No al carbone Alto Lazio

21 agosto 2008

PRC, Tarquinia: dimissioni di Daniele Scalet da Consigliere dell’Università Agraria

Lettera aperta al Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Dott. Alessandro Antonelli da PRC - Tarquinia.

Al Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Dott. Alessandro Antonelli
e per conoscenza al capogruppo del Partito Democratico, Attilio Boni

Tarquinia, 18.08.08

Lettera aperta.

Abbiamo assistito con stupore a quanto accaduto nel Consiglio Comunale del 13 agosto dove si da mandato alla giunta di definire i termini della trattativa economica con l’Enel. Quel giorno abbiamo ravvisato due maniere di fare politica: quella dell’Università Agraria e quella del Comune dove in entrambi le amministrazioni sono presenti il consigliere Marco Tosoni di Sinistra Democratica, il consigliere Daniele Scalet e l’assessore Alberto Blasi del Partito Democratico. Due modi di intendere la politica di centro-sinistra dove l’Università Agraria delibera di rifiutare ogni trattativa economica con l’Enel per i danni che la centrale a carbone arrecherà all’agricoltura ed alla salute, mentre il Comune delibera il contrario.

A differenza del consigliere Tosoni, nell’intervento di Scalet e nel voto di Blasi, abbiamo ravvisato un cambio di posizione. Addirittura ci preoccupa l’atteggiamento di Scalet che, stanco di imprecisati ricatti, libera la coscienza e si mostra favorevole a “trattare con il ladro” (cioè l’Enel). Con questo esempio, che lui stesso ha fatto nella predetta seduta del Consiglio Comunale, osserva che è troppo tardi, il ladro è ormai in casa e da buon padre di famiglia, non avendo fiducia nelle normative legali che possano incastrare l’Enel nelle sue responsabilità, avvia una trattativa per l’ottenimento di una congrua percentuale su quanto verrà sottratto alla casa. Quando all’Università Agraria votava la contrarietà ad accettare a qualsiasi titolo i compensi Enel credevamo lo facesse per coerenza con i propri ideali e non per evitare una frattura con Rifondazione Comunista. Non è nostro uso fare ricatti ma semplicemente lavorare per mantenere gli impegni presi con gli elettori. Ravvisiamo uno stato di schizofrenia nelle dualistiche posizioni contrastanti del Partito Democratico a dir poco preoccupanti così emblematicamente rappresentate dal consigliere Scalet del quale il Partito della Rifondazione Comunista vede quantomeno nelle proprie dimissioni da Consigliere dell’Università Agraria un atto di chiarezza e di coerenza politica. Almeno vorremmo capire quale delle due posizioni è coerente con la linea del direttivo del Partito Democratico.

Partito della Rifondazione Comunista, Circolo di Tarquinia

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"Ladri di vita"

Non sono solo gli effetti deleteri sulla salute e sull’ambiente a rendere deprecabile la cappa di inquinamento che alberga da decenni sui nostri cieli. La nube dai riflessi metallici che incombe permanentemente sulla nostra città

ci impedisce infatti di godere del meraviglioso spettacolo dell’alba e del tramonto che ci viene offerto in modo atipico e surreale. Alfred Döblin, medico e drammaturgo tedesco di origine ebraica, faceva dire a un suo personaggio segregato in un lager nazista nell’opera “Der Oberst und der Dichter (Il cuore dell’uomo – 1948)”, “…ci hanno tolto tutto ma non possono toglierci la felicità di osservare l’alba e il tramonto”. Qui invece hanno portato via ogni cosa, anche gli spettacoli più belli che ci offre la natura e la responsabilità è di chi distrugge questo territorio per fare affari d’oro con la complicità dei politici di turno e delle Istituzioni pubbliche latitanti. Tutti questi “signori” sono ladri, ladri di vita.

Civitavecchia, 20 agosto 2008-08-20

Coordinamento dei medici e dei farmacisti

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20 agosto 2008

Miniere di carbone cinesi: nuovi morti

Aggiornamento 21/08/08: si parla di almeno 21 vittime. Fonte
Ricordiamo che nel solo 2007, le vittime nelle miniere di carbone cinesi sono state 3800 secondo le fonti governative, ma agenzie indipendenti forniscono stime almeno doppie.
Nel 2005 le morti causate da incidenti nelle miniere di carbone cinesi erano state 5938, mentre nel decennio 1992-2002 le vittime in Cina sono state circa 60.000, (contro le 434 degli USA).
Il governo cinese ha cercato di contrastare questo fenomeno chiudendo molte miniere minori, dove si trovano le condizioni di sicurezza sul lavoro peggiori. Tuttavia gli incidenti restano migliaia ogni anno.
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Anche la Cina Olimpica non smette di immolare uomini per lo "sviluppo".
24 operai al momento risultano intrappolati in una miniera di carbone a Baijiagou, nella contea di Faku a Liaoning (nord est), a seguito di una esplosione.
Fonte

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Tumori in cambio di impiego. Le vie per suicidarci lentamente sono infinite.

Un meccanismo che conosciamo bene.
"Nessuno controlla. Le ASL, i sindacati, il Comune, la Provincia, la Regione. Un medico deve farlo al loro posto. Improvvisarsi investigatore e filmare, documentare i nuovi untori del cancro. Dopo le sue denunce, comunque non succede nulla."
"La dora al cromo esavalente".

Dal blog di Beppe Grillo
"La Dora scende dalle Alpi, attraversa Torino e, prima di entrare nel Po, diventa d’oro. Il cromo esavalente delle fabbriche, versato a tonnellate, la tocca come re Mida. La Dora assume allora quel caratteristico giallo paglierino che darà tono e sapore ai vini più pregiati del Piemonte.
Il cromo esavalente è cancerogeno e mutageno, provoca aborti, sgretolamento delle ossa, insufficienza epatica cardiaca e renale, dermatiti, perforazione del setto nasale preceduta da emorragie e, ovviamente, tumori. Il dottor Roberto Topino, specialista in Medicina del Lavoro, mi ha inviato dei filmati della Dora verdeoro. La ThyssenKrupp, quella dell’incenerimento sul lavoro degli operai, è sempre in prima linea nella protezione della salute. Il massimo ammissibile per il cromo esavalente è di 5 microgrammi per litro, nella Dora sono stati trovati fino a 455 microgrammi per litro. Si capisce finalmente il mistero del colore giallognolo di Sergio Chiamparino e di Piero Fassino.
Nessuno controlla. Le ASL, i sindacati, il Comune, la Provincia, la Regione. Un medico deve farlo al loro posto. Improvvisarsi investigatore e filmare, documentare i nuovi untori del cancro. Dopo le sue denunce, comunque non succede nulla. Le fabbriche che hanno inquinato la Dora devono chiudere DOMANI. I loro responsabili portati SUBITO in tribunale per strage aggravata da futili motivi, in sostanza tumori ai cittadini per risparmiare i soldi dello smaltimento del cromo. Non si possono continuare a proteggere dei delinquenti con la scusa del lavoro.
La Dora cromata esavalente è uno scandalo a cielo aperto. Se c’è un magistrato a Torino che segue il blog apra un’inchiesta."

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19 agosto 2008

Tarquinia, 13/08/2008. Un commento dell'Ass.ne "Fontana di Piazza".

"La votazione del 13 agosto scorso, ha cancellato in un colpo solo anni di battaglie portate avanti dai cittadini, dalle associazioni culturali, turistiche e di categoria.
Con il voto di mercoledì scorso, i consiglieri comunali dell’attuale maggioranza hanno gettato alle ortiche montagne di documenti e delibere, i cortei, le manifestazioni popolari e gli articoli sui giornali.
Chi ha votato quel documento, che delega il Sindaco a prendere i soldi dell’ente elettrico, ha girato le spalle alla città e ai suoi abitanti.

Abbiamo visto, con tristezza, tre consiglieri comunali che svolgono la professione di medico, votare un documento che accetta i soldi per curare le malattie che colpiranno i loro pazienti.

Abbiamo visto votare quella delibera, una consigliera comunale che svolge l’attività di guida turistica e che per la sua preparazione e per gli studi fatti, dovrebbe essere più sensibile di altri nella difesa della storia e delle tradizioni della città.

Abbiamo visto un Sindaco, che in campagna elettorale diceva di essere l’amico in comune, cambiare improvvisamente idea, tradire il mandato ricevuto dagli elettori e consegnare il futuro della città a un ente estraneo.

Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che fa l’insegnante e quindi dovrebbe educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, difendere il provvedimento con giri di parole e argomentazioni assolutamente inesistenti.

Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che nella vita fa l’operatore turistico, insistere per prendere i soldi delle compensazioni, invece di difendere l’economia della città.

Li abbiamo visti questi consiglieri comunali e con noi li hanno visti tanti cittadini che si ricorderanno dei loro nomi quando sarà il momento di andare nuovamente a votare."

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14 agosto 2008

Emissioni di CO2, nel 2007 ENEL si conferma in testa nella classifica italiana


Raccontate questo al nostro "equo e solidale" Jovanotti, quando si fa sponorizzare il tour da ENEL. Raccontategli come, dati alla mano, "Enel è di gran lunga il primo emettitore di CO2 in Italia con 46,7 milioni di tonnellate nel 2007: da sola emette quanto la somma del comparto della raffinazione, dell’acciaio e della carta."

"Roma, Italia — Greenpeace presenta la classifica 2007 delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Rispetto al 2006, c’è una leggera diminuzione delle tonnellate di CO2 emessa dai settori regolamentati dalla Direttiva europea sull’emission trading (ETS). Tale riduzione, tuttavia, è inferiore a quella delle quote assegnate: il risultato finale è che il disavanzo tra permessi di inquinamento ed emissioni effettive cresce. La “maglia nera” delle emissioni va, come al solito, all’Enel.
In totale l’industria italiana ha fatto registrare nel 2007 un disavanzo complessivo di 25,4 milioni di quote (22,8 milioni di tonnellate nel 2006). Attualmente le quote di CO2 vengono scambiate a un prezzo di 27-28 euro a tonnellata. Se lo stesso disavanzo venisse ripetuto nel 2008, il Paese andrebbe incontro a un costo di circa 700 milioni di euro (il prezzo delle quote del 2007 era invece pari a pochi euro, a causa della sovra-allocazione avvenuta sul mercato europeo per la fase “zero” del sistema ETS – ossia dal 2005 al 2007).

TABELLA EMISSIONI



Al settore termoelettrico si deve la maggior parte delle emissioni verificate, settore in cui i “grandi gruppi” contano per circa il 78 per cento delle emissioni del settore termoelettrico. Sono proprio i “grandi gruppi”, inoltre, a far registrare i peggiori risultati i termini di surplus di emissioni. Ai primi posti Enel, con +6,8 milioni di tonnellate, ed Edison, con +6,2 milioni. Enel è di gran lunga il primo emettitore di CO2 in Italia con 46,7 milioni di tonnellate nel 2007: da sola emette quanto la somma del comparto della raffinazione, dell’acciaio e della carta. Il dato è in calo rispetto al 2006 (51,6 milioni di tonnellate), ma questo non è sintomo di alcuna garanzia per il futuro. Greenpeace denuncia anzi che la politica energetica dell’azienda metterà in ginocchio l’intero Paese per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Enel ha infatti intenzione di riconvertire la propria produzione a carbone, il combustibile fossile con le più alte emissioni di gas serra. Nel lungo periodo il piano industriale di Enel indica che l’obiettivo è arrivare al 50 per cento della propria produzione elettrica da carbone. Nel 2009 dovrebbe essere inaugurata la centrale a carbone di Civitavecchia, e il Gruppo intende continuare a convertire a carbone le centrale di Porto Tolle (Rovigo), Piombino, Rossano Calabro più ampliamenti di potenza a carbone nel Sulcis e a Fiumesanto, in Sardegna. Le sole emissioni di CO2 di una centrale come Civitavecchia superano i 10 milioni di tonnellate all’anno. Oltre alla tabella dalle emissioni dei settori soggetti al sistema ETS, Greenpeace mostra anche quali sono i venti impianti italiani più inquinanti in termini di CO2. Per il secondo anno consecutivo la maglia nera va alla centrale Enel di Brindisi Sud, la maggiore centrale a carbone in Italia, con circa 14,2 milioni di tonnellate.

TABELLA 20 IMPIANTI


Articolo originale: vedi QUI

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Tarquinia, accettati i soldi del carbone. "Svenduta la dignità della città".

Tarquinia - Consiglio Comunale. Foto da maremmaoggi.it
Con un colpo di mano, in data 13 agosto 2008 il sindaco Mazzola e la sua giunta di centrosinistra votano la delibera e accettano i soldi sporchi da enel.

“Nel Consiglio comunale svoltosi mercoledì 13 agosto a Tarquinia il Sindaco e la sua maggioranza hanno svenduto la storia e la dignità della città.
Tarquinia, da sempre fiera della sua indipendenza, ha combattuto contro soprusi ed angherie di ogni genere, riuscendo ad opporsi a tiranni e usurpatori.
Mercoledì sera,

un gruppo di consiglieri comunali, alzando la mano e approvando il documento che delega il Sindaco a firmare l’accordo con l’Enel, ha svenduto in un colpo solo, in cambio di un misero pugno di quattrini, la dignità, la salute e il futuro di Tarquinia.

Quella di mercoledì sera è la pagina più brutta della storia millenaria della città, una vicenda sporca di carbone, una giornata da ricordare in negativo.

Lanciamo un appello ai cittadini, affinché proseguano nella lotta per la salute e la difesa del territorio e non si facciano ingannare dagli euro sporchi di carbone che pioveranno sulla città.

Ai soldi della paura e della vergogna, che il Sindaco andrà ad elemosinare dall’Enel, preferiamo l’onesta dignità.”

Associazione "Fare Verde"

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"Super-specchi nel Sahara e il deserto illumina l'Europa" (anche Repubblica se ne accorge)

"Gli esperti: ecco il progetto per dire addio al petrolio
Sarkozy l'avrebbe inserito tra obiettivi dell'Unione per il Mediterraneo Super-specchi nel Sahara e il deserto illumina l'Europa"
Leggi tutto l'articolo a questo indirizzo.

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Gravi irregolarità nella costruzione della centrale nucleare finlandese Olkiluoto 3. I lavori devono essere fermati.


Segue una traduzione sommaria dal testo originale di "Safety procedures in disarray at Finland’s Olkiluoto 3 nuclear construction site", un report di Greenpeace che spiega come siano state rinvenute gravi irregolarità nella costruzione della centrale nucleare di Olkiluoto 3: irregolarità che vanno a costituire una minaccia per la pubblica sicurezza, in quanto possibili cause di incidenti nucleari.
Secondo Greenpeace è tempo di bloccare i lavori di costruzione dell'impianto per far luce sulla vicenda.

"Greenpeace ha potuto prendere visione di documenti che mostrano come la compagnia francese Areva stia sostanzialmente lasciando irrisolti alcuni problemi riguardanti procedure di sicurezza di importanza fondamentale nell'impianto nucleare di Olkiluoto, in Finlandia.
Lo stesso impianto ormai sarà terminato con 2, 3 anni di ritardo rispetto ai tempi previsti, con una spesa del 70% maggiore a quella preventivata, con almeno 1500 errori tecnici occorsi durante la costruzione (finora), oltre a un incendio scoppiato nell'impianto: in questo quadro è difficile parlare di sicurezza al 100% del reattore.
I documenti in possesso di Greenpeace mostrano che durante la costruzione della struttura interna di acciaio che si trova alla base di questo che sarà il più grande reattore del mondo, i saldatori impiegati hanno lavorato per almeno un anno senza disporre di istruzioni precise riguardanti le saldature da effettuare, ed in più non c'è stato alcun tipo di controllo della qualità di quelle saldature.
Una ditta sub-appaltatrice della Areva, la Bouygues, non ha impiegato alcun supervisore per la qualità delle saldature effettuate per più di un anno, e tutt'ora è sprovvista di queste figure. Tutto ciò che il suo Staff direttivo ha avuto a disposizione sono state due settimane di addestramento specifico, e non vi figurano qualifiche elevate (lauree e/o riconoscimenti di livello internazionale) [...]
Area, l'autorità Finlandese per la sicurezza nucleare denominata STUK, e la compagnia energetica nazionale TVO sono state avvertite dell'esistenza delle suddette gravi problematiche, e nonostante questo non vi sono stati provvedimenti. Saldature mal eseguite nella suddetta struttura possono essere tra le cause di incidenti nucleari, visto che che sia il reattore che il suo sistema di raffreddamento vi sono interamente poggiati sopra.
Se queste sono le modalità con cui è stato realizzato l'impianto, certo non possiamo attenderci di meglio, ora che saranno montati i vari componenti del reattore, o i sistemi elettronici di sicurezza.
[...]
Ciò che è peggio è che tutto questo ricorda da vicino altre storie tristemente simili. Ispezioni effettuate presso l'impianto EPR a Flamanville, in Francia, hanno mostrato che un quarto almeno di quel tipo di saldature non erano a norma, in concomitanza con incrinature riscontrate alla base del reattore stesso. Quando sono venuti alla luce questi particolari, si è scoperto che sempre la sopra citata ditta Bouygues era la resaponsabile principale dei lavori; l'ente francese ASN a questo punto ha bloccato i lavori di costruzione.
Com'è potuto accadere tutto questo? In Finlandia (ma la nostra tradizione italiana è difficilmente battibile in questo territorio, NDR), sembra che all'origine di questi difetti ci sia il tentativo da parte delle compagnie costruttrici di riparmiare su materiali ed altro. Addirittura gli standard di qualità previsti nei contratti tra Areva e TVO sono a dir poco criticabili [...] ed è chiaro il fallimento di STUK e TVO nel far rispettare le procedure di sicurezza comunque previste, i lavori sono proseguiti, impedendo di verificare ed eventualmente correggere irregolarità che potrebbero avere gravi conseguenze.
[...]
Tutto questo mostra come sia fuorviante e ingannevole parlare di sicurezza degli impianti nucleari. L'INDUSTRIA DIMOSTRA UNA VOLTA ANCORA DI NON SAPER MERITARE LA FIDUCIA DEL PUBBLICO, DI NON PRATICARE UNA COMUNICAZIONE ONESTA (il grassetto è nostro, NDR).
[...]
Nessuno di noi vorrebbe mai volare in un aereo, guidare una macchina, o vivere in una casa in cui sappiamo esserci falle nella costruzione e nel rispetto di standard di sicurezza. Vista l'entità del rischio cui simili problematiche ci espongono -enormi, incalcolabili a salute, ambiente, economia, non possiamo permetterci di tollerare questa disonestà
[...] La pubblica sicurezza deve avere primaria importanza rispetto al profitto. I responsabili devono prendere su di loro la paternità e le conseguenze del loro cattivo operato, dove questo è appurato.

Ora i lavori di costruzione di Olkiluoto 3 devono essere bloccati."

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13 agosto 2008

Il Polo Nord va sciogliendosi, inizia una nuova contesa internazionale...

"L'Artico si scioglie, anche gli Usa preparano rivendicazioni territoriali", da blogeko.info.

I potenti della Terra si affannano attorno ai ghiacci artici che si sciolgono e agli idrocarburi nascosti nella regione. Simpatici come fratelli che litigano per l'eredità al capezzale del padre moribondo.

Gli Stati Uniti questa settimana manderanno scienziati su una nave militare ad esplorare la zona a Nord dell'Alaska.

Vogliono determinare l'estensione della piattaforma continentale, cui sono legate le loro rivendicazioni territoriali sull'Artico.

Continua da sopra:

La spedizione navale americana è la risposta alla Russia che, l'anno scorso, mandò un sottomarino a piantare la sua bandiera sul fondale del Polo Nord.

E ancora la Russia sostiene che le sue acque - quelle di cui può sfruttare le risorse naturali e dove può effettuare trivellazioni - si estendono nell'Artico per 460.000 miglia quadrate, in corrispondenza con la piattaforma continentale asiatica.

Di queste rivendicazioni russe tiene conto la prima mappa con i confini dell'Artico. Gli Stati Uniti, sembra di capire, vogliono condurre un'operazione analoga sul versante americano.

A loro in via preliminare risulta che la piattaforma continentale americana si estenda all'incirca per 600 miglia nautiche dalla linea di costa.

Al momento, le acque nazionali degli Usa, con l'annesso diritto a sfruttare le risorse naturali e a trivellare, sono ferme a 200 miglia nautiche dalla costa: circa 322 chilometri.

Su Reuters il Polo Nord si scioglie, anche gli Usa preparano rivendicazioni territoriali


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Sfiorata tragedia a TVN

TVN, sabato 9 agosto 2008:
«Una parete caldaia (10 metri per 6, ndc) è caduta dal secondo gruppo da circa 50 metri di altezza, nelle operazioni di sollevamento in quota - spiega Renzo Trotti segretario della Fim/Cisl - sfiorando tra una trentina di persone». Pura casualità? «Il sabato in cantiere ci sono meno controlli - conclude Trotti - perché i responsabili della sicurezza non sono in turno. Le imprese continuano ad abusare degli straordinari su autorizzazione di Enel. Ci risulta, tra l’altro, che alcune ditte abbiano già chiesto alla spa elettrica il permesso di lavorare anche il 15 agosto».
Fonte: maremmaoggi

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