No al carbone Alto Lazio

29 aprile 2009

Tolle a Porto Balle...

Greenpeace risponde: "Riduzione delle emissioni a Porto Tolle? Balle spaziali"

Roma, Italia — “Respingiamo al mittente le accuse di disinformazione. Disinformazione la fa chi parla di ‘carbone pulito’, chi si lascia strumentalizzare dai grandi interessi industriali che non guardano in faccia a nessuno, tanto meno alla salute dei lavoratori. La verità è che le emissioni di CO2 della nuova centrale non saranno affatto ridotte ma aumenteranno passando da circa un milione e mezzo nel 2006 a oltre 10 milioni” così Francesco Tedesco, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace, risponde alle dichiarazioni del Comitato d’Azione dei Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle.

Greenpeace non rientra nel partito degli ambientalisti del “NO”, ma in quello degli ambientalisti del fare rispettando l’ambiente, e il carbone non lo rispetta. Sia perché la conversione della centrale verrà avviata in deroga alle leggi che proteggono l’ambiente, sia perché il passaggio di oltre 3000 chiatte all’anno per il trasporto del carbone in un Parco Naturale patrimonio dell’umanità per l’UNESCO è una vera mostruosità.

Greenpeace ricorda invece che alternative concrete e pulite al carbone esistono. L’impianto potrebbe essere “ambientalizzato” per ridurre le emissioni senza convertirlo a carbone, si potrebbe utilizzare il gas in arrivo dal nuovo vicinissimo terminal gasiero di Porto Levante, si potrebbe decidere di puntare sulle fonti rinnovabili creando molti più posti di lavoro sul territorio, come hanno fatto Austria e Germania, Paesi leader nelle rinnovabili.

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Tanto i debiti di enel li paghiamo noi


"L'ENEL ha debiti finanziari per 61 miliardi di euro. In due anni il suo debito si è moltiplicato per quattro. Una società normale diminuirebbe il debito. ENEL, invece, lo aumenta. Gli investimenti nel nucleare le costeranno 31,5 miliardi. Chi pagherà i debiti dell'ENEL? Per Greenpeace, ENEL ha deciso di vendere quote di Enel Green Power, la divisione specializzata in energie rinnovabili. Più nucleare, più tasse, meno rinnovabili, più costi in bolletta. Per fortuna che l'ENEL c'è.
Dal rapporto: "ENEL: prospettive e rischi degli investimenti in energia nucleare"
Fonte: Beppe Grillo blog

Vedi l'articolo originale di Greenpeace: "Enel. Più nucleare, più debiti!"

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"Pandemia influenzale: stop ai brevetti che possono uccidere"

Una lettura consigliata:
http://www.medicinademocratica.org/article.php3?id_article=70

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Inceneritore di Albano- comunicato

Comunicato del Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano

"Il 20 aprile scorso la conferenza dei servizi ha approvato l'inceneritore di Albano, dando così il via libera al cantiere.

Due anni di iniziative e mobilitazioni del coordinamento contro l'inceneritore fatte sul territorio hanno portato i comuni di Albano, Ariccia, Lanuvio, Castel Gandolfo e Ardea - inizialmente favorevoli - a schierarsi contrari all' impianto in maniera unanime e categorica. Gli uffici competenti della regione, a marzo 2008, hanno emesso una prima Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) NEGATIVA che, formalmente, bloccava ogni autorizzazione definitiva all’ impianto. La Asl locale, con un documento di poche settimane fa, ha preso posizione a riguardo ritenendo l’impianto INCOMPATIBILE con la CONDIZIONE AMBIENTALE della ZONA. Si legge infatti che l' inquinamento ambientale che produrrebbe l’inceneritore unito allo sfruttamento e inquinamento della falda acquifera - già drasticamente compromessa - lo rendono insostenibile per il territorio dei castelli romani.

Nonostante la ferma opposizione popolare più volte espressasi nelle piazze dei castelli romani; nonostante una prima VIA negativa all’ impianto del marzo 2008; nonostante la contrarietà dei comuni interessati e il parere contrario della Asl Rm H; nononstante l’ incenerimento sia nocivo per la salute e l’ambiente, non risolva il problema rifiuti ed esistano moltissime altre alternative all’incenerimento...

...il PD di Marrazzo e Di Carlo, la compagine industriale di Cerroni, AMA e ACEA sono riusciti a far approvare l’ impianto.

Ci sono riusciti modificando illecitamente la prima VIA, ottenendo così un parere “favorevole” nell’ ottobre 2008. Ci sono riusciti facendo approvare l’ impianto alla conferenza dei servizi lo scorso 20 aprile ignorando le preoccupanti osservazioni della Asl di Albano e bypassandole con i pareri del dott. Perucci (epidemilogo di fiducia di Marrazzo, già autore delle autorizzazioni per la discarica e l’inceneritore di Malagrotta - sempre di proprietà del sig. Cerroni), ignorando le posizioni dei comuni e quelle delle popolazioni locali.
Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano
Fioca è stata comunque l’opposizione istituzionale che, nella sua debolezza, ha così favorito l’iter approvativo dell’impianto nocivo. La Asl locale infatti, nonostante la formale opposizione, il 20 aprile non si è presentata alla conferenza dei servizi, non potendo in questo modo sostenere la sua contrarietà. I comuni interessati hanno sempre sostenuto unicamente un’opposizione formale, atta solamente a garantire il consenso popolare. A tutti i sindaci è mancata la capacità di denunciare la vergogna e le contraddizioni strutturali dell’ impianto e MAI, in ogni caso, è stata fatta una battaglia reale al fianco della popolazione per cercare di bloccare il progetto.

Noi, nonostante tutto questo, OGGI COME IERI, diciamo NO A QUEST’ IMPIANTO. Perché è inutile e dannoso, perché non risolve il problema rifiuti ma arricchisce solo le tasche di pochi politici e imprenditori, perché saccheggerà e danneggerà questo territorio e la salute di chi lo abita. Diciamo NO A QUEST’IMPIANTO perché non lo vogliamo, come popolazioni che vivono questa zona e vogliono autodeterminare le scelte sul proprio futuro, come “esperti” di gestione dei rifiuti, come persone che cercano di ridurre al minimo l’ impatto sulla natura e l’ambiente. Diciamo NO A QUEST’ IMPIANTO perché è contiguo alle logiche di produzione e consumo capitalistico dove l’ imperativo è “produci, consuma, butta!”, perché spreca preziose risorse che potrebbero invece essere riciclate e riutilizzate.

Dopo anni di lotte nelle piazze e nei tribunali, dopo aver ascoltato la voce e le promesse di tutti, OGGI COME IERI, quando abbiamo iniziato, quando avevamo tutti contro e nessuno ci ascoltava, CREDIAMO ANCORA SOLO IN NOI STESSI. Crediamo solo nella NOSTRA capacità di autorganizzarci e determinare il nostro presente. Pensiamo che solo la forza del conflitto popolare sia in grado di fermare i padroni della devastazione ambientale, che solo la lotta dal basso e la partecipazione diretta siano in grado di fermare chi specula e avvelena ai danni di intere popolazioni e interi territori. OGGI COME IERI pensiamo che questa battaglia non sia conclusa e sappiamo benissimo che l’esito del verdetto dipende tutto da noi e da quello che siamo in grado di mettere in campo.
OGGI COME IERI NON CI ARRENDIAMO perché QUESTA NON E’ UNA LOTTA CHE SIAMO DISPOSTI A PERDERE!

BLOCCHEREMO I LAVORI, BLOCCHEREMO QUESTO SCEMPIO!

Coordinamento contro l’ inceneritore di Albano

www.noinceneritorealbano.it

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25 aprile 2009

..E mentre commemoriamo la Liberazione, continuano i lavori di demolizione della democrazia

Gravissimo nuovo attacco ai valori fondanti della nostra democrazia.
Compare una legge per legare le mani a qualsiasi movimento di protesta che nasca dal basso contro i soprusi ai territori, alla salute, alla cittadinanza. Non ci sono parole. Se lasciamo che tutto questo accada, è evidente che ce lo meritiamo.

Leggi qui nocoketarquinia

La lotta dei Pimby che decidono col culo degli altri dà i suoi frutti, evidentemente. In questo PD e PDL non mostrano sostanziali differenze di vedute. Vergogna, vergogna e ancora vergogna.

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24 aprile, operaio folgorato a TVN

Operaio folgorato nel cantiere di TVN, inizialmente gravissime le condizioni.
Le ultime notizie riportano fortunatamente la sua uscita dal coma.
Clicca qui per i dettagli

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25 aprile, festa di Liberazione

La memoria e i valori di chi ha combattuto per la liberazione dai fascismi devono restare alla base della nostra Repubblica. Nessuna equiparazione tra partigiani e chi decise di stare dalla parte sbagliata.

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23 aprile 2009

ALLA REGIONE LAZIO E' SPARITA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO?

TUSCIA, AI CONFINI DELLA REALTA': ALLA REGIONE LAZIO E' SPARITA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO?

VITERBO (UnoNotizie.it)
"Il nostro comitato mesi fa ha richiesto alla Regione Lazio di poter prendere visione della documentazione concernente l'aeroporto di Viterbo disponibile presso quell'ente.

Solo ora, con missiva della "Regione Lazio. Dipartimento territorio, Direzione regionale trasporti", datata 27 marzo 2009, protocollo D2/2E/00/57697, ci giunge la seguente risposta:
"Gentilissima dottoressa, in riscontro alla richiesta di accesso agli atti formulata in qualita' di portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo, Le comunico che presso gli uffici di questa Direzione non vi sono documenti inerenti l'aeroporto di Viterbo. Infatti allo stato vi e' soltanto la delibera della Giunta della Regione Lazio n. 87/2008, che recepisce l'intesa programmatica sottoscritta con il Ministro dei trasporti. Cordiali saluti".

Nient'altro.

Cosa significa, e cosa implica, una risposta così incredibile?

Che alla Regione Lazio si delibera in assenza della benchè minima documentazione?

O forse che documenti imbarazzanti spariscono per magìa?

La Regione non ha neppure la documentazione che il nostro comitato le ha inviato (documentazione dalla quale risulta dimostrata l'irrealizzabilita' e l'illegalita' del mega-aeroporto a Viterbo)?

O semplicemente la risposta che abbiamo ricevuto non corrisponde al vero?

E magari si e' preferito farci rispondere da un ufficio mentre la documentazione e' presso qualche altro, magari sepolta in qualche armadio della vergogna?

C'e' materia per un intervento delle competenti istituzioni di controllo e delle competenti magistrature.

E c'e' motivo di profonda preoccupazione per i cittadini.



Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti



Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: antonella.litta@libero.it

Per ricevere la newsletter "Coi piedi per terra": nbawac@tin.it

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22 aprile 2009

Obama: "Non possiamo più attendere"

Mentre enel accoglie i manager cinesi a TVN,
Obama afferma: occorre fermare ora la spirale suicida delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. Le energie rinnovabili possono creare milioni di nuovi posti di lavoro e risollevare l'economia.



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20 aprile 2009

Il carbone pulito non esiste

Riportiamo un articolo pubblicato da Internazionale (http://www.internazionale.it/home/) nello scorso gennaio, a firma di Fred Pearce. Clicca sull'immagine per ingrandire.

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Convegno "Mafie e cultura mafiosa" - Ass. Caponnetto

Lunedì 20/04/2009 - Aula Pucci, ore 17,00, Civitavecchia

Sarà presente l'ex Viceprocuratore antimafia Luigi De Ficchy

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Programma di "monitoraggio ambientale" del territorio

LA COOPERATIVA PANTANO, IL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA MAREMMA ETRUSCA, LA CENTRALE ORTOFRUTTICOLA, L'AL.PO, L'ORTOTUSCIA SRL ED IL COMITATO DEI CITTADINI LIBERI DI TARQUINIA il giorno 16 aprile 2009 alle ore 18,00 presso il Salone della Cooperativa Pantano fra Produttori Agricoli scarl - S.P. Porto Clementino snc. Tarquinia hanno presentato ufficialmente il programma di "monitoraggio ambientale" del territorio.



Il comitato dei cittadini liberi, oggi presenta, insieme alle associazioni e cooperative agricole, il piano di monitoraggio ambientale, totalmente autonomo dai monitoraggi che dovranno essere messi in atto, sul nostro territorio, con i soldi di Enel spa. Insieme svilupperanno il programma di autodifesa contro tutte le fonti d'inquinamento che degradano l'aria che si respira da queste parti.

Questa è la prova che il tessuto economico fatto di piccole e medie imprese, teme per il futuro delle proprie aziende e sente di dover agire, a difesa del proprio reddito, me soprattutto a difesa della salute della popolazione del territorio che rappresentano.

Purtroppo le istituzioni che avevano promesso tutela per la salute e per l'economia agricola e turistica, di questo meraviglioso territorio, hanno deciso di accettare i soldi di Enel spa, per noi è stato un durissimo colpo, ma la reazione c'è stata ed ora siamo più convinti che mai che questa è la decisione più giusta che potevamo prendere.

Brindisi, Taranto, Brescia insegnano che i cittadini informati devono fare la loro parte.

Quando chi è preposto alla difesa e cura della salute, è latitante, bisogna organizzarsi e trovare strategie di difesa, per il futuro.

Questa per noi è legittima difesa.

Legittima come la richiesta di poter vivere in un ambiente sano e di poter esercitare attività lavorative come l'agricoltura e turismo, in un contesto di ambiente salubre.

Il Comitato dei Cittadini Liberi è formato da gente determinata e libera, unita contro chi vuole abusare della Maremma, inquinandola e distruggendo la sua vocazione agricola e turistica.

Il tributo già pagato dalle popolazioni è alto.

Le istituzioni che avrebbero dovuto difendere questo territorio negli anni dell'olio combustibile, bruciato a fiumi nelle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto sono state assenti per colpa di amministratori miserabili. Non ha mai funzionato la rete di rilevamento della qualità dell'aria, non è mai stato istituito il registro dei tumori, mai sono stati fatti screening sulla popolazione, non è mai stata fatta informazione per conoscere che cosa accadeva all'aria che respiravamo.

Il Comitato dei Cittadini Liberi porta avanti una molteplicità di iniziative per difendere la salute delle popolazioni dagli inquinatori e ha trovato un pilastro solido e altrettanto determinato nel mondo agricolo di Tarquinia.

www.comitatocittadiniliberi.blogspot.com cittadiniliberi@yahoo.it

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Sull'Autorizzazione Integrata Ambientale - Centrale a carbone di Civitavecchia

ROMA, PER AIA CENTRALE A CARBONE CIVITAVECCHIA ASCOLTATI COMITATI E CONSIGLIERI COMUNALI CHE DIFFIDA AD ADEMPIERE AL MINISTERO DELL'AMBIENTE.I CITTADINI CHIEDONO DI NON LEGITTIMARE CON IL RIESAME UN'AUTORIZZAZIONE SCADUTA E DI PROMUOVERE IL PROCESSO SANZIONATORIO PER ESERCIZIO SENZA AIA.


Si è svolta a Roma la seconda seduta della Conferenza dei Servizi per il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia. A difendere il territorio c'erano il Movimento No Coke Alto Lazio, il Forum Ambientalista, il Comitato dei Cittadini Liberi ed alcuni consiglieri comunali che hanno presentato formale diffida ad adempiere al Ministero dell'Ambiente. Assenti i sindaci dei comuni inquinati.

La diffida è stata consegnata personalmente a ciascun membro della Conferenza durante l'audizione chiesta e ottenuta dai rappresentanti delle popolazioni inquinate, per denunciare che la centrale di Torre Valdaliga Nord sta funzionando fuori legge, perché priva di Autorizzazione Integrata Ambientale dal 24 dicembre. I cittadini hanno puntualmente dimostrato come la normativa di riferimento non consenta la proroga di validità dell'autorizzazione da 5 a 8 anni, perché il nuovo impianto a carbone era privo di registrazione EMAS all'atto del rilascio dell'autorizzazione. Alla Conferenza è stato intimato di non legittimare con il riesame un'autorizzazione scaduta e di farsi promotore del processo sanzionatorio per esercizio senza AIA.

Nell'audizione ottenuta dai cittadini è stato sottolineato come i contenuti della diffida mettano a fuoco le responsabilità a carico del Direttore Generale per la Salvaguardia Ambientale, Ing. Bruno Agricola, che nella procedura di riesame ha reiterato verso la centrale a carbone un comportamento benevolo quanto meno sconveniente, considerando il suo passato in Enel. Fu lui che della centrale a carbone sottoscrisse nel 2003 quella Valutazione d'Impatto Ambientale piena delle "lacune, omissioni e carenze" accertate dai periti del Tribunale di Civitavecchia e fu sempre lui, prendendo atto delle critiche dei periti, ad ammettere nel 2007 che non avrebbe rifirmato quel documento. Errare è umano, perseverare è diabolico.

E' stato rilevato poi che nonostante le norme vigenti prescrivano la necessità di una corretta e puntuale descrizione del sito di ubicazione dell'impianto per un'adeguata valutazione e gestione ambientale, le Dichiarazioni Ambientali presentate da Enel ai fini dell'ottenimento della registrazione EMAS, omettano di descrivere la compresenza "canna a canna" della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Sud, di fatto alterando la realtà dei luoghi ove la centrale si trova ad operare.

Nell'ambito della conferenza dei servizi è stata giudicata particolarmente grave l'assenza del Sindaco di Civitavecchia che non solo non ha sentito l'obbligo di rappresentare quanto votato all'unanimità dal consiglio comunale circa l'ufficializzazione dell'impegno alla riduzione del 30% delle emissioni, ma che nella sua qualità di Primo responsabile della salute dei cittadini, non ha sentito nemmeno la necessità di fare presente gli ormai acclarati, quanto tragici, eccessi di tumori, di malattie respiratorie ed altre patologie correlate all'inquinamento, sanciti da numerosi studi epidemiologici.

La procedura attivata per il riesame dell'AIA costituisce per i membri della Conferenza, e per le Istituzioni che essi rappresentano, l'irripetibile opportunità di colmare le tante "lacune, omissioni e carenze" che hanno contraddistinto l'iter autorizzativo della centrale di TVN e che sono la palese dimostrazione di come, fino ad oggi, non vi sia stato alcun atto concreto disposto nell'esclusivo interesse della popolazione dell'Alto Lazio. I cittadini sono pieni di rabbia e dolore per le devastanti conseguenti subite a causa dell'inquinamento, e per l'acquisita consapevolezza che gli istituti di difesa delle popolazioni, della salute e dell'ambiente, previsti dalla legislazione vigente nazionale ed europea, sono stati piegati sistematicamente alla volontà del gestore.

I comitati continueranno la loro battaglia continuando a denunciare qualunque illegalità utilizzando anche lo strumento della Corte di Giustizia Europea.

Movimento No Coke Alto Lazio

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10 aprile 2009

La procura invita l'ARPA Lazio a monitorare TVN

Da trcgiornale.it
La procura: “Fumo nero da Tvn, l'Arpa controlli”
venerdì 10 aprile 2009 16:47


La procura della Repubblica di Civitavecchia, ha chiesto all'Arpa Lazio di monitorare l'attività della centrale di Torre Valdaliga Nord in questo periodo di prove prima dell'accensione definitiva. La decisione è stata presa dopo una serie di allarmi, lanciati da più parti, dove si sostiene che durante alcune notti, si è visto un fumo nero e denso uscire dalla ciminiera di quella che diventerà la centrale a carbone.


Il sostituto procuratore Elena Neri, che ha in carico un'indagine sulla centrale Enel, sarebbe in possesso anche di foto che dimostrerebbero queste fuoriuscite. L'ente ha sempre sostenuto trattasi di prove, quasi sempre con vapore acqueo e gas, oltre alle cosiddette "soffiature". Sta di fatto che la procura vuole vederci più chiaro e dunque ha disposto questo controllo attraverso l'Arpa Lazio, come detto.

Intanto l'indagine va avanti, e riguarda in particolare le centraline di controllo della qualità dell'aria. La magistratura inquirente ha scoperto innanzitutto che le centraline, gestite dalla Bi-Lab per conto di Enel, non sono state posizionate in posti indicati dalla legge. Aspetto che comunque pare non sia considerato irregolare, in quanto, essendo queste centraline gestite dall'Enel, può posizionarle dove vuole a seconda di quello che gli interessa verificare. L'aspetto anomalo invece, sta nel fatto che in questo caso l'Enel sarebbe nello stesso tempo il controllato ed il controllore, ed è infatti il punto che ha fatto scattare l'indagine della magistratura.

Indagine che ha già portato ad un primo risultato, dopo i controlli eseguiti dai carabinieri del noe, ovvero quello relativo all'accordo in via di definizione tra il comune e l'Arpa Lazioche, attraverso l'osservatorio ambientale, dovrà appunto gestire le centraline per il controllo della qualità dell'aria in città a norma di legge. Centraline che, peraltro, non sono più in funzione dal 10 gennaio scorso. I dati che vengono infatti ancora divulgati sui monitor sparsi in città, si riferirebbero a controlli effettuati prima di quella data.

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Cemento, interessi, ignoranza civile. Il terremoto sono gli italiani.

Alcuni tra i potentati del cemento, e relativi referenti politici. Ma chi tiene in piedi tutto questo? Il cemento armato senza cemento crolla, la democrazia senza cittadini non sta in piedi. Perché si rifletta sulla regolazione della res publica servono le tragedie?
Siamo noi stessi la causa di tutto questo, lamentarsi non serve. Le speculazioni fanno vittime, la nostra ignoranza civica fa vittime. I palazzi che crollano sono parte di ciò che siamo, corresponsabili per i morti e i costi del terremoto.
Metodi e dinamiche non cambiano, la riconversione a carbone di TVN ne è evidente testimonianza. E allora che facciamo, speriamo che arrivino altre e nuove tragedie cosicché siamo costretti a cambiare? Sì, dev'essere così! Finalmente è chiaro il fine dei politicanti del malaffare che mandiamo al potere. Condurci sull'orlo della catastrofe e oltre, per farci ravvedere. Grazie italiani, questo sì che è un sistema che ci garantisce un roseo futuro.










http://www.youtube.com/watch?v=jP6xfLjSX6s
http://www.youtube.com/watch?v=1QCmQhyBGaE
http://www.youtube.com/watch?v=fSuwuKyiq20

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9 aprile 2009

Firma la petizione

Diamo una mano agli amici ticinesi firmando la loro petizione contro il carbone. Clicca e firma:
http://www.greenpeaceticino.ch/content.php?id=46

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8 aprile 2009

Un ambiente degradato degrada anche il comportamento umano

Lettura consigliata: clicca qui

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Anche Tirreno Power (Sorgenia, quella dell'energia pulita) canta messe sulfuree sulla nostra testa

Riportiamo l'articolo di centumcellae.it su Tirreno Power, che di tanto in tanto tiene a farci ricordare della sua velenosa presenza. Tanto a chi importa? I cittadini ormai dormono di un sonno buio e drogato. Via libera per gozzovigliatori-camorristi-affaristi di ogni provenienza politica!


Anche Tirreno Power ci vuole tanto bene
Dopo Tvn anche dal camino di Tvs fuoriescono fumi inquietanti; ovviamente quando comincia a far buio…



CIVITAVECCHIA - Niente di nuovo sul fronte occidentale. Dai camini delle ciminiere che tratteggiano il confine ovest di Civitavecchia continuano infatti le improvvise esalazioni di inquietanti nubi tossiche. Ed il sistema, che ormai si può ben definire vigliacco, è sempre lo stesso: al calar del sole o con il sopraggiungere della notte, quando la gente non circola per le strade, sta chiusa in casa e i fenomeni inquinanti possono passare più inosservati. La scorsa settimana era stata Tvn a sputare una densa nube bianca; domenica sera, invece, verso le 20:00 è stata la volta di Tvs a bissare il regalo per i civitavecchiesi, con il camino più alto della centrale ha liberato per quasi un’ora una coltre nera alquanto allarmante (vedi foto). Dopo la fantasiosa spiegazione dell’Enel, che con parole rassicuranti ha descritto come “vapore acqueo” la nube bianca fuoriuscita da Tvn, definendo inoltre un’illusione ottica la nube inquinante che ha sovrastato la città, sarà ora interessante conoscere l’originale versione con cui Tirreno Power vorrà giustificare il fumo nero esalato da Tvs domenica sera, che tra l’altro, vale la pena ricordarlo, è stato preceduto sabato mattina presto, con la città ancora semi- addormentata, da un’altra improvvisa fumata mortifera. Se quella di Tvn era vapore acqueo, quelle di Tvs saranno per caso bolle di sapone? Ma la domanda principale è un’altra: esistono a Civitavecchia un assessore all’ambiente o un sindaco che si interessano della salute pubblica? Qualcuno vede quello che succede sopra le nostre teste oppure i soldi delle convenzioni servono soltanto a far quadrare i bilanci del Comune e a chiudere la bocca agli amministratori?

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-A chi si illude di poter arginare il consumo dei suoli con una semplice “grida”-

Riceviamo e pubblichiamo:

Una lettera aperta polemica nei confronti della proposta di legge di iniziativa popolare "Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica" presentata da Legambiente Lombardia.

Data di pubblicazione: 03.04.2009 Autore: Beltrame, Gianni
Non ci sono dubbi sul fatto che sia quanto mai giusto e opportuno sollevare e denunciare i pericoli e le nefaste conseguenze territoriali, ambientali e paesistiche di un eccessivo consumo di quel bene scarso che è il suolo.

Soprattutto di questi tempi.

L’eccessivo e dissennato consumo di suoli che oggi é in atto, ma che rappresenta anche, purtroppo, da lungo tempo un dato costante e peculiare del nostro Paese, non può essere però imputato né ascritto a generici e non ben identificati “nemici o consumatori” del suolo e dell’ambiente né ad altrettanto vaghe e non ben identificate ragioni.



Se non ci si sforza di individuare ed identificare col loro vero nome e cognome le reali cause di questo inaccettabile fenomeno e di identificare da cosa e da dove questo derivi e prenda origine e forza, difficilmente si potranno mobilitare con successo tutte le sane forze e le “anime belle” dell’ambientalismo o proporre e promuovere nuove leggi o regole che, se non ben mirate, saranno destinate, inevitabilmente, a rimanere inefficaci.



1) l’abnorme, smodato e dilagante consumo dei suoli del nostro Paese nasce, riguarda e prende origine, senso, forma e sostanza dalla natura e dall’origine esclusivamente “urbanistica” che ne causa il fenomeno.

O, meglio, dalle carenze, dalle insufficienze e dalle distorsioni create dalla assenza di una pratica corretta, diffusa e riconosciuta di amministrazione, pianificazione e gestione pubblica del territorio rivolta alla valorizzazione e alla difesa di quei beni che sono il suolo, la terra e il paesaggio. Aggravate ed esasperate dalla attuale situazione critica della finanza locale che spinge spesso i Comuni a ricorrere ai peggiori “giochi della rendita” o ad esagerate “concessioni o svincoli o varianti” nella speranza di potere incassare risorse e oneri di urbanizzazione.

E non da altro.

Il problema del consumo e dello spreco dei suoli è un problema solo ed esclusivamente urbanistico e di natura urbanistica, che nasce e prende origine da quella profonda crisi e da quella assenza di funzionamento dell’urbanistica, della pianificazione territoriale e della amministrazione del patrimonio suolo che caratterizza l’attuale momento;



2) l’odierna assenza di una corretta gestione e pianificazione del territorio -potremmo meglio parlare della scomparsa e del sostanziale abbandono in atto di ogni credibile e concreta pratica e regola urbanistica - non deriva altro che da quella riuscita e radicale operazione di smantellamento - una vera e propria “ controriforma” - dei principi, delle regole, dei metodi e degli strumenti di pianificazione, voluta e promossa da quella destra ideologica e “liberista”, “antipianificatoria”, “antiurbanistica”, “sviluppista e cementificatrice”, che ha saputo, negli ultimi due decenni, distruggere quelle poche e faticate conquiste e regole faticosamente introdotte dalla legislazione precedente. Ovvero di quella destra ideologica che in nome del più rozzo laissez faire, cerca di celebrare oggi il suo trionfante credo con il così detto Piano Casa col quale intende dimostrare la completa inutilità, se non la dannosità, di ogni e qualsiasi regola edilizia e urbanistica.

Purtroppo a questa vincente e straripante controriforma non ha saputo - e spesso nemmeno voluto - opporsi una sinistra politica, culturale e ambientalista minimamente decisa e consapevole (troppo spesso, invece, metrocubo-sensibile e anch’essa responsabile, pertanto, della odierna situazione e degli eccessi dei consumi di suolo in atto) che non ha saputo distinguere e orientarsi tra le dichiarate e vaghe esigenze di innovazione e di rinnovamento contro le evidenti volontà e i concreti atti legislativi di controriforma.



Ecco pertanto le ragioni del mio dissenso dalla leggina proposta:

- la leggina presentata si illude di poter intervenire contro gli effetti del consumo dei suoli anziché, come si dovrebbe fare, contro le cause. Essa pertanto ha poco più del valore di una grida, se pur alla ricerca di un facile consenso popolare (chi mai, alla domanda, sarebbe favorevole al consumo dei suoli?); si comporta come se, volendosi contrapporre agli effetti di una violenta e distruttiva guerra in atto, si promuovesse una leggina per stabilire il numero massimo dei morti ammissibili;

- ancora una volta si evita e non si vuole affrontare nel merito il tema della avvenuta distruzione di ogni forma di controllo e di pianificazione del territorio, accettandone passivamente e senza nessuna azione di contrasto l’esistenza;

- ancora una volta non si vuole riconoscere che solo il ritorno ad una corretta e operante pianificazione territoriale-paesistico-ambientale è in grado di definire le regole e le basi per un corretto e razionale controllo degli usi e delle destinazioni del suolo (che non è un problema di controllo solo quantitatativo ma anche, ed eminentemente, qualitativo) e delle eventuali e necessarie “compensazioni ambientali” (ma non nei termini vaghi e confusi come propone il testo);

- ancora una volta non si sanno guidare e non si vogliono mobilitare le sane forze ambientaliste disponibili (e sono molte) per avviare una battaglia di ricostruzione delle regole di una corretta conduzione del territorio contro i disastri prodotti dal becero “ laissez faire” imperante.



On ne change pas la société par décret (C. Montesquieu).

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7 aprile 2009

"Polli toscani alla diossina in prossimità degli inceneritori"

Dal Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)

CLICCA QUI per scaricare la rassegna stampa

"Dopo la mozzarella campana, i suini irlandesi... ora anche i polli toscani
alla diossina?

Il 2 aprile 2009, in una riunione presso la Provincia di
Pistoia sono stati diffusi i risultati di esami fatti su matrici biologiche
( latte, uova, carne di manzo, pollo ecc) eseguiti - su forte pressione
dell'opinione pubblica- in seguito all' incidente occorso nell' estate del
2007 all'inceneritore di Montale (PT), incidente che comportò sforamenti
notevoli per diossine e similari e che portò alla sua chiusura, purtroppo,
temporanea.
Orbene questi valori sono assolutamente preoccupanti e nella carne di pollo
si arriva a livelli di diossine e PCB dioxin like fino a oltre 10 volte il
limite ammesso.
Il limite per la commercializzazione di carne di pollo è 4 ng/kg e su 8
campioni di carne di pollo 5 sono nettamente oltre il limite ( fino a 10
volte tanto) e fra i restanti tre due in soglia comunque di attenzione Anche
altre matrici sono risultate contaminate: uova di gallina 7,43 , uova di oca
10.31 (il limite per le uova è 6 ng/kg ). Nell'unico campione di carne
bovina è stato riscontrato un valore di 5.49, superiore al limite ammesso.
In un momento di crisi la giusta filiera dei rifiuti che ne preveda
riciclaggio e riuso comporta occupazione e recupero di risorse.
Il Centro di Vedelago che ha un bacino di utenza 1.150.000 abitanti, riceve
i rifiuti urbani e i materiali post- consumo dalle attività produttive della
Provincia di Treviso e nel 2008 ha trattato 27.062,730 tonnellate dando
lavoro a 61 persone (45 operai, 12 impiegati, 4 autisti).
Se le 800.000 ton bruciate a Brescia ogni anni fossero trattate secondo
questo metodo si darebbe lavoro a 1.800 persone!"

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Come aiutare l'Abruzzo

L'appello: «Servono soldi, non beni materiali». Ecco come aiutare l'Abruzzo

Vedi a questo indirizzo per alcune informazioni utili, per dare il proprio contributo alle vittime del terremoto. http://paturnio.blogspot.com/2009/04/come-aiutare-labruzzo-donazioni.html

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6 aprile 2009

Vergogna

Segue l'emendamento approvato dal Governo

Articolo 5-bis.

1. Per la riconversione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine di consentirne l'alimentazione a carbone o altro combustibile solido, si procede in deroga alle vigenti disposizioni di leggi nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione territoriale, purché la riconversione assicuri l'abbattimento delle loro emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti per i grandi impianti di combustione di cui alle sezioni 1,4 e 5 della Parte II dell'Allegato II alla Parte V del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni ed integrazioni.
La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

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Sadomasochismo al governo

COMUNICATO CONGIUNTO
Greenpeace - Legambiente -WWF

"Blitz inaccettabile per la riconversione di Porto Tolle a carbone"

Introdurre un emendamento approva centrali a carbone in un DL sugli incentivi anti crisi da sottoporre alla fiducia del Parlamento ? un inaccettabile inganno da prestigiatore contro le norme italiane ed europee. Invece che puntare sulle rinnovabili, come USA, Germania e altri Paesi leader nel mondo, l'Italia torna al carbone e al nucleare, una scelta di retroguardia che non tiene conto dello scenario internazionale di promozione delle tecnologie verdi in campo energetico e ambientale.



La conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo di un parco naturale patrimonio dell'Umanit? per l'UNESCO, comporter? impatti devastanti per il delicato ambiente del Delta del Po, come il passaggio di 3000 chiatte all'anno per portare il carbone all'impianto.

Con questo emendamento il Governo approva una deroga inaccettabile alla Legge Regionale che istituisce il Parco Naturale e che vieta espressamente l'utilizzo del carbone, permettendo la riconversione del nuovo impianto che aggiunger? 10 milioni di tonnellate di CO2 ai ritardi dell'Italia rispetto agli obblighi di riduzione previsti dal Protocollo di Kyoto.

Le 12 centrali a carbone attive in Italia hanno prodotto nel 2007 il 14% del totale dell'energia elettrica a fronte di un'emissione del 30% dell'anidride carbonica emessa per la produzione complessiva di elettricit?.

Con questo "blitz" il Governo fa carta straccia degli impegni internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra, per i quali l'Italia ? gi? inadempiente, e dei nuovi impegni europei per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020. Una politica energetica ottusa e antistorica che riporta il Paese al medioevo energetico, proprio mentre il resto del mondo guarda con fiducia a una nuova rivoluzione tecnologica pulita, efficiente e rinnovabile per salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici e per creare nuovi milioni di posti di lavoro verdi con cui affrontare la crisi economica. Greenpeace, Legambiente e WWF commentano cos? in una nota congiunta la norma che d? il via libera alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Roma, 3 aprile 2009


Gli Uffici stampa
Greenpeace
Ufficio stampa Greenpeace +39 06 68136061 (int.211)
Vittoria Iacovella, addetta stampa, +39 348 3988615
Francesco Tedesco, Responsabile Energia e Clima, +39 348 0856944

Legambiente (06.86268379-76-53-99)

WWF (06.844971)

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Civitavecchia, far west della politica

Invito alla lettura:
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23439
Ma certo la popolazione non ha saputo fare granché per scuotersi di dosso questo destino. Le corti del malaffare qui manovrano alla luce del sole.

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4 aprile 2009

Il latte bresciano avvelenato dalla diossina del termovalorizzatore.

TERMOVALORIZZATORE DI BRESCIA:DIOSSINA NEL LATTE

L'inceneritore (aka termovalorizzatore) bresciano è lo stesso che il vergognoso Moscherini è andato a visitare, scegliendolo come simbolo positivo e riferimento da seguire.

On. Scillipoti, Roma - 02.04.09
“Denuncio la totale irresponsabilità delle autorità competenti per quanto riguarda il caso Brescia. Nonostante reiterate analisi abbiano fatto riscontrare nel latte la presenza di diossina e di PCB ben oltre i livelli di legge. Il caso del Bresciano viene spesso descritto da certa stampa compiacente quale modello della gestione integrata dei rifiuti, basata sulla termovalorizzazione operata dal mega-inceneritore. La tendenza a mascherare la pericolosità degli agenti inquinanti è preoccupante oltre che vergognosa, bisognerebbe denunciare, invece, che ogni dose di diossina è in realtà un’overdose”.

Vedi l'opinione di Umberto Veronesi -e non solo- sugli inceneritori:

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3 aprile 2009

Pulito come solo il carbone pulito può essere

Il gruppo Archimede di S.Marinella ha tradotto e adattato un famoso spot americano firmato dai celebri Fratelli Coen (Non è un paese per vecchi, Fratello dove sei, Fargo...)





la versione originale "Get clean coal clean!":



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Rappresaglia dei potentati economici contro i cittadini italiani.

"Mentre la legge sulla CLASS ACTION rimane da anni nel cassetto...La politica al servizio dei poteri forti propone una vergognosa legge, per chiedere il risarcimento danni a coloro (comitati, Movimenti) che si oppongono alle grandi opere. Tutti i comitati e tutti i movimenti devono rispondere."
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In California il 33% dell'energia da rinnovabili entro il 2020?

Invito alla lettura:
http://www.ambientenergia.info/01/04/2009/6520/2/california_33_per_cento_di_rinnovabili_entro_il_2020.html

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1 aprile 2009

In Calabria energia pulita al posto del carbone

Da quotidianoenergia.it
Roma, 1 aprile - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’amministratore delegato di Api Nòva Energia, Mauro Sartori, hanno firmato oggi a Roma un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “polo tecnologico dell’energia sostenibile” in Calabria con un investimento di circa 500 milioni di euro. Api Nòva Energia ha individuato nelle aree industriali di Saline Joniche (Reggio Calabria), Lamezia Terme e Crotone le le migliori localizzazioni per le iniziative.

Il polo, ha dichiarato Loiero, è “alternativo alla centrale a carbone che la società svizzera Rezia Energie intendeva costruire a Saline Joniche, progetto non accettato dalla popolazione.

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