No al carbone Alto Lazio

12 ottobre 2008

Apprezzamento e sostegno dei cittadini alla posizione di fermezza della Provincia di Viterbo

Riconversione a carbone della centrale Enel S.P.A. “Torre Valdaliga Nord” di Civitavecchia: apprezzamento e sostegno dei cittadini alla posizione di fermezza della provincia di Viterbo per difendere la salute e il lavoro del territorio

"Il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia e il Movimento No Coke Alto Lazio esprime grande apprezzamento e la più ferma approvazione per la posizione che la Provincia di Viterbo ha mantenuto fino ad oggi rispetto all’invito del Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, di firmare l’accordo quadro tra Enel S.p.a. e Comuni delle due provincie,Roma e Viterbo.


La provincia di Viterbo ha scelto così di stare dalla parte dei cittadini del comprensorio che si stanno battendo per la tutela della salute e del lavoro agricolo e turistico di questa terra.

Condividiamo con voi che l’accordo quadro sottoposto da Marrazzo non può essere firmato in quanto prima di tutto è illegittimo sotto il punto di vista legislativo perche l’erogazione di contributi economici come stabiliti nei specifici accordi bilaterali Comuni/ENEL non trova riscontro nella normativa di settore in relazione alle misure di compensazione il D.L. 7 febbraio 2002, n.7 convertito in legge dall’art.1 Legge 9 aprile 2002 n. 55, in base al quale è stata approvata la riconversione a carbone della centrale Torrevaldaliga Nord, prevede, all’art.2 comma 3 “ l’individuazione di misure di compensazione e riequilibrio ambientale” ma all’art. 5 sospende l’efficacia dell’allegato IV al Dpcm 27 dicembre 1988, dell’articolo 15 della L. n. 393/75, e del regolamento di cui al Dpr n.53/98, che normavano gli interventi socio-economici connessi con la costruzione e l’esercizio di centrali e la corresponsione di contributi per le opere di urbanizzazione secondaria; sospensione che non rende possibili, quindi, nemmeno oneri per interventi di natura infrastrutturale e di riequilibrio economico e/o opere di urbanizzazione secondaria connessi con la costruzione e l’esercizio della centrale proposta, e quindi, tanto meno contributi non finalizzati.

La firma dell’accordo quadro in epigrafe, al di là delle vuote dichiarazioni d’intenti su tutela della salute, sulla volontà e l’impegno di favorire lo sviluppo ed incrementare la piccola e media impresa, di perseguire “ottimali condizioni di sicurezza” e favorire la formazione, mortifica ancora di più, semmai possibile, le popolazioni dell’Alto Lazio isolandole dagli Enti locali, ammorbiditi dai cospicui contributi economici e raggiungendo, attraverso la monetizzazione del rischio, alcuni importanti obiettivi che ENEL da anni tentava di raggiungere ovvero il riconoscimento della validità e della legittimità dell’iter amministrativo e l’imbavagliamento degli amministratori locali sulle gravi carenze della Valutazione d’impatto ambientale, sulle grave situazione di sofferenza sanitaria delle popolazioni .

Ricordiamo inoltre che il consiglio provinciale in data 14 Gennaio 2008 ha deliberato nella mozione presentata dai consiglieri Miccini e Fortuna la “necessità di rigettare in toto la logica delle compensazioni al danno ambientale e alle salute umana invitando quindi i comuni e gli enti locali del territorio a rifiutare proposte compensative in denaro,beni o servizi,da parte del soggetto produttore dell’impatto ambientale stesso”.

La firma della Provincia di Viterbo all’accordo quadro del presidente della Regione Lazio,rappresenterebbe dal punto di vista politico un atto di incoerenza incomprensibile agli occhi dei cittadini del comprensorio interessato dalla sciagurata riconversione a carbone di Tvn.

Al momento la Provincia di Viterbo è l’unica istituzione che ancora non si è piegata ai voleri dell’Enel mettendo in primo piano la salute dei cittadini e l’inestimabile patrimonio che proviene dal comparto agricolo e turistico poiché non vi è paragone tra il prezzo che paga Enel S.p.a. con le compensazioni e il valore reale del comprensorio in termini di produzione agricola e turistica.

Rimaniamo inoltre in attesa che vengano attuate tutte le richieste ancora attuali della delibera su citata come la richiesta di una nuova V.I.A. dell’intero comprensorio rispetto ai danni delle ricadute inquinanti e non solo su Civitavecchia, la valutazione del danno preventivo alla salute e all’economia del comprensorio.

Per migliorare le condizioni sanitarie ed ambientali di tutta la provincia di Viterbo è doveroso che si inizi un’inversione di tendenza dell’inquinamento a carico del territorio rispetto agli impianti già presenti e in esercizio perche non si dimentichi mai che l’Alto Lazio ha già installato sul territorio il polo energetico più grande di Europa già troppo sacrificio umano e ambientale per chiedere ancora posto ad altri impianti inquinanti come Tvn.

Nell’augurio che pressioni politiche verticiste non influenzino la vostra posizione rimaniamo a vostra disposizione per intraprendere iniziative comuni atte a salvaguardare la salute dei cittadini ed a trovare forme legali di contrasto.

Tarquinia, 8 ottobre 2008

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