No al carbone Alto Lazio

31 gennaio 2009

"'Informiamoci': UN APPUNTAMENTO PER CONOSCERE I TEMI CHE SCOTTANO RIGUARDO A SALUTE, AMBIENTE ED ECONOMIA."

Il convegno “informiamoci” ha centrato il suo obiettivo, presentando le novità su carbone e autostrada.

In tema di accordi con Enel sono state messe a fuoco le gravi responsabilità a carico di sindaci, assessori e consiglieri, privi del coraggio di esigere con azioni concrete il rispetto delle clausole del loro contratto, come l'abbattimento del 30% degli inquinanti, faticosamente ottenuto dai comitati. Però si riempiono la bocca con la parola “monitoraggi”, cioè vendono il loro consenso a farci fare da cavie e cercano complici.


Durante l'esposizione s'è capito che per comparaggio di partito sono tutti muti, sordi e ciechi e non tutelano più la salute e l’economia di questa terra, nascondendosi dietro l'alibi delle compensazioni. Gli inquinatori azzannano questo territorio dettando la legalità imposta dal denaro. Istituzioni compromesse e incapaci di difendere le popolazioni non servono ai cittadini preoccupati che non restano a guardare e si organizzano. L’incredulità iniziale è stata velocemente sostituita dall’esigenza di agire, rispetto a tante violazioni della legalità e ai silenzi colpevoli.

Il Comitato dei Cittadini Liberi ha illustrato la diffida inviata a tutti gli amministratori del Comune di Tarquinia che ”debbono ritenersi responsabili non solo nella qualità di pubblici amministratori ma anche personalmente in proprio, sia penalmente che civilmente di tutti gli eventuali danni che potranno derivare dall’esercizio della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, alla salute pubblica, all’ambiente, all’agricoltura e alla imprenditoria in genere, con obbligo di risarcire tutti i danni diretti e indiretti a tutti gli aventi diritto.” Nei prossimi giorni la diffida verrà replicata negli altri comuni snaturati da Enel.

La parte dedicata al carbone s'è conclusa elencando le illegalità scoperte in tema di accensione, limiti emissivi, scarico del carbone, mancata riduzione degli inquinanti. Argomenti che saranno oggetto di dettagliate e mirate denunce penali e arricchiranno anche il fascicolo della petizione popolare al Parlamento Europeo che sta andando avanti.

La seconda parte del convegno, dedicata all'autostrada, ha presentato la devastazione di un altro pezzo di Bella Italia, causata da un inutile nastro d'asfalto ad alta velocità, che se realizzato degraderebbe la fertile Maremma da Capalbio a Tarquinia. Ad una prima analisi, sembrava che nel tratto toscano venisse compromessa una maggiore estensione di territorio e attività agricole rispetto al tratto laziale, con un apparente minor impatto rispetto ai territori di Tarquinia e Montalto. Ma per le popolazioni laziali è come la consolazione della mamma che in guerra ha perso solo un figlio invece di due. Subito però s'è capito la disparità di trattamento verrà colmata per dare anche a Tarquinia il secondo figlio morto in guerra. Ed ecco l'atto criminale di collocare nel centro abitato di Tarquinia, un'autostrada larga 25 metri più le scarpate, progettata per velocità di 140 km/h, con flussi di traffico – auto e TIR – aumentato dagli attuali 18.000 fino a 45.000 al giorno. Una roba mai vista. Anche in questo caso dobbiamo ringraziare Marrazzo e Mazzola che invece di rispedire al ministro Matteoli una simile porcata, lo sostengono dicendo la bugia che si tratta di un tracciato imposto dal governo. Anche Matteoli dice bugie per sostenere l'autostrada, come quella che la vorrebbe l'Europa: falso!. I Tarquiniesi da sempre hanno detto sì alla messa in sicurezza dell'Aurelia, quella che non vuole la SAT ma che l'ANAS ha realizzato in pochi mesi nel tratto Montalto-Tarquinia. Rapidamente, salvando molte vite umane e poco costosa: purtroppo questi sono tutti difetti per chi governa.

I comitati che avversano il progetto dell’autostrada si trovano uniti nel ritenere che è un opera inutile e costosa che sacrificherà molte cose a noi care per un mostro di cemento.

Per le famiglie di questo territorio la sottrazione di terra, la mortificazione delle aziende agricole sottraendo l’unica fonte di reddito è come fargli perdere il posto di lavoro. Ma per i ladri di futuro queste cose valgono poco e possono essere calpestate. Il fronte del no è compatto e forte di avere dalla propria, la ragione di tutelare il territorio, contro le speculazioni di uno sviluppo legato solo alla filiera del cemento.

I comitati, anche grazie all’appoggio di personalità storicamente a difesa della Maremma, come Nicola Caracciolo e Gianni Mattioli, apriranno la strada ad una battaglia legale e di resistenza non violenta, contro l’autostrada, per la sopravvivenza di questa terra meravigliosa, LA MAREMMA.

Il convegno si è chiuso con il rilancio del prossimo appuntamento di Informiamoci, sul tema dei rifiuti, sempre piu attuale, anche per colpa delle notizie apparse sui giornali, sull’ipotesi di utilizzare TVN come inceneritore, portando da queste parti rifiuti romani e forse anche campani. Far scivolare i problemi nell'emergenza è un trucco ormai noto, è un trabocchetto in cui non cadremo.

Comitato cittadini liberi

www.cittadiniliberi.blogspot.com

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Esposto: Le operazioni di scarico del carbone a Civitavecchia sono effettuate in violazione della legge

Comunicato ai media
Esposto-denuncia deposittato in Procura dal Movimento No Coke Alto Lazio: le operazioni di scarico del carbone a TVN violano la legge(vedi anche qui)

[...]
- con decreto n.55/02/2003 del 24/12/03, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16/1/2004 il Ministero delle Attività Produttive ha autorizzato l’Enel Produzione S.p.a. ai sensi dell’art. 1 del D.L. 7/2/2002 n.7, convertito con modificazione nella legge n.55 del 9/4/2002, alla conversione a carbone della Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, per n.3 sezioni della potenza elettrica complessiva di 1980 MW (allegato n.1);

- tra le prescrizioni riportate nell’allegato 2 sono indicate quelle della Regione Lazio ed in particolare quella di cui al punto 8 “adozione di sistemi che impediscono la diffusione delle polveri di carbone nelle fasi di approvvigionamento, manutenzione e stoccaggio;

- nella relazione istruttoria della Commissione per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) è previsto a pag. 16 che il carbone venga prelevato dalle stive delle navi mediante 2 scaricatori da 2000 t/ora ciascuno e venga trasferito attraverso una tramoggia sui nastri trasportatori chiusi completamente e automatizzati per finire nei carbonili completamente chiusi; a pag. 36 viene ribadito che le apparecchiature che verranno utilizzate per la movimentazione del carbone e delle ceneri saranno dotate di accorgimenti tecnici tali da evitare gli spargimenti di polveri nell’ambiente esterno (allegato n.2)

CONSIDERATO

che ai primi di novembre 2008 l’ENEL ha provveduto al primo approvvigionamento di carbone che è stato scaricato e movimentato dalle navi alla centrale senza rispettare le prescrizioni sopra indicate, bensì trasferito, nella quantità di circa 8000 tonnellate, dalle stive della nave su autocarri, i quali utilizzando la viabilità interna della centrale hanno scaricato il combustibile all’interno del carbonile;

- che dalle notizie apparse sulla stampa (v. Il Messaggero – Civitavecchia pag. 33) del 17/1/09 risulta che la medesima operazione è stata effettuata per cinque volte e che è previsto l’arrivo di una nave da 60 mila tonnellate (allegato n.3).
CONSIDERATO ALTRESÌ

- che secondo quanto dichiarato dall'ENEL e riportato dal decreto VIA 680/2003, pag.24: “il traffico di olio combustibile pari a circa 40 navi /anno da 50.000 DWT e 20 navi/anno da 100.000 DWT sarebbe sostituito da un traffico di carbone per 35 navi/anno da 130.000 DWT”... omissis... A fronte di un incremento del numero delle navi, si avrà una riduzione (-25) del numero di navi destinate all’esercizio delle centrali che verranno manovrate con rimorchiatori nel bacino di evoluzione;”

- che il cosiddetto “bacino di evoluzione” necessario alle manovre di accosto delle navi destinate alle banchine ENEL e alla darsena energetico-grandi masse è opera ricompresa nei lavori della darsena energetico-grandi masse autorizzati con decreto VIA 455/2002;

- che le dimensioni delle navi previste richiedono per il bacino di evoluzione, del diametro di 450 mt., che i fondali siano dragati fino al raggiungimento della profondità di –18 slm;

- che i dragaggi relativi alla darsena grandi masse, e quindi al bacino di evoluzione, non hanno ancora avuto inizio;

- che rispetto alle autorizzazioni, in particolare il decreto VIA 680/2003, e a quanto disposto dal TAR Lazio, sez. I ter, con sentenza n. 4731 del 16 giugno 2006 (allegato n.4), l'ENEL non poteva e non può, nell’ambito delle opere a mare connesse alla riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, realizzare dragaggi eccedenti il limite autorizzato di 1.227.000 mc “quand’anche relativi a dragaggi previsti dal progetto Darsena Energetico Grandi Masse”;

-che per evidenti ragioni di sicurezza deve escludersi che prima del completamento dei lavori di dragaggio del bacino di evoluzione possano utilizzarsi per l'approvvigionamento della centrale le carboniere di tipo Capesize da 130.000 DWT indicate dall’ENEL in sede di VIA;

-che anche con l'utilizzo di navi carboniere di tipo Panamax da 60.000 tonnellate, come quella annunciata, con pescaggio superiore ai 12 mt, potrebbero, in assenza dei dragaggi previsti per il bacino di evoluzione, presentarsi analoghi problemi di sicurezza;

- che l'impossibilità di utilizzare le carboniere da 130.000 DWT e il conseguente ricorso a navi di stazza minore vanificherebbe, in ogni caso, la citata previsione, riportata nel decreto VIA 680/2003, relativa alla “riduzione (-25) del numero di navi destinate all'esercizio delle centrali” con conseguente aumento delle emissioni in atmosfera collegate al traffico navale;

I sottoscritti
VOLGONO ISTANZA

al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrono ipotesi di reato ed in caso affermativo procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

Chiedono di essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi consentiti dal codice di procedura penale.

Movimento No Coke Alto Lazio

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"Registro tumori: risposte e appello a tutta la società civile"

Comunicato
Il Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio) e la Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (Civitavecchia) comunica che, in relazione alla richiesta di istituire un registro dei tumori nel comprensorio di Civitavecchia (Allumiere, Tolfa, Tarquinia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli), a tutt’oggi abbiamo ricevuto solo le seguenti chiare risposte:



Il Sindaco di Cerveteri, Gino Ciogli, plaude e ringrazia i promotori della richiesta di istituzione del registro tumori. Propone al Sindaco di Civitavecchia, sottolineandone l’urgenza in considerazione degli dati allarmanti posti a corredo della domanda, di convocare la Conferenza dei Sindaci ponendo all’OdG tale richiesta al fine di raccogliere il consenso dell’assemblea;

il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia, Prof. Mario Falconi, esprime la necessità della istituzione di un registro dei tumori nell’interesse primario della tutela della salute dei cittadini;

il Direttore Generale della ASL RMF, Prof. Marco Biagini, dichiara la piena e pronta disponibilità a collaborare con il Dipartimento di Epidemiologia della ASL RM E, struttura indicata dall’Assessorato della Sanità della regione Lazio come competente a realizzare un sistema di sorveglianza epidemiologica attraverso sistemi informativi correnti ed a progettare e condurre studi ad hoc, anche attraverso monitoraggi biologici. La Regione indica che per il finanziamento di tale struttura DEVONO essere utilizzati i fondi disponibili per il programma dell’Osservatorio Ambientale di Civitavecchia.

Il Sindaco Moscherini, dal quale non abbiamo incredibilmente ricevuto alcuna risposta, DEVE mettere a disposizione le risorse economiche dell’Osservatorio Ambientale affinché possa essere intrapreso il censimento del cancro nel nostro territorio nell’interesse primario della salute della popolazione.

In Italia i tumori dell’infanzia hanno un incidenza che è il doppio di quella degli altri paesi europei ed una delle cause principali è l’inquinamento.

giovanni ghirga

Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

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26 gennaio 2009

Seconda edizione di "Informiamoci"

Seconda edizione dell'evento "Informiamoci"
Giovedì 29 gennaio 2009
Tarquinia - Sala Sacchetti, via dell’Archetto

Programma della giornata:


ore 16,00
Cambiamenti climatici, catastrofismo e realtà.
Una “crisi” che il mondo scientifico continua a registrare.
Ormai è tempo di agire.
Raniero Maggini, presidente del WWF Lazio.

ore 16,25
L’Accordo-Quadro tra Regione, province e sin-
daci del comprensorio, ed ENEL S.p.A.
Vi diciamo ciò che i firmatari non vogliono farvi sapere.
Alessandro Manuedda, consigliere del Comune di Civitavecchia
Simona Ricotti, Forum ambientalista.

ore 16,50
Monitoraggi: perché non fidarsi.
La farsa dei controlli e dell’osservatorio ambientale.
Relazione di Ernesto Cesarini.
Un po’ di “musica e parole” con Gabriele Ripa

ore 17,15
Buon Viaggio (addio) ENEL.
Continua l’informazione
sul cambio del gestore di energia elettrica.

Ore 17,25
Accordo-Quadro.
Denuncia del “Comitato dei Cittadini
Liberi” contro il Sindaco di Tarquinia ed i consiglieri di mag-
gioranza.
Esposizione dell’avvocato Enrico Veneruso.

ore 17,45
Le industrie energetiche tra sviluppo e servitù.
Ce ne parla Mario De Giudici

Pausa e piccolo buffet

ore 18,25
Il corridoio Tirrenico.
Un tradimento verso i cittadini
e il territorio. Storia di una lotta contro un’inutile e dan-
nosa infrastruttura.
Valentino Podestà, architetto urbanista, Rete
dei Comitati per la Difesa del Territorio e Comitato Terra di Ma-
remma.

ore 18,40
Autostrada: non solo una presenza ingombrante.
Informazioni sulla relazione tra inquinamento e danno eco-
nomico per le aziende agricole interessate.
Un po’ di “musica e parole” con Gabriele Ripa

ore 19,00
Autostrada.
Il suo impatto distruttivo sul territorio ri-
chiede una grande mobilitazione.
Relazione del coordinatore
del “Comitato Amici della Maremma” di recente costituzione.

ore 19,15
Dibattito e conclusioni.

ore 19,59
Il gioco dell’uva.


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Comitato dei cittadini liberi: la verità sull'Autostrada

Comunicato, riceviamo e pubblichiamo:
Autostrada: il sindaco di Tarquinia dichiara che l'autostrada è un'imposizione governativa ma i fatti non stanno così.

L'onestà intellettuale e l'assunzione di responsabilità sono doti che distinguono il buon amministratore dal ciarlatano. Il ciarlatano rozzamente oppone la sua ignoranza alle ragioni della verità, espressa da quanti sono liberi dai condizionamenti del potere. Il ciarlatano maschera la sua codardia con frasi scomposte e assalti d'ira insensata; privo di coraggio e protetto da compagnucci della sua risma, non difende più la popolazione e la sua terra da chi la violenta. Laddove trova resistenza minaccia ritorsioni. Chiedetevi se questo profilo calza con la vostra personale esperienza e se, scevri da pregiudizi, vi riconoscete qualcuno, spendete un po' della vostra energia e del vostro tempo per impedire ulteriori danni.



È vero che la striscia d'asfalto, inutile e costosa, è nei piani del Governo Berlusconi ed è vero che il Ministro Matteoli, pubblicamente e con sfrontata arroganza, ha ammesso di contrastare l'adeguamento dell'Aurelia che se realizzato impedirebbe la costruzione dell'arteria privata.

È vero anche che la legge detta "legge obiettivo" scavalca i comuni e permette al governo centrale di approvare e cantierare l'autostrada dopo l'accordo ma solo con il consenso delle regioni interessate.

La Regione Lazio, ha sempre, bocciato l'ipotesi dell'autostrada e approvato, con il consenso delle popolazioni, la messa in sicurezza dell'Aurelia, una soluzione definitiva che aveva fermato tutte le manifestazioni popolari sull'autostrada.

Pertanto è grande anche la colpa del Presidente della Regione Lazio, in primis quella di aver tradito, ancora una volta il territorio, senza vergogna.

Comunque, senza le delibere di sostegno al brutto progetto autostradale, votate dai consigli comunali di Tarquinia e Montalto, l'ex paladino dei deboli "Marrazzo" si sarebbe ben guardato dall'assentire ad un'opera da sempre rifiutata dalla Regione che, ancora, presiede.

Per bloccare la nuova autostrada sta crescendo il movimento che si oppone allo scempio della Maremma. Il Sindaco di Tarquinia tenta di nascondere la colpa, condivisa con il Consiglio Comunale, di aver detto sì danneggiando fortemente il nostro territorio. La delibera sblocca-autostrada votata dal Consiglio Comunale di Tarquinia calpesta la storia contraria scritta da generazioni di Tarquiniesi che invece, con senso di responsabilità, da sempre sostengono l'adeguamento dell'Aurelia. Il giorno 29 gennaio presso la sala Sacchetti della STAS, dalle Ore 16.00 Alle 20.00, verranno illustrate le iniziative in atto per fermare l'autostrada che fa scempio della nostra bella terra; autostrada costosissima, inutile e antieconomica; autostrada già rifiutata dall'Europa.

Comitato dei Cittadini Liberi

comitatocittadiniliberi@yahoo.it
www.cittadiniliberi.blogspot.com

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Pestididi che trasformano le piante in killer di api

Una testimonianza shock della "superficialità con cui sono state concesse le autorizzazioni" per l'utilizzo di questo tipo di pesticidi. Come viene spiegato nel breve video visibile a questo indirizzo, i pesticidi neonicotinoidi uccidono un'ape nel giro di due minuti. E per ucciderla è sufficiente che l'insetto assuma l'acqua essudata dalla pianta che ha ricevuto il trattamento. Questo spiegherebbe in gran parte la morte del 40% delle api avvenuto negli ultimi due anni.

Chi e come ci tutela da tutto questo? Per noi che ormai conosciamo le dinamiche della politica e le conseguenze dell'ignoranza civica e del malcostume italiano, purtroppo, non c'è alcuna sorpresa.

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23 gennaio 2009

A Civitavecchia si brucia già carbone. Ma senza autorizzazioni.

CIVITAVECCHIA:TVN DAL 22 DICEMBRE BRUCIA CARBONE SPORCO.

MA E' SENZA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, (AIA) SCADUTA IL 24 DICEMBRE: PREANNUNCIATE DENUNCE E PRESENTATE OSSERVAZIONI PER UN ALTRO PROCEDIMENTO


Il Forum Ambientalista, il Movimento No Coke Alto Lazio, i Consiglieri Comunali Alessandro MANUEDDA (Civitavecchia), Carlo AMICI (Allumiere), Marco TOSONI (Tarquinia), Giovanni DANI e Paola ROCCHI (S. Marinella) oltre al Delegato all'Ambiente del Comune di Ladispoli, Alessandro PUTERO, hanno presentato osservazioni e rilievi sul riesame dell'Autorizzazione Unica n. 55/02/2003 relativa alla centrale di TVN di Civitavecchia.
Nel presentare le osservazioni hanno fatto presente che il procedimento di riesame in itinere è da ritenersi superato dagli eventi, in quanto non assolve all'obbligo normativo di avviare il prescritto procedimento di rinnovo dell'AIA compresa nell'autorizzazione unica n. 55/02/2003 che, essendo stata rilasciata in data 24 dicembre 2003, ai sensi dell'art. 9, comma 1, del D.Lgs. 59/05, risulta scaduta a far data dal 25 dicembre 2008, ed hanno assunto impegno a denunciare tale situazione ai competenti organi giudiziari. Nelle osservazioni si sottolinea come il riesame dovrebbe costituire occasione per sanare le evidenti carenze che rendono l'autorizzazione della centrale non coerente e pienamente garante di quanto stabilito nelle normative europee, come recepite dalla legislazione nazionale. In particolare sono stati posti in evidenza una serie di inquinanti che non sono stati presi in considerazione o per i quali sono stati stabiliti valori non congruenti e/o superiori con quanto stabilito nella normativa vigente; la necessità, al fine di garantire sia la ratio, ovvero la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento, sia il dettato del D.Lgs 59/2005, che venga inserito nel decreto autorizzativo l'obbligo della comunicazione in tempo reale, agli enti di competenza, di ogni guasto che si venisse a verificare nell'area del sito di Torrevaldaliga Nord - tempo che l'ENEL, invece, vorrebbe quantificato in otto ore - e puntuali prescrizioni per le fasi diverse dal normale esercizio, nelle quali sono comprese quelle di avvio e di arresto dell'impianto e, naturalmente, al contrario di quanto sostenuto dall'Enel e Ministero dello Sviluppo Economico, anche le fasi di collaudo.

Inoltre è stato ribadito che, in dei limiti di emissioni degli ossidi di zolfo e delle polveri, tenuto conto che fase di riesame, debba venire trasformato in obbligo l'impegno, assunto dall'Enel nell'ottobre 2007, relativo alla riduzione del 30% tale aspetto è stato individuato dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico come "utilizzo delle migliori tecnologie disponibili".
Particolare rilevo è stato dato a come la messa in esercizio a carbone a far data dal 22/12/2008, comunicata da ENEL con nota 0046690 del 4/12/2008, si prefiguri, di fatto, come la messa in esercizio di un impianto la cui Autorizzazione all'esercizio risulta carente di misure e limiti obbligatoriamente previsti dalla normativa vigente, come d'altronde la decisione di sottoporre a riesame il decreto autorizzativo ha posto in innegabile evidenza.
Gli scriventi hanno concluso ricordando che, come rappresentato dallo stesso Ministero dell´Ambiente, nell'ambito nella Conferenza dei Servizi svoltasi il 18/03/2008 presso il Ministero dello Sviluppo Economico:

"Stante il perdurare del quadro sopra delineato, rimane elevato il rischio di esposizione a possibili procedure di infrazione a livello comunitario e della impugnazione diretta dell'autorizzazione medesima dinanzi la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, da parte di qualunque cittadino dopo la messa in esercizio dell'impianto".
Ricorso a cui gli stessi si sono riservati di dare corso in tutte le sedi competenti, giudiziarie ed amministrative, nazionali ed europee, qualora perdurassero le evidenti carenze autorizzative e procedurali sopra descritte.

Vedi il testo completo contenente le Osservazioni

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18 gennaio 2009

Contro i vergognosi CIP-6: ROMA 24 GENNAIO, NAPOLI 18-21 FEBBRAIO

Comunicato
AMBIENTEFUTURO NEWS, 15 GENNAIO 09: CONFERENZA STAMPA A ROMA DI LANCIO DELLA VERTENZA CONTRO I CIP 6. PRONTO L’INCONTRO MONDIALE DI NAPOLI.
Il 24 gennaio, ore 11, presso il Palazzo Valentini in piazza Venezia ( sede della Provincia di Roma) nella “sala della Pace” il direttivo dell’ASSOCIAZIONE “DIRITTO AL FUTURO” con la presenza del professor PAUL CONNETT e dei propri legali presenterà alla stampa le ragioni e le modalità operative della vertenza nazionale contro la “truffa” dei sussidi all’incenerimento.


A seguire si svolgerà una riunione aperta del direttivo per definire gli ultimi dettagli relativi alle iniziative pubbliche di raccolta delle richieste di rimborso della quota indebitamente sottratta ai cittadini-utenti per finanziare inceneritori e petrolieri. Ricordiamo che tutti coloro che sono interessati a questo “passaggio cruciale” e vogliono collaborare possono contattare la “sede operativa” inviando una mail a ambientefuturo@interfree.it . Per maggiori dettagli è possibile telefonare ( nel pomeriggio) a 0583331070 oppure al numero del presidente dell’Associazione 338/2866215 che ricordiamo è sostenuta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero.

…EPPOI NAPOLI E IL “DIALOGO INTERNAZIONALE” PROMOSSO DALLA ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE ( con la partecipazione di GAIA international).

Da tutto il mondo sta crescendo il numero di adesioni e di registrazioni a questo meeting che già vede esperti ed attivisti provenienti da paesi extraeuropei ed europei confermare le loro presenze ( in particolare da Filippine, Tailandia, India, USA, Nigeria, Emirati Arabi, Fiandre, Belgio, Catalogna e Spagna, Regno Unito, Bulgaria ecc). Ma saranno le realtà italiane e soprattutto le realtà campane a “segnare” l’importanza di questo evento ponendovi al centro le RAGIONI VERE DEL “DISASTRO DI NAPOLI”, “illuminandole” con dettagliate proposte alternative elaborate con il prezioso supporto degli esperti che a Napoli convergeranno. Nel frattempo IL COMUNE DI CAPANNORI ( che è stato il primo Comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti Zero) la Rete Nazionale Rifiuti Zero e l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI “COMUNI VIRTUOSI” hanno lanciato un appello a TUTTI I COMUNI ITALIANI AFFINCHE’ COLGANO L’OPPORTUNITA’ DI PARTECIPARE ALL’INCONTRO. Dal programma ( in visione su www.ambientefuturo.org dove è possibile registrarsi on line) emerge l’obiettivo di LANCIARE LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO IN EUROPA ( SCEGLIENDO NAPOLI QUALE “BANCO DI PROVA”) e di elaborare i “principi fondanti dello ZERO WASTE : NO ALL’INCENERIMENTO dei rifiuti, si’ alla loro riduzione, si’ al RIUSO E AL MASSIMO SVILUPPO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE ASSUMENDO LE “BUONE PRATICHE” DEL PORTA A PORTA e del trattamento meccanico biologico del “residuo” accompagnato da uno sforzo di riprogettazione industriale di beni e merci che non sono riciclabili/compostabili.

Per scaricare il “flyer” e prendere visione del programma che per quanto riguarda l’agenda definitiva richiederà ancora qualche giorno vedi www.ambientefuturo.org

ECCO L’ITINERARIO DEL TOUR DI PAUL CONNETT

Dal 22 gennaio al 3 febbraio compreso il professore sarà ancora una volta a disposizione ( gratuita) di Comitati ed Associazioni . Questo il programma: 23 gennaio LUCCA, 24 ROMA, prima per la conferenza stampa ( vedi sopra) poi per una conferenza a FRASCATI; 26 all’università, il 28 all’università di PALERMO, il 29 a GENOVA ( per un incontro con la Commissione Ambiente della Provincia, poi il 30 ancora a GENOVA per una conferenza pubblica contro la discarica di Scarpino in cui verrà presentata anche la vertenza contro i cip6; il 31 sarà a BRESCIA e il 3 febbraio a CUNEO. Non è escluso ( viste le numerose richieste pervenuteci da SAVONA, PORTOGRUARO, da CANOSA e dall’ABRUZZO) che compatibilmente con la fattibilità degli spostamenti possano essere concordati altri appuntamenti.

Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

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Legambiente sull' inquinamento industriale nel Lazio

civonline.it dedica un articolo alla comunicazione di Legambiente sull'inquinamento industriale nel Lazio. Da notare che sulla già gravissima situazione incombe il mostro della costruenda Torrevaldaliga Nord, con in più la psospettiva del mega-inceneritore che si staglia sul nero orizzonte.

"Alto il livello dell'inquinamento derivante dai maggiori 18 impianti industriali della Regione Lazio: ben 62 su 72 valori dichiarati per gli inquinanti locali, ovvero circa l'86%, risultano essere al di sopra della soglia fissata dalle normative. Benzene, ossidi di azoto, ossidi di zolfo e cloro, ma anche molti metalli pesanti, come cadmio, arsenico, cromo e nichel riempiono l'aria e le acque di diversi punti del Lazio. Agli inquinanti 'classici', che il traffico riversa nelle nostre città, vanno aggiunte queste sostanze chimiche, tossiche e in alcuni casi cancerogene, emesse da fonti industriali, come risulta dal Registro nazionale Ines (Inventario nazionale delle emissioni e delle loro sorgenti) tenuto dall'Ispra, relativo al 2006. E' a questo inquinamento che Legambiente dedica quest'anno il lancio di Mal'Aria, la storica campagna delle lenzuola bianche annerite per dire con forza no allo smog, presentando 'Mal'Aria industriale', il nuovo libro bianco sull'inquinamento atmosferico da attività produttive, con diverse iniziative". Lo comunica, in una nota, Legambiente Lazio. "Da cementerie a centrali termoelettriche, da cartiere a discariche, da raffinerie a industrie chimiche - prosegue il comunicato - sono tante e diversificate le fonti di emissione industriale anche nel Lazio. Tra le aree più compromesse dal punto di vista ambientale sicuramente il polo energetico settentrionale di Montalto di Castro e Civitavecchia, nonché la raffineria di Roma situata nell'area di Malagrotta e la cementeria localizzata nell'area di Guidonia". "Per tutelare la salute dei cittadini, oltre che sullo smog da traffico, bisogna intervenire per ridurre le emissioni delle industrie, il dramma della Valle del Sacco ne è la dimostrazione chiara - ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - Nel Lazio questo obiettivo è praticabile, serve un rinnovato impegno delle istituzioni ma è soprattutto il sistema industriale che, proprio in questo momento di crisi economica, deve scommettere su prodotti più innovativi, con meccanismi di produzione più efficienti e meno inquinanti, rafforzando qualità, capacità competitiva, sicurezza. In particolare nelle aree di Malagrotta, Civitavecchia-Montalto, Guidonia e nella Valle del Sacco dalla Regione Lazio attendiamo risposte forti sul monitoraggio in continuo delle emissioni, con dati validati da parte dell'Arpa Lazio, con interventi di riduzione e risanamento della qualità dell'aria, utilizzando anche di concerto con le Province la fase di rinnovo delle autorizzazioni ambientali per rinnovare gli impianti, con l'obiettivo di alleggerire gli impatti ambientali delle industrie". "Analizzando alcuni casi - continua il comunicato - la nostra attenzione si è concentrata in particolare su alcune aree. La prima, quella di Malagrotta nella Capitale, dove si concentrano non solo la più grande discarica d'Europa ma anche il nuovo gassificatore, la raffineria di Roma e numerose cave. Nell'area di Guidonia trovano invece sede non solo la cementeria, ma anche la discarica dell'Inviolata e altre cave, ed inoltre, a pochi chilometri, nella zona di Case Rosse, un inceneritore per catalizzatori. Da ultimo, la zona della Valle del Fiume Sacco, tra Roma e Frosinone, dove proprio in questi giorni sono stati resi noti i nuovi drammatici dati sulla salute dei cittadini a seguito dell'emergenza ambientale e sanitaria che si scatenò nel 2005". "I dati epidemiologici nella Valle del Sacco sono gravi ed inquietanti, oltre al previsto costante monitoraggio della salute dei cittadini, chiediamo di verificare nuovamente che nessun pezzo della catena alimentare sia oggi in alcun modo inquinato, ma anche di accelerare il lavoro di bonifica - ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. Sul fronte regionale preoccupano i dati sul benzene a Malagrotta, ma anche i più tradizionali ossidi di azoto a Montalto di Castro e ossidi di zolfo a Civitavecchia e di nuovo a Montalto e Malagrotta, mentre nel polo energetico a nord del Lazio è seria anche la situazione per diversi metalli pesanti. Bisogna intervenire con più controlli e iniziative per ridurre le emissioni tenendo anche conto di impianti più piccoli ma non meno importanti come inceneritore per catalizzatori lungo la Via Tiburtina a Roma, dove abbiamo già richiesto alla Provincia di Roma di negare nella situazione attuale il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia)". "Il quadro regionale - si legge nel comunicato - presenta dunque diversi aspetti su cui intervenire, sia per le emissioni atmosferiche che per quelle in acqua. Entrando nello specifico, relativamente alle prime per il benzene è la raffineria di Roma ad emettere 4.735 kg/anno, rispetto al ben più basso valore soglia di 1.000 kg/a. Preoccupano inoltre i "tradizionali" ossidi di azoto (NOx), che in 13 su 16 casi risultano oltre il valore soglia di 100 tonnellate/anno (Mg/a), con la centrale termoelettrica di Montalto di Castro (Vt) che fa registrare 2.815 t/a. Per gli ossidi di zolfo (SOx) la situazione non è migliore, con il valore soglia di 150 t/a ben superato, ancora, dalla centrale termoelettrica di Montalto di Castro (Vt) con 7.920 t/a e dalla raffineria di Roma con 2.053 t/a, nonché dalla centrale termoelettrica Torre Valdaliga Sud di Civitavecchia (Rm) con 1.283 t/a. Molto seria la situazione delle emissioni in atmosfera di diversi metalli e loro composti, per cui si fanno di nuovo distinguere le due suddette centrali. L'impianto di Torre Valdaliga Sud di Civitavecchia supera il valore soglia del Cadmio, con 23,1 kg/a (soglia 10 kg/a), del Cromo, in ben due punti, con 322 kg/a e 165 kg/a (soglia 100 kg/a) e del Nichel, ancora in due punti, con 325 kg/a e 149 kg/a (soglia 50 kg/a). L'impianto di Montalto di Castro supera molto invece il valore soglia per il Nichel con 437 kg/a (soglia 50 kg/a). Anche per le emissioni nelle acque emergono dati preoccupanti sul fronte dei metalli e loro composti, rispetto ad Arsenico, Cadmio, Cromo, Nichel, Rame e Zinco. Sul fronte degli altri inquinanti, si fanno distinguere altri composti organici BTEX, 'carbonio organico totale', fenoli fosforo e azoto"

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Civitavecchia ricettacolo di scienziati e benefattori

Comunicato
Il salvifico messaggio che il “benvenuto scienziato” Benvenuti Piergiorgio invia dalla Capitale al popolo civitavecchiese, inquinato e autolesionista, s'incentra nel medioevale "cupio dissolvi" (desidero annientarmi) motto dei mistici religiosi votati alla esaltazione spirituale divinizzante e nullificante.

Dalla Sua mente illuminata (non per nulla è Presidente di un superscientifico movimento ecologista europeo!) diffonde una verità accecante: "Invece del carbone pulito (che ora è diventato troppo costoso) bruciate nel fuoco del terzo gruppo di TVN il cdr di qualità ( …di qualità! di qualità ! - canta il nuovo Barbiere di Siviglia)... e avrete la vita eterna! E continua: "Col modico investimento di trenta milioni di euro, mamma l'Enel vi farà omaggio di un impianto specifico, a fianco di uno dei tre gruppi di TVN”. E, così, il gioco è fatto; il miracolo si compie: meno inquinamento e più risparmio!

Ma perché il Cielo ci aveva privato fino ad ora di un tal genio della tecnologia biocompatibile? Perché la buona novella, che sgorga dal mellifluo labbro dell'ineffabile Benvenuti, ci è stata per così lungo tempo nascosta? Però dobbiamo riconoscere che, contro tutte le illazioni malevole, avevamo un profeta in patria nella persona multiforme di Alvaro Balloni che, corifeo del guru Di Pietro, onusto di "valori " ...ora un pò svalutati ...dicono le cronache giudiziarie..., da tempo caldeggia l'incenerimento dei RSU tramite termo “valorizzazione” in uno dei gruppi di TVN. Eppure Il Nostro sa che la Provincia di Roma tiene in caldo, da tempo, ottocentomilioni di euro (così dicono i bene informati) per la raccolta differenziata! ...Egli sa che il Suo Di Pietro caldeggiò un intervento dell'UE contro la conversione a carbone di TVN, salvo poi dimenticarsene quando era il "sodale" del tetragono Ministro Bersani, famigerato e integerrimo fautore del carbone pulito! Per fortuna, anche i lattanti sanno che, con la raccolta differenziata, le quasi trentamila tonnellate di RSU tal quali (prodotte da Civitavecchia) si ridurrebbero a meno di diecimila tonnellate annue, che potrebbero essere conferite in discarica "protetta" e minimamente inquinante. A noi sembra chiaro che le false filosofie del carbone "pulito" e del cdr "di qualità" nascondano il vecchio gioco delle tre carte: illudere l'opinione pubblica con "false comunicazioni sociali" dipingendo le Istituzioni a valenza economicistica come Enti di beneficienza unicamente preoccupate di fornirci energia pulita, a basso costo e ad inquinamento zero. Sappiano, i nostri innumerevoli benefattori, che i nostri cervelli non sono ancora inquinati a tal punto da non comprendere che i falsi ecologisti (nostrani ed europeisti) possono svendere la loro anima al migliore offerente ma non riusciranno a svendere le nostre vite e il nostro territorio per cinici e obbrobriosi "calcoli di bottega".

Il coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia 17/01/2009

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14 gennaio 2009

"EFFETTI SULLA SALUTE ASSOCIATI ALLA RESIDENZA IN PROSSIMITA’ DEGLI INCENERITORI"

"PERCHE' IL CORO DI NO ALL'INCENERITORE : "DOPO 20 ANNI POTREBBERO ESSERE STATI SPESI 160 MILIONI DI EURO PER DANNI ALLA SALUTE ED ALL'AMBIENTE"

Biggeri et al. 1996, Trieste:

INCREMENTO DEL RISCHIO DI CANCRO POLMONARE

Michelozzi et al. 1998, Roma:

INCREMENTO DELLA MORTALITÀ PER ALCUNE CAUSE E RIDUZIONE DELLA SEX – RATIO ALLA NASCITA

Chellini et al. 2002, Prato:

INCREMENTO DEL RISCHIO DI CANCRO POLMONARE

Comba et al. 2003, Mantova:

INCREMENTO DEL RISCHIO DI SARCOMA DEI TESSUTI MOLLI

Biggeri e Catelan 2005, Campi Bisenzio (FI):

INCREMENTO DEI LINFOMI NON HODGKIN

Biggeri e Catelan 2006, 17 Aree della Toscana con inceneritori:

INCREMENTO DEI LINFOMI NON HODGKIN

Bianchi e Minichilli 2006, 25 comuni italiani con inceneritori:

INCREMENTO DEI LINFOMI NON HODGKIN

Tessari et al. 2006, Venezia:

INCREMENTO DEL RISCHIO DI SARCOMA DEI TESSUTI MOLLI NELLE DONNE

Ranzi et al. 2006, Forlì:

INCREMENTO DI MORTALITÀ NELLE DONNE PER TUTTE LE CAUSE, TUMORE DEL COLON E DELLA MAMMELLA, PER DIABETE E MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Zambonetal. 2007, ASL Prov. Venezia:

INCREMENTO DI RISCHIO DI SARCOMA IN ENTRAMBI I GENERI E DI TUMORI DEL COLON E DI ALTRI TESSUTI MOLLI NELLE SOLE DONNE

·AnnIstSSanità2004;40(1):101-115

2Ann Ist Sup Sanità 2004;40(1):101-115


Rabl, Spadaro e Zougnaib, ricercatori della famosa Ecole des Mines di Parigi, hanno recentemente pubblicato sulla nota rivista internazionale Waste Management & Research un articolo dal titolo “Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration” (1).

Lo studio, effettuato da autori di particolare rilievo ed esperienza, ha cercato di determinare i costi per la società, in termini economici, per tonnellata di rifiuti smaltiti attraverso sia il loro incenerimento che lo smaltimento in discarica. I ricercatori per la loro valutazione del danno hanno utilizzato tutta l’esperienza racchiusa nei risultati del progetto ExterneE della Commissione Europea.

Nello studio è stato rilevato che, se si escludono le spese per la produzione di gas serra quali la CO2 (ExternE 19 € per tonnellata di gas), la CH4 e gli N2O, oltre il 95 % dei costi esterni è causato da danni alla salute, in particolare dalla mortalità.

Secondo i risultati della ricerca LA COMBUSTIONE DI UNA TONNELLATA DI RIFIUTI, IN TERMINI DI DANNI ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE, ARRIVA A COSTARE 21.2 euro.

L’INCENERIMENTO ANNUO DI 400.000 TONNELLATE DI RIFIUTI POTREBBE COMPORTARE UNA SPESA PER I DANNI ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE DI OLTRE 8.000.000 DI EURO. DOPO 20 ANNI DI ATTIVITÀ, I COSTI POTREBBERO ESSERE PARI A 160.000.000 DI EURO.

Inoltre, inquinanti quali metilmercurio, arsenico e piombo, anche in quantità ritenute non tossiche, sono responsabili di danni al sistema nervoso in via di sviluppo che si esprimono in patologie conclamate e sintomi sempre più diffusi quali la riduzione del quoziente intellettivo, disturbi dell’attenzione, fini turbe della coordinazione motoria e modificazioni del comportamento (aggressività) che hanno recentemente spinto alcuni ricercatori della Harvard School of Public Health a lanciare l’allarme circa una “Pandemia Silenziosa” che sta lentamente minando la salute e il futuro dei nostri figli [1]. E’ quasi superfluo sottolineare che a fronte di simili rischi, concernenti le generazioni future, qualsiasi valutazione di tipo energetico o economico dovrebbe passare in secondo piano.

1)Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration Waste Management & Research, Vol. 26, No. 2, 147-162 (2008).

Giovanni Ghirga

Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

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"Richiesta di istituzione di un Registro dei Tumori nella ASL RM F e nelle altre ASL del Lazio"

Al Sindaco di Civitavecchia

Al Sindaco di Santa Marinella

Al Sindaco di Allumiere

Al Sindaco di Tolfa

Al Sindaco di Cerveteri

Al Sindaco di Ladispoli

Al Direttore Generale della ASL RM F

Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio

All’Assessore alla Sanità della Regione Lazio

Al Presidente della Provincia di Roma

Al Direttore Sanitario della Asl RMF

Al Presidente dell'Ordine dei Medici e dei Chirurghi di Roma

Al Dirigente del Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica - ASL RMF

Ai Dirigenti dei Servizi di Oncologia - ASL RM F

e per conoscenza

Alla PROCURA della REPUBBLICA di CIVITAVECCHIA

Alla COMMISSIONE EUROPEA

Oggetto: richiesta di istituzione di un Registro dei Tumori nella ASL RM F e nelle altre ASL del Lazio

L'Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Sezione Alto Lazio);

il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti del Comprensorio di Civitavecchia;

il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Sezione Lazio):

chiedono che sia istituito un REGISTRO dei TUMORI nella Asl RM F e nelle altre ASL del Lazio.

Il registro dei tumori rappresenta uno strumento indispensabile per sorvegliare l'andamento della patologia oncologica nel nostro territorio e per meglio attuare strategie di prevenzione, studio e ricerca.

Il registro ha la funzione di ricevere, ricercare, codificare ed archiviare tutte le informazioni riguardanti i casi di neoplasia tra i residenti. Le informazioni includono il tipo di tumore diagnosticato, i dati anagrafici dei pazienti, le condizioni cliniche, i trattamenti terapeutici e l'evoluzione della malattia.

Questi dati sono essenziali per la ricerca sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione d’interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie.

L'importanza di legare la raccolta dei dati alla residenza sta nel fatto che in questo modo la casistica raccolta rifletterà la reale condizione del nostro territorio e permetterà di conoscere l'incidenza, la prevalenza, la sopravvivenza e la mortalità per neoplasie di anno in anno. Le informazioni ottenute potranno essere confrontate sia con quelle delle altre regioni italiane che con i dati internazionali.

L’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio ha messo in evidenza nel Comprensorio di Civitavecchia un Aumento della Mortalità per CANCRO AL POLMONE, alla PLEURA ed un aumento dei casi di ASMA INFANTILE e di INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (Epidemiologia & Prevenzione Anno 30 (4-5) Luglio – Ottobre 2006).

Tuttavia, i dati sui tumori raccolti esclusivamente in base alla mortalità, anche se molto significativi, potrebbero non essere sufficienti per valutare la vera incidenza del cancro in una data popolazione perché la mortalità per neoplasie tende a diminuire sia per l’attuale maggior possibilità di una diagnosi precoce che per le nuove terapie.

Con l’istituzione di un registro dei tumori verrebbe alla luce anche l’incidenza di neoplasie come il cancro della tiroide ed il carcinoma della pelle, raramente associate a mortalità.

La patologia tumorale purtroppo è in aumento, soprattutto in età pediatrica ed in aree industrializzate. Si rende quindi indispensabile ed urgente che sia istituito questo importante strumento di monitoraggio, al momento operativo nella nostra regione soltanto nella provincia di Latina (Ass. Reg. Tumori 2007).

L’importanza dell’istituzione dei registri dei tumori è stata recentemente confermata dalla Commissione Europea: Action against cancer: European platform Brainstorming workshop organised by DG SANCO on the European Platform on Cancer Luxembourg, 29 October 2008 --- Improving cancer control in the European Union: conclusions from the Lisbon roundtable under the Portuguese EU Presidency, 2007. EJC (44), 1457-1462 (http://www.acs.min-saude.pt/wp- content/uploads/2007/12/15h45robertozanettilisbonmeeting_new.pdf and Gouveia J. et al, 2008).

La necessità di istituire un registro dei tumori nel comprensorio di Civitavecchia è inoltre messa in evidenza dal contenuto dell’interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Fernando Rossi - Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01105 Atto n. 3-01105 - Pubblicato il 5 dicembre 2007 - Seduta n. 261 - dove si afferma il costo in centinaia di milioni di euro per la mortalità e la morbilità potenzialmente causate dall’inquinamento provocato da nuove attività industriali.

Questa richiesta è stata già inoltrata alcuni anni fa anche ai più alti livelli istituzionali (Ministero del Salute, Min. Livia Turco) incredibilmente senza alcun risultato.

Certi della vostra attenzione ed in attesa di un sollecito riscontro, vogliano gradire distinti saluti.


Dr.ssa Antonella Litta
Dr. Giovanni Ghirga
Dr. Mauro Mocci
Dr. Paolo Giardi
Dr. Gian Pio Viti
Dr. Paolo Ghirga
Dr. ssa Donatella Palomba
Dr.ssa Di Giovanni Tiziana
Dr. Bonaventura Mocci
Dr. Sandro Bartolucci
Dr.ssa Patrizia Caccamo

Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - Sezione Alto Lazio); Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti del Comprensorio di Civitavecchia (CMFCC); Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS - Sezione Lazio)

Civitavecchia, 8 gennaio 2008

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"Lettera ai distratti e agli increduli"

A coloro che ancora non abbiano ben compreso quale sarà lo scenario di Civitavecchia e del suo comprensorio dopo l’entrata in funzione a pieno regime della centrale a “carbone pulito” di TVN, l’Enel produzione ha fornito un esempio esplicito alcuni giorni orsono.

Domenica 11 gennaio infatti, con in funzione uno solo dei tre gruppi operativi, fuoriusciva nell’atmosfera un fumo denso e nerastro che in poche ore ha formato una cappa marrone sopra la città ben visibile soprattutto dalle colline in modo particolare nel pomeriggio. A noi, che da anni ci battiamo per il diritto alla salute e in difesa di un ambiente vivibile, viene in mente la frase trionfalistica propagandata nel sito internet www.enel.it il giorno 12/05/2003 (di cui conserviamo copia): “Dalle ciminiere di TVN non usciranno fumi” (SIC!).

A questo proposito ricordiamo anche che a suo tempo l’Ente elettrico, a dimostrazione del fatto che la ciminiera non avrebbe emesso fumi neri, si era impegnato, nel progetto di trasformazione, a dipingerla completamente di bianco cosa che a tutt’oggi non è stata ancora attuata. Per dimenticanza o per qualche altra ragione a noi sconosciuta? Attendiamo fiduciosi una risposta.

Se questo è l’inizio il futuro diverrà certamente sempre più “buio”.

In tale situazione continua ad essere assordante il silenzio di tutti coloro che per legge, sarebbero chiamati a vigilare.

Noi cercheremo di essere ancora, come per il passato, la spina nel fianco delle Istituzioni, perennemente assenti, e continueremo a sollecitare le coscienze dei cittadini di buona volontà che purtroppo sembrano essere vittime della rassegnazione e del disimpegno sociale.

Civitavecchia, 14 gennaio 2009

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.

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10 gennaio 2009

Denuncia alla Commissione Europea - agisci!

Denuncia alla commissione Europea.
Copia, firma e spedisci all'indirizzo email SG-PLAINTES@ec.europa.eu


DENUNCIA

ALLA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

RIGUARDANTE INADEMPIMENTI DEL DIRITTO COMUNITARIO

DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO IN MATERIA DI INCENTIVAZIONE

AD ENERGIE RINNOVABILI, DIVIETO AIUTO DI STATO, DIRETTIVA RIFIUTI

Egregi Signori,


vi comunico che la Camera del Parlamento della Repubblica Italiana, in data 16 dicembre 2008 (http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0016260.pdf) ha approvato il decreto legge del n.172 del 6 novembre 2008 relativo “l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale”. Tale decreto stato definitivamente convertito in legge per mano del Senato della Repubblica con atto n. 1280 del 22 dicembre 2008.

Tale provvedimento contiene interventi, validi per altre Regioni d’Italia e non solo per la Campania, in spregio a nostro avviso alle normative europee 2001/77 relative all'incentivazioni delle fonte d'energia rinnovabili, alle norme del Trattato relative al divieto di aiuti di Stato, nonché al rispetto della gerarchia d’intervento della direttiva Rifiuti recentemente approvata dal Parlamento Europeo.

Nel d.l. 172 all’articolo 9 (incentivi agli inceneritori) vengono confermati gli incentivi cosiddetti “Cip6” all’incenerimento della parte non biodegradabile dei rifiuti ed alle cosiddette “fonti assimilate”. Gli incentivi Cip6 vengono concessi a tutti gli impianti verrà riconosciuto a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008. Vengono altresì confermati per la quota del 51% gli incentivi sottoforma di “Certificati Verdi” a tutte le forme d’incenerimento (sia rifiuti tal quali residui da raccolta differenziata che per il cosiddetto “combustibile da rifiuti”). Questo sia che si tratti di rifiuti non biodegradabili che biodegradabili. Che si tratti d’impianti per produzione d’energia rinnovabile quindi che citato testualmente nel testo “non rinnovabile”.

Questi incentivi all’incenerimento che alterano il mercato , è stato calcolato, comporteranno una ulteriore spesa sulle bollette dei cittadini pari a 2 miliardi di euro che anziché alle fonti realmente rinnovabili andranno all’incenerimento di rifiuti anche per la parte non rinnovabile sottoforma di Cip6 e cosidetti "Certificati Verdi". Di questi contributi, circa 1.6 miliardi di euro è stato calcolato che verranno inviati per i costruendi inceneritori nella Regione Sicilia, dove si progetta di bruciare il 65% dei rifiuti solidi urbani prodotti (vi preghiamo leggere a http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/11/sicilia-inceneritore-sprechi.shtml ), mentre la legge nazionale italiana indica nell’obiettivo di legge del 65% la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2012 (il contrario) e quella europea sulla parte urbana del 50% a livello continentale sugli urbani e del 70% per gli industriali.

Nella legge in questione (articolo 9-ter) viene inoltre approvato un “Piano Nazionale Inceneritori” (l’Italia ha già 50 impianti d’incenerimento funzionanti) che ricalca la proposta presentata nel luglio 2008 dalla lobby italiana del settore (Anida-Confindustria) (Piano Nazionale Termovalorizzatori per costruire 50 nuovi inceneritori: articolo: http://matteoincerti.blogspot.com/2008/07/pnt-il-piano-anida-confindustria-per.html).

Nella stessa legge approvata definitivamente il 22 dicembre 2008, mentre l’Unione Europea discute della importante direttiva Biowaste sul riciclo, riutilizzo e recupero della parte organica dei rifiuti sia ai fini energetici (produzione di biogas) che della fertilizzazione naturale dei terreni agricoli, si prevede (articolo 9-quater) invece la possibilità di immettere in fognatura rifiuti organici “provenienti dagli scarti dell’alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili”. Tutto ciò, oltre a creare possibili problemi alle tubature e reti fognarie, porta alla creazione di migliaia di tonnellate di fanghi di depurazione (con relativo problema di smaltimento e costi aggiuntivi) ed inficia l’incentivazione della raccolta differenziata degli scarti organici urbani.

Detto ciò, ricordiamo ciò che la Commissione Europea in data 20.11.2003 (risposta E-2935/03IT all’interrogazione dell’eurodeputato Monica Frassoni) ribadì con l’allora Commissario Loyola De Palacio in tema di energie rinnovabili e loro incentivazione prevista dalla direttiva 2001/77 e cioè che "la frazione non biodegradabile dei rifiuti** non può essere considerata fonte di energia rinnovabile”.

I provvedimenti adottati dalla Camera rappresentano a nostro avviso un aiuto di Stato illegittimo che altera il mercato a favore dell’industria degli impianti d’incenerimento a discapito del settore della produzione di energie realmente rinnovabili (solare, geotermico, idrico, eolico, ecc.) come è inteso da parte della normativa europea (e quindi incentivabile) ed anche una concorrenza sleale nei confronti di chi nel settore dei rifiuti si occupa di prevenzione, riciclo, recupero e trattamento rifiuti anche con produzione d’energia diversa dalla combustione (es: raccolta differenziata domiciliare, compostaggio, digestione anaerobica con produzione di biogas, trattamento meccanico biologico, centri riciclo e recupero materiali tramite estrusione-trasformazione di materiali non riciclabili, ecc.).

Interventi - quelli di prevenzione/riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero lo ricordiamo - che sono prioritari per la normativa UE rispetto all’incenerimento, che non rappresenta l’unica forma di trattamento e/o recupero energetico da rifiuti. L’incenerimento anche con recupero eneregetico nella gerarchia d’interventi della direttiva UE è al penultimo posto.

Vi chiediamo quindi di aprire una procedura d'infrazione verso l’Italia e annuncio altresì che come cittadino italiano chiederò di rivalermi nel caso di una sanzione economica da parte della Commissione Europea, verso i parlamentari che hanno votato tali provvedimenti.


In attesa di un vostro gentile riscontri

invio i più distinti saluti

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Lo annunciamo da anni: assieme al carbone arriva un altro regalo. 450.000 tonnellate all'anno di rifiuti trattati da bruciare dentro TVN

"La centrale di Civitavecchia funzionerà come inceneritore".
Clicca qui per leggere l'articolo di Repubblica.

Intanto a Civitavecchia parte del mondo politico e sindacale (vedi) si dice scandalizzato da questo accordo AMA - ENEL, quando noi da anni mettevamo in guardia da questo pericolo incombente. Ovvio che la maggior parte di queste lamentele, oggi, sono strumentali e false, non credibili quanto offensive. Servirà un pò di olio (ma neanche tanto) sugli ingranaggi politici giusti, e qui si arriverà a bruciare tutto il CDR del Lazio.

Dichiarazioni: UDC, De Marco, Tidei, Cgil, centumcellae.it.

Il comunicato dei Verdi Civitavecchia:
La stampa nazionale ci informa che la gestione dei rifiuti di Roma è avviata a soluzione: è già quasi pronta la grande centrale a carbone di Civitavecchia che sarà in grado di bruciare Cdr insieme al prezioso e “pulito” combustibile nero. L’Amministratore di AMA, l’azienda romana dei rifiuti, tal Panzironi, attraverso calcoli dettagliati, conclude che insomma a regime un milione e duecentomila tonnellate all’anno di rifiuti saranno smaltite nella modernissima centrale. Prima di bruciarle se ne ricaverà il combustibile da rifiuto, Cdr “di qualità”! Ben presto qualche nostro Amministratore illuminato – non solo di destra e non soltanto, ahinoi, a livello locale - farà seguire altri calcoli, altre cifre: quanti soldi incasserà la città, quanta nuova occupazione, quanta gratitudine dalla capitale, ecc. Che dunque? Non vorremo mica azzardare la sindrome Nimby?!… Quello che né Panzironi né alcun Sindaco o Governatore di Regione ci diranno, perché è calcolo arduo e pericoloso, è quanti morti in più deriveranno al nostro territorio per le emissioni gravissime di diossine e di furani, nano-particelle altamente cancerogene. Al contrario, secondo loro dovremmo considerarci fortunati: possediamo il Polo Energetico maggiore d’Europa; prossimamente vi si bruceranno oltre 4 mln di tonnellate/anno di carbone pulito; adesso si progetta per noi la combustione di Cdr ma sarà, parola di Panzironi, Cdr di qualità. Che altro pretendiamo? Metafora per metafora, anche l’esito finale, con gli auguri di Buon Anno, non sarà altro che una dolce morte. Eutanasia, appunto.

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8 gennaio 2009

"L'osservatorio ambientale è una bufala"

Concrete novità per i comitati che si battono contro il carbone e da anni denunciano l'inaffidabilità dei rilevamenti per testare il livello di inquinamento ambientale.

La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta per indagare sulla reiterata omissione di atti d'ufficio da parte di funzionari pubblici incaricati di acquisire e pubblicare i dati ufficiali delle centraline di rilevamento della qualità dell'aria.

La questione riguarda l'Osservatorio ambientale di Civitavecchia, istituito in base alle previsioni prescrittive della Via di Torrevaldaliga nord, che al punto n.5 stabilisce: "si dovrà istituire un osservatorio ambientale allo scopo di analizzare lo stato ambientale del comprensorio".

L'Osservatorio ambientale, che avrebbe dovuto essere un presidio a tutela delle popolazioni, non ha prodotto un solo studio sulla reale condizione ambientale e sanitaria del comprensorio, perché è stato pianificato per non funzionare.

Se il controllato (Enel) è coinvolto in qualunque modo nella procedura di controllo è stupido ritenere che i dirigenti di Enel possano agevolare l'acquisizione regolare e corretta di dati che li potrebbero "inchiodarli".

Per comprendere che l'Osservatorio ambientale è una bufala, al pari del "carbone pulito", basta sapere che le centraline di rilevamento della qualità dell'aria appartengono a Enel Spa, che ne cura pure il funzionamento.

Anche Tarquinia è presente nella mappa dei rilevamenti, ma dove sia la centralina è da sempre un mistero.

Per capire ancora meglio che l'Osservatorio ambientale è un'autentica fregatura, è sufficiente andare sul sito web www.osservatorioambientale.org e appare subito chiaro che l'informazione rivolta agli utenti è ridicola.

Ogni dato rilevato dalle centraline dovrebbe essere liberamente accessibile sul sito, invece non esiste nulla.

Ma qualcosa si muove dopo tanti anni.

L'inquinamento prodotto non si ferma a Civitavecchia e difendere la salute dei cittadini della città portuale è difendere la salute di tutti, perché le particelle ultra fini emesse bruciando combustibili fossili si spostano molto velocemente spinte dal vento e non risparmiano nessuno.

Se fino a poco fa le responsabilità maggiori sul funzionamento dell'Osservatorio ambientale ricadevano sul sindaco di Civitavecchia, oggi la platea dei responsabili è più vasta.

Gli altri sindaci stanno cadendo nel tranello di fare comunella con il controllato.

Il grado di compromissione del sindaco di Tarquinia sta crescendo.

Grazie a lui, l'Enel, già proprietaria delle centraline che rilevano la qualità dell'aria e già finanziatrice dei monitoraggi, sarà il simbolico "padrone di casa" delle strutture che ospiteranno l'Osservatorio ambientale presso le Saline di Tarquinia.

È auspicabile che l'iniziativa della magistratura sia di monito per gli altri sindaci e i consiglieri comunali che li sostengono.

La nostra preoccupazione ora è rivolta all'evidenza delle mancanze da parte dei responsabili dell'Osservatorio ambientale, che oltre le centraline, hanno riguardato anche le indagini epidemiologiche necessarie a monitorare lo stato di salute degli abitanti del comprensorio inquinato, prima e dopo l'accensione della centrale di Torrevaldaliga nord, ma che non sono mai state fatte.

Manca del tutto lo stato sanitario prima dell'accensione dell'impianto a carbone, e i sindaci potrebbero essere responsabili di ciò che accadrà in futuro.

Rimarrà tra le mani dei quattro sindaci un cerino acceso: se i monitoraggi saranno falsi i comitati saranno i primi a dare l'allarme.

Se invece daranno risultati allarmanti, quale sindaco per primo ammetterà che il nostro territorio è compromesso?

Dato che hanno stipulato un accordo economico per l'esercizio della centrale, quando verranno diffusi i dati allarmanti sull'inquinamento cosa faranno? Chiuderanno il traffico nelle città? Se la prenderanno con le caldaie casalinghe? Se la prenderanno con gli agricoltori?

Daranno, come a Brindisi, la colpa dell'eccessivo aumento di PM10 alla combustione delle potature delle campagne?

Enel Spa li sta impacchettando.

Movimento no coke Alto Lazio

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La casa del futuro è già presente, in attesa che i dormienti...

Dal NewYorkTimes online un articolo sulle case che consumano il 95% in meno per il riscaldamento. Con un investimento iniziale più alto del 5-7% rispetto alla norma, è possibile realizzare abitazioni usando isolanti così efficienti da permettere risultati eccezionali. Vedi l'articolo cliccando qui (lingua inglese).

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