No al carbone Alto Lazio

17 aprile 2008

"ACCORDO MOSCHERINI-ENEL: SVENDITA DI UNA CITTÀ IN PUTREFAZIONE"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del Consigliere Comunale Alessandro Manuedda, Gruppo Verdi - Civitavecchia

Con ridicolo tempismo, passata la sbornia elettorale, Moscherini e l’Enel annunciano alla città e al mondo il risultato della loro vergognosa trattativa privata sulla centrale a carbone sporco di Torrevaldaliga Nord.
Altri 50 milioni si vanno ad aggiungere ai 37 già iniettati, a partire dal 2003, nella vene ostruite di una città prima moribonda e ora in putrefazione.
Si arriva quasi a 90 milioni. Qualcuno potrebbe pensare ad una cifra considerevole. Penso che, in realtà, sia una cifra insignificante; anzi ritengo estremamente offensivo pensare in termini di cifre, a meno che non si voglia credere che Giuda con i fatidici trenta denari avesse fatto, tutto sommato, un buon affare.
Allo stesso tempo sono incredibilmente troppi per chi vuole nasconderli dietro la foglia di fico dei disagi creati alla città dalla presenza del megacantiere della vergogna e della morte, intesa nel senso figurato della dignità del lavoro e letterale dei lavoratori.
Tutti sanno che i soldi vomitati dall’Enel sono un’elemosina elargita per comprare il silenzio e, di più, il turpe consenso del “Comune-servo” sulle malattie e le morti che la centrale di Torrevaldaliga Nord causerà per i prossimi decenni alla popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio. Tutti lo sanno, anche a livello istituzionale, ma nessuno lo dice, perché sanno anche che la compensazione economica per l’installazione delle centrali è, naturalmente, vietata dalla legge. La disgustosa legge Marzano n. 239 del 2004 ha sì reintrodotto questa pratica offensiva della dignità umana, ma in forme e tempi che non coincidono con il caso di Civitavecchia.
Con l’accordo Moscherini-Enel abbiamo assistito all’ennesima svendita di una città in putrefazione e dei suoi abitanti ormai socialmente defunti, o meglio assassinati. È stato definitivamente sancito per Civitavecchia lo status di feudo Enel.
Un Comune che lega indissolubilmente la propria esistenza alle elargizioni di un padrone che riversa ogni anno migliaia di tonnellate di inquinanti nell’aria che i sudditi sono costretti a respirare, non può avere e, infatti, non ha alcuna autonomia nel rapporto con la sorgente di morte.
L’opera di insabbiamento e la vergognosa assenza del Comune di Civitavecchia alla conferenza dei servizi tenutasi un mese fa al Ministero dello Sviluppo Economico in merito al riesame dell’autorizzazione unica di TVN, sono solo l’ultima testimonianza dell’ignobile servitù nella quale è inchiodata Civitaenel.

Mi rivolgerò alla Procura della Repubblica per sapere se nel travaso di milioni di euro da una SpA ad un Ente locale che non trova presupposti di legge né motivazioni pratiche al di fuori della compravendita della salute dei cittadini in cambio del silenzio, ci siano estremi di reato.

Per il mio disprezzo non ho bisogno di una sentenza.

Il Capogruppo
Alessandro Manuedda

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma non c'è solo questo a Civitavecchia. Avete visto le antenne sul tetto della Telecom? E quelle sul tetto di Torre Europa? E quelle negli spazi di RFI nella stazione ferroviaria. Formano un triangolo tremendo con I Mulini, il Comune (è mai possibile che nessun assessore o consigliere veda le antenne???) e la scuola Ennio Galice a due passi. Per non parlare delle centinaia di residenti. Delle poste centrali. Telecom ha ampliato la potenza e montano due nuovi tronconi e nessuno dice nulla. Questa città del prostrarsi e del silenzio avrà anche i morti da inquinamento elettromagnetico oltre a quelli per il carbone.
Ma anche quelle in SILENZIO.