argomento vedi anche:

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Senatore Fernando Rossi (Movimento Politico dei Cittadini): "Le scelte energetiche oggi? Una condanna a morte"

Roma, 4/12/2007

Forte condanna delle scelte di politica energetica da parte del Senatore Fernando Rossi (MPC), quest'oggi in apertura di seduta.

"Il nostro paese ha svolto una meritoria opera di sostegno per ottenere un voto dell'ONU per la moratoria sulla pena di morte. Nei giorni scorsi ho visitato il quartiere S. Giovanni di Napoli e mi chiedo perché, con l'autorizzazione a realizzare un impianto Turbogas, si sia deciso di applicare la pena di morte ad un imprecisato numero di abitanti di quella città, addirittura senza nemmeno applicare una parvenza di tutela della salute rappresentato dalle procedure obbligatorie di Valutazione Impatto Ambientale. Sono lavori illegittimi ed in violazione di ogni elementare regola di tutela della salute dei cittadini.

Altrettanto avviene a Modugno (BA), dove gli stessi EE. LL. rinunciano a verificare l'osservanza delle, pur labili, disposizioni da loro emanate.

Quello delle Turbogas è un businnes osceno, che l'Organizzazione Mondiale della Sanità, pur fermandosi alle PM 10 (e quindi non calcolando il devastante impatto delle nanopolveri), stabilisce portatore di morti, malattie invalidanti e danni permanenti al sistema cardiovascolare, alle vie respiratorie ed all'apparato digerente.

Ho già presentato, in data 16 maggio, una interrogazione sull'incredibile immissione in atmosfera di diossina all'Ilva di Taranto (90,3% del totale nazionale), una sulla centrale a carbone di Civitavecchia (il 17 ottobre), una su Modugno e oggi stesso ne presenterò una su Napoli, ma i tempi delle risposte sono lunghissimi e lo diventano ancor più quando di mezzo c'è la vita delle persone."

Rossi ha poi rivolto un accorato appello al Presidente del Senato: "Mi rivolgo quindi a lei, che è la seconda carica dello Stato, augurandomi che voglia far sentire la sua autorevole voce presso il Governo, e presso tutte le sedi competenti; ma se anche questo risulterà inutile, a causa delle buone protezioni politiche di cui godono le grandi società coinvolte nell'affare delle Turbogas, ....non ci resterà che rivolgerci alla Magistratura per bloccare i lavori e per ottenere, nonostante i tempi lunghi, la condanna dei responsabili.....sempre che il potere politico non decida di intervenire per sbarrarle la strada."

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4 dicembre 2007

Enel, nuove modifiche al progetto TVN: ma Gasbarra ribadisce il NO AL CARBONE

Gasbarra: "LA PROVINCIA HA GIA’ VOTATO CONTRO LA RICONVERSIONE DI TVN CON VOTO PIENO DI DUE ASSEMBLEE"

Roma, 4/12/07.
Al termine dell'incontro organizzato presso la Regione Lazio per discutere sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga nord a Civitavecchia, il Presidente della Provincia di Roma E. Gasbarra ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Abbiamo deciso di avviare una sorta di controllo, di monitoraggio dell'area dal punto di vista dell'inquinamento ambientale che e' stato da tutti condiviso prevede di affidare alla Regione Lazio e al suo Presidente Marrazzo il coordinamento di tutti quegli enti preposti al controllo della salute. Io stesso rispetto a incombenze ambientali tipo questa sono disposto a trasferire in questa fase e in quel territorio fondi e ruoli per la Regione Lazio". Lo ha detto Enrico Gasbarra,
All'incontro era presente il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e i rappresentanti di una decina di comuni della zona.
"E' stato un tavolo tecnico interessante, -ha proseguito Gasbarra- nel quale i sindaci hanno ribadito, salvo piccole defezioni, la loro contrarieta' al processo di riconversione a carbone per la centrale di Torre Valdaliga nord. Pare ci sia una novita' nel progetto Enel, ma non c'e' stata su questo nessuna comunicazione ufficiale. La comunicazione verra' eventualemnte data al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che la inviera' alle istituzioni degli enti locali".
"Per quanto ci riguarda -ha concluso Gasbarra- se il progetto sara' il miglioramento della proposta della centrale a carbone avra' il voto contrario della mia amministrazione. La mia istituzione e' infatti contraria al carbone e lo ha dimostrato gia' con un voto pieno delle due assemblee, se invece sara' una proposta completamente nuova la valuteremo".

Secondo quanto riporta RomaOne.it (vedi qui):


"L'Enel ha modificato il progetto e ora la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord passa nelle mani del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Il governatore ieri aveva convocato il Tavolo regionale dopo la lettera con la quale il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani lo informava della disponibilita' di Enel a ridurre ulteriormente l'impatto della centrale sul comprensorio di Civitavecchia. Il progetto, dunque, subirà delle correzioni e sarà inviato alle istituzioni locali per una valutazione..."



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Rifkin: le vie del nucleare e del carbone non sono praticabili

"Torino, 3 dic. (Apcom) - Jeremy Rifkin chiude le porte alla possibilità di utilizzare l'energia nucleare e la tecnologia del carbone pulito come soluzione ai problemi energetici globali. "La questione dell'energia nucleare è un tema fatuo - ha detto - produce solo il 5 per cento dell'energia nel mondo e i 400 impianti nucleari esistenti sono vecchi. Costerebbe due miliardi di dollari sostituire ognuno di questi impianti".

"Per avere qualche effetto sul clima dovremmo arrivare a 2.400 impianti nucleari dai 400 attuali. Significherebbe - ha osservato - costruire due impianti al mese per i prossimi 60 anni. Inoltre non è ancora risolto il problema delle scorie. Sono consulente di diverse aziende di produzione nucleare e nessuno pensa che si costruiranno centinaia di centrali nei prossimi anni".

Anche sul fronte del carbone pulito, Rifkin non crede sia la soluzione per risolvere i problemi energetici, neanche con lo sviluppo delle più recenti tecnologie per lo stoccaggio delle emissioni nocive: "Non esiste una soluzione commercialmente fattibile per la sequestrazione del carbonio emesso dalle centrali a carbone. Dal punto di vista industriale non è una strada accettabile e comunque non si arriverebbe ad una sua applicazione concreta prima del 2020."

Fonte: Alice Notizie

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3 dicembre 2007

Si apre il vertice ONU a Bali - Quinto assalto Greenpeace in Italia, per dire NO al carbone

Attivisti di Greenpeace in azione nel porto di Brindisi, per dire NO al carbone.

© Greenpeace
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ID Immagine: 1595117


"Dopo il blitz nella centrale di Cerano, questa mattina, attivisti di Greenpeace hanno effettuato un’altra azione di protesta, questa volta hanno tentato di simulare un attacco ad una nave carbonifera da oltre 36mila tonnellate, presso il molo di Costa Morena. Sulla fiancata della nave «Seaflower», gli attivisti hanno dipinto due messaggi in cui ribadiscono che il carbone è la prima causa del riscaldamento globale del Pianeta, ma poi sono stati bloccati e fatti allontanare dalle forze dell’ordine. L’azione è stata compiuta proprio oggi, tra le 7 e le otto del mattino, in concomitanza dell’apertura del vertice delle Nazioni Unite a Bali sui cambiamenti climatici. Presenti circa dieci attivisti su due gommoni e l’equipaggio composto da circa 30 persone, della nave di Greenpeace Arctic Sunrise. Restano comunque in allerta le forze di polizia, in quanto si ipotizza l’organizzazione a breve, di nuove manifestazioni."

Fonte: PugliaTv.it, vedi qui



"...Mentre i nostri attivisti sono in azione, a Bali si riuniscono i leader del mondo per parlare di clima. I risultati di questa Conferenza internazionale ci diranno se è possibile dare un futuro al Protocollo di Kyoto, mantenendo l'aumento della temperatura media del Pianeta al di sotto di +2°C, soglia di irreversibilità del fenomeno. Per fare questo è necessario che le emissioni di gas serra mondiali vengano stabilizzate al 2015, in vista di un loro dimezzamento al 2050.

E proprio in vista di Bali, Greenpeace nelle ultime settimane ha portato avanti una forte attività di denuncia contro la pericolosa dipendenza energetica dal carbone: dalla protesta in Sardegna contro Soru al blitz nella centrale Enel di Civitavecchia, dalla "visita" alla centrale di Brindisi all'azione via mare in corso contro una nave carbonifera.

L'Italia è un perfetto esempio di incoerenza politica sul tema del clima: pur appoggiando gli obiettivi di Kyoto a livello internazionale, non sta facendo nulla per ridurre le emissioni nazionali di CO2. Il Governo - azionista di maggioranza dell'Enel con il 30 per cento delle azioni - appoggia apertamente l'espansione del carbone in Italia voluto dalla Società..."

Fonte: Greenpeace.it, vedi qui il COMUNICATO



"Greenpeace chiede ai Governi riuniti a Bali di definire un percorso preciso per le trattative, in modo che i nuovi impegni per salvare il clima vengano definiti al massimo entro il 2009."

Altre azioni del genere sono state effettuate recentemente in India, Indonesia, Spagna, Regno Unito e Israele.


Il Movimento Nocoke è con Greenpeace






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San Polo dei Cavalieri (Rm), 3/12/07

"Proposta di una mozione di voto dove si impegna il Sindaco ad intervenire presso le sedi regionali e governative a favore di quelle popolazioni gravate dal rischio di inquinamento, quali la riconversione delle centrali elettriche a carbone." Vedi qui

"Questa mattina 6 Consiglieri di Opposizione di un piccolo paese alle porte di Roma - San Polo dei Cavalieri - hanno inoltrato una richiesta di un Consiglio comunale straordinario. Tale decisione è scaturita per "celebrare" la ricorrenza del ventesimo anniversario del Referendum abrogativo sul nucleare. Tra le delibere proposte abbiamo deciso di inserirne una per dare solidarietà a voi, popolo dei no coke! "

Ringraziamo i Consiglieri per l'impegno e la solidarietà.

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2 dicembre 2007

Lettera aperta di un residente al sig. Donato Robilotta

Riceviamo e pubblichiamo:

"Egregio Signore,

con quale diritto Lei si erge continuamente ad interprete di quelle che sono le aspirazioni e le volontà degli abitanti di Civitavecchia? Forse vive in modo continuativo nel nostro comprensorio? Parla il nostro dialetto? Ha vissuto decenni “all’ombra delle ciminiere” degli opifici elettrici? Ha respirato giorno e notte gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e le polveri fini? Ha mai pulito i davanzali della sua casa di quella fuliggine nera che corrode il marmo e distrugge i polmoni? Ha forse visto le pietre tombali dei suoi cari al cimitero sciogliersi come la neve al sole sotto le piogge acide? E’ stato mai angosciato dalla vista di un suo congiunto in preda ad una crisi asmatica? Allora un po’ di rispetto per quanti hanno sofferto e sono morti nell’indifferenza di coloro che hanno saccheggiato il nostro territorio per fini utilitaristici. Noi non accetteremo l’elemosina dagli Enti elettrici che qui operano. Chiediamo invece che vengano fatte applicare immediatamente le normative e le leggi poste a salvaguardia dell’aria, del suolo e delle acque, disattese o eluse da decenni dagli Amministratori. Vogliamo inoltre che venga al più presto riequilibrata la macroscopica ingiustizia che vede installati 7.000 Megawatt (70 pro/capite) nel raggio di 18 chilometri. Abbia per una volta il coraggio di confrontarsi con la gente ed accetti un dibattito pubblico dove potrà esporre, argomentandole, le sue opinioni e non continui a trincerarsi in modo asettico ed irraggiungibile dietro la maschera degli organi di informazione. Abbia l’onestà intellettuale di sentire la voce di chi vive sulla propria pelle le conseguenze dell’inquinamento selvaggio e chieda di indire, questo sì, un referendum consultivo per conoscere se la popolazione residente sia disposta a mercificare la propria salute svendendola all’Enel, altrimenti taccia, perché persistere con tale atteggiamento non Le dà alcun “diritto di domicilio” in questo territorio.


1 dicembre 2007


Il coordinamento dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute.
Lettera aperta di un cittadino al sig

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"Carbone: la centrale si deve fermare"

Comunicato Nocoke Tarquinia:

"Lunedì in Regione si incontrano Marrazzo, Enel ed i Sindaci della zona.

Anche i cittadini saranno lì a difendere la propria salute.

Il Ministro della Salute Livia Turco è con i cittadini e non vuole essere complice, per questo ha messo tutto nero su bianco ed ha già scritto allo stesso Bersani chiedendo di riaprire la conferenza dei servizi per una vera Valutazione d’Impatto Ambientale

Vogliamo una Valutazione di Impatto Ambientale vera, in quella fasulla non c'è Tarquinia, impolverata da tre centrali! – è il coro unanime dei cittadini contro il carbone- Abbiamo il diritto di sapere quali inquinanti ci colpiranno. Non siamo cavie e la nostra salute vale molto più dei guadagni Enel. Il Ministro della Salute ha capito la porcata della centrale a carbone di Civitavecchia e non vuole essere complice perché sa cosa accade alla salute. Per questo ha chiesto una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale a Bersani, che ha detto no. Il Movimento l'ha denunciato. Oltre 5000 cittadini adulti hanno già firmato per sostenere la denuncia contro Bersani e ci informano che migliaia di persone stanno firmando a sostegno della denuncia anche negli altri comuni dell’Alto Lazio,in Toscana e Umbria.
A chi giova la centrale a carbone di Civitavecchia? Il Sole 24 Ore, giornale degli industriali, scrive a pagina 2 il 22/11/07: in Italia si costruiscono troppe centrali, c'è sovrapproduzione di elettricità. Il miglior filtraggio possibile dei fumi della centrale a carbone, (che in ogni caso non impedirebbe la fuoriuscita dei quattro micidiali killer: Arsenico, Mercurio, Cadmio e Nichel), costerebbe ogni anno ad Enel 300.000.000 di euro. L'Ing. Arrighi di Enel ha ammesso che l'investimento annuo per il filtraggio sarà di circa 100.000.000 di euro quindi non sarà nemmeno quella schifezza che chiamano carbone pulito. E' chiaro come funziona? Con la differenza risparmiata dai costi per il filtraggio pagano le compensazioni! 10.000.000 di euro per Moscherini, gli spiccioli per la centralina di Ladispoli, gli spiccioli per l'ospedale di Tarquinia, gli ancora meno spiccioli per i letti di ortopedia dello stesso ospedale, etc... Tutto a sconto salute.

Lunedì, 3 dicembre, in Regione si incontrano Marrazzo, Enel, ed i sindaci della zona. Anche i cittadini saranno lì a difendere la propria salute.

http://nocoketarquinia.splinder.com

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Quarto assalto Greenpeace al carbone: dopo Porto Tolle, Cagliari e Civitavecchia, è la volta di Brindisi






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Venerdì 30/11/2007, Brindisi.

Un gruppo di attivisti ha effettuato un'azione dimostrativa all'interno della centrale a carbone di Brindisi Sud.
Alcuni operai della centrale Enel si sono radunati sul luogo dell'azione, ed hanno srotolato sulla facciata della centrale un grande striscione, recante al scritta: "Benvenuti"

"Solo pochi giorni fa, la foto action in mutande, l'azione alla centrale di Civitavecchia e la protesta contro la politica energetica promossa, in Sardegna, dal Governatore Soru. Oggi, all'alba, una nuova azione alla centrale Enel di Brindisi. Per ricordare a tutti che il carbone è il nemico numero uno per il clima."

[...]

"I nostri attivisti sono entrati all'interno dell'impianto e hanno aperto striscioni sia sul tetto della centrale, che sul grande carbonile all'aperto. Il banner più grande - 500 mq di striscione - è stato posto accanto al logo dell'Enel con la scritta "1st climate killer in Italy"

La centrale di Brindisi Sud è il primo impianto in Italia per emissioni di gas serra, con 14,4 milioni di tonnellate di CO2 nel 2006. Enel è la prima azienda 'clima killer' in Italia

[...]

Occorre investire su fonti rinnovabili e misure per l'efficienza energetica [...] E' questo, infine, il cuore della "Energy Revolution", la strategia globale di politica dell'energia proposta da Greenpeace.

L'Europa dovrà ridurre le proprie emissioni di almeno il 20 per cento entro 2020. Non ci sono alternative: per raggiungere questo obiettivo, l'Italia dovrà riportare le proprie emissioni sotto controllo e dire NO al carbone, chiudendo gli impianti obsoleti come quello Enel di Brindisi..."

VEDI QUI per l'articolo orginale e per altre foto dell'azione

"In Italia la prima fonte rinnovabile è l'efficienza energetica: investendo in misure di efficienza si potrebbe risparmiare al 2020 il 20% dei consumi elettrici nazionali - circa 100 miliardi di chilowattora - pari alla produzione di 6 centrali come quella di Brindi Sud.

A breve il Ministero per lo Sviluppo Economico definirà il nuovo Piano Nazionale di allocazione delle emissioni di CO2. Greenpeace Legambiente e WWF hanno già denunciato il rischio che, sotto la pressione di grandi gruppi industriali, vengano concessi aiuti di Stato alla produzione di energia elettrica da carbone."

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