No al carbone Alto Lazio

24 marzo 2010

"GUALDO CATTANEO. DOTTORINI (IDV): INACCETTABILE LA SITUAZIONE DEI CARBONILI ALLA CENTRALE DI PONTE DI FERRO"

Riceviamo e pubblichiamo:

“Incomprensibile immobilismo del sindaco che sottovaluta il rischio sanitario e ignora le interpellanze scritte presentate dal Comitato per l’ambiente"

“Il livello dei carbonili sovrasta ormai di molti metri i muri di contenimento. Una situazione inaccettabile che rappresenta l’ennesima conferma di quanto l’impianto sia dannoso per il territorio e per la salute della popolazione. Non si capisce cosa aspetti il sindaco di Gualdo Cattaneo ad affrontare seriamente il problema e a dare risposte serie alle interpellanze presentate dai cittadini”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei valori in Consiglio regionale, torna

a denunciare la grave situazione cui è sottoposta la popolazione del territorio di Gualdo Cattaneo e comuni limitrofi a causa della centrale Enel di Ponte di Ferro.

“E’ incomprensibile – spiega l’esponente dell’Idv - la superficialità del comune di Gualdo Cattaneo nell’affrontare questo problema. Già nei mesi passati quella amministrazione si è assunta l’onere di rilasciare parere favorevole sulla centrale a carbone, operando così una scelta gravissima che non tiene conto di una situazione tra le più gravi della Regione e delle sollecitazioni ripetute del Comitato per l’ambiente che da anni chiede che venga data priorità alla tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia ambientale di una zona di grande pregio agricolo. Non si capisce come mai l’amministrazione comunale non si sia ancora degnata di avvalersi della consulenza di esperti, in rapporto agli aspetti sanitari legati alla centrale, prevista dalla convenzione stipulata dalla precedente amministrazione con l’Istituto nazionale per la Ricerca sul cancro. Tale consulenza avrebbe potuto consentire al comune di chiedere precise garanzie in merito alla copertura dei carbonili, alla necessità di ridurre i gas serra, le polveri sottili e ultrasottili, l’inquinamento da metalli pesanti e soprattutto in merito alla limitazione dei 67 elementi inquinanti, di cui alcuni altamente cancerogeni, derivanti dalla combustione del carbone. Un immobilismo incomprensibile e arrogante, se si tiene conto anche del fatto che il sindaco non ritiene necessario nemmeno rispondere all’interpellanza scritta che il Comitato per l’ambiente ha presentato l’11 gennaio 2010”.

“A due anni dal tentativo di rilancio della centrale attraverso l'assurdo progetto sulle biomasse - conclude Dottorini – sarebbe ora il caso di prendere consapevolezza della necessità di iniziare ad affermare l’incompatibilità della centrale a carbone con un territorio caratterizzato da produzioni di pregio come il Sagrantino e l’olio Dop. L’atteggiamento e le scelte del Comune invece, oltre a mettere in secondo piano la salute degli abitanti di Gualdo Cattaneo, rischiano di arrecare anche un grave danno economico ai settori enologico e dell’olivicoltura, per non parlare dei settori turistico ed immobiliare che vengono sicuramente danneggiati dalla presenza di un impianto che da anni inquina l’intera area”.

Perugia, 19 marzo 2010

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