No al carbone Alto Lazio

17 settembre 2010

CCS, crociata criminale in arrivo. A nostre spese, naturalmente.

AMBIENTE: WEC-AIEE-AIDIC,IL 25 CONVEGNO SU CATTURA/STOCCAGGIO CO2

L'attuale modello di sviluppo ci sta mettendo in guai seri, ma il potere che lo controlla non vuol demordere, e prepara colpi di coda dal potenziale devastante.

I costi di questo modello sono troppo alti, l'unico modo per invertire la deriva autodistruttiva in cui ci siamo cacciati è CAMBIARE RADICALMENTE il modello. Le CCS sono una (costosissima) trovata per lasciare tutto invariato e continuare a inquinare come e peggio di come s'è fatto finora, a sprecare quanto e peggio s'è già fatto.

I giganti dei business inquinanti vogliono restare aggrappati ai loro affari. Per farlo, nell'atmosfera di emergenza ecologica che si respira ovunque, c'è bisogno di ridurre la (mai sufficiente) diffidenza del pubblico, e su questo piano le CCS sembrano promettenti: infiliamo la Co2 sotto il tappeto.

Per proporle però sarà necessario sviare l'attenzione dai rischi che comportano. Come? Mediante ben affilate menzogne, martellare l'opinione pubblica con seducenti facili slogan corruttori. Arriveranno volti nuovi di salvatori del pianeta a spazzar via la nera polvere sotto il tappeto degli oceani, sotto la crosta terrestre, con la benedizione dei vecchi ora redenti. Parleranno su ogni media gli ex ambientalisti alla Chicco Testa, saranno assoldati più che ingegneri, gli esperti di comunicazione a scriverne i canovacci.

Resta fortunatamente un problema di proporzioni enormi a ostacolare questa soluzione: i costi economici delle CCS. Sono talmente grandi che, se riusciremo a evitare un ipotetica tassa mascherata europea ad esse dedicata, probabilmente non si faranno mai.

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