No al carbone Alto Lazio

24 luglio 2008

Guangxi: morti e dispersi nelle miniere sincesi.

SHANGHAI (Reuters) - Le autorità della regione del Guangxi, nella Cina meridionale, hanno ordinato la chiusura provvisoria di tutte le miniere di carbone per consentire controlli di sicurezza dopo che lunedì un'inondazione ha ucciso sette minatori. Ne ha dato notizia l'agenzia di stampa Xinhua.
Dagli ultimi aggiornamenti di questa notte risulta che siano 29 i minatori ancora intrappolati sottoterra a causa dell'inondazione.
Il settore estrattivo cinese è l'industria che miete più vittime sul lavoro al mondo, con i datori di lavoro che spingono la produzione oltre i limiti di sicurezza per affrontare la consistente domanda e i crescenti profitti del boom economico
Fonte

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Firma la petizione per non lasciar distruggere anche "la Frasca" dalla nuova speculazione cementizia

Quello che segue è il testo della "Petizione a sostegno della richiesta di Istituzione del Monumento Naturale alla Frasca presentata dalle associazioni per la tutela dell’ambiente
“WWF Lazio”, “Italia Nostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.
INVITIAMO TUTTI A SCARICARE IL FILE (clicca qui), STAMPARLO in fronte/retro, E FARLO FIRMARE. Per contattarci usate il form in basso a destra,

"I sottoscritti cittadini di Civitavecchia
PREMESSO
che l’area occupata dalla pineta denominata “La Frasca” e dal sistema marino antistante,unico tratto di mare fruibile e ultimo polmone verde della città, è area di intrinseco valore naturalistico ed archeologico; un patrimonio la cui preservazione si impone come di fondamentale importanza;

che in tale sito, inoltre, sono state riscontrare notevoli ed importanti testimonianze archeologiche relative all’epoca preistorica e protostorica e soprattutto all’età romana, tanto da essere qualificato nel citato PTP, ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.

che nonostante i danni al patrimonio selviculturale, la flora e la fauna della Frasca sono estremamente vari;

che la pressione industriale degli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga e l’ipotizzato sviluppo del Porto in direzione nord, con la realizzazione di un “Terminal Cina” o di infrastrutture simili altrimenti denominate e di un porto turistico da almeno 700 posti barca, comporterebbe la pressoché totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e della pineta;

che l’attaccamento della popolazione per questo sito è stato recentemente dimostrato dai numerosi voti ottenuti nell’ambito del 4’ censimento “I luoghi del cuore” promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), che chiamava i cittadini italiani a votare i siti meritevoli di tutela e di particolare valore affettivo per la popolazione, nell’ambito del quale La Frasca è risultata il 3° sito del Lazio e 37° in tutta Italia sui 6000 luoghi segnalati dagli italiani;

che al fine di tutelare l’area in questione da tale opera di distruzione è necessaria l’apposizione di un vincolo di protezione;
esprimono
pieno sostegno alla “Richiesta di istituzione di Monumento Naturale nell’area costiera de “La Frasca” presentata alla Regione Lazio dalle Associazioni per la tutela dell’ambiente “WWF Lazio”, “ItaliaNostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.

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Terzo incidente nucleare in Francia, in poche settimane.


(E ci parlano di sicurezza degli impianti nucleari).
Da Repubblica.it
Cento operai della centrale nucleare francese del Tricastin, dove alcuni giorni fa c'era stata una fuga di materiale radioattivo, sono stati contaminati "leggermente" oggi da elementi fuorusciti da una tubatura nella reattore numero 4, fermo per manutenzione. Quello odierno è il terzo incidente verificatosi in un impianto nucleare francese nelle ultime due settimane. Una sequenza che ha scatenato polemiche intorno alla sicurezza degli impianti, anche in Italia dove il governo Berlusconi ha appena riproposto il nucleare come strada da percorrere.


Il direttore della centrale, Alain Peckre, ha parlato di incidente "non grave", da classificare al livello 0 di una scala che arriva a 7. E ha precisato che intorno alle 9.30 di questa mattina "un condotto è stato aperto nell'ambito delle operazioni di manutenzione e c'è stata una fuga di polvere radioattiva". La prefettura e l'Autorità per la sicurezza nucleare (Asn) sono state subito avvertite.

Lo stesso Peckre ha quindi riferito che 97 dipendenti di EDF e di imprese appaltanti sono stati portati in infermeria per esami medici. Altrettanto è stato fatto con altri 32 operai che erano entrati poco prima nell'impianto e vi si erano avvicinati. La portavoce della centrale ha riferito che su queste 129 persone "100 sono state leggermente contaminate da elementi radioattivi quaranta volte inferiori al limite regolamentare annuale". La maggior parte, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe stata contaminata da cobalto 58, un "metallo bianco" che entra nella composizione di leghe speciali, pneumatici e coloranti ma che, attivato a lviello radio, è presente nei reattori e da solo possiede il 39 per cento di tutta l'attività irradiante. Tutti i dipendenti contaminati sono stati comunque rimandati a casa dopo gli accertamenti.

In attesa che vengano accertate le cause dell'incidente, la direzione dell'impianto e le autorità assicurano che "non avrà conseguenze né sulla salute delle persone né sull'ambiente".

Nella notte tra il 7 e l'8 luglio nella centrale di Tricastin, situata a 200 chilometri dal territorio italiano, c'era stata una perdita e acqua contenente uranio si era riversata nei fiumi della zona. Pochi giorni dopo fuoriuscite di acque contaminate da elementi radioattivi, "senza impatto sull'ambiente", erano state registrate in un impianto della Areva a Romans-sur-Isere, nel dipartimento della Drome, sempre nel sud-est della Francia

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18/08/2008. "USA 2020: raggiungere il 100% dell'energia da fonti rinnovabili". Il video del discorso di Al Gore.




Gore parla di un piano ambizioso, eppure possibile. Già solo per questo, il Premio Nobel Al Gore merita un rigraziamento: per aver mostrato come alcune delle vie per un vero miglioramento della nostra condizione siano aperte e percorribili, concretamente, da subito (vedi anche qui e qui)
Su ASPOItalia commentano così:

[...]
"non è impossibile ed è la sola speranza che abbiamo di liberarci da una situazione che ci sta distruggendo piano piano. E' incredibile la distanza che c'è fra la visione di Al Gore e quella di tutti i politici di basso livello che non trovano altra via che rifugiarsi nel passato, trivellare di più o ritornare al nucleare.

Fatto oggi, il discorso di Al Gore ha la possibilità di influenzare tutta la campagna elettorale."

Sottoscriviamo in pieno queste considerazioni.
E riportiamo alcuni nodi del discorso di Gore, già citati da ASPO, selezionati da Tyler Hamilton.

"On economic, environmental and national security concerns

"When we look at all three of these seemingly intractable challenges at the same time, we can see the common thread running through them, deeply ironic in its simplicity: our dangerous over-reliance on carbon-based fuels is at the core of all three of these challenges... We’re borrowing money from China to buy oil from the Persian Gulf to burn it in ways that destroy the planet. Every bit of that’s got to change... if we grab hold of that common thread and pull it hard, all of these complex problems begin to unravel and we will find that we're holding the answer to all of them right in our hand. The answer is to end our reliance on carbon-based fuels."
On cost trends for fossil fuels, renewables

Those those who say the costs (of renewables) are still too high: I ask them to consider whether the costs of oil and coal will ever stop increasing if we keep relying on quickly depleting energy sources to feed a rapidly growing demand all around the world. When demand for oil and coal increases, their price goes up. When demand for solar cells increases, the price often comes down. When we send money to foreign countries to buy nearly 70 percent of the oil we use every day, they build new skyscrapers and we lose jobs. When we spend that money building solar arrays and windmills, we build competitive industries and gain jobs here at home."

On importance of grid modernization

"To be sure, reaching the goal of 100 percent renewable and truly clean electricity within 10 years will require us to overcome many obstacles. At present, for example, we do not have a unified national grid that is sufficiently advanced to link the areas where the sun shines and the wind blows to the cities in the East and the West that need the electricity. Our national electric grid is critical infrastructure, as vital to the health and security of our economy as our highways and telecommunication networks. Today, our grids are antiquated, fragile, and vulnerable to cascading failure. Power outages and defects in the current grid system cost US businesses more than $120 billion dollars a year. It has to be upgraded anyway."

On the link between a smart grid and electric cars

"We could further increase the value and efficiency of a Unified National Grid by helping our struggling auto giants switch to the manufacture of plug-in electric cars. An electric vehicle fleet would sharply reduce the cost of driving a car, reduce pollution, and increase the flexibility of our electricity grid."

On the need for a price on carbon

"We could and should speed up this transition by insisting that the price of carbon-based energy include the costs of the environmental damage it causes. I have long supported a sharp reduction in payroll taxes with the difference made up in CO2 taxes. We should tax what we burn, not what we earn. This is the single most important policy change we can make."

On how the U.S. political system is f^%$#$ up

"It is only a truly dysfunctional system that would buy into the perverse logic that the short-term answer to high gasoline prices is drilling for more oil ten years from now. Am I the only one who finds it strange that our government so often adopts a so-called solution that has absolutely nothing to do with the problem it is supposed to address? When people rightly complain about higher gasoline prices, we propose to give more money to the oil companies and pretend that they’re going to bring gasoline prices down. It will do nothing of the sort, and everyone knows it. If we keep going back to the same policies that have never ever worked in the past and have served only to produce the highest gasoline prices in history alongside the greatest oil company profits in history, nobody should be surprised if we get the same result over and over again."

On the thirst for change

"I’ve begun to hear different voices in this country from people who are not only tired of baby steps and special interest politics, but are hungry for a new, different and bold approach."

Finally, on the virtue of being a leader

"It is a great error to say that the United States must wait for others to join us in this matter. In fact, we must move first, because that is the key to getting others to follow; and because moving first is in our own national interest."

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Giappone, scandalo carne di balena: rilasciati gli attivisti di Greenpeace




Dal sito di Greenpeace.it
"Tokyo, Giappone — Junichi Sato e Toru Suzuki sono stati rilasciati su cauzione. I due attivisti di Greenpeace erano stati arrestati il 10 giugno. Per aver intercettato una scatola di carne di balena di contrabbando. Ora che gli attivisti sono liberi, una domanda resta senza risposta: quando verranno arrestati i veri colpevoli?

Agli inizi di quest'anno, lavorando sulle informazioni fornite da un operaio della Kyodo Senpaku - la compagnia che controlla le operazioni della flotta baleniera giapponese - Greenpeace aveva seguito lo scarico di carne di balena contrabbandata dalla nave Nisshin Maru alle abitazioni dei membri dell'equipaggio. Uno dei quattro scatoloni destinati allo stesso indirizzo privato era stato intercettato da Greenpeace per ispezionarne il contenuto.

Questo scatolone, contenente carne di balena di prima scelta per un valore di oltre 3 mila dollari - ma contrassegnato come se racchiudesse "cartone" - era stato mostrato in una conferenza stampa il 15 maggio, prima di venir consegnato al Procuratore Distrettuale di Tokyo che ha improvvisamente fermato la sua indagine il 10 giugno, il giorno dell'arresto dei due attivisti.

Junichi e Toru sono stati trattenuti per 26 giorni. La loro storia ha suscitato diverse azioni di denuncia. Più di 30 Ong hanno firmato una petizione in proposito. Lo scorso lunedì, Amnesty International ha inviato una lettera dai toni decisi al Primo Ministro giapponese chiedendo il rilascio di Junichi e Toru.

Quasi 250.000 persone hanno mandato un messaggio al Governo giapponese per il rilascio dei due attivisti e per la riapertura dell'indagine sullo scandalo del contrabbando di carne di balena. Richiesta supportata da proteste di Greenpeace in tutto il mondo di fronte alle ambasciate e ai consolati giapponesi. Anche in Italia."

Per saperne di più clicca qui

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22 luglio 2008

"Quali fabbriche?"

Con una interrogazione al sindaco il consigliere Verde Alessandro Manuedda chiede notizie più precise sulle due fabbriche che, secondo una recente esternazione del primo cittadino, dovrebbero sorgere fra il porto e la zona industriale. Manuedda sottolinea come il Consiglio comunale sia all'oscuro dei progetti

e si augura che anche queste opere siano frutto della fantasia di Moscherini. La caduta del governo Prodi e il probabile ritorno dell'attuale sindaco all'Autorità portuale hanno accelerato i tempi delle sue devastazioni, attraverso un modo di fare da "tarantolato". Un comportamento grave, secondo Manuedda, perché può produrre danni irreparabili alla comunità. Una concezione del potere che, magari, di fronte ad una buona convenzione e qualche milione di euro nelle casse del Comune, potrebbe aprire le porte della città perfino ad una fabbrica di mine antiuomo. Per questo, secondo il consigliere dei Verdi, bisogna stare in guardia anche se certe uscite del sindaco sembrano fatte per divertire.
Da www.trcgiornale.it/news

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Non altre colate di cemento, ma un argine a Moscherini


Non c'è tregua, non c'è respiro. Il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini mostra di continuo il suo disprezzo per la democrazia. Segue un comunicato del presidente della IV Circoscrizione di Civitavecchia.

"Ancora una volta, l'ennesima, apprendiamo dalla stampa che il Sindaco Moscherini in accordo con l'Autorità portuale, promuove incontri, fà accordi e conclude "affari" di competenza anche della IV circoscrizione bypassando l'organo decentrato, come se fosse il padrone assoluto di questo territorio.

Inizia così la nota del Presidente e dei consiglieri della IV^ Circoscrizione in risposta alle novità annunciate ieri dal primo cittadino in merito all’approdo alla Frasca.
Siamo indignati – affermano - ma soprattutto sconcertati che vengano fatte passare le legittime richieste di alcuni diportisti di costruire un porticciolo, ma che in realtà maschera l'unica vera esigenza di realizzare la vasca di colmata della quale i cittadini ed i frequentatori della Frasca proprio non ne sentono il bisogno, ma soprattutto che si tenti di far passare ciò come parte delle opere di compensazione! Egregio sindaco ci chiediamo se Lei è lo stesso sindaco che in campagna elettorale ha messo in risalto la necessità di collaborazione con le circoscrizioni, ma soprattutto vorremmo sapere se Lei è la stessa persona che appena un mese fa, quando la sua stessa maggioranza rappresentava una "spada di Damocle" sulla sua testa, ha chiamato a rapporto le quattro circoscrizioni chiedendo e promettendo alle stesse maggiore partecipazione e collaborazione, ma oggi, dopo un rimpastino di giunta che evidentemente la rende più sicuro, gli organi decentrati non le servono più.
Lo sfogo di Stefano Ballotari e dei consiglieri va avanti. Egregio Sindaco, così non si può proprio più andare avanti, ci chiediamo dove era la IV circoscrizione durante gli incontri "carbonari" che lei ha continuato e continua a promuovere guardandosi bene dall'invitarci.
Esprimiamo il nostro rammarico anche al Presidente Ciani con il quale si era iniziato un iter di incontri poi sfumati nel nulla e al quale chiediamo fortemente di non contribuire al massacro della costa e ad un confronto con l'unica istituzione di centro sinistra presente oggi sul territorio. Ribadiamo la nostra indignazione sui metodi assolutistici adottati dal Sindaco che ci appare più vicino agli interessi di un porto ancora radicato nel suo cuore più dell'interesse verso una città martoriata e violentata da uno scempio ambientale sempre più incombente sul nostro territorio. Il presidente e i consiglieri della IV circoscrizione, all'unanimità, dicono basta a tanta prepotenza e chiedono al sindaco e al Presidente dell'Autorità portuale un'incontro immediato con noi e con i cittadini tutti dichiarando in quella sede che i giochi ormai sono fatti e sono stati fatti passare sopra le nostre teste con trattative sconosciute ai più, ma che oggi apprendiamo essere esecutive: di questo passo Civitavecchia nel termine di sei mesi sarà distrutta!
Da www.centumcellae.it

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Un presidente operaio per Torre Valdaliga Nord


E così, pare che nei prossimi giorni il Bassissimo abbia deciso di effettuare una discesa a Civitavecchia, in visita a Torre Valdaliga Nord. A sorpresa, per restare al riparo dalle contestazioni.
Visto che ormai siamo una delle città-pozzo nero d'Italia, Berlusconi sentirà certamente l'aria di casa, qui.
Fonte

PS.
Chissà che accoglienza preparerà il "Rappresentante degli operai" Benedetti, auto-appellantesi strenuo difensore del comunismo vero.

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Biomasse

Rubate con rispetto
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - martedì 22 luglio 2008

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Francia, nuova fuga radioattiva, stavolta dalla centrale nucleare di Romans-sur-Isere

"PARIGI - Mentre infuria la polemica intorno alla centrale nucleare di Tricastin, teatro 10 giorni fa di un riversamento accidentale di acque contenenti uranio nei fiumi vicini, un nuovo episodio è stato reso noto oggi dall'Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn). Fuoriuscite di acque contaminate da elementi radioattivi, "senza impatto sull'ambiente", sono state registrate in un impianto della Areva a Romans-sur-Isere, nel dipartimento della Drome, anche questo nel sud-est della Francia.

A causa della rottura di una condotta nello stabilimento Fbfc, dove si produce combustibile nucleare destinato alle centrali elettriche e ai reattori utilizzati per fini di ricerca, un'imprecisata quantità di uranio è fuoriuscita all'esterno. L'Asn ha comunque precisato che si tratta di "poche centinaia di grammi" di sostanza fissile, e che "in base ai primi rilievi" non sussistono rischi di contaminazione delle acque giacché nella zona "il terreno è fortemente impermeabile", e "le falde freatiche sono situate troppo in profondità"; una squadra di esperti e di tecnici è stata comunque inviata sul posto per gli accertamenti del caso.

Si tratta della seconda fuga di liquidi registrata in due settimane dopo quella nella centrale di Tricastin (Vaucluse), che ha spinto il governo a richiedere la verifica delle falde freatiche situate vicino a tutte le centrali nucleari francesi. Dopo l'incidente infatti agli abitanti della zona è stato ordinato di non bere acqua corrente e di non mangiare pesce di provenienza locale; sono stati inoltre vietati l'irrigazione dei campi, i bagni nei corsi potenzialmente inquinati e gli sport acquatici in generale.

Da qui l'inchiesta ordinata dal ministro dell'Ambiente Jean-Louis Borloo su 58 impianti nucleari per fugare ogni timore sulle condizioni di sicurezza. "Non voglio che la gente sia sfiorata dal dubbio che venga nascosta o sottaciuta la benché minima situazione", ha affermato il ministro in un'intervista rilasciata al quotidiano francese Le Parisien.

Intanto l'Asn ha annunciato di aver trasmesso nei giorni scorsi un fascicolo alla procura di Carpentras, in seguito all'ispezione che ha rilevato "gravi irregolarità" nella tenuta degli impianti di Tricastin. "Sebbene non si tratti propriamente di un incidente nucleare, bensì di un malfunzionamento a livello della gestione della centrale, quando si lavora in ambito nucleare nessuna negligenza può essere tollerata. La trasparenza, inoltre, deve essere esemplare", ha osservato il ministro.

Nella notte tra il 7 e l'8 luglio, durante alcune operazioni di pulizia di una vasca di custodia, una soluzione contenente uranio si è riversata in due fiumi adiacenti al sito nucleare di Tricastin, gestita da due società filiali del gruppo Areva. Dopo un'inchiesta interna, Areva ha ammesso che all'origine dell'incidente c'è stata "mancanza di coordinamento" tra chi gestiva i lavori di sistemazione in corso nell'impianto e i responsabili delle attività di sfruttamento."

(18 luglio 2008)
Fonte: Repubblica.it

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It's Italy, baby


Da QualEnergia.it
"Rinnovabili in Italia nel 2007: cala la quota sulla produzione totale, ma eolico e solare confermano la loro ascesa. Un confronto anche con gli altri peasi dell'Unione Europea."

Come stanno le rinnovabili Italiane? E come reggono il confronto con quelle degli altri paesi europei? Un buon strumento per rispondere a queste domande sono le statistiche del GSE sulle fonti rinnovabili per il 2007, rese pubbliche mercoledì, che alleghiamo qui sotto.
Dei 339,9 TWh richiesti l’anno scorso si scopre che 49,4 sono venuti dalle rinnovabili mentre il resto da fonti tradizionali e da importazioni. Interessante notare come per la domanda di 339,9 TWh solo 319 siano andati ai consumi, le perdite di rete costano, infatti, ben 21 TWh. La potenza totale installata di impianti a fonti rinnovabili è, al 2007, pari a 22.307 MW.

Dalle rinnovabili - si legge nel rapporto - è venuto il 15,7% della produzione elettrica totale del nostro paese nel 2007, un dato tendente in calo rispetto agli anni scorsi, soprattutto per la forte diminuzione dell'idroelettrico: con 32,8 TWh di produzione lorda nel 2007, questa fonte ha registrato un calo dell’11% rispetto al 2006. Seguono, staccati di molto, biomasse e rifiuti [perché i rifiuti combusti sarebbero energie rinnovabili??! NDR] ( 6,9 TWh), geotermia ( 5,5 TWh) ed eolico (4 TWh).
Per il solare la cifra riportata parla solo di 39 GWh di produzione lorda. Eolico e solare, va comunque sottolineato, sono le due fonti che più crescono in termini di potenza installata dal 2006 al 2007: sono aumentati rispettivamente del 42,2% e del 92,8%.

Nel rapporto anche qualche dato disaggregato per regione. La regione con più potenza e produzione solare, si scopre che è il Trentino-Alto Adige, mentre il primato nell’eolico spetta alla Campania per potenza installata, ma alla Puglia per produzione, e la Lombardia è invece prima nell’idroelettrico.

A livello europeo altri dati su cui riflettere: la produzione complessiva nei 15 paesi da fonti rinnovabili è pari 488,4 TWh. In Germania, paese leader, si producono 99 TWh. Per il solare il vantaggio dei tedeschi è impressionante: dei 4,46 TWh prodotti in Europa, ben 4,3 sono prodotti in terra teutonica, il 92,63%. Anche per la produzione eolica la Germania, è in testa con 39 TWh, la Spagna segue con 29 TWh, staccati di molto gli altri. Per quanto riguarda il rapporto tra produzione totale di elettricità e fonti rinnovabili a guidare la classifica c’è invece l’Austria dove ben il 61,9% dell’energia prodotta viene dalle rinnovabili (da noi come detto è il 15,7%, stessa percentuale della Germania), seguono Svezia e Portogallo, ripettivamente 51,3% e 37,6.

21 luglio 2008

Clicca qui per il PDF del rapporto GSE

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