No al carbone Alto Lazio

20 settembre 2007

WWF: dall'Enel i saldi del carbone

WWF: IL CARBONE NON E' PULITO E NON E' ECONOMICO

Non è casuale la concomitanza delle dichiarazioni di oggi dell’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti con il discorso del presidente della Commissione Europea. In occasione della presentazione del terzo pacchetto sulle liberalizzazioni dei mercati energetici dell’Unione, Barroso ha sottolineato come la liberalizzazione sia funzionale al raggiungimento di obiettivi precisi di riduzione delle emissioni e alla sempre maggiore penetrazione di energie rinnovabili.

All’amministratore delegato di Enel, che persevera nell’investire in fonti incompatibili con la lotta ai cambiamenti climatici e oppone un’ultima resistenza alla liberalizzazione, evidentemente la conferma della linea europea non è piaciuta. Da qui e nuovamente, dopo lo spauracchio black-out di qualche giorno fa, Conti cerca di recuperare consenso offrendo sconti miracolosi (fino al 20%) con l’opzione “carbone pulito”, pur sapendo che non sarà affatto così, al contrario.

Di fronte a un obiettivo di riduzione delle emissioni del 6,5%, la Direttiva Europea dell’emission trading introdurrà già dall’anno prossimo un costo aggiuntivo per le centrali a carbone. Tale costo sarà direttamente scaricato nelle tasche dei consumatori italiani, che peraltro sono penalizzati da una liberalizzazione ancora incompleta. L’Unione Europea ha già anticipato obiettivi di riduzione al 2020 del 20% e del 30%, da conseguire attraverso l’incremento dell’efficienza energetica e la promozione delle energie rinnovabili.

Promettere miracolose diminuzioni in bolletta costituisce un miraggio che si sa bene di non potere e non volere concretizzare. Peraltro in nome di un carbone pulito che al momento non esiste: il WWF chiederà conto all’Enel dell’uso di tale formula, che costituisce una comunicazione non corretta nei confronti dei cittadini, specie in presenza di una mera sperimentazione su siti non ancora verificati e verificabili della cattura e stoccaggio del carbonio.

Quanto costerà al consumatore italiano raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 se il nostro paese continuerà ad incrementare le proprie emissioni aumentando la produzione a carbone? Moltissimo: e non si illuda l’Enel di far pagare tale prezzo a consumatori e a contribuenti.

WWF Italia ufficio stampa
06-84497.377, 213, 265, 373, 463

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18 settembre 2007

Sfiduciato Nando Simeone

Per ascoltare un'intervista sulle ragioni della sfiducia al vicepresidente della Provincia di Roma fai clic qui.

Non per caso la copertura mediatica dell'evento è stata nulla.

Contro la decisione è stato diffuso un appello, visibile a questo indirizzo
Prime adesioni:

Piero Bernocchi (Cobas); Salvatore Cannavò (Deputato); Comitato di quartiere Alberone; Nunzio D’Erme (Action); Giulio Calella (Ass. Sinistra Critica); Antonio Di Simone (Segreteria Sdl Roma); Elisa Coccia (Ass. Sinistra Critica); Esc_Atelier occupato; Pasqualino Fabi (consigliere PRC municipioI); Danilo Corradi (Ass. Sinistra Critica); Nella Ginatempo (Bastaguerra); Armando Morgia (Cons. PRC VIII municipio); Adriana Spera (capogruppo Prc Comune Roma); Roberto Rossetti (Assessore III municipio); USI/Ait. Antonello Sotgia(urbanista);Laura Marchetti (Architetto);Claudio Ortale (Capogruppo PRC municipio 19);Caterina Patti(assessore municipio 19)Fabrizio Burattini(segr.CGIL Roma Sud);Silvio Messinetti (CPF Roma), Movimento Nocoke

Per aderire all’appello: n.simeone@provincia.roma.it

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16 settembre 2007

Nuovi no al carbone - Saline Ioniche

Riceviamo e pubblichiamo

"Ormai esausti e spossati da un'interminabile guerra, della quale sapevano di non essere ancora vincitori, i Greci ricorsero all'ultima arma dello stratagemma e dell'insidia. Costruirono un enorme cavallo fatto con legno di abeti e lo lasciarono sulla spiaggia ai piedi della città, dando così a credere di tornarsene in patria abbandonando l'impresa guerresca e di lasciare sul luogo quel cavallo votivo per propiziarsi gli dèi sulla via del ritorno. Ma in quel cavallo si nascondeva l'inganno: nella grande pancia vuota del destriero di legno avevano preso posto, ben nascosti, armi e guerrieri. A Virgilio e al libro II dell’Eneide si saranno senz’altro ispirati i cospiratori del carbone. Vogliono fare una centrale a carbone in uno dei tratti di costa più belli d’Italia, ad alta vocazione turistica, ambientale e faunistica e per farci credere che non sia così costruiscono un cavallo di Troia: l’Isola della Sostenibilità Energetica. Praticamente un involucro di legno all’interno del quale c’è, mal celata, la centrale a carbone. Proprio come i guerrieri e le armi dei greci all’interno della pancia del cavallo. La maggior parte dei troiani cedettero all’inganno, ci fu chi come Laocoonte fu colto da sospetto, ma alla fine la macchina da guerra fu portata dentro le mura. Gli armati scesero a terra e fecero scempio. Ma per fortuna i tempi cambiano e il popolo reggino è un po’ più scaltro. Come Laocoonte tutti ci siamo opposti a questo progetto insensato. Forze sociali e politiche, associazioni ed Istituzioni. A dire il vero non tutti. Non abbiamo sentito ancora il Comune e il Sindaco della città di Reggio Calabria, capoluogo di provincia e comune contiguo alla dannosa opera. Crediamo che, così come ha già fatto il Consiglio regionale e, ancor di più, la Provincia di Reggio Calabria, che ha addirittura annunciato l’esistenza di un progetto di valorizzazione e di sviluppo turistico ed ambientale che va in tutt’altra direzione rispetto a quelli di “Sei”, anche il Consiglio comunale, se davvero crede nella vocazione turistica come motore per lo sviluppo del territorio, debba contrastare il progetto della centrale a carbone e sostenere l’idea di uno sviluppo diverso che è quello per cui da sempre ci si batte dalle nostre parti. Per quanto ci riguarda chiederemo sin da subito un confronto con la Provincia per conoscere meglio, e per attivare tutte le strade che ne consentano la realizzazione, del progetto di sviluppo turistico ed ambientale.
Se saremo tutti uniti e compatti il cavallo di Troia questa volta non entrerà nella città.
Francesco Alì - Segretario generale Cgil Reggio Calabria"

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14 settembre 2007

Enel alza, Bersani "schiaccia"

Altri articoli che riflettono sui movimenti del partito plutocratico trasversale del carbone, a partire dalle ultime indecenti sortite terroristiche di Enel e Bersani.
Vedi EcoAlfabeta, Petrolio, Altreconomia, il comunicato di Legambiente,

Quanto alle conclusioni della Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici 2007, possiamo "tranquillamente" archiviare ogni aspettativa di presa di posizione credibile e concreta sulle rinnovabili e contro il carbone. Pecoraro Scanio ha fallito, e con lui l'Italia.
Il ministro dell'Enel Bersani si mostra deciso a continuare ad affermare la sua "razionalità" a-progettuale e distruttiva, sostanzialmente rappresentabile dalle affermazioni: "mal comune mezzo gaudio, se tutti inquinano perché dovremmo comportarci diversamente noi?".
Un pensiero velenoso che contraddice il senso della partecipazione alla democrazia, e pericolosamente diseducativo per le nuove generazioni. Senza parlare della beffa aggiuntiva, visto che la sinistra che lo sostiene, intanto, cerca di raccogliere i voti di chi è sensibile alle problematiche ambientali.
...E si meravigliano se c'è chi raccoglie masse per distrugggere i partiti.

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Bersani contestato alla Conf. naz. sui cambiamenti climatici '07

COMUNICATO STAMPA NO COKE ALTO LAZIO
14 SETTEMBRE 2007

TARQUINIA – Bandiere e striscioni del No al carbone contestano alla F.A.O. (Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici 2007, ndr) la politica energetica del Ministro Bersani e dell’ex ministro all’ambiente Matteoli. Il Movimento No Coke Alto Lazio fa sentire il suo dissenso al Convegno sui Cambiamenti Climatici e il surriscaldamento globale. Bersani vanifica e minimizza le dettagliate relazioni tecniche degli scienziati che nei due giorni si sono alternati sulla platea mettendo in evidenza i seri rischi che incombono sul pianeta se non si inverte la tendenza. Ma i rappresentanti del movimento No Coke hanno ricordato al Ministro che la lotta contro la riconversione di Torre Valdaliga Nord continua. Si è concluso ieri nella capitale il convegno sui Cambiamenti Climatici e il surriscaldamento globale, i lavori sono stati presieduti da Gianni Riotta direttore del TG1, alla presenza del Ministro all’ambiente Pecoraro Scanio, allo sviluppo economico Pierluigi Bersani, presenti anche Altiero Matteoli, Mussi, molti rappresentanti dei sindacati. Quando Bersani ha preso la parola il movimento No Coke ha aperto le bandiere e lo striscione contro la riconversione a carbone di Civitavecchia. “Il Ministro Bersani invalida gli interventi tecnici di insigni scienziati che si sono avvicendati nei due giorni dedicati ai Cambiamenti Climatici – riferisce il Movimento No Coke – e richiama di contro i cittadini alla razionalità, quando lui per primo dimostra un atteggiamento di pericolosa irrazionalità perseguendo la via del carbone, e ignorando, nonostante le evidenze scientifiche, l’impatto devastante dei cambiamenti climatici sull’economia del nostro paese e sulla salute dei cittadini. L’unico poco razionale è proprio chi si ammanta quindi di pragmatismo e si erge a giudice di un intero popolo, compreso quello che lo ha votato e che si sente oggi tradito”. “So bene che fuori ci sono i No Coke” ha esordito Bersani ma poi le solite dichiarazioni che tengono conto di un ipotetico e sbandierato sviluppo, quando il ritorno al carbone semmai è non un progresso ma un deleterio regresso.
“Essenzialmente – continua il movimento – Bersani non si pone il problema del futuro,non conosce le soluzioni e quindi non vuole neanche provare ad invertire la tendenza suicida nell’utilizzo dei combustibili fossili a detta di tutti gli scienziati presenti i più pericolosi per la salute del pianeta. Non vuole prendersi la sua parte di responsabilità, quella che i cittadini gli hanno affidato, di salvaguardia di un modello di sviluppo sostenibile, che si armonizzi con l’ambiente e tenga conto delle vocazioni naturali dei territori. Invece, sceglie la via del carbone e nemmeno i gravi problemi dell’inquinamento lo fanno desistere”. Sembra insomma che il parere di Bersani consista nell’osservare ma non cambiare, sulla stessa linea l’intervento dell’ex ministro all’ambiente Matteoli: “Entrambi – continuano i No Coke – hanno preteso di invalidare la conferenza mettendo sullo stesso piano ambientalisti e cittadini che lottano contro il carbone. Ci hanno definiti esagerati, catastrofici, quindi irrazionali che non comprendono la portata dei grandi problemi. Probabilmente il Ministro non è a conoscenza che sul territorio ci si ammala di allergie, di leucemie, di cancro, di malattie cardiovascolari per il 40% in più rispetto alla media regionale e ignora la VIA (valutazione di impatto ambientale) presentata al Tribunale di Civitavecchia, dove ci consigliano un’agricoltura non mangiabile, e ignora l’ordinanza del Sindaco di Brindisi di distruzione delle colture nei pressi della centrale a carbone che insiste sul suo territorio. Ma noi siamo gli irrazionali”. Quindi due giorni dedicati alla ricerca per trovare soluzioni ai problemi dei cambiamenti climatici con il fior fiore della scienza si risolvono in una negazione dell’evidenza e nessuna risposta da parte del Ministro dello Svilippo Economico. “Il ministro vede solo il presente come proseguimento del passato,il futuro è un suicidio e lui la chiama razionalità.
Questa è una gravissima forma di miopia che un ministro non dovrebbe avere.
Riprendiamoci la delega assegnata a Bersani dagli elettori, vuole solo gli interessi di chi inquina e nega le evidenze. I politici sembrano vivere in un mondo parallelo,vengono ai convegni, sembrano capire che i cambiamenti climatici verranno pagati dai i più poveri della terra, i politici finito il convegno faranno come prima: niente!”.

MOVIMENTO NO COKE
CONTATTI:335.8272742
329.7924124

http://nocoketarquinia.splinder.com

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12 settembre 2007

La truffa CIP6

Clicca sull'immagine per ingrandire:
Ecco come vanno le cose.
FAI CLIC QUI per una panoramica sulla vergognosa vicenda, o vedi il Blog di Stefano Montanari:

Tornano i CIP6: buon appetito!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - lunedì 24 settembre 2007

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13 settembre, i Nocoke alla Conferenza sui cambiamenti climatici

Domani 13 settembre, il Movimento Nocoke presenzierà alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici 2007.

Per info su come arrivare alla sede della conferenza (Palazzo Fao) clicca qui

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Ambiente: perché agire subito è importante

Dalla "Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici 2007", le stime del Ministero dell'Ambiente sulle priorità che il nostro paese si trova a dover affrontare in conseguenza dei cambiamenti climatici e del loro impatto sul nostro territorio e sulla nostra economia.

"...- Già ora la temperatura in Italia si aumentata quattro volte di più che nel resto del mondo: 1,4 gradi negli ultimi 50 anni mentre la media mondiale è di 0,7 gradi nell’intero secolo.

- Già ora le piogge diminuiscono (il 5% nell’ultimo secolo, oggi ci sono 14 giorni di pioggia in meno ogni anno nel sud), gli episodi di siccità si moltiplicano, la desertificazione sta diventando un problema non solo per la Sicilia, ma anche per la Pianura Padana.

- Aumenta il rischio idrogeologico soprattutto nell’Appennino meridionale e in parte di quello settentrionale, oltre che nelle Alpi occidentali: le zone più a rischio sono in Calabria, Campania, Liguria e nelle Langhe.

- Risorse idriche: i nostri ghiacciai alpini hanno perso metà del loro volume e il 30% della loro superficie in meno di un secolo. Il Po, come tutti i fiumi italiani, sta subendo riduzioni progressive delle portate medie mentre aumenta la variabilità tra piene e secche.

- Mare: un chilometro su 3 delle nostre coste basse è in arretramento e 33 aree costiere rischiano di essere sommerse dal mare nei prossimi decenni, la biodiversità marina, così come quella terrestre, cambia e nuove specie aliene si stanno insediando nel Mediterraneo.
.
- Salute: un incremento dei decessi in Europa, a causa delle ondate di calore valutato tra 8 mila e 12 mila persone per anno e per ogni grado centigrado di aumento della temperatura media (DATI UE, PESETA).

- Soldi dei cittadini: i primi a pagare saranno agricoltori e operatori turistici. La produttività agricola, a causa dell’eccesso di caldo e della minore disponibilità d’acqua, potrebbe diminuire del 22%, (mentre quella del nord Europa potrebbe crescere fino al 70%). I danni sarebbero pari a 2/300 milioni di euro l’anno. Le regioni mediterranee diventerebbero piuttosto inospitali per il turismo estivo marino sia per mancanza d’acqua che per eccessivo calore, e il turismo invernale, specie quello alpino, subirebbe una considerevole riduzione. Nel nord Europa, viceversa, le opportunità di sviluppo turistico sarebbero notevoli. I danni potrebbero nel nostro paese potrebbero variare di cifra che va da 200 e 800 milioni di euro l’anno.

AGIRE SUBITO E’ NECESSARIO, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO
- Noi siamo, assieme a Spagna, Portogallo e Grecia, i più esposti ai danni dei cambiamenti climatici. Noi abbiamo la maggiore convenienza, tra i paesi industrializzati, ad agire subito.

- Riportando all’Italia le stime del rapporto Stern sull’inazione. Nell’ipotesi ormai ampiamente superata che la temperatura globale cresca solo di 1,5 gradi, nel nostro paese, i costi per far fronte ai danni prodotti dai cambiamenti climatici sono 50 miliardi di euro all’anno. Nella situazione più catastrofica prevista a livello globale dal rapporto (crescita di 6 gradi di temperatura), i costi arriverebbero a 200 miliardi di euro l’anno.

- Per mettere in campo le azioni che cui permettono di tagliare le nostre emissioni di gas serra, ci servono da 3 a 5 miliardi l’anno..."

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I falsi allarmi di Enel per spingere il carbone

Torna puntuale il bombardamento mediatico di Enel sul rischio black-out, un pretesto per insistere sulla necessità di aumentare l'uso di carbone per produrre energia. Bersani raccoglie e rilancia col suo solito "mal comune mezzo gaudio": gli altri stati usano più carbone di noi, e giù con le solite mostruosità.
La risposta di Pecoraro Scanio a F.Conti (il Goebbels dell'Enel): «Credo che le aziende italiane dovrebbero preoccuparsi di come tagliare le CO2 invece di lanciare periodicamente il rischio black out. Bisogna ridurre gli sprechi per il rischio di black out ma il vero problema è il rischio di miliardi di euro di multe per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto. Le aziende italiane fanno allarmismo invece di fare innovazione».
Vero, ma il Ministro Pecoraro avrebbe potuto citare un'altra verità: "...Il potenziale di energia elettrica installata è di oltre 80 mila MW, più di quella che si consuma nel nostro paese. Quindi, se Enel vende energia, e quella in sovrappiù la esporta, il prezzo della stessa sale, la necessità di aumentare il potenziale energetico del paese rimane e, verosimilmente, aumentano i guadagni di Enel. Con il carbone..."


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"2030, dal Sole l'energia di mezzo mondo". E l'Italia?

Riportiamo un articolo pubblicato a pag.3 del quotidiano laRepubblica del 3/09/2007, intitolato "2030, dal Sole l'energia di mezzo mondo. Ecco il rapporto Greenpeace. Sarà utilizzata da 3 miliardi di persone."

"Vittorio Cianciullo

ROMA — Cresce da dieci anni a un tasso tre volte superiore ri-spetto all’incontenibile boom cinese. Catturerà 14 miliardi dieuro di investimenti entro il2010. Arriverà a 300 miliardi difatturato e a 6,5 milioni di postidi lavoro entro il 2030. È questa la fotografia del fotovoltaico scattata dal Solar Generation2007, il rapporto di Greenpeacee dell’Epia (l’associazione del-l’industria fotovoltaica euro-pea) che verrà presentato do-mani alla Fieradi Milano. Partito contutta calma,come applica-zione di lussoper le primeimprese spa-ziali, il fotovol-taico è scesonell’arena in-dustriale solonegli anni No-vanta, quandole preoccupa-zioni per ilcambiamentoclimatico han-no cominciatoad assumereconcretezzadrammatica.Secondo previ-sioni condiviseda importanticompagnie pe-trolifere, arri-verà all’appun-tamento con ildimezzamen-to delle emis-sioni serra fis-sato per il 2050 presentandosi come uno deiprotagonisti della riconversio-ne energetica: da oggi al 2030,grazie alla trasformazione di-retta dell’energia solare in elet-tricità, si eviterà di sparare incielo 6,6 miliardi di tonnellate dianidride carbonica, quello cheemette la Cina in un anno. Il timone di quest’industrianascente resterà nelle mani deipaesi di vecchia e nuova indu-strializzazione, ma una quotaimportante di clienti del foto-voltaico sarà localizzata neipaesi più poveri. Nello scenarioal 2030, 2,9 miliardi di personenei paesi in via di sviluppo use-ranno l’energia solare, saltandocosì l’ostacolo prodotto dallamancanza di una rete elettricacapillare. «Purtroppo l’Italia ha pensa-to bene di uscire da questo mer-cato proprio nel momento in cuistava decollando», ricorda Giu-seppe Onufrio, responsabiledelle campagne di Greenpeace.«Nel 1996 eravamo al quarto po-sto mondiale. Quando è statainaugurata la centrale di SerrePersano, all’epoca la più grandedel mondo, il 70 per cento deipannelli erano tecnologia ita-liana e il restante 30 per centorappresentava un campionariodella concorrenza che dovevaservire a progredire ancora. In-vece è arrivato improvviso l’alt: abbiamo smantellato l’industria fotovoltaica e quella eolica proprio quando partiva il business". Con gli incetivi per il fotovoltaico e il solare obbligatorio nelle nuove case, nei mesi scorsi il vento è cambiato e l'Italia prova a tornare in pista come attore industriale sulla scena delle fonti rinnovabili. Recuperare il distacco rispetto alla volata giapponese, tedesca, californiana, non sarà facile, ma il boom del mercato sta creando spazi sempre più ampi. Nel 2006 la potenza fotovoltaica installata nel mondo ha raggiunto i 6500 megawatt, ancora una goccia nel mare del fabisogno elettrico, ma comunque oltre cinque volte più dei 1200 megawatt installati nel 2000. Nel 2030 questo incremento progressivo farò si che il 9,4 % della richiesta globale sia soddisfatta grazie ai pannelli fotovoltaici. I prezzi infatti scendono rapidamente: tra il 2005 e il 2007 i costi dell'elettricità nell'Europa dei 27 sono aumentati del 16 % , mentre i prezzi del fotovoltaico continuavano la loro corsa verso il dimezzamento previsto per il 2020. E la crescente incertezza dello scenario energetico incoraggia l'uso di una tecnologia che diminuisce la dipendenza dall'estero, è estremamente flessibile, ha bisogno di scarsa manutenzione ed evita le incognite legate alla costruzione dei grandi impianti."

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10 settembre 2007

www.etruriaecofestival.it

Due giorni di Festival per l’Ambiente e la Salute, sedici artisti per quattordici ore di musica, proiezioni e collegamenti multimediali. Tre ettari di spazio tra il bosco e la spiaggia, stand artigianali e gastronomici.

* INGRESSO LIBERO PER TUTTI *
venerdì 14 e sabato 15 settembre - a partire dalle ore 18.00
Clicca qui per il programma dettagliato e indicazioni su come arrivare.

info: 335 61 78 478 - etruriaecofestival AT yahoo.it

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