No al carbone Alto Lazio

25 maggio 2008

Primi resoconti sulla manifestazione

Riportiamo tre dei primi articoli apparsi in rete sulla manifestazione avvenuta sabato 24 maggio a Tarquinia, contro la riconversione a carbone della centrale TVN di Civitavecchia. (Presto pubblicheremo immagini dall'evento.)
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Da Civonline.it (link)
TARQUINIA - E’ tornata in piazza, come promesso, la protesta dei cittadini dei comuni dell’Alto Lazio contro il progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia.
Un cordone umano di oltre 3mila persone. All’inizio in piazza Matteotti, a Tarquinia, c’erano circa mille persone. Poi, quando il lungo cordone umano ha iniziato a sfilare per le vie della città, dirigendosi verso la statale Aurelia, la quantità di manifestanti ha raggiunto oltre tremila persone: tra agricoltori, politici, di destra e sinistra, mamme, papà, nonni e bambini seguiti da decine di trattori con le bandiere della Coldiretti e della Cia. Alla protesta, organizzata dai comitati no-coke, hanno aderito quasi tutti i sindaci del TARQUINIA MANIFESTAZIONE NO CARBONE MAZZOLAcomprensorio, c’era il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, quello di Cerveteri, Gino Ciogli, la Provincia di Viterbo e di Roma, gli assessori regionale e provinciale Luigi Nieri e Massimiliano Smeriglio, la Coldiretti, la Confesercenti e l’Ascom e una lunga lista di associazioni e movimenti. C’erano anche tanti esponenti del centrodestra, come la senatrice Laura Allegrini, i rappresentanti dell’opposizione di Tarquinia, Marco Fiaccadori di Fi e di Montalto di Castro, Fabiola Talenti (An).
Le richieste dei no coke. Sul palco di piazza del Comune hanno parlato prima i no coke che in breve hanno illustrato i punti salienti della piattaforma programmatica, ribadendo che i cittadini «rifiutano i soldi o qualunque altro accordo compensativo che non preveda il blocco della riconversione a carbone della centrale, e chiedendo al ministro Scajola di bloccare i lavori già in corso». In aggiunta anche altre tre richieste: quella di effettuare una nuova Via, quella di creare un registro dei tumori e quella all’Authority per la pubblicità, affinché venga sanzionato l’uso dell’aggettivo pulito in riferimento alla parola carbone.
La rabbia di Mazzola. Il primo ad arrivare in piazza Matteotti, pochi minuti prima delle nove, è stato il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola che con un’azione di coraggio degli ultimi tre giorni, ha deciso di scendere in campo e fare la battaglia contro il carbone al fianco dei suoi cittadini. Fischi dalla piazza nei confronti del sindaco di Tarquinia, che secondo i manifestanti: «non ha mantenuto un comportamento coerente con le promesse di lotta contro la riconversione della centrale fatte in campagna elettorale». Colto dalla rabbia, Mazzola si è sfilato la fascia tricolore ed è salito sul palco di piazza Matteotti, inveendo contro i no coke che non avevano nominato il Comune di Tarquinia tra gli aderenti alla manifestazione. Mazzola ha stigmatizzato l’assenza di tanti primi cittadini e speso parole di fuoco contro «la facile strumentalizzazione politica». Il primo cittadino etrusco ha poi attaccato il sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, accusandolo di «connivenza con l’Enel». «Noi siamo per la tutela della salute e dell’ambiente - ha urlato a gran voce il sindaco di Tarquinia - quindi contro ogni forma di inquinamento. Facciamola finita con le strumentalizzazioni. Se l’obiettivo è unico, percorriamolo insieme. Noi siamo contro la centrale e siamo contro tutto quello che inquina, anche contro la centrale di Montalto, contro Tirreno Power e contro il porto. Io sono con i cittadini, mi dicano quello che devo fare e io faccio». Mazzola ha poi ribadito la richiesta di un incontro con il ministro Scajola.
Grillo e il bluff del carbone. La protesta è poi proseguita con un intervento via web del comico genovese Beppe Grillo che ha ribadito: «Il carbone pulito è un bluff, non esiste. Non fatevi infinocchiare. In tutto il mondo i governi stanno riducendo la produzione di energia con il carbone e stanno studiando strade alternative, solo da noi si vuole incrementare l’uso di un prodotto micidiale per la salute dei cittadini. Attraverso l’uso del carbone l’Enel, con la complicità dello stato e dei poteri forti, si accinge a devastare le produzioni agricole e le vocazioni turistiche dei territori». Il comico ha anche TARQUINIA MANIFESTAZIONE NO CARBONE MAZZOLAcriticato i provvedimenti del governo su Napoli.
Il caso di Gualdo Cattaneo. Sul palco degli interventi hanno preso la parola anche Raoul Maltini che ha testimoniato le gravi condzioni della comunità di Gualdo Cattaneo, in Umbria, dove è stata realizzata una centrale a carbone «nonostante le proteste di metà popolazione». «Questo è stato possibile – ha detto Maltini – grazie alla connivenza con l’Enel dell’allora sindaco Becchetti che ignorò le firme. Adesso il nostro comune è l’unico in Umbria che si sta spopolando».
Gli altri interventi. Hanno preso la parola anche l’assessore della Provincia di Viterbo Picchiarelli e l’ex ministro all’Ambiente Willy Bordon: «Da ex uomo di governo e da ex sindaco – ha detto - quindi abituato a conoscere le procedure, vi dico che l’autorizzazione concessa all’Enel per l’uso del carbone a Civitavecchia è illegittima e inaccettabile. Il governo deve disporre, una nuova Via». Bordon ha sostenuto che le affermazioni dell’Enel, secondo le quali con l’uso del carbone le emissioni verrebbero ridotte dell’85%, «non bastano a tranquillizzarci, l’abbattimento deve essere del 100%».
La battaglia contro l’Enel. «Boicottare l’Enel scegliendo un altro gestore per la fornitura di energia elettrica grazie alle possibilità offerte dalle privatizzazioni nel settore dell’energia». È questa la proposta avanzata dagli organizzatori del corteo.
Il blocco dell’Aurelia. Intorno alle 11 il corteo si è avviato verso l’Aurelia, scortato da un ingente spiegamento di forze dell’ordine: polizia di stato, stradale, carabinieri, finanza e polizia locale. Il traffico automobilistico è stato deviato all’altezza della località Spinicci. I manifestanti hanno percorso la statale per un chilometro e mezzo in direzione Civitavecchia, poi il corteo si è fermato all’incrocio con Villa Bruschi Falgari. I trattori hanno continuato il loro percorso fino all’imbocco dell’autostrada poi sono tornati indietro. Alle 17 la strada era ancora bloccata. I no coke hanno chiesto un incontro in strada con il prefetto di Viterbo Giacchetti che però gli ha dato appuntamento in Comune.
Lo sgombero forzato. I manifestanti hanno continuato a desistere: «Rimarremo qui fino a che il prefetto non scenderà in strada. Dall’incontro deve scaturire una nota ufficiale nella quale venga riconosciuto che non esiste carbone pulito». Le forze di polizia hanno poi iniziato a sgomberare la strada. Circa una sessantina di no coke che si erano seduti per terra, sono stati portati via di peso. «Se non hanno risposte convincenti ribloccheremo ancora l’Aurelia».
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Da il manifesto.it

No coke contro il carbone: «Il futuro sono le fonti rinnovabili»
Migliaia di persone a Tarquinia per dire no anche al nucleare. Beppe Grillo interviene al telefono: «La politica energetica italiana è grottesca»
Giacomo Russo Spena
Tarquinia (Roma)
«Negli ultimi anni sono cresciute patologie respiratorie, allergie e tumori. I più colpiti sono i giovani». La popolazione di Tarquinia è «indignata» per la riconversione della centrale a carbone, di proprietà dell'Enel, nella vicina Civitavecchia. E ieri ha protestato: una manifestazione convocata dal movimento no coke (che tiene dentro associazioni, ambientalisti, produttori agricoli e tantissimi singoli) culminata con l'occupazione della strada statale Aurelia. «La nostra - spiegano i promotori - è una battaglia che va avanti da tempo. Diciamo no all'uso del carbone». Un rifiuto non ideologico ma scientifico: i danni alla salute, spiegano, sono provati.
Un'iniziativa cominciata alle 9 del mattino, nel centro di Tarquinia, con un dibattito tra i cittadini. «E' un grande successo - dichiara dal palco un no coke - la partecipazione è sorprendente». In queste zone non si vedono tutti giorni sfilare migliaia di persone. E in un modo così determinato. Presenti per l'occasione vari esponenti del Prc, l'ex senatore Rossi, Bordon dei Consumatori e la grillina candidata a sindaco di Roma Simonetta Monti. All'iniziativa fa una visita telefonica lo stesso Grillo: «La vostra è una protesta giusta. Rappresentate il futuro. La politica energetica del nostro paese è invece grottesca, sta ancora al carbone e al nucleare». E giù applausi.
Poi il corteo inizia a sfilare, caratterizzato da una partecipazione variegata: Coldiretti, Cia, Cobas, scolaresche con insegnanti, famiglie, tantissime donne e associazioni. Centinaia le bandiere «No carbone». Ad aprire e a chiudere la manifestazione i trattori degli agricoltori. Molti esponenti del movimento no coke indossano provocatoriamente la fascia tricolore: «Ci rappresentiamo da soli - spiegano - perché le istituzioni non lo fanno». La polemica è con il sindaco della città, reo di «non prendere una posizione netta». La fermezza con cui lo dicono i manifestanti fa intravedere una comunità «stanca di non esser ascoltata» dalle istituzioni: «Preferiamo autorganizzarci dal basso». Poi dai megafoni dicono che il loro no al carbone è affiancato al rifiuto del nucleare: «Il futuro sono le fonti rinnovabili». E molti di loro annunciano la presenza anche alla manifestazione milanese del 7 giugno per un nuovo clima.
Nessuna contrapposizione nemmeno coi lavoratori dell'impianto di Civitavecchia, «la soluzione è la conversione, non la disoccupazione». Gli agricoltori della zona invece restano i più danneggiati economicamente: uno studio dell'Enel, confermato dal governo, ha dimostrato la tossicità dei prodotti coltivati a meno di 60 km dall'impianto. Ai proprietari è stato «consigliato» la produzione no food, come i fiori. Belli ma poco redditizi. Un uomo alla guida del trattore ci dice: «Così non si può andare avanti. Oggi vogliamo smascherare anche la bugia sull'esistenza del carbone pulito». Intanto i manifestanti occupano l'Aurelia per qualche ora, con la polizia ferma a guardare. Poi ognuno a casa, con la consapevolezza che sconfiggere il gigante economico Enel non sarà facile. E di mobilitazioni toccherà farne molte altre.
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Da maremmaoggi.it (link originale)
TARQUINIA - E’ tornata in piazza, come promesso, la protesta dei cittadini dei comuni dell’Alto Lazio contro il progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia.
Un cordone umano di oltre 3mila persone. All’inizio in piazza Matteotti, a Tarquinia, c’erano circa mille persone. Poi, quando il lungo cordone umano ha iniziato a sfilare per le vie della città, dirigendosi verso la statale Aurelia, la quantità di manifestanti ha raggiunto oltre tremila persone: tra agricoltori, politici, di destra e sinistra, mamme, papà, nonni e bambini seguiti da decine di trattori con le bandiere della Coldiretti e della Cia. Alla protesta, organizzata dai comitati no-coke, hanno aderito quasi tutti i sindaci del comprensorio, c’era il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, quello di Cerveteri, Gino Ciogli, la Provincia di Viterbo e di Roma, gli assessori regionale e provinciale Luigi Nieri e Massimiliano Smeriglio, la Coldiretti, la Confesercenti e l’Ascom e una lunga lista di associazioni e movimenti. C’erano anche tanti esponenti del centrodestra, come la senatrice Laura Allegrini, i rappresentanti dell’opposizione di Tarquinia, Marco Fiaccadori di Fi e di Montalto di Castro, Fabiola Talenti (An) Maeco La Monica e Consolata Piras di FI.
Le richieste dei no coke. Sul palco di piazza del Comune hanno parlato prima i no coke che in breve hanno illustrato i punti salienti della piattaforma programmatica, ribadendo che i cittadini «rifiutano i soldi o qualunque altro accordo compensativo che non preveda il blocco della riconversione a carbone della centrale, e chiedendo al ministro Scajola di bloccare i lavori già in corso». In aggiunta anche altre tre richieste: quella di effettuare una nuova Via, quella di creare un registro dei tumori e quella all’Authority per la pubblicità, affinché venga sanzionato l’uso dell’aggettivo pulito in riferimento alla parola carbone.
La rabbia di Mazzola. Il primo ad arrivare in piazza Matteotti, pochi minuti prima delle nove, è stato il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola che con un’azione di coraggio degli ultimi tre giorni, ha deciso di scendere in campo e fare la battaglia contro il carbone al fianco dei suoi cittadini. Fischi dalla piazza nei confronti del sindaco di Tarquinia, che secondo i manifestanti: «non ha mantenuto un comportamento coerente con le promesse di lotta contro la riconversione della centrale fatte in campagna elettorale». Colto dalla rabbia, Mazzola si è sfilato la fascia tricolore ed è salito sul palco di piazza Matteotti, inveendo contro i no coke che non avevano nominato il Comune di Tarquinia tra gli aderenti alla manifestazione. Mazzola ha stigmatizzato l’assenza di tanti primi cittadini e speso parole di fuoco contro «la facile strumentalizzazione politica». Il primo cittadino etrusco ha poi attaccato il sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, accusandolo di «connivenza con l’Enel». «Noi siamo per la tutela della salute e dell’ambiente - ha urlato a gran voce il sindaco di Tarquinia - quindi contro ogni forma di inquinamento. Facciamola finita con le strumentalizzazioni. Se l’obiettivo è unico, percorriamolo insieme. Noi siamo contro la centrale e siamo contro tutto quello che inquina, anche contro la centrale di Montalto, contro Tirreno Power e contro il porto. Io sono con i cittadini, mi dicano quello che devo fare e io faccio». Mazzola ha poi ribadito la richiesta di un incontro con il ministro Scajola.
Grillo e il bluff del carbone. La protesta è poi proseguita con un intervento via web del comico genovese Beppe Grillo che ha ribadito: «Il carbone pulito è un bluff, non esiste. Non fatevi infinocchiare. In tutto il mondo i governi stanno riducendo la produzione di energia con il carbone e stanno studiando strade alternative, solo da noi si vuole incrementare l’uso di un prodotto micidiale per la salute dei cittadini. Attraverso l’uso del carbone l’Enel, con la complicità dello stato e dei poteri forti, si accinge a devastare le produzioni agricole e le vocazioni turistiche dei territori». Il comico ha anche criticato i provvedimenti del governo su Napoli.
Il caso di Gualdo Cattaneo. Sul palco degli interventi hanno preso la parola anche Raoul Maltini che ha testimoniato le gravi condzioni della comunità di Gualdo Cattaneo, in Umbria, dove è stata realizzata una centrale a carbone «nonostante le proteste di metà popolazione». «Questo è stato possibile – ha detto Maltini – grazie alla connivenza con l’Enel dell’allora sindaco Becchetti che ignorò le firme. Adesso il nostro comune è l’unico in Umbria che si sta spopolando».
Gli altri interventi. Hanno preso la parola anche l’assessore della Provincia di Viterbo Picchiarelli e l’ex ministro all’Ambiente Willy Bordon: «Da ex uomo di governo e da ex sindaco – ha detto - quindi abituato a conoscere le procedure, vi dico che l’autorizzazione concessa all’Enel per l’uso del carbone a Civitavecchia è illegittima e inaccettabile. Il governo deve disporre, una nuova Via». Bordon ha sostenuto che le affermazioni dell’Enel, secondo le quali con l’uso del carbone le emissioni verrebbero ridotte dell’85%, «non bastano a tranquillizzarci, l’abbattimento deve essere del 100%».
La battaglia contro l’Enel. «Boicottare l’Enel scegliendo un altro gestore per la fornitura di energia elettrica grazie alle possibilità offerte dalle privatizzazioni nel settore dell’energia». È questa la proposta avanzata dagli organizzatori del corteo.
Il blocco dell’Aurelia. Intorno alle 11 il corteo si è avviato verso l’Aurelia, scortato da un ingente spiegamento di forze dell’ordine: polizia di stato, stradale, carabinieri, finanza e polizia locale. Il traffico automobilistico è stato deviato all’altezza della località Spinicci. I manifestanti hanno percorso la statale per un chilometro e mezzo in direzione Civitavecchia, poi il corteo si è fermato all’incrocio con Villa Bruschi Falgari. I trattori hanno continuato il loro percorso fino all’imbocco dell’autostrada poi sono tornati indietro. Alle 17 la strada era ancora bloccata. I no coke hanno chiesto un incontro in strada con il prefetto di Viterbo Giacchetti che però gli ha dato appuntamento in Comune.
Lo sgombero forzato. I manifestanti hanno continuato a resistere: «Rimarremo qui fino a che il prefetto non scenderà in strada. Dall’incontro deve scaturire una nota ufficiale nella quale venga riconosciuto che non esiste carbone pulito». Le forze di polizia hanno poi iniziato a sgomberare la strada. Circa una sessantina di no coke che si erano seduti per terra, sono stati portati via di peso. «Se non hanno risposte convincenti ribloccheremo ancora l’Aurelia».
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Da Alice News (link originale):
Roma, 24 mag. (Apcom) - E' stata una protesta pacifica ma decisa per dire "no" al carbone. In 4mila hanno manifestato a Tarquinia, in provincia di Viterbo, contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord. La manifestazione, autorizzata come corteo fino alle 13.30, si è prolungata nel tempo diventando un presidio che ha bloccato per ore la statale Aurelia. La polizia, intorno alle 17, ha sgomberato la strada, dove la circolazione lentamente è ripresa. Gli agenti sono intervenuti per far alzare i molti manifestanti che si erano sdraiati sull'asfalto. Nessuna tensione.
La manifestazione ha avuto una ulteriore parentesi istituzionale nella sala consiliare del comune di Tarquinia dove il Prefetto e i rappresentanti degli operatori turistici e degli agricoltori che hanno partecipato alla manifestazione si sono incontrati. L'obiettivo è ottenere "un incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola", e una precisa presa di posizione sul fatto che alla centrale del territorio di Civitavecchia "non si usa il carbone 'pulito' - spiegano gli organizzatori - ma il carbone". Gli organizzatori non vogliono che la centrale a carbone sorga in un territorio in cui sono presenti due tesori dell'archeologia etrusca, patrimonio dell'Unesco, come Cerveteri e Tarquinia.
Secondo gli organizzatori del Comitato cittadini liberi, oltre ai 4mila manifestanti hanno preso parte anche circa 250 trattori in rappresentanza delle associazioni agricole del territorio. Le adesioni, tra enti e associazioni, sarebbero circa 100, tra cui le Province di Roma e di Viterbo, i comuni di Cerveteri, Ladispoli, Tarquinia. Hanno aderito alla manifestazione, organizzata anche dai comitati No-Coke, anche Confcommercio e Confesercenti, ma anche esponenti politici in quella che, a detta degli organizzatori, è stata una solidarietà "trasversale". Durante la manifestazione, il sindaco di Tarquinia, Maurizio Mazzola, ha dichiarato la sua netta contrarietà al carbone.
Per l'occasione è stata lanciata l'iniziativa "Buon Viaggio Enel", con cui si invitano i cittadini a staccarsi dall'Enel come fornitore di energia e a scegliere un gestore che non utilizzi il carbone sporco
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