No al carbone Alto Lazio

30 novembre 2009

"Osservatorio Ambientale: considerazioni e alcune novità"

Intervento di Alessandro Manuedda, Consigliere Comunale, Civitavecchia

Proprio ieri sera - nel corso dell’interessante Convegno organizzato dal Comitato “No al Carbone” e da Legambiente sul tema del mancato rispetto delle prescrizioni e della carenza di controlli in relazione alla centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord – mi è capitato di ribadire quanto più volte evidenziato, da me in Consiglio Comunale e dai No Coke nelle sedi più disparate, Ministeri compresi, ovvero il fatto che l’Osservatorio Ambientale - nelle varie forme assunte finora, in primis quella attuale – rappresenta di per sé una violazione delle prescrizioni contenute nel Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale.

È notizia di oggi (o meglio di ieri) il fatto che la mancata rispondenza dell’Osservatorio Ambientale alle prescrizioni VIA - e quindi a tutt’oggi la sua inesistenza – è dichiarata dal Ministero dell’Ambiente [All.1] che per la necessità di “provvedere alla istituzione dell’Osservatorio Ambientale ai sensi del citato decreto VIA 680/2003” ha indetto una riunione – con una certa urgenza, direi – per il prossimo 2 dicembre.



Mi piacerebbe esibire un britannico distacco e limitarmi a fornire la notizia, ma, sarà per la mia origine mediterranea, non riesco ad esimermi da alcune considerazioni.

1) Mi sembra indiscutibile, a questo punto, la nullità della costituzione del Consorzio per la “Gestione del Nulla Cosmico” che è stata deliberata dal Comune di Civitavecchia e dagli altri Comuni del comprensorio agganciati alla locomotiva kamikaze rappresentata dal sindaco Moscherini – con l’aggravante della consapevolezza del mancato rispetto della prescrizione VIA ribadita da vari consiglieri a Civitavecchia e negli altri Comuni nelle rispettive sedi istituzionali prima del voto. Nulle sono le tutte le nomine del Consorzio, prima fra tutte quella del Presidente, Manrico Coleine, così come sono nulli gli organi consortili e nulle le decisioni che impegnano - così come è stato per gli anni scorsi – risorse economiche che dovevano essere destinate ad una struttura mai costituita – ovvero l’Osservatorio previsto dal decreto VIA 680/2003. È opportuno che i comuni si attivino celermente per l’annullamento in autotutela degli atti deliberativi di costituzione e provvedano a sciogliere il "carrozzone"; in tal senso chiederò formalmente al Ministero di commissariare con urgenza il consorzio nelle more della costituzione del vero Osservatorio, al fine di procedere alla stipula del protocollo d’intesa con Arpalazio che consentirà, finalmente, di avere dati ufficiali dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria – come chiarito nel convegno di ieri.

2) Emerge, ancora di più, in tutta la sua enormità, la falsità della dichiarazione del sig. Moscherini contenuta nella lettera del 7 aprile 2008 [All. 2] nella quale – appena una settimana prima di chiudere il nuovo accordo da 40 milioni di euro e “spiccioli” con l’Enel – negava a nome di tutti i civitavecchiesi, senza sapere nemmeno di cosa stesse parlando, la necessità di qualsiasi nuova autorizzazione per la centrale, vantandosi dell’esistenza dell’Osservatorio Ambientale che non è mai esistito, cosa che lui stesso appena insediato aveva pubblicamente riconosciuto. Ritengo, a questo punto, necessaria un’integrazione all’esposto presentato in quell’occasione alla Procura della Repubblica di Roma [All. 3].

Continuo a pensare che le leggi esistenti - certo migliorabili, come, del resto, qualsiasi cosa - se applicate, siano sufficienti a garantire la salute dei cittadini e per questo non ho mai accettato l’idea di fare da cavia per un osservatorio figlio della centrale a carbone, anche perché, quelle stesse leggi, se applicate, avrebbero impedito la riconversione.

Rimane il fatto che quell’osservatorio è comunque definito da una prescrizione e, pertanto, il rispetto della legalità vuole che sia istituito correttamente.

Continuo a pensare che un’Amministrazione Comunale che vive grazie ai soldi erogati da un inquinatore, in questo caso l’Enel, non possa esercitare la propria sovranità in materia della tutela di salute e ambiente e questo generi un clima di illegalità diffusa in cui tutti si sentono autorizzati ad emettere veleni o a progettare riconversioni a carbone e rifiuti, come nel recentissimo caso di Tirreno Power a Torrevaldaliga Sud.

Lo stesso clima e lo stesso silenzio nel quale, il prossimo giorno di Natale, la centrale di Torrevaldaliga Nord festeggerà un anno di esercizio in assenza di autorizzazione.

Chissà che Babbo Natale non ci porti un'altra lettera?

Alessandro Manuedda


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