No al carbone Alto Lazio

24 aprile 2013

"Carbone 'pulito', coscienze sporche". A Roma Stop Enel


Pubblichiamo da stopenel.org

Il 30 aprile si celebrerà a Roma l’assemblea degli azionisti di Enel Spa. Dalle mega dighe della Colombia, del Cile, del Guatemala al carbone di Civitavecchia, Brindisi, La Spezia; dal nucleare in Spagna alle rinnovabili di nome e non di fatto, come la geotermia in Toscana e le biomasse sul Pollino ; dalle mega centrali dell’Est Europa ai catorci ad olio combustibile di Rossano, Porto Tolle, Montalto di Castro: Enel rappresenta in pieno il modello energetico che ha caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di politiche industriali dell’occidente, un modello fallimentare basato sull’esaurimento di risorse naturali, sullo sconvolgimento dell’ecosistema sulla prevaricazione sistematica della volontà, degli interessi e dell’identità delle comunità locali, in Italia come all’estero.

La Campagna “Stop Enel” nasce per contrastare queste politiche e promuovere un nuovo modello energetico. La rete che ha già dato vita a due assemblee internazionali e invita tutti a partecipare a tre giorni iniziative ed approfondimenti che si svolgeranno a Roma:

Domenica 28 aprile – ore 10.30-17.30

Seconda Assemblea Internazionale della Campagna Stop Enel

CineTeatro Volturno Occupato – Via Volturno 37

Lunedì 29 aprile, ore 10.30 – 13.30

Seminario di approfondimento: Il ruolo di ENEL nel mercato dei crediti di Carbonio

CineTeatro Volturno Occupato – Via Volturno 37

Pomeriggio: Incontro del Coordinamento Nazionale No Carbone

Martedì 30 aprile – ore 14.00

Sit in STOPENEL durante lo svolgimento dell’assemblea degli azionisti





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Carbone a Saline, l'anima nera del Governo Monti


Dagli amici di No al carbone Saline Joniche, comunicato stampa

L’ultima vergogna del governo dei tecnici, è stata perpetrata, nel silenzio assoluto,  il 5 aprile 2013. Provoca sconcerto in tutta l’Area Grecanica l’approvazione della V.I.A. per la costruzione della centrale a carbone della SEI-Repower, da parte del governo Monti con un decreto ministeriale a firma del Ministro Clini che nelle conferenze parla di difesa del territorio ed energie rinnovabili salvo poi, nel segreto della stanza dei bottoni, dimenticarsi di essere a capo del dicastero dell’ambiente, avallando progetti dannosi.
A distanza di qualche settimana il poliedrico ministro Clini ha apposto la sua firma su una catastrofe che rischia di abbattersi sulla nostra terra, autorizzando la V.I.A., ed allo stesso tempo è riuscito a dichiarare in occasione della prima tappa dell’ “Eart(h)”, la manifestazione itinerante promossa dal Ministero dell'Ambiente, che per uscire dalla crisi bisogna investire in “politiche di difesa del territorio, che puntano all’eco-sostenibilità e al risparmio energetico”.
Avevano tentato già il 15 giugno con l’emanazione del DPCM, a firma del Presidente del Consiglio Mario Monti, di dare esecuzione alla V.I.A., ma la Corte dei Conti aveva rispedito al mittente l’atto perché aveva chiesto dei chiarimenti su una serie di punti precisi e determinanti che il Governo non è stato in grado di fornire.

Il progetto scellerato e osteggiato dalle amministrazioni e da i cittadini aveva avuto, quindi, uno stop a causa delle numerose omissioni e forzature. Questo decreto tenta, dunque, di  bypassare il mancato visto della Corte dei Conti, ma non risolve, tra le tante cose, il conflitto di competenza tra stato e regione in materia di strategia energetica.
Le 59 prescrizioni che il governo ha imposto alla SEI-Repower la dicono lunga sulla lacunosità del progetto.

Un colpo di coda degno della peggiore politica italiana che di nascosto, sottobanco, fa le cose più infime.
Un’approvazione data nel pieno disprezzo verso la popolazione calabrese e verso la volontà delle amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali e dei cittadini da essi rappresentati.
Un colpo di coda di un governo dimissionario e dimissionato che, dopo le ultime elezioni, aveva come unico compito quello di svolgere attività di ordinaria amministrazione e che, invece, si arroga il diritto di decidere la strategia energetica italiana.
Insieme alla V.I.A. per Saline Joniche sono stati approvati altri progetti che provocheranno scempi ambientali e danni per la salute delle popolazioni.

Le recenti vicende di cronaca giudiziaria hanno messo in luce l’interesse della ‘ndrangheta nei confronti della centrale a carbone di Saline Joniche. Secondo le ipotesi degli inquirenti sarebbe stata la stessa SEI-Repower a cercare, attraverso un suo fidato collaboratore, i contatti con la criminalità organizzata.
La conoscenza di questi fatti rende ancora più inspiegabile l’approvazione della V.I.A. e getta ombre inquietanti sulle motivazioni che hanno portato, dietro chi sa quali pressioni, il governo a dire si ad un progetto insensato in una zona che ha nel turismo, nell’agricoltura, nelle bellezze naturalistiche e nella cultura i suoi punti di forza.
Il futuro di questa terra non può essere deciso dalle lobbies dell’energia, dai poteri forti e da chi intende speculare sulla pelle dei cittadini. Il Coordinamento Associazioni Area Grecanica, che non ha mai abbassato la guardia, impugnerà l’atto e continuerà, appoggiato dal volere della totalità delle persone oneste che abitano il territorio reggino, a dare battaglia contro un progetto che, se realizzato, porterebbe alla rovina per queste zone e per i suoi abitanti.

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SAT, "tracciato blu" di vergogna


Riportiamo da Maremmanews "Autostrada: comitati uniti contro il tracciato blu, da Albinia lanciano battaglia"

Si è svolta ieri ad Albinia una riunione dei comitati e delle associazioni di cittadini e di categoria orbetellani, per confrontare le posizioni e decidere le iniziative di lotta contro le decisioni imposte da SAT e Regione Toscana. Erano presenti: Colli e Laguna, Procosta, Circolo Culturale Gastone Mariotti, ADO, Comitato Neghelli, Cine Club Costa D'argento, Legalmente, Cinema D'essai, Confesercenti, Confcommercio, Italia Nostra Orbetello, Slow Food, Festival Dei Giardini, Comitato S. Donato Polverosa. Hanno confermato la loro adesione anche Welcome Maremma e Federalberghi.

"Unanime l’indignazione nei confronti della Regione che non ci ha tutelati per l’alluvione, ha iniziato lo smantellamento del sistema socio-sanitario e ora ha approvato lo scellerato tracciato Sat, ignorando le istanze di territorio, Comune e Provincia.

L’Associazione Colli e Laguna, come anche l’Associazione Procosta, ha ricordato le numerose azioni intraprese grazie all’adesione massiccia della cittadinanza per impedire la devastazione dell’area costiera.

Oltre alle manifestazioni, le assemblee pubbliche, i convegni e altre iniziative, sono fondamentali le azioni legali, che fermarono i procedimenti di esproprio nel 2010 e il progetto definitivo sull’Aurelia nel 2011, e soprattutto il ricorso al Tar presentato con Italia Nostra contro la delibera Cipe del 2/08/2012, che approva il progetto definitivo per tutti i lotti tranne che il nostro (Ansedonia-Fonteblanda) e quello successivo.

Di fronte alla scelta del “tracciato blu”, come di qualsiasi tracciato costiero, rimangono valide tutte le motivazioni alla base della lotta contro Sat e delle azioni giudiziarie già intraprese con efficacia. Si ribadisce quindi fortemente la richiesta di tutela del territorio e della popolazione, di rispetto della democrazia e delle normative di legge nazionali, comunitarie e della stessa Regione.

Se alla riunione è stato unanime il rigetto in toto del “tracciato blu” imposto da Enrico Rossi e Sat, come di qualsiasi tracciato costiero, si stanno diffondendo sempre più interrogativi sull'effettiva sostenibilità dell'infrastruttura autostradale nell’intero territorio comunale; gli eventi alluvionali del novembre scorso hanno reso evidente la fragilità di tutta la piana dell'Albegna che sarebbe fortemente "segnata" dal passaggio della Tirrenica. Ci si chiede seriamente come un’opera così impattante possa servire al territorio e alla popolazione, visto che danneggerebbe in modo irrimediabile le attività agricole, produttive e turistico-ricettive colpite da crisi e alluvione, infliggendo la ferita mortale al nostro Comune già devastato dal 12 novembre" scrivono i comitati.

Cresce quindi la forte e dura opposizione alle scelte politiche prese esclusivamente per favorire gli interessi privati di Sat, contro ogni interesse pubblico, nella totale mancanza di trasparenza e democrazia e nel più assoluto disprezzo delle istanze del territorio.

È emersa la necessità di una mobilitazione generale di comitati, associazioni, movimenti e cittadini. Tra le iniziative concordate: un’ulteriore riunione dei comitati e delle associazioni di cittadini e di categoria, incontri pubblici e manifestazioni.

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26 marzo 2013

10 anni contro il carbone



l Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste ha indetto per la serata di giovedì 28 marzo un presidio/fiaccolata silenziosa sotto la sede del comune di Civitavecchia per "celebrare" i 10 anni di carbone cui ci ha condannato l'amministrazione De Sio e per protestare contro l'incomprensibile atteggiamento del sindaco Tidei alla conferenza dei servizi per il rinnovo dell'AIA di TVN tenutasi nello scorso 12 marzo.
Il sindaco infatti, sbandiera come grosse vittorie alcuni traguardi, tra l'altro la maggior parte previsti dalla valutazione d'impatto ambientale della centrale, tralasciando completamente i fatti più importanti risultati dalla conferenza: TVN potrà bruciare più carbone e potrà farlo per molte più ore all'anno rispetto agli attuali limiti.
Per questo è importante che giovedì si materializzi la contrarietà di Civitavecchia e dell'Alto Lazio a queste scelte. Alleghiamo il volantino vi chiediamo di diffondere la notizia, per partecipare e far comprendere ad altri l'importanza di esserci.
E' finito il tempo della delega, se vogliamo tentare di migliorare la qualità della vita e dell'ambiente di questa terra dobbiamo metterci un pò del nostro, magari solo qualche ora. Vi aspettiamo

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15 marzo 2013

TVN, Conferenza dei Servizi: Tidei smentito


Comunicato

Oltre il danno, la beffa!

Non vediamo come altro commentare quanto accaduto lo scorso 12 marzo nella Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’AIA di Torrevaldaliga Nord e quanto dichiarato dal Primo Cittadino a margine della stessa.
Parlare infatti di vittoria storica, significa o avere una profonda ignoranza di quanto contenuto nei documenti e di quanto richiesto da ENEL durante il procedimento, o mentire sapendo di farlo. Dall’analisi del Verbale della conferenza e dei relativi allegati, si evince infatti che l’AIA sarà rilasciata senza che le Migliori Tecniche Disponibili siano totalmente applicate; in deroga al Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio; senza alcuno dei provvedimenti previsti dal recepimento dalla Direttiva Seveso II relativa agli stabilimenti suscettibili di rischio incidenti
rilevanti, ed infine stravolgendo quanto previsto dal decreto MAP 55/02/2003 del 24 dicembre 2003 autorizzativo alla costruzione e all’esercizio della centrale.

Nulla su quanto richiesto dalle Associazioni e dai cittadini, che a tal fine avevano sottoscritto in migliaia un’apposita petizione, chiedendo che il Sindaco apponesse prescrizioni più stringenti quali, ad esempio,
- limiti emissivi di 50 mg/Nm3 per il monossido di carbonio, risultato ottenibile applicando le Migliori Tecniche Disponibili individuate dall’Unione Europea;
- l’utilizzo di carbone con contenuto di zolfo inferiore allo 0,3% come previsto dal Piano di Risanamento della Qualità dell’aria della Regione Lazio;
- il mantenimento della capacità produttiva e del consumo di materie prime come dichiarati nel 2003 in sede di prima autorizzazione, in sintesi: un massimo di 6.000 ore all’anno di funzionamento a pieno regime e 3.600.000 tonnellate di carbone;

Tutte richieste contenute nelle Osservazioni che il Movimento No Coke, il Forum Ambientalista e l’ISDE – Medici per l’Ambiente, hanno depositato agli atti della Conferenza dei Servizi, e che hanno ripetuto e motivato nell’apposita audizione.

Al contrario, sono state accolte tutte le pretese di Enel a esclusivo beneficio del conto in banca degli azionisti e la centrale, solo per citare alcuni dati, potrà funzionare al massimo carico per 7.500 ore all’anno (312 giorni invece che i 250 dichiarati nel 2003), bruciare 4.500.000 tonnellate all’anno di carbone (quindi 900.000 tonnellate in più di quelle previste), utilizzare carbone con percentuale di zolfo fino ad oltre tre volte superiore a quella consentita dal Piano Regionale di Qualità dell’Aria, emettere una quantità massima di 120 mg/Nm3 di monossido di carbonio - quindi ben più del doppio della quantità attesa con l’utilizzo delle Migliori Tecniche Disponibili, mantenendo invariato il limite annuo consentito di emissioni di anidride solforosa (2.100 tonnellate) e ossidi di azoto (3.450 tonnellate).

Il sindaco Tidei, svilendo il potere/dovere conferitogli dal R.D. 27 luglio 1934 n°1265, ha prescritto unicamente l’abbassamento della quota massima di emissioni delle polveri, portandola a 160 tonnellate/anno dalle 260 previste finora, proponendo una riduzione, peraltro l’unica sulla quale l’Enel si era dichiarata disponibile a trattare, di carattere più che altro scenografico, se solo si considera che l’intero impianto a pieno regime nel 2011 ha prodotto – sempre secondo i dati rilevati dall’Enel e approvati dalle autorità competenti – un totale di 55 tonnellate di polveri, ovvero circa un terzo del limite che il Sindaco ha “imposto”, con “severità” memorabile, nella conferenza dei servizi di ieri.

Per quanto riguarda la fissazione del 2034 come data di chiusura dell’impianto (anche qui nel pieno rispetto delle indicazioni di Enel sul ciclo di vita della centrale), crediamo che qualsiasi persona mediamente dotata di buon senso non possa che considerarla, più che una prescrizione, una profezia da cartomante.

Riteniamo veramente grave, seppur non ci stupisce, che il Sindaco, ma anche gli altri enti rappresentati in Conferenza dei Servizi, abbiano perso un’importante occasione per ridurre il carico inquinante sul nostro territorio che già cosi pesantemente sta pagando gli effetti degli oltre 50 anni di servitù energetica ma ancor più grave che si spacci come vittoria storica l’accettazione passiva della maggior parte delle richieste ENEL.
Accettazione che, ne siamo certi, faciliterà le trattative sulle compensazioni economiche che il Comune sta conducendo con l’ente elettrico e che passano, ancora una volta, sulla pelle e la salute della popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio.

Diffidiamo il Sindaco e quant'altri dall'affermare di aver fatto proprie le richieste dei No Coke e delle associazioni ambientaliste, e ci riserviamo, non appena il provvedimento definitivo verrà pubblicato, di far valere le ragioni del popolo inquinato, ricorrendo avverso lo stesso in tutte le sedi competenti.

Civitavecchia, 14 marzo 2013

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Deputati M5S: 'No carbone' sulla cravatta

"Carissime e carissimi siamo entrati in aula occupando le file in alto - scrive sulla sua pagina Facebook la deputata 5 stelle Tiziana Ciprini - né a destra né a sinistra, ma sopra (ed oltre), operazione fiato sul collo sempre". 
La maggior parte dei deputati uomini, nonostante alla Camera non sia obbligatorio, ha deciso di indossare la cravatta. Nera con su scritto «No carbone» per alcuni di loro.
Da Corriere.it

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6 marzo 2013

Torrevaldaliga Nord, convocazione presidio a Roma

Comunicato

Il prossimo 12 marzo, alle ore 10,00, a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, Via Capitan Bavastro 174, si terrà la Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord. In quell’occasione sarà stabilito come e quanto la centrale deve inquinare: quanto carbone potrà bruciare, che tipo di carbone sarà consentito di utilizzare, quali limiti emissivi in aria, acqua e suolo dovrà rispettare etc.
 Come sempre alcuni esponenti del Movimento No Coke Altolazio e dei Medici per l’Ambiente, saranno presenti per essere auditi dalla Conferenza e portare in quella sede le ragioni del popolo inquinato. Sarà, inoltre, quella la sede dove il Sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei, in qualità di sindaco del sito ospitante l’impianto, avvalendosi dei poteri conferitegli dal Regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, potrà apporre, se ne avrà la volontà, precise prescrizioni a tutela della salute dei cittadini, come peraltro richiestogli con specifica petizione da oltre duemila cittadini.
 Riteniamo importante in quella sede far sentire la pressione dei cittadini dell’Alto Lazio su quanti, membri della conferenza dei servizi e Sindaco Tidei, sono chiamati a decidere del nostro futuro e della nostra salute. 

Per questo stiamo organizzando un presidio sotto il Ministero proprio durante lo svolgimento della Conferenza dei Servizi. Chiediamo inoltre a tutti di portarsi dietro un paio di scarpe a rappresentare la presenza di quanti non ci sono più proprio a causa dell’aggravarsi delle patologie mortali conseguenti la presenza della centrale. Sappiamo che è un giorno feriale e che per molti sarà difficile essere presenti, ma vi chiediamo un sforzo a tutela del nostro stesso futuro. Non è più tempo di delegare, e se vogliamo veramente combattere la presenza di quel mostro nelle nostre vite e tentare di porre un argine ai troppi veleni che questo vomita nella nostra aria, dobbiamo saperci mettere in gioco.

Ci auguriamo che alle tante parole di condanna della centrale, seguano i fatti e che il 12 marzo saremo in tanti sotto il Ministero. Noi, come sempre, ci saremo.

Per i No Coke Alto Lazio, Simona Ricotti

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4 marzo 2013

Gratteri: la ‘ndrangheta vuole il carbone a Saline


"Per quello che è emerso dalle intercettazioni la 'ndrangheta di Melito Porto Salvo e dell'Hinterland è d'accordo per la realizzazione della centrale a carbone di Saline Joniche.

Lo ha detto il procuratore aggiunto della DDA reggina, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa tenuta stamani per illustrare i risultati dell'operazione Ada, condotta dai carabinieri del comando provinciale contro la cosca Iamonte di Melito Porto Salvo, che questa mattina ha portato all'esecuzione di 65 arresti.
La costruzione della centrale a carbone è stato autorizzata nei mesi scorsi dal Governo, incontrando l'opposizione di diverse associazioni del territorio, soprattutto a causa dell'impatto ambientale del nuovo impianto."
Fonte: lameziaclick

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1 marzo 2013

Autostrada tirrenica: nuovo ricorso


Leggi l'articolo da Per il bene di Tarquinia

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Raccolta firme per 'Legge popolare Rifiuti Zero'

Sabato 2 Marzo siamo invitati a prendere parte al costituendo Coordinamento Regionale del comitato promotore legge 'rifiuti zero' www.leggerifiutizero.it, per la campagna di raccolta firme 'Legge popolare Rifiuti Zero'.

Appuntamento a ROMA, Aula LEVI presso Università La Sapienza, via dei Volsci (angolo via dei Reti), ore 10-13

'La situazione della gestione rifiuti di Roma e del Lazio si avvia, dopo due anni di inutili commissariamenti, ad una annunciata emergenza dovuta all'inerzia delle istituzioni preposte (Regione-Provincia-Comune di Roma) rispetto alla chiusura di Malagrotta,con l'apertura di nuove discariche ed inceneritori, nell'ostinato e complice tentativo di mantenere la filiera cassonetto-discarica-inceneritore. La Commissione Europea ha ripetutamente bocciato i "piani commissariali" basati su questo ciclo, in assenza di un vero piano che indichi nella raccolta differenziata spinta- "porta a porta"- nella realizzazione di impianti a freddo di riciclo e compostaggio, l'unica alternativa concreta.
A giugno 2012 la Delibera di iniziativa popolare "Roma verso Rifiuti Zero" con allegato Piano tecnico dettagliato ed ultimamente anche un autorevole Studio di fattibilità che dimostra che dai rifiuti si possono non solo fare enormi risparmi di spesa ma addirittura realizzare entrate di bilancio!! Depositata la Delibera abbiamo anche lanciato la proposta di Legge Nazionale di Iniziativa Popolare che andasse ad incidere sulla situazione disastrosa della gestione dei rifiuti non solo del Lazio ma di tutta Italia, motivata dalle centinaia di vertenze territoriali e dall'approvazione il 24 maggio 2012 di una Risoluzione del Parlamento Europeo che indica al 2020 la chiusura di inceneritori e discariche, per avviare l'Europa del riciclo e recupero.'

Clicca per saperne di più:


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Giovani minatori di carbone

Fonte originale: NYT
È il New York Times a compiere il viaggio dell’orrore nelle miniere di carbone di Khliehriat, nello stato del Meghalaya, nella parte più orientale del paese: una distesa isolata e schiacciata tra Cina, Bhutan, Bangladesh e Myanmar, dove gli abitanti sono culturalmente ed etnicamente più vicini alla Cina che all’India. Il sottosuolo è ricco e le persone che vivono a Khliehriat sono così povere che, per sopravvivere, affrontano ogni giorno la discesa nelle viscere della terra. Come Suresh Thapa, che ha soltanto 17 anni ma che lavora nelle miniere “da quando era un bambino”. Lui e la sua famiglia vivono in una casupola vicino alle miniere. Non hanno né acqua corrente né riscaldamento. Presto i quattro fratellini di Suresh seguiranno lo stesso destino. Continua qui

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