No al carbone Alto Lazio

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8 aprile 2012

Coal Rush

Da Repubblica l'intervista ai registi Lorena Luciano e Filippo Piscopo, autori del lungometraggio "Coal Rush", di cui segue il trailer
"Un film sull'America remota e poco setacciata dai media, una storia di monopolio dell'industria carbonifera nel cuore degli Appalachi, dove gli uomini e i luoghi diventano immensi come le montagne che li circondano". Per raccontare il loro documentario, Coal Rush, i registi Lorena Luciano e Filippo Piscopo partono dalla Green America, la terra del "progresso verde" contaminata dalla speculazione e dal malaffare delle grandi corporation, come la compagnia Massey Energy, accusata di aver inquinato le acque della Virginia Occidentale.

Tutto è cominciato da una notizia al telegiornale: tredici minatori rimasti intrappolati in una miniera della West Virginia, a Sago. E' il primo gennaio 2006. Lorena si trova in Italia a trascorrere le feste natalizie; suo padre è all'ultimo stadio di una malattia che non lascia scampo (la SLA, sclerosi laterale amiotrofica). "In un momento di stasi, mi sono collegata ad Internet per approfondire la notizia dei minatori e ho recuperato una serie di articoli pubblicati dalla stampa americana", spiega Lorena, affascinata dai rituali e dalla fede delle famiglie: in quelle occasioni, c'è chi si raccoglie in superficie, fuori dalla miniera, chi prepara dei tavoli, i compagni di lavoro e le mogli portano dei viveri e delle candele. Si prega, aspettando di conoscere la sorte dei minatori sottoterra. "Inevitabilmente, il parallelo con la malattia di mio padre è molto forte, anche lui intrappolato nel suo corpo, aspettando che finisca l'ossigeno". 
Appena tornati a New York, i due filmmaker cominciano a fare ricerca sulle miniere negli Stati Uniti. Prendono atto che gli USA dispongono dei più grossi giacimenti di carbone al mondo (secondo posto Russia, terzo Cina) e che quasi il 50% dell'energia americana dipende dal carbone. Adesso la percentuale si è abbassata al 42%, grazie anche alla nuova amministrazione Obama che incentiva le energie rinnovabili. "Una volta arrivati in West Virginia, abbiamo capito subito che il film che avremmo girato doveva raccontare lo stridere di questi luoghi incantati, in contrasto con la barbarie perpetrata dall'industria carbonifera". Il viaggio nei meandri del capitalismo sfocia nel crudo, e poco garantito, diritto alla salute.

Ma "Coal Rush", che il 29 marzo sarà proiettato in anteprima al Landmark Midtown Art Cinema di Atlanta, è anche un ritratto dei vizi di certe corazzate Lorena Luciano: "La realizzazione di questo film ci ha permesso di avvicinarci ad una realtà sociale di cui spesso nemmeno il cittadino medio americano è a conoscenza. Più che di diritto alla salute qui si tratta di un diritto umano fondamentale, quello all'acqua potabile, negato a un'intera comunità per decenni. Questa tragedia ambientale e umana poteva essere evitata con l'assunzione delle debite misure di smaltimento dei rifiuti tossici da parte di una compagnia che invece ha messo i profitti davanti a tutto. In America, come in Italia, le grandi compagnie rappresentano un grosso introito per le casse dello stato, che spesso chiude un occhio sui costi ambientali della grande industria. Inutile citare la diossina a Marghera o l'amianto di Casale Monferrato".


Il cinema si trasforma per raccontare la realtà: la vostra esperienza con il cine-documentario indipendente da dove ha origine e cosa vi ha portato ad attraversare? Filippo Piscopo: "All'origine della nostra carriera c'è un documentario su Dario Fo (Venezia, 1998) su cui avevamo cominciato a lavorare prima del Nobel, e poi l'avventura americana con "Urbanscapes", che racconta la trasformazione feroce delle citta americane. Il cinema indipendente è una grande opportunità per scoprire e approfondire delle storie spesso solo sfiorate dai grandi media. Il documentarista diventa un esploratore, un antropologo, una lente di ingrandimento su territori geografici e umani".

Perché, tra le tante storie a sfondo ambientalista, avete scelto questa? Qual è la sua particolarità?
Lorena Luciano: "Abbiamo impiegato circa due anni per trovare la storia giusta. Siamo andati in West Virginia a più riprese, ammaliati sia dalla bellezza dei luoghi che dalla cattività rurale. Cercavamo una storia fatta di tanti piccoli eroi che potessero raccontare la complessità dell'America in modo corale. Tutti i personaggi di "Coal Rush" sono piccoli eroi del quotidiano: il pastore Larry Brown che manda avanti la sua chiesa da solo, Donetta che è sopravvissuta a mille malattie causate dall'acqua contaminata e non si stanca di dare sostegno ad altre persone, l'avvocato Kevin Thompson e tutta la sua squadra che si è battuta contro la compagnia carbonifera, ma anche i minatori che vanno in miniera tutti i giorni e sono fieri di avere un lavoro e mantenere le loro famiglie in modo dignitoso. Seppur "Coal Rush" è a suo modo una storia estrema, la sento molto più vicina alla vita reale di un generico reality show".

Quanto è costato il progetto e chi lo ha sostenuto? Filippo: "Il budget complessivo del film è di 200.000 dollari. Non è stato facile raccogliere i fondi perché i cosiddetti documentari di denuncia non fanno grande mercato e quindi non sono facili da sovvenzionare. Co-finanziatori del progetto sono stati, tra gli altri, il New York State Council for the Arts, l'ente pubblico newyorchese che per eccellenza si occupa di finanziare le arti, e la Ben Jerry Foundation, esempio di società illuminata che reinveste parte dei suoi profitti a sfondo filantropico e in particolare su progetti a salvaguardia delle risorse idriche nazionali".

Che cosa vorreste lasciare, con 'Coal Rush', agli europei, e in particolare agli italiani?
Lorena: "L'immagine di un'America più fragile e umana di quello che si pensi".

Lo stile di "Coal Rush" ha modelli ispiratori? Filippo: "Vittorio De Seta è stato senz'altro un maestro, oltre che un caro amico a cui eravamo molto affezionati. Quando gli abbiamo parlato di "Coal Rush", ne era molto entusiasta, ci ha incoraggiato a perseverare nonostante le difficoltà a trovare i finanziamenti. Ci aveva addirittura suggerito di contattare Brad Pitt per coinvolgerlo nella promozione. I suoi film, da "Banditi a Orgosolo" a "Diario di un Maestro", sino ai cortometraggi sui minatori e pescatori, sono dei modelli ineguagliabili di cinéma vérité. Sul fronte americano, Barbara Kopple è un riferimento importante per la sua capacità di penetrare in modo intimo la realtà dei suoi personaggi: "Harlan County USA" rimane uno dei suoi film più belli. Per non parlare di Werner Herzog e della sua affascinante commistione tra documentario e fiction".

La vicenda avrà un nuovo inizio con "Coal Rush"? Filippo: "Dal punto di vista legale, no, perché le parti hanno raggiunto un accordo extra-giudiziale, quindi il caso é chiuso. Dal punto di vista umano, questo film ha un grande significato emotivo per i nostri personaggi che hanno lottato sette anni contro un gigante dell’energia. Ci vuole forza, audacia e una grande perseveranza per non farsi intimorire, e questo film è la testimonianza del loro coraggio".

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25 marzo 2012

"Uomo carbone", 200Kg di combustibile per una vita

Una rappresentazione teatrale per non dimenticare

Fonte
"Dal 1946 al 1956 il numero dei lavoratori, provenienti dall'Italia, morti nelle miniere belghe e in altri incidenti sul lavoro è di oltre seicento. A causa di un errore umano, l'8 agosto 1956 il Belgio venne scosso da una tragedia senza precedenti; un incendio, scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier, causò la morte di 262 persone di dodici diverse nazionalità; fu una tragedia agghiacciante; i minatori rimasero senza via di scampo, soffocati dalle esalazioni di gas.
Le operazioni di salvataggio furono disperate fino al 23 agosto quando uno dei soccorritori pronunciò in italiano: "Tutti cadaveri!"
Fra i 136 italiani vi erano 61 minatori abruzzesi, provenienti in gran parte da Manoppello, San Valentino, Lettomanoppello e altri piccoli centri limitrofi.
La tragedia di Marcinelle, il peggiore disastro mai accaduto nelle miniere belghe, fu considerata anche il frutto di un accordo, detto “Uomo carbone”, con cui l’Italia si era impegnata nel 1946 a spingere in Belgio mille minatori a settimana ricevendo in cambio 200 chili di carbone al giorno per ogni emigrato.
Italiani che, secondo lo stesso accordo, dovevano avere un’età ancor giovane (35 anni al massimo) e un buono stato di salute; per loro, un contratto di 12 mesi.
La storia di questa tragedia sarà rievocata in una rappresentazione teatrale, organizzata dall'aquilano Federico Fiorenza e rientrante nell’ambito di interesse delle attività della Comunità Europea, domenica 18 marzo, alle ore 18.30, presso la Casa del Teatro, in P.zza Arti di Via Ficara a L'Aquila.
Dopo quasi due anni di repliche, promosse con entusiasmo da pubblico e critica e ad un anno e mezzo di distanza dal debutto pescarese, la produzione di maggior successo del Teatro Sociale di Pescara, approda nel Capoluogo abruzzese.
Durante tale percorso, sceneggiatura, personaggi ed intenzioni recitative sono stati notevolmente sviluppati, acquisendo una maturazione artistica ed una solidità che fanno di quest'ultima versione della pièce quasi il riadattamento di se stessa.
La versatilità, la dinamicità e la forte carica emozionale, sono stati certamente tra i massimi fattori di riuscita di questo spettacolo.

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2 ottobre 2011

I sonetti di Giancarlo Peris: "Benefattori"

Questo componimento è dedicato al gruppo bene assortito di benefattori che nel 25 marzo del 2003 diede il via libera alla riconversione a carbone di TVN-enel, nonostante tutta la popolazione del comprensorio manifestasse da anni opinione contraria. Opera assai meritoria di cui conviene conservare memoria, assieme a quella dell'operato dell'attuale sindaco Moscherini, cantore della bontà delle compensazioni per cui ha venduto la città che (ancora per poco, speriamo) amministra.

NOI NON DIMENTICHIAMO

"Benefattori" 29/09/2011

So’ stati i sindachi a porta’ er carbone:
Garufa co’ De Sio e co’ Moscherini,
I consiglieri a conferma’ ‘st’ozzione:
La Camera, Magliani, Passerini,

Grassi, Di Marco, Marsili, Ranieri,
Coleine, Cecchi, Cosimi, Giganti,
Solinas, Zappacosta e antri sinceri
Come Petrelli, Roscioni e dei santi

Quali che so’ De Paolis e Berardozzi.
Si uno se li guarda ‘st’elementi
De tutti i schieramenti so’ i più tozzi,
Ché pe’ fa’ er bene de li residenti,

Cor fa’ assorbi er carbone più pulito
Dell’ENELE fondarono er partito.



Cogliamo l'occasione per complimentarci col prof. Peris, che è stato invitato alla trasmissione "I migliori anni" di Bruno Conti:

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20 settembre 2011

Mangiare carbone per produrre gas da bruciare

Produrre gas metano da bruciare, mangiando carbone: yeah! Secondo quanto riportato dal Corriere

"Scienziati cinesi hanno clonato un maiale considerato un 'eroe' per essere sopravvissuto 36 giorni sotto le macerie [...] Zhu Jianqiang - il 'Maiale dalla forte volonta'' - un esemplare castrato di 150 kg, sopravvisse mangiando carbone e bevendo acqua piovana. [...] Ora e' diventato 'padre' di sei maialini, da lui clonati." 
Per gli scettici, questa è la dimostrazione definitiva che la a Cina è davvero avanti.
Dunque se investiamo per clonare su vasta scala quel maiale castrato che può nutrirsi di carbone, potremo facilmente ricavare da questo inquinante materiale del gas metano da bruciare, come prodotto della sua digestione. Immaginate: mai più giganteschi ecomostri come Torrevaldaliga Nord, al loro posto un meno impattante, enorme porcile mandato avanti a carbone, che distribuisce in tutte le case il prodotto della digestione. O nel caso di paesi con giacimenti carboniferi, basterà far pascolare i suini sulle miniere a cielo aperto.

Non solo, c'è chi si spinge oltre: se gli stessi uomini arrivassero a mangiare carbone potrebbero produrre da loro il gas per gli usi domestici! C'è tuttavia preoccupazione perché non si è accertato quanto abbia influito il fattore della castrazione del maiale sulla sua capacità di digerire carbone.

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27 agosto 2011

TVN: un falso incendio e il vero scopo della nube nera. Va tutto bene!

Permetteteci questa piccola parodìa.


Cittadini e cittadine di Civitavecchia,
quello che è successo ieri doveva essere una dimostrazione di quanto siano efficienti i mezzi di pronto intervento che il reparto sicurezza dell'Azienda è in grado di mettere in campo nel momento dell'incidente. Quella di ieri è stata una semplice esercitazione. Non avevamo allertato preventivamente la cittadinanza per verificarne, con il nostro staff di super pisicologi, i comportamenti che avrebbe avuto. Se si eccetua una piccola frangia di estremisti e allarmisti, con cui presto faremo i conti, la popolazione tutta si è comportata in maniera encomiabile. La maggior parte ha continuato a svolgere tranquillamente le normali attività quotidiane. Ci è stato solo segnalato che qualche cittadino, apprensivo e malfidato, nel pomeriggio invece di andare a mare a S.Agostino è andato a S.Marinella.

La centrale è stata costruita rispettando il protocollo rigidissimo che regola la costruzione delle centrali ultima generazione, cosidette a carbone pulito, che è sinonimo di efficienza allo stato puro, quindi mai e poi mai sarebbe potutto accadere un incidente del genere. Tanto eravamo sicuri del fatto nostro, che dell'esercitazione non avevamo avvisato neppure l'"Osservatorio" (quello che viene finanziato con i soldi nostri, dell'Azienda). Questo per testare il grado di affidabilità e attacamento all'azienda che avrebbero avuto i suoi componenti: un comportamento ineccepibile. Al momento le uniche dichiarazioni sono improntate al buon senso e completa fiducia nell'Azienda. Come si dice da noi, non sputano nel piatto dove mangiano. E che so scemi. Praticamente i dati ufficiali dell'Osservatorio non rilevano variazioni ambientali di rilievo, quindi è tutto nella norma.

Dell'esercitazione neanche l'Amministrazione comunale avevamo avvisato. Anche per loro valgono le stesse considerazioni fatte per l'Osservatorio. Al momento non si registrano interventi e prese di posizione particolari. Vorremmo vedere! Con quello che investiamo in finanziamenti, si mettessero pure a parlar male. A fine esercitazione è stato notato il sindaco dalle parti della centrale. Ma da come era vestito, bermuda, ciappolette camicia hawaiana con il collo alto e sbottonata davanti, asciugamano sul collo, fà pensare che fosse lì di passaggio, e andava pure di fretta. Quando ha saputo che era una esercitazione, si è un pò ombrato, per la perdita di tempo e si è incavolato con l'azienda dicendo "almeno il cartello di scherzi a parte lo potevano mette ". C'era pure il suo fido scudiero, che aveva una tavola da surf sottobraccio: ha fatto gli elogi al sistema di sicurezza, per la rapidità dell'intervento, e ha detto che segnalerà il tutto al Ministro delle Attività produttive, con cui lui sta in continuo contatto.Sembra che abbia un filo diretto, si sentono tutti i giorni.

Insomma, bravi, bravi cittadini. Tutto è bene quel che finisce bene. L'esercitazione si è svolta nel migliore dei modi. Da quanto era stata organizzata bene sembrava vera. E allora dopo il dovere, il piacere. Vi siete meritati il meraviglioso film, che stiamo per proiettare nella meravigliosa marina: "La grande truffa del secolo". Domani provvederemo con una distribuzione straordinaria di caramelle al carbone pulito, che una al giorno toglie il medico da torno, pe sempre.

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4 luglio 2011

Civitavecchia in Festival 2011

Civitavecchia in Festival anche quest'anno, e come sempre lo paghiamo assai caro.


Come spieghiamo qui
Panem et circenses, si diceva già nell’antica Roma.
Nelle città che ospitano impianti energetici e industriali fortemente inquinanti, spesso troviamo cartelloni estivi finanziati dagli inquinatori del posto, in modo tutt’altro che disinteressato. E' frequente che stelle del pop nazionale siano chiamate a esibirsi in concerti addirittura all'interno di centrali termoelettriche, e non per l’assenza di spazi più consoni a una manifestazione artistica; lo scopo è agire in modo subdolo sulle fasce più deboli della popolazione (tra cui i più giovani), con l'intento di mostrare la grande bontà dell’azienda che “regala” l’evento.
Si cerca così di addolcire la percezione pubblica riguardo simili ecomostri, per farne da luoghi “dannosi e pericolosi” a “carichi di positività".

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Intervallo nero. Immagini da Civitavecchia

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22 maggio 2011

Una macabra "Festa" ai prodotti tipici

Creato dai ragazzi dell'Istituto Calamatta di Civitavecchia, un incisivo corto che illustra l'impatto dell'inquinamento su aspetti importanti della cultura locale, ma anche sulla nostra salute.

Prodotto dagli allievi dele classi IV T.d.M e V T.I.E.N. Istituto ISIS "L. Calamatta" - Civitavecchia

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13 gennaio 2011

"La nuova storiella", di Claudio Vela

Dal Claudio Vela già autore di un piccolo simpatico componimento sul tema del carbone, pubblichiamo "La nuova storiella".

Come faccio a spiegare alla dolce mia Nonnina,
che mangiare l'insalata con amore coltivata,non è cosa genuina,
non capisce poverina,che nell'aria c'è qualcosa.
che si posa sulla terra,e la rende assai dannosa.
...Mi ripete con passione,è verdura del mio orto,
non c'è storia non c'è cosa,qui nessuno c'è mai morto.
Ieri e Oggi come vedi sò due cose differenti,
tanti anni son passati e sò cambiati i tempi,
respirare e mangiare è cosa faticosa,
hann cambiato la centrale ed è assai pericolosa,
il mercurio,il nickel,l'arsenico e il berillio,
il piombo e il polonio e non sò più come dirlo,
sò elementi radioattivi che ce fanno assai del male,
che s'incastrano nel corpo e non è cosa naturale,
se nascondono per anni per poi venire fuori,
ma quando ci svegliamo ormai sò dolori.
Perciò mia Nonnina, ora pianta solo fiori,
prega poi la Madonnina che non c'escano i tumori..
Questo è l'Oggi ,e poi chissa il Domani,
sogno un mondo assai migliore,
che finisca in buone mani
o in quelle del Signore,
o di persone che vedono, con l'occhio assai lontano,
e non persone ceche con i soldi nella mano...


E ci sentiamo di ripetere, come una Eco, questi ultimi due versi: "...o di persone che vedono, con l'occhio assai lontano, e non persone ceche con i soldi nella mano..."

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I sonetti di Giancarlo Peris. " Papere e ciminiere" (a Vittorio Petrelli)

Civitavecchia. Alessio De Sio (ex sindaco), Enzo Berardozzi, Anita Cecchi, Manrico Coleine (osservatorio ambientale), Mauro Cosimi, Sandro De Paolis, Luigi di Marco, Simone Giganti, Franco Grassi, Claudio La Camera, Flavio Maliani, Graziano Marsili, Roberto Passerini, Vittorio Petrelli, Mauro Ranieri, Leonardo Roscioni, Renato Solinas, Dimitri Vitali, Enzo Zappacosta. Questi i benefattori che votarono sì al carbone. Molti di loro occupano tuttora scranni nel Consiglio comunale.

A uno di loro è dedicato il sonetto di oggi, a quel Vittorio Petrelli che non rinnega ancora, se interrogato in merito, la scelta di voto pro carbone. Buona lettura.

Papere e ciminiere 10 gennaio 2002


Petrelli che pe’ i tir, su li lenzoli,
Ce metti papere de Lega Ambiente,
E s’auspichi carbone su ‘sti moli
La ciminiera, simbolo dell’Ente,


Che intendi puli’ l’aria dar benzene
Pe’ faccela poi pregna de carbone,
Che voi leva’ via Isonzo da le pene
Pe’ intossica’ da Frasca a Marangone,


Che voi da’ sovvenzioni a l’ospedale
Di modo che chi poi se pia er tumore
Per fumo che je manna la centrale
Andrà dar padre eterno co’ più amore,


Lo disse già Aristotele e adè vero:
Nun poi esse ar contempo e bianco e nero.

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6 gennaio 2011

Befana fatti sotto

Cara Befana,
noi il carbone ce lo abbiamo avuto tutto l'anno, anche se fossimo stati cattivi dovresti stupirci con effetti speciali, stavolta.

Ecco la vignetta dell'epifania, proveniente da Facebook:


e l'immancabile componimento in dialetto (non conosciamo gli autori):

La centrale vien di notte
co le filtre tutte rotte
co quer vento de maestrale
viva viva la centrale!!
Co la scopa de saggina
viva viva la tossina!!!
Cor cannone bianco e rosso
butta fumo a più non posso!!!
La Centrale zitta zitta
quando viè la notte fitta
fa un casino colossale
viva viva la Centrale!!!
.. E co' n'antro paro de' mijoni
pe' comprasse sti' cojoni,
sora Ene' già s'attrezza
pe' bruciacce la monnezza.
La centrale vien di notte
co le filtre tutte rotte
co quer vento de maestrale
viva viva la centrale!!

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Il carbone stimola la fantasia?

Mentre gli studi scientifici hanno dimostrato che vicino alle centrali a carbone il feto è esposto al rischio di ritardi cognitivi (non è uno scherzo, vedi qui) pare che in questi giorni di preoccupante attività della centrale TVN i civitavecchiesi si stiano scatenando con immagini, vignette e ora addirittura poesie.


Quindi il carbone stimola la fantasia? No, la disperazione. Segue una delle poesiole diffuse in questi giorni sui social network. L'autore è Claudio Vela.

LA SOLITA STORIELLA

Mi sveglio apro gli occhi al primo mattino,
ti vedo e ti osservo come un bambino,
ignaro di quello che tu mi dai,
respiro la tua aria e sono nei guai...
Il sole cala dentro al mare,
e tu in penombra inizi a fumare,
tranquilli andiamo dentro al letto,
Ma tu ci arrivi sopra il tetto.
come un serpente inizi ad etrare
e copri noi del tuo male.
lento nel tempo ti fai scoprire
e dura per noi sarà poi guarire..
Grazie signori del vostro operato
però vi ricordo che ogni ammalato
sarà un tarlo nella coscienza,
del vostro guadagno e della vostra incoerenza.

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2 gennaio 2011

Civitavecchia: per una sauna a carbone

La lunga giornata di TVN saluta un anno che si preannuncia fecondo (di sventure). Leggi l'articolo "Qualcuno ci salvi" da Centumcellae.it. Aggiornamento: parlano di noi anche sull'agenzia nazionale UnoNotizie.it






Continua l'opera di monitoraggio sull'attività "esterna" della centrale enel TVN a carbone. Grazie ai liberi cittadini che continuano a condividere le loro immagini. Niente paura, sarà solo vapore, anzi proponiamo al sindaco che venga recuperato per realizzarci una mega-sauna gratuita per tutti gli abitanti del comprensorio.

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28 dicembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Miracoli"

Dal nostro prof. G. Peris, con i migliori auguri di buon Anno.

Miracoli 7 novembre 2001


Sur pianto che s’espresse giù a Pantano
Che rese chiacchierato er litorale
Ner monno, un gran mariologo mariano
Ci ha detto ch’era stata la centrale.


Perché tutto quer fumo nero e insano
Che a tanta gente in loco ha fatto male,
De certo nun adè pensiero vano
Che j’irritò er condotto lacrimale.


E mo che ‘n piagne più la madonnina
Siccome più de rado adè in funzione
Quer mostro prospiciente a la marina,


Er sindaco vo’ daje l’occasione
De pote’ piagne ancora, a la divina,
Spruzzannoje ne l’occhi der carbone.

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25 dicembre 2010

Daniele Perello

Prima della fine dell'anno non potevamo non dedicare uno spazio a questo giovane rampante, simbolo della politica che si rinnova
Cin cin! (clicca per ingrandire)





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24 dicembre 2010

Per ricordare il 2010 e prepararsi al 2011

In rete gira qualche immagine irriverente sulle faccende di Civitavecchia e dintorni, la pubblichiamo volentieri.

Nuovo Calendario 2011, il cielo sulla "Perla del Tirreno"

enel fa le feste ai cittadini dell'Alto Lazio

no comment (in foto: Gianni Moscherini sotto la ciminiera di TVN)

Il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini, noto filantropo

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21 dicembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Solo noi"

Nel teatrino della politica civitavecchiese, da sempre in larga parte subalterna agli interessi di enel, abbiamo visto in scena ripetuti spettacolini a base di dichiarazioni depistanti sulla spinosa questione della riconversione a carbone di TVN. Obiettivo: confondere e indebolire la popolazione, unita e mobilitata nella contrarietà, mediante una disinformazione mirata.
"Solo noi" è il dodicesimo sonetto in dialetto del prof. Giancarlo Peris che pubblichiamo sulle nostre pagine. Per i precedenti clicca qui.

Solo noi 21 ottobre 2001

Ha detto er Viceré, Don Craparotta,
Che la centrale elettrica a carbone,
Si nu la vo’ ‘sto popolo cojone,
In antra zona mejo la dirotta.


Indove dice che ‘n ce sarà lotta
Perché nissuno perde un’occasione
Che ‘n se presenterà er prossimo eone
A chi pe’ pranzo e cena se l’allotta.


Ma è tutto un blef perché adè tanto indegna
Que’la proposta lì pe’ la centrale
In cui er sindaco nostro se rispecchia,


Che pronto pe’ obbedi’ a que’la consegna,
In giro pe’ lo spazio siderale,
Ce sta solo er comune a Citavecchia.

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"Dallo zolfo al carbone" vince il Mediterraneo Film Festival

Da Siciliainformazioni
"Con la vittoria del film documentario "Dallo zolfo al carbone" del regista siciliano Luca Vullo, è calato il sipario sulla V edizione del Mediterraneo Film Festival, la rassegna cinematografica dedicata ai temi del lavoro e della migrazione andata in scena dal 15 al 19 dicembre a Carbonia, la città che ieri ha celebrato il 72° anniversario della sua fondazione. Il trentunenne regista di Caltanissetta, che ha incentrato la propria opera sul fenomeno migratorio di migliaia di giovani siciliani diretti alle miniere di carbone del Belgio, ha ricevuto il premio (una scultura e un assegno da duemila euro) dalle mani del sindaco di Carbonia, Maria Marongiu. Il secondo posto è andato a "Il sangue verde" di Andrea Segre, che racconta la rivolta dei braccianti di colore a Rosarno, in Calabria, nel gennaio 2010. Menzioni speciali a "Cargo" di Vincenzo Mineo, storia di solitudini dei marinai imbarcati su un mercantile, e a "La svolta. Donne contro l'Ilva" di Valentina D'Amico, che descrive la battaglia di sei donne di Taranto per difendere la dignità di chi lavora nella più grande acciaieria d'Europa. La giuria dei ragazzi, invece, quaranta studenti in rappresentanza di alcuni istituti superiori di Carbonia, ha assegnato il primo premio al regista Pippo Mezzapesa di Bitonto (Bari) che con il documentario "Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate" racconta la storia di Pinuccio che sogna da sempre di fare il becchino e, una volta assunto, aspetta il suo primo funerale che non arriva.

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13 dicembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris: "La foresta"

A tre mesi dall'avvìo della rubrica pubblichiamo l'undicesimo sonetto del prof. G. Peris. Questo "La foresta" ci ricorda come la diatriba sugli alberi da piantare a ridosso di TVN (a parzialissima compensazione per il danno ambientale, oggi previsto da prescrizioni VIA) abbia ormai 10 anni d'età, eppure nel sito dove dovrebbe sorgere il piccolo boschetto ad oggi si trovano solo serbatoi e una discarica abusiva enel.

La foresta 19 ottobre 2001


Lavoro e Ambiente dice che er carbone
Da mette a Torre Nord, a la centrale,
E’ forse er marchingegno più geniale
Pe’ fa’ cresce salute e occupazione.


Però, p’esse sicuri de ‘st’opzione,
E fa’ contento tutto er litorale,
Dovrebbe l’Enele imbocca’ er canale
De ribassa’ più ancora l’emissione.


Poi dice che pe’ contrasta’ cor fatto
Che spandono ne l’aria l’anidride,
Bisogna mette l’arberi a filagna;


E quindi ‘na foresta c’è ner patto
Che annrà, p’esse quarcosa che un po’ incide,
Da la Calabria infino a la Romagna.

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4 dicembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris: "Il vento degli dei"

Decimo appuntamento settimanale coi sonetti dialettali dell'inossidabile Prof. Peris. L'ironia sferzante mette a nudo fatti duri a digerirsi, evidenze che pure gli abitanti del comprensorio sembrano aver metabolizzato nei loro organismi come masse estranee (nella speranza che non degenerino), mediante quotidiani cortocircuiti della coscienza.
Il seguente è uno tra i componimenti più recenti sulla vicenda del carbone. Buona lettura

"Il vento degli dei" 15 giugno 2008


Fra poco, e nun c’è stato da fa’ gnente,
Annrà in funzione ar mejo la centrale
Che cor carbone ce farà un presente
Pe’ un futuro energetico e ambientale.


E io ce credo, perché adè pulito
Er carbone ch’è un novo ritrovato
Che ci hanno rigalato ne ‘sto sito
Pe’ via che se lo semo meritato.


E poi, si putacaso fosse un cesso
Er fume ch’uscirà da quel accrocco,
Gnente paura, qui nessuno è fesso,
Ché si tira libeccio, ostro o scirocco,


Er fumo a dopopranzo, a mane, a sera
Annrà a Torfa, a Corneto e a La Lumiera.

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