5 dicembre 2007

Nuovo incidente a TVN, la vita degli operai a rischio


Torna alto l'allarme al cantiere per la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord dove ieri mattina si è verificato l'ennesimo incidente. Un tirante di oltre cento chili di peso è precipitato da settanta metri di altezza finendo a poca distanza da
alcuni operai.
Lo riferisce in una circostanziata nota stampa il partito della Rifondazione Comunista che precisa come solo per una pura fatalità sia stata scongiurata l'ennesima tragedia. Per il partito è inconcepibile che a un mese e mezzo di distanza dalla morte di Michele Cozzolino non si sia registrato alcun serio progresso in materia di sicurezza ed entrare nel cantiere di Torre Nord per lavorare è come giocarsi la vita. Anche per questo secondo il Prc la
questione del cantiere più grande d'Italia non può restare un fatto di carattere locale ma occorre portare la situazione ad una gestione superiore, con il coordinamento di Comune, Provincia e Regione, con un rallentamento dei tempi di realizzazione dell'impianto, e con la pretesa di controlli sistematici, mentre vanno rimossi i responsabili in una situazione ormai insostenibile. In caso contrario vuol dire che l'amministrazione comunale sta solo facendo melina negli interessi di Enel, che certamente è disposta a pagare anche molti
milioni ma non a farsi legare le mani.

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