No al carbone Alto Lazio

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18 settembre 2011

La Spezia, cittadini in assemblea sul problema carbone

Continua la mobilitazione degli spezzini per far fronte all'incipiente pericolo di una riconversione a carbone voluta da enel.

"Domani a partire dalle ore 18 la sezione spezzina della Lipu organizza nella Sala Arci di Via XXIV Maggio, un dibattito sul tema “Il futuro della centrale Enel di Vallegrande e le ricadute sanitarie sull'ambiente e sulla salute dei cittadini” Interverranno anche gli esponenti del comitato di cittadini “Spezia via dal carbone” , a sua volta impegnato nell’organizzazione di un successivo incontro. (cittadellaspezia.com)

Infatti per il prossimo sabato 24 settembre alle ore 17.00, è prevista un’assemblea pubblica sul tema “Autorizzazione Integrata Ambientale CTE enel, prove tecniche di partecipazione", per saperne di più vedi Speziapolis

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14 agosto 2011

Raccolta firme contro il carbone a La Spezia

Da Speziapolis

"Forte delle oltre 1000 firme, raccolte in poco più di tre settimane e in pieno periodo vacanziero, il  ComitatoSpeziaViaDalCarbone replica al comunicato stampa dell'assessore Ruocco  rilevando:

il perseverare di una logica di comunicazione autoritaria e non trasparente, posto che i partecipanti, come ampiamente denunciato dal Comitato, non erano stati messi nella condizione di poter interloquire sugli argomenti oggetto della riunione considerato che, secondo l’assessore, la “memoria” depositata alla Commissione Tecnica Integrata AIA lo scorso 18 Luglio sarebbe coperta da “segreto istruttorio” e quindi non disponibile;

l’inadeguatezza democratica sia dell’assessore verso i cittadini, sia del presidente della provincia verso i sindaci del territorio spezzino: entrambi

continuano ad usare termini quali condivisione, coinvolgimento, partecipazione, ma si limitano nei fatti ad una informazione tardiva, non spontanea, mai esauriente e mai documentata;

la superficialità del Comune della Spezia che anziché documentare e sostenere la necessità di limiti di emissioni molto più bassi di quelli previsti dalla normativa, in ragione della specificità del sito in cui è ubicata la centrale, propone ad Enel di compensare il proprio inquinamento (da carbone) con la riduzione dell’inquinamento altrui (da metano), legando in tal modo la centrale alla città per un tempo indefinito; superficialità e confusione, posto che il sindaco della Spezia ha sostenuto di non aver richiesto ad Enel consistenti interventi di ammodernamento degli impianti allo scopo di scongiurare il protrarsi della permanenza a Spezia di Enel per i trent’anni o più necessari ad ammortizzarne i costi; così l’assessore: “al fine di ridurre le esposizioni della popolazione agli inquinanti atmosferici e di migliorare la qualità dell’aria è stato proposto di prescrivere alla Società uno studio per produrre energia termica (teleriscaldamento) da fornire alle attività presenti nell’area.”

Il Comitato allegato inoltre una puntuale serie di osservazioni alla parte del comunicato in cui il Comune della Spezia sintetizza la piattaforma proposta per l'AIA ad Enel; leggi il comunicato integrale del Comitato qui.


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28 luglio 2011

La Spezia via dal carbone

Da SpeziaPolis nuovi comunicati dal comitato cittadino SpeziaViaDalCarbone

"Perché è urgente mobilitarsi? L’eventuale ottenimento dell’AIA alle attuali condizioni metterebbe Enel al riparo da ulteriori possibili azioni anche a cura degli enti locali, se non al verificarsi di fatti molto gravi, peri prossimi 5 o addirittura 8 anni (se la centrale fosse in regola con la procedura EMAS). Come dire, ora o mai più, è questo il momento in cui ciascuno, gli enti locali ma anche i cittadini, deve fare la sua parte: impegnandosi con accuratezza nella redazione dei pareri; rispettando le norme nelle procedure autorizzatorie; sensibilizzando la classe politica di questa città/provincia/regione affinchè operi in nome e a tutela dei cittadini da cui è stata eletta e che è tenuta a rappresentare.

Clicca qui per i comunicati del 27/07, oppure leggi l'articolo di cittadellaspezia.com "Via subito il carbone dalla centrale Enel"

Il comitato di cittadini "Spezia via dal carbone" ha inviato questo pomeriggio al ministero dell'Ambiente alcune osservazioni sulla procedura di concessione dell'Autorizzazione integrata ambientale per la centrale Enel di Vallegrande.
"Nel documento - spiega Marco Grondacci, ricercatore di diritto ambientale e membro del comitato - chiediamo che vengano valutati con maggiore attenzione particolari aspetti sotto il profilo ambientale. L'amministrazione comunale interpreta in modo riduttivo quello che si può ottenere in termini di riduzione delle emissioni, noi, invece, riteniamo che il ministero, per la concessione dell'Aia, debba innanzi tutto valutare se l'impianto a carbone è effettivamente compatibile con il sito nel quale opera, prima di tutto sotto il profilo della salute dei cittadini. Chiediamo una valutazione seria delle polveri ultrafini e di parametri sanitari specifici e non la semplice riduzione degli inquinanti per adeguarsi alle normative".
Leggi, quelle cui fa riferimento Grondacci, che entreranno in vigore tra un paio d'anni, costringendo di fatto Enel a rispettarle al di là del rilascio dell'Aia, che invece ha una durata di otto anni.
"L'autorizzazione è attesa dal 2007 - prosegue Grondacci - richiedere un supplemento di istruttoria significherebbe rallentare l'iter di qualche mese, un sacrificio che ci possiamo permettere, se la posta in gioco è la chiusura della sezione a carbone, un fatto secondo noi assolutamente ragionevole".
I limiti che saranno presto imposti per legge, infatti, non potrebbero essere raggiunti dalla sezione a carbone della centrale della Spezia, sarebbe necessaria la realizzazione di una sezione completamente nuova, con tecnologie di ultima generazione. Un'ipotesi che, come hanno spiegato alcuni giorni fa il sindaco Federici e l'assessore comunale all'Ambiente Ruocco, l'amministrazione non ha preso in considerazione, per evitare che con l'investimento in un impianto nuovo, la presenza della centrale si consolidi per un tempo ancora più lungo.
"Non ha senso questo ragionamento - sostiene Grondacci -, bisogna invece puntare al massimo risultato ottenibile, senza procrastinare la discussione sulla dismissione del carbone. Inoltre la proposta di realizzare il teleriscaldamento, così come quella di bruciare Cdr nella centrale, contenuta nel memorandum Acam-Hera, presuppongono ugualmente investimenti, quindi il consolidamento dell'impianto".

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21 luglio 2011

Movimento carbone e balle a cielo aperto, La Spezia si interroga

Osservando una immagine simile viene spontaneo chiedersi...

CLICCA PER INGRANDIRE

Cosa vedo nella foto? Una enel che non ha niente da nascondere (carbone movimentato a cielo aperto), o una enel agisce in modo scoperto, tanto nessuna politica di palazzo farà niente per contrastarla?

Qualcosa di simile se lo chiedono anche a La Spezia, leggi Speziapolis

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2 luglio 2011

La Spezia, il clima torna caldo sul problema carbone

Il blog Speziapolis propone un doppio articolo per dar conto delle prospettive che si propongono per il futuro della centrale a metano e carbone "Eugenio Montale" di La Spezia. Clicca sui seguenti link per leggere:

  1. prima parte
  2. seconda parte
Gli scritti contengono il resoconto di un convegno tenutosi qualche giorno fa presso la sala della Provincia su questo tema,  nel corso del quale la presentazione del dott. Ghirga (medico ISDE) "La valutazione parziale del danno alla salute ed all'ambiente causato dalla combustione del carbone" ha fatto la parte del leone.

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3 giugno 2011

La Spezia: "Basta a Enel, basta al carbone"

da Cittadellaspezia.com
"Non possiamo non sottolineare l’assoluta incongruità delle integrazioni prodotte da Enel e delle prescrizioni richieste, laddove si vogliano rispettare gli impegni presi in passato da Enel e dal Comune nei confronti della città e laddove si pensi a tutelare la salute pubblica". Queste le parole delle associazioni ambientaliste (Legambiente La Spezia, Associazione Comitati Spezzini, Associazione Medici per l’Ambiente – Isde La Spezia, Italia Nostra La Spezia, Lipu La Spezia, Wwf La Spezia) a seguito dell'incontro con il Comune circa l'Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta da Enelal vaglio della Commissione ministeriale. "Ricordiamo le garanzie che erano state date in campagna elettorale circa la dismissione della centrale, al massimo entro il 2015, da parte del sindaco Federici, l’occasione che il rinnovo dell’autorizzazione avrebbe dato, secondo lo stesso, per rimettere in discussione almeno la potenza e la tipologia dei combustibili utilizzati. Niente di tutto questo - continuano le associazioni - nelle richieste dell’amministrazione in sede di commissione IPPC, dimenticandosi forse che negli ultimi anni la nostra centrale risulta ancora essere tra le più inquinanti a livello nazionale, con un ulteriore incremento rispetto al passato dell’esercizio della sezione a carbone rispetto a quelle a turbogas, con regimi transitori che comportano un peggioramento ulteriore dei picchi di inquinanti emessi. Ancor peggio quando si consideri che la nostra città ha incidenze di diverse malattie legate all’inquinamento assai maggiori rispetto alle altre province liguri e alle medie nazionali e come è assolutamente dimostrato il prevalente ruolo delle centrali a carbone rispetto ad altre fonti di inquinamento nelle zone che ospitano tali impianti. Considerando che nella fase conclusiva dell’iter autorizzatorio il Sindaco, rivestendo il ruolo di massima autorità sanitaria del territorio, è tenuto ad emettere un parere sanitario e considerando che, al di là della concessione dell’AIA, il sindaco stesso può richiedere, secondo il DL 128 del giugno 2010, il riesame dell’autorizzazione stessa, le nostre associazioni concordano nel richiedere il mantenimento delle promesse fatte a suo tempo iniziando dall' abbandono dell’uso di carbone ed oli quali combustibili. Sottolineiamo che in termini di esigenze produttive questa richiesta è oltremodo solvibile visto che la produzione di energia elettrica è assolutamente eccedente le richieste sia a livello regionale che nazionale e considerando che la nostra centrale ha funzione puramente strategica nelle situazioni “di punta”.
Le nostre associazioni si impegnano quindi, in queste ultime battute dell’iter autorizzatorio, a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla chiara esigenza di dire Basta a Enel, basta al carbone

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