No al carbone Alto Lazio

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30 agosto 2011

Incendio a TVN: diossina dalla combustione dell'olio?

Lo chiede il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti di Civitavecchia

"Sull'incendio avvenuto venerdì scorso a Torre Nord si registra una richiesta che il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti di Civitavecchia ha avanzato ad Arpa Lazio e per conoscenza alla Procura della Repubblica. Il coordinamento ipotizza, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, che gli oli minerali contenuti nel trasformatore andato alle fiamme possano aver sprigionato diossine, "che sono – si legge nella richiesta - sostanze sicuramente e altamente cancerogene, persistenti nel tempo, non biodegradabili e facilmente concentrabili nella catena alimentare".

Il Coordinamento chiede quindi ad Arpa Lazio se sia in grado di escludere con assoluta certezza che dalle fiamme sprigionate dal trasformatore non si siano liberate diossine ed altre sostanze ugualmente nocive o cancerogene e se, in caso contrario, si possa escludere che tali sostanze siano state inalate dai soggetti che si trovavano in quel momento sottovento. I medici e farmacisti chiedono poi se non vi siano state inoltre ricadute sul terreno e sulle piante commestibili a foglia larga con conseguente penetrazione delle sostanze stesse sia nel ciclo alimentare che nelle falde acquifere. In ultimo, il coordinamento ricorda che secondo una Direttiva dell'Unione Europea, il non rendere disponibili al pubblico le informazioni ambientali richieste rappresenta la violazione di un diritto sancito dalla Commissione europea e riconosciuto dallo Stato italiano e che nel rispetto della citata direttiva i dati richiesti dovranno essere consegnati non oltre un mese dalla richiesta. "Qualora ciò non dovesse avvenire – conclude il Coordinamento - attraverso i nostri legali procederemo alla richiesta della riparazione del torto per violazione del diritto ambientale all'Ente o alla Persona fisica che ne sarà responsabile".

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7 gennaio 2011

Il "Coord. dei medici e dei farmacisti" sulle emissioni di TVN

Comunicato stampa (le evidenziazioni in grassetto sono nostre, NdR)

"Nei giorni scorsi è ricomparsa sopra la città quella che gli organi di informazione hanno definito una “nube densa”. La cosa è passata come al solito nel silenzio più assordante delle Istituzioni di garanzia e di controllo: non una sola parola da parte della AUSL, dell’Arpa, del Ministero dell’ambiente e del nostro Sindaco. Solo il Presidente dell’Osservatorio ambientale dott. Coleine ha accennato un timido sussulto di orgoglio chiedendo all’Enel “spiegazioni sulle anomale emissioni di una densa coltre di fumo” e ricevendo dall’Ente elettrico una lapidaria risposta: “si è trattato di normale condensa di vapore acqueo”.

Ma non dovrebbe essere l’Osservatorio ambientale a dirci cosa respiriamo? Invece assistiamo attoniti al fatto che, come al solito, sono gli inquinatori a darci le risposte sulla qualità dell’aria. Tutto prevedibile e scontato, è un copione che si ripete da anni. Cosa dovrebbe rispondere l’Enel se nel proprio sito internet dichiarava già nel lontano 2003: “le ricadute al suolo delle emissioni saranno nulle” e ancora: “dalle ciminiere di TVN non uscirà fumo” senza che nessuna Istituzione pubblica mettesse in risalto l’assurdità di tali affermazioni? Noi ricordiamo un analogo fenomeno verificatosi il 18 gennaio 2008 con l’emissione da parte di TVS di una “misteriosa cappa di fumo sopra la città” ed allora puntualmente fu l’Ing. Prelati, referente della Tirreno Power, a rassicurare i cittadini che si trattava solo di “vapore”. Come al solito l’oste giura di “darci da bere del buon vino”! Eppure, allora come oggi, quei “vapori” presentavano il colore giallognolo tipico di ben altre emissioni che l’esperienza del passato ci ha insegnato a distinguere.


L’inquietante scenario del dissesto ambientale e sanitario che grava sul nostro comprensorio dovrebbe far rabbrividire le Istituzioni pubbliche che invece appaiono asservite e prone ai poteri economici forti e alle lobbies politico-plutocratiche che ruotano attorno al Ministero delle attività produttive.

Noi come sempre stiamo dalla parte dei perdenti, dei malati, dei bambini, dei vecchi e di tutta la povera gente che non ha voce in capitolo e che vede sacrificato sull’altare dell’interesse nazionale il proprio diritto alla difesa dell’ambiente e della salute. Siamo delusi e amareggiati ma non sconfitti. L’Enel è bene che lo sappia. Non possiamo e non vogliamo abbandonare le armi del confronto democratico e della legittima difesa dopo tanti anni di lotte a salvaguardia della dignità di uomini liberi e del futuro dei nostri figli. Siamo certi che la Procura della Repubblica continuerà a vigilare sulla corretta applicazione delle norme, dei vincoli e delle prescrizioni contenuti nel Decreto Marzano del dicembre 2004.

Civitavecchia; 07/01/2011

Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti.

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6 giugno 2008

"L'Anidride Carbonica aumenta la tossicità degli altri inquinanti"


"L'aumento dell'anidride carbonica a seguito della combustione dei fossili è stato provato essere responsabile di un aumento dei livelli del mare, dello scioglimento dei ghiacci, del diffondersi di alcune malattie infettive, di disturbi fisici legati alle ondate di calore, di uragani e della acidificazione degli oceani. Poichè però la CO2 non ha un effetto diretto sull'apparato respiratorio, non viene inclusa tra inquinanti classici.
Studiosi della prestigiosa Stanford University, osservando che l'aumento dei livelli della CO2 causa un aumento sia della temperatura che del vapore acqueo, hanno dimostrato che questi due effetti innalzano i livelli dell'ozono terrestre. Quest'ultimo compromette la funzionalità polmonare, irrita le vie respiratorie e causa mortalità (http://www.nap.edu/catalog/12198.html).

Con l'ausilio di sofisticati modelli di indagine epidemiologica, capaci di correlare i livelli di inquinamento a modifiche della salute umana, gli autori della ricerca hanno dimostrato che ad ogni aumento di un grado Celsius di temperatura corrispondono circa 1000 decessi per inquinamento e 20 – 30 nuovi casi di cancro.
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Jacobson, l'autore principale dello studio, afferma che il 40 % di queste morti è causata dall'ozono, mentre il resto è probabilmente causato dalle polveri sottili che aumenterebbero in seguito alla capacità della CO2 di aumentarne la stabilità, l'umidità e feedback biogenici.
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Le popolazioni più colpite sarebbero quelle urbane.
Gli studiosi concludono che extrapolando i dati alla popolazione mondiale, ogni grado di aumento della temperatura causerebbe 22.000 morti in eccesso.
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I risultati di questo studio, appena pubblicato su Geophysical Research Letter - doi.10.1029/2007GL031101 - 2008, puntano un dito accusatorio verso le maggiori fonti di emissione di CO2, in particolare il carbone, il fossile che quando è sottoposto a combustione libera la maggior quantità di CO2.
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GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS, VOL. 35, L03809, doi:10.1029/2007GL031101, 2008
On the causal link between carbon dioxide and air pollution mortality
Mark Z. Jacobson
Department of Civil and Environmental Engineering, Stanford University, Stanford, California, USA
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Abstract
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Greenhouse gases and particle soot have been linked to enhanced sea-level, snowmelt, disease, heat stress, severe weather, and ocean acidification, but the effect of carbon dioxide (CO2) on air pollution mortality has not been examined or quantified. Here, it is shown that increased water vapor and temperatures from higher CO2 separately increase ozone more with higher ozone; thus, global warming may exacerbate ozone the most in already-polluted areas. A high-resolution global-regional model then found that CO2 may increase U.S. annual air pollution deaths by about 1000 (350–1800) and cancers by 20–30 per 1 K rise in CO2-induced temperature. About 40% of the additional deaths may be due to ozone and the rest, to particles, which increase due to CO2-enhanced stability, humidity, and biogenic particle mass. An extrapolation by population could render 21,600 (7400–39,000) excess CO2-caused annual pollution deaths worldwide, more than those from CO2-enhanced storminess.
published 12 February 2008."
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Giovanni Ghirga
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

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2 giugno 2008

La famosa cappa ocra

Fai clic sulla foto per ingrandirla

Questo scatto ritrae la costa Civitavecchiese (visibile la Stazione ferroviaria e la "Chiesa dei SS. Martiri Giapponesi") nel giorno sabato 31 maggio 2008, nelle ore serali. La cappa ocra che tinge i tramonti civitavecchiesi e dell'Alto Lazio da 50 anni è tristemente evidente, anche nei suoi effetti sulla nostra salute. SU QUESTO si vuole aggiungere L'IMPATTO DELLA CENTRALE A CARBONE: milioni e milioni di tonnellate di fumi all'anno. LA NOSTRA E' UNA LOTTA in LEGITTIMA DIFESA DI DIRITTI FONDAMENTALI.

Ringraziamo il Coord. Medici e Farmacisti per l'Ambiente e la Salute per l'invio della foto.
Invitiamo tutti i cittadini in possesso di documenti simili (specie in video, anche riguardanti i passati decenni) ad inviaceli.

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23 maggio 2008

Quelli che sì a tutto: Alberto Leopardo

Seguono alcune tra le risposte diffuse negli ultimi giorni rispetto alle basse provocazioni del dipendente enel Alberto Leopardo.

Luoghi comuni e valore della democrazia (quelli che "Sì a tutto")
Per prima cosa lei compie un'azione del tutto disonesta quando etichetta quanti sono contrari alla riconversione di TVN come sbandieratori di "no a tutto". Tra noi contrari alla riconversione esiste una grandissima pluralità di opinioni, e soprattutto sosteniamo proposte alternative al carbone. Ovvio che a lei faccia comodo parlare del "no", prima che delle proposte alternative.
Peraltro esiste un problema speculare, che lei dovrebbe conoscere bene: quelli disposti a dire sempre "sì a tutto", ovviamente dietro ricompensa (che sia "risparmio di energie mentali", mancanza di assunzione di responsabilità per le proprie azioni, o altro).
Il lavoro
Forse una volta per tutte sarebbe il caso di finirla, di parlare come se il carbone di TVN fosse l'unico modo di impiegare lavoratori. In Germania il solo settore dell'"eolico" impiega attualmente ben 64.000 unità (fonte: fonte: DIW, Istituto Tedesco delle Ricerche Economiche). Basta col vostro terrorismo psicologico nei confronti dei lavoratori del cantiere di TVN, il cui impiego lì, e non dipende da me, ha comunque il tempo contato.
All'estero
Giacché lei cita casi esteri (che mostra di conoscere poco) di popolazioni che di buon grado accettano l'esistenza di impianti a carbone anche più inquinanti di TVN, io le ricordo che esistono anche persone disposte a vivere nei pressi di vulcani in attività, e ne accettano implicitamente o esplicitamente il rischio. E' una scelta, ma certo nessuno può pretendere che altri seguano il loro esempio.
E poi facciamo alcuni esempi di cosa sta accadendo in questo momento all'estero, rispetto al carbone: negli USA è ormai forte e diffuso il movimento di opinione contro il carbone (cercate in rete "no coal"): lì probabilmente non si costruiranno più nuovi impianti a carbone, mentre si stanno investendo migliaia di miliardi di dollari in ricerca e siluppo di tecnologia per sfruttare l'energia delle fonti rinnovabili. L'economia del futuro passa per lì, e noi stiamo perdendo un nuovo treno.
Il trend tedesco va nella medesima direzione, e se conosce la lingua tedesca può rendersi conto da solo se esista o no un movimento contro l'uso del carbone (cominci da qui: www.bi-bigben.de). Infine non sta scritto da nessuna parte che i nostri partners debbano sempre essere per noi un modello. Pare che in Germania, dal prossimo anno, a scuola non si boccerà più per risparmiare denaro. Come esperto in materia, non mi pare certo un esempio da seguire.
La democrazia ha un valore.
Che lei lo ammetta o no, questo territorio ha sopportato per troppi anni l'insistenza di varie fonti di inquinamento. Una parte maggioritaria dei cittadini dell'Alto Lazio, che ne porta addosso i segni, la pensa così, e ha pertanto deciso di opporsi alla scelta del carbone. Se una popolazione non vuole accettare il rischio e i costi di un impianto come TVN, ha tutto il diritto di manifestarlo, e anche di essere ascoltata. Civitavecchia, Tarquinia, Montalto di Castro, Allumiere, Santa Marinella, etc. "hanno già dato", chi ha la memoria corta veda questo filmato: http://youtube.com/watch?v=Jdv1ciQtMjg
Lei, Leopardo, sa bene quanto me che la stragrande maggioranza dei cittadini del comprensorio è contraria al carbone. Perché non continuano a scendere tutti in piazza? Principalmente perché molti di loro sono rassegnati, vivono già sulla loro pelle la quotidiana sopportazione dei privilegi dei "potentati" di turno, e hanno finito con il restare in silenzio di fronte a questa nuova vessazione: fino a cancellarne la percezione. Una dinamica psicologica auto-conservativa, per non essere quotidianamente obbligati a soffrire della consapevolezza di questo sopruso. Meglio dimenticare, non pensarci, è "normale". Convivere quotidianamente con la paura e la rabbia è ancora meno salutare del carbone, quindi scatta l'autodifesa.
Eppure non è molto edificante, in un regime democratico, che la popolazione sia pervasa dalla sensazione che le sue opinioni non contino alcunché. Neanche in merito a scelte che pure riguardano pesantemente il loro territorio. Lunga è la lista degli effetti nefasti di simili politiche. Il nuovo Decreto (Gazz. Uff. 16/04/08, n.90) che estende il segreto di Stato agli impianti di produzione energetica e non meglio precisate "strutture critiche" è, nella stessa direzione: la negazione dell'importanza di quelle pratiche partecipative che sole qualificano una società come democratica.
Leopardo e Benedetti.
I suoi interventi, così come quelli di Benedetti, paiono parte di una strategia più ampia. Presso la società civile, per quanto male o non informata, la diffidenza nei confronti di enel, nonostante tutto l'apparato mediatico dispiegato, resta. E allora persone come voi, "persone comuni", si schierano in trincea: hanno maggiori probabilità di essere ascoltati dal cittadino medio, possono parlare direttamente alla pancia (penso alla sua concezione di "sviluppo"), finanche possono sostenere a oltranza inesattezze senza essere attaccati da chi quelle inesattezze ha gli strumenti per rivelarle.
Su Rubbia: anche lei come il suo caro amico Benedetti tenta di distorcere a suo uso e consumo il pensiero di Rubbia. Perché non vi prendete la briga di rivolgere direttamente a Rubbia un'interrogazione, anziché citarlo a sproposito? Ma è inequivocabile la chiarezza con cui Rubbia si esprime contro l'uso che si fa oggi del carbone. Si badi bene: da chiarissimo uomo di scienza qual'è, il Nostro premio Nobel non si sogna di affermare che il "carbone pulito" non esisterà mai. Rubbia sottolinea invece come sia improprio definire puliti gli impianti attuali (TVN non fa eccezione), addirittura afferma (Repubblica, 30/03/08) "Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità". Oppure, dal Corriere della Sera (20/05/2007): "il carbone è il peggiore di tutti i materiali"
Ho motivo di ritenere che Rubbia giudicherebbe addirittura offensive le vostre strumentalizazioni. Ovvio che voi cerchiate a questo punto di screditare anche lui, in quanto promotore di proposte veramente alternative al carbone: solare termodinamico, fotovoltaico a concentrazione di nuova concezione, impianti combinati gas/solare, nucleare di seconda generazione (torio al posto dell'uranio).
Rubbia testimonia una volta per tutte che le alternative alla ricoversione a carbone di TVN ci sono, e anzi sono una necessità. Quello che i cittadini devono sapere è che queste nuove fonti, unitamente al risparmio energetico, sono il nostro unico futuro possibile.
"Divide et impera"
Io auspico che in questo clima vogliate vigilare affinché la solita vecchia guerra tra poveri non veda escalation di cui lei e Benedetti potreste essere in parte responsabili: i cittadini vessati, contrapposti agli operai precari. Lotta tra fratelli e sorelle per difendere i diritti fondamentali: salute e lavoro. A chi conviene? Io credo che i nostri sforzi debbano essere adoperati per cercare soluzioni che non siano negazione di una o dell'altra parte: perché quando ad essere minacciati sono i diritti fondamentali, la situazione si fa pericolosa.
Monitoraggio e compensazioni
Lei sa che NON esistono strumenti per il monitoraggio sanitario/ambientale nel nostro territorio. Ma è da sciocchi chiedere all'oste se il suo vino sia buono: a predisporli non dovrebbe certo essere enel, e neanche l'amministrazione comunale, visto che i 14 milioni che enel sbloccherà all'avvìo della centrale minano la necessaria imparzialità delle Istituzioni locali (lei, Leopardo, che ne pensa delle "compensazioni"?). Solo apparati di controllo sanitario-ambientale e responsabili scientifici indipendenti potrebbero garantire la validità di indagini simili. Se è vero che questa riconversione di TVN non ci porterà cancro, patologie e lutti, non ci sarà niente da nascondere, no? E allora cosa si attende, la conta delle vittime ex-post?
Un impegno forte per migliorare lo stato delle cose.
A differenza di lei, esistono persone che tutti i giorni lavorano con passione e sacrificio per contribuire alla crescita armonica e sostenibile del nostro mondo, anziché accontentarsi dello stato esistente delle cose. E' un lavoro ingrato, perchè il risultato lo vedranno, forse, le generazioni successive. Ma nella storia, il ricordo delle persone che hanno affondato nel futuro il loro sguardo, resta vivo, mentre dei mediocri che in vario modo si attestano sul mantenimento dell'esistente, non c'è memoria. Il carbone di TVN è il passato che non deve tornare. Noi ci batteremo perché si sappia.
Senza grandi idee regolative, l'uomo resta fermo. Lei si assume la reponsabilità di agire come uno di quelli che che le grandi idee le contrastano, ma possiamo ringraziarla ugualmente: senza contrasto non c'è crescita.
PS: visto che la tecnologia per il clean coal o carbone pulito è ancora in fase sperimentale e NON utilizzata a TVN, il suo motto è anch'esso una speranza per il futuro?
Lorenzo Fortunati
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I Medici del Coordinamento per la difesa dell’ambiente e della salute rispondono al Signor Leopardo Alberto
L’aggressività verbale a tutto campo del Dipendente Enel, nonché membro del Movimento politico “l’Officina”, ci obbliga all’ennesima precisazione scientifica e storica.
Il Nostro s’avventura in una elucubrazione viscerale, ai limiti dell’irrazionalità, in difesa fideistica della riconversione a carbone di TVN. Egli è vittima d’un pensiero dicotomico (cioè d’un doppio metodo di pensiero, irrispettoso delle ferree regole del sillogismo aristotelico). Infatti: ogni presupposto razionale deve basarsi su argomentazioni scientifiche e su dati certi. Eccoli, i dati certi!

  1. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), già negli anni 90 emise indicazioni valide per tutti i Governanti della terra e cioè: “Ogni maxipolo energetico, comunque alimentato, specialmente se installato in prossimità di centri antropici, determina un grave impatto negativo sia ambientale sia sanitario”. Da questa premessa discende un corollario stringente: “ NON si devono costruire maxipoli e, se esistono, bisogna dismetterli trasformandoli in minipoli, meno inquinanti”. L’Enel (e con essa i Governi succedutisi dal 1999 ad oggi) non ha recepito l’indicazione dell’OMS e, invece di rottamare la obsoleta TVN ad olio combustibile, ha ottenuto dal Ministro Marzano il Decreto autorizzativo al mantenimento del maxipolo Civitavecchia-Montalto di 7000 MW. (dicembre 2003).
  2. La Corte Costituzionale (anno 2005) ha emanato un “principio di precauzione” che obbliga moralmente, ancor prima che giuridicamente, TUTTE le Istituzioni pubbliche ad opporsi all’installazione di opifici anche soltanto potenzialmente inquinanti!... Nessuno parla mai di questo punctum dolens perché è un vulnus alla credibilità giuridica e alla legittimità morale delle Istituzioni democratiche.
  3. L’art. 32 della Costituzione Italiana (Rapporti etico-sociali; tutela della salute) è prevalente rispetto all’art. 43 (Rapporti economici; fonti di energia a fini di utilità generale)… e tutti abbiamo constatato la sudditanza del Ministro della salute al Ministro delle attività produttive!
  4. L’art.5 del codice deontologico obbliga tutti i Medici all’impegno attivo nella difesa dell’ambiente perché non può esistere tutela della salute in un microclima inquinato e patogeno. Purtroppo, alcuni Medici vivono in modo colpevolmente marginale questo dettato professionale e civico!
Il nostro altezzoso interlocutore usa una terminologia offensiva quando definisce “manipolo di fanatici”, “veri professionisti del terrorismo ecologico”, “seminatori di sgomento e paura”, senza alcuna distinzione, chi si oppone allo scempio ambientale e sanitario del polo energetico più polimorfo d’Europa (Centrali termoelettriche, Porto crocieristico e commerciale. Depositi costieri enormi di idrocarburi, Cementificio, Centro chimico militare, Snodo di traffico caotico e inadeguato alle necessità infrastrutturali…). Egli ci aggredisce attribuendoci “bufale medianiche” estranee alla nostra mentalità scientifica blaterando che Noi “scambiamo disinvoltamente particolato con anidride carbonica”!... quando, invece, Lui (autoeleggendosi esperto ingegnere e provetto chimico) equipara le “emissioni annue di 10 motorini” a quelle “di una grande centrale” senza specificare né la cilnidrata né la marmitta catalitica e senza delucidare le caratteristiche della centrale (con quale combustibile alimentata, di quanta potenza, come ambientalizzata, da chi controllata).
Noi del coordinamento dei Medici NON siamo ciecamente organici ai movimenti NO COKE, anche se affianchiamo la loro sacrosanta lotta ideale, distinguendoci e dissociandoci da ogni forzatura o strumentalizzazione ideologico-partitica e a contrapposizioni miopi ed egoistiche.
Secondo Noi, TUTTE le Istituzioni (non esclusi i Presidenti della Repubblica che permettono ai Governi di tutte le colorazioni politiche di trattare la nostra collettività alla stregua di “figli di secondo letto” sfruttati da decenni, colonizzati e perfino seviziati) sono venute meno ai compiti di salvaguardia democratica e di difesa delle minoranze.
Scendiamo, ora, nei particolari della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), recepita acriticamente nel famigerato Decreto Marzano . Gli esperti della VIA hanno asserito che:

  • l’hinterland di Civitavecchia è già stato sottoposto per decenni ad un’aggressione selvaggia di inquinanti emessi dalle centrali a carbone e ad olio combustibile grezzo per cui gli effetti patogenetici non hanno ancora manifestato tutta la loro aggressività ambientale e sanitaria;
  • nei territori già inquinati non si potranno più coltivare prodotti agroalimentari ma soltanto fiori!
  • i metalli pesanti sfuggiti ai miracolosi filtri a manica continueranno ad inquinare le falde acquifere e le acque marine compromettendo i pascoli e quindi il mercato del latte e derivati e quello ittico.
Ebbene: signor Leopardo e supporters più o meno in buona fede! Dove eravate quando l’ignavia e la strafottenza delle lobby politico-plutocratico-imprenditoriali depredavano il nostro territorio? A suggere latte dalle gonfie mammelle di mamma Enel? E quando l’Osservatorio Epidemiologico Regionale pubblicò le statistiche della morbilità e della mortalità per malattie polmonari, cardiocircolatorie, ematologiche , cancerose, Lei e i Suoi accoliti vi sentivate immortali e intoccabili?
Quanto, poi, allo sfrontato uso della limpida figura di Rubbia non avete captato l’ironia di quell’espressione “carbone ECOLOGICO” che non significa “pulito e innocuo” perché il nostro Premio Nobel conosce meglio di Voi quanto riportato dall’Enciclopedia libera Wikipedia. Andate sul sito Internet e scoprirete che “dal 2003 negli USA si studia la tecnologia IGCC per gassificare il carbone e produrre da esso IDROGENO” (tecnologia in fieri, che darà risultati tangibili, forse, fra dieci anni) e che proprio di Voi si parla quando si stigmatizza che, a Civitavecchia, si sta impiegando la tecnologia PCC, ossia la combustione del carbone polverizzato, inquinante e certamente NON pulito. E quindi da usare con parsimonia e in piccoli impianti.
Noi Medici vogliamo opporci sia alla “demenza masochistica” delle Autorità tedesche (parliamo del borgomastro di Colonia) che tollerano i maxi-insediamenti energetici a carbone “sporco”, sia “l’ambientalismo idiota” dei fautori del NO a tutto e a prescindere:. Noi, invece, difendiamo i progetti energetici che attuano la corretta diffusione sul territorio di minicentrali (comunque alimentate) e di siti di smaltimento dei RSU, previa raccolta differenziata, costituiti da minipirolizzatori o impianti analoghi. Pretendiamo l’istituzionalizzazione di sistemi di controllo rigidi e dedicati, gestiti dall’Arpa, Anpa, ASL., Osservatori ambientali ed epidemiologici con assunzione di responsabilità diretta da parte delle Dirigenze tecniche (Ingegneri, Medici, Tecnici rilevatori etc…). Per Noi l’imperativo etico è contenuto nell’articolo 5 del codice deontologico e solo ad esso ubbidiamo.
Non abbiamo alcuna aspirazione alla persecuzione, al vittimismo, al martirio. Vogliamo essere semplicemente dei Professionisti che tutelano, per libera scelta, la salute: cioè LA VITA.
Il portavoce del Coordinamento dei Medici Dr. Giardi Paolo
Civitavecchia 21.05. 2008

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19 maggio 2008

Polveri sottili, trombosi venosa ed embolia polmonare



Uno studio pubblicato sulla nota rivista 'Archives of Internal Medicine', ha messo in evidenza che ogni volta che il particolato fine presente in un metro cubo d'aria aumenta di 10 microgrammi, il pericolo di trombosi venosa cresce del 70% (Arch Intern Med. 2008;168(9):909-911).
La ricerca è stata effettuata dagli esperti della Clinica del lavoro della Fondazione Policlinico del capoluogo lombardo. Gli autori hanno preso in esame i livelli di esposizione a polveri sottili di 870 persone, cui era stata diagnosticata la trombosi venosa tra il 1995 e il 2005. I ricercatori hanno inoltre valutato 1.210 cittadini sani residenti in varie zone della Lombardia.
Per misurare i livelli di inquinamento il team ha utilizzato 53 centraline Arpa posizionate in altrettanti punti della regione. Dal confronto emerge la netta associazione tra elevati livelli di esposizione al particolato e rischio di trombosi.
Mentre è già noto che l'inquinamento atmosferico aumenta il rischio di infarto e ictus, questo studio mette in relazione per la prima volta le polveri sottili e la formazione di trombi nelle vene, soprattutto delle gambe.
La trombosi venosa è l’anticamera dell’embolia polmonare. Il 79 % dei pazienti con embolia polmonare sono affetti da trombosi venosa profonda e, viceversa, il 50 % dei soggetti affetti da trombosi venosa profonda hanno un’embolia polmonare. Ogni anno, negli USA, 300.000 persone muoiono per embolia polmonare (NEJM 388;10,208).
Viste le dimensioni di questi effetti e l'enorme diffusione del particolato inquinante, i risultati della ricerca introducono un nuovo diffuso fattore di rischio per la patogenesi della trombosi.
Per quanto riguarda le polveri sottili, si sottolinea che i risultati di uno studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (http://webpress.unraeservizi.com/unrae_giornalisti/bk_o/file_pdf_unrae/Studio.pdf)
La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori sono responsabili complessivamente dell’emissione nell'aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico.


L'interpretazione dei risultati dello studio è veramente semplice. Infatti è sufficiente osservare come spesso i livelli delle polveri fini siano rimasti alti anche dopo numerosi giorni di blocco totale del traffico e, viceversa, si riducessero anche senza interventi di limitazione del traffico ed in assenza di condizioni meteorologiche favorenti la dispersione degli inquinanti.
L'ovvia conseguenza è che tutte le iniziative volte alla sola limitazione del traffico per abbassare i livelli delle polveri sono e saranno sempre insufficienti al fine del controllo dell'inquinamento e, soprattutto, delle gravissime patologie ad esso correlate.

Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)
G. Ghirga

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18 maggio 2008

La favola del CARBONE PULITO - Smascheramento di un bluff scientifico e mediatico.

Dal 1999 (anno sfortunato in cui Enel Spa chiese al Governo di “rottamare” la obsoleta centrale di TVN ad olio combustibile per sostituirla con un’altra a carbone) il mondo scientifico italiano (universitario e imprenditoriale) ha fornito avvilente spettacolo della propria inadeguatezza intellettuale e della propria incompetenza tecnologica riguardo alle metodiche impiantistiche da applicare alle sfide dello sviluppo energetico sostenibile.

Gli scienziati delle varie discipline (chimici, biologi, ecologisti, medici, ingegneri) si sono accapigliati animosamente (alcuni di Essi NON per spirito di verità ma per interessi di bottega) a diffondere confusione sia nell’opinione pubblica sia nelle Istituzioni pubbliche sia nel mondo imprenditoriale.
L’unica entità plutocratica italiana (orrenda chimera economico - politica, famelica e cinica, nemica dell’articolo 43 e sorda ai richiami etici dell’articolo 32 della nostra Costituzione) a non essere scalfita dalle diatribe scientifiche è l’ENEL, tutt’ora ibrido “pubblico - privato” per la quale gli appetiti economici prevalgono sul bene comune. Impavidamente e protervamente Essa gestisce i conflitti scientifici e i narcisismi professorali universitari elargendo blandizie agli ipotetici oppositori e riducendo al silenzio e irridendo ai conati di dissenso dei sempre più rari difensori della verità.
Il metodo aureo (sia nel senso letterale che metaforico), usato per contrabbandare le verità pseudoscientifiche, consiste in una capillare opera di disinformazione sistematica, con campagne mediatiche costose e sfrontate (convegni autoreferenziali, interviste fumose a personaggi di basso profilo scientifico, sponsorizzazioni ed elargizioni plateali ammantate di umanitarismo a buon mercato, visite guidate di acritiche scolaresche universitarie invitate nella “casa madre” dell’oste che mesce il suo buon vino, sopralluoghi di personalità istituzionali straniere che fungono da apostoli e propagandisti nel mondo della strabiliante tecnologia del carbone pulito made in Italy).
A nulla sono valse le esplicite e reiterate asserzioni di personalità super partes (il premio Nobel Rubbia ha bollato come “improponibile” la produzione di energia pulita da carbone sporco; gli Istituti scientifici hanno dimostrato i rischi connessi alla combustione di prodotti fossili; gli Osservatori epidemiologici pubblici hanno diffuso allarmanti statistiche di patologie da inquinanti; l’OMS da decenni avverte i governanti del mondo affinché evitino l’installazione di maxipoli energetici induttori di grave impatto ambientale).
Ora c’è un’ulteriore fonte d’informazione, “libera” da condizionamenti plutocratici e accessibile al popolo del Web, sulla enciclopedia mediatica Wikipedia alla voce “carbone pulito”. Ne riassumiamo i punti-chiave:
1° L’unica tecnica d’avanguardia definibile come “pulita” è quella che si sta sperimentando dal 2003 negli Stati Uniti (NON qui a Civitavecchia!) e che si definisce “Ciclo Combinato di Gassificazione Integrata del Carbone” (IGCC). Tale processo avanzato di gassificazione del carbone procurerà molti vantaggi perché sarà contemporaneamente più efficiente e meno inquinante dell’attuale processo di semplice combustione del carbone, chiamato Combustione del Carbone Polverizzato (PCC) e previsto nella costruenda centrale di TVN. Ne deriva che, scientificamente parlando, soltanto il processo in fieri (il GCC), una volta perfezionato e attuato, potrà fregiarsi del titolo di “impianto a carbone pulito ad impatto ZERO!” La propaganda – ENEL è quindi un condizionamento pseudoscientifico, purtroppo avallato dal dissennato comportamento di Autorità Accademiche poco libere e nient’affatto super partes…. Tanto che in Wikipedia si asserisce, senza mezzi termini, che “in Italia, nell’area di Civitavecchia, dal 2003 l’ENEL sta facendo investimenti nelle tradizionali tecnologie a combustione solida PCC e, quindi, NON a carbone pulito”!
2° “Gli impianti PCC, come quelli in costruzione a Civitavecchia, rilasciano emissioni nocive di metalli pesanti e nano polveri al punto da causare un elevato tasso di mortalità nelle popolazioni esposte fino a 300 km dal punto di emissione dei gas”.
Se non faremo tesoro di queste informazioni scientifiche, libere da condizionamenti economici e politici, continueremo ad essere un popolo di poeti, santi, martiri e… inquinatori, arrecando danni all’ambiente, alla salute e all’economia della nostra bella Italia “non donna di province ma bordello”.
Il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti per la tutela della salute e dell’ambiente .
Civitavecchia 17 maggio 2008

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20 marzo 2008

Analisi sull’impatto della conversione a carbone di TVN

Riceviamo e pubblichiamo:

Da sessant’anni i cittadini dell’hinterland civitavecchiese subiscono un impatto ambientale ingravescente tanto da indurre lo Stato ad istituire, col decreto Marzano del 2003, un Osservatorio ambientale finalizzato al controllo costante dei parametri di inquinamento e alla valutazione epidemiologica di patologie correlate al prolungato efflusso di sostanze nocive in atmosfera, nelle falde acquifere, nel ciclo ittico e agro alimentare.

La miopia delle Istituzioni comunali, la commistione di falsi interessi energetici nazionali con disegni economicistici, hanno degradato il tessuto sociale tanto che ormai il “popolo inquinato” non ha più la forza di opporsi alla macchina da guerra targata Enel. E infatti, con pervicacia diabolica e puntualità svizzera, Mamma Enel propaganda in tutto il mondo (ora anche in Russia) la riscoperta del carbone pulito e l’invenzione di tecnologie avveniristiche capaci di trasformare le sostanze tossiche in aerosol salutari o in residui polverosi utili per l’edilizia residenziale!

Sembra che Civitavecchia sia conosciuta nel mondo per due miracoli: quello della Madonnina di Pantano (sulla cui realtà soprannaturale la Chiesa - Istituzione divina senza fini di lucro! - non s’è pronunciata, prendendo le debite distanze) e quello della salubrità del carbone pulito (che, ovviamente, non libera più polveri sottili, NOx, SO2, CO2, microinquinanti metallici e perfino sostanze radioattive). Di questo passo, tra poco, la Benefica Ditta Enel otterrà dal solerte Ministero della Sanità un brevetto per distribuire, a carico del SSN, nelle Farmacie pubbliche, una bomboletta spray contenente un estratto di fumo di ciminiera e barattolini con polveri a basso potenziale radioattivo: una specie di radioterapia tumorale PREVENTIVA!..

I cittadini più avveduti si domandano: “Perché la nostra collettività e il nostro territorio devono subire danni irreversibili agli equilibri ambientali e alla salute psicofisica? E’, forse, stato cancellato l’art. 32 della Costituzione? Non esiste per noi il diritto alla tutela delle minoranze? Siamo cittadini o sudditi? Dobbiamo fungere da cavie senza un nostro consenso informato?

A mio parere esistono responsabilità molteplici, concatenate da un unico sentire subdolamente antidemocratico. So di toccare il punctum dolens di questa nostra repubblica democratica , nata già fragile e ora gravemente ammalata, però non posso tollerare che politologi spocchiosi e saccenti (ospiti fissi di tutte le trasmissioni televisive) continuino a parlare di democrazia ancora troppo giovane e quindi inesperta ma migliorabile con qualche marchingegno elettorale. A mio parere sono gli intellettuali à la page (cioè “alla moda”) che non hanno introiettato l’anima della democrazia che vive di rispetto delle minoranze, di riconoscimento di diritti etici (la vita e la salute, innanzitutto), di sviluppo sostenibile e di assunzione di responsabilità e di rischi equamente distribuiti.

Passerò in rapida rassegna i protagonisti di questo scempio ambientale analogo a quello che fa inorridire tutto il mondo di fronte alla inefficienza colpevole nella gestione dei RSU in Campania.

a) Tutte le figure Istituzionali sono coinvolte nel degrado ambientale del maxipolo energetico Civitavecchia – Montalto: il Presidente della Repubblica, capo dello Stato e padre di tutti gli italiani, ci tratta da figli di secondo letto e ci addita quali egoisti e campanilisti, privi del sentimento di solidarietà; i Ministri delle Attività produttive, della Sanità, delle Politiche agricole, dell’Ambiente, usano il potere per garantirsi reciproci vantaggi di sottogoverno (non esistono soltanto “leggi ad personam”! c’è anche un più raffinato sistema di “equilibrismi extra legem”!); il Presidente della Regione Lazio e gli Assessori all’ambiente non riescono ad attuare un piano di monitoraggio sugli inquinanti perché l’ARPA ha dichiarato, con denuncia agli atti, che il Decreto Marzano è tecnicamente inadeguato a tale scopo; il Presidente della provincia di Roma si limita a dissentire ma, di fatto, non ha mai compiuto un atto amministrativo finalizzato al controllo ambientale; I Sindaci (ultimo baluardo nella difesa della salute dei propri amministrati), invece di subentrare per colmare un vuoto operativo a garanzia degli equilibri ambientali, attendono l’obolo del plutocrate di sempre che permetta alle dilapidate casse comunali di continuare a sperperare danaro pubblico in opere di maquillage o, peggio, di clientelismo diffuso.

b) Il potere giudiziario non ha ancora (dopo sessant’anni dalla nascita della Costituzione!) approntato schemi operativi precauzionali (Essi conoscono meglio di me il “Principio di precauzione” statuito dalla Corte Costituzionale), tesi a bloccare sul nascere ogni tentativo di devastare territori antropici e ogni connivenza tra colletti bianchi e organizzazioni malavitose (Campania docet!) …disegni delittuosi nascosti dentro le raffinate omissioni di atti dovuti o di abusi di potere.

c) il mondo della scuola manifesta carenze educative sul versante dell’insegnamento del civismo, del senso di appartenenza ad una società solidale, ordinata, rispettosa delle autorità per cui si assiste ad una insensibilità delle giovani generazioni ai dettami di una moderna democrazia e una fuga nell’effimero e nell’edonistico.

d) Il mondo sanitario, in tutte le sue componenti, non si impegna a fondo nella difesa dell’ambiente, che è la premessa ineludibile per una promozione della salute. Neanche la cogenza dell’art. 5 del nuovo codice deontologico ha mobilitato le menti più aperte ad una visione integrata del rispetto della vita, di cui lo stato di salute psicofisica è l’aspetto più compiuto e mirabile.

e) Il Magistero della Chiesa Cattolica è, da sempre e per esplicita missione divina, a favore di un Mondo armonioso e rispettoso delle leggi naturali, però, nel nostro hinterland la voce pastorale dei Vescovi non sempre si è espressa con vibrante autorità a favore del diritto alla salute, anzi - talvolta - ha dato l’impressione di essere troppo sbilanciata sulla tutela di sacrosanti diritti al lavoro, spesso soltanto declamati ma quasi mai rispettati e resi concreti da chi detiene le redini dell’economia e persegue fini di lucro.

La mia analisi forse risente del mio impegno diretto nelle battaglie per la difesa del territorio e della salute contro la protervia del binomio politico-imprenditoriale e del mio convincimento che la Magistratura dovrebbe impegnarsi più a fondo nella conoscenza dei meccanismi sotterranei che condizionano, fino ad annullarla, ogni legittima speranza di poter vivere in un ambiente equilibrato e sano.

Dottor Paolo Giardi del Coordinamento dei medici e farmacisti per la didesa dell’ambiente e della salute.

Civitavecchia 16,03,2008

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14 marzo 2008

"Il Nucleare aumenta rischi di malattie cardiache"

Le radiazioni non causano solo tumori ma sono responsabili anche di gravi danni cardiaci. Uno studio britannico, pubblicato sulla nota rivista International Journal of Epidemiology, mette in evidenza come il rischio di malattie cardiocircolatorie da nucleare sia addirittura maggiore del pericolo di cancro. Lo studio ha preso in considerazione lo stato di salute di 65 mila dipendenti in questo settore fra il 1946 e il 2002 in Gran Bretagna. Gli studiosi hanno scoperto un legame significativo fra le occupazioni con elevata esposizione al nucleare e le patologie cardiovascolari. Il rischio di ammalarsi non è stato dimostrato solo in quei lavoratori impiegati in tempi di norme meno rigide di quelle attuali sui limiti d'esposizione, ma le loro condizioni sono risultate certamente peggiori: le chance di raggiungere i 70 anni erano del 2% in meno rispetto agli altri. Decessi prematuri per problemi cardiocircolatori erano stati evidenziati, da diverse ricerche, nei sopravvissuti alla bomba atomica sganciata sul Giappone durante la seconda guerra mondiale.



IJE Advance Access published online on March 4, 2008
International Journal of Epidemiology, doi:10.1093/ije/dyn018

The non-cancer mortality experience of male workers at British Nuclear Fuels plc, 1946–2005

D Mc Geoghegan, K Binks, M Gillies, S Jones, S Whaley

Conclusions We have found evidence for an association between mortality from non-cancer causes of death, particularly circulatory system disease, and external exposure to ionizing radiation in this cohort.



Coordinamento dei Medici per l’Ambiente e la Salute dell’Alto Lazio

Società Internazionale dei Medici per l’ambiente ISDE – Alto Lazio

dott. G. Ghirga

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27 febbraio 2008

Compare una nuova nube su Civitavecchia

comunicato stampa:

Al Sindaco del Comune di Civitavecchia in qualità di Autorità Sanitaria Locale
Alla Dottoressa Nicoletta Pupp responsabile del Dipartimento di Prevenzione AUSL RmF
Al Direttore dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente sede di Roma

e p.c. alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia
e agli Organi locali di informazione

Oggetto: richiesta informazioni.

Premesso che nella giornata di venerdì 18 gennaio 2008 le ciminiere della centrale termoelettrica della Società Tirreno Power denominata “Torre Valdaliga Sud” hanno emesso una densa nube grigia assolutamente inusuale che è stata notata da tutta la popolazione e che ha provocato numerose allarmate telefonate agli organi di stampa da parte dei cittadini; e che l’Ingegner Prelati, referente della Tirreno Power, solo in serata e a nube ormai dissolta, ha dichiarato la inesistenza di motivi di preoccupazione, trattandosi di fenomeno da attribuire a semplice “vapor acqueo”, si chiede a codeste Autorità preposte istituzionalmente alla tutela della salute pubblica di accertare il motivo e la natura di tale anomala emissione. Inoltre si chiede di conoscere la composizione chimico/fisica della nube, in quanto il suo colore e la sua compattezza poco si accordano con le rassicuranti dichiarazioni dell’Ingegnere. Oltretutto ci sembra abbastanza singolare che a tranquillizzare la popolazione sia un rappresentante della Tirreno Power, a fronte di un “silenzio assordante” delle Autorità competenti. Per superare questa situazione paradossale riterremmo necessario che le Autorità in indirizzo mettessero a disposizione della cittadinanza dei “numeri verdi” a cui segnalare l’eventuale ripetersi di episodi analoghi ed ottenere, in tempo reale, risposte che facciano chiarezza sull’accaduto.
Si resta in attesa di conoscere le caratteristiche chimico/fisiche della nube.
Si ricorda inoltre a codeste Amministrazioni l’obbligo di rispondere alla presente richiesta entro i termini previsti dalla legge 241/90 e di comunicare al sottoscritto (come portavoce del coordinamento dei medici e dei farmacisti): a) l'oggetto del procedimento promosso; b) l'ufficio e la persona responsabile del procedimento; c) l'ufficio in cui si può prendere visione degli atti.

27 febbraio 2008

Dott. Paolo Giardi a nome del coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia.

Si specifica che ogni comunicazione dovrà essere inviata al seguente indirizzo
E-mail: paolo.giardi@email.it

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20 gennaio 2008

"FUMI GRIGI NEL CIELO E NEBBIE NELL’INFORMAZIONE"

Riceviamo e pubblichiamo:


Il destino del popolo civitavecchiese sembra ineluttabile: vivacchiare alla giornata fra una zuppa di pesce e una lamentazione flebile e sottomessa (il pianto è mezzo pane!). Intanto i suoi diritti più elementari vengono calpestati senza risvegliare sussulti di dignità civica.
Due giorni fa, il 18 gennaio, per tutta la giornata, è ricomparsa quella che i giornali hanno definito “una misteriosa cappa di fumo sopra la città”. La cosa è passata nel silenzio più assordante delle Istituzioni di garanzia e controllo: così che a noi non resta che biasimare ancora una volta lo stato di degrado civile della nostra città che ha poco da invidiare alla Napoli immondezzaia, alla Ceppaloni borbonica, alla Cuffaro-sfrontatezza sicula…
L’ingegnere Prelati, referente della Tirreno Power, ci rassicura informandoci che “nel quarto gruppo stiamo bruciando metano che produce vapore”: ancora una volta, l’oste giura di “darci a bere del buon vino”! Eppure quel “vapore” presentava il colore giallognolo tipico di ben altre emissioni che l’esperienza del passato ci ha insegnato a distinguere.
Il panorama che si offre ai nostri occhi è deludente. Ci domandiamo:
- il Dipartimento di prevenzione della ASL è stato forse esonerato dai compiti di vigilanza dell’ambiente e della salute?
- l’Assessorato all’ambiente è forse menomato nelle sue prerogative di monitoraggio dei fenomeni antropici sospettati di nuocere agli equilibri biologici?
- il massimo tutore della nostra salute, il Sindaco, s’è forse rifugiato a pensare nella turris eburnea del Pincio, tutto assorto a rintuzzare gli assalti dell’opposizione marrazziana e verdiana?
- infine, l’Osservatorio ambientale è forse in coma, visto che non produce un solo atto scientifico a vantaggio della città, sebbene alimentato con i milioni di euro elargiti dall’ENEL?
Perdiamo ogni speranza di ottenere soddisfazione del nostro diritto alla salute e all’equilibrio ambientale costituzionalmente garantiti. E ci torna alla mente il verso foscoliano: “Anche la speme, ultima Dea, fugge i sepolcri!”.
Sfortunatamente ci aspettiamo risposte rancorose da parte di quelle Istituzioni che cerchiamo di mettere di fronte a responsabilità pesanti come pietre. E invece servirebbero riscontri credibili…Chiediamo troppo?

Il coordinamento dei medici e farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute .
Civitavecchia, 20 gennaio 2008

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14 gennaio 2008

Alternative alla follia degli Inceneritori

Riceviamo e pubblichiamo:

"ERRONEAMENTE la stampa oppressa ci fa credere che...

"Anche se si facesse la raccolta differenziata la necessità di un trattamento non scomparirebbe del tutto e qualche inceneritore, magari di nuova generazione, si dovrebbe pur fare e da qualche parte dovrebbe pur stare..."

In realtà la corretta filiera normata in Europa ed in italia in modo abbastanza chiaro prevedrebbe in effetti (a valle di norme precise per una diversa produzione di molti materiali) una raccolta differenziata dei cosiddetti materiali post-consumo, recupero/riuso di taluni materiali e, al limite, recupero energetico del residuo. Ma se si separassero realmente le varie frazioni (a valle di una raccolta differenziata spinta: l'unica efficiente e conveniente per tutti) e si riciclassero carta, cartone, materiali lignei e vetro, si recupererebbero ed utilizzerebbero a freddo le plastiche e si separerebbe ed utilizzerebbe l'umido per il compostaggio,
rimarrebbe solamente un residuo minimale che non potrebbe essere riutilizzato e che NON BRUCIA.

Dunque gli INCENERITORI funzionano essenzialmente bruciando i prodotti dell'ipotetico ricilaggio (che per questo NON deve essere fatto in modo serio e corretto se si vogliono fare gli inceneritori: impianti costosissimi e poco redditizi anche sul piano energetico.

Dr. Giovanni Ghirga

in nome dei

Medici per l'Ambiente Alto Lazio




Inoltre per solidarietà e condivisione totale del contenuto:

"Le Ragioni di un Misfatto Storico"
lettera della prof.ssa Floriana Viggiano ai Rappresentanti delle Istituzioni Nazionali e Campane e agli Organi di Stampa


Mi capita spesso di pensare agli avvenimenti dei nostri giorni vedendoli proiettati nel futuro, nei libri di storia dei nostri pronipoti e analizzati da storici ed esperti.


Ebbene, immagino come sarà finalmente letta, la questione dei rifiuti campani quando tutti i misfatti saranno compiuti e sulla "Santa Croce" sarà stato immolato il nostro territorio, mentre il sangue avvelenato dei suoi abitanti presenti e futuri sarà stato versato ed i profitti del malaffare già incassati. Sono anni che la buona società civile del Sud Italia si batte per una soluzione al problema.Inoltre le ragioni del bene comune purtroppo ignorate, sottovalutate e dimenticate da tutta la nostra classe politica e anche dai media sono oggi il soggetto di una guerra mediatica che ancora non vuole far luce sul problema analizzandolo in modo complessivo ed onesto.

Hanno ragione gli abitanti di Pianura ? Pianura è una discarica già avvelenata, le promesse sono state tante, troppe. Rinnegare il degrado ambientale e le patologie connesse già in atto e quelle che si stanno innescando subdolamente, è trattare i cittadini da bestie. Hanno ragione ad opporsi gli abitanti delle varie zone requisite per diventare discariche? Io credo di sì, come anche credo che abbiano ragione gli abitanti di Caserta (vedi quello che è successo a Lo Uttaro che da discarica illegale e tossica è diventata, con un falso in atto pubblico, legale e innocua) quelli di Santa Maria C.V. e Caivano (vedi il funzionamento pessimo dei "falsi"CDR) di Acerra e S.Maria la Fossa ( che accoglieranno inceneritori con mille problemi tecnici e gestionali appetiti da una spregiudicata imprenditoria che aspira più al contributo statale del CIP6 che alla massima tutela della salute pubblica)

La salute (in questo caso del suolo e dell' aria) è un bene primario!

Hanno ragione i Veneti, i Sardi, i Pugliesi,i Siciliani quando non vogliono accettare rifiuti indifferenziati e dare solidarietà alla Campania? Tutto sommato sì, perché chi ha buon senso sa che esistono soluzioni civili al problema e che questa cosiddetta emergenza non finisce così. Ma allora, direbbero in buona o in cattiva fede i nostri opinionisti della TV, quelli che hanno il diritto alla parola tutte le sere e che ci inondano di tendenziose verità (velenose falsità) : come mai in altri luoghi il problema è stato già risolto oppure semplicemente non esiste?

Ebbene vorrei umilmente, proprio io, da semplice cittadina tentare di dare una risposta al problema. In questi giorni è stato dato un segnale"forte" da parte dello Stato ai cittadini, che il problema verrà risolto dal capo della polizia De Gennaro in 120 giorni. Niente di più falso! Di "forte" c'è solo l' intimidazione a stare zitti e a non esprimere opinioni perché a parlare siano ancora e sempre "loro" quelli della TV: politici e giornalisti in buona o cattiva fede,ma sicuramente molto poco preparati da un punto di vista scientifico. Anche una parte vitale della Chiesa è stata vergognosamente fatta zittire stravolgendo il messaggio che ha provato a lanciare alle istituzioni. (Vedi Zanotelli e Nogaro)

Ormai è una corsa contro il tempo, l'ha detto anche Bassolino: Quanto prima vengano ultimati e accesi gli inceneritori con o senza riciclaggio.

Nel frattempo bisogna "infrattare" la spazzatura dovunque: in vecchie e nuove discariche all' estero o in altre regioni e poi tra 120 giorni che tutto bruci:" Ahimè in modo indifferenziato".

Il cittadino Campano si sa ha tanti difetti, ma ha l' occhio lungo ed ha imparato ad essere diffidente; sa che i controlli in Campania non sono sempre veritieri, sa che esiste da sempre uno scollamento disastroso tra le Autorità soprattutto sanitarie e la realtà vera, quella dei veleni nei terreni coltivati, della malformazioni congenite e dei tumori, che vive sulla sua pelle; sa che la Campania è già da anni la pattumiera dei rifiuti speciali, quelli che nessuno vuole e di cui tutti vogliono sbarazzarsi. Perché dargli torto. Dov'è lo Stato? E perché in parlamento non si varano immediatamente leggi che incentivino ancor di più la raccolta differenziata, premiando direttamente quei cittadini che hanno i comportamenti virtuosi prevedendo serie multe e punizioni per quelli che sbagliano. A tutti farebbe comodo risparmiare qualche euro di Tasse (semplici cittadini, imprese industriali e commerciali, condomini, comuni..ecc.)

Perché non si prevedono premi tra gli imprenditori che nella catena di produzione sappiano includere la chiusura (..vera) del ciclo di produzione col ciclo di smaltimento e recupero, adottando per esempio una politica di imballaggio ecocompatibile ed il vuoto a rendere? Ma soprattutto, perché non è stata fatta e anche ora non si fa una seria ed economica pubblicità progresso che comunichi correttamente anche a chi non ha studiato cosa significa un ciclo della materia per indurlo a comportamenti virtuosi, perché da noi vergognosamente, il cittadino per bene " da anni" deve vedere vanificato il proprio operato vedendo la propria spazzatura accuratamente differenziata che viene ignobilmente mescolata. Ne sono esempio quintali di carta e plastica raccolta da alcune scolaresche ignobilmente messe in discariche dai Consorzi di gestione rifiuti!

Ma soprattutto perché un provvedimento così speciale non prevede una raccolta differenziata che parta non tra 120 giorni, ma da subito,da stasera.

Forse perché con altri 120 giorni di immondizia indifferenziata possano ancora di più alzarsi i cumuli di rifiuti che ci sommergono, e possano meglio scoppiare malattie da incenerimento selvaggio o che le popolazioni delle altre regioni possano odiarci ancora di più pensando che non vogliamo collaborare ?

Forse perché finalmente si possano chiudere completamente gli occhi e tapparsi il naso sulla tipologia di CDR (acronimo di combustibile da rifiuto) che dovrà invece essere bruciato necessariamente "tal quale" insieme alle lucrosissime tonnellate di ecoballe per un disastro ambientale regionale senza precedenza? A questo punto vorrei ricordare anche ai nostri più colti tra giornalisti e politici, che forse hanno fatto solo studi classici, ma che avrebbero necessità di approfondire tematiche di tipo scientifico, il principio basilare di Lavoisier che insegna che "nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma" e quindi che bruciare significa solo trasformare spazzatura solida in spazzatura gassosa.

Diceva mia nonna, ottima cuoca, quando parlava di buona cucina: "Quello che ci metti, ci trovi." Io lo ripeto adesso per gli inceneritori : quello che ci metti ci ricavi fumo e ancora rifiuto solido ( 1/3 del peso totale, tanto più tossico, quanto più tossico è in partenza).

Ed allora mi rivolgo direttamente al Presidente Napolitano, al Presidente del Consiglio Prodi e al commissario straordinario De Gennaro, uomini che entreranno nella Storia del nostro Paese per i loro meriti o demeriti, affinché abbiano un po' d' amore per il loro buon nome, che studino a fondo la situazione, che concertino come non hanno mai veramente fatto le istanze di tutti, che parlino con la loro coscienza e che immediatamente attuino e facciano attuare la raccolta differenziata obbligatoria e spinta, unica vera soluzione al problema servendosi della comunicazione pubblica e dell' esercito non per punire i cittadini dimostranti ma per punire i comportamenti sbagliati.

S.Maria.C.V.

12/01/2008

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10 gennaio 2008

Tossicità dei prodotti della pirolisi: il pericolo dei bromurati

Non c'è alcuna indagine sugli effetti tossici sulla salute delle persone che vivono in vicinanza di impianti che usano la pirolisi per il trattamento dei rifiuti.

I residui tossici che rimangono sono altamente cancerogeni e vanno al loro volta smaltiti come rifiuti speciali.

L'acqua utilizzata da un impianto di pirolisi è anch'essa molto tossica e può infiltrare il terreno.

La pirolisi di una imperfetta separazione dei rifiuti (chi la potrebbe mai controllare) provoca la liberazione di quantità elevate di diossina e di altre sostanze tossiche.

Un esempio sono gli antifiamma bromurati che hanno un'importante fetta di mercato legata principalmente all'utilizzo nella produzione di schede di supporto per circuiti elettronici, ma anche ad altri settori. Essi consistono in un'ampia gamma di composti organici a struttura aromatica o alifatica, ad elevato peso molecolare ed elevato contenuto di bromo, qualitetrabromobisfenolo A (TBBA), esabromociclododecano (HBCD), bis(2,4,6-tribromofenossi)etano, tris(2,3-dibromopropil) fosfato. Si calcola che nel 2000 il 38% della produzione mondiale di bromo fosse destinata alla produzione di antifiamma bromurati. Tra questi, il TBBA e l'HBCD detengono la quasi totalità del mercato mondiale, stimato pari a circa 310000t/anno nel 2000. L'elevata persistenza ambientale di questi composti e la possibile formazione di sostanze altamente pericolose nella loro combustione accidentale o trattamento ad alte temperature ha posto e continua a porre importanti interrogativi sulla impossibilità di smaltirli in questo modo.

Topic Report 15/2001. Biodegradable municipal waste management in Europe Part 3: Technology and market issues.

Environ Sci Technol. 2005 Jul 1;39 (13):4857-63 16053084. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:16053084> Surface-mediated formation of polybrominated dibenzo-p-dioxins and dibenzofurans from the high-temperature pyrolysis of 2-bromophenol on a CuO/silica surface.

Chemosphere. 2007 Nov 14; : 18023845. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:18023845> Mechanisms of molecular product and persistent radical formation from the pyrolysis of hydroquinone.

Environ Sci Technol. 2003 Dec 15;37 (24):5574-80 14717166. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:14717166> Mechanisms of dioxin formation from the high-temperature pyrolysis of 2-bromophenol.


Coordinamento medici per l'ambiente - Alto Lazio

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5 gennaio 2008

L’inceneritore di TVN: un modo per bruciare le ceneri e i fanghi del carbone?

Comunicato stampa nocoke:

500.000 tonnellate di ceneri e 5.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dalla centrale. Una montagna di rifiuti radioattivi da smaltire.

Le popolazioni del comprensorio intorno a Civitavecchia, coinvolte nella sciagurata riconversione a carbone di Tvn, non smetteranno mai di denunciare i problemi legati alla presenza di una gravissima fonte inquinante come il carbone.

In questo momento la nostra preoccupazione è rivolta alla possibilità di realizzare un inceneritore a Tvn o, come si vocifera, nella discarica del comune di Civitavecchia.

Tutti gli abitanti sanno quanto sia pericoloso un impianto di incenerimento dei rifiuti, soprattutto per le polveri sottili che rilascia e per i metalli pesanti che ricadono sui terreni causando un gravissimo avvelenamento dell’acqua nelle falde sottostanti, dei prodotti agricoli coltivati nei dintorni e del mare. (www.nanodiagnostic.it)

Il nostro comprensorio non può sopportare altri fattori inquinanti, il suo 50% è destinato alle colture agricole, che impatto terribile avrebbe sulla nostra economia?

Leggendo il documento ufficiale della V.I.A., (valutazione di impatto ambientale), riguardo ai rifiuti della combustione, si trovano dei dati assolutamente spaventosi: Ceneri 500.000 tonnellate annue, fanghi 5.000 tonnellate annue.

Dove vengono smaltite queste enormi quantità di rifiuti radioattivi?

Sempre sulla V.I.A. si legge che queste ceneri vengono trasferite sulle navi, ma non è descritto né il luogo di destinazione né il tipo di smaltimento.

Sempre sulla V.I.A. si legge che le polveri dei filtri a manica vengono smaltite come le ceneri della combustione, trasferite su nave, anche qui nessun dato sulla destinazione.

Se i filtri a manica sono utilizzati per l’abbattimento delle polveri pericolose per l’uomo e per l’ambiente, saranno sicuramente un rifiuto pericoloso, per quale motivo non si spiega la loro destinazione?

Il nostro timore è che i rifiuti della combustione possano essere destinati ad un inceneritore per essere bruciati nuovamente.


CONTATTI:

335 8272742 329 7924124

nocoketarquinia.splinder.com

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20 dicembre 2007

Scientific American: carbone e radioattività

Coal Ash Is More Radioactive than Nuclear Waste

Tradotto in italiano, il sottotitolo recita più o meno così: "Le ceneri risultanti dal carbone combusto (nelle centrali a carbone) sono più radioattive delle scorie nucleari". Durante il processo di combustione, spiega l'articolo, le particelle radioattive contenute nel carbone si concentrano.

Ringraziamo il Coordinamento dei Comitati dei Medici dell'Alto Lazio per l'Ambiente e la Salute per la segnalazione.

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7 dicembre 2007

Inquinamento e nascite premature

Studiosi della UCLA School of Public Health (USA) hanno rilevato che le donne in stato di gravidanza che vivono in aree inquinate hanno un aumento del rischio del 10 - 25 % di dare alla luce bambini prematuri rispetto alle gravide che vivono in zone meno inquinate (1).

Lo studio effettuato nella Contea di Los Angeles, la più popolata degli Stati Uniti, ha preso in esame 2.500 donne che avevano partorito nel 2003. I ricercatori hanno accuratamente separato altri fattori di rischio di parto prematuro, come il fumo di sigaretta ed il consumo di alcool, dall’esposizione ad inquinanti quali le polveri fini e l’ossido di carbonio. In particolare, i risultati di questa ricerca hanno messo in evidenza come l’aumento del rischio nelle gravide esposte fosse soprattutto evidente se l’esposizione era avvenuta nel primo trimestre di gravidanza o nelle ultime settimane prima del parto.

Gli autori concludono che i governi DOVREBBERO effettuare una valutazione costi/benefici quando si prende in esame la necessità di ridurre l’inquinamento. Tale valutazione dovrebbe essere fatta non solo in termini economici ma, soprattutto, in rapporto ai gravi danni alla salute causati dagli inquinanti.

I risultati di un recente studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato in Italia quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri fini rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (2,3). La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori, complessivamente, sono responsabili dell’emissione in aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico (2,3).
B. Ritz, M. Wilhelm, K.J. Hoggatt, J. Kay, C. Ghosh. American Journal of Epidemiology, online publ.
European Commission: Airborne particles and their health effects in Europe. Brussels, ENV.C1/AZr March (2003).
TNO, 1997, Particulate Matter Emissions (PM 10, PM 2.5, PM 0.1) in Europe in 1990 and 1993, TNO Report No TNO-MER-R96/472, The Netherlands.

Giovanni Ghirga
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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29 novembre 2007

Salute e inquinamento: spese e risarcimenti

Riceviamo e pubblichiamo:

"Per una data fonte di emissione, quale essa sia, una volta in possesso di dati quali NOx, SO2, PM 10 (le polveri PM 10 sono circa il 70 % di quelle totali, Guidelines for Air Quality, WHO, Geneva, 1999) e CO2, oggi è possibile quantificare economicamente i danni alle persone ed all’ambiente grazie ad un software dedicato della Commissione Europea (http://www.externe.info).

Per le fonti inquinanti non mobili i dati sulle emissioni possono essere ottenuti consultando online l’Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti (APAT: INES - EPER - http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/).

L’emissione annuale, per esempio, di oltre 3.000 tonnellate di ossidi di azoto, altrettante di zolfo e di oltre 350 tonnellate di PM 10, sono responsabili in Italia di un costo per la società di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per le malattie. Come si può osservare nella tabella allegata non citiamo le ulteriori spese per la mortalità e la morbilità in Europa, i milioni di euro persi per i danni alle cose ed, infine, i 204 milioni di euro per le emissioni di oltre 10.000.000 di tonnellate di CO2 (Capros, P. and Mantzos, L. (2000). Kyoto and technology at the European Union: costs of emission reduction under flexibility mechanisms and technology progress, Int. J. Global Energy Issues, 14, pp. 169 -183). Il costo totale dopo decine d’anni di attività di un impianto è altissimo.

Tuttavia, i dati più impressionanti sono le spese per la mortalità e per la cura delle malattie. Non lo sono di per se ma per l’infinito dolore che le accompagna. E’ il dolore della perdita della propria vita, l’angoscia della sofferenza nel veder un figlio andarsene, lo strazio della mancanza di una persona cara. I loro lamenti e le loro grida ci spingono, non perché medici, ma perché esseri umani a continuare a combattere l’infamia e l’arroganza di chi, illuso, pensa di poter continuare impunito a rubarci l’aria che respiriamo. "


Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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27 novembre 2007

Arsenico, comunicato Nocoke

Riceviamo e pubblichiamo:

"ARSENICO MALE COMUNE

I comitati dei Medici dell'Alto Lazio non ne possono più e dopo l'esposto presentato un anno fa tornano in Procura per consegnare nuovi documenti. Anche i No-Coke chiedono il rispetto della salute degli operai e dei cittadini e vogliono sapere perchè in questo territorio non sia rispettata la legge. Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo si unisce alla protesta.

27 novembre- Sono stati presentati nuovi documenti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ad integrazione dell'Esposto presentato un anno fa da numerosi comitati ed associazioni sull'obbligo dello screening periodico per l'arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile; indagine indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Il controllo della esposizione deve essere fatto, secondo i dati scientifici più recenti, su frammenti di unghie.

L'importanza del problema viene sottolineata dai risultati di uno studio effettuato da ricercatori della University of California, Berkeley, e la Pontificia Universidad Católica de Chile di Santiago e recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, 6, 2007. Le conclusioni alle quali sono giunti gli autori mettono in evidenza che il rischio di avere un cancro al polmone o alla vescica dopo l'esposizione cronica all'arsenico rimane per decenni.

Alla Procura è stata anche consegnata l'interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri del Senatore Rossi, su questo tema, e Ia comunicazione della Commissione Europea che conferma l'obbligo del controllo e rimane in attesa dell'intervento degli organi istituzionali interessati.

I No-Coke plaudono all'iniziativa dei medici: "dov'è finito - tuonano in coro - l'obbligo di screening per l'arsenicosi cronica in tutti coloro che lavorano vicino ad una centrale ad olio combustibile o a carbone? E cosa sta accadendo alla salute di noi cittadini? Perché non viene fatta rispettare la legge?

Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo si unisce alla protesta e, auspicando che anche i medici locali prendano un posizione in merito, preannuncia iniziative volte alla sensibilizzazione della popolazione residente e delle autorità competenti affinchè venga fatto rispettare l'obbligo dello screening sui lavoratori e tutelato il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione, nell'interesse dei cittadini e degli stessi addetti dell'impianto.

nocoketarquinia.splinder.com
"

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26 novembre 2007

Integrazioni all'esposto sul rischio arsenicosi negli operai

Riceviamo e pubblichiamo

Venerdì scorso sono stati presentati nuovi documenti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ad integrazione dell’Esposto presentato un anno fa da numerosi comitati ed associazioni sull’obbligo dello screening periodico per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile; indagine indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Il controllo dell’esposizione deve essere fatto, secondo i dati scientifici più recenti, su frammenti di unghie.

L’importanza del problema viene sottolineata dai risultati di uno studio effettuato da ricercatori della University of California, Berkeley, e la Pontificia Universidad Católica de Chile di Santiago e recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, 6, 2007. Le conclusioni alle quali sono giunti gli autori mettono in evidenza che il rischio di avere un cancro al polmone o alla vescica dopo l’esposizione cronica all’arsenico rimane per decenni.
Alla Procura è stata consegnata l’interrogazione al Senato del Senatore Rossi su questo tema e l’Intervento della Commissione Europea che conferma l’obbligo del controllo e rimane in attesa dell’intervento degli organi istituzionali interessati.

Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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23 novembre 2007

carbone, mercurio, pesca: comunicato alla cittadinanza


Riceviamo e pubblichiamo:



"Il Coordinamento dei Medici non desiste dal proprio impegno civico di tutela della salute degli ignari cittadini ormai stanchi di lottare contro la gioiosa macchina da guerra (meglio, da inquinamento) targata, all’inizio, Marzano - Storace - De Sio ENEL e, ora ,Bersani - Marrazzo -Gasbarra - Enel. Non ci arrendiamo perché è nostro diritto/dovere fungere da movimento che attua la vera “sussidiarietà”, visto che anche i partiti fiaccamente ambientalisti (ci riferiamo ad alcuni equilibristi verdi, ai sussiegosi diessini, ad alcuni cattolici all’acqua di rose… stavamo per scrivere “all’acqua santa”… ma la blasfemia non è nel nostro stile) stanno a guardare senza porre in essere azioni incisive a difesa della salute (e dell’ambiente) del popolo inquinato.

Del resto, l’art. 5 del codice di deontologia medica ci obbliga a “promuovere una cultura civile…tesa allo scopo di garantire la fruizione d’un ambiente vivibile”.

A tal proposito (visto che gli organi istituzionali a ciò deputati tacciono colpevolmente) vogliamo segnalare un altro pericolo inquinante che incombe sul settore ittico, strettamente legato alle ricadute sulle acque marine di sostanze tossiche disperse nell’aria (ma, poi, ineluttabilmente assorbite dai pesci di cui ci alimentiamo) per la combustione del carbone delle centrali termoelettriche.

Le fonti scientifiche alle quali attingiamo sono:



  1. la FISAP = Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee;

  2. l’Università della Tuscia, i servizi veterinari della Asl Rm/F, l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Toscana e Lazio;

  3. l’Università di Pittsburg in Pennsylvania USA.

Ebbene: le evidenze tossicologiche dovrebbero indurre i nostri Governanti ad essere più cauti (rispettando, almeno una volta, il Principio costituzionale di precauzione!) e a porre in essere norme cogenti di politica sanitaria e ambientale (invece di “concedere deroghe sui trialometani” o su altri delicati settori della prevenzione collettiva).

Ecco le evidenze:

A) nel pescato della costa di Santa Marinella si è riscontrato un tasso di mercurio superiore alla norma (che è 0,5 mg/kg), e la presenza di Pcb (considerati tossici non desiderabili);

B) nel pescato di acque vicine a centrali a carbone di Pittsburg è stato rinvenuto nel tessuto dei pesci un alto contenuto di mercurio e selenio.

Quelli i dati e queste le considerazioni :




  • l’ingestione di pesce contaminato da mercurio aumenta il rischio infantile di ritardo mentale, difficoltà d’apprendimento, difettoso sviluppo neurologico, defict del linguaggio, della motorica, dell’attenzione e della memoria (sembra che alcune malformazioni congenite vengano facilitate da tale metallo tossico);



  • l’ingestione di pesce al mercurio causa danni neurologici e cardiovascolari anche negli adulti .


Vogliamo ricordare agli Organi Istituzionali di tutela che già nella VIA (ch’è parte integrante del Decreto di autorizzazione alla conversione a carbone di TVN) c’è scritto a chiare lettere che la combustione del carbone “aumenterà le emissioni di mercurio del 50%” e che “c’è perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere contenute nel valore di legge “(che è di 0,8 microgrammi per metro cubo di emissioni al camino).


I nostri padri latini dicevano “Intelligenti pauca” (cioè: per chi comprende il problema servono poche parole). Noi parliamo di pericolo immanente di inquinamento da molti anni e abbiamo scritto e detto molte parole scientificamente ineccepibili. A quanto pare, dentro le Istituzioni e nel mondo dell’economia politicizzata esistono pochi “intelligenti”!


Che Dio ce la mandi buona… visto che Bersani e compagnia carbonifera cantante ce la mandano decisamente cattiva… e cattiva assai!"



Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell’ambiente.


Civitavecchia, 23 novembre 2007

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