No al carbone Alto Lazio

26 ottobre 2011

Inquinamento e malformazioni fetali

Da QuotidianoSanità.it
"Pesticidi e prodotti della combustione di olio e carbone aumentano del 450% il rischio di sviluppo di malformazioni fetali come anencefalia o spina bifida. Lo studio condotto in Cina è stato pubblicato su Pnas."

“Le fabbriche nella società industriale avanzata rilasciano molti agenti inquinanti. Per lungo tempo abbiamo supposto che questo potesse avere ripercussioni sulla salute dei neonati, sulle loro eventuali malformazioni. Fino ad oggi non avevamo prove, ma ora possiamo dire senza dubbio che la concentrazione di pesticidi e fumi di carbone è molto maggiore nella placenta dei bambini nati con difetti del tubo neurale che negli altri.” A parlare è Richard Finnell, docente di scienza della nutrizione e direttore della ricerca sul genoma al Dell Children's Medical Center of Central Texas: i risultati di cui parla sono quelli di uno studio delle università del Texas e di Peking pubblicato su Pnas, che dimostra come gli agenti inquinanti aumentino del 450% le malformazioni fetali.

Per giungere alla preoccupante conclusione i ricercatori cinesi e statunitensi hanno analizzato la placenta di 80 bambini affetti da anencefalia (assenza parziale o totale della volta cranica) o da spina bifida (malformazione del midollo spinale che deriva dalla non completa chiusura di una o più vertebre), nelle contee rurali di Shanxi in Cina. Ogni volta che si presentava un nuovo caso di feto affetto da tali patologie, sia che questo nascesse vivo o che morisse poco prima del parto, veniva selezionato nello stesso ospedale un neonato che non avesse malformazioni congenite, la cui placenta veniva usata come campione di riferimento. Quello che gli scienziati ricercavano negli organi di questi bambini erano agenti inquinanti comuni come pesticidi, solventi e prodotti della combustione di olio e carbone, ovvero di quelle sostanze note ai biochimici come inquinanti organici persistenti (POP). Gli scienziati hanno così trovato forti correlazioni tra le patologie descritte e le alte concentrazioni nella placenta di alcuni idrocarburi che si trovano nel carbon fossile o nel petrolio (detti idrocarburi policiclici aromatici): la presenza di questi agenti chimici all'interno degli organi dei piccoli pazienti, infatti, causa un aumento dell'incidenza della spina bifida di 3,7 volte rispetto al normale, e la percentuale nel caso anencefalia diventa addirittura di 5,8 volte superiore nei bambini che presentano alte concentrazioni di tali inquinanti.

L'incidenza di difetti del tubo neurale in Cina è molto maggiore che in molti paesi occidentali. Inoltre, la politica di pianificazione familiare del governo cinese garantisce che ci sia un grande controllo sui neonati, anche rispetto alle loro condizioni di salute. Queste due particolarità hanno reso il territorio il miglior candidato per questo tipo di ricerca. “È uno straordinario esperimento naturale”, ha detto Finnell. “Sarebbe stato molto più difficile condurre questo studio altrove, dove malformazioni di questo tipo sono più rare, ma la ricerca è anche una buona opportunità per aiutare la Repubblica cinese a diminuire il tasso delle malattie congenite. La regione è piena di miniere, qui si bruciano grandi quantità di carbon fossile. Molte persone posseggono cucine a carbone, i fumi si diffondono nell'aria, la rendono nera. È facile comprendere perché questa situazione non può essere ottimale per la crescita sana dei bambini”, ha commentato Finnell. Secondo il ricercatore le condizioni della regione di Shanxi sono paragonabili a quelle degli Stati Uniti di cento anni fa. Allora, infatti, malformazioni come anencefalia e spina bifida non erano certo circoscritte alla Cina.

In particolare, secondo lo studio, sarebbero due i pesticidi trovati in grandi quantità che comportano tali ripercussioni sulla salute dei neonati. Uno è l'endosulfano, insetticida usato per il trattamento di cotone, patate, pomodori e mele, proibito in Europa e negli Stati Uniti ma non ancora nella Repubblica Cinese. L'altro è il lindano, un altro prodotto usato in agricoltura e nell'allevamento, il cui utilizzo è stato limitato nel 2009 con una convenzione internazionale firmata a Ginevra, ma ancora non ratificata dall'Italia. “I composti che abbiamo trovato – ha concluso Finnell – sono tanto aggressivi da causare la morte cellulare, tanto che in alcuni sani diventa addirittura difficile generare figli sani. Ad un livello basilare, stiamo imparando che le cause ambientali, in alcune popolazioni e in determinati periodi storici, causano problemi anche alla riproduzione della specie.”

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Comitati La Spezia: "Abbandonare il carbone: si deve, si può, se si vuole!"



Comunicato Stampa di SpeziaViaDalCarbone – 23 Ottobre 2011

"Durante le audizioni in Commissione Ambiente del Comune (18 u.s.) e della Provincia (20 u.s.) il Comitato SpeziaViaDalCarbone ha focalizzato i propri interventi (disponibili sulle pagine internet e fb del Comitato) su aspetti molto puntuali che fanno riferimento a precise responsabilità degli amministratori:

deficit di conoscenza – le amministrazioni non possiedono alcuna informazione strutturata e aggiornata con riferimento:
1) alla situazione dell’inquinamento nel territorio spezzino - qualità, quantità e origine degli inquinanti;
2) alla situazione della salute della popolazione spezzina - diffusione delle patologie ambiente-correlate e loro cause.

L’eliminazione di tale deficit di conoscenza permetterebbe di rispondere alle seguenti domande:
1) quali sono le fonti di inquinamento, quali gli inquinanti e i loro effetti sulla salute dei cittadini?
2) chi, come e in quale misura è responsabile dell’inquinamento derivante dalle attività del Golfo?
3) può Spezia permettersi una centrale a carbone? con relativo traffico e accosto di carboniere, movimentazione e stoccaggio all’aperto del carbone medesimo?

deficit di alternative – le istituzioni locali hanno rinunciato ad elaborare alternative all’unico scenario prefigurato da Enel: la conservazione dello status quo e il mero rispetto delle normative relative ai limiti delle emissioni. Limiti di emissioni poco più restrittivi di quelli previsti e maggiori controlli (a cura di Enel) è tutto quanto le amministrazioni sono in procinto di chiedere ad Enel nella prossima Conferenza dei Servizi a Roma.

Lo stesso Sindaco Federici ha ammesso di aver voluto mantenere un profilo basso nella trattativa con Enel: “non chiediamo qualcosa di straordinario, ma qualcosa di ottenibile”. E’ dunque straordinario o ottenibile ciò su cui stanno lavorando nella vicina Genova? Dove, in coincidenza con il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, l’Enel annuncia la sua intenzione di procedere verso la chiusura dell’impianto: “Il piano di dismissione graduale prevede l’arresto scaglionato delle unità produttive a partire dal 2012, per arrivare alla chiusura anticipata dell’impianto nel 2017”. La dichiarazione di Enel arriva a sole due settimana da quella dell’assessore alle attività produttive del Comune di Genova Mario Margini: “Sul carbone lo sbarramento è assoluto, non se parla. Ragioniamo insieme sul gas, abbiamo detto all´Enel, ricordando anche che fra pochi mesi a Livorno entrerà in esercizio il nuovo rigassificatore gestito da Iren. A ENEL abbiamo anche ricordato che è un nostro interlocutore, ma non è certo l´unico.”

Il Comitato SpeziaViaDalCarbone, anche nel corso delle audizioni della scorsa settimana, ritiene di aver dimostrato e confermato la profonda inadeguatezza delle amministrazioni locali spezzine da cui pretende un atteggiamento proattivo a tutela del benessere dei cittadini.

Il Comitato SpeziaViaDalCarbone rileva e rifiuta, al contempo, la loro sudditanza nei confronti di Enel, o in alternativa la loro ignavia, che si evince anche dalla rinuncia degli amministratori a pretendere semplici chiarimenti circa le “fumose” supposte migliorie dell’impianto.
SpeziaViaDalCarbone – Comitato di Cittadini

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Studio USA: rimpiazzare il carbone grazie all'efficienza energetica

Un recente rapporto statunitense dell’American Council for an Energy Efficient Economy (ACEEE), ha evidenziato che la chiusura delle vecchie centrali e il contemporaneo lancio di programmi di efficienza energetica e di cogenerazione garantirebbe un vantaggio economico netto per la collettività. Ecco il rapporto:
Avoiding a train wreck: Replacing Old Coal Plants with Energy Efficiency"

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Altri 13 minatori perdono la vita nelle miniere cinesi

Il rubinetto della morte sputa altre vittime grazie al business del carbone cinese.

Agenzia ASCA - "E' di 13 morti il bilancio delle vittime di un'esplosione avvenuta all'interno di una miniera di carbone nella regione cinese del Chongqing. Lo ha reso noto l'agenzia Xinhua.

Tre minatori sono scampati alla tragedia avvenuta per la deflagrazione, causata presumibilmente da una fuga di gas, e sono stati tratti in salvo dalle squadre di soccorso.

Secondo l'agenzia Xinhua, sei persone, legate all'incidente, sono state fermate dalle autorita'.

Le miniere cinesi di carbone sono tristemente note per il record di incidenti. Solo nel 2010 hanno infatti perso la vita in Cina 2.433 persone."

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"Sì all'energia pulita senza carbone": consegnate le firme

Svizzera, cantone dei Grigioni. Consegnata oggi alla Cancellaria di Stato l'iniziativa cantonale "Sì all'energia pulita senza carbone" - da RSI.ch

"Nei Grigioni è formalmente riuscita l'inizativa popolare cantonale "Sì all'energia pulita senza carbone". I promotori hanno consegnato questa mattina presso la Cancelleria di Stato grigionese le 4'427 firme raccolte negli ultimi otto mesi dagli ambienti progressisti e ambientalisti. Intanto, proprio oggi, il Consiglio di Stato retico ha chiesto alla società con sede a Poschiavo di fare chiarezza in merito alle critiche che le sono state rivolte.

Contestati due progetti di Repower

Nel testo dell'iniziativa i promotori sostengono che le centrali a carbone pianificate da Repower a Brunsbüttel, nella Germania settentrionale, e a Saline Joniche, in Calabria, genererebbero circa il 40% di tutte le emissioni di CO2 della Svizzera, pari a quattordici volte le emissioni del cantone dei Grigioni. Alla fine di settembre, sollecitata dai giornalisti della trasmissione Rundschau di SF, l'azienda aveva ammesso di aver sostenuto finanziariamente la trasferta a Coira dei promotori italiani della centrale di Saline Joniche

Gli obiettivi dell'iniziativa ce li spiega Tania Schmid dell'associazione "Futuro al posto del carbone", al microfono di Nicola Zala

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Nuova conferma: il solare più conveniente di carbone e nucleare

Una lettura consigliata da Grist (inglese): "L'energia dal sole sta diventando rapidamente la più conveniente al mondo da produrre"

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25 ottobre 2011

29 OTTOBRE - MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL CARBONE


Il Coordinamento Nazionale No al Carbone aderisce alla GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL CARBONE del 29 Ottobre, partecipando alla manifestazione nazionale indetta ad Adria (Ro) ed organizzando in concomitanza presidi nei siti sedi delle inquinanti centrali elettriche a carbone sporco* (Civitavecchia, Brindisi, Vado Ligure, Gualdo Cattaneo, Saline Ioniche).
La combustione del carbone è causa del rilascio di numerosi inquinanti estremamente dannosi per la salute, i cui effetti coinvolgono un’area molto più vasta di quella limitrofa alla centrale e rappresenta la più grande fonte “umana” di inquinamento da CO2.

La nostra presenza sarà la testimonianza concreta dei danni irreversibili che provocano sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni, le scelte scellerate di amministratori nazionali, regionali e comunali che, in cambio di compensazioni economiche, rilasciano pareri positivi su progetti di realizzazione di impianti a carbone, svendendo, di fatto, i territori ed imponendo alle popolazioni di vivere vicino ad impianti altamente pericolosi ed inquinanti.
Mostreremo a tutta l’Italia la galleria delle foto realizzate durante l’esercizio dei mostri a carbone sporco*, le testimonianze scientifiche dei danni provocati dalle ricadute inquinanti, dei danni indiretti all’economia agricola, ittica e turistica, costretta a vergognarsi di essere tale vicino ad un mostro che brucia carbone sporco*.

Accettare il carbone vuol dire accettare di svegliarsi la mattina e non riuscire a vedere l’orizzonte, smarrirsi in nuvole grigie che cancellano il blu del cielo, essere immersi in polvere nera che imbratta la tua città come i polmoni di bambini innocenti.
Accettare il carbone, o peggio sostenere la scelta di incrementarne l’uso, significa, inoltre, agire in totale sprezzo delle decisioni assunte dall’Unione Europea di ridurre del 20% emissioni di gas serra entro il 2020.

Il nostro no al carbone sporco* è il no di chi vede negarsi il futuro dagli effetti nefasti di un inquinamento considerato “lecito” e vive umiliato tra le falsità a pagamento delle lobbies e le verità nascoste delle istituzioni preposte ai controlli!
I nostri SI sono per le energie rinnovabili, per quella rivoluzione energetica che prenda la via del risparmio energetico e della produzione di energia finalizzata al soddisfacimento dei fabbisogni reali, realizzata in piccoli impianti, indipendenti dalle spa che pur di ottenere grandi profitti propongono e realizzano i megaimpianti inquinanti.
In Italia la potenza installata (ovvero la potenza massima erogabile dalle centrali), è di circa 106 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW; il contributo delle rinnovabili alla domanda di energia primaria in Italia è pari al 6,7%, mentre il 93% deriva, dunque, da fonti fossili inquinanti quali il carbone.

Il nostro paese Italia, con il suo sole 365 giorni all’anno, può e deve aumentare enormemente l’apporto dell’energia fotovoltaica, per soddisfare il fabbisogno reale dei consumi.
La schizofrenia del sistema energetico Italiano, consente oggi, di aumentare l’apporto del solare, mentre, in contemporanea, le varie lobbies energetiche continuano a farsi autorizzare nuovi impianti a combustibili fossili, contro il volere delle popolazioni.

Come popolo inquinato rivolgiamo appello affinché:
  • venga attuata una moratoria all’utilizzo del carbone quale combustibile;
  • i grandi produttori di energia vengano obbligati a ridurre un kw di energia prodotta con combustibili fossili per ogni kw di energia prodotta con le fonti rinnovabili che si aggiunge in rete.
Solo così potremo pensare di agire nel rispetto delle richieste europee di riduzione del 20% delle emissioni climalteranti ed avviare il paese verso una graduale, fuoriuscita dall’utilizzo di combustibili fossili da realizzarsi nel breve termine; solo così le popolazioni potranno sperare di liberarsi dal pericolo di installazione di megacentrali sul proprio territorio; solo così potremo pensare di non ipotecare il nostro futuro e realizzare quella rivoluzione energetica che non solo è possibile, ma che ormai è divenuta necessaria ed improcrastinabile.

* il carbone pulito non esiste!

CNNC (Coordinamento Nazionale no al Carbone)

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12 ottobre 2011

Mercurio: come le centrali a carbone avvelenano il nostro pesce

Il mercurio ingerito dall'uomo provoca tumore a polmoni, pancreas, colon, prostata, encefalo, rene. Per approfondire leggi anche qui.

Un articolo dal SierraClub spiega come veniamo avvelenati da dosi di mercurio nel nostro cibo: ogni anno le centrali a carbone ne diffondono a tonnellate nei mari di tutto il mondo.
Clic qui per l'articolo originale, clic qui per quella tradotta con G Translator.

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11 ottobre 2011

29/10/2011 manifestazione nazionale contro il carbone

Parallelamente all'evento sono previste mobilitazioni in tutta Italia

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Carbone: Sindacalista si dimette dalla CGIL, lo statuto è in contrasto con la tutela della salute pubblica

Savona, una vicenda significativa che ci auguriamo sia dìispirazione per tanti altri nella posizione di Brunetti. Riportiamo da SavonaNews

"Pubblichiamo integralmente la lettera di dimissioni con la quale Vito Brunetti si ritira dalla CGIL.

Vale la pena leggerla:

"Alla Segreteria Provinciale Della C.G.I.L. di Savona
Alle Segreterie Provinciali e Regionali dello S.P.I.- C.G.I.L.
Al Direttivo provinciale dello S.P.I. -C.G.I.L.
Alla Sede S.P.I. - C.G.I.L. Di via Acqui 4R Savona

Oggetto : Revoca della delega sindacale e carbone.

Con la presente comunico, con tristezza e rammarico, la revoca della mia iscrizione al Sindacato, in quanto non mi sento tutelato nella difesa della salute mia, della mia famiglia, della mia comunità.

Quanto sopra in coerenza con le posizioni, da me assunte, contro il raddoppio di potenza della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. In particolare viene ripercorso dal Sindacato l'errore passato dell'ACNA di Cengio, dove la monetizzazione della salute portò alle conseguenze nefaste che ancora paghiamo.

Ricordo che l'art.32 della Costituzione recita :

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...."

E' evidente che le posizioni attuali di C.G.I.L confliggono con l'affermazione dell'art.2 del Suo Statuto : "La CGIL basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione ....".


Oggi sul territorio è presente una grave spaccatura che separa da un lato parte delle amministrazioni a livello nazionale e regionale e dall'altro gran parte del territorio che segnala la propria sofferenza (almeno 18 comuni, peraltro di diversi colori politici, Ordine dei Medici, IST regionale, Pneumologia dell'Ospedale S.Paolo , enti, ACLI,ARCI, associazioni per la salute,partiti politici.

Una classe politica balbettante e succube si è rimangiata posizioni espresse in campagna elettorale e non è neppure in grado di imporre un controllo serio e pubblico delle emissioni a camino, accontentandosi dei monitoraggi aziendali, nell'assenza di un Piano energetico nazionale e in violazione al Libro Bianco dell'Unione Europea, da cui continueranno a fioccare multe. Su ambiente e carbone rimando all'intervista del metereologo Mercalli (il Letimbro numero 4 di aprile 2011).


Sempre il giornale della Curia di agosto 2011 raccomanda nell'articolo prudenza politica e di fatto prende le distanze dalla scelta del carbone, citando lo stesso Papa Benedetto XVI° e auspicando l'applicazione di energie a minore costo sociale e ambientale.


I dati dell'IST sono drammatici e sottolineano come la provincia di Savona abbia la mortalità più elevata per tumori maligni rispetto a tutto il resto della Liguria e doppia rispetto alla media nazionale: a Noli è cinque volte la media, per cancro ai polmoni nelle donne.

Senza considerare le malattie ischemiche (un solo dato +44% nelle femmine a Vado), malattie polmonari, cardiovascolari, asma e bronchiti croniche. Infine risibile è il discorso della difesa dell'occupazione perché oggi,oltre alla metanizzazione degli impianti in centri abitati, vi è la tecnologia per costruire edifici a risparmio energetico (Bolzano, Germania), centrali a biomasse, eolico, eolico di alta quota Kite gen, fotovoltaico, solare termico; con ben altro impatto sull'occupazione.

Mi rattrista pensare a un sindacato confederale ridotto al rango di gigante istituzionale ma nano politico, appiattito sulle posizioni di un sindacato categoriale , comprensibilmente ricattato e non autonomo, legittimato solo dalla controparte. Sempre disponibile ad un confronto sereno, invio i migliori saluti.

Vito Brunetti"

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13 ottobre, a Tarquinia l'assemblea pubblica sull’Autostrada Tirrenica


Comunicato
"Finalmente a Tarquinia l’assemblea pubblica sull’Autostrada Tirrenica

Il comune di Tarquinia ha negato il consiglio comunale aperto sul tema dell’Autostrada, non consente alla collettività di presentare e discutere il tracciato definitivo dell’Autostrada tirrenica allora le associazioni ed i comitati danno appuntamento a tutta la cittadinanza a Tarquinia il 13 Ottobre alle 17.30 presso la sala della Cooperativa Pantano per un’Assemblea Pubblica.

Il 13 Ottobre tutti i cittadini potranno OSSERVARE , nel vero senso della parola, il tracciato dell’Autostrada Tirrenica con il supporto di una stampa ingrandita che rimarrà a disposizione anche nei giorni successivi per la miglior comprensione di un tracciato che nessuno ha mostrato, al pubblico in contradditorio.

I comitati e le associazioni rivendicano il diritto di manifestare il proprio dissenso per un progetto autostradale, la Tirrenica che sancisce soltanto la perdita, immotivata, di un bene comune, la SS. 1 Aurelia per un’Autostrada a pagamento, che metterà in ginocchio la viabilità di tutto il territorio.

L’assemblea non avrà paura di raccontare tutte le false verità che ci sono nel progetto Autostradale della Rosignano Civitavecchia, che continua a puntare su motivazioni politiche, slogan, quando i territori hanno bisogno di risposte reali!

L’assemblea darà ampio spazio alla storia trentennale della Tirrenica, con protagonisti e documenti, saranno spiegate le false verità, che:

1) L’Autostrada è indispensabile per lo sviluppo del territorio
2)Le merci viaggeranno piu veloci
3)Il progetto prevede l’esenzione del pedaggio
4) L’autostrada serve per la sicurezza!
5) Non ci sono alternative all’Autostrada
6) Le complanari garantiranno la mobilità per chi non vorrà pagare il pedaggio

I comitati rivendicano l’inganno della Tirrenica che di fatto cancellerà una strada Millenaria come l’Aurelia e quindi spostamenti veloci su strada statale, per obbligarci a pagare il pedaggio su un’Autostrada che non lascerà alternative ad una viabilità che vedrà transitare su piccole strade ad una corsia per senso di marcia senza spartitraffico, mezzi pesanti, mezzi agricoli, ciclisti.
Nessuno dice che questo tipo di viabilità sarà più pericolosa e più onerosa, anche dal punto di vista energetico, visto che occorrerà il doppio del tempo e del carburante per gli spostamenti giornalieri!
Sul pedaggio c’è la più ingannevole delle verità, promettere che non si pagherà il pedaggio è scorretto, perché tutto il progetto della SAT è impostato su un Projet Financing che basa il suo rientro economico solo sul pedaggio!
Dire che non si pagherà il pedaggio e scoprire che vi saranno due punti di esazione, uno prima e l’altro dolo lo svincolo dell’Aurelia Bis, vuol dire che i cittadini non si devono fidare dei proclami politici.
IL volantino dell’iniziativa è una supposta su cui c’è scritto SUPPOSTA TIRRENICA, DOPO L’INSERIMENTO PAGARE IL PEDAGGIO!, per rendere evidente che il progetto non è stato il frutto di una discussione che tenesse conto delle reali esigenze dei territori ma di un AFFARE, una supposta, su cui oggi SAT realizzerà l’Autostrada al posto dell’Aurelia.
La scaletta dell’assemblea affronterà il problema degli espropri e del ricorso delle Associazioni Ambientaliste contro il progetto Autostradale, che non ha voluto tener conto del fatto che tutto il territorio voleva una viabilità sicura, gratuita, poco impattante ambientalmente ed economicamente: cioè il raddoppio e messa in sicurezza dell’Aurelia secondo il progetto ANAS del 2001.

Movimento Nocoke Tarquinia

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