No al carbone Alto Lazio

28 agosto 2010

"I moderni carbonari" a Civitavecchia

Comunicato stampa di G. Pedrini (Segr. Fed. Fiamma Civitavecchia - Rm nord ), riceviamo e pubblichiamo

"Nel prendere atto dell’attuale dimensione politica cittadina, in cui la realtà sociale presenta una fisionomia “allucinante” fatta di uno squallido “vuoto politico”, in cui si agitano, senza un chiaro scopo, personaggi ambigui ed inquietanti, nella loro protervia e nella loro sinecura nei riguardi dei contribuenti, visti e trattati solo come “dispensatori” di “risorse” e, quando occorre, di “voti”, non si può fare a meno di riflettere su uno dei maggiori drammi vissuti dal territorio e dai cittadini ovvero, la realizzazione, ad onta della volontà contraria dei contribuenti, ed in pieno XXI secolo, di un manufatto definibile quale “reperto di archeologia industriale” : la “moderna”, “efficiente” ed “efficace” , nei suoi effetti, “centrale a carbone” che, forse, nei reconditi sogni di qualcuno, potrebbe, in un non lontano futuro, anche essere adibita a “bruciare” CDR.

Il panorama é inquietante, ove si considerino alcuni eventi, quasi coevi alla realizzazione del manufatto in questione, come la dibattuta riattivazione della tratta ferroviaria non elettrificata CIVITAVECCHIA - ORTE, sulla quale poi é calato il silenzio, e la presenza, inspiegabile, di un tronco di binario che adduce alla carboniera della centrale. Sembra opportuno, inoltre, collocare in una corretta prospettiva politica anche quei “carbonari”, nel senso di corresponsabili, locali e non, della realizzazione della centrale, che nulla hanno a che fare, dal punto di vista motivazionale, con quelli di risorgimentale memoria: sembra gravare, su tale nebuloso e controverso panorama, un grande interrogativo: “perché una centrale a carbone in pieno XXI secolo? Cui prodest?”

C’è, forse, dietro l’anacronismo tecnologico di tale manufatto, l’occulta regia di una qualche “lobby” che sta piegando ai propri interessi quelli di un’intera popolazione: forse che la centrale a “carbone” rappresenta solo una fase transitoria verso l’uso del “CDR”, in un disegno occulto perseguito da questi controversi, moderni e poco trasparenti “carbonari”?

Le proposizioni in merito di un rappresentante del governo, peraltro non molto lontane nel tempo, unitamente al rincorrersi di notizie, circa la realizzazione di un “bruciatore” nell’area comprensoriale, in cui smaltire rifiuti , così come le contestuali voci inerenti l’ubicazione di un “bruciatore” nell’ambito dell’area militare del Centro NBC, sembrano disegnare, nella loro contraddittorietà topografica, scenari “volutamente” confusi e preparatori della pubblica opinione sulla “comunque inevitabile presenza” di un “bruciatore” nel comprensorio .

In merito, si ritiene opportuno far riferimento ad un recentissimo comunicato della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente-Alto Lazio, circa la situazione riguardante la presenza del mercurio nell’ambiente, peraltro già denunciata da Greenpeace, che riporta testualmente come: “…in seguito alla conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord ci sarà un aumento del 50% delle emissioni di mercurio (Valutazione di Impatto Ambientale, Relazione Istruttoria, pag.39, rigo 26)”.

Inoltre, nel decreto di Valutazione di Impatto Ambientale della Centrale in questione, a pag.18-rigo 16 si legge che: “..si esprime perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere effettivamente contenute nel valore dichiarato di 08 microgrammi/Nm3”.

Nella consapevolezza che l’inesistenza di una “coscienza sociale” risulta ampiamente dimostrata dati fatti, ci si deve chiedere come facciano il Sig. De Sio e la sua compagnia di fedelissimi sostenitori militanti in “Freedom”, a trovare ulteriore spazio presso la stampa, ed ancora , bisogna chiedere e chiedersi con quale coraggio politico qualcuno possa ipotizzare un ritorno del Sig. De Sio alla vita pubblica."

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