No al carbone Alto Lazio

24 febbraio 2011

Consiglio congiunto Rossano-Corigliano: ritiro immediato del progetto di riconversione a carbone

Fonte: dirittodicronaca.it
Si comunica che, a norma dell’art. 10 e segg. dello Statuto Comunale e degli artt. 9 e 10 del Regolamento Consiliare, il Consiglio Comunale di Rossano è convocato in sessione straordinaria e urgente ed in seduta pubblica, congiuntamente a quello di Corigliano, per il giorno 27.05.2010, alle ore 18:00,

presso la Sala Consiliare del Palazzo di Città, in piazza SS. Anargiri per trattare il seguente ordine del giorno: Centrale Termoelettrica ENEL di Rossano: Progetto Integrato Policombustibile: osservazioni, valutazioni, determinazioni. Si tratta del terzo Consiglio Comunale congiunto della storia repubblicana delle due Città. L’ultimo Consiglio Comunale congiunto si è tenuto lo scorso 9 ottobre presso il Centro di Eccellenza di Corigliano scalo ed ha trattato l’argomento della
realizzazione dell’ospedale Unico di Eccellenza della Sibaritide.

PREMESSO:
che il destino del sito industriale Enel di Rossano è al centro dell’attenzione della Pubblica Opinione e dei poteri locali relativamente alla sua ristrutturazione e conversione;
che l’ Enel, in modo unilaterale, ha inteso portare avanti un progetto denominato impropriamente “policombustibile”, ma che è fortemente sperequato sul combustibile carbone (95%), dando prova di non ascolto delle aspettative di un intero territorio, già contrario a quella ipotesi;
che le Amministrazione Locali, di Rossano, di Corigliano, della Sibaritide e il mondo delle Associazioni di categoria, ambientaliste, culturali, dell’agricoltura, della pesca, del turismo e del commercio, il Comitato territoriale per la difesa e lo sviluppo sostenibile della Sibaritide hanno già manifestato totale avversione alla riconversione unilateralmente orientata sul carbone;
che l’articolazione progettuale prevede la realizzazione di infrastrutturazioni che implicherebbero ulteriori penalizzazioni ambientali quali:

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una banchina di 140 ml posta a mare di fronte alla centrale per l’attracco di imbarcazioni cariche di carbone e un pontile di 140 ml di collegamento della banchina alla centrale;
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una boa posta a 3-5 miglia dalla costa in pieno Golfo di Corigliano-Rossano, dove dovrebbero ancorarsi le grandi navi carboniere oceaniche, dalle quali il carbone, mediante due benne, passerebbe su altre imbarcazioni o chiatte, che farebbero la spola con la terra ferma, per condurre circa 2 milioni di tonnellate di polverino di carbone annue, necessarie per il ciclo di alimentazione della mega Centrale e lo smaltimento di diverse migliaia di tonnellate di residui della combustione (250.000 T di ceneri, 90.000 tonnellate di gesso), da trasportare, via mare chissà dove;
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una quota di riserva di banchina del Porto di Corigliano, dove accumulare altre migliaia di tonnellate annue di biomasse, previo strasporto via terra (SS106) dal Porto alla centrale, con migliaia di camion da 20 tonnellate ciascuno, alle quali aggiungere altre migliaia di camion per l’approvvigionamento di calcare e di altre biomasse provenienti dalla Regione e da altre Regioni;
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l’emissione in atmosfera di migliaia di tonnellate gas altamente tossici e di polveri ultrafini, con un impatto ambientale, sulla salute delle popolazioni e sull’economia territoriale devastante;
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che una tale ipotesi rappresenterebbe contemporaneamente un vulnus per: gli interessi della flotta peschereccia di Corigliano, la seconda del Mediterraneo, nonché per la movimentazione di merci e di uomini sia via terra che via mare, quindi anche per il futuro assetto commerciale del Porto di Corigliano; per la qualità dell’ambiente e per il sistema dell’economia territoriale, che si base sull’agricoltura d’eccellenza, la pesca, il turismo, l’artigianato, la piccola industria di trasformazione, il commercio che occupano già diverse migliaia di addetti;

che a seguito del riavvio del Progetto di riconversione della centrale di Rossano, del procedimento di autorizzazione unica e della procedura del V.I.A (valutazione dell’impatto ambientale) ai diversi Ministeri competenti, di cui all’avviso pubblico del 29 aprile 2010, gli Enti Locali, le Associazioni di categoria, ambientaliste, culturali, del commercio, dell’agricoltura, del turismo, della pesca, nonché l’apposito Comitato per la Difesa e lo Sviluppo Sostenibile della Sibaritide hanno immediatamente avviato una seria consultazione ed un confronto, dai quali è emersa la totale contrarietà alla riconversione a carbone dell’impianto “senza se e senza ma”;
che il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato, con Delibera n. 365 del 14/02/2005, il P.E.A.R. (piano Energetico Ambientale regionale), che subordina l’autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti o il ripotenziamento degli impianti esistenti al ricorso esclusivo di fonti rinnovabili, escludendo quindi il carbone;
che i Consigli Comunali di Corigliano e di Rossano, rispettivamente con le Delibere n. 5 del 24/01/2005 e n. 25 del 17/05/2005, si sono espressi, all’unanimità, per il fermo e irrevocabile “No” alla riconversione a carbone della centrale di Rossano;
che il Consiglio della Comunità Montana Sila greca, con Delibera n. 6 del 24/05/2005, ha espresso la propria contrarietà all’alimentazione a carbone della centrale Enel di Rossano;
che l’Amministrazione Provinciale di Cosenza con Delibera della Giunta Provinciale n. 168 del 20/05/2005, ha espresso parere contrario all’ipotesi di conversione a carbone della centrale termoelettrica Enel di Rossano, e con Delibera del Consiglio provinciale n. 14 del 05/05/2009 nell’approvare il P.T.C.P (piano Territoriale di Coordinamento provinciale) della Provincia di Cosenza recepisce il Piano Energetico Regionale;
che i Sindaci e le Amministrazioni Comunali dei 57 Comuni della Sibaritide e del Pollino hanno espresso, in vari modi, la loro netta contrarietà all’uso del carbone per la riconversione del sito elettrico Enel di Rossano.

TUTTO CI0’ PREMESSO E CONSIDERATO

Il Consiglio Comunale

ESPRIME

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netta e totale contrarietà alla riconversione a carbone della centrale Enel di contrada Cutura di Rossano;

CHIEDE

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il ritiro immediato del progetto di riconversione della centrale Enel di Rossano, del procedimento di autorizzazione unica e della procedura di valutazione dell’impatto ambientale (V.I.A.) presentati dall’Enel S.p.A ai diversi Ministeri il 29/04/2010, l’apertura di un tavolo interistituzionale esteso, teso a costruire un orientamento unitario e condiviso sul futuro del sito elettrico nel rispetto degli orientamenti espressi in documenti ufficiali da Regione Calabria, Provincia di Cosenza, dai due Consigli Comunali di Rossano e di Corigliano, dagli altri 55 Comuni della Sibaritide e del Pollino, dalle associazioni di categoria, ambientaliste, culturali, dell’agricoltura, della pesca, del turismo e del commercio, dalla società civile del territorio.

IMPEGNA

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il Sindaco a porre in essere ogni utile provvedimento per contrastare l’ipotesi di riconversione presentata dall’ Enel il 29 aprile 2010;
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Il Presidente della Giunta Regionale della Calabria, On. Giuseppe Scopelliti, a salvaguardare la delibera regionale n. 365 del 14 febbraio 2005 (P.E.A.R) e di essere solidale con i Sindaci, le Amministrazioni Comunali e le popolazioni del Nord Est della Calabria impegnati ad opporre un netto rifiuto alla riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano;
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I Presidenti dei Gruppi Consiliari e i Consiglieri della Regione Calabria a salvaguardare detta delibera da eventuali tentativi di stravolgere le finalità della stessa, tesa a impedire l’uso del carbone e a imporre l’utilizzo di energie rinnovabili nella riconversione di centrali termoelettriche nella Regione;
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Il Presidente della Giunta Provinciale di Cosenza, On. Mario Oliverio, a mantenere fermo il sostegno ai Sindaci, alle Amministrazioni Comunali, alle popolazioni del Nord Est della Calabria e il diniego alla riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano;
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La rappresentanza parlamentare calabrese ad attivarsi per contrastare il disegno neocolonialista dell’Enel S.p.A. di desertificare il territorio del Nord Est della Calabria uno dei più ricchi del Sud per storia e sviluppo economico sostenibile, minacciato dalla pretesa inaccettabile dell’Enel S.p.A. di convertire a carbone il sito elettrico di Rossano.

La presente delibera verrà inviata:

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi;
Al Ministeri competenti della Attività produttive, dell’Ambiente e dei beni Culturali;
Al Presidente della Giunta Regionale On. Giuseppe Scopelliti;
All’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria;
Al Presidente del Consiglio Regionale;
Al Presidente della Commissione Attività Produttive dello stesso Consiglio;
Al Direttore generale dell’Arpacal;
Al Presidente della Giunta della Provincia di Cosenza Mario Oliverio;
A tutti i Sindaci del Comprensorio;
Alla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro;
Al Direttore generale dell’ASP di Cosenza;
All’Amministratore Delegato della società Enel SpA;
Agli organi di informazione.

3 commenti:

Marco ha detto...

Vi invio un link relativo al convegno sulla centrale a carbone Tirreno Power tenutosi a Savona e organizzato dall'associazione Onlus "Uniti per la salute".
http://www.youtube.com/watch?v=DlK8QlHBedw.
Altri video sono disponibili nel blog
http://marcoferriero.blogspot.com/
Ciao
Marco

No al carbone Alto Lazio ha detto...

Heheh ci siamo anche noi in quei video :-)

Di dove sei? Ho visto che hai fatto richiesta per entrare in CNNC, ma si tratta di un coordinamento nazionale dei Comitati locali, per entrare occorre essere designati ufficialmente dal proprio Comitato come responsabile per la comunicazione.

Unknown ha detto...

Ciao sono di Savona.
Non avevo alcuna intenzione di autonominarmi responsabile per la comunicazione e qualsiasi richiesta sia arrivata è partita erroneamente.
Ignora qualsiasi tipo di richiesta sia arrivata.
Spero che i video siano stati di vostro gradimento.
Saluti
Marco