No al carbone Alto Lazio

31 agosto 2007

"Etruria EcoFestival"

Riceviamo e pubblichiamo:

Etruria Eco Festival, due giorni di ottima musica per diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente e per uno sviluppo sostenibile

Venerdì 14 e sabato 15 settembre a Ladispoli un grande Festival multimediale per promuovere l’Etruria e per sensibilizzare su tematiche di grande attualità


Due giorni di musica per diffondere il messaggio del rispetto per l’ambiente, del diritto alla salute e ad uno sviluppo economico sostenibile. Venerdì 14 e sabato 15 settembre, Ladispoli (RM) ospiterà l’Etruria Eco Festival, evento no-profit promosso dal Circolo del Cinema Luce a Cavallo con la collaborazione del Comitato No Coke Cerveteri-Ladispoli e il patrocinio della Provincia di Roma e del Comune di Ladispoli.
Le principali ambizioni di questa prima edizione dell’Etruria Eco Festival sono quelle di animare un grande evento multimediale capace di richiamare un pubblico quanto più ampio possibile per veicolare, attraverso la buona musica ed un'atmosfera piacevole, un chiaro messaggio per il rispetto dell'ambiente, degli animali e dei diritti alla salute e ad un'alimentazione sana, oltre che promuovere a livello artistico, culturale e gastronomico il territorio esteso tra Ladispoli, Cerveteri e S. Marinella.
Ben sedici artisti e gruppi musicali d’importanza nazionale e locale hanno scelto di partecipare al Festival a titolo gratuito: Ratti della Sabina, Andrea Ra, Concido, Rein, Wogiagia, Roberto Angelini, ecc. Le esibizioni musicali, che si svolgeranno dalle ore 19.00 a dopo la mezzanotte, saranno alternate nei momenti di massima affluenza di pubblico dal prezioso contributo di medici ed esperti del settore ambientale che presteranno il loro contributo alla tutela dell’ambiente e alla lotta all’inquinamento: ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente, Coordinamento Medici per la Salute, GreenPeace, Rete Nazionale Rifiuti Zero, Comitato per l'Ambiente Gualdo Cattaneo, ecc. Per tutta la durata del Festival scorreranno su uno schermo immagini, video e diapositive inerenti a tematiche ambientali quali il clima, l’inquinamento atmosferico e delle acque, la gestione dei rifiuti, i problemi legati alle centrali elettriche a carbone, o inerenti alle bellezze del territorio denominato Etruria. Sono previsti, ma non ancora ufficialmente confermati, collegamenti in diretta wire-less e proiezioni di interviste esclusive rilasciate da altri grandi portavoce delle questioni dello sviluppo eco-sostenibile. Saranno presenti all’interno degli spazi del Festival con documenti e materiali informativi sulle proprie campagne in atto, le maggiori associazioni ambientaliste e culturali: GreenPeace, Italia Nostra, WWF, Legambiente, Agesci, ecc.
L’organizzazione dell’Etruria Eco Festival è stata diretta da una forte spinta etica e dalla volontà di produrre un impatto ambientale quanto più possibile debole. La promozione sarà fatta con materiali tipografici in carta riciclata, parte della fornitura elettrica sarà erogata da impianti fotovoltaici, verrà ridotta al minimo la produzione di rifiuti non riciclabili e non degradabili, saranno scelti alimenti e bevande genuini provenenti da realtà biologiche del territorio.
Per il grande impegno profuso dai volontari organizzatori dell’Evento e per l’importante contributo di testate giornalistiche quotidiane, periodiche, radiofoniche e televisive, e dai nuovi mezzi d’informazione on-line, l’Etruria Eco Festival ha certamente la speranza di valicare la dimensione territoriale della sua portata e richiamare un pubblico molto vasto. L’area che ospiterà l’Evento si presta particolarmente a questo obiettivo, trattandosi di un’area verde di circa tre ettari posta tra la spiaggia e il Bosco di Palo. L’apertura dei cancelli, su via dei Delfini a Ladispoli, è prevista entrambi i giorni per le ore 18.00 e non prevede alcun biglietto d’ingresso.


UFFICIO STAMPA
ETRURIA ECO FESTIVAL

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progetto TREC - Energia pulita dai deserti

Vedi all'indirizzo web:
http://www.trecers.net
http://www.trecers.net/yourvoice.html

"L’iniziativa TREC

La Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation (TREC) è un’iniziativa nel settore delle energie rinnovabili promossa dal Club of Rome, dalla Fondazione per la Protezione del Clima di Amburgo e dal Centro Nazionale di Ricerca sull’Energia della Giordania (NERC).
Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 2003, si è proceduto allo sviluppo del progetto DESERTEC per la sicurezza dell'approvvigionamento di energia e di acqua e per la salvaguardia del clima in Europa, nel Medio Oriente (Middle-East) e nell’Africa del Nord (North Africa) (EU-MENA), la cui finalità è la promozione della cooperazione tra i paesi della “fascia del sole” con quelli della “fascia della tecnologia”. Attualmente TREC sta trasformando questo piano in realtà, coinvolgendo il mondo della politica, dell’industria e della finanza. Il cuore di TREC è una rete internazionale di scienziati, personalità politiche e altri esperti nel campo delle energie rinnovabili e nel loro sviluppo. I membri di TREC (circa 50, tra cui Sua Altezza Reale il Principe Giordano El Hassan bin Talal) sono in costante contatto con i governi nazionali e con gli investitori privati, con l’obiettivo di far conoscere i benefici derivanti dall’utilizzazione in comune dell’energia solare ed eolica, sviluppando a tal fine metodologie e progetti specifici in tale settore.

Due studi del DLR
TREC è stato fondato con la finalità di assicurare all’Europa e ai paesi della fascia del sole, rapidamente e a buon mercato, energia pulita mediante la cooperazione dei paesi dell’ EU-MENA. L’energia dal deserto, in aggiunta alle sorgenti europee di energia rinnovabile, è in grado di accelerare il processo di riduzione delle emissioni europee di CO2 e può contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento europeo di energia. Allo stesso tempo può assicurare posti di lavoro, profitti, acqua potabile e un miglioramento delle infrastrutture per i popoli del Medio Oriente e dell’Africa del Nord (MENA). TREC ha partecipato alla realizzazione di due studi che hanno stimato il potenziale delle fonti rinnovabili nei paesi MENA, le necessità energetiche e idriche tra la data attuale e il 2050, nonché lo sviluppo di una rete elettrica che colleghi i paesi europei con quelli della sponda meridionale del Mediterraneo (Collegamento EU-MENA). Questi due studi sono stati commissionati dal Ministero tedesco dell’Ambiente, della Protezione della Natura e della Sicurezza Nucleare (BMU) e sono stati svolti dal Centro tedesco di Ricerca Aerospaziale (DLR). Lo studio ‘MED-CSP’ è stato realizzato nel 2005, mentre lo studio ‘TRANS CSP’ è stato completato nel 2006. E’ attualmente in corso lo studio ‘AQUA-CSP’ sulle necessità, il potenziale e le conseguenze della desalinizzazione mediante energia solare nei paesi MENA"

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"Da Cerano a Civitavecchia. Storie distanti e problemi comuni (ENEL, PD e dintorni)"


Riportiamo parte del contributo a firma di Pino De Luca, apparso sul sito BrindisiSera a questo link

"...Mi ha scritto Mauro, da Civitavecchia, raccontandomi che legge Brindisisera (www.Brindisisera.it) e che anche a Civitavecchia l’ENEL si comporta come a Brindisi. E anche a Civitavecchia la stampa e le forze politiche si comportano come a Brindisi. E anche a Civitavecchia ci sono una miriade di movimenti che si oppongono alla megacentrale a carbone, ma che non cambia nulla.

Se tanto mi da tanto, caro Mauro, non dovremmo capire la ragione per la quale la gente si oppone ma le cose si fanno ugualmente? Non è difficile capirlo, io mi provo a spiegarlo ma forse non ci riesco per mio limite. Allora ci riprovo, per Mauro e per quanti possono aiutarci a capire. L’altra sera, a Campo di Mare, si è discusso del carbone della Centrale Federico II, le cronache riportano ampi stralci di quella discussione e anche le risposte dell’ENEL.

Premesso che non ho nulla contro l’ENEL e che giudico assolutamente legittimo che quella azienda persegua gli interessi suoi e dei suoi azionisti, è assolutamente legittimo che la classe politica, di governo o di opposizione, debba perseguire gli interessi collettivi anche a costo di sacrificare quelli dell’ENEL.

Purtroppo questo non accade perché gran parte della classe politica, qui, preferisce curare gli interessi dell’ENEL piuttosto che quelli collettivi. Anche ciò è assolutamente legittimo ma basta dirlo, non si può la mattina agitare la bandiera della tutela ambientale e la sera fare gli interessi della lobby del carbone, prendere i voti della popolazione giurando e spergiurando sulla difesa della salute e dell’aria e dell’acqua e del territorio e della verde valle, e poi usare gli stessi voti per sostenere i tutori di un modello di sviluppo legittimo ma opposto a quello per il quale si chiedono i voti.

Un esempio. Le istituzioni locali (Provincia e Comune), qui a Brindisi, sono amministrate da Centrosinistra la prima e Centrodestra il secondo. Sulla riduzione del carbone alla Federico II vi è accordo. Il punto è che su questa storia vi è il parere pesante del Ministro Bersani che invece ha una visione diversa, fosse per lui si raddoppierebbe la produzione di energia da combustibile fossile e si farebbe pure un bel rigassificatore e magari anche un po’ di policombustione con i rifiuti campani.

Bersani ha una idea e la esprime. Qui, nella sua area politica che appoggia il governo della Provincia, si esprime il parere opposto. Normali dinamiche nella dialettica politica? Ma nemmeno per sogno. Il fior fiore della politica brindisina dei DS, nello schierarsi per le elezioni del leader nel nuovo PD, ha scelto Bersani come punto di riferimento!!!

Ci sarà una ragione per la quale il PD entusiasma zio Mino ma non convince Mario?

Per completare il quadro, qualche giorno fa il Coordinatore Provinciale di AN, Sen. Euprepio Curto, denunciava alla stampa di “oscure manovre nella vendita sottocosto di terreni ENEL” a esponenti politici. Se pensate che era un attacco alla sinistra vi sbagliate, gli esponenti politici coinvolti in questa denuncia erano e sono di Forza Italia.

Caro Mauro, a te, impegnato come medico e come cittadino per una società più vivibile, chiedo se non sia possibile anche una società più chiara e più esplicita anche nelle forze in campo. Non sarebbe il caso che i movimenti di Civitavecchia e di Brindisi ragionassero insieme di un modello di sviluppo diverso, magari più orientato alla vita di tutti piuttosto che al dominio di pochi?..."

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24 agosto 2007

L'ecatombe nelle miniere di carbone

Spaventose le cifre dei morti nelle miniere di carbone, ogni anno. Solo in Cina si viaggia sulle 20.000 annue (Fonte: AsiaNews, ANSA, vedi qui).
Una tremenda emorragia di vite umane che evidentemente è tollerata senza che si sollevi alcun problema: si tratta dei costi previsti dal business delle lobbies e dalle amministrazioni politiche conniventi e corrotte, come il nostro governo Prodi. Insomma, un prezzo che è stato già messo in conto. Direbbe qualcuno: inutile stupirsi, "siamo realisti", "il progresso deve andare avanti". Tornano in mente le parole dell'ingegnera ambasciatrice Enel in "Anno Zero" di Santoro (16/05/07), i suoi occhi che brillavano allucinati descrivendo il "progresso" e il cuore scosso per il fatto che i presenti non stessero afferrando quelle che per lei erano chiare evidenze (ma supportate da cosa?).
Solo uno spaventoso abbrutimento delle coscienze può essere all'origine di espressioni come quelle appena ricordate: questi riferimenti al "realismo" (cinismo è il termine appropriato) che rinunciano a proporre qualcosa di ulteriore rispetto all'esistente non scandalizzano nessuno. Ma non trovo motivo di consolazione nel fatto che quanti si abbandonano a simili sconcezze non hanno in genere la benché minima idea di cosa i termini "progresso" e "realtà" significhino. Di quante derive di senso possano mostrare questi termini, e della scelta etico-razionale che c'è (o meno) dietro. Espressioni che sentiamo proferire tutti i giorni, con una leggerezza disarmante, come se bastasse un flebile riferimento implicito al senso comune per chiarirne il significato: è solo un modo per mascherare la propria responsabilità.
Dipende da noi scegliere cosa i termini progresso e realtà significhino, con un impegno quotidiano che traduca in azione concreta il senso con cui sostanziamo quelle parole.

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22 agosto 2007

Petizione: Bersani fermi le riconversioni a carbone o si dimetta

Bersani fermi le riconversioni a carbone o si dimetta

clicca qui per leggere e firmare: http://www.petitiononline.com/bersani/petition.html

Fate girare la notizia!


(nel firmate ricordate di indicare nome e cognome!)

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11 agosto 2007

World Energy Council: PROPONIAMO UN DIVERSO MODELLO ENERGETICO


APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE CHE PROPONGA UN NUOVO MODELLO ENERGETICO PER UNA NUOVA ECONOMIA

Dall'11 al 15 novembre, si tiene a Roma il 20° Congresso mondiale dell'energia, organizzato dal World energy council, dedicato a prefigurare i futuri scenari energetici globali, centrati ancora sulle fonti energetiche fossili, sul rilancio nucleare e sul massimo profitto a discapito di fonti rinnovabili, risparmio energetico, pace, salute, ambiente.
Un appuntamento triennale ospitato per la prima volta in Italia, che torna a svolgersi in Europa dopo 15 anni e che vede la partecipazione massiccia di tutte le multinazionali dell'energia e delle grandi imprese di stato.

La questione energetica mai come ora è apparsa in tutta la sua gravità. L'era dei combustibili fossili, che ha determinato l'attuale assetto dell'economia mondiale, sta mostrando tutti i suoi limiti: l'esauribilità delle fonti e le guerre per il loro approvvigionamento, l'inquinamento provocato dai processi di combustione conseguenti e le alterazioni climatiche drammaticamente sempre più evidenti, determinano una situazione ormai insostenibile.
Ad aggravare la situazione, a fronte della scarsità di petrolio e gas, viene sempre più proposto l'uso del carbone, con il suo carico inquinante e alterante del clima.

A Roma si incontreranno proprio quei soggetti che hanno la responsabilità dell'attuale situazione: Ministeri e multinazionali energetiche di 94 paesi, coloro che hanno, con le loro politiche, giustificato le terribili guerre che insanguinano il Medio oriente e i paesi del Centro Asia.
Mai come ora, la questione energetica, con i suoi risvolti tragici che opprimono il mondo, può essere affrontate con intelligenza e successo. La scienza, quella non asservita ai potenti e agli speculatori finanziari, è in grado di indicare nuove vie per fornire l'energia necessaria alla vita di tutti.

Il potere costruito sul petrolio e i suoi affini, assicurandosi il controllo del Mondo con la giustificazione di garantire benessere e "democrazia". Mai come ora tutto ciò appare falso: lo squilibrio fra popolazioni fornitrici e paesi consumatori; le terribili conseguenze sul clima a danno di tutti; lo sconvolgimento dei territori dove si perpetua il dominio con l'imposizione di megainfrastrutture, centrali ed inceneritori sempre più invasivi anche se falsamente meno inquinanti.

A tutto ciò si aggiunge la scellerata proposta di chi vorrebbe realizzare nuove centrali nucleari, senza rendere conto dei disastri che questi impianti hanno provocato, tanto più gravi se confrontati con le scarse quantità di energia fornita a livello mondiale, quasi sempre foglia di fico per coprire gli intenti militari che si celano dietro tale proposta "innovativa".

Proponiamo in quegli stessi giorni una forte mobilitazione, un incontro di popolazioni e nuovi saperi, per dire loro cosa realmente bisogna fare per salvare gli esseri viventi dalla catastrofe verso la quale "lor signori" ci stanno portando.

Mai come in questa occasione è giusto indicare a noi e a loro la strada per un "Nuovo Mondo Possibile", tanto caro ai movimenti che in questi anni si sono mobilitati contro guerre ed ingiustizie mondiali e locali, per chiedere che quanto finora è servito a distruggere serva a creare benessere.

Questo appello lo rivolgiamo a tutti coloro che sentono il dovere ed il diritto di definire ed indicare questa strada. I saperi e le testimonianze di coloro che hanno subito e stanno subendo le conseguenze dell'attuale modello energetico debbono incontrarsi.
Ci rivolgiamo anche a tutte quelle forze politiche e sociali che non accettano più l'attuale sistema economico consumistico e le sue false verità.

I costi sociali ed economici delle grandi infrastrutture e dei grandi sprechi possono essere indirizzati verso un nuovo modello che abbia al centro una parola d'ordine: "l'Ambiente per una Nuova Economia", con grandi benefici per il mondo del lavoro pesantemente attaccato e i territori devastati.

Il nostro obiettivo vuol essere, così come indica il Contratto Mondiale per l'Energia, quello di garantire un nuovo modello energetico mondiale che garantisca a tutti equamente l'energia necessaria per vivere dignitosamente, senza distruggere le foreste per produrre carburanti o deportare popolazioni per realizzare le grandi dighe, ma anche riducendo gli impatti da carbone.
Sistemi efficienti, mezzi per ottenere energia da fonti rinnovabili non inquinanti come il sole, il vento, le maree, ecc. sono disponibili. I veri ostacoli a che ciò possa avvenire sono proprio fra coloro che si incontreranno a Roma dall'11 al 15 novembre per rinnovare il rito che confermi il loro potere.
Mobilitiamoci per affermare un modello diverso.

Vedi
www.worldenergy.org
www.wec-italia.org


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8 agosto 2007

"Il registro della salute? Uno specchietto per le allodole"

Le (presunte, ndr) buone intenzioni che animano il sindaco Moscherini nel suo confronto con l’Enel non cambiano la sostanza delle cose. Il registro della salute (meglio definirlo delle malattie), i medici sentinella, il canone ambientale (ovvero soldi in cambio di sofferenza) sono inutili specchietti per le allodole che vorrebbero, da una parte, farci credere che il carbone non fa male e, dall’altra, rassicuraci che, se qualcosa dovesse accadere, le “sentinelle” ci avvertirebbero in tempo.Questa è una colossale mistificazione. Il principio di precauzione, nella formulazione accolta dai trattati multilaterali sulla protezione dell’ambiente, presuppone, come è noto, una sorta di inversione dell’onere probatorio, ponendo a carico di chi intende svolgere una certa attività rischiosa (e non a carico delle vittime potenziali) l’onere di dimostrare che quella attività non crea una minaccia per l’ambiente e l’habitat umano, nonché l’onere di adottare le misure idonee a fugare i rischi potenziali collegati o conseguenti all’attività considerata.In poche parole non siamo noi che dobbiamo dimostrare sulla nostra pelle o su quella dei nostri figli che il carbone fa male scrivendo il nostro nome su un registro quando sarà troppo tardi per rimediare, ma è compito dell’Enel dimostrare che il suo carbone “pulito” non danneggia l’ambiente. La ormai famosa nota dell’esperto Enel , che consigliava di coltivare a Civitavecchia fiori e non vegetali destinati all’alimentazione, già da sola dimostra che ciò non è possibile ed allora ci si dice che il carbone inquinerà meno di prima come se, conoscendo il prima, in un territorio in cui insistono altre centrali, un porto pestifero ed un traffico intenso, questo ci rendesse tranquilli. Una mole impressionante di dati scientifici conferma la gravità dei danni causati dai prodotti della combustione del carbone ed in particolare dalle polveri fini che passano nel sangue in pochi secondi superando facilmente il filtro polmonare. Tutti gli organi sono, quindi, danneggiati da queste polveri e non ci vogliono anni perché questi danni si manifestino ma, come nel caso dell’infarto cardiaco, poche ore (avete letto bene: ore). Quello che doveva essere “osservato” è stato già osservato, quello che si doveva sapere, si sa. Non si tratta più di precauzione, ma di prevenzione.Ogni colpevole ritardo nel fare ciò che è necessario per tutelare seriamente la salute dei cittadini sarà responsabilità di tutti coloro che , istituzionalmente, ne hanno il compito.
dott. Marco Di Gennaro

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3 agosto 2007

Anche Savona contro il carbone

Il Comune di Savona, assieme ai Comuni di Vado Ligure e Quiliano, alla Provincia e dalla Regione Liguria dicono no al potenziamento a carbone di Tirreno Power a Vado Ligure. Fonte: http://www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=24213

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30 luglio 2007

Agli amici di Brindisi

Carissimi amici di Brindisi,
è con grande piacere che abbiamo appreso la notizia della vostra iniziativa prevista per il 29 luglio prossimo.
Per motivi di carattere logistico non abbiamo potuto essere presenti fisicamente a questo appuntamento, ma da settembre prossimo auspichiamo sia possibile intraprendere delle azioni incisive unitarie a carattere nazionale: inizia da qui per noi un percorso da fare insieme, all’insegna del mutuo aiuto, per sconfiggere quei poteri forti a cui interessano soltanto gli introiti economici e mai la salute pubblica o lo sviluppo reale di un territorio. Ci vogliono ignoranti e supini, pronti a subire senza alzare la testa. Il movimento "NO COKE" somiglia ad una scossa di terremoto che sta gradualmente spazzando via l'omertà e l'ignoranza della gente in materia di politica energetica.
Ignoranza ed omertà sono i pilastri su cui poggiano i poteri forti e le consorterie che da essi derivano.
Grazie alla rete, ora la gente ha modo di accedere all'informazione libera e di mettersi in contatto con chiunque voglia condividere delle battaglie combattute sulla base di principi e valori e a tutela dell'interesse collettivo: abbiamo quindi il partito della gente contro il partito degli interessi di lobby.
Ed è appunto la fiducia e la speranza che tutti noi riponiamo nel Movimento, di cui Voi siete una componente essenziale, che ci dà adito ad andare avanti impegnandoci fino in fondo nella nostra sacrosanta battaglia.
Abbiamo la fortuna di vivere in un'epoca in cui i potentati economici cominciano a sentir vacillare la propria onnipotenza e la sicurezza dell'eterna impunità: in questo Paese la gente sta maturando un certo "senso del diritto", si sta prendendo coscienza, in maniera pregnante e concreta, del fatto che - come recita la Costituzione - "la sovranità appartiene al popolo".
Vogliamo raccontare l’esperienza di uno dei tanti comitati spontanei di cittadini che combattono contro l’utilizzo del carbone,in un comprensorio intorno al polo energetico di Civitavecchia e Montalto di Castro che vive di turismo e di agricoltura.

Credendo fermamente di dare a voi il coraggio e la forza di combattere.

In un momento in cui tutti credevano che fosse troppo tardi per impedire la riconversione a carbone di TVN a Civitavecchia,abbiamo alzato la testa ed è bastato dire:

“Non possiamo più rimanere a guardare” e da un’idea di due persone si è passati alla concretizzazione di un movimento di massa, che si è arricchito di altre persone indispensabili oggi per il movimento, tutti apportano con la loro creatività e attivismo qualcosa. Da lì una prima manifestazione in città, abbiamo chiamato a rapporto tutti i politici di tutti gli schieramenti, tutti dal palco hanno con veemenza detto NO No e poi No al carbone …ma di fatto nulla è cambiato. Abbiamo fatto votare per ben tre volte il consiglio comunale contro il carbone, contro le compensazioni di Enel. Abbiamo occupato la Strada Statale Aurelia per quasi tre giorni, inutile dire come molti giornali abbiano censurato o minimizzato la notizia, sulla strada c’era addirittura un cartello che diceva ‘lavori in corso’ invece era febbraio e sulla strada c’eravamo noi con le tende e tanta determinazione. Anni di manifestazioni non hanno però portato a gran ché. Allora abbiamo cambiato tattica: azioni incisive basate sulla documentazione, da presentare ai Ministeri, azioni eclatanti pacifiche: vedi sciopero della fame ad oltranza e occupazione della sala comunale per circa tre mesi, poi lo sciopero si è diffuso a macchia d’olio in tutto il comprensorio e molte città hanno seguito l’esempio che ha suscitato l’interesse dei media ma un grazie particolare va sicuramente a Beppe Grillo il nostro promoter a livello mediatico che ci ha accolti sul palco a Roma per tre serate consecutive a raccontare il nostro dramma e poi è venuto da noi ad incoraggiarci (vedi annozero di Santoro, vita in diretta e tanti altri programmi televisivi e radiofonici). A seguire c’è stata la marcia dei 100 km a piedi verso Roma con tappa finale davanti al ministero di Bersani. Abbiamo dato il via al tavolo della salute e non sono stati i politici a farlo ma 50 donne vestite di nero, a lutto, che hanno steso davanti al ministero della salute di Livia Turco decine di bambolotti nudi ed esanimi, purtroppo non una pura metafora ma una realtà nei territori vessati e piegati alla logica e alla sudditanza energetica. Livia Turco ci ha ricevuti e così è iniziato il tavolo sulla salute. Abbiamo organizzato manifestazioni di piazza con le scuole facendo costruire ai ragazzi girandole e specchi simbolo dell’unica energia che vuole oggi questo territorio vessato da settanta anni dalla logica energetica. C’è persino chi si è messo sul cornicione di un teatro per dire ancora una volta basta al carbone all’olio combustibile alla logica ‘tanti soldi a pochi e danno per tutti’. Nei mesi di occupazione del comune di Tarquinia abbiamo ricevuto la visita di tanti comitati provenienti da tutta Italia: è incredibile come tanta gente si stia movendo non sentendosi più rappresentata dai politici. La politica deve ritrovare una vicinanza con la gente altrimenti non ha senso di esistere. Noi come voi viviamo di agricoltura e di turismo se ci si lede questo diritto oltre a quello della salute che cosa ci rimane…si parla sempre di duecento o trecento posti di lavoro dentro le centrali e si dimentica che qui migliaia di persone perdono i loro introiti…e…la loro salute vergogna!!!! E vergogna soprattutto per quei politici che vivono su queste terre e che non fanno nulla per salvaguardarle. Si vuole esportare al centro sud una politica di disastro ambientale, il sud non può essere industriale, non può essere la brutta copia del Nord il nostro futuro, quello che nessun cinese o giapponese ci può copiare è l’ambiente e l’archeologia, la cultura, distrutto questo ragazzi non ci rimane che piangere!!! Prima di arrivare a ciò però chi vuole la distruzione di queste terre dovrà lottare, perché noi non demordiamo anche se spesso ci sentiamo stanchi , esausti , poi c’è sempre qualcuno che sa ancora alzare la testa e ridà coraggio a tutti. Ragazzi, voi tutti che siete qui oggi non lasciatevi abbattere, non vi lasciate annientare dalla logica del ’tanto non si può fare nulla’ , logica in cui sguazzano le lobby e chi vuole guadagnare sulla nostra pelle.

Il cammino è ancora lungo e tortuoso: tuttavia le avvisaglie del cambiamento ci sono e lasciano ben sperare per il futuro. Il 16 giugno scorso, grazie anche alla Vostra adesione inviata a distanza via posta elettronica, a Gualdo Cattaneo è nato il Coordinamento Nazionale dei Comitati per l'Energia Pulita (CoNEP). Il primo atto politico del Coordinamento dovrà essere la promozione di un referendum popolare sull'abolizione dell'uso di carbone, pet coke e cdr come fonti energetiche.

Per ora il Coordinamento è solo un progetto comune condiviso da molti Comitati ecologisti, ma quanto prima si dovrà provvedere a strutturarlo con una rappresentanza nazionale e varie rappresentanze locali.

Questa lotta al carbone la dedichiamo ai nostri figli

Con l'auspicio di incontrarVi personalmente quanto prima, Vi
abbracciamo tutti fraternamente.

Comitato NO COKE Alto Lazio
Coordinamento dei medici del comprensorio di Civitavecchia
Comitato per il NO AL CARBONE di Porto Tolle (RO)
Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo (PG)
Comitato per Scarpino (SV)

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Il solare nel deserto - una immensa opportunità

Pensiamo alla vastità del deserto del Sahara, per realizzare una vera a propria svolta energetica. Un investimento che si rivelerebbe non solo produttivo, ma anche lungimirante: entro la metà di questo secolo la popolazione africana che vive affacciata sul mediterraneo raddoppierà, e il consumo energetico inevitabilmente aumenterà. Un investimento che servirebbe anche a far fronte ad un’altra esigenza strettamente legata al deserto e al fenomeno della desertificazione: quella del reperimento di acqua, che sempre più richiederà energia.
Lo studio punta sul solare termodinamico, e non utilizzando i pannelli fotovoltaici. I raggi del sole verrebbero quindi catturati da enormi specchi, che trasformano la luce in calore, fino a raggiungere una temperatura di 400 gradi. Il calore serve a riscaldare un liquido o un gas per mettere in moto delle turbine, e produrre quindi energia. Anche di notte, grazie alla "forza d'inerzia". E con vantaggi anche indiretti: appunto la desalinizzazione dell’acqua, se vicino al mare, e anche la possibilità di avviare una parziale agricoltura, all’ombra degli enormi pannelli.
Per il trasporto dell’energia pulita, lo studio ipotizza un collegamento tra i paesi del Mediterraneo e quelli europei e del Medio Oriente, attraverso una rete fitta di impianti di connessione che prendono energia dal sole del deserto africano. Un’operazione molto meno costosa di quello che si potrebbe pensare: la previsione è di un millesimo di euro a Kwh nel 2050, grazie alle moderne linee di trasmissione a corrente continua ad alto voltaggio.

Per l’Europa sarebbe la fonte energetica più economica mai impiegata finora, con il vantaggio di non essere inquinante. La parola ora ai governi europei: avranno la volontà politica di investire sul deserto?

Fonte: www.ariannaeditrice.it
Vedi anche: www.trecers.net/index.html

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Carlo Bernardini: illusione del carbone pulito

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