No al carbone Alto Lazio

30 novembre 2008

Finalmente, "BUON VIAGGIO, ENEL!"

GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2008 alle ore 15,30
PRESSO LA SALA CONSILIARE del Comune di Tarquinia

i cittadini s'incontreranno e con l'aiuto di alcuni esperti discuteranno, informandosi, del loro futuro e delle scelte che possono migliorarlo.

In questa occasione, riceverai informazioni utili per orientarti rispetto al cambio del gestore di energia elettrica.

Potrai ascoltare, intervenire, proporre, per giungere ad una scelta consapevole che tenga conto del risparmio economico ma anche della conformità alle regole dettate dall'Authority sulla trasparenza dell'offerta.

Comitato Cittadini LIBERI

Segue il programma dettagliato


PROGRAMMA

Ore 15,30 BUON VIAGGIO ENEL

Cambiare gestore di energia elettrica: tutto ciò che è utile sapere per non rimanere "fulminati", o "carbonizzati"

Pietro Raitano direttore de "L'Altra Economia"

Ore 16,00 Il percorso ad ostacoli della legge. Tarquinia chiede aiuto al Parlamento Europeo: la questione dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) a Torre Valdaliga Nord Chiarimenti e domande all'On. Roberto Musacchio

Ore 16,15 Oncologia e territorio: "Morire a norma di legge"

Dott.ssa Sofia Rosati, Dott. Mauro Mocci, Dott. Giovanni Ghirga, Dott. Gianni Viti.

Ore 16,45 Spagna: obiettivo solare termodinamico raggiunto.

Illustra un progetto l'ing. Thorsten Rauch

Pausa e piccolo buffet

Ore 18,00 Scegliere e comprare con intelligenza: G.A.S. Gruppi di Acquisto Solidali.

Intervento sul tema di Stefano Dell'Anna

Ore 18,30 La storia del territorio vista dai "Cittadini liberi"

Video autoprodotto

Ore 18,45 Una grande risorsa. I Comitati cittadini diffusi sul territorio ma uniti dalla rete e la loro battaglia a difesa dell'ambiente. Intervengono: Simonetta Monti rappresentante dei "Grilli romani", Dario Tamburrano esperto in "Energie Alternative, Roberto Pirani esperto in "Gestione e riduzione di materiali post-consumo"

Ore 19,30 Dibattito e conclusioni

Ore 19,59 Il gioco dell'uva



Coordinatrice: Anna Pacilli, giornalista della rivista "Carta"



Tutti gli interventi sono a titolo gratuito

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"Accordo infame sul carbone"

Carbone: i cittadini in piazza per smascherare il sindaco
Durante il Consiglio Comunale di Tarquinia, in una sala gremita di cittadini ed agricoltori sbigottiti, vengono a galla accordi e retroscena nella vicenda del carbone sporco della centrale Enel di TVN.

Per placare l'indignazione della popolazione, nei prossimi giorni, il Comitato Cittadini Liberi sarà in piazza per distribuire a tutti la copia dell'accordo. Dal documento si evince che Tarquinia sarà una colonia di Enel, un paese svenduto, un Comune sottomesso. I cittadini sono sbigottiti davanti a quanto sottoscritto dal sindaco di Tarquinia e per questo hanno deciso di scendere in piazza, per far conoscere le scelte scellerate nascoste da Mazzola. "Comprendiamo solo ora - sottolineano i cittadini- il motivo per cui il documento non doveva uscire allo scoperto. In quell'accordo sono elencate le condizioni più servili che un sindaco possa sottoscrivere. Nell'accordo, che cambierà i connotati di tutta la città, neanche una riga riguarda la reale tutela della salute. Vogliono solo soldi per tutta la durata dell'impianto senza vincoli di tempo e limiti di inquinamento. I controlli li farà l'inquinatore. La cosa più assurda e che la centrale è spenta e Mazzola lo ignora completamente. Il sindaco e l'intera amministrazione ignorano pure che vi sia tutto il tempo per fermare l'impianto e chiedono addirittura l'acconto sulla prima rata, come a dire "sbrigatevi ad accendere, dateci i soldi, w il carbone sporco." Mazzola concede così l'intero comune all'Enel. La S.P.A. ringrazia con un bel gruzzolo di denaro per assicurarsi l'utilizzo del combustibile fossile più dannoso per la salute e per l'ambiente. Il carbone sporco viene vergognosamente barattato in cambio di bandierine Enel su tutto il patrimonio Tarquiniese, compresa addirittura l'appropriazione indebita delle energie pulite, dell'acqua e del vento. Il patrimonio della nostra città è finito così in mano alla SPA, grazie alle scelte scellerate dell'amministrazione Mazzola. Di fronte a tanta violenza, a così tanta ignoranza ed arroganza, l'intero Comitato dei Cittadini Liberi esprime con forza la più profonda indignazione."
Comitato dei Cittadini Liberi

www.comitatocittadiniliberi.blogspot.com

comitatocittadiniliberi@yahoo.it

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Premio PIMBY. Come dipingere un mirino rosso sul tetto della propria casa, sotto i bombardamenti.

Incredibile. Lo spettro del PIMBY (acronimo traducibile con "PER FAVORE, NEL MIO GIARDINO) l'avevamo individuato già da molto tempo...Aleggiava sulle nostre teste, ora si materializza, nella forma di una gigantesca presa per il (nel) culo, che ci giunge per tramite (...) del torbido Moscherini.
Fai clic qui per vedere la vignetta da noi pubblicata qualche mese fa,
qui sotto la versione aggiornata.




Comunicato
"Il coordinamento dei Medici e dei Farmacisti per la tutela della salute e dell’ambiente ha una filosofia di vita, una cultura della legalità e un rispetto per l’etica tali da renderlo impermeabile ai risentimenti invidiosi e ai sospetti in malafede. Tuttavia abbiamo sufficiente perspicacia per comprendere i retroscena di avvenimenti mediatici roboanti e autoreferenziali.


Ci riferiamo al Premio Pimby 2008 nella categoria “Energia”, consegnato al nostro Primo Cittadino… anche se “la Giuria si è spaccata sul caso di Civitavecchia”. Non ci è dato di sapere le motivazioni di questa spaccatura. Per noi, che dal 2000 ci battiamo sul campo per la difesa del territorio da una nuova barbarie inquinante e mostruosa ammantata di “progresso”, certamente NON sostenibile, è ininfluente che si conoscano i pro e i contro agitatisi fra i membri di quella Giuria. La vera giuria, quella scientifica internazionale (OSM: Organizzazione mondiale della sanità) e nazionale (Osservatorio ambientale Regionale, Consulenti d’Ufficio del Tribunale di Civitavecchia) e quella giuridico-costituzionale (art.8 art.32 e art.43), ha da tempo bocciato questo approccio economicistico brutale al problema dell’Energia comunque prodotta e di quella fornita da fonti inquinanti fossili (carbone, in testa).

Il nostro Sindaco ha toccato argomenti scottanti, piegandoli alla sua visione pragmatica e, al tempo stesso, cinica della comunicazione sociale (dato il suo alto ruolo istituzionale):

1°: “Alla centrale potevamo dire di sì perché riduce dell’80% le emissioni inquinanti precedentemente causate da TVN” . Tutti sanno, anche le pietre… o, meglio, le particelle di PM 10 e quelle ultrasottili, che la vecchia centrale ad olio combustibile, col suo carico di 6% di zolfo e col suo impatto di morti e malattie (ammesso perfino dalla Commissione Fara–Giovannozzi-Naso e recepito timidamente dal Decreto Marzano), era semplicemente da rottamare, NON da riconvertire a carbone e che il nostro territorio era da risanare e bonificare, non da aggredire ulteriormente. Le menti scientifiche più aperte ai diritti dei cittadini, per cinquant’anni asserviti dalle lobbyes energetiche, hanno tentato di lanciare allarmi a tutte le Istituzioni di tutela e garanzia, ma il contropotere politico-economico ha soffocato la loro voce. Il Principio di precauzione è stato misconosciuto; i Ministeri della Salute, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole hanno abdicato ai propri compiti cedendo autorità, prestigio e dignità al plenipotenziario del Ministero delle attività produttive. Perfino il Capo dello Stato ha dimostrato una bassa sensibilità per la difesa di comunità minoritarie, di fatto avallando lo sfruttamento della salute e della qualità di vita di pochi (si parla dei circa centomila cittadini dell’hinterland civitavecchiese), cinicamente sacrificati sull’altare degli interessi energetici nazionali. Anche le Autorità ecclesiastiche diocesane locali hanno assistito passivamente all’aggressione perpetrata contro il loro gregge i cui candidi velli saranno macchiati dal carbone “sporco” vomitato dalle ciminiere di TVN.

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NDR: abbiamo seri dubbi che Moscherini, tutt'altro che altruista, apprezzi questo premio. A buon intenditor...

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28 novembre 2008

Il nero carbone si appresta a invadere le nostre vite, e i sindaci tornano a MENDICARE e a SVENDERE i nostri interessi

"Mentre Enel S.P.A. gioca a nascondino con le sue pesanti responsabilità sui quantitativi degli inquinanti a TVN,i sindaci chiedono un acconto per le compensazioni.
Enel aveva promesso il carbone pulito,invece,brucerà carbone sporco,con la complicità delle istituzioni,messe a tacere con i soldi."

I cittadini sono sgomenti.
Mentre al ministero dell'ambiente si dibatte il problema dell'AIA,sulle numerose manchevolezza poste sui limiti degli inquinanti delle emissioni provenineti dalla combustione del carbone sporco di TVN,proprio mentre i cittadini e gli avvocati dei comitati,continuano ad inviare "osservazioni tecnico legali" sulla procedura dell'AiA,i sindaci che fanno?
Chiedono all'ente elettrico un acconto sulle compensazioni.

Proprio domani,durante il consiglio comunale di Tarquinia verrà presentato un ODG in cui si denuncia la mancanza di garanzia sui limiti di legge contro le ricadute inquinanti di TVN,per quanto riguarda la procedura AIA e la denuncia sul mancato impegno di Enel sulla riduzione del 30% dei limiti di emissione,l'amministrazione Mazzola di Tarquinia e l'amministrazione Battilocchio di Allumiere chiederanno l'approvazione per mettere in bilancio un "acconto",proveniente dall'accordo sulle compensazioni.

Questo è il silenzio colpevole!
Come può un sindaco che chiede soldi all'inquinatore,tutelare la salute,l'ambiente e il lavoro dei suoi cittadini!
Come potrebbe una scimmia ammestrata smettere di ballare mentre la musica incalza?

I cittadini si augurano che in sede di consiglio comunale coloro che hanno la responsabilità delle scelte collettive,abbiano un sussulto e facciano con coscienza il proprio ruolo,ci riferiamo anche ai revisori dei conti,che oltre al rispetto della legge in materia, in un clamoroso conflitto di interessi,scelgano la tutela del lavoro piuttosto che i soldi delle compensazioni,con cui tacere per sempre.

Il mondo agricolo ha dimostrato la sua fermezza contro il carbone sporco,le compensazioni sono un errore,sono un atto colpevole contro lo sviluppo di questo territorio che ha e che vuole mantenere la sua vocazione agricola.

Finalmente anche i cittadin meno informati hanno visto il vero volto dei sindaci di Civitavecchia,Tarquinia,Allumiere,Tolfa e Santa Marinella,il volto del silenzio colpevole.

L'esclusiva responsabilità sull'imposizione della "schiavitù energetica del nostro comprensorio" che prima aveva solo il sindaco di Civitavecchia,ora sarà condivisa anche dai sindaci dei comuni limitrofi.
Imporranno agli abitanti la presenza del polo energetico più grande d'Europa,in cambio di 30 denari.

A Civitavecchia i soldi dell'Ente elettrico non sono serviti a migliorare la qualità della vita dei cittadini,piuttosto il contrario,basti osservare la città e i suoi problemi cronici,di disoccupazione e inquinamento.

I cittadini che vivono nel comprensorio intorno a Civitavecchia,l'avevano preannunciato un anno fa,tutti i sindaci che si renderanno colpevoli di accettare i soldi di Enel S.P.A.,dimenticheranno giorno dopo giorno di difendere il diritto alla salute,il diritto al lavoro dei loro cittadini.
Disgraziatamente per noi.

Movimento no coke Alto Lazio
www.nocoketarquinia.splinder.com
nocoketarquinia@yahoo.it

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"ALLA CORTE DI ENEL ASPETTANDO LE BRICIOLE. PRODI E NOMISMA, UNA MANO AL CARBONE CON TANTO DI STUDIO E PRESENTAZIONE AL GSE DI ROMA"

Che Nomisma, legata a Romano Prodi, noto per la difesa del carbone fatta da Presidente del Consiglio, potesse produrre un documento a sostegno delle popolazioni di Brindisi e Civitavecchia, nessuno se lo aspettava. Infatti un documento prodotto per un convegno tanto pubblicizzato, che si è svolto a Roma, parla la lingua dei carbonai. È sconvolgente invece che il GSE ( gestore dei servivi elettrici) si presti a regalare due iniziative pubblicitarie di sostegno ad Enel, in un momento critico per la centrale a carbone di Civitavecchia in pendenza di riesame dell’ AIA.

Presso la sede del GSE, e non sappiamo se addirittura con i soldi del GSE, Nomisma ha presentato uno studio degli impatti delle centrali a carbone sull'agricoltura. La prima iniziativa è l'anticipazione del documento allegata all'invito rivolto ai soliti noti che si PRODIgheranno per dare più eco possibile alla relazione Nomisma che appare vergognosa già prima di essere divulgata.E’ stato realizzato un diagramma che si trova a pag.2 della relazione.

L'insignificante rettangolo rosso dice per caso che cosa succede nella fascia 0-15 km intorno agli impianti? No! Però minimizza bene il problema spalmando il carico delle centrali elettriche su un indefinito “totale”. Grazie GSE!

Comitato Dei Cittadini Liberi Tarquinia

http://cittadiniliberi.blogspot.com/

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24 novembre 2008

"Di Carlo: un assessore alla vaccinara"

Comunicato stampa - riceviamo e pubblichiamo

La mondezza puzza, ma certa politica non è da meno

Fare verde chiede le dimissioni dell'assessore alla casa e ai rifiuti, si schiera contro il monopolio dei privati sui rifiuti e indica la soluzione nella raccolta porta a porta della differenziata.
ROMA, 23/11/2008 - La discarica più grande d'Europa, falde inquinate, aria irrespirabile, raccolta differenziata ai minimi termini, monopolio dei privati nella gestione dei rifiuti, uso di "nuove tecnologie" messe al bando nel resto d'Europa, produzione di diossina, mancanza di centraline, piani d'emergenza e controlli inesistenti.

Questa è la situazione dei rifiuti a Roma, portata all'attenzione nazionale dalla trasmissione Report. Una situazione che Fare Verde denuncia da anni, aggravata oggi dalle incredibili affermazioni dell'assessore regionale Mario Di Carlo.

“Dopo le gravissime affermazioni fatte nel corso dell'ultima puntata della trasmissione televisiva Report” - afferma Massimo De Maio presidente nazionale di Fare Verde onlus - “è inammissibile che l'assessore Mario Di Carlo possa continuare a gestire serenamente la propria delega ai rifiuti nella Giunta della Regione Lazio. In un contesto tragico come quello della gestione dei rifiuti, scoprire che i massimi responsabili pubblici delegano completamente le scelte all'imprenditore privato Manlio Cerroni fa inorridire, ma al contempo spiega la mancanza di qualsiasi politica seria sul problema rifiuti”.

“Le affermazioni di Di Carlo” - aggiunge Claudia Iacobelli, presidente regionale di Fare Verde Lazio - “sono gravissime nella misura in cui prima giustificano l'invio di materiali riciclabili all'incenerimento contro qualsiasi normativa europea e, subito dopo, confermano i propri personali legami con l'imprenditore interessato a bruciare e non riciclare i rifiuti di Roma. Di Carlo sostenendo in modo molto colorito che a bruciare "certo non poteva essere verdura", dimostra la totale inadeguatezza al ruolo che ricopre e fa emergere pesanti interrogativi sul perché la delega ai rifiuti sia stata assegnata a lui e non all'assessore all'ambiente che, di contro, ha recentemente lanciato progetti per la riduzione dei rifiuti.

Un capitolo a parte meritano le dichiarazioni del nuovo amministratore dell'AMA Panzironi che definendo la raccolta porta a porta dispendiosa offre un sostegno alle tesi di Di Carlo e apre la via al tutto in discarica/tutto da bruciare, tesi che fanno felice il monopolista Cerroni, ma non i cittadini romani”.

“Quanto dovremo aspettare,” - conclude Iacobelli - “per vedere Comune, Provincia e Regione costituirsi parte civile nei processi ambientali contro i gestori della discarica di Malagrotta, per avere le centraline e monitoraggi intorno a discarica e inceneritore, per avere amministratori, che si occupano di rifiuti tutelando gli interessi dei cittadini e non favorendo imprenditori privati?

Dopo il sequestro dell'inceneritore di Malagrotta, Roma deve avere il coraggio di aprire una nuova stagione nella gestione dei rifiuti. Per adesso, come segnale positivo, vorremmo vedere le dimissioni di Di Carlo”.


Per Informazioni: Claudia Iacobelli

presidente regionale Fare Verde Lazio

339 7632 885

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Le illusorie dichiarazioni dell’Enel ed il colpevole silenzio delle Istituzioni

Recentemente l’Enel produzione ha ribadito che ridurrà di un ulteriore 30%, rispetto al decreto autorizzativo alla conversione a carbone di TVN dell’allora ministro Marzano, le emissioni degli inquinanti nell’atmosfera, portando da 3.150 a 2.100 tonnellate l’anidride solforosa e da 390 a 260 tonnellate le polveri, grazie alla “introduzione di nuove migliorie tecniche oggi disponibili sul mercato”.

Tali trionfalistiche affermazioni forse saranno vere per la anidride solforosa, ma non certo per le polveri; si legge infatti nel sito www.enel.it del 12/05/2003 (di cui conserviamo copia): “il trattamento dei fumi sarà affidato ai nuovi filtri a manica che hanno una efficienza del 99,9%” . Forse che lo 0,01% corrisponde ad un abbattimento di 130 tonnellate annue di polveri? Rimaniamo in attesa di una illuminata risposta da parte della Società elettrica che chiarisca questo arcano! Come è possibile inoltre che, di fronte alla affermazione dell’Ente elettrico che nella atmosfera della nostra città verranno immesse 2.100 tonnellate all’anno (5,7 tonnellate al giorno) di anidride solforosa, non si sia udito nessun grido di allarme delle Istituzioni deputate alla salvaguardia dell’ambiente e dalla salute (Sindaco, ARPA, AUSL, Ministeri della Salute e dell’Ambiente)? Forse dobbiamo essere noi a ricordare a questi lacunosi Enti gli effetti deleteri sulla salute di quegli inquinanti?

Affinché nessuno abbia più alcun alibi, rammentiamo per l’ennesima volta che l’anidride solforosa è un forte irritante delle vie respiratorie e che un’esposizione prolungata a concentrazioni anche minime (alcune parti per miliardo) può comportare, congiuntiviti, faringiti, affaticamento muscolare e disturbi anche gravi a carico dell'apparato respiratorio.

È inoltre accertata una sinergia dannosa, in caso di esposizione combinata al particolato dovuta, probabilmente, alla capacità di quest'ultimo di trasportare il biossido di zolfo nelle zone respiratorie profonde del polmone.

Abbiamo quindi l’ennesima dimostrazione che gli interessi economicistici affossano senza alcuna remora etica i diritti inalienabili alla salute psicofisica e alla qualità della vita.

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.

23 novembre 2008

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22 novembre 2008

Il nuovo tentativo di imbavagliare la rete, ad opera di Cassinelli

CASSINELLI, "SCRIVIAMOLA ASSIEME": LA TUA LETTERA DI DIMISSIONI DA NOSTRO DIPENDENTE
Dal blog di Beppe Grillo
L'Italia sta fallendo. Le famiglie arrivano alla terza settimana del mese prima. Due milioni di nuovi disoccupati entro un anno. E le nostre Marie Antoniette, prima Levi (PDmenoelle), ora Cassinelli (PDL) non hanno niente di meglio da fare che lavorare notte e giorno, PAGATI DA NOI, per mettere il bavaglio alla Rete.


Appena Levi ha "dichiarato" di aver ritirato la sua proposta ammazzablogger, ecco che s'avanza Cassinelli con una nuova legge fottiblogger. La differenza è sostanziale. Se Levi ammazzava i blogger, Cassinelli prima li fotte dicendo che li salva e poi li ammazza come spiega l'articolo di Punto Informatico.
Io veramente non capisco più questi politici. A quale punto di esasperazione popolare vogliono arrivare. Riusciranno a trasformare gli italiani in conigli mannari. Le aziende chiudono, i risparmi di una vita sono bruciati, tre assassinati sul lavoro al giorno. Mentre ciò avviene, questi irresponsabili discutono dell'ammazzablogger, di Villari e della sorveglianza RAI. Bisogna chiuderla la RAI insieme a Mediaset. Sono lezzo, CO2 mischiato a menzogne e a interessi privati.
Questa politica è tenuta in piedi dai media. Senza chiude in un giorno. Per questo si preoccupa della Rete e tiene sotto controllo la televisione. Cassinelli, non rompere i co....ni. La Rete non ha bisogno delle tue leggi. Non ha bisogno di nessuna nuova legge. E' in buona salute e sputtana ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo le porcate del tuo partito, di Forza Italia. Non ci rappresenti, nessuno ti ha eletto.
Invito i blogger a lasciare un commento alla proposta di legge di Cassinelli nel suo blog: http://robertocassinelli.blogspot.com o (se i vostri commenti non vengono pubblicati) una mail a: cassinelli_r@camera.it
No all'ammazzablogger. Il mandante ha cambiato nome. Da Levi a Cassinelli, ma si legge sempre Veltrusconi.
Loro non molleranno mai, noi neppure.

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21 novembre 2008

Umbria, problema "rifiuti": va tutto bene?


Riceviamo e con piacere pubblichiamo un contributo di riflessione di Roberto PIrani (www.buonsenso.info).

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10 novembre 2008

In Umbria negli ultimi giorni, è tutto un fiorire di dichiarazioni politiche acriticamente a favore di nuovi inceneritori da piazzare in primis a Perugia.

In una regione prevalentemente agricola dove piazzare industrie insalubri di 1 categoria, a termini di legge è perlomeno complesso, con la possibile violazione del D.gls. maggio 2001, n.228 “Orientamento e modernizzazione

del settore agricolo, a norma dell’art.7 della L.5 marzo 2001, n.57, che fa espresso divieto di allocare in terreni dove si producono prodotti agricoli e alimentari di qualità DOC, DOP, DOCG, IGT, impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti.

L’intero Consiglio regionale così si è espresso, all’unanimità (almeno a quanto è stato pubblicato sui giornali): SI a nuovi inceneritori.

Peccato che i “rifiuti” vadano gestiti, non smaltiti.

Secondo i Sindaci di Terni e Perugia, Locchi e Raffaelli e dell’Assessore ambiente della Regione Umbria, Bottini (tutti del PD ma la scelta è largamente bipartisan) “non c’è altra soluzione”.

Peccato che l’inceneritore di Terni sia concausa di una situazione che non ha permesso neppure di arrivare ai minimi di legge riguardo la raccolta differenziata (45% entro fine 2008 per tutti i Comuni, pena sanzioni) e le stesse persone in carica da anni parlino di “ritardi” come se la responsabilità fosse di altri e non la loro.

Inoltre, è quantomeno politicamente opinabile che colui che a Terni è sotto processo per un inceneritore, non si astenga da chiederne di nuovi, almeno per ragioni di opportunità.

Riguardo alle dichiarazioni dell’assessore regionale Bottini che appaiono a media unificati senza alcuna domanda di merito (esempio quanto costa, chi paga, cosa brucia in un inceneritore etc), si rileva che prima di spendere parole importanti come “partecipazione” l’assessore regionale dovrebbe avere la compiacenza e la responsabilità istituzionale, almeno, di leggere quanto decine fra persone, esperti e associazioni gli hanno fatto pervenire da molti mesi con un lavoro gratuito e collettivo. Un lavoro posto all’attenzione di tutta la politica regionale: nessuno ha posto la questione in termini di “politichese”, bensì di sistema regionale, di corretta organizzazione.

Quello di tanta società civile è un “Piano” coperto finanziariamente, basato sulle migliori esperienze nazionali e internazionali subito replicabili in Umbria (con grandi risparmi complessivi) che il TG3 regionale ha presentato con grande risalto, e che tuttora giace senza alcuna risposta da parte della Regione. Anche solo l’organico sarebbe fondamentale per sviluppare una agricoltura di qualità, traendo da uno scarto, il compost da sistemi di selezione moderni, un vantaggio collettivo.

In questo Piano non c’è spazio per alcun inceneritore, anzi, si prevede la riconversione di quelli esistenti, per ragioni economiche, sanitarie, lavorative e ambientali.
Forse la politica umbra preferisce non entrare nel merito, dal momento che non ha mai accettato un pubblico contraddittorio di fronte a telecamere per dirimere definitivamente la questione.

È comunque notorio per coloro che sono informati sul settore, che l’incenerimento è puramente una truffa già costata alla collettività 53 miliardi di euro dal 1992 al 2007 (documenti pubblici GSE - Ministero delle attività produttive), contro la Direttiva 2001/77/CE, e che non risolve per nulla i problemi bensì li aggrava.

Senza sussidi occulti nessuno costruisce inceneritori, fra tutte le pratiche di trattamento dei “rifiuti” la più immotivata, inutile, costosa e pericolosa.

Ogni altra precisazione è rilevabile anche dal mio sito personale, alla lista documenti (tra cui il doc. con numero di protocollo del GSE, e l’Intero “Piano per l’Umbria”, liberamente scaricabili)
Roberto Pirani
www.buonsenso.info
Esperto in gestione e riduzione di materiali post utilizzo

(la gestione è impossibile col sistema a cassonetto stradale, così si ottiene solo moltissimo e ingiustificato smaltimento. Per coloro che affermano -senza sapere- “che i sistemi di selezione spinta sono attuabili solo in piccoli Comuni”, consiglio di fare un salto a Roma, quartiere di Colli Aniene. O a Novara o al Consorzio Priula a Treviso.

E magari, leggersi il raffronto/studio (dati pubblici) fra i Comuni della Regione Veneto e i Comuni della Regione Lombardia: almeno 6 milioni di abitanti in queste due sole regioni, praticano forme di selezione spinta dei materiali, con elevati benefici tariffari, e anche lavorativi)

NB - Le conclusioni di questo studio:

Raffronto fra Regioni Veneto e Lombardia (2° e 3° in Italia per Raccolta differenziata)

* La raccolta domiciliare con separazione secco/umido, presenta sempre in modo nettissimo i migliori risultati, perché:
* ha la minore produzione di rifiuti;
* ha le più alte rese di raccolta differenziata;
* ha i minori costi procapite del servizio di igiene urbana; (specialmente sopra 50mila abitanti!)

Dott. Natale Belosi Coord. Comitato Scientifico Ecoistituto di Faenza

Si ripete, per chiarezza: non sotto, sopra 50mila abitanti serviti, per ovvie economie di scala.

Anche questo complesso studio statistico è liberamente scaricabile.

I Comuni di Capannori e Ponte nelle Alpi si sono spinti ancora più oltre rispetto alla convenienza ottenuta per campioni statistici: tutto dipende dal mirare il sistema, a sottrarre il quantitativo maggiore possibile di materiali alla discarica (non le mere percentuali di raccolta differenziata, utili ma non sempre esaustive di corretta progettazione del sistema)

In conclusione, uno studio sociologico ad ampio spettro:

* Giorgio Osti, Sociologo all'Università di Trieste:
"IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI" (saggio del 2003)

* …"Pare proprio che gli ultimi a convincersi della bontà di forme di selezione spinta, siano le imprese a capitale pubblico (! nds). Se così fosse sarebbe un fatto molto grave, a cui si dovrebbe porre rimedio in sede politica."…



Per un riepilogo della nocività evitabile e i costi sanitari e di previdenza conseguenti, questo VIDEO basta e avanza:
http://video.google.it/videoplay?docid=5036343201869101344
Dott.ssa Gentilini, Isde Italia

Il video parla di fatti, non di opinioni. Se la politica in Umbria ha qualcosa da rettificare, si accetti un confronto nel merito, e prima si valuti il “Piano per l’Umbria”. O almeno, ci si astenga dall’usare a sproposito la parola “partecipazione” fino a quando dalle parole non si passerà ai fatti.

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"Il sindaco ideale per noi sarebbe quello che dichiara guerra agli inquinatori"

Comunicato stampa del Comitato della Difesa della Maremma Laziale e Toscana

MAREMMA: IL SINDACO IDEALE PER TARQUINIA E MONTALTO DI CASTRO E' QUELLO DI GELA CHE HA DICHIARATO GUERRA AGLI INQUINATORI

Il Sindaco di Gela, Rosario Crocetta che vive sotto scorta, noto per le sue battaglie contro la mafia, ha iniziato un'altra battaglia a fianco dei Consiglieri Comunali e dei cittadini del suo comune. In questi giorni sta predisponendo una corposa richiesta all'Eni per il risarcimento dei danni ambientali che l'inquinamento dello stabilimento petrolchimico ha creato al territorio. In base agli studi del Cnr, del ministero della Salute e dell'Universita' ''La Sapienza'' di Roma, Crocetta ha evidenziato che: ''C'e' l' inquinamento che si vede, come ad esempio il fumo delle ciminiere, e c'e' l'inquinamento che non si vede, che va ad insinuarsi nelle viscere della terra. Questo inquinamento che non si vede impregna l'insalata, si annida nella frutta e penetra nell'organismo umano''. Il Sindaco ha denunciato anche la presenza di mercurio nel latte materno di alcune donne che abitano nel territorio inquinato. Il Sindaco chiede piu' incisivi interventi di bonifica del suolo e del sottosuolo e l'apertura a Gela di un osservatorio permanente del Cnr.

Il consiglio comunale ha intimato all'Eni di non usare piu' il pet-coke come combustibile per produrre energia elettrica, perche' troppo inquinante, e crea gravi danni alla salute ed all'economia del comune e del comprensorio. Il Sindaco, con il sostegno dei Consiglieri Comunali e dei cittadini sta approntando un programma sul territorio denominato con la sigla ''5R'' per ottenere ''Riconversione, Risanamento, Recupero, Ristoro e Risarcimento''.

Invece il programma approntato nel territorio della maremma è quello di a tutto "SI", la nuova sigla dei Sindaci Industriali. E così si creano danni irreparabili che vengono perpretati non solo alla salute, ma a centinaia e centinaia di famiglie ed aziende che vivono con i prodotti della terra.

Comitato per la Difesa della Maremma Laziale e Toscana

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20 novembre 2008

Nubi nere dalla centrale A.Volta di Montalto di Castro (ed enel nega)

Parliamo di avvenimenti di cui chi scrive è stato più e più volte testimone, come tutti i montaltesi. E' sufficiente intervistare a caso un ragazzo, un pescatore, o chiunque altro abbia frequenti occasioni di passare di notte a Montalto Marina.
Seguono 3 articoli da "Il Tirreno"
"Fumate nere dalla centrale quando cala la sera a Montalto"
"Ho visto quegli sbuffi e li ho fotografati"
"Centrale, la Biagi vuole un’indagine Arpat Il direttore di Montalto: «Non escono fumi dalle nostre ciminiere"


Fumate nere dalla centrale quando cala la sera a Montalto

# MONTALTO DI CASTRO. Quando tutti dormono, dalla ciminiera della centrale di Montalto di Castro, che brucia gas e olii combustibili, si sprigiona «ogni tanto», una fumata densa e nera.
Gli avvistamenti risalgono alla primavera e all’estate scorsa. Ma i residenti della zona si chiedono se non accada anche in inverno, quando, a quell’ora è troppo buio per notare gli inquietanti sbuffi.
Gli ambientalisti della zona, a parlare è Simona Ricotti (nome storico del coordinamento nazionale del Forum e dei movimenti No Coke Alto Lazio), dice che «qui (Ricotti abita a Civitavecchia) tutti pensiamo che casi del genere si verifichino quando puliscono i filtri delle ciminiere, i condotti e le caldaie, con soffiature particolari». Ma Ma l’Enel ha sempre detto che si tratta di una procedura d’altri tempi, superata dagli elettrofiltri autopulenti. «Sì lo so - dice Ricotti - che l’Enel dice questo. Ma come la mettiamo con quelle nubi nere? Di che si tratta?».
E l’Enel risponde: «eventuale colorazione dei fumi, nelle prime ore della mattina, durante i riavviamenti, o le salite di carico dei gruppi, può correlarsi a fenomeni di natura ottica, legati alle posizioni relative di ossevazione; talora viene confusa la fumosità, con la presenza di condense e di vapore acqueo dalle valvole di sicurezza sui tetti di caldaia o della ciminieria, specie durante le prime ore della giornata, o se il tasso d’umidità dell’aria è elevato; le emissioni dei camini sono monitorate continuamente; non è stato rilevato alcun valore anomalo; la centrale ha ottenuto e tuttora detiene la certificazione Emas dal 2002 e invia mensilmente i dati delle emessioni rilevate al camino, e sul territorio, all’Arpa del Lazio; i valori delle emessioni sono sempre state al di sotto dei limiti di legge; dal mese di aprile, sino a novembre, la centrale ha utilizzato solo gas naturale».
Ma gli ambientali continuano a puntare il dito contro le nere fumate. «Prima di tutto - dice Ricotti - gli scienziati assicurano che non esiste filtro al mondo in grado di trattenere le nanoparticelle, le più pericolose per la salute umana, ma questo è un altro discorso. Rimaniamo a ciò che si vede: quando le emissioni hanno un colore particolare è lecito domandarsi cosa ci sia dentro a quel fumo. O no?».
Fa un esempio: «Tempo fa, su Civitavecchia, si è formata un’enorme fumata violacea. L’Enel rassicurò tutti affermando che era solo ruggine e la nube era rimasta sopra al cantiere. È difficile credere che una nube resti del tutto immobile in una zona dove i venti prevalenti, quelli che spingono verso Roma e verso Viterbo e la bassa Toscana, in condizioni favorevoli coprono anche 300 chilometri ogni 24 ore».
E tornando agli sbuffi della centrale di Montalto? L’ambientalista si augura, per sgombrare il campo da ogni dubbio, che «vengano posti limiti alle emissioni diverse dal normale esercizio (avviamento, arresti e guasti) così come stabilito dal decreto ’59 del 2005 che recepisce la direttiva Ipcc, ossia quella che regola le norme dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale)».
B. Z.
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«Ho visto quegli sbuffi e li ho fotografati»


# MONTALTO DI CASTRO. «Sì, passando in auto vicino alla centrale, ho visto quelle fumate e le ho fotografate». Federico Veo, conferma, senza tentennamenti, che, alle prime luci dell’alba, dalla centrale di Montalto di Castro, spesso, escono sbuffi di fumo denso e nero. Non sa perché. Sa, soltanto, quello che ha visto. E non gli è piaciuto.
Signor Veo, quando ha notato il fenomeno l’ultima volta?
«Durante la primavera e l’estate scorsa».
A che ora?
«Circa alle 4 del mattino».
Cosa ha visto di preciso?
«Ho notato sbuffi di fumo denso e nero che, durante il giorno, non si vedono».
Come fa ad essere così sicuro che questo fenomeno si verifichi solo di notte?
«Semplice. Abito a poca distanza, nella zona di Tarquinia. La centrale di Montalto di Castro la vedo dal mio terrazzo e le posso assicurare che, né io, né mia moglie, abbiamo mai visto fumate nere nelle ore diurne».
Da quanti anni le capita di avvistare queste fumate nere all’alba?
«Almeno da quattro anni».
E le vede spesso?
«Ogni tanto. Non saprei dire con quale frequenza. Ma che capita, questo è certo, perché le ho viste coi miei occhi e con quelli del mio cellulare. Così come è altrettanto certo, perché è sotto gli occhi di tutti, che, spesso, al mattino, il cielo su Montalto di Castro e su Civitavecchia non è azzurro, ma di un colore che varia tra il giallo e il marrone. Non sono un esperto, non ne conosco le ragioni; sono un cittadino qualsiasi che, assistendo a questi fenomeni, non si sente tranquillo e se ne dispiace anche per chi vive nella bassa Toscana».
Perché?
«Perché ho visto il vento spingere il fumo nero della centrale di Montalto di Castro verso il sud della Toscana, una zona che ha terreni ben coltivati e colture pregiate. Non so se quelle fumate nere sono pericolose per la salute, ma se lo fossero, non mi sembrerebbe giusto che anche la Toscana debba sorbirsi ciò che accade nel Lazio. Sono convinto che non possiamo, non dobbiamo, stare zitti e fermi. Ci sono dovute spiegazioni sulle cose che riguardano la nostra salute e l’ambiente in generale».
E lei cosa fa per ottenerle queste spiegazioni?
«Come tanti altri ho deciso di far parte del Comitato Cittadini Liberi di Tarquinia, uno dei comitati che aderisce al coordinamento contro il carbone. Ma, soprattutto, racconto ciò che vedo e, quando posso, fotografo».
B.Z.
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Centrale, la Biagi vuole un’indagine Arpat Il direttore di Montalto: «Non escono fumi dalle nostre ciminiere»


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CAPALBIO. «Non ho avuto nessuna segnalazione, almeno sinora, di fumate nere che uscirebbero dalle ciminiere della Centrale Enel di Montalto in ore notturne. Comunque intendo chiedere ufficialmente un controllo da parte dell’Arpat, in modo da verificare se le segnalazioni fatte dal signor Federico Veo trovino davvero riscontro in situazioni che potrebbero essere preocupanti per gli abitanti dei territori a cavallo fra Lazio e Toscana». Il sindaco di Capalbio, Lucia Biagi, appare decisa. Anche se fino a questo momento non c’è nulla di ufficiale, il sindaco è sicuro: «Faremo comunque i nostri monitoraggi e chiederemo delle spiegazioni ufficiali». D’altra parte «i problemi della Centrale di Montalto sono storici - riflette il sindaco - e seppure il Comune di Montalto si è preso ogni vantaggio lasciando agli altri solamente i rischi, noi non intendiamo stare a guardare».
Sono più di quarant’anni che la Centrale di Montalto rappresenta, per Capalbio, un nervo scoperto e la gente della bassa Maremma è molto diffidente nei confronti di questo che venne definito a suo tempo un veo e proprio «mostro».
Assicurazioni assolute vengono invece dalla Centrale. E’ lo stesso direttore, ingegner Marco Favilla, che abbiamo contattato ieri per telefono, a smentire qualunque ipotesi di rischio».
«Niente da preoccuparsi. - dice Favilla - La combustione genera vapore acqueo e la mattina, in presenza di umidictà e di temperature fredde, si genera vapore che è bianco, e qualcuno lo confonde con il fumo. Niente di più. Purtroppo qualcuno si allarna troppo facilmente».
«Noi - aggiunge il ridettore - bruciamo gas naturale nella nostra centrale, e non c’è neppure la possibilità di fare fumo». Tutti tranquilli dunque? Il sindaco Biagi chiederà comunque l’intervento dell’Arpat. Poi vedremo.
C.B.
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Gli OGM mettono a rischio la fertilità?

Da Greenpeace.it
"Roma, Italia — Un’alimentazione a base di organismi geneticamente modificati potrebbe compromettere la capacità riproduttiva.
E’ quanto sostiene uno studio pubblicato dal governo austriaco, di una delle pochissime analisi di lungo termine mai condotte sul tema. La fertilità dei topi nutriti con mais OGM ne è risultata molto indebolita, rispetto a topi alimentati con alimenti naturali. Considerando la gravitá delle potenziali minacce riguardo la salute e la riproduzione umana, Greenpeace chiede il ritiro di tutti gli alimenti e i prodotti OGM dal mercato mondiale.


Lo studio, commissionato dal ministero austriaco per l’Agricoltura e la Salute, é stato presentato dal Dott. Jürgen Zentek, professore di medicina veterinaria presso l’Universitá di Vienna e coordinatore del progetto. Queste le scoperte: i topi nutriti con mais OGM hanno dato vita ad una prole nella terza e quarta generazione ridotta di numero e di peso, e tali differenze sono statisticamente rilevanti. I topi alimentati con mais non-OGM si sono riprodotti in modo piú efficiente.

“Il cibo OGM sembra agire come agente di controllo delle nascite, portando potenzialmente alla sterilità. Se questa non é una ragione sufficiente per chiudere completamente l’industria agroalimentare biotech una volta per tutte, non so che altro genere di disastro stiamo aspettando.- afferma Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace Italia- Giocare alla roulette genetica con il nostro cibo é come giocare alla roulette russa con consumatori e salute pubblica”.

Di proprietà della Monsanto, la varietá di mais OGM (NK 603 x MON 810), testata in questo studio, é tollerante ad un erbicida e resistente ad un determinato parassita. É stato approvato per la coltivazione e l’uso come alimento in diveri stati, fra cui USA, Argentina, Giappone, Filippine e Sud Africa. In Europa e in Messico, é autorizzata per l’uso in alimenti e mangimi.

“L’Efsa ha dato luce verde per un OGM che ora é dimostrato essere una potenziale minaccia per la salute. Come é possibile affidarsi esclusivamente ai dati della Monsanto e dare l’ok all’autorizzazione? Il panel OGM dell’Efsa dovrebbe essere sospeso immediatamente e sostanzialmente riformato fino a quando sará realmente in grado di di valutare i rischi connessi agli OGM. L’Efsa dovrebbe trasformarsi in una agenzia che protegge i consumatori e non gli interessi economici della Monsanto.” conclude Ferrario.

Greenpeace chiede agli stati membri di attivare immediatamente le clausole di salvaguardia nazionale e il divieto all’importazione per il mais NK603 x MON810, l’ NK603 il MON810. Chiede che l’Unione europea sospenda tutte le autorizzazioni di prodotti OGM."

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19 novembre 2008

Acqua pubblica, riprendiamoci il futuro!

Acqua pubblica, riprendiamoci il futuro!

21 Novembre 2008
ASSEMBLEA del COORDINAMENTO NAZIONALE degli ENTILOCALI per L’ACQUA PUBBLICA
Roma - Sala della Pace dellaProvincia, ore 15.00-18.00 - Aprilia (LT)


22-23 Novembre 2008
SECONDO FORUM ITALIANO dei MOVIMENTI per l’ACQUA

Per informazioni:
www.acquabenecomune.org
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua Tel. 06.68136225
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org

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mancata partecipazione del pubblico al procedimento AIA e la non riduzione del 30% di emissioni dovuta da ENEL spa

Comunicato stampa

"Centrale a carbone di Civitavecchia: i comitati dei cittadini denunciano la mancata partecipazione del pubblico al procedimento AIA e la non riduzione del 30% di emissioni dovuta da ENEL spa."

I rappresentanti dei comitati dei vari comuni inquinati dalle centrali, riuniti nel Movimento No Coke Alto Lazio, ed il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia hanno denunciato, con una lettera aperta ai Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico ed agli enti locali, il mancato rispetto della partecipazione del pubblico al procedimento di AIA per la centrale ENEL di TVN, opportunità che la legge europea ha voluto dare alle istituzioni e ai comitati dei cittadini come strumento di democrazia e partecipazione con lo scopo di tutelare il territorio e gli abitanti delle comunità limitrofe. I cittadini, nella lettera, evidenziano anche “il mancato impegno alla riduzione del 30% dei limiti di emissioni, come formalmente assunto dalla società ENEL verso il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Lazio, la Provincia di Roma ed i Comuni di Civitavecchia, Tarquinia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere. Chiedono con forza alle istituzioni di farsi garanti di quanto previsto nel provvedimento finale del Ministero dello Sviluppo Economico emesso ad esito della verifica della conferenza dei servizi e degli accordi da loro stesse sottoscritti. La riduzione delle emissioni non cambia la pericolosità dell' impianto, -sottolineano i cittadini - ma l'impegno disatteso dalla società elettrica rappresenta un’ ulteriore dimostrazione dell’arroganza con cui l’Ente Energetico si rapporta con le popolazioni, il territorio e le istituzioni che lo rappresentano. Altrettanto grave è l’assenza di reazione dei rappresentanti degli Enti locali, firmatari degli accordi con Enel, al mancato rispetto degli impegni assunti in tale sede; reazione che maliziosamente pensiamo sarebbe stata di ben altro segno se l’impegno non rispettato fosse stato quello economico. La definitiva resa dei primi cittadini a tutelare la salute delle popolazioni rappresenterebbe un danno immediato ed irreversibile per questa terra. Siamo certi che con il vostro silenzio sulle questioni rappresentate non vorrete rendervi complici dell’ennesimo sopruso nell’iter autorizzativo di TVN che, naturalmente, sarà nostra cura evidenziare nelle opportune sedi giudiziarie nazionali ed europee. Convinceteci – concludono- che non avete svenduto la nostra terra, la nostra salute e le nostre stesse vite per quattro sporchi denari.”

Comitato dei Cittadini Liberi
Movimento No Coke Alto Lazio

cittadiniliberi@yahoo.it

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"Analisi statistica dei dati di mortalità e morbilità a Civitavecchia"

Comunicato del Coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia.

Sulle pagine dei giornali locali, il 15.11.2008, è comparso un articolo sull’Analisi statistica dei dati di mortalità relativi all’area di Civitavecchia, riferiti al periodo 1981/2001.

Il contenuto fuorviante di tale articolo ci obbliga a valutazioni critiche articolate e puntuali.


1° Quando, nel 1999, ENEL Spa iniziò l’iter per ottenere l’autorizzazione alla conversione a carbone di TVN, si rivolse, per una consulenza di parte, agli epidemiologi dell’Università de L’Aquila affinché si valutasse l’impatto sanitario sulla popolazione del polo energetico più concentrato d’Italia (7000 MW). Gli epidemiologi universitari conclusero asserendo che non esisteva nel nostro territorio un surplus di patogeneticità (morbilità e mortalità) riferibile agli inquinanti emessi dalle varie fonti energetiche con particolare riferimento agli opifici energetici.

Già questa conclusione apodittica suscita perplessità perché nessuno poteva conoscere, negli anni 1981/2001, quale sarebbe stata l’analisi ISTAT in quanto non ancora resa pubblica.

2° Quando, poi, le Commissioni Wegner e Fara-Giovannozzi-Naso, nominate dal Comune di Civitavecchia, espressero un cauto (e fumoso) nulla osta alla riconversione a carbone di TVN, avanzarono anche più di un dubbio sull’esistenza e sull’incremento dei danni alla salute e all’ambiente, asserendo che tali danni si sarebbero manifestati in un prossimo futuro, stante il lungo periodo di latenza dei processi oncologici.

Le Commissioni consigliarono di attivare una catena preventiva di Medici sentinella che avrebbero dovuto segnalare ogni evento patologico attribuibile all’azione degli inquinanti da combustione di fossili.

3° Gli studi clinico-statistici condotti da équipes private (Conti Curzia di Civitavecchia ed epidemiologi del Policlinico Gemelli di Roma) e pubbliche (Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio) evidenziarono una morbilità specifica respiratoria, tumorale e degenerativa, in aumento nel nostro hinterland. Tali dati allarmanti furono recepiti nella V.I.A. e trasfusi nel Decreto Marzano… ma nessun Ministero si assunse l’onere di bloccare l’iter autorizzativo… e l’ENEL iniziò i lavori di riconversione a carbone.

4° Durante i confronti pubblici tra i consulenti epidemiologi dell’ENEL (rappresentati sempre dagli esperti dell’Università de L’Aquila) e i nostri esperti, mai fu esibita documentazione scientifica a favore delle tesi minimalistiche dell’Enel. Invece i dati epidemiologici allarmanti forniti dai nostri consulenti (anche in sede giudiziaria quali CTU nominati dal Tribunale di Civitavecchia) non hanno mai subito smentite da parte di Istituzioni Pubbliche regionali o nazionali.

5° I dati ISTAT di mortalità relativi alla nostra area geografica si riferiscono alla situazione esistente nel 1988/2001. Ebbene: in quel periodo il polo energetico Enel (Torre nord e Torre sud) era sicuramente fonte d’inquinamento ma il porto era in fase di graduale crescita e anche la quota di inquinamento autoveicolare e da riscaldamento domestico era in rapido incremento. Quindi: attualmente le fonti d’inquinamento sono esponenzialmente aumentate e aggressive sull’ambiente e sulla salute.



6° I dati ISTAT si riferiscono alle cause di morte dedotte dai certificati stilati dal Medico che constata il decesso. Ebbene: quando il paziente muore nei nosocomi romani o altrove NON viene computato nell’area statistica di Civitavecchia per cui i dati elaborati dai tecnici aquilani vanno corretti e rivalutati statisticamente.

7° Siamo tuttora in attesa del Registro locale dei tumori che traccerà l’andamento diacronico delle patologie neoplastiche (senza possibilità di errori od omissioni dei dati statistici e storici)… ma stiamo incontrando ostilità, veti e incomprensioni.

Concludiamo. Le tesi trionfalistiche degli esperti aquilani vanno retrodatate al 1981/2001 e non riferite alla situazione attuale che è totalmente mutata.

Per ulteriore informazione corretta e trasparente stigmatizziamo che:

* manca un programma di rilevazione e monitoraggio degli inquinanti (l’ARPA non funziona! il Comune latita! la Procura sembra indugiare… );
* manca una puntuale informazione alla cittadinanza sui tempi e i modi di avvio della nuova centrale a carbone;
* non sono rispettate le clausole dell’Accordo Pincio-Enel (interramento dei tralicci e creazione d’un bosco che attenui le emissioni di CO2);
* il tavolo della salute è inattivo da tempo e i Sindaci del comprensorio, beneficiari di compensazioni miliardarie, contano i trenta denari… in attesa del triste conteggio dei malati e dei morti per inquinamento!

Il Coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia.

16 novembre 2008

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9 novembre 2008

Operazioni di scarico del carbone irregolari. L'insulto sistematico di enel alle nostre popolazioni

Nota stampa dei verdi Civitavecchia sull'arrivo della prima nave carboniera a TVN. Clicca qui per leggere gli altri commenti sull'accaduto.

Le promesse di Enel – proprio come le bugie – hanno le gambe corte. E i cittadini di un territorio occupato sono nuovamente ingannati.

Che le operazioni di svuotamento delle navi carboniere e di trasferimento del carbone sarebbero avvenute in totale sicurezza (nastri trasportatori completamente chiusi e stoccaggio nei carbonili “dome” altrettanto sigillati) era fino a ieri una delle affermazioni di propaganda alle quali Enel affidava la propria credibilità, nell’ambito della falsa tecnologia del “carbone pulito”. La notizia di ieri – arrivo della prima carboniera e suo scarico attraverso tramorge, gru e camion – smentisce puntualmente anche quella minimale promessa.

Come volevasi dimostrare. Ad Enel la salute dei cittadini non interessa più di tanto, abituata com’è a contare sulla compiacenza di governanti che appaiono, come direbbe Berlusconi, “appecoronati”.

Soltanto un Sindaco che non fosse pesantemente “obbligato” nei confronti di Enel potrebbe fermare questo ennesimo schiaffo ai patti conclusi. Avrà la forza di farlo il sindaco Gianni Moscherini?

Quanto al Governatore del Lazio, ricordiamo bene l’impegno da lui dichiarato nella triste “inaugurazione” della contestata centrale il 30 luglio scorso: Marrazzo giurò che non avrebbe fatto sconti a nessuno, in tema di tutela della salute dei cittadini del nostro comprensorio. Pensiamo alludesse ad Enel, ovviamente. Non vorremmo scoprire, al contrario, che in questa circostanza, volgendo lo sguardo dall’altra parte, egli finga di non vedere, non ricordare e realizzi di fatto un primo forte “sconto” su una grave infrazione dei patti da parte di Enel…

I Verdi di Civitavecchia – 8 novembre 2008

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6 novembre 2008

La Frasca: esiti dell'incontro Ciani - Associazioni ambientaliste

"Si è svolto il 3 ottobre scorso, presso la sede dell’Autorità Portuale, l’incontro tra le Associazioni ambientaliste WWF, Italia Nostra e ForumAmbientalista, e il Presidente della Autorità Portuale, Fabio Ciani, per discutere del futuro della Frasca, degli irrazionali progetti di cementificazione, di cui talvolta si sente parlare, del Terminal Cina e dell‘istituzione del Monumento Naturale sul sito in questione.

Il Presidente Ciani ha ribadito l’impegno dell'Autorità per la tutela del Sito, la ferma contrarietà ad ogni ipotesi di cementificazione ed ha confermato l’individuazione della centrale di Torrevaldaliga Nord come limite naturale allo sviluppo del porto, dichiarando fermamente come le ipotesi di realizzazione di un fantomatico Teminal Cina per lo scarico di container è un'idea priva di qualunque fondamento tecnico ed inutile per lo sviluppo dello scalo commerciale di Civitavecchia.

Per la realizzazione del porticciolo turistico chiarissima è stata la posizione del Presidente che non intende avallare alcun progetto che interferisca con l'area della Pineta e la costa rocciosa e bassa de La Frasca e preveda cubature commerciali di vario tipo, ribadendo l’intento di dare assenso solamente ad un approdo con strutture amovibili a servizio dei diportisti locali, da localizzare in
corrispondenza dell'area industriale di Torre Valdaliga, e non oltre.

Il presidente Ciani ha infine illustrato il progetto, in fase di perfezionamento, di riqualificazione ambientale della Frasca che, in sintonia con gli indirizzi di Regione e Arsial, è articolato con un sistema di opere a verde e la messa a dimora di specie arboree ed arbustive coerenti con i caratteri fitoclimatici locali.

Fondamentale, infine, il riconoscimento, e il relativo parere positivo, da parte del Presidente, circa l'istituzione del Monumento Naturale quale strada perfettamente compatibile ed anzi necessaria per lo sviluppo razionale del Litorale Nord, al fine di garantire la fruibilità dell’area a TUTTA la cittadinanza ed evitare, in futuro, che l’area ritorni al degrado in cui l’incuria, più o meno voluta, l’ha gettata in questi anni.
"

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1 novembre 2008

Contratto Enel - Mazzola

Comunicato stampa del Comitato dei Cittadini Liberi
"Apprendiamo dai mezzi stampa che il sindaco Mazzola ha presentato ai capogruppo della maggioranza il contratto privato stipulato da Enel S.P.A. con il comune di Tarquinia per poi convalidarlo davanti alla giunta.


Mazzola non lo sa ma l’accordo è saltato, Enel lo ha già trasformato in carta straccia. Uno dei cardini dello scambio tra il diritto d’inquinare in contropartita delle compensazioni, era la riduzione di un terzo di alcuni degli inquinanti, non solo promessa ma oggetto di un impegno, formalizzato nell’accordo quadro Enel-Sindaci e nel documento finale della Conferenza dei Servizi che si è svolta a primavera presso il Ministero dello Sviluppo Economico, conclusa con la decisione del riesame dell’ A.I.A.della centrale a carbone di TVN.

Pochi giorni fa Enel ha richiesto il riesame e nei documenti forniti da Enel non c sarebbe traccia della riduzione degli inquinanti promessa. Per il Comitato dei Cittadini Liberi, che ha la presunzione di agire anche per conto di quanti sono distratti o soggetti alle pressioni del potere, non cambia molto, perché con le emissioni nei limiti di legge si muore lo stesso.

La mancata riduzione è un fatto gravissimo, che chiama in causa direttamente non solo il Sindaco Mazzola ma anche i Consiglieri Comunali

Valga un esempio molto concreto per comprendere che cosa significhi la loro resa: in questo momento è in corso anche il riesame dell’AIA della centrale di Torre Valdaliga Sud di Tirreno Power che ha chiesto di continuare a bruciare gas e olio combustibile.

Sia Enel che Tirreno Power hanno proposto un limite d’emissione dell’arsenico di 0,5 milligrammi per metro cubo ma le due ciminiere sono praticamente una, perché quasi attaccate e quel limite per noi diventa 1 milligrammo.

Significa che uno dei due impianti è fuori legge e non dovrebbe essere autorizzato. Visto che Tarquinia sarà colpita dalla quota massima d’inquinamento per effetto, sia della tipologia del filtraggio che dell’altezza della ciminiera di TVN, a cui per gli stessi motivi si sommerà anche una parte significativa degli inquinanti di Montalto.

Ci spieghi ora, il signor sindaco, che cosa vuole monitorare, se dobbiamo morire tutti!
Se arriverà fino in fondo ad onorare i suoi obblighi, assunti non certo nei confronti dei suoi concittadini, è bene che investa i soldi delle compensazioni per ampliare il reparto di oncologia dell’ospedale . Non è una battuta spiritosa! Ricordiamo, inoltre, che la maggioranza si è mossa a "botte" di maggioranza.

L'ammontare della cifra destinata come riconoscimento del danno è ridicolo paragonato alla gravità di quanto causato e di quanto Tarquinia e i suoi cittadini saranno costretti a subire. Il contratto e' stato scritto dalla stessa mano di Ene?

Ricordiamoci di chi a Brindisi ha provocato la non coltivabilità dei terreni e ricordiamoci le condanne di amministratori e dirigenti che hanno gravemente e pesantemente inquinato Porto Tolle, con seri danni alla salute dei cittadini. Nella clausola posta per l’interruzione del contratto si ammette già che i danni ci saranno. Per noi vale la pubblica promessa che quando gli verranno sottoposti dei dati allarmanti si dimetterà perché avrà dimostrato che i cittadini avevano ragione."

Comitato dei Cittadini Liberi http://cittadiniliberi.blogspot.com/

Comitato No Coke Alto Lazio www.nocoketarquinia.splinder.com nocoketarquinia@yahoo.it

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