3 dicembre 2007

Si apre il vertice ONU a Bali - Quinto assalto Greenpeace in Italia, per dire NO al carbone

Attivisti di Greenpeace in azione nel porto di Brindisi, per dire NO al carbone.

© Greenpeace
Vietata l'archiviazione e la vendita. Guarda la Copyright policy per ulteriori informazioni.
ID Immagine: 1595117


"Dopo il blitz nella centrale di Cerano, questa mattina, attivisti di Greenpeace hanno effettuato un’altra azione di protesta, questa volta hanno tentato di simulare un attacco ad una nave carbonifera da oltre 36mila tonnellate, presso il molo di Costa Morena. Sulla fiancata della nave «Seaflower», gli attivisti hanno dipinto due messaggi in cui ribadiscono che il carbone è la prima causa del riscaldamento globale del Pianeta, ma poi sono stati bloccati e fatti allontanare dalle forze dell’ordine. L’azione è stata compiuta proprio oggi, tra le 7 e le otto del mattino, in concomitanza dell’apertura del vertice delle Nazioni Unite a Bali sui cambiamenti climatici. Presenti circa dieci attivisti su due gommoni e l’equipaggio composto da circa 30 persone, della nave di Greenpeace Arctic Sunrise. Restano comunque in allerta le forze di polizia, in quanto si ipotizza l’organizzazione a breve, di nuove manifestazioni."

Fonte: PugliaTv.it, vedi qui



"...Mentre i nostri attivisti sono in azione, a Bali si riuniscono i leader del mondo per parlare di clima. I risultati di questa Conferenza internazionale ci diranno se è possibile dare un futuro al Protocollo di Kyoto, mantenendo l'aumento della temperatura media del Pianeta al di sotto di +2°C, soglia di irreversibilità del fenomeno. Per fare questo è necessario che le emissioni di gas serra mondiali vengano stabilizzate al 2015, in vista di un loro dimezzamento al 2050.

E proprio in vista di Bali, Greenpeace nelle ultime settimane ha portato avanti una forte attività di denuncia contro la pericolosa dipendenza energetica dal carbone: dalla protesta in Sardegna contro Soru al blitz nella centrale Enel di Civitavecchia, dalla "visita" alla centrale di Brindisi all'azione via mare in corso contro una nave carbonifera.

L'Italia è un perfetto esempio di incoerenza politica sul tema del clima: pur appoggiando gli obiettivi di Kyoto a livello internazionale, non sta facendo nulla per ridurre le emissioni nazionali di CO2. Il Governo - azionista di maggioranza dell'Enel con il 30 per cento delle azioni - appoggia apertamente l'espansione del carbone in Italia voluto dalla Società..."

Fonte: Greenpeace.it, vedi qui il COMUNICATO



"Greenpeace chiede ai Governi riuniti a Bali di definire un percorso preciso per le trattative, in modo che i nuovi impegni per salvare il clima vengano definiti al massimo entro il 2009."

Altre azioni del genere sono state effettuate recentemente in India, Indonesia, Spagna, Regno Unito e Israele.


Il Movimento Nocoke è con Greenpeace






Nessun commento:

Posta un commento