No al carbone Alto Lazio

10 febbraio 2008

Ce mancava solo Arvaro. Arvaroo...Arvaroooo!!!

-Alvaro Balloni, candidato al Premio Nobel (ma cosa starà scrivendo...)-



Riceviamo e pubblichiamo (i grassetti sono aggiunti al testo originale, ndr):


"Nell’ascoltare le dichiarazioni rilasciate dal Consigliere comunale Alvaro Balloni si rimane a dir poco sconcertati: Nessuno esclude che si possa arrivare ad una combustione del carbone e dei rifiuti a T.V.N.”. Ora che gli effetti nefasti dell’uso del carbone sono stati imposti a questa martoriata popolazione, calpestando senza vergogna il diritto costituzionale alla salute, avremo in aggiunta diossine, furani, acido cloridrico, acido fluoridrico ed ogni tipo di metalli pesanti prodotti dalla combustione dei rifiuti e disseminati nell’ambiente per la delizia di ogni sorta di malattia. I cittadini possono comunque stare tranquilli perché il Consigliere scienziato, per proporre una ulteriore pesante fonte di inquinamento, come quella derivante dalla combustione di CDR, sarà in grado presto di fornirci copiose e rassicuranti informazioni sull’innocuità dell’operazione che propone. E ci domandiamo, con un malcelato senso di colpa, perché nessuno si sia accorto prima di questo genio della tecnologia ambientalista che, finalmente, ha estratto dal cilindro del suo atenaico cervello una così rivoluzionaria scoperta, forse degna di un premio Nobel?
Sappia il nostro politico scienziato che bruciando i rifiuti si comunica un’illusione e cioè che ciò che entra nell’inceneritore magicamente scompaia: non è così. L’inceneritore non distrugge i rifiuti, ne cambia solamente la composizione chimico/fisica e la tossicità.
In altre parole noi possiamo solo decidere dove distribuire gli inquinanti, se nell’aria, nel suolo o nell’acqua. Questa lapalissiana constatazione ha un nome e si chiama: “legge di Lavoisier o legge della conservazione della massa”. Questo il “roseo” panorama del prossimo futuro per gli equilibri ambientali dell’hinterland di Civitavecchia. Equilibri determinati dagli effetti deleteri di: tre centrali termoelettriche, di uno scalo marittimo, di un mega deposito costiero di idrocarburi, di una discarica con rifiuti speciali tossici, di due discariche di rifiuti urbani, di un centro militare per lo smaltimento delle armi chimiche del conflitto bellico 15/18, dell’Italcementi nel cuore della città, del riscaldamento domestico, del traffico veicolare, della boa petrolifera e ora anche della combustione dei rifiuti urbani.
Quale consiglio dare allora ai nostri concittadini che subiscono scelte così sconsiderate dei politici? A fronte di una totale e colpevole latitanza delle istituzioni deputate al controllo della salute e dell’ambiente vi sono solo tre possibilità: 1) rimuovere dalla mente il problema e diventare fatalisti; 2) scendere in piazza e opporsi alla violenza dello Stato con altrettanta ostinazione e determinazione; 3) abbandonare se possibile il territorio. Questa ultima è da considerare l’opzione migliore per chi ha la forza, il coraggio e le possibilità economiche di poterlo fare. Noi facciamo questa affermazione con grande amarezza ma con convinzione, anche se ciò dovesse portarci di fronte a un Giudice per essere chiamati a rispondere del reato di “procurato allarme”.

Civitavecchia, 10 gennaio 2008

Coordinamento dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute."


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7 febbraio 2008

L'incenerimento è democratico - la mappa dei veleni



Beppe Grillo dedica ancora attenzione al tema inceneritori. Merita la più grande diffusione possibile. Segue il testo dell'articolo (visibile interamente qui)


Gli inceneritori spuntano nelle Regioni italiane come l’amanita falloide. Svettano da lontano. Oggetti di design. Ci fanno pure le gite scolastiche. Sono i funghi velenosi dei partiti. Non è necessario coglierli per morire. Basta respirarli. Vengono raccomandati in televisione in programmi condotti da presentatori imbelli.
Il partito degli inceneritori è trasversale, ma quello di Casini che ne vuole piazzare quattro nel suo feudo siciliano, è anche ultraterreno, vuole avvicinare all’aldilà tutti i siciliani.
La raccolta differenziata rende inutili gli inceneritori. L’eliminazione degli imballaggi superflui li azzera.
La mappa degli inceneritori sovrapposta alla riduzione dell’aspettativa di vita a causa degli antropogenici PM 2,5 in Italia è illuminante.Più inceneritori, più tumori per tutti.
La mappa permette di fare le "Previsioni del cancro". In Val Padana sono molto alte, diffuse come la nebbia.

In Calabria e nella Sicilia orientale hanno una diffusione intensa, ma cumuliforme. Contenute, invece, al pari di una riduzione del PM 2,5, in Sicilia orientale.

Bel tempo sanitario sulle Alpi orientali e in Valle d’Aosta. Su quest’ultima regione è previsto però un aggravamento a breve grazie a un inceneritore nuovo di zecca.

La distribuzione tumorale nel Paese nel suo complesso tende a stratificarsi e a diffondersi con una certa continuità. Le previsioni di mortalità diffusa a medio termine sono pressoché certe.
Un tornado elettorale potrebbe spazzare via le cause della bassa attesa di vita se riuscisse a interessasse le formazioni politiche più esposte sul fronte degli inceneritori. Seguiranno dettagli.

Le alternative agli inceneritori: scaricate il pdf e diffondetelo.

Link:
Elenco inceneritori: APAT, rapporto rifiuti 2006
Mappa della diminuzione dell'aspettativa di vita: IIASA

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14/02/08: invito al Consiglio Comunale aperto di Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo:

Oggetto: invito al Consiglio Comunale aperto di Tarquinia del giorno 14 Febbraio 2008, ore 15.00 sulla conversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord/Civitavecchia.

Agire oggi per non piangere domani: con questa volontà, concretamente dimostrata nei fatti, il Movimento No Coke Alto Lazio Vi invita al Consiglio Comunale aperto di Tarquinia contro la centrale a carbone di Civitavecchia, che si terrà l'11 Febbraio 2008 alle ore 16.00 nell'aula consiliare del Comune.

Ad aprile 2007, i cittadini che hanno affrontato lo sciopero della fame hanno trovato la compattezza del No al carbone in tutte le istituzioni competenti a difendere la salute dei cittadini.

I Comuni del comprensorio, le Provincie di Roma e Viterbo, la Regione Lazio, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero della Salute, in base a risultanze scientifiche che dimostrano tra l'altro come la situazione sanitaria del comprensorio è stata compromessa dall'inquinamento, hanno chiesto la riapertura della conferenza dei servizi per una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale che tenga conto di tutte le emissioni che colpiscono l’Alto Lazio.

Né il decreto autorizzativo, né la V.I.A propedeutica a quest’ultimo, hanno considerato l’impatto della centrale a carbone sul territorio e sulla salute nelle zone circostanti e non hanno valutato gli effetti delle sostanze tossiche sull’agricoltura e sul mare.

Il Ministro Bersani, nonostante le lacune evidenziate e nonostante abbia dovuto ammettere la pericolosità dell’impianto per la salute dei cittadini, ha dichiarato di non avere intenzione di riaprire la conferenza dei servizi.

I cittadini non si sono arresi.

Il 13 novembre scorso l' A.R.P.A. Lazio ha prodotto un documento allarmante, che denuncia in modo dettagliato ulteriori lacune, rischi e pericoli della centrale a carbone di Civitavecchia.

Il 14 gennaio 2008, preso atto del documento A.R.P.A., il Consiglio Provinciale di Viterbo ha riaffermato il proprio sostegno alla popolazione di Tarquinia e ha deliberato che parteciperà alle iniziative che verranno attuate contro la centrale a carbone Enel di Civitavecchia.

Dopo la delibera provinciale il partito del carbone ha compreso che la forza dei cittadini non è diminuita e ha tentato di confondere l'opinione pubblica scrivendo sui media lettere denigranti scritte da defunti.

Alcuni giorni fa inoltre il partito del carbone ha trasportato a Tarquinia un gruppo di operai a manifestare contro i cittadini che si oppongono alla centrale di TVN e in questi giorni molti abitanti di Tarquinia sono stati interpellati al telefono per un sondaggio con domande anche sui No Coke: di nuovo il partito del carbone? su questo punto è auspicabile una smentita da parte di chi ha commissionato l'indagine; resta il fatto che la battaglia contro il carbone si coniuga sempre più con la parola democrazia, evidentemente una parola fastidiosa per il partito del carbone.

Per questo i cittadini del comprensorio, proprio in occasione del consiglio comunale, presenteranno la nascita di un “comitato di salute pubblica”,che avrà il compito di denunciare l’inquinamento provocato dalle centrali elettriche, per il danno pregresso e per quello futuro.

Come a Porto Tolle, per una giustizia che risarcisca, per il danno all’ambiente e alla salute nel nostro comprensorio.

Vi invitiamo a partecipare numerosi a quest’appuntamento per difendere la salute, l'agricoltura, la pesca, il turismo, la laboriosità della Tuscia e la democrazia con la convinzione sempre dimostrata e possibilmente con i gonfaloni delle vostre istituzioni.


http://nocoketarquinia.splinder.com


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6 febbraio 2008

13 febbraio manifestazione a Roma: "licenziare il Parlamento"

Il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, con:
Padre Alex Zanotelli - Pastorale del Creato, Diocesi di Brescia - Coordinamento Medici dell’Alto Lazio per l’Ambiente e la Salute - Coordinamento dei Comitati di Cittadini dell’Alto Lazio contro il Carbone - Comitato Medici Senza Inceneritore Ivrea - Comitato pro Ambiente Modugno (BA) - Comitato PALO pro Ambiente (BA) - Coordinamento Comitati e Associazioni Ambientaliste Grosseto - Comitato Difesa Lago d’Idro e Fiume Chiese - Decontaminazione Sicilia - Coordinamento Dei Comitati Di Difesa Delle Valli Del Metauro, Cesano e Candigliano (PU) - Associazione ALISEI, Silea - Comitati Riuniti Rifiuti Zero di Treviso e Venezia - Comitato Ferrara Città Sostenibile - Rete Jonica per l’Ambiente - La Mia Italia - Comitato promotore dell’Università popolare della Salute - Tavolo delle Associazioni di Forlì - Taranto Futura - Comitato Cittadinanza Attiva Ambiente e Legalità (PG-PR-TR-SA-NA) - Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia - Comitato Ambientale di Casale (PO) - Comitato Emissioni Zero Val di Susa - Associazione Il Riccio (Castrovillari) - Calabrialibre - Rete per la
Calabria - Movimento per il bene comune (Grosseto) - I Grilli dell’Etna - I Grilli Megaresi - I Grilli Aretusei - Gruppo Meetup Amici di Beppe Grillo di Brescia - Associazione Ricomincio da Grillo - Associazione Grilli Treviso - Meetup Amici di Beppe Grillo di Taranto - Meetup Amici di Beppe Grillo di Roma - Grilli Altoparlanti (Amici di Beppe Grillo di Milano) - Amici di Beppe Grillo Jesi - Meetup Amici di Beppe Grillo di Civitanova Marche

fai click sull'immagine per ingrandirla

L'iniziativa è aperta a tutti, senza limitazioni. I medici, e non soltanto loro, ma i cittadini, scendono in campo perché non possono più tollerare la sordità con cui la classe dirigente risponde ai ripetuti allarmi, alle richieste d'aiuto ed al crescente malessere della popolazione dovuto ad inquinamento, inosservanza delle leggi, spesso inadeguate e interessi personali. Il simbolico licenziamento avrà come scopo quello di denunciare il fallimento di una politica che dura da anni, e nella quale nulla cambia e tutto rimane sempre uguale a sé stesso. Nessun partito politico. Ci muoveremo solo e soltanto come cittadini, per raggiungere Roma da cittadini e per la nostra salute, per il rispetto di noi stessi, per far sentire una voce che è stanca di rimanere inascoltata e che vuole riprendersi il proprio futuro. C’eravamo, ci siamo e ci saremo. Sempre e comunque.


TUTTI A ROMA, quindi, per manifestare PACIFICAMENTE il nostro dissenso, la nostra esasperazione, insieme, senza vincoli di appartenenza, al di fuori delle ideologie e delle divisioni! Per la SALUTE e per il nostro FUTURO!
Per informazioni, contattare Imma (e-mail: ilsteros@libero.it). Portate tanti palloncini colorati!

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Civitavecchia - Dott. M. Di Gennaro: "Bruciare i rifiuti: dannoso e costoso"

Riceviamo e pubblichiamo:

"Bruciare i rifiuti: dannoso e costoso"

Bruciare rifiuti danneggia la salute e l’ambiente ed ha costi economici socialmente insostenibili. Un recente rapporto della Commissione Europea stimava intorno ai 30 -40 milioni di euro l’anno la somma necessaria per curare i danni alla salute causati da un inceneritore di 200.000 mila tonnellate, quante, cioè, se ne vorrebbero bruciare a Civitavecchia.
Le stesse osservazioni erano state fatte dalla Commissione europea per il carbone avendo un studio dimostrato che, considerando i danni alla salute ed all’ambiente ed i relativi costi per ripararli, l’energia prodotta con il carbone si rivelava non solo la più dannosa ma anche la più costosa.
Queste grandi somme danno un’idea precisa della gravità e della diffusione delle malattie che il trattamento termico dei rifiuti può causare. Cancro, infarto cardiaco, ictus cerebrale, mutazioni genetiche, malattie neurologiche come il Parkinson e l’ Alzheimer, sono solo alcune delle patologie nella cui genesi l’inquinamento svolge un importante ruolo. Si deve sapere che un aumento delle polveri fini derivanti dalla combustione (carbone, rifiuti, petrolio) aumenta del 30-40 % la probabilità di una sindrome coronarica acuta sia in chi ha già avuto un infarto sia in chi non l’ha avuto. Cosa dire, poi, dei danni che l’inquinamento provoca nei soggetti più vulnerabili della popolazione umana come il feto ed il bambino i cui delicati sistemi in via di sviluppo sono molto più sensibili ai veleni ambientali. Particolarmente inquietante è, poi, la constatazione della sinergia tra inquinanti che ne aumenta la capacità di provocare danni anche a dosi basse.
Ciò sembra non interessare soprattutto chi vede nell’incenerimento un’occasione di facile guadagno anche perché il prezzo, sia in termini di sofferenza umana che di costo economico, delle malattie e dei danni ambientali è, come al solito, a carico di tutti noi mentre il profitto interessa solo pochi.
Bruciare i rifiuti viola sia il principio di prevenzione che quello di precauzione presenti nella legislazione internazionale e nazionale. In base a tali principi andrebbero presi provvedimenti per la salute pubblica in risposta a conoscenze non solo certe, ma anche limitate, circa i rischi di danno alla salute ed all’ambiente. Le evidenze scientifiche sui danni causati dai prodotti della combustione dei rifiuti, così come per il carbone, sono tali che chiunque proponga, nella nostra città, la costruzione di un inceneritore compie un deliberato attentato contro l’ambiente e la salute nostra, dei nostri figli e dei figli dei nostri figli."

Dott. Marco Di Gennaro

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5 febbraio 2008

USA: disincentivi alla costruzione di impianti a carbone e inquinanti


Buone notizie dagli USA (articolo apparso su Tgfin, vedi qui)


"Le principali banche d'investimento americane imporranno standard ambientali più rigidi e le aziende faranno più fatica a ottenere finanziamenti per le centrali a carbone. L'annuncio arriva dal "Wall Street Journal", che spiega come Citigroup, Jp Morgan e Morgan Stanlety prevedono che il governo statunitense imporrà un tetto per le emissioni degli impianti nei prossimi anni.

Tempi duri dunque per le aziende che puntano il loro business sul carbone. Se, come sembra, Washington imporrà limiti più severi alle emissioni di carbone, le centrali che utilizzano questo combustibile potrebbero avere gravi difficoltà a trovare i finanziamenti necessari per il loro business.

Prima ancora che arrivi la nuova regolamentazione, le banche d'affari mettono le mani avanti per ritrovarsi coinvolte in guai seri con il governo degli Stati Uniti. Secondo quanto si apprende, le banche avrebbero intenzione di rendere più complesse le procedure di accesso al credito per questi tipi di centrali, in modo da evitare di rimanere coinvolte in eventuali debiti causati dalla futura regolamentazione delle emissioni."


Credo sia solo questione di tempo aspettarsi una forte pressione lobbistica cher scongiurare questa eventualità. Staremo a vedere.


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finanziamenti agli inceneritori coi CIP-6 vergogna: nuovo atto



Colpo di coda velenoso dal dimissionario Prodi, tanto per evitare ogni possibile rimpianto nei confronti del suo governo: riportiamo un articolo comparso su "Il pane e le rose" (vedi qui)

"Insomma, Prodi dimissionario, con un atto autoritario, al limite della legalità e certamente ingiustificato e truffaldino, si è di nuovo piegato alla volontà di petrolieri e di quanti hanno in mano il business dei rifiuti.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, al fine di assicurare la rapida conclusione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti in Campania, ha firmato l’ordinanza che garantisce le agevolazioni tariffarie per la vendita dell’energia elettrica (Cip6). In questo modo - si legge in un comunicato di palazzo Chigi - sara’ possibile procedere piu’ rapidamente alla realizzazione degli impianti di termodistruzione o di gassificazione che saranno realizzati nei territori di Acerra, S.Maria la Fossa e della provincia di Salerno.
Così l'agenzia di stampa AGI del 31 gennaio.

Così Prodi adotta uno dei suoi ultimi provvedimenti da Presidente del Consiglio, forse tra i più indegni che postesse emettere. Perchè? Innanzitutto dobbiamo partire dal significato del CIP6.

Il CIP6 è in sostanza una circolare (la n. 6/1992) del Comitato Interministeriale Prezzi, che stabilisce incentivi e vantaggi per la produzione di energia elettrica senza l'utilizzo di fonti altamente inquinanti, come metano, petrolio o carbone.
Insomma, degli incentivi per la produzione di energia elettrica attraverso le cosidette fonti rinnovabili. Ma, come per magia, a quelle rinnovabili furono aggiunte le fonti assimilate, e cioè: rifiuti, residui di raffinazione, di gas, carbone, molto inquinanti.
Questi incentivi - che fruttano diversi miliardi di euro - sono pagati dai cittadini attraverso la bolletta, tanto che nella stessa bolletta elettrica, è possibile leggere la voce "A3" che costa 60 euro in media in più all'anno.
Sapete fino ad oggi chi ha usufruito degli incentivi CIP6? Queste poduttrici di energia, non proprio conosciuti come accaniti ambientalisti, nè per l'utilizzo di fonti pulite e rinnovabili: Sarlux del Gruppo Saras dei fratelli Moratti (10,8% dei finanziamenti da CIP6); Isap del gruppo ERG (10,2%); Edison (41,2%); Acea-Electrabel (4,3%) Api Energia (3,4%); oltre alla ASM di Brescia, proprietaria del termovalorizzatore della medesima città. Altro che finanziamento ed incentivi alle fonti pulite e rinnovabili. E' stata una lunga presa in giro per tanti anni. Fino ai recenti provvedimenti del governo che, dopo lunghe e dure battaglie e grazie alla pressione costante di gruppi e associazioni ambientalisti, hanno abolito la truffa dei Cip 6.

Ora, in piena crisi rifiuti in Campania, alla quale per porvi definitivamente rimedio sarebbe il caso di pensare ed applicare un ciclo dei rifiuti virtuoso e che, come previsto dalla normativa comunitaria, passi attraverso le fasi di riduzione, riuso, riciclaggio e solo dopo di discariche ed infine incenerimento, proprio ora, dicevo, Prodi ha emesso un'ordinanza di protezione civile per derogare e ammettere ai contributi Cip 6 tre inceneritori. Così, in barba ad una legge approvata dal Parlamento italiano, si consentirà di nuovo la truffa CIP6 per la costruzione degli inceneritori di Acerra, S. Maria di Fossa e Salerno (quest'ultimo tra l'altro neanche ancora progettato). Una truffa portata avanti sotto l'insegna dell'"emergenza". Un'"emergenza" che dura 14 anni.
Si potrà obiettare che un'ordinanza di protezione civile, non potrà che avere una durata circoscritta in un tempo limitato. Certo, sarebbe una giusta osservazione se i finanziamenti da CIP6 non durassero dieci anni. E siccome per la costruzione del cancrovalorizzatore di Acerra occorrono quattro anni, quell'inceneritore potrà godere per sei anni della sua attività di finanziamenti (pagati dai cittadini con le bollette di energia elettrica) che sarebbero dovuti essere destinati a fonti pulite e rinnovabili.
Insomma, Prodi dimissionario, con un atto autoritario, al limite della legalità e certamente ingiustificato e truffaldino, si è di nuovo piegato alla volontà di petrolieri e di quanti hanno in mano il business dei rifiuti.

Ed intanto la Impregilo, società del gruppo Romiti, ieri in borsa ha guadagnato il 4% nelle quotazioni dei propri titoli. E sapete chi fa parte del gruppo Impregilo? La Fibe, cioè la società che finora ha gestito il ciclo dei rifiuti in Campania, attraverso la quale ha incassato milioni di euro e tra i principali responsabili dell'"emergenza rifiuti in Campania.

Complimenti a Prodi!

Crocco1830"


Sul medesimo argomento anche Aprileonline (vedi qui)



M. Pallante su incenerimento dei rifiuti, differenziata, riciclaggio

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Umberto Veronesi, "Cancronesi"

Riportiamo il post del 4 Febbraio dal blog di Beppe Grillo (vedi qui):
(le evidenziazioni in arancio sono del redattore nocoke cv, ndr.)

Cancronesi è stato ospite dallo stuoino Fazio. Ha detto che gli inceneritori non hanno alcun effetto sulla salute. Ne dovrà rendere conto, prima o poi, agli ammalati e ai loro parenti. Sono decenni che questo uomo sandwich si occupa di finanza, di imprese e, saltuariamente, di salute. Non è informato sui fatti e ha qualche piccolo conflitto di interessi. Per lui inceneritori e istituto dei tumori sono un ciclo virtuoso di creazione della malattia. Un business. La provoca e la cura.
La fondazione Veronesi ha come partner:
- ACEA - multiutility con inceneritori
- ENEL - centrali a carbone ed olii pesanti e nucleare
- VEOLIA Environment - costruzione inceneritori.
(le evidenziazioni in arancio sono del redattore nocoke cv, ndr.)

Molti medici non sono d'accordo con lui e non solo in Italia.
Il "Conseil Nationale de l'ordre des medicins" francese e i principali sindacati dei medici di medicina generale francesi "praticiens" hanno richiesto "una moratoria concernente la costruzione di nuovi inceneritori". L'incenerimento produce centinaia di sostanze tossiche che si liberano nell'atmosfera (articolo da Le Monde).

Medici e associazioni italiane hanno scritto una lettera aperta al Commissario Europeo Dimas:
"Egregio Commissario Dimas,
siamo cittadini italiani e siamo costernati per quanto sta capitando nel nostro paese, ormai diventato lo zimbello del mondo per la vicenda dei rifiuti in Campania. Oltre 14 anni di gestione in regime di emergenza non hanno risolto assolutamente nulla, anzi hanno aggravato sempre più un problema che non ha assolutamente nulla di “emergenziale” perché in tutti i paesi del mondo si producono rifiuti.

Le direttive dell’UE forniscono una chiara gerarchia dei trattamenti per il loro smaltimento: riduzione, riciclo, riuso, e solo per la quota residua recupero energetico e non solo tramite incenerimento. Purtroppo la crisi napoletana appare del tutto strumentale al fare passare nel nostro paese l’incenerimento come metodo privilegiato per la soluzione del “problema rifiuti”, ribaltando completamente ciò che la stessa UE suggerisce. In Italia non sono messe in atto, se non in singole virtuose realtà grazie ad amministratori responsabili , quei metodi di raccolta (door to door) che responsabilizzano i cittadini e che possono garantire una buona qualità del prodotto differenziato ed il loro effettivo recupero.

L’incenerimento continua ad essere incentivato, solo nel nostro paese, come fonte di energia rinnovabile, nonostante il minimo rendimento energetico di questi impianti (che sono per la maggior parte impianti di rifiuti tal quali), i gravi danni all’ ambiente e all’ economia che anche di recente si sono registrati( latte contaminato oltre il consentito da diossine a Brescia, territorio già gravemente inquinato, ove funziona il più grande inceneritore d’ Italia) e nonostante il fatto che il kilowattora ottenuto bruciando rifiuti, sia quello gravato dalla massima emissione di CO2.

Numerosissimi sono gli studi che hanno evidenziato danni alla salute sulle popolazioni esposte, danni che nessuno può escludere anche con i “nuovi” impianti e che hanno indotto migliaia e migliaia di medici, di cittadini, di intellettuali, di associazioni ambientaliste a prendere posizioni anche con esposti e denunce alla Magistratura, affinché venga semplicemente fatto ciò che in tutto il mondo civile si fa, mettendo al primo posto la salvaguardia dell’ ambiente per la tutela nostra e di chi verrà dopo di noi.

Commissario Dimas, La supplichiamo, ci ascolti, faccia tutto quanto è in suo potere affinché si scongiuri questo ennesimo disastro, affinché si facciano scelte che guardano avanti e non indietro, all’ età del fuoco."

Firmato, tra gli altri, da: Prof. Angelo Gino Levis - genetista, Dr.Patrizia Gentilini - oncologo, Prof. Gianni Tamino - biologo, Dr. Giovanni Ghirga - pediatra e potavoce dei Medici per l’ Ambiente e la Salute Alto Lazio, Dr. Luigi Carpentiero - Medico del Lavoro, Dr. Stefano Montanari – Direttore Scientifico Laboratorio nanodiagnostics



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Lettera a Sandro Fontecedro - invito per un confronto pubblico

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i cittadini di Tarquinia contro il carbone hanno trasmesso a Sandro Fontecedro, Direttore della Divisione Generazione ed Energy Management dell’Enel:

Al Sig. Sandro Fontecedro

Il Movimento dei Cittadini no coke di Tarquinia, in occasione del Consiglio Comunale aperto sul tema del “carbone” che si terrà il prossimo 11 Febbraio,alle ore 16 , invita il sig. Sandro Fontecedro, nostro concittadino, a partecipare e a prendere voce come rappresentante della società elettrica che ha scelto il carbone come combustibile.

Dato l’alto livello scientifico e tecnico dei relatori invitati dal movimento per dimostrare la pericolosità del carbone e la non economicità dell’uso di questo combustibile per il territorio, che si esprimerà in termini di perdita di posti di lavoro, saremmo lieti se Lei venisse e invitasse a parlare i migliori tecnici che hanno partecipato al progetto, affinché si possano mettere a confronto i dati che emergono come un pericolo per la salute, e quelli propugnati dall’ente elettrico.

Quello che vorremmo realizzare è essenzialmente un contradditorio, come quello che si è svolto il 17 Luglio 2007 presso il Ministero della Salute, dal quale è scaturita la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi per i forti dubbi sulla pericolosità per la salute dell’uso del carbone in un territorio che ancora deve essere bonificato e risarcito per l’inquinamento di 50 anni di servitù energetiche.

L’esempio più doloroso per Tarquinia è Sant’Agostino, un tratto di costa a dune naturali, distante due km da TVN, che ha ormai il terreno compromesso dalla quantità di arsenico, metallo pericoloso per l’ambiente e per l’uomo, proveniente dall’uso di combustibili fossili.

L’arsenico ormai è arrivato alle falde acquifere; le analisi degli enti preposti al controllo sono incontrovertibili, nulla è valso andare in deroga ai limiti di legge, l’arsenico non è tollerato dall’organismo umano e dall’ambiente, neanche se la legge decide che si possa rendere potabile l’acqua.

Questo per dimostrare alla cittadinanza che la nostra lotta si basa sulla forza dei migliori scienziati e dei migliori medici che coscienziosamente analizzano i dati allarmanti dell’inquinamento e delle loro fonti.

Dal Nord al Sud dell’Europa si è ormai estesa la pandemia “silenziosa”, quella delle persone malate a causa dell’inquinamento; oggi quelle persone non possono più non essere ascoltate, così come non possono rimanere inascoltati i tantissimi medici coraggiosi che hanno fatto luce sulle cause di tante malattie e non sono disposti a piegarsi ai poteri forti, colpevoli di “uccidere a norma di legge”.

Con questo invito ci auguriamo che Lei possa venire, anche soltanto per leggerLe la lettera di risposta a quella che Lei stesso inviò al Movimento no coke durante lo sciopero della fame del mese di Aprile.

Ricordiamo che scelse il Vescovo come ambasciatore per consegnare la lettera a noi indirizzata; non abbiamo testimonial di eccezione, non abbiamo spot miliardari da esibire, per risponderLe utilizzeremo solo la scienza e la ragione.

Come è ragionevole pensare, non è ammissibile che la sua posizione possa rimanere così distante dai confronti pubblici; è così orgoglioso di farsi fotografare alla consegna di elemosine agli ospedali, magari, chissà, così pieni di patologie cardio-vascolari proprio a causa dell’inquinamento; eppure, sino ad oggi, Lei si è sempre sottratto ad un confronto con i suoi concittadini. Strano, data l’ostentata sicurezza delle sue ragioni. Ora, però, non può più tirarsi indietro. Se vuole dialogare con il territorio, spiegare i suoi perché, deve venire a parlare il prossimo 11 febbraio, al Consiglio Comunale aperto. Noi saremmo lì ad aspettarla, con la forza della nostra ragione e la lucidità del nostro senso di civiltà.

Movimento dei cittadini no coke Tarquinia



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2 febbraio 2008

Civitavecchia - 5 FEBBRAIO: TUTTI AL CONSIGLIO COMUNALE!

Il 5 febbraio alle ore 10.00 si terrà a Civitavecchia il primo dei consigli comunali che si dovrebbe svolgere sull'inceneritore.

Il Sindaco non ha voluto fosse un consiglio comunale aperto e lo ha messo di mattina per evitare la partecipazione dei cittadini.

E' invece importante partecipare in massa.
Chiunque possa, quindi, cerchi di essere presente.

Siamo stati ricattati beffati ridicolizzati vessati con la servitù Enel. Anche stavolta resteremo proni affinché l'interesse di pochi soverchi quello pubblico?




Vedi anche:


I CIP6 risuscitati, ovvero C'è trippa per gatti
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - sabato 02 febbraio 2008


Sveglia!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - sabato 02 febbraio 2008


marcia funebre per trombone solo
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - sabato 02 febbraio 2008

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Demenza politica e salute pubblica

Riceviamo e pubblichiamo:

Lo scandalo del "mercato" assistito dal pubblico, in modo robusto e con i soldi dei consumatori, continua e continuerà.

Dopo che era andata deserta la gara per la gestione dell' inceneritore "patacca" di Acerra (le imprese, ma soprattutto le banche che finanziano, vogliono garanzie e non discorsi ), il già defunto, ed a questo punto assolutamente non rimpianto, governo Prodi ha calato le braghe, le sue e di tutti gli italiani, riconcedendo tutti gli scandalosi "contributi CIP6" agli inceneritori.

Dalla lettura del testo della Presidenza del Consiglio dei ministri non è chiaro se ci si riferisce ai soli impianti campani o anche a tutti gli altri, il vero organo di stampa governativo, "il Sole-24 ore", non è chiaro a tale proposito.

Questo comunque è il testo ufficiale:

"Il Presidente del Consiglio dei Ministri, al fine di assicurare la rapida conclusione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti in Campania, ha firmato l'ordinanza che garantisce le agevolazioni tariffarie per la vendita dell'energia elettrica (Cip 6). In questo modo sarà possibile procedee più rapidamente alla realizzazione degli impianti di termodistruzione o digassificazione che saranno realizzati nei territori del comune di Acerra, S.
Maria la Fossa e della provincia di Salerno"
Il contenuto è ovviamente allucinante, come possano dei contributi pubblici dati ad impianti che entreranno in funzione tra anni, risolvere immediatamente il problema dei rifiuti sulle strade, di lascia alla logica stravolta deiprofessionisti politici dell'inganno, ed alle robuste lobbies inceneritoristiche, presenti e maggioritarie, nei fatti, in tutte le forzepartitiche italiane.
A tale proposito il silenzio degli "amici del popolo" e degli "amici dell'ambiente", impegnati nelle "fondamentali" alchimie delle leggi elettorali, è emblematico.

Che fare?

Bisognerebbe tornare alla logica d opo una robusta iniezione di informazione vera, sulla demenzialità, prima che della dannosità, di impianti nocivi ed >energivori quali i "termovalorizzatori", sarà possibile?

Intanto appaiono più chiari gli scopi dell'emergenza campana.

Salute, ce n'è bisogno .

Michelangiolo Bolognini

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Comitato per la salvaguardia dell'Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria (PG)
ID Skype: comitatoambientegualdocattaneo
E-mail: comitato.ambiente.gualdo.cattaneo@gmail.com
Blog: http://comitatoambientegualdocattaneo.blogspot.com

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