No al carbone Alto Lazio

30 maggio 2009

EX SINDACO DI CIVITAVECCHIA ALESSIO DE SIO CONTRO CITTADINA DI TARQUINIA: IL PROCESSO VA AVANTI

MOVIMENTO NO COKE ALTO LAZIO


Il processo andrà avanti.

La seconda udienza del processo intentato per diffamazione dall'ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio, nei confronti di una cittadina di Tarquinia, và avanti con l'acquisizione delle prove, sia orali che documentali, richiesta dal Pubblico Ministero e dalla difesa dell'imputata.

Il Giudice ha aperto la seduta prendendo atto della rinuncia al mandato da parte del legale del sig. De Sio (ufficialmente è la seconda volta che cambia avvocato) e acquisendo l'avvenuta remissione di denuncia depositata il 27 Maggio u.s. presso la caserma dei Carabinieri di Napoli.

La lettera di remissione, già preannunciata nell'udienza del 21 Maggio, è stata ufficialmente data all'imputata per la lettura dei contenuti e, successivamente, il giudice ha chiesto se la remissione fosse accolta.

La lettera seppur realmente formalizzando la remissione delle querela esprimeva, però, considerazioni alquanto estranee alle mere intenzioni di remissione ed infarcite di concetti e di aggettivi gravi e inaccettabili, rivolti, peraltro, indiscriminatamente.

De Sio afferma, infatti, di rimettere la querela "suo malgrado", perché "a Civitavecchia non è possibile difendersi, perché in presenza di intimidazioni..forme di isteria..", motivazioni non accettabili che hanno determinato la non accettazione della remissione facendo sì che il Giudice procedesse con l'apertura del dibattimento.

La prossima udienza è stata fissata per il 2 Luglio 2009, alle 14,30, per sentire De Sio e un maresciallo dei Carabinieri di Civitavecchia e, contestualmente, visionare in aula la puntata di Annozero del 5 Aprile del 2007.

Il movimento No Coke Alto Lazio continuerà ad essere a fianco di Marzia presenziando il 2 Luglio alla terza udienza del processo.

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29 maggio 2009

G8: "Carbone e nucleare obsoleti, il solare è la nuova frontiera"

Da megachip

"Sarebbe utile approfittare veramente dell’occasione per impostare la costruzione di un sistema energetico a bassa emissione di CO2, alternativo a quello attuale. Perché è chiaro che non si può vivere di solo petrolio e che la stabilità del prezzo del greggio, posta al centro di questo G8, non è assolutamente la soluzione né per la crescita economica, né contro il cambiamento climatico".
Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente ha commentato i primi esiti del 'G8 Energia' che si è concluso ieri a Roma. "Gli investimenti

vanno attivati per la ricerca in efficienza energetica e le rinnovabili per un modello di sviluppo che, per altro, può e deve fare a meno del nucleare. Perché oltre ai pesanti rischi che l’energia atomica comporta, i costi per la realizzazione delle centrali sarebbero tali da assorbire tutte le risorse. Pianificare stanziamenti per il nucleare insieme a incentivi per le fonti pulite è come pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca" - ha continuato Cogliati Dezza.

Una delegazione di Greenpeace ha manifestato davanti alla sede del meeting con 15 specchi, protestando contro il carbone e il nucleare "su cui sta puntando il governo Berlusconi" e invitando a investire nelle centrali solari a concentrazione (CPS), nuova frontiera dell'energia rinnovabile. "Le centrali a concentrazione possono fornire energia sicura su scala industriale per tutto il giorno ricorrendo a tecnologie di stoccaggio del calore" - ha spiegato Greenpeace che per l'occasione ha lanciato il rapporto economico e scientifico "Global CSP Outlook 2009" sul solare a concentrazione (CSP). Il solare a concentrazione - noto anche come solare termodinamico - produce calore ed elettricità usando centinaia di specchi per concentrare i raggi del sole a temperature comprese tipicamente tra 400°C e 1000°C. "L’intensa attività di ricerca e sviluppo degli ultimi 15 anni ha permesso il decollo della tecnologia che negli ultimi anni si è sviluppata rapidamente".

Dal rapporto - redatto assieme a Estella (European Solar Thermal Electricity Association) e SolarPACES - emerge che gli investimenti nel "solare a concentrazione" supereranno i 20 miliardi di euro al 2015 e che il settore potrà dare lavoro nel mondo a circa 90mila persone nei prossimi cinque anni. I maggiori progetti in via di realizzazione sono in California e Spagna che prevede di raggiungere 10 GW di potenza entro il 2017, una cifra molto elevata. "Il costo dell’energia elettrica prodotta da centrali solari a concentrazione è in diminuzione. Mentre i costi di generazione della fonti rinnovabili continueranno a essere sempre più competitivi, il prezzo delle fonti fossili, invece, continuerà ad aumentare, sia a causa dell’esaurimento delle risorse che del costo crescente delle emissioni di CO2" - sostiene Greenpeace. Per questo - secondo l'associazione "puntare su carbone e nucleare - come sta facendo il governo Berlusconi - è una strategia ‘killer del clima’ e che rischia di far perdere all’Italia un’importante occasione di sviluppo economico". Greenpeace ha chiesto di "fissare obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle rinnovabili" e di promuovere la diffusione delle nuove tecnologie nei Paesi in via di sviluppo.

inseguitore-solareAl termine del suo intervento a chiusura della sessione mattutina del G8, il ministro Scajola ha incontrato una delegazione di Greenpeace, che gli ha consegnato uno specchio solare con la scritta 'Go Solar' ed una maglietta della campagna 'Save Our Climate' (foto). "Il ministro ha dichiarato di utilizzare nella sua casa solare fotovoltaico e termico" – ha riferito Francesco Tedesco, responsabile della campagna 'Energia e Clima' di Greenpeace a Vita. Scajola si è dichiarato interessato ad approfondire le potenzialità di questa nuova fonte rinnovabile e ha riconosciuto che sul solare a concentrazione l’Italia è in forte ritardo. In fase di realizzazione vi sarebbe solo il piccolo progetto - di appena 5 megawatt - di Priolo Gargallo (Siracusa) basato sulla tecnologia di Rubbia .

E i colossi come Enel ed Eni hanno dichiarato che non stanno sviluppando nessun progetto di solare a concentrazione in Italia. "Greenpeace si augura che il ministro alle dichiarazioni faccia seguire i fatti, spronando Eni ed Enel in questa direzione perché
continuare a puntare su carbone e nucleare è una strategia killer del clima" - ha commentato Tedesco. "Siamo soddisfatti per le misure di efficienza energetica decise ieri all’interno del G8 Energia, ma sul nucleare le opinioni di Greenpeace e del Ministro restano molto distanti. Per Scajola il nucleare non è pericoloso. Secondo Greenpeace il nucleare rimane una fonte non solo pericolosa, ma anti-economica, che negli anni non ha risolto nessuno dei suoi problemi, come quello delle scorie" – ha concluso Tedesco.

Il G8 Energia - a cui hanno partecipato 23 ministri dell'energia e le prime 20 aziende del settore - ha lanciato un patto tra governi pronti a garantire un quadro di regole certe e incentivi allo sviluppo e aziende impegnate a mantenere alto il livello degli investimenti - segnala 'La Nuova Ecologia'. Il confronto tra governi è stato allargato alla partecipazione delle prime 20 aziende del settore. Ma la maggiore attenzione si è dedicata al prezzo del barile, perché "un prezzo basso del petrolio è di aiuto sul fronte della crisi economica ma frena gli investimenti" - ha spiegato Scajola indicando che è necessario lavorare per un prezzo che "sia equo e non volatile".
I lavori del summit si sono focalizzati anche sul problema della povertà energetica: il sostegno agli investimenti energetici per l'Africa e i paesi più poveri. "In questo senso - ha evidenziato Scajola - si possono creare opportunità di lavoro e frenare le pressioni migratorie". Al riguardo ActionAid pur accogliendo con favore l’impegno dei Ministri dell’Energia del G8 per migliorare l’efficienza energetica e porre le basi per una piattaforma globale di tecnologie a bassa emissione ha chiesto "maggiore chiarezza" su quali
saranno queste tecnologie da utilizzare. "Soluzioni energetiche come i biocarburanti di prima generazione infatti, non possono rappresentare la vera strada nella lotta contro i cambiamenti climatici e l’accesso all’energia nei Paesi in Via di Sviluppo" - afferma il comunicato di ActionAid.

Proprio "l'industria dei biocarburanti – spiega ActionAid - è ormai considerata la principale causa della crisi dei prezzi che si è recentemente abbattuta sui mercati dei prodotti agricoli su scala globale. La corsa al soddisfacimento di target di consumo sempre più
ambiziosi sui biocarburanti, negli USA e in Europa, ha sostanzialmente e persistentemente alterato i mercati globali dei prodotti agricoli. I paesi membri del G8, ad eccezione di Russia e Giappone, hanno attualmente la maggiore capacità produttiva in questo settore. Per questo motivo Actionaid chiede a questi paesi un’immediata moratoria su un’eventuale ulteriore espansione dell’utilizzo di biocarburanti provenienti da produzioni agroindustriali monoculturali.

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Sondaggio su rinnovabili e nucleare

ANSA:
Il 60% degli italiani e' contrario al nucleare, per quasi sette cittadini su 10 e' pericoloso. Mentre le fonti alternative piacciono a otto italiani su 10: il 75% vorrebbe che l'energia fosse prodotta da solare e fotovoltaico. In generale, le questioni ambientali preoccupano il 68,7% dei cittadini, piu' del rischio terrorismo e guerre al 22,1% e del problema casa al 4,9%.


Questa la fotografia di una ricerca di Lorien Consulting e del mensile 'La nuova ecologia', presentata questa mattina a Roma al forum 'Qualenergia', iniziativa promossa da Legambiente e da Kyoto Club con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e del ministero dello Sviluppo economico.
Per avere energia pulita, il 57% degli italiani e' disposto a pagare di piu'. Il nucleare, al contrario, e' definita un'energia cara e pericolosa dalla stragrande maggioranza, e soltanto il 14% lo preferisce, ma esprime dubbi all'ipotesi di abitare vicino ad una centrale o ad un deposito di scorie radioattive.
Dal sondaggio risulta che i giovani sono piu' preoccupati per il futuro dell'ambiente. ''Qualificazione energetica, risparmio di Co2 e nuove tecnologie sono - rileva il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - le tre leve su cui deve puntare l'Italia''. (Ansa)

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Viterbo, continua la lotta per fermare l'aeroporto inutile e dannoso

Da Centumcellae.it

"Continua la lotta contro l’aeroporto che andrà a distruggere l’area termale del Bulicame. Scendono adesso in campo, insieme all’Associazione “Respirare”, persino la scrittrice Dacia Maraini ed il parlamentare Leoluca Orlando.


L’Associazione “Respirare”, promossa dall’Associazione “Medici per l’ambiente” e dal “Centro di ricerca per la pace”, ha presentato al Ministro delle Politiche Agricole Zaia un esposto con richiesta di richiesta scritta in cui gli segnalano la prossima devastazione di un’area cantata persino da Dante nella Divina Commedia, quella del Bulicame appunto, di immenso valore archeologico, termale ed agricolo a causa della costruzione di un aeroporto che, ribadiscono, sarà .
La realizzazione del mega-aeroporto – spiegano i membri di “Respirare” nella missiva indirizzata al Ministro - provocherebbe un danno enorme all'ambiente, ai beni archeologici e storico-culturali, alle attività produttive, alla salute della popolazione. La realizzazione del mega-aeroporto viola le leggi vigenti, il vigente piano regolatore e i relativi vincoli di salvaguardia; e costituirebbe altresì un delittuoso sperpero di fondi pubblici. Gli agricoltori della zona hanno promosso un comitato che si oppone al mega-aeroporto; ed al mega-aeroporto si oppongono altresì migliaia di cittadini, particolarmente quelli residenti nei popolosi quartieri più prossimi all'area, che a seguito della realizzazione del mega-aeroporto subirebbero una violentissima aggressione alla salute, alla sicurezza, alla qualità della vita, ai diritti. Illustri scienziati, associazioni professionali di medici, personalità autorevolissime delle istituzioni e della vita civile, prestigiose figure dell'arte e della cultura a livello nazionale ed internazionale sostengono l'impegno della popolazione di Viterbo e dell'Alto Lazio per impedire la realizzazione del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.
La richiesta fatta a Zaia è, pertanto, quella di un intervento del Ministero da lui guidato a sostegno del territorio viterbese con i suoi beni naturalistici, storico-culturali, agricoli ed economici, dei diritti dei cittadini e dei lavoratori delle campagne, tutti minacciati da una lobby speculativa che vorrebbe realizzare il mega-aeroporto.
Anche il parlamentare Leoluca Orlando ha deciso di porre l’attenzione delle istituzioni nazionali sulla questione dell’aeroporto nell’area del Bulicame. Ed ha deciso di farlo mediante un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti ed al Ministro dell’Economia, per conoscere la posizione che essi prenderanno nella vicenda.
Tale opera – scrive l’onorevole Orlando - non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge. Essa confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; è in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale. L’aeroporto provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area, ma anche un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area.
L’opera confligge - aggiunge - con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale, porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilità locale, costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro. Inoltre, la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area è viziata da flagranti errori di merito e di metodo, tali per cui un ente locale ha già presentato un ricorso al TAR del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilità dell'opera.
La realizzazione del mega-aeroporto, così come si spiega anche nell’interrogazione, avrebbe, dunque, un impatto devastante sulla zona. Innanzitutto, l’effetto estremamente nocivo sull’ambiente e sulla sanità, andando anche a combinarsi con gli effetti dell’inquinatissimo polo energetico Civitavecchia-Montalto, che costituirà un rischio non sostenibile per la popolazione di tutto l’Alto Lazio. Ma gli effetti saranno devastanti anche dal punto di vista sociale, dato che il “mostro” provocherebbe un degrado immediato della qualità della vita, un grave danno alla rete infrastrutturale (già gravemente insufficiente) ed all’economia, data la distruzione di beni archeologici, ambientali, culturali e scientifici.
I danni saranno immensi: costituiscono, nell’interrogazione presentata da Orlando, ben tre pagine di elenco.
Inoltre, l’opera non appare nemmeno utile dal punto di vista economico: appare utile solo per la lobby che ne vuole la costruzione. Ad esempio, la stessa compagnia aerea Ryan Air, il soggetto imprenditoriale maggiore fruitore dell’aeroporto, ha dichiarato in un’intervista trasmessa dalla Rai che non intende affatto trasferire la sua attività nell’eventuale scalo viterbese. Invece, l’idea madre della costruzione era proprio quella di un aeroporto per i voli low cost! Inoltre, al di là dell’impatto sul riscaldamento globale, la realizzazione di un altro mega-aeroporto appare contraria all’attuale trend del trasporto aereo, che va verso i grandi hub, come quello di Fiumicino, collegati ad aeroporti più piccoli.
Anche la scrittrice Dacia Maraini, sul Corriere della Sera, interviene sul caso mega-aeroporto, portandolo come caso emblematico del dissennato mito del progresso tecnologico senza limiti.
La piccola e bellissima città di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civiltà etrusca – scrive Maraini - è stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Lì in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma. Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non è una contraddizione? Ora ogni piccola città pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie città del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute?"


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Asse Camorra - Cina a Civitavecchia.


Eppure Moscherini si mostra così infastidito quando si tocca l'argomento...

"...Alleanze sempre più strette con la mafia cinese, il business della merce di contrabbando che passa attraverso il porto di Civitavecchia, l'infiltrazione negli appalti pubblici, anche quelli di modesta entità. E l'acquisto, attraverso una penetrazione silente sempre più pressante, di negozi, bar, ristoranti, case e attività imprenditoriali. E' la fotografia che la direzione antimafia ha fatto della Capitale e del Lazio nell'ultima relazione semestrale..."

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27 maggio 2009

"Svolta verde della Ferrari"

Da Apcom
Svolta verde a Maranello. Dalla fine di giugno la Ferrari si prepara a diventare totalmente autonoma dal punto di vista energetico, con l'accensione di un nuovo impianto a cogenerazione.

Lo anticipa ad Apcom il direttore comunicazione del gruppo, Stefano Lai. "Accanto all'impianto fotovoltaico inaugurato a gennaio 2009, e che alimentava solo una parte dello stabilimento, alla fine di giugno entrerà in funzione un nuovo impianto a trigenerazione che complessivamente, con il fotovoltaico, darà piena autonomia all'intera 'cittadella Ferrari', producendo in media 100 milioni di kwh annui, che coprono totalmente il nostro fabbisogno, dalla fonderia, dove avviene la fusione dell'alluminio delle future auto, fino a tutti gli uffici" conferma Lai. Il sistema a cogenerazione, e in questo caso in particolare a trigenerazione, produce contemporaneamente elettricità, calore per il riscaldamento invernale e freddo per il condizionamento estivo dell'area, utilizzando un solo combustibile, grazie ad un motore a combustione interna. E' proprio lo stesso principio del riscaldamento dell'auto, con un sistema basato su una microturbina a metano, che brucia combustibile per muoversi, caricare la batteria e riscaldare l'abitacolo. Il nuovo impianto che verrà avviato a Maranello punta a recuperare il calore generato durante la produzione di energia elettrica, che altrimenti verrebbe disperso nell'ambiente, e lo riutilizza per produrre energia termica. E' un sistema che porta benefici economici, con un risparmio sul costo dell'energia elettrica autoprodotta e sulla potenza installata. Rispetto alla generazione separata di energia elettrica e termica, infatti la cogenerazione riduce inoltre del 30-40% la quantità di combustibile utilizzato, e quindi le emissioni inquinanti. Per questo è assimilata all'energia rinnovabile ed è ritenuta fondamentale per raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto. "Oltre ai risparmi economici diretti, potremo ridurre in modo consistente anche le emissioni di C02 - ribadisce Lai- Un obiettivo che del resto ci siamo posti da tempo anche per le auto: abbiamo intenzione di ridurre del 40% entro il 2012 nelle road cars le emissioni di C02 rispetto ai valori del 2007. La Ferrari California ad esempio è già scesa del 20% rispetto ai modelli precedenti". Non è previsto per ora che Ferrari produca energia da destinare alla vendita all'esterno del complesso industriale.
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26 maggio 2009

"Un'estate di sogno o un'estate di fogna?"

Di A. Fanton, fonte: centumcellae.it

"Sulla battigia del Pirgo le ruspe lavorano alacremente per spianare i sassi e la poca sabbia, così da presentare ai nuovi gestori dell’arenile uno spazio più degno e gestibile.
Alcuni bagnanti, relegati almeno per oggi sul molo osservano le ruspe e fanno il bagno sopravvento all’acqua che si è tinta per qualche ora di sabbia smossa. I primi turisti perdono il loro tempo curiosando e chiedendosi cosa succede. Ne seguiranno molti, molti altri.

Come è auspicabile, e finalmente in anticipo sugli anni passati, i nuovi gestori dell’arenile offriranno servizi e svago ai frequentatori della spiaggia più popolare ma forse anche la più bella, all’interno della città. Gli operatori commerciali, quelli che sono sopravvissuti ad un lungo, piovoso e costoso inverno, hanno rinnovato il loro impianto e sono pronti all’estate.
Sembrerebbe uno scenario magnifico, privilegio della costa mediterranea e degno degli standard europei, ma tristemente e da anni, non è così. Perché sul tutto campeggiano cartelli bianchi di 50 per 70cm. dove una scritta in rosso e nero avverte minacciosa che è vietato fare il bagno.
Difatti, questo tratto di mare, ancora abitato da praterie di poseidonia in pericolo e da una fauna sopravvissuta miracolosamente, resta l’allegro scarico delle acque reflue di una città che non ci pensa proprio a fare nemmeno la raccolta differenziata, figuriamoci quello che scarica nella fogna.
Gli impianti, insufficienti o non propriamente funzionanti tutto l’anno, d’estate, appena cala il vento, regalano ai visitatori di questo sfortunato litorale odori insopportabili mettendo in seria difficoltà anche le attività del Lungomare Thaon de Ravel. Alcuni occludono i tombini con la plastica, altri cercano di far finta di niente. La gente se ne va, e tutti rischiano il lavoro.
Io non posso che ritrovarmi a ripetere quanto scritto lo scorso anno: è assolutamente necessario risolvere un problema che ogni nazione civile, prima che per calcolo turistico per dignità e rispetto di se stessa, ha risolto da tempo.
Ed a nome degli associati Pirgo.Org e dei cittadini tutti vorrei chiedere ancora una volta: siamo tutti coscienti che ogni giorno centinaia di bambini di questa città, i nostri figli, si bagnano nel mare vietato, dove associazioni come Marevivo, invitate ad una manifestazione ecologica nel 2008 hanno giustamente rifiutato di immergersi? Quali sono stati gli effetti dell’indagine del ROAN della Guardia di Finanza, sugli impianti di depurazione cittadini, conclusa nel 2008? Al di là dell’annoso rimpallo di competenze tra Provincia, Regione e Comune, non dovrebbe il nostro Sindaco farsi attore di un’azione forte per ripristinare uno stato di cose che conosce, che ha
denunciato anche in un convegno recente sullo stato del mare, e del quale aveva promesso comunque di occuparsi? Prima di pensare di coinvolgere capitali dell’ordine di 2.7 milioni di €, come annunciato e previsto per il rifacimento del belvedere del Pirgo, non sarebbe una buona idea risolvere il problema fognature? Ed infine: vogliamo tutti occuparcene e far sentire la nostra voce, a cominciare dagli assessori competenti di provincia, regione e comune, dalla pretura della città, nel caso l’indagine del ROAN ne richieda l’intervento, fino ai consiglieri comunali, le associazioni ambientaliste della città, gli sportivi che sul mare o nel mare esercitano le loro attività, per finire con i semplici cittadini che magari, passeggiando lungo il Pirgo, possono riflettere su quanto certe inadempienze dei loro
amministratori costino care in termini di salute e qualità della vita.
La nostra associazione ha deciso di raccogliere le firme ed i commenti di coloro che sono sensibili al problema e ha già attivato sul sito www.pirgo.org la possibilità di firmare per aderire alla richiesta di ripristinare la funzione delle fogne. Nei prossimi annunceremo altre iniziative alle quali ci auguriamo vorranno aderire tutti quelli che intendono fare qualcosa per restituire la balneabilità
del Pirgo ai cittadini.

Angelo Fanton - Presidente Ass. Culturale Pirgo.org

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25 maggio 2009

Agisci per la rivoluzione energetica, ORA.


Da Greenpeace.it un invito per una cyber-azione: contribuisci anche tu.

Vedi qui le foto

"...Mentre vi mandiamo questo messaggio, Greenpeace è in azione al G8 Energia di Roma. Siamo riusciti a portare il nostro messaggio ai grandi della Terra, quelli dai quali dipendono le soluzioni per combattere i cambiamenti climatici. Un gruppo di attivisti, infatti, sta manifestando davanti all’Hotel Excelsior - dove il meeting è in corso - con quindici specchi che proiettano la luce riflessa del sole. In uno specchio più grande c’è la scritta “Solar Revolution Now”.


Proprio oggi, in occasione del G8 Energia, Greenpeace lancia il rapporto “Global CSP Outlook 2009” sulla nuova frontiera dell’energia rinnovabile: il solare a concentrazione (CSP). Noto anche come solare termodinamico, il solare a concentrazione produce calore ed elettricità usando centinaia di specchi per concentrare i raggi del sole a temperature comprese tra 400°C e 1000°C.

Negli ultimi quindici anni questa tecnologia si è sviluppata molto rapidamente prima in California e poi in Spagna. Secondo le stime del rapporto, il solare a concentrazione potrà soddisfare, nello scenario più favorevole, il sette per cento dei consumi mondiali di elettricità al 2030 e un quarto al 2050.

Vi chiediamo di aiutarci a fare informazione su questa nuova fonte rinnovabile. Inviate la cartolina “Solar [r]evolution now” ai vostri amici. E venite a vedere sul nostro sito la gallery dell'azione, che verrà pubblicata quanto prima. È ora di spezzare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. È ora di avviare una rivoluzione energetica pulita. È ora di salvare il clima!

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Affinchè le vittime vincano



Il movimento no coke ringrazia tutti coloro che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà alla cittadina di Tarquinia nel processo in cui l’ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio la denunciava per diffamazione per un’intervista rilasciata ad “Annozero” nell’Aprile 2007.
La solidarietà è arrivata da tutta Italia e questa mattina fuori il tribunale erano in tanti i cittadini del comprensorio che hanno voluto rimanere vicino a Marzia in occasione dell’apertura del processo.
In questa prima udienza l’avvocato di Alessio De Sio ha presentato una giustificazione per l’assenza in aula del suo assistito, per motivi di lavoro, e formalizzato una richiesta di rinvio per meglio valutare l’ipotesi di ritiro della denuncia motivata.
La richiesta di rinvio, è stata accolta dal Giudice e disposto per il 29 Maggio p.v. alle ore 9.00, lo svolgimento della prossima udienza.
In tale occasione l’accusa dovrà definitivamente dichiarare se intende ritirare la denuncia oppure procedere.
La trasparenza della posizione della nostra compagna, unitamente al sostegno ricevuto da tanti cittadini, ci fa essere sereni nell’affrontare tale vicenda, comunque vada a finire.

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Un freno ai brevetti sul DNA

Comunicato - riceviamo e pubblichiamo:

NO ALLA MODIFICA DELLA SPECIE UMANA!
I brevetti sulla materia vivente e il loro percorso da tempo preannunciato

La brevettabilità della materia vivente (o facoltà di privatizzare, attraverso un brevetto, una pianta, un animale, ma anche una parte del corpo umano), è stata conquistata dalle aziende biotech negli anni ’80-’90, con nuove leggi brevettuali del tutto rivoluzionarie. Con il pretesto di una minima modifica genetica introdotta nell’organismo, la pianta o l’animale divenuto Ogm (organismo geneticamente modificato) viene trasformato da inalienabile “bene comune” dell’umanità (quale elemento del creato o della natura) in proprietà privata dell’azienda, alla quale consente di riscuotere i diritti ad ogni ciclo riproduttivo.



Le nuove leggi brevettuali hanno inoltre consentito di riscuotere i brevetti sui geni umani nel momento stesso della loro scoperta, senza Interventi di “creatività” umana (e oltre 6.500 brevetti per altrettanti geni furono concessi a Craig Venter, lo scienziato americano che nel 2000 riuscì per primo a pubblicare il sequenziamento del genoma umano, nonostante lui abbia sempre pubblicamente dichiarato che offriva la sua scoperta all’umanità…).

Ma la storia degli Ogm, in particolare delle loro applicazioni in agricoltura, dove le industrie che li imponevano sul mercato hanno potuto riscuotere ingenti diritti, ci ha in questi anni insegnato alcune cose.

La prima: dietro ai presunti benefici annunciati a gran voce per commercializzare gli Ogm non vi è altro che … i benefici commerciali per i detentori dei brevetti. Nessuna delle caratteristiche migliorative annunciate (maggiore produttività, maggiore sostenibilità) si è realizzata, mentre sono sempre più gravi le conseguenze negative, di carattere ambientale e di carattere sociale, che fanno degli Ogm di certo non la soluzione per la fame nel mondo, ma una importante concausa di essa (vedi anche le parole del Papa, citate nell’Osservatore Romano dell’1/05/09, “la campagna di semina di Ogm, che pretende assicurare la sicurezza alimentare […] rischia di rovinare i piccoli agricoltori […] e di renderli dipendenti dalle società produttrici di Ogm”).

La seconda: gli effetti ottenuti con la modifica del DNA, non corrispondono mai a quelli programmati. All’interno del DNA, i suoi diversi frammenti operano in combinazioni di tale complessità da non consentire di determinare i risultati. Allo stesso modo, dentro all’organismo o ad un ecosistema, le infinite relazioni che legano le diverse parti costituiscono una rete talmente fitta da rendere gli esiti delle manipolazioni, sia a breve che a lungo termine, del tutto imprevedibili.

La terza: chi detiene i brevetti possiede un potere economico di tale portata che ogni insuccesso verrà tenuto nascosto fino a negarne l’evidenza.

La quarta: la cultura temeraria che ha ispirato le nuove applicazioni di tante importanti scoperte scientifiche, mirata ad inseguire successi professionali e soprattutto economici, riduce l’essere vivente, uomo compreso, ad una scatola di montaggio, snaturando il valore stesso della vita. Questa cultura è una delle cause più gravi dell’attuale crisi globale che coinvolge l’intera società umana, la sua economia, la sua politica e soprattutto i principi più fondamentali di etica senza i quali essa non potrà sopravvivere.

Oggi, trascurando il fatto che l’intervento sulle linee germinali dell’uomo è vietato da precisi accordi internazionali, due idoli del mondo della Scienza infrangono, dalla prima pagina di “ Repubblica” (5/05/09) una nuova impensabile barriera: quella dell’eugenetica.
James D. Watson, scopritore ufficiale del DNA nel lontano 1953 e noto per la sua posizione favorevole ad un’eugenetica molto spinta, per la quale ha già in passato ricevuto molte critiche, in una intervista che reca il titolo alquanto esplicito “Usiamo il DNA per migliorare la specie” dichiara “se aggiungere 3 o 4 geni al DNA servirà a renderci più sani e intelligenti, dobbiamo farlo […] non dobbiamo avere paura di entrare nell’ignoto”.
Umberto Veronesi ha invece l’ardire, malgrado l’incalzare quasi quotidiano di documenti scientifici che dimostrano l’insuccesso degli Ogm in agricoltura (vedi nota 1), di affermare ancora che essi combattono fame e sete nei paesi poveri e che migliorano l’alimentazione nel mondo occidentale. Pur se più cauto nel valutare i futuri interventi sul DNA umano (che richiedono, egli afferma, un lungo dibattito pubblico) egli non sembra contrario ad un simile passo.

Il Comitato Scientifico EQUIVITA, che ha sempre visto nella produzione dei “designer babies” (bambini prodotti su ordinazione) una minaccia ben reale - grazie ai brevetti sui geni umani, al brevetto anch’esso già concesso sull’embrione umano e ad un sempre più disinvolto uso della clonazione riproduttiva - mette in guardia chi con grande facilità accetta oggi dichiarazioni come quelle di Watson e di Veronesi, mette in guardia chi è inconsapevole delle spinte commerciali che continueranno ad essere il motore di ogni innovazione, di ogni passo futuro impropriamente definito come “progresso”.

Un business come quello dei “designer babies”, che di certo potrebbe essere il più importante di tutti i tempi per le aziende biotech, se autorizzato dalla Società Civile, renderà le visioni di Orwell e di Huxley per noi paurosamente reali.


(1) - Rapporto 2006 di Friends of the Earth “Who benefits from GM crops?”
- Rapporto IAASTD, International Assessment of Agricultural Knowledge, Science andTechnology for Development”, commissionato dalle Nazioni Unite
- Rapporto “Failure to yield” di UCS, Union of Concerned Scientists
- Documenti di Charles Benbrook, già direttore Agricoltura nella Academy of Sciences degli USA




Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it
Sito internet: www.equivita.org

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23 maggio 2009

Brutte notizie sull'effetto serra

Da uno dei centri "sacri" della ricerca scientifica mondiale arrivano brutte notizie sul nostro futuro. Leggi l'articolo: "Il Mit: «Effetto serra più grave del previsto»"

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