No al carbone Alto Lazio

18 marzo 2009

Arsenico Denuncia dei Medici alla Procura di Civitavecchia



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PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSOIL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA

ESPOSTO - DENUNCIA

Il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS - sez. Lazio)

L’Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - sez. Alto Lazio)

ESPONGONO quanto segue


il Comune di Civitavecchia, con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 521 del 14/02/1995, risulta inserito tra le aree a rischio di inquinamento per la presenza di tre centrali elettriche situate complessivamente, in linea d’aria, entro un raggio di circa 15 km dalla città, un porto sede di intenso traffico navale ed il traffico stradale;
l’incenerimento dei rifiuti, la combustione dell’olio combustibile e del carbone, l’industria mineraria e l’uso dei pesticidi hanno una importanza rilevante nell’inquinamento ambientale da arsenico, non inferiore alle cause naturali (Guidelines Canadian Drinking Water quality, 2006; EPA, Locating and Estimating Air Emissions from Sources of Arsenic and Arsenic Compounds, 1998);
il troppo frequente ricorso a deroghe sui limiti dell’arsenico nell’acqua potabile nel comprensorio di Civitavecchia, conferma dello stato di inquinamento da arsenico già presente in questo territorio;
le emissioni di arsenico causate dalla combustione cinquantennale dell’olio combustibile, emissioni che, nella centrale di Torre Valdaliga Nord nell’anno 2002 (dichiarazione INES anno 2003) sono state di oltre “287 chilogrammi”;
la Valutazione di impatto ambientale per la conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord, fase istruttoria, ha rilevato che in alcune aree di Civitavecchia come Sant’Agostino, Unon influenzate significativamente dal trafficoU, la presenza di arsenico nell’aria ha raggiunto livelli medi annuali 10 volte superiori ai limiti consentitiU, Ucon punte di superamento di 40 volteU.
la Valutazione di impatto ambientale ha messo in evidenza che, in passato, le concentrazioni di arsenico e nickel possono essere state anche superiori e la popolazione essere stata esposta a concentrazioni “non accettabili”. Tale situazione rappresenta un segnale di allarme da considerare con grande attenzione;
la combustione del carbone è associata ad un aumento del rischio di emissioni di arsenico per il maggior contenuto di quest’ultimo nel carbone rispetto all’olio combustibile. L’arsenico è contenuto nell’olio in una quantità media di circa 10 - 37 μg/kg, ma può oscillare tra i 0.2 ed i 1.630 μg/kg (Stigter, Env. Poll. 2000). L’arsenico contenuto nel carbone mediamente non è superiore a 5.000 μg/kg, ma può arrivare fino a 35.000.000 di μg/kg secondo la provenienza (Stigter, Env. Poll. 2000);

emissioni nell’ambiente di arsenico, in seguito alla combustione del carbone presso la centrale di Torre Valdaliga Nord, sono dichiarate, anche se nei limiti di legge, nella trasmissione degli elementi integrativi ai fini del riesame dell’autorizzazione unica n. 55/02/2003, del 24/12/2003, limitatamente agli aspetti inerenti l’autorizzazione integrata ambientale.

CONSIDERATO
che nel rispetto del DL 3 agosto 2007, n. 152 e sue Modifiche ed Integrazioni, DL 26 giugno 2008, n. 120, in attuazione della direttiva 2004/107/CE relativa all'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente, nel comprensorio di Civitavecchia l’arsenico avrebbe dovuto e dovrebbe essere monitorizzato. I dati ottenuti avrebbero dovuto e dovrebbero essere messi regolarmente a disposizione del pubblico.

CONSIDERATO INOLTRE
che il rischio di avere un cancro ai polmoni, al fegato, all’intestino, alla vescica, alla pelle ed al rene (US EPA 2003: Risk based concentration tables, riportato nella Relazione Istruttoria della V.I.A.) è di 1 caso su 1.000.000 per ogni 0.4 nanogrammi per metro cubo di aria;
che l’arsenico ha effetti acuti quali: irritazione locale: pelle, occhi, mucose; se inalati: tosse, dispnea, dolori al torace, laringite, bronchite, danni all’apparato respiratorio; se ingeriti: debolezza, disturbi gastro-intestinali, crampi muscolari, cianosi, coma, convulsioni, paralisi, morte; neuropatie periferiche, epato e nefrotossicità (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic Compounds);
che l’arsenico ha effetti cronici quali: congiuntivite faringite, ulcerazione e perforazione del setto nasale, iperpigmentazione e sensibilizzazione cutanea, ipercheratosi, disturbi respiratori, anemia, disturbi ematopoietici, danni cardiovascolari, neuropatie periferiche, diabete (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic Compounds);
che recenti studi hanno messo in evidenza che l’arsenico, anche a dosi molto basse quali quelle presenti nell’acqua potabile, rappresenta una importante minaccia per la salute delle popolazioni (Hamilton, EHP, 10/2007). Dosi molto basse di arsenico hanno effetti negativi su recettori ormonali fondamentali quali quelli dell’acido retinoico e degli ormoni tiroidei (Bodwell, JCRT, 12/2006). In passato era già stata provata la possibilità di questi effetti negativi sui recettori degli estrogeni e del testosterone. I recettori cellulari ormonali ricevono dei segnali specifici dagli ormoni ed innescano una risposta cellulare indispensabile per la vita. L’arsenico è capace di interferire negativamente sull’attività recettoriale ormonale (endocrine disruptors) e minare un normale sviluppo dell’essere umano;
che l’esposizione all’arsenico durante la gravidanza può causare dei cambiamenti nell’espressione genetica che possono condurre al cancro e ad altre malattie croniche anche dopo decenni (Ruchirawat, PLoS Genetics, 11/2009);
che nell’ottobre 2006, presso questa Procura, è stato presentato un esposto da parte di comitati e cittadini sull’obbligo dello screening per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che avevano lavorato, lavoravano e che avrebbero lavorato nell’area di Sant’Agostino, per la presenza di arsenico nell’ambiente, nel rispetto del D.L 626 in relazione all’obbligo del controllo in tutti i lavoratori a rischio di esposizione ai carcinogeni;


i sottoscritti

VOLGONO ISTANZA
al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrano ipotesi di reato. In caso affermativo, di procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

Chiedono di essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi consentiti dal codice di procedura penale.


Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS – sez. Lazio)
Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - sez. Alto Lazio)

Civitavecchia, lì 09/03/2009

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