No al carbone Alto Lazio

31 maggio 2010

Savona alza la voce contro l'ampliamento della centrale a carbone di Vado

Fonte: Savonaeponente.com

"E’ ora di dire BASTA.

Ieri sera, al convegno tenuto a Spotorno sugli effetti della centrale a carbone sulla salute dei cittadini, sono emerse nuove allarmanti verità: dopo la relazione del dottor Paolo Franceschi, che ha ancora una volta ha portato dati scientifici inconfutabili e incontrovertibili (e per questo rigorosamente ignorati dalla nostra politica tanto ignorante quanto corrotta e corruttrice) sugli immensi danni che la centrale STA GIA’ CAUSANDO alla nostra salute, e che peggiorerebbero in modo esponenziale se venisse ulteriormente ampliata, perché quello che sostiene Tirreno Power sui presunti “miglioramenti” è tutto palesemente FALSO, ha preso la parola il professor Wurtz dell’università di Genova, che ha evidenziato in modo altrettanto scientifico e inconfutabile il modo con cui le emissioni della centrale finite in mare non si limitano a depositarsi in profondità, ma vengono riportate in superficie e al massimo “spostate” a destra e a manca dalle correnti, dai canyon e dai vortici che caratterizzano la nostra costa.

La nostra aria è avvelenata, il nostro mare è avvelenato. NON C’E’ OMBRA DI DUBBIO su questi dati e chi dice il contrario MENTE (solitamente perché pagato o minacciato, o entrambe le cose).
A Savona e provincia la gente si ammala MOLTO DI PIU’ rispetto alla media regionale (che è già altissima rispetto a quella nazionale, perché insieme alla Lombardia siamo la Regione più inquinata d’Italia).
Non importa quanto la gente “muoia”, perché i dati di mortalità sono legati allo sviluppo della scienza medica e quindi sono, per fortuna, in costante diminuzione in tutto il mondo: e Savona non fa eccezione.

Ma… A VOI FA PIACERE AMMALARVI DI TUMORE, PUR SAPENDO CHE FORSE SOPRAVVIVERETE PERCHE’ LA MEDICINA HA FATTO DEI PASSI AVANTI? VI FA PIACERE PENSARE CHE IL VOSTRO BAMBINO ABBIA UN 30% IN PIU’ DI POSSIBILITA’ DI AMMALARSI RISPETTO A UNO CHE NON VIVE A SAVONA, ANCHE SE FORSE NON MORIRA’ PER QUESTO?

Se la risposta è “sì”, allora arrangiatevi: no problem.
Lasciate pure che costruiscano la piattaforma Maersk (che solleverà dal fondo marino quantitativi di inquinanti sufficienti ad inquinare tutte le acque – e quindi tutto il pesce che mangeremo – da qui alla Francia), lasciate pure che amplino la centrale Tirreno Power… e buona fortuna.

Se la risposta è NO, allora sappiate che è il momento di AGIRE.
Non è più quello di “informare”, perché ormai chi ha voluto sapere SA, eccome (compresi imprenditori e politici che sanno e se ne fregano). Non è più quello di fare azioni “non demagogiche” e “politically correct”, atteggiamento che comprendo e condivido…ma che va, purtroppo, a scontrarsi con una realtà incontrovertibile: queste azioni si sono già fatte e non hanno funzionato.
SIAMO IN EMERGENZA. Emergenza vera, grave, indiscussa: chiunque ci racconti che l’aria di Savona “si respira a pieni polmoni” MENTE SAPENDO DI MENTIRE. Prendetene atto.
Mentono – per ovvi motivi – gli industriali che vogliono continuare a speculare sulla nostra pelle; mentono i politici, che hanno grossi interessi in ballo; mentono i giornali e i media in generale, pagati dagli industriali e/o minacciati dai politici.
Ma la cosa peggiore è che mentono – o tacciono – anche le vittime.
Mente o tace il gestore dei bagni marini, preoccupato per il suo lavoro: “Stiamo zitti, per carità, altrimenti qui non ci viene più nessuno”.
Mente o tace il ristoratore, altrettanto preoccupato: “Se si sapesse che diamo ai clienti pesce pieno di piombo o di mercurio, chi verrebbe più a mangiare da me?”
Mente o tace il sindaco del piccolo comune che vive di turismo, e purtroppo mente o tace anche il sindaco a cui hanno promesso sostanziosi introiti nelle casse comunali “purché la smetta di rompere sui temi ambientali”.
Mente o tace chiunque abbia interessi diretti e chiunque possa subire ritorsioni e pressioni dirette o effetti indiretti dell’informazione VERA E REALE sul proprio lavoro, specie se questo rientra nell’ambito turistico.

MA IL SILENZIO NON E’ LA RISPOSTA.
Anche perché le cose succedono davvero: non sono soltanto dati su carta.
Succede che i turisti vengano a fare il bagno in provincia di Savona e si sentano misteriosamente male. Succede che bambini e adolescenti vengano colpiti da patologie vascolari o cerebrali in misura paurosamente maggiore di quella che sembrerebbe essere la normale media per la loro età. E la gente parla, il passaparola striscia (“la notizia” striscia un po’ meno, da queste parti: ma il sospetto, almeno quello, striscia eccome): il turismo savonese non sta calando “perché c’è la crisi”, ma perché la gente, quando proprio va di lusso, pensa che Savona e provincia portino sfiga. Se poi si informa solo un po’ (e grazie alla rete è possibilissimo farlo, anche se i giornali sono asserviti ai poteri forti), scopre la verità. Toh! Credevo fosse sfiga, invece era carbone.

ALBERGATORI, RISTORATORI, BAGNI MARINI: COSA PREFERITE?
Continuare a fingere di non sapere (ed essere quindi complici di questa immensa porcata, anche se è comprensibilissima la paura: ma non è con quella che si vince), facendo ogni anno i conti con quelle dieci-venti persone in meno che stanno raccontando a tutti gli amici, parenti e conoscenti che Savona è pericolosa per la salute?
OPPURE FARE IN MODO CHE PERICOLOSA NON LO SIA PIU’? Che possiate dire a cuor sereno e con la coscienza pulita “venite a mangiare, a fare il bagno, a divertirvi da noi?”
Scegliete, signori: ma scegliete ora, subito. Perché domani sarà già troppo tardi.

I politici fanno pressioni (bipartisan, purtroppo: devono mangiare tutti e quindi su questi temi vanno d’accordissimo, LORO… a differenza dei comitati e dei cittadini che stanno ancora lì a chiedersi se sia meglio scendere in piazza o salire sui tetti, fare il ricorso X o scrivere la letterina Y…e discutono tra loro su questo, mentre i bambini continuano ad ammalarsi e a morire). I politici! Quelle persone che sono state elette da NOI sperando – ma avrebbe dovuto essere “esigendo”, perché esigerlo è nostro diritto – che tutelassero i nostri interessi, compresa la salute che dovrebbe essere l’interesse primario per chiunque; queste persone che si permettono di minacciare i cittadini che li hanno votati.
Ma stiamo scherzando? Questa gente va denunciata SUBITO. Va portata davanti a un magistrato. Vanno chieste le immediate dimissioni da QUALSIASI incarico pubblico.
Se si ha un minimo di fiducia nella giustizia (e so bene che questa fiducia sta venendo meno negli italiani, ma questo significa solo perdere. PERDERE, dopo anni di battaglie!) non si può sottostare a pressioni e minacce.
Non da parte delle persone a cui abbiamo dato fiducia e che l’hanno tradita.
Perfino i sindacati…o si sono bevuti la palla dei 600 posti di lavoro (MAI DIMOSTRATI, ma solo sventolati a mo’ di slogan), dimostrando una profondissima ignoranza sui temi ambientali, o sono stati a loro volta comprati. Non lo so, non mi interessa. Quello che mi interessa è che i bambini continuano ad ammalarsi e a morire.
E i dati sono scientifici. Sono veri, reali, si toccano con mano. Non è “allarmismo” e non è “fanatismo ambientalista”: è la nostra quotidiana realtà, manipolata, imbavagliata, sommersa da valanghe di soldi e di fango affinché non emerga.
Ma siamo in tanti a conoscerla: siamo sempre di più.
L’unica cosa che forse non è chiara a tutti è che siamo in EMERGENZA ASSOLUTA: perché i lavori sono già iniziati. Sono già iniziate le gare di appalto per stabilire chi e come amplierà la centrale. Stanno già facendo i carotaggi per costruire la piattaforma (e d’altronde ce l’hanno detto pure in faccia: “A giugno iniziamo a costruirla, checché ne pensiate voi”. E’ stato ignorato un referendum popolare, è stato ignorato il clamoroso consenso che a Vado ligure ha portato all’elezione di un sindaco e di una giunta il cui UNICO tormentone elettorale è stato “combattiamo la piattaforma”… e la cui voce adesso non si sente più. Perché?)

Lo so che ci sentiamo tutti impotenti, piccoli piccoli di fronte ai colossi.
Ma ricordatevi questo: far tacere una singola persona è la cosa più semplice del mondo, specie se questa persona non è potente, non è miliardaria, è solo un padre di famiglia che deve arrancare per arrivare alla fine del mese.
Ma far tacere mille, duemila, diecimila persone è IMPOSSIBILE.
Non possono comprarci tutti, né minacciarci tutti, né ammazzarci tutti.
E’ vero: ci proveranno. Forse qualche vittima ci sarà.
Ma cosa fareste, voi, se vostro figlio fosse prigioniero in una casa in fiamme e se sapeste che cercando di salvarlo rischiereste la vita?
QUANTI DI VOI ENTREREBBERO IN QUELLA CASA, E QUANTI RESTEREBBERO A GUARDARE LE FIAMME BLOCCATI DALLA PAURA?

Bene, sappiate che Savona è una casa in fiamme. E i vostri figli ci sono dentro.
Certo, l’effetto è un po’ meno immediato: non si muore tutti insieme e tutti di colpo, ma un po’ alla volta. Ma non è che si muoia meno. Anzi.
E non solo si muore… perché tra gli effetti della centrale a carbone c’è anche la “pandemia segreta e silenziosa” di cui ha parlato il dottor Franceschi ieri sera: ritardi nello sviluppo, diminuizione del Q.I., autismo.
Tutti effetti collaterali del carbone che non rientrano in alcuna statistica epidemiologica, ma che sono stati studiati e confermati da più parti.
Ovviamente ai nostri “potenti” non frega nulla: anzi, saranno ben felici di avere generazioni di giovani savonesi dementi, visto che i dementi sono più facili da manipolare.

Sì, è vero: è uno scenario apocalittico.
E non ho romanzato niente, non ho aggiunto una virgola a quelli che sono i dati scientifici. DATI CHE HANNO SPINTO L’INTERA CALIFORNIA A DISMETTERE TUTTE LE CENTRALI A CARBONE.
Dati che hanno indotto il Texas a RIFIUTARE 17 PERMESSI PER NUOVE CENTRALI A CARBONE.
E dire che abbiamo sempre considerato gli americani degli ingenuotti, dei “tanardoni”… eppure loro hanno letto gli stessi identici dati che ci ha mostrato Paolo Franceschi ieri sera, e hanno fatto una rapidissima marcia indietro sul carbone.
Mica poi così scemi, dopotutto.

E noi? Vogliamo essere noi i “tanardoni”, per ignoranza, per paura o per avidità? Vogliamo essere noi quelli che continuano ad ammazzare consapevolmente i propri figli, oltre a se stessi?
OPPURE CI VOGLIAMO SVEGLIARE?

E sia chiaro che svegliarsi non significa più fare riunioncine, conferenzine, ricorsini contro questo o quello. Significa scendere in piazza.
NON CI SONO PIU’ ALTERNATIVE, perché NON C’E’ PIU’ TEMPO.
I lavori stanno iniziando. Sotto il nostro naso.
Chi ancora non lo sapesse, ora lo sa.
Il tempo è scaduto: o si agisce ORA, SUBITO, oppure la battaglia sarà persa per sempre. E chi la sta combattendo da vent’anni, questa battaglia, e adesso si sente chiuso all’angolo, spaventato o tentato dalle promesse degli inquinatori e assassini che occupano incarichi di più o meno rilevante importanza, deve sapere che non è solo.
Non deve pensare “di aver fatto il possibile, ma che ormai sia tutto perduto”… perché non è così. E non sarà così , se ci uniremo tutti.

I politici non sono dei. Sono persone che devono a NOI le loro cariche, e che NOI possiamo rispedire nel fango da cui li abbiamo tirati fuori per metterli sull’altarino di turno.
Neppure gli imprenditori sono dei: sono ricchi, sicuramente, e potenti. Come no. Uno contro uno, di fronte ai poveracci come noi, possono farci fuori tutti.
Ma mille contro uno, soccombono loro.

IO NON CI STO a farmi (ancora e sempre più) avvelenare da persone che non meritano l’incarico che hanno avuto anche grazie al MIO voto. Questa gente ha delle responsabilità verso chi l’ha votata: ha dei DOVERI PRECISI che dobbiamo sbattergli in faccia.

Se siete d’accordo con me, se siete indignati quanto me, se anche voi volete urlare “sono incazzato nero e tutto questo non lo sopporterò più”… allora aiutatemi a diffondere questo articolo.
Fatelo girare su Facebook, pubblicatelo dove e quando volete (siete espressamente autorizzati dall’autrice fin da questo momento), fatene volantini e distribuiteli a tutti quelli che conoscete.
Intanto, con qualche altra persona che non ha paura (o meglio: che ha più paura di venire ammazzata dall’inquinamento che licenziata per pressioni fatte sul suo datore di lavoro) e che crede ancora che la DEMOCRAZIA sia il “governo del popolo” e non la dittatura di quattro stronzi – anche se eletti da noi – cercherò personalmente di organizzare, in tempi brevissimi perché i tempi lunghi non li abbiamo più – qualcosa di abbastanza vistoso da poter smuovere l’interesse nazionale, e non solo quello dei comprati e/o minacciati media locali.

PERCHE’ DOBBIAMO DIRE BASTA.
E chi vuole cominciare a dirlo può, tanto per cominciare, lasciare un suo commento qui sotto. O anche solo una firma di solidarietà.
Fatemi capire, fateci capire, che non siamo soli. Io ne sono già convinta, ma troppi altri no. Cominciamo a farglielo capire, e poi organizziamoci per dire un BASTA che faccia tremare non solo i muri, ma anche i cadreghini. Perché sono molto meno solidi di quanto non crediate. E soprattutto… glieli abbiamo dati NOI. E come glieli abbiamo dati possiamo toglierglieli.

E sia chiara un’ultima cosa: QUESTO NON E’ PROCURATO ALLARME.
Questa è legittima difesa contro tutti quelli che sanno benissimo che l’allarme è VERO, REALE E DRAMMATICO, ma vogliono insabbiarlo per i loro porci comodi. Sulla pelle nostra.
Questa è la tesi che sono disposta a sostenere in qualsiasi tribunale, di fronte a qualsiasi causa: e sapete una cosa?
Mi basterà mettere sul tavolo di quel tribunale la relazione letta ieri sera dal dottor Franceschi PER FAR TACERE CHIUNQUE.

Savonesi, cittadini avvelenati della nostra provincia e cittadini solidali di qualsiasi parte d’Italia e del mondo: la guerra è iniziata.
Ora è il momento di contare i soldati.

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