No al carbone Alto Lazio

8 febbraio 2009

La potenzialità del solare in Italia. Perle ai porci?

Riportiamo un interessante articolo comparso su News Italia Press
"Roma - L'Italia è il secondo Paese del mondo che si candida, nel settore del fotovoltaico (ovvero lo sfruttamento dell'energia solare volto alla produzione di energia elettrica), a poter garantire elettricità realmente competitiva con le fonti fossili. È quanto ha stabilito uno studio della McKinsey Global Foundation, in cui il Bel Paese è indicato come una delle due nazioni più vicine alla cosiddetta "grid fotovoltaico1.jpgparity" fotovoltaica, cioè a quel punto di pareggio in cui una cella solare, colpita da raggi solari, riesce a produrre elettricità a costi uguali, o persino inferiori a quelli prevalenti di mercato.

Nonostante l'Italia abbia le tariffe elettriche più care del 30% rispetto alla media europea, essa ha anche un forte irraggiamento naturale, avendo una particolare esposizione al sole.
Di questi e altri temi si sta discutendo da ieri anche alla prima edizione della Conferenza dell'Industria Solare a Roma, che ha come obiettivo quello di far incontrare i più importanti operatori del settore (esperti industriali e commerciali, soggetti finanziari, associazioni, istituzioni, agenzie pubbliche, università e centri di ricerca in ambito internazionale) per fargli ampliare i confini del proprio business e condividere informazioni e innovazioni per lo sviluppo del mercato. La conferenza è stata ideata da Solarpraxis, un'azienda berlinese leader nella comunicazione della tecnologia solare in Germania, in collaborazione con Ambiente Italia, società che vanta una vasta esperienza nella ricerca e progettazione ambientale.

"La conferenza - ha dichiarato Raffaele Piria, direttore per lo Sviluppo Internazionale a Solarpraxis e vicepresidente di Estif (European Solar Thermal Industry Federation) - sta andando molto bene, abbiamo avuto più di 500 partecipanti. C'è un grande interesse sul tema in Italia. Il Bel Paese ha fatto molta strada nell'ultimo anno, sia nel solare termico che produce calore che nel fotovoltaico che produce elettricità. A livello di megawatt prodotti c'è stata una quintuplicazione negli ultimi anni ma a livello di potenza installata pro capite l'Italia è ancora indietro rispetto ad altre nazioni, ad esempio Austria e Grecia. Più di altri Paesi in tema di fotovoltaico per l'Italia ci sono però condizioni molto favorevoli, ma persistono delle difficoltà burocratiche. La previsione più rosea per il futuro è di 400-500 megawatt di nuova potenza, pur sempre quattro volte meno della Germania, dove tra l'altro le condizioni metereologiche sono più sfavorevoli. Come condizioni favorevoli in Italia intendo i contributi economici destinati al conto energia e le detrazioni a favore delle aziende".

Lo sviluppo dell'energia fotovoltaica in Italia sta avvenendo in tempi molto veloci, ma per certi aspetti il nostro Paese è ancora indietro rispetto ad altre nazioni dell'Unione europea, soprattutto a livello burocratico. Con lo scopo di agevolare il mercato italiano nel suo sviluppo è sceso in campo il GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane. "Se confrontiamo il mercato del fotovoltaico italiano con quelli della Germania e della Spagna, fino al 2008 leader mondiali del settore - ha spiegato Federico Brucciani, Communication Officer del GIFI - esso appare in ritardo. Ma la Spagna a partire dal 2009 ha approvato una legge che penalizza gli incentivi per le energie rinnovabili e anche in Germania sono diminuite le tariffe del settore. Dunque l'Italia ad oggi sta assumendo una posizione di rilievo per il mercato fotovoltaico in Europa. Ci sarà un fiume in piena di pannelli fotovoltaici istallati e verrà aumentata anche la quota destinata alle energie rinnovabili, in linea con quanto stabilito nel Protocollo di Kyoto e nel cosiddetto "Pacchetto 20-20-20" dell'Ue su clima ed energia.

Quello del fotovoltaico italiano è un mercato in crescita, non solo a livello di vendita ma anche di produzione, distribuzione, per tutta la filiera insomma. C'è un alto interesse da parte degli investitori stranieri verso l'Italia, sono numerose le aziende straniere che vogliono aprire loro sedi nella penisola.

In Italia però ci sono ancora colli di bottiglia a livello amministrativo e burocratico. Il GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, sta lavorando con le istituzioni proprio per abbattere i problemi che esistono sul mercato italiano. È necessario - ha concluso Brucciani - migliorare ad esempio gli strumenti finanziari che offrono le banche per l'accesso al credito delle aziende e in questo senso Gifi e Intesa San Paolo hanno stipulato un accodo che prevede condizioni vantaggiose per le imprese. Inoltre il prossimo 5 marzo al Salone "Energethica" di Genova stiamo organizzando un convegno dal titolo "Il fotovoltaico nel 2009: prospettive di sviluppo e strumenti finanziari" che servirà a comprendere meglio quali potranno essere le strade per migliorare gli strumenti finanziari legati al settore delle energie rinnovabili e come poterli differenziare in particolare per il mercato fotovoltaico.

In tema di fotovoltaico ed energie rinnovabili si stanno muovendo anche le Camere di Commercio italiane all'estero. In molte partecipano anche per quest'anno al progetto "Sviluppo di energia da fonti rinnovabili", giunto alla quarta annualità. Il progetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare i Paesi esteri sul grado di sviluppo del settore energetico in Italia e aiutare le piccole e medie imprese italiane ad avviare rapporti internazionali di interscambio tecnologico e industriale. Sull'argomento sono intervenuti qualche tempo fa alcuni segretari generali delle CCIE (fonte dichiarazioni: www.assocamerestero.it), che hanno spiegato il ruolo che le imprese italiane impegnate nel settore energetico possono giocare nel territorio di loro competenza.

Come ha affermato Giovanni Aricò, Segretario generale Camera di Commercio Italiana di Madrid, "l'industria spagnola delle energie rinnovabili ha avuto, negli ultimi anni, un forte incremento anche grazie agli aiuti legislativi, in particolar modo nei sub-settori del fotovoltaico e dell'eolico. Parallelamente, la domanda in questi settori è enormemente cresciuta grazie ai numerosi investimenti realizzati dai privati, ad esempio, nell'applicazione del fotovoltaico all'edilizia. L'industria Italiana del settore ha conseguito altresì un enorme progresso sia nell'innovazione tecnologica che nella produzione attestandosi come una partner molto interessante soprattutto nel campo delle energie ottenute da biomasse e in quello della componentistica per l'assemblaggio di pannelli e strutture utilizzate nel fotovoltaico. Questa situazione ha evidenziato una certa complementarietà tra le industrie dei due paesi, per la specializzazione in funzioni diverse della stessa filiera produttiva (nel fotovoltaico), nonché per lo sfruttamento di fonti rinnovabili differenti (eolica e biomasse). Tale complementarietà, quindi, apre le porte a grandi prospettive di interscambio commerciale tra imprese italiane e spagnole nei prossimi anni".

"Anche nel Regno Unito e soprattutto in Scozia - ha aggiunto Helen Girgenti, Segretario Generale della Camera di Commercio italiana di Londra - esistono le condizioni ideali per lo sfruttamento di energia eolica e marina, proveniente dalle correnti. Le imprese italiane se da un lato possono acquisire il know how inglese per riproporre anche in Italia soluzioni simili, dall'altro possono sicuramente stipulare accordi di collaborazione con aziende private o enti inglesi per la fornitura di tecnologie".

Per Giovanni Incisa di Camerana, Segretario Generale della Camera di Commercio italiana di Lisbona "in Portogallo il settore delle energie rinnovabili ha subito un grande impulso negli ultimi anni interessando una vasta gamma di fonti possibili: eolica, fotovoltaica, biomassa, onde del mare e geotermica. Nel campo delle energie eolica e fotovoltaica, esistono in questo paese i più grandi impianti di Europa. L'APER, associazione italiana dei produttori di energie rinnovabili, ha partecipato ai seminari realizzati a Lisbona nel 2007 e nel 2008 avendo così avuto modo di verificare lo "stato dell'arte" del settore e le possibilità di collaborazione tra imprese italiane e portoghesi. Alcuni contatti tra imprese dei due paesi sono già stati realizzati nelle ultime edizioni di Ecomondo a Rimini, nonché nello scorso autunno presso la Fiera del Levante a Bari. L'Italia è già presente in Portogallo con l'ENI che detiene una quota importante nel capitale della GALP ENERGIA (33,4%) e l'ENEL che ha già realizzato investimenti nella Penisola iberica. Un esempio della collaborazione tra Portogallo e Italia ci è altresì dato dall'apertura a Milano di una filiale di un importante costruttore portoghese di impianti eolici: la Martifer. Riteniamo pertanto di poter confermare che esistono per le imprese italiane concrete possibilità di collaborazione con il tessuto imprenditoriale portoghese, soprattutto nell'ambito della ricerca e dello scambio di tecnologie".

Per la Grecia ha parlato Marco Della Puppa, Segretario Generale della Camera di Commercio italiana di Salonicco. "Nonostante qualche difficoltà burocratica ancora esistente nel Paese ellenico, che porta ritardi nell'assegnazione delle licenze in alcuni campi - ha detto - le prospettive future per l'ingresso di altre realtà italiane nel settore sono concrete. Ad oggi sono già presenti sul territorio ellenico alcune delle principali imprese italiane del settore come Edison ed Enel, direttamente o tramite joint-venture grazie ad una serie di investimenti sulla produzione d'energia da gas naturale e da fotovoltaico, mentre Eni opera nel nord della Grecia per la distribuzione del gas per uso domestico. Il ruolo di queste grandi imprese è quello di fare da apripista per altre realtà italiane per nuovi investimenti soprattutto nel campo del fotovoltaico e dell'eolico al centro di una politica energetica del Governo locale".

Andrea Lotti, Segretario Generale della Camera di Commercio italiana di Zurigo ha infine dichiarato che "la Svizzera è un paese avanzato nello sviluppo delle energie rinnovabili, aiutato non solo da un sistema imprenditoriale dinamico ma anche da un sistema di incentivi pubblici premiante per le tecniche di sviluppo sostenibile. Il Sistema Italia nel suo complesso dovrebbe, quindi, cercare di assorbire e fare sua almeno in parte l'esperienza svizzera anche sotto il profilo degli incentivi e delle politiche pubbliche di intervento tese al risparmio energetico e alla coibentazione degli edifici pubblici e privati. Sul fronte imprenditoriale è sicuramente interessante per le imprese italiane stabilire delle partnership con imprese svizzere per avviare dei rapporti di import strategico e o per la realizzazione comune di investimenti sul suolo italiano nei settori fotovoltaico, eolico, geotermico e biomasse. Interessante anche la partecipazione comune a progetti INTERREG finanziati dall'UE o a progetti transfrontalieri per migliorare la capacità di sfruttamento delle risorse idriche".

1 commento:

SolarME ha detto...

Bellissimo articolo.. purtroppo non tutti riescono a capire la trilogia: rinnovabili = sviluppo = guadagno..
che vale sia per le aziende che ci lavorano che per l'indotto, sia per le persone che ci credono e li istallano sia per lo stato che vede gl'incentivi ritornare moltiplicate sottoforma di tasse indirette senza parlare del beneficio del lavoro creato e fruito
solemelive.blogspot.com