No al carbone Alto Lazio

12 aprile 2010

Sergio Capitani: "formazione inadeguata e carenze strutturali" alla base dell'incidente mortale

Riportiamo da Trcgiornale.it

“Sergio Capitani non era stato adeguatamente formato”. Questo uno dei passaggi salienti della relazione del presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle morti bianche, senatore Oreste Tofani, che si è riunita a partire dalle 10 di questa mattina in Comune, dove si sono svolte le audizioni di tutti i soggetti interessati del tragico incidente a Tvn di sabato 3 aprile, nel quale ha perso la vita Sergio Capitani. “I rappresentanti della ditta in cui

lavorava (Guerrucci, ndr) – ha detto Tofani - hanno ammesso che Capitani non era stato adeguatamente formato, rientrando purtroppo in quel circa 10% di lavoratori che non avevano svolto corsi di formazione”.
Questo quindi il primo tassello di un puzzle che si fa sempre più complesso, nella misura in cui le responsabilità sembrano essere molteplici. Del resto lo stesso senatore Tofani ha precisato che “spesso quando si verificano fatti del genere si registrano delle concause”. Una di queste l'avevano messa in evidenza, dal loro punto di vista, le Rappresentanze Sindacali di Base, che in mattinata avevano presentato un documento alla Commissione, soffermandosi poi anche sull'episodio specifico dell'incidente. “Capitani non stava svolgendo un lavoro routinario – ha detto Giancarlo Ricci, delle Rdb – perché non era la prima volta che quel tubo si ostruiva, anzi. Era già accaduto e tutte le volte lo avevamo segnalato. Il problema della cristallizzazione dell'ammoniaca deriva da un errore progettuale o, nella migliore delle ipotesi, da una non adeguata valutazione del progetto. L'ammoniaca si cristallizza perché la temperatura di quelle tubazioni non è quella che dovrebbe essere, e questo è il primo deficit strutturale. Non solo. Nel precedente impianto valvole di questo tipo erano poste a quota zero, mentre adesso si trovano a quindici metri di altezza, non garantendo quindi spazi adeguati di sicurezza e le necessarie vie di fuga”. Da parte sua il senatore Tofani ha precisato che rispetto alla situazione del sito in cui stava lavorando Capitani, non è “nelle condizioni di poter rispendere, perché sono in corso le indagini della magistratura e credo che sia anche giusto – ha aggiunto – che siano i periti a mettere in evidenza quanto accaduto. Le organizzazioni sindacali, comunque, hanno evidenziato che i tempi del processo di riconversione hanno determinato una minore attenzione ai lavori stessi”. Come richiesto anche dai sindacati, la Commissione d'inchiesta si è augurata la costituzione di “un osservatorio permanente, alla quale tutti i soggetti hanno accordato la propria disponibilità a partecipare”. Chiarito poi un altro aspetto messo in evidenza dai sindacati, ovvero quello della presunta mancanza delle certificazioni antincendio. La Commissione ha accertato che “Enel è in possesso di tre certificazioni provvisorie per cui, a detta del rappresentante dei vigili del fuoco, da questo punto di vista l'azienda è nella legalità”. Oltre al senatore Tofani la delegazione parlamentare era composta dai senatori Candido De Angelis, Paolo Nerozzi e Angela Maraventano. Sono stati ascoltati: rappresentanti della Procura della Repubblica e dello forze dell'ordine, rappresentanti della Regione, Provincia e Comune, gli enti ispettivi Inail e Asl (direttamente responsabile dei controlli sull'area di Enel Produzione), organizzazioni sindacali confederali e di categoria, con diverse rappresentanze regionali, Enel, presente tra gli altri con il responsabile nazionale dell'area carbone, Calogero Sanfilippo, e copn il capo-centrale di Tvn, Ivano Ruggeri

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Dopo il bluff della chiusura, riparte ufficialmente TVN

Riportiamo da Carta.org

"A Civitavecchia l'Enel riaccende il carbone

Ha resistito poco l’ordinanza del sindaco di Civitavecchia [Roma], Giovanni Moscherini [centrodestra], che prevedeva la chiusura per quindici giorni della centrale Enel a carbone Torre Valadaliga nord, subito dopo l’incidente del 3 aprile costato la vita a Sergio Capitani, operaio della ditta appaltatrice Guerrucci, una delle tante che lavorano per l’ente elettrico. L’impianto, infatti, è stato riattivato parzialmente già venerdì 9, per ripartire a pieno ritmo

oggi. Fosse dipeso dall’amministrazione locale e dall’Enel, la centrale avrebbe riaperto tre giorni dopo l’incidente, ma i lavoratori si sono rifiutati di rientare a fronte di controlli durati solo poche ore. In realtà, nulla è cambiato dal 3 aprile: l’impianto continua a essere rischioso per chi ci lavora [sono tre le vittime in meno di due anni, impiegate da ditte in appalto o sub appalto], per chi vive nel comprensorio, per l’ambiente, per l’agricoltura… come denunciano da anni i No coke dell’alto Lazio, che documentano le irregolarità anche procedurali. La Procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta e iscritto undici persone nel registro degli indagati. Intanto, sullo stesso territorio incombe anche il rischio del nucleare nella centrale Enel di Montalto di Castro [Viterbo], alimentata a olio combustibile e gas.
La centrale Alessandro Volta a Montalto di Castro, Torre Valdaliga nord [Tvn] dell’Enel e Torre Valdaliga sud [Tvs] di Tirreno Power a Civitavecchia formano uno dei maggiori poli energetici d’Europa, con tutti i rischi e i problemi che ne derivano. Rischi e impatti aggravati dalla recente conversione a carbone di Tvn, proposta ora anche per Tvs da Tirreno Power, società al 50 per cento di EblAcea [70 per cento di Gdf Suez, 30 di Acea] e per l’altro 50 per cento di Energia Italiana [78 per cento Sorgenia, 11 Hera e 11 Iride]. Stavolta, però, il consiglio comunale di Civitavecchia ha fatto la sua parte e ha dato parere negativo alla richiesta di Tirreno Power di convertire a carbone uno dei gruppi della centrale Tvs. Un atto di cui ha tenuto gran conto la conferenza dei servizi riunita al ministero dell’ambiente l’8 aprile, che ha detto no alla richiesta di Autorizzazione integrata ambientale [Aia] per il nuovo gruppo a carbone. Seduti al tavolo della conferenza c’erano anche i rappresentanti dei No coke, che in questi anni hanno tenuta costantemente viva l’attenzione sulle centrali dell’alto Lazio, documentandone irregolarità, rischi, impatti, ecc. La partita su Tvs non è ancora conclusa, ma l’inizio è incoraggiante.

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Concorso "Ambiente: Italia ferita": il tema della studentessa Clara Macor

Si intitola "L'italiano medio" il tema della vincitrice del concorso "Ambiente: Italia ferita" Clara Macor, studentessa del Liceo Classico Alessandro Volta di Como.

"Nel suo articolo, dall'esplicativo titolo "L'Italiano Medio", la studentessa ha messo in evidenza le contraddizioni, in tema d'ambiente, tra le opinioni e i comportamenti di ciascuno di noi: "Si fuma l'ultima sigaretta, la finisce e butta il mozzicone a terra, l'Italiano Medio. L'Italiano Medio si lamenta riguardo il "problema rifiuti", eppure non contribuisce a risolverlo. L'Italiano Medio si sposta solo ed esclusivamente in macchina. L'Italiano Medio odia lo smog. Egli pensa: "Non va bene così", ma non muove un dito per cambiare la situazione. Dal nord, al sud. Nessuno si salva. Dal petrolio nel Po alla Napoli dei rifiuti. L'Italiano Medio sa che ci vogliono anni per smaltire la plastica, la carta e tutto il resto. L'Italiano Medio butta piattini e fazzoletti di carta nell'erba fresca. L'Italiano Medio è così pigro che, anche con il cestino a mezzo metro di distanza, preferisce far cadere i suoi rifiuti sul terreno. "Tanto da solo non posso cambiare il Mondo" dice: e non li raccoglie. Questa è l'Italia". Fonte

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"No al carbone, fino all'ultimo respiro" Mobilitazione anti-carbone a Brindisi




"Ennesima iniziativa di protesta e sensibilizzazione a Brindisi indetta dal gruppo No al Carbone e che ha visto la presenza di oltre un centinaio di partecipanti, compresi i "ragazzi" del Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso di Taranto con un loro striscione, segno che le lotte per l'ambiente e la salute in Puglia hanno un unico denominatore comune: ribellarsi ai padroni dell'acciaio e dell'Energia..."
Continua qui

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Wangjialing, Cina: almeno 32 operai morti in miniera di carbone

Fonte

"Almeno 32 operai sono morti dopo l'inondazione avvenuta domenica 28 marzo nel fondo di una miniera di carbone a Wangjialing, nella provincia settentrionale cinese dello Shanxi. Il nuovo bilancio è stato reso noto dai soccorsi che erano alla ricerca di sei dispersi. Lo riferisce oggi l'agenzia Nuova Cina. Il precedente bilancio era di 28 morti e 10 dispersi."

Sempre da inscrivere nella serie "carbone pulito".

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11 aprile 2010

Il vescovo Reali: «Sergio vittima innocente: l'industria guardi meno al profitto e più alla vita»

Da Corriere.it/Roma

"Ai funerali dell'operaio morto nella centrale Enel,
monito del vescovo di Civitavecchia. Colleghi in lacrime..."

Al vescovo Reali e a tutti vogliamo ricordare le parole di Scajola nel giorno dell'inaugurazione di TVN (30/07/2008): «Si inaugura nuovo percorso con il grande investimento di Enel, con le alte tecnologie, con la capacità di discutere con il territorio (INSULTO!!), con le professionalità e con la perdita di qualche vita umana (OLTRAGGIO!!) si è riusciti a realizzare la centrale più all'avanguardia d'Europa (MENZOGNA!!)»

Come anche vogliamo ricordare la MESSA "NERA" celebrata dal defunto Mons. Chenis in quella stessa data, all'interno del cantiere per la riconversione a carbone di TVN-enel. Un atto vergonoso: benedire con una cerimonia religiosa una vera e propria fabbrica di morte per gli operai e per gli abitanti del territorio.

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10 aprile 2010

Sergio Capitani, celebrato il funerale

E' stato celebrato stamattina il funerale a Sergio Capitani, l'operaio 34enne morto a TVN

Vedi Civonline.it, "Lacrime e tanti fiori per l'ultimo saluto a Sergio Capitani"

Presenti anche alcuni tra i complici politici dell'evento luttuoso.

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Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem Uil contro la magistratura

I servi dei padroni non tardano a far sentire le loro voci.

E' trascorsa una settimana dalla morte dell'operaio Capitani, e Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem Uil già parlano di accanimento nei confronti degli indagati a TVN, già tornano a sputare sui diritti dei lavoratori e su quelli della cittadinanza tutta, rinnovando il loro sostegno ai ricatti occupazionali: son preoccupati che le indagini possano costituire un pericolo per l'occupazione cittadina.

Non solo. ma contestano anche la decisione di dismettere il quarto gruppo di TVS e fermare un'ulteriore riconversione a carbone.

Che vergogna. Insabbiamo tutto, continuiamo a negare l'evidenza, per l'interesse di pochi. Caplestiamo la salute di tutti e a legge, per quale vero motivo?

Quello che ormai tutti gli italiani conoscono. Certi sindacati DEVIATI hanno bisogno di questo humus per sopravvivere, per contrattare e spartire col padrone. la loro è una lotta strumentale ai fini del mantenimento di una posizione, che NIENTE HA A CHE FARE COL DIRITTO DEI LAVORATORI. Per non parlare del grave danno di immagine che arrecano all'idea stessa di "sindacato".

Una sortita in stile impeccabilmente berlusconiano. Mille volte vergogna.

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Prossima iniziativa sulla raccolta differenziata a Civitavecchia

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9 aprile 2010

Niente carbone e dismissione per il quarto gruppo di TVS

Comunicato stampa

NEGATIVO ILPARERE ISTRUTTORIO AI FINI DEL RILASCIO DELL'AIA PER IL QUARTO GRUPPO DELLA CENTRALE ELETTRICA DI TVS E RICHIESTO UN PIANO DI DISMISSIONE

Giovedì 8 aprile presso il Ministero dell’Ambiente alle ore 15.00, si è svolta la Conferenza dei Servizi per la richiesta di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla società elettrica Tirreno Power, proprietaria della centrale di Tvs con 3 gruppi a gas ed un quarto gruppo policombustibile.
La conferenza si è conclusa con l'accoglimento delle osservazioni di Simona Ricotti del Forum Ambientalista, Alessandro Manuedda, consigliere comunale di Civitavecchia e Marzia Marzoli del Movimento Nocoke Alto Lazio ,nell'ambito dello spazio riservato alle audizioni preventive ai fini del parere istruttorio della commissione ippc per il rilascio del'AIA per TVS.
Sono state ribadite le posizione di sempre,ossia che il quarto gruppo di TVS era fuori legge e che non poteva ottenere l'AIA e che andava per questo dismesso. Torrevaldaliga sud di Tirreno

power era autorizzata per una potenza installata, totale dei soli tre gruppi a gas a ciclo combinato,mentre il quarto gruppo fuori dai limiti consentiti dalla legge in fatto di inquinanti,continuava l'esercizio nonostante la commissione VIA avesse a suo tempo espresso un parere sulla dismissione del quarto gruppo di TVS.
La sorpresa della conferenza dei servizi e' stata la presenza del sindaco di Civitavecchia e della delibera comunale della mattina stessa,che esprimeva il suo parere sfavorevole al rilascio dell'AIA del quarto gruppo e la sua completa dismissione.
Per la prima volta Moscherini si e' trovato sulla stessa linea dei comitati e associazioni ambientaliste,posizione apprezzata dalle associazioni e dai comitati a meno che,il no, sia un punto fermo e che la posizione sia mantenuta,anche qualora si dovesse costituire un tavolo per un'eventuale convenzione economica tra la società' elettrica e il comune di Civitavecchia.
Grande la soddisfazione dei movimenti che da anni si battono per il rispetto e la tutela del territorio, preoccupati per la possibile riconversione a carbone del quarto gruppo di Tvs,di cui si parlava in maniera esplicita anche dai consiglieri comunali di Civitavecchia, dopo la irresponsabile autorizzazione concessa alla vicina centrale Enel di Torrevaldaliga Nord,sarebbe stata una catastrofe.
Le rappresentanti del Forum Ambientalista e del Movimento Nocoke ed il consigliere Manuedda hanno inoltre denunciato ai tecnici del ministero che la presenza di serbatoi di olio combustibile e ammoniaca all’interno di TVn richiederebbe il ricorso alla direttiva Seveso che riguarda gli impianti ad alto rischio di incidenti rilevanti. Pur se la quantità contenuta in tali serbatoi non risulta tale da dover essere sottoposta a tale direttiva, la sua applicazione sarebbe
giustificata dalla presenza intorno all’impianto di altri serbatoi, della stessa tipologia, sottoposti a tali legge. Questo ne aumenterebbe la pericolosità. Sarebbe inoltre auspicabile adottare qualsiasi precauzione possa contribuire a prevenire incidenti come quello avvenuto il sabato di Pasqua presso il cantiere Enel.
I sindaci del comprensorio erano assenti alla conferenza dei servizi perché' non hanno chiesto di essere invitati,come può il sindaco di Tarquinia lamentarsi proprio di questo?
La legge non prevede la presenza alla conferenza dei servizi di altre istituzioni oltre al comune ospitante l'impianto in esame,poteva pero' partecipare come hanno fatto i cittadini (ma era questa l’intenzione?) che hanno chiesto,semplicemente, un audizione ai margini della conferenza.
Invece di ingannare i cittadini con scuse improponibili,se volesse il sindaco Mazzola protestare per non essere stato invitato,lo facesse ai suoi riferimenti partitici, proponendogli una legge sulla maggiore partecipazione alle conferenze dei servizi dei sindaci dei comuni limitrofi.
Il movimento no coke Alto Lazio si rende disponibile a tutti i sindaci del comprensorio che vorranno partecipare alla prossima conferenza dei servizi di TVN,per il rilascio dell’AIA.
Potrebbe essere l’occasione per ribadire il no al carbone e un’adeguamento ambientale piu severo,oppure le compensazioni economiche che stanno incassando da tre anni faranno desistere i sindaci alla partecipazione?.
Speriamo che ci contattino al piu presto,per credere ancora che sia interesse politico dei sindaci difendere la salute dei cittadini e del territorio.

Movimento Nocoke Alto Lazio

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Il profitto delle compagnie del carbone conta più della vita umana?

Se lo chiedono su Grist, noto sito web statunitense che si occupa di tematiche ambientali con uno sguardo ampio. La riflessione è ispirata dalla recente morte dei 25 minatori nella Virginia, e l'incipit recita così:
"le norme che regolano la sicurezza del settore estrattivo sono scritte col sangue dei minatori"

L'articolo originale è qui, buona lettura

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