7 dicembre 2007

Inquinamento e nascite premature

Studiosi della UCLA School of Public Health (USA) hanno rilevato che le donne in stato di gravidanza che vivono in aree inquinate hanno un aumento del rischio del 10 - 25 % di dare alla luce bambini prematuri rispetto alle gravide che vivono in zone meno inquinate (1).

Lo studio effettuato nella Contea di Los Angeles, la più popolata degli Stati Uniti, ha preso in esame 2.500 donne che avevano partorito nel 2003. I ricercatori hanno accuratamente separato altri fattori di rischio di parto prematuro, come il fumo di sigaretta ed il consumo di alcool, dall’esposizione ad inquinanti quali le polveri fini e l’ossido di carbonio. In particolare, i risultati di questa ricerca hanno messo in evidenza come l’aumento del rischio nelle gravide esposte fosse soprattutto evidente se l’esposizione era avvenuta nel primo trimestre di gravidanza o nelle ultime settimane prima del parto.

Gli autori concludono che i governi DOVREBBERO effettuare una valutazione costi/benefici quando si prende in esame la necessità di ridurre l’inquinamento. Tale valutazione dovrebbe essere fatta non solo in termini economici ma, soprattutto, in rapporto ai gravi danni alla salute causati dagli inquinanti.

I risultati di un recente studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato in Italia quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri fini rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (2,3). La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori, complessivamente, sono responsabili dell’emissione in aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico (2,3).
B. Ritz, M. Wilhelm, K.J. Hoggatt, J. Kay, C. Ghosh. American Journal of Epidemiology, online publ.
European Commission: Airborne particles and their health effects in Europe. Brussels, ENV.C1/AZr March (2003).
TNO, 1997, Particulate Matter Emissions (PM 10, PM 2.5, PM 0.1) in Europe in 1990 and 1993, TNO Report No TNO-MER-R96/472, The Netherlands.

Giovanni Ghirga
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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