No al carbone Alto Lazio

9 novembre 2007

Stocchiamo Enel nel sottosuolo

Riceviamo e pubblichiamo
"Recentemente (4 ottobre 2007), dalle pagine del quotidiano “Il sole 24 ore”, l’Enel annunciava con toni trionfalistici “la possibilità di catturare l’anidride carbonica prodotta negli opifici elettrici e di poterla quindi stoccare profondamente in aree geologiche appropriate”. Ciò farebbe centrare l’obbiettivo, entro il 2012, di avere: “centrali a carbone pulito senza emissioni di CO2 nell’atmosfera”. La prima centrale elettrica a sfruttare tale tecnologia sarebbe quella a carbone di Civitavecchia di TVN e il luogo dello stoccaggio è stato individuato un’area off-shore denominata “pozzo matilde” che avrà la capacità di immagazzinare per 20 anni le emissioni di CO2 della centrale (circa 95 miliardi di metri cubi).
Noi leggiamo, in queste affermazioni, solo un maldestro tentativo, che non andrà sicuramente a buon fine, di tranquillizzare le popolazioni stanche di subire da anni gli effetti delle nefaste emissioni in atmosfera di uno dei più grandi poli energetici europei.
Quello che l’ Ente elettrico si è guardato bene dal dire, però, sono i gravissimi rischi sanitario/ambientali connessi con tale tecnologia; infatti, il movimento dei gas nel sottosuolo può essere indotto dai gradienti di pressione, da quelli di concentrazione e da quelli geotermici che possono provocare improvvise e massive fuoriuscite degli stessi nell’atmosfera. Che cosa succederebbe alla popolazione se si verificasse una emissione copiosa di CO2 dal sito di stoccaggio? Eventi simili non sono né impossibili né improbabili. Ne citiamo di seguito alcuni:
  1. Nel 1984 una nube di CO2, sprigionatasi improvvisamente dal sottosuolo uccise, nei pressi del lago Monoun (in Africa), circa 40 persone
  2. Nella notte del 21 agosto 1986 una nube di 800 milioni di metri cubi di CO2 (circa 1900 volte inferiore a quella che verrebbe immagazzinata a Civitavecchia) si sprigionava improvvisamente dal lago Nyos in Camerun attraversando, spinta dai venti, una vasta vallata della lunghezza di trenta chilometri, seminando morte silenziosa e improvvisa. La CO2 uccise più di 1.800 persone e 3.500 capi di bestiame. Molti individui stavano dormendo e, sorpresi nel sonno dalla nube di gas, non ebbero scampo, morendo in carenza di ossigeno come fa un pesce fuor d’acqua.
  3. Nel settembre del 1999, in seguito ad emanazioni di anidride carbonica in località Cava del Selci, nel Comune di Marino, fu registrata la morte per anossia di più di 30 capi di bestiame e nelle zone limitrofe alle emissioni gli abitanti accusarono per molte ore disturbi (vomito, lipotimie e alterazioni visive) chiaramente dovuti alla presenza e all’accumulo nelle abitazioni di elevate concentrazioni di anidride carbonica.

Se ciò si dovesse verificare, non ci sarebbe salvezza per nessuno: neppure la più sofisticata maschera potrebbe evitare la morte in pochi minuti. Solo la disponibilità immediata di ossigeno per tutta la popolazione esposta potrebbe salvare la vita.
Questo tentativo, da parte dell’Enel, di trovare soluzioni azzardate, anche se tecnologicamente possibili, non riuscirà mai a mitigare l’intrinseca pericolosità connessa alla costruzione ed alla gestione di opifici di tali dimensioni e complessità, ma creerà nuove fonti ti preoccupazioni per le popolazioni residenti.

Coordinamento dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute."

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Campagne Greenpeace

Scrivi al Presidente della Commissione Manuel Barroso e ai Commissari Dimas, Kyprianou, Fischer-Boel e Frattini. E chiedi di bloccare la coltivazione di Ogm in Europa!
http://www.greenpeace.it/ogm/dimas

Ti ricordo inoltre che, in questo periodo, è attiva un'altra cyberazione a livello italiano per chiedere alla grande distribuzione - Coop, Auchan ed Esselunga – di eliminare dagli scaffali le lampadine incandescenti, sprecone e nemiche del clima. Dopo 10 giorni siamo a più di 3000 email inviate. Ma dobbiamo fare molto di più. Partecipa adesso!
http://www.greenpeace.it/incandescenti/scrivi.php

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"Organismo Tecnico Ambientale..." - Comunicato stampa

Riceviamo e pubblichiamo
COORDINAMENTO DEI COMITATI CONTRO IL CARBONE COMUNICATO STAMPA DEL 07 Novembre 2007
Il Coordinamento sottolinea e conferma la sua assoluta contrarietà alla conversione a carbone di TVN e continuerà ad agire, in tutte le forme, affinché non sia portato a termine l'intervento che causerebbe danni gravissimi alla salute, all'ambiente e all'economia dell'Alto Lazio. Tuttavia, nella non augurata ipotesi di entrata in funzione del primo gruppo, il COORD. , all’unico fine di difendere gli interessi ambientali della città, ritiene che debba essere garantita la formazione e l’operatività di un

ORGANISMO TECNICO AMBIENTALE LOCALEPer il Controllo e la Sorveglianza Democratica di Base.
Rappresentanti del Coord. hanno incontrato il Sindaco il 30 ottobre scorso, presentandogli la PROPOSTA dettagliata per trasformare radicalmente l’attuale Osservatorio Ambientale e attende risposte concrete nel corso della prossima riunione programmata per martedì 13 p.v.Il COORD. , con la sua PROPOSTA, intende evitare sperpero di denaro pubblico e far sì che venga attivato immediatamente il reale controllo democratico dell’esercizio della centrale al fine di limitarne al massimo gli effetti negativi sull’Ambiente nella sua interezza.
La PROPOSTA è ispirata dalla opportunità di rivoluzionare l’attuale impostazione dell’OSSERVATORIO AMBIENTALE snellendone la farraginosa struttura (mangia soldi) e nel contempo aumentarne la operatività reale sul territorio e all’interno degli impianti termoelettrici.
  • Non debbono essere “inventati” studi, ricerche, analisi, controlli strumentali dei livelli di inquinamento poiché sono già attribuiti dalle attuali leggi come compiti istituzionali di Enti Statali (ARPA, Provincia, Istituto Superiore di Sanità) i quali Enti debbono essere invece obbligati ad esercitarli;
  • deve essere cancellato il comitato scientifico che serve sostanzialmente solo a pagare i gettoni di presenza a tecnici esperti, rappresentanze etc.;
  • deve essere trasferita nel più breve tempo possibile la gestione della rete di rilevamento comprensoriale all’unico Ente capace di esercitarla, ovvero l’ARPA Regionale;
Deve essere costituita una compagine ALTERNATIVA che:
  • SORVEGLI con continuità l’esercizio delle centrali
  • VERIFICHI in campo il rispetto di accordi sottoscritti e delle leggi esistenti;
  • RELAZIONI PER ISCRITTO SUL LAVORO SVOLTO, DOCUMENTI e MOTIVI PROPOSTE OPERATIVE AL COMITATO DI GESTIONE FORMATO DAI SINDACI, I QUALI IN CASO DI GRAVI VIOLAZIONI DEGLI OBBLIGHI RELATIVI ALLA TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE POTRANNO DISPORRE LO SPEGNIMENTO DELLA CENTRALE;
  • ATTIVI IL COINVOLGIMENTO, NELLA AZIONE OPERATIVA, DEGLI APPARATI TECNICI DEGLI ASSESSORATI AMBIENTE DEI COMUNI INTERESSATI E DI SOGGETTI LOCALI, TECNICI E NON, CHE HANNO SEMPRE SOLLEVATO DUBBI E PERPLESSITA’ SULLA SCELTA DEL CARBONE COME COMBUSTIBILE NONCHE’ TIMORI SUI POTENZIALI EFFETTI DANNOSI SULLA POPOLAZIONE LOCALE ED IL SUO AMBIENTE DI VITA.

Questo blog si dissocia dall'iniziativa, anche in rappresentanza di moltissimi appartenenti al Movimento Nocoke, per i motivi numerose volte discussi. Crediamo che non sia stato corretto diffondere il presente comunicato come "COORDINAMENTO DEI COMITATI CONTRO IL CARBONE ".

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5 novembre 2007

Enel ci avvelena ancora. Riflessioni.

Litorale della maremma laziale.



Il fatto.


Ieri, domenica 4/11/07, mi trovavo a Montalto Marina (Vt), sulle sponde del fiume Fiora, dove si trovano gli ormeggi delle imbarcazioni da diporto.
Erano circa le 11 di mattina quando mi sono imbattuto in un vecchio amico, subacqueo per passione da tanti anni, appena rientrato dopo un'immersione in compagnia di alcuni suoi colleghi.
"Il mare è impestato, c'è tutta questa roba. E' pieno, dappertutto!". Detto questo, l'amico mi ha indicato, con un cenno, un recipiente in cui aveva raccolto dell'acqua di mare: vi galleggiavano (e non) numerose masse gelatinose sferoidali semitrasparenti, dall'aspetto simile a uova di rana, ma prive di nucleo. Il diametro approssimativo era di circa 1 - 1,5 cm.
Ci siamo chiesti di cosa avrebbe potuto trattarsi: plancton, forse? Qualche sorta di inquinamento chimico? Osservandole in piena luce, sulla superficie di ognuna di queste masse si notava un fitto reticolo regolare di punti neri. Dopo qualche discussione ci siamo salutati, riproponendoci di far analizzare il tutto all'ARPA di Viterbo.


Stamattina appare una prima risposta ai nostri interrogativi. Sul sito "maremmaoggi" il seguente articolo:

Una chiazza oleosa di fronte la Centrale Enel Alessandro Volta di Montalto di Castro ha fatto scattare, nella giornata di ieri, l’allarme inquinamento per il litorale viterbese. Una patina iridescente si era estesa in un fronte lungo 700 metri per 50 all’altezza dello scolo delle acque dell’impianto di Pian dei Gangani. Una telefonata al 1530 della capitaneria di Porto, fatta da un diportista, ha messo in moto la macchina dei controlli e subito sul posto, via mare è arrivata la Capitaneria di Porto con il capitano Lorenzo Savarese e il maresciallo Giuseppe Romiti, il gommone della Protezione Civile e la Polizia Ambientale locale. Il mare calmo infatti evidenziava la chiazza che galleggiava sul fronte mare della Centrale Enel. All’interno dell’impianto intanto erano scattati i controlli per verificare che nessuna rottura, fosse in atto, nei tubi che trasportano l’olio combustibile fino ai gruppi di produzione. Subito è emerso dalle verifiche dei tecnici Enel e dalle apparecchiature elettroniche che monitorano la Centrale che non c’erano perdite di olio in atto . In uno dei canali, quello che porta le acque piovane al mare, continuava però ad arrivare la patina composta da idrocarburi. Si tratta di sostanza oleosa- dicono dall’Enel- che molto probabilmente è arrivata nei canali scolo con le acque delle piogge di questi giorni che potrebbero aver lavato esternamente qualche tubo dell’impianto o i piazzali..."

Vedi qui per un'altro articolo sull'accaduto.


Fai click qui per leggere il comunicato stampa del
Sindacato Italiano Balneari, Sib.


Considerazioni in ordine sparso.

Parliamoci chiaramente: una fuoriuscita del genere non può passare inosservata agli operai della centrale. Il mare di questi tempi è pochissimo frequentato, si sa, probabilmente qualcuno sperava in questo; non per intervenire in silenzio: per non intervenire affatto. E che senso ha fare riferimento alle piogge? Perché quella zona era impregnata di certe sostanze? Non viene comunque inquinato, il NOSTRO terreno? E dove finisce il tutto?

Anhinoi, viviamo in un ecosistema, tutto è in relazione sistemica, tutto è collegato. In primis la nostra ignoranza di cittadini, che permette tutto questo.

L'atteggiamento di Enel ci è ben noto: insistere a negare ogni responsabilità per le malefatte compiute ai danni della collettività. Sino a tentare di rovesciare i fatti a forza di bombardamenti mediatici a la Goebbels. Che hanno successo, grazie a cittadinanze passive e media asserviti. Tutto in vista dell'unico fine: il lucro. Lucro ad ogni costo, tantopiù che l'onere è a carico dei cittadini. Altrettanto note sono ormai le dinamiche politico-amministrative che si attivano in casi come questo. Tutto finirà insabbiato, minimizzato, al prezzo -al massimo- di qualche sconcia elemosina.

Il litorale di Montalto Marina aveva guadagnato, anni fa, il riconoscimento di secondo migliore del lazio, dopo Ponza, nella classsifica stilata annualmente da Goletta Verde. In realtà chi, come il sottoscritto, frequenta spesso Montalto e conosce bene il suo mare, sa che episodi simili di inquinamento non sono nuovi. Attribuibili a chi, ora non so dirlo.

Una fitta al cuore prende chiunque osservi -dall'interno, dal mare, o dalla costa- il litorale da Civitaveccha in su: torreggiano i segni di una società decadente, le due ciminiere condannano l'orizzonte, invano lo sguardo tenta di cancellare dal bel paesaggio le sinistre sagome delle centrali. Quando la foschia mitiga la violenza di quelle forme, su mare e terra è la cappa ocra a ricordarci della loro esistenza; da queste parti i tramonti assumono spesso un colore insolito. A Montalto Marina, dalla foce del fiume Fiora, lo sguardo che a nord si colma del verde aspro della macchia mediterranea maremmana, inevitabilmente si infrange contro la velenosa mole dell'Alessandro Volta e il cupo esoscheletro della vecchia centrale nucleare**, rigato da un'interminabile emorragia rugginosa.


La carcassa della centrale nucleare di Montalto di Castro

--
Evidentemente lontano è, ancora, il tempo possibile in cui le masse cesseranno d'esser tali e sceglieranno di non fuggire la responsabilità dei destini.


**Nota a margine
costruita sopra un banco di sabbia, nel dicembre dell'87, prima ancora di entrare in funzione, aveva subito allagamenti. Ora giace abbandonata, a dare schifosa mostra di sé, a perpetua memoria della pochezza dei nostri amministratori politici, oggi come ieri impegnati solo a spartire i foraggiamenti di Enel.
Il comune di Montalto di Castro riceve annualmente da Enel 8 milioni di euro solo per l'ICI. Poco dopo la recente ristrutturazione del palazzo comunale, è comparso un nuovo ufficio al suo interno; non appena varcata la soglia del portone d'ingresso, troviamo infatti un bel CENTRO D'ASCOLTO ENEL.
Davvero emblematico.

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Why Not?

Alcuni links per apprendere gli sviluppi di "Why Not?".



A S T E N S I O N I S M O




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2 novembre 2007

Convegno sull'energia rinnovabile - Ladispoli

"LADISPOLI - I Verdi per la Pace di Ladispoli organizzano, con il Patrocinio del Comune di Ladispoli ed in collaborazione con il Gruppo Consigliare dei Verdi della Provincia di Roma, un Convegno per la diffusione dell’energia solare a Ladispoli. L'iniziativa si svolgerà sabato 3 novembre alle ore 10:00 presso l'aula consiliare di Piazza Falcone.
Di fronte al continuo attacco alle risorse naturali del pianeta, quella del solare è secondo i Verdi la risposta più pulita per ottenere energia elettrica senza compromettere gli ambienti e gli equilibri naturali.
“E’ un momento, questo del convegno, di crescita culturale per il nostro territorio - afferma Alessandro Putero, portavoce dei Verdi di Ladispoli e Delegato del Sindaco per le Energie Alternative - in linea con le esigenze dello sviluppo sostenibile di Ladispoli e dell’applicazione del processo di Agenda 21”.
Durante il convegno saranno trattati i temi delle agevolazioni fiscali e del conto energia, varato dal governo, per facilitare la diffuzione del solare presso le abitazioni private. La diffusione dell’energia solare come fonte alternativa e pulita di energia è un tema particolarmente sentito a Ladispoli, vista la problematica della centrale a carbone di Civitavecchia ed il danno alla salute dei cittadini ed all’ambiente che porterebbe, continuando a produrre energia elettrica sfruttando il carbone ed altri sistemi tradizionali."

Fonte: centumcellae.it

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P u r a f o l l i a

Fonte:cooperazione.agi.it

(AGI) - Palermo, 2 nov. - Senza un intervento adeguato volto a ridurre le emissioni di anidride carbonica, "entro il 2050 le emissioni mondiali di CO2 potrebbero superare del 55% quelle del 2003, a seguito del crescente consumo di carbone per produrre elettricita'". Lo ha detto l'ambasciatore britannico in Italia, Edward Chaplin, che ha aperto alla Fondazione Ettore Majorana di Erice (Trapani) i lavori del workshop internazionale sulla cattura e lo stoccaggio di CO2, promosso dalla Scuola internazionale di geofisica in collaborazione con l'ambasciata britannica, l'Ingv, l'Enea e patrocinato dal ministero dello Sviluppo Economico.

"A livello mondiale -ha aggiunto Chaplin- il 41% delle emissioni di CO2 e' legato alla produzione di energia elettrica. Senza ulteriori interventi, la temperatura della Terra potrebbe aumentare notevolmente, con impatti di carattere ambientale, sociale ed economico seriamente nocivi. Tutti i Paesi devono affrontare questa sfida, occorrono misure innovative da sviluppare ed attuare e bisogna essere in grado di riconoscere le opportune tecnologie. La cattura e lo stoccaggio del carbonio rappresentano una di queste tecnologie, e si valuta che possono ridurre del 90% le emissioni di CO2 prodotte dalle centrali elettriche nel mondo".

L'ambasciatore ha sottolineato che "e' difficile parlare di cambiamenti climatici o di domanda energetica senza menzionare la Cina, che lo scorso anno ha estratto 2,4 miliardi di tonnellate di carbone, con un aumento di oltre l'8% rispetto all'anno precedente". Ci sono poi gli Usa che, nel prossimo decennio, contano di realizzare 150 nuove centrali a carbone.

Davanti a una platea di un centinaio di scienziati, tra i quali il presidente dell'Ingv, Enzo Boschi, il diplomatico ha informato che entro la fine dell'anno in Inghilterra prendera' il via un progetto pilota per la realizzazione di un impianto che sfrutta la tecnologia della post combustione, capace di catturare le emissioni di CO2. Per Matthew Webb, funzionario del ministero dell'Ambiente britannico, il progetto rappresentera' "la dimostrazione della fattibilita' dell'innovazione tecnologica su larga scala". Ma i costi sono elevati: per catturare le emissioni di CO2 e' necessario sacrificare dal 25 al 40% dell'energia totale prodotta e si ipotizzano pertanto sostegni alle aziende."Gran Bretagna ed Italia si sono impegnate attivamente su questo fronte, sia in sede di Commissione europea che di G8", ha concluso l'ambasciatore. (AGI)

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Il funambolismo criminale di Bersani



Nuovo articolo del prof. S.Montanari sull'-ahinoi- Nostro Pierluigi Bersani e sulle sue insalubri manovre (click sul link):



LA PATRIA DEI FURBI
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - venerdì 02 novembre 2007

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1 novembre 2007

Scoop Nocoke a Civitavecchia


A TUTTA POPPA CONTRO IL CARBONE: SCOOP DEI NO COKE SUI LAVORI ALLA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA
DURANTE IL BLITZ DI GOLETTA VERDE ALLA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA MISURATA ANCHE LA PROFONDITA’ NEI PRESSI DELL’ENORME SCAVO NEL MARE ANTISTANTE LA CENTRALE. IN ALCUNI PUNTI SI E’ REGISTRATO UN PICCO DI OLTRE TRENTA METRI.

Sui mega lavori a mare perché tanto silenzio? Si è forse andati oltre i limiti consentiti? Dove sono i controlli? Vogliamo chiarezza e legalità !

30-OTTOBRE_ Mamme, agricoltori, pescatori, imprenditori, commercianti, rappresentanti del Movimento dei cittadini contro il carbone, insieme a Legambiente sulla Goletta Verde per un blitz, via mare, alla centrale di Torre Valdaliga Nord.
Per ribadire il no al carbone i volontari di Legambiente con i rappresentanti dei movimenti 'no coke' hanno raggiunto lo spazio di mare antistante la centrale.
"Legambiente sempre continuera' la battaglia contro il carbone, per questo siamo tornati a Civitavecchia, nel piu' grande polo energetico d'Europa, e giorno dopo giorno, mese dopo mese, continueremo a monitorare i lavori, ha spiegato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. ''Vogliamo fare due richieste precise – ha aggiunto- innanzitutto il Ministero dell'Ambiente e la Regione Lazio devono rendere noti i risultati dei controlli sulle opere a mare, che certamente ci saranno stati, sugli escavi, sulla piantumazione di Poseidonia oceanica, (che richiede anche seri interventi di manutenzione). Sono i risultati dei controlli che abbiamo chiesto da tempo e mai ricevuto. Inoltre, essendo ormai evidente che i cambiamenti climatici sono pienamente in atto, (come affermano l'Onu con gli studi sul clima o l'Accademia di Svezia nel dare il Nobel ad Al Gore), le istituzioni locali e il Governo del nostro Paese- ha concluso Parlati- devono conseguentemente modificare anche scelte gia' prese, abbandonando certamente il carbone nel polo enegetico piu' grande d'Europa.”

“Se la prondità del gigantesco scavo in corso nel nostro mare, dicono i no-coke, corrispondesse a quella rilevata, sarebbe un ulteriore e grave motivo per un intervento immediato del Ministro dell’Ambiente e del Presidente della Regione Lazio. Infatti entrambi avevano ravvisato in questo un punto di forza per bloccare la centrale a carbone che le popolazioni, soprattutto dopo le parole del Ministro della Salute, temono come una macchina della morte.”

Contatti:
nocoketarquinia@yahoo.it
http://nocoketarquinia.splinder.com

Per firmare la petizione on_line a sostegno della denuncia contro Bersani :
http://www.petitiononline.com/no_coke/petition.html

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OTHER EARTH! Roma, 8-15/11/07

"OTHER EARTH"
presso la Città dell’altra economia, Largo Dino Frisullo, Campo Boario, Testaccio (metro Piramide)
Roma 8/10/11/12/13/14/15 Novembre 2007


Dall’11 al 15 novembre, si tiene a Roma il 20° Congresso mondiale dell’energia, organizzato dal World Energy Council (www.worldenergy.org), dedicato a prefigurare i futuri scenari energetici globali, centrati ancora sulle fonti energetiche fossili (carbone, petrolio ecc..), sul rilancio del nucleare, sull’alta velocità e sul massimo profitto. Un appuntamento triennale ospitato per la prima volta in Italia, che torna a svolgersi in Europa dopo 15 anni e che vede la partecipazione massiccia di tutte le multinazionali dell’energia e delle grandi imprese di stato, dei governi e del sistema bancario-finanziario. In questo Summit i grandi della terra, governi multinazionali e banche, ratificano un modello di sviluppo che sfrutta le risorse ambientali e territoriali per creare il profitto di pochi. Un modello che ha ricadute concrete e ben visibili: rigassificatori, alta velocità, inceneritori, centrali a carbone e le centrali nucleari... In questi anni in numerosi parti d’Italia (come fortunatamente avviene in diverse zone del mondo) movimenti nati spontaneamente dal basso si sono opposti alla costruzione di tali infrastrutture ed opere. I grandi media hanno provato a disegnare queste proteste semplicemente come una forma di egoismo (il c.d. nymby), ma la realtà è un’altra: dalle realtà territoriali viene la prima critica radicale ad un modello di sviluppo dannoso per l’ambiente e per la salute delle persone e la promozione della difesa dei beni comuni. Non a caso, anche la difesa dell’acqua pubblica, la contrarietà alla costruzione della base di Vicenza, il diritto all’abitare sono diventati parte integrante di questo ragionamento. Una critica che non ci interroga solo su come conciliare ricchezza, qualità della vita e rispetto dell’ambiente, ma anche su che cosa è la democrazia. Non è democrazia decidere nelle segrete stanze con multinazionali e banche i nostri destini. E’ democrazia porre le comunità locali nelle condizioni di decidere all’interno di una discussione condivisa ed informata il proprio futuro. In questo quadro ed utilizzando questa occasione di mobilitazione, invitiamo a Roma tutte le realtà territoriali, i comitati e le associazioni che lottano per la difesa dei beni comuni ad un incontro, la mattina dell' 11 novembre alle ore 10.00, presso il villaggio “OtherEarth”, per sviluppare una discussione tra i movimenti territoriali su come mettere in comune gli strumenti di democrazia che abbiamo costruito e su quale idea di sviluppo immaginiamo e pratichiamo nei diversi territori. Per noi vuole essere un modo per preparare un cammino verso azioni comuni e vertenze nazionali segnalando le motivazioni profonde dei movimenti e il collegamento tra le vertenze territoriali e le decisioni dei governi e delle multinazionali. Infine vogliamo sfruttare questa occasione di incontro per affrontare in maniera coordinata le prossime scadenze già in calendario, dalla mobilitazione per l’acqua pubblica alla manifestazione di Vicenza.
Nel costruire questo evento vorremmo riproporre la modalità aperta e in rete che caratterizza i movimenti e la relazione tra loro, invitiamo tutti ad inviarci materiali video delle singole lotte locali per poter preparare del materiale a disposizione dei partecipanti che parli di come si liberano i territori e le energie. Nel pomeriggio di domenica 11 novembre in concomitanza con l'innaugurazione del Summit ci muoveremo dalla sede di OtherEarth verso il Summit. Invitiamo tutti a partecipare alla mobilitazione e al presidio.


Per adesioni e per inviare i materiali: bartolomancuso@tiscali.it

Programma dettagliato (click per ingrandire):

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28 ottobre 2007

Greenpeace in azione per l'efficienza energetica

Comunicato stampa

Il 27 ottobre Greenpeace ha effettuato un blitz dimostrativo a Roma, presso il centro commerciale di Auchan Casal Bertone (via Pollio), per chiedere al Gruppo di rimuovere le lampadine incandescenti dagli scaffali dei propri punti vendita in Italia, come misura per limitare le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici.
Le tradizionali lampadine incandescenti disperdono sotto forma di calore oltre il 90% dell’energia elettrica consumata, e solo il 10% si trasforma in luce. È un enorme spreco di energia che potrebbe essere evitato utilizzando invece lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza che permettono di abbattere i consumi dell’80%.
“I cambiamenti climatici sono la più grave crisi ambientale di oggi e occorrono misure concrete e immediate per fronteggiare il fenomeno” spiega Maria Stella Carbone, coordinatore del gruppo locale di Greenpeace a Roma. “Puntare sull’efficienza è il modo più economico per limitare i consumi energetici e ridurre le emissioni di gas serra. Chiediamo ad Auchan di prendere un impegno concreto per la salvaguardia del clima e rimuovere le lampade incandescenti dai propri scaffali al più presto”.
La semplice messa al bando delle incandescenti nel settore residenziale in Italia permetterebbe di risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all’anno, pari a circa 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno. Sarebbe una misura a costo nullo per lo Stato, con risparmi in bolletta per i consumatori pari a circa 1 miliardo di euro all’anno.
“La vera soluzione per fronteggiare i cambiamenti climatici e migliorare la sicurezza energetica del Paese è l'efficienza, altro che carbone e nucleare” conclude Maria Stella Carbone. Il rapporto di Greenpeace “La rivoluzione dell’efficienza” indica che tramite misure di efficienza energetica in tutti i settori, e non solo nell’illuminazione, si potrebbero risparmiare al 2020 circa 100 miliardi di chilowattora all’anno, pari alla chiusura di 15 centrali da 1000 MW.
27/10/2007

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