No al carbone Alto Lazio

12 gennaio 2008

Civitavecchia, provincia di Napoli

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Riceviamo e pubblichiamo:

Civitavecchia (Napoli)

Anche se non ci sono montagne di rifiuti ai bordi delle strade e neppure roghi e blocchi stradali, la questione dei rifiuti della nostra città assomiglia terribilmente a quella dei Comuni campani. La pulizia della città è, a dir poco, scadente; il contributo dei cittadini minimo; la raccolta differenziata è praticamente nulla. In compenso si continua a conferire i rifiuti in discarica e si delega ad operatori economici di individuare soluzioni per il futuro. Sul “famoso” progetto della BEG per l’impianto di pirolisi occorre almeno fare una doverosa premessa: una società per azioni non si occupa del benessere di una comunità ma ha come unico scopo quello di massimizzare i profitti per i suoi azionisti. Pertanto questa è l’ottica entro la quale va considerato ed analizzato il progetto di cui si sta parlando. Cioè se il legittimo utile aziendale è funzionale alla risoluzione della complessa questione della gestione dei rifiuti del nostro territorio. Alcuni giorni fa il supermanager Lombardi, messo da Moscherini a capo dell’Etruria Servizi senza che il servizio ne abbia risentito in meglio, ha dichiarato che la raccolta differenziata non potrà decollare fino a che il Comune non deciderà come intende gestire tutto il ciclo dei rifiuti. Lombardi non ha detto, ma lo diciamo noi, che qualsiasi soluzione di termo-combustione (compresa la pirolisi) è sostanzialmente alternativa ad un sistema di raccolta differenziata spinta, sia per motivi economici sia per motivi culturali. Infatti un impianto di combustione dei rifiuti ha bisogno di un conferimento di rifiuti tal quale essendo carta, legno e plastica prodotti ad alto potere energetico. Quindi la raccolta differenziata sarebbe non soltanto inutile ma persino dannosa. Viceversa un progetto serio di raccolta differenziata, effettuata porta a porta, ha bisogno, principalmente, di una capillare informazione (e formazione) dei cittadini e di una ferrea organizzazione dei tempi e delle modalità di conferimento dei diversi tipi di rifiuto da parte della cittadinanza. Tutto questo sarebbe reso vano dalla mancanza di collaborazione (spontanea o coatta) dell’intera città. Si tratta, quindi, di un problema culturale che deve coinvolgere necessariamente scuole, famiglie, associazioni e naturalmente l’intera pubblica amministrazione. Quanto alle frottole che in questi giorni una certa informazione nazionale sta propagando circa la “cosiddetta” marginalità della raccolta differenziata sono gli stessi dati ufficiali che le smentiscono: la quota di rifiuti differenziati del Piemonte è del 40%, quella del Veneto addirittura del 48% e sia la Lombardia che l’Emilia Romagna superano il 40%. Persino la Provincia di Salerno, a pochi chilometri dai roghi di Napoli, ha da tempo superato il 20%. Questo significa che è possibile dimezzare la quantità di rifiuti da conferire in discarica ed anche in tempi relativamente brevi, specie in Comuni non particolarmente vasti, come il nostro. Soltanto che a conferire il rifiuto tal quale e magari a bruciarlo ci si guadagna di più. Questo, magari, può aiutare a spiegare la situazione di Napoli e gli interessi della camorra. Analogamente, però, questa considerazione può aiutarci a mettere nella giusta luce gli interessi dei “professionisti” dei rifiuti nella nostra città e l’appoggio, ormai chiarissimo, del Sindaco Moscherini a progetti, come quello della pirolisi, dannoso per la città ma straordinariamente conveniente per qualcuno. In tal senso diciamo che Civitavecchia è in provincia di Napoli. Con una differenza notevolissima: in fatto di solidarietà nazionale (e regionale), Civitavecchia HA GIÀ DATO E STA DANDO in abbondanza, pertanto nessun promotore di nuove generosità ha titolo valido a sollevare alibi del genere. Anzi: poiché il primo cittadino, offendendo gli “ambientalisti estremisti” che si battono in difesa della salute che spetterebbe a lui tutelare, sembra voler “baipassare” perfino il Consiglio comunale, i VERDI fanno appello sin d’ora all’ennesima OCCUPAZIONE DI POPOLO DI QUELLA SEDE ISTITUZIONALE COLPEVOLMENTE ESAUTORATA DAL NOVELLO PODESTÀ.

I VERDI di CIVITAVECCHIA

12 gennaio 2008

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