No al carbone Alto Lazio

30 luglio 2007

Agli amici di Brindisi

Carissimi amici di Brindisi,
è con grande piacere che abbiamo appreso la notizia della vostra iniziativa prevista per il 29 luglio prossimo.
Per motivi di carattere logistico non abbiamo potuto essere presenti fisicamente a questo appuntamento, ma da settembre prossimo auspichiamo sia possibile intraprendere delle azioni incisive unitarie a carattere nazionale: inizia da qui per noi un percorso da fare insieme, all’insegna del mutuo aiuto, per sconfiggere quei poteri forti a cui interessano soltanto gli introiti economici e mai la salute pubblica o lo sviluppo reale di un territorio. Ci vogliono ignoranti e supini, pronti a subire senza alzare la testa. Il movimento "NO COKE" somiglia ad una scossa di terremoto che sta gradualmente spazzando via l'omertà e l'ignoranza della gente in materia di politica energetica.
Ignoranza ed omertà sono i pilastri su cui poggiano i poteri forti e le consorterie che da essi derivano.
Grazie alla rete, ora la gente ha modo di accedere all'informazione libera e di mettersi in contatto con chiunque voglia condividere delle battaglie combattute sulla base di principi e valori e a tutela dell'interesse collettivo: abbiamo quindi il partito della gente contro il partito degli interessi di lobby.
Ed è appunto la fiducia e la speranza che tutti noi riponiamo nel Movimento, di cui Voi siete una componente essenziale, che ci dà adito ad andare avanti impegnandoci fino in fondo nella nostra sacrosanta battaglia.
Abbiamo la fortuna di vivere in un'epoca in cui i potentati economici cominciano a sentir vacillare la propria onnipotenza e la sicurezza dell'eterna impunità: in questo Paese la gente sta maturando un certo "senso del diritto", si sta prendendo coscienza, in maniera pregnante e concreta, del fatto che - come recita la Costituzione - "la sovranità appartiene al popolo".
Vogliamo raccontare l’esperienza di uno dei tanti comitati spontanei di cittadini che combattono contro l’utilizzo del carbone,in un comprensorio intorno al polo energetico di Civitavecchia e Montalto di Castro che vive di turismo e di agricoltura.

Credendo fermamente di dare a voi il coraggio e la forza di combattere.

In un momento in cui tutti credevano che fosse troppo tardi per impedire la riconversione a carbone di TVN a Civitavecchia,abbiamo alzato la testa ed è bastato dire:

“Non possiamo più rimanere a guardare” e da un’idea di due persone si è passati alla concretizzazione di un movimento di massa, che si è arricchito di altre persone indispensabili oggi per il movimento, tutti apportano con la loro creatività e attivismo qualcosa. Da lì una prima manifestazione in città, abbiamo chiamato a rapporto tutti i politici di tutti gli schieramenti, tutti dal palco hanno con veemenza detto NO No e poi No al carbone …ma di fatto nulla è cambiato. Abbiamo fatto votare per ben tre volte il consiglio comunale contro il carbone, contro le compensazioni di Enel. Abbiamo occupato la Strada Statale Aurelia per quasi tre giorni, inutile dire come molti giornali abbiano censurato o minimizzato la notizia, sulla strada c’era addirittura un cartello che diceva ‘lavori in corso’ invece era febbraio e sulla strada c’eravamo noi con le tende e tanta determinazione. Anni di manifestazioni non hanno però portato a gran ché. Allora abbiamo cambiato tattica: azioni incisive basate sulla documentazione, da presentare ai Ministeri, azioni eclatanti pacifiche: vedi sciopero della fame ad oltranza e occupazione della sala comunale per circa tre mesi, poi lo sciopero si è diffuso a macchia d’olio in tutto il comprensorio e molte città hanno seguito l’esempio che ha suscitato l’interesse dei media ma un grazie particolare va sicuramente a Beppe Grillo il nostro promoter a livello mediatico che ci ha accolti sul palco a Roma per tre serate consecutive a raccontare il nostro dramma e poi è venuto da noi ad incoraggiarci (vedi annozero di Santoro, vita in diretta e tanti altri programmi televisivi e radiofonici). A seguire c’è stata la marcia dei 100 km a piedi verso Roma con tappa finale davanti al ministero di Bersani. Abbiamo dato il via al tavolo della salute e non sono stati i politici a farlo ma 50 donne vestite di nero, a lutto, che hanno steso davanti al ministero della salute di Livia Turco decine di bambolotti nudi ed esanimi, purtroppo non una pura metafora ma una realtà nei territori vessati e piegati alla logica e alla sudditanza energetica. Livia Turco ci ha ricevuti e così è iniziato il tavolo sulla salute. Abbiamo organizzato manifestazioni di piazza con le scuole facendo costruire ai ragazzi girandole e specchi simbolo dell’unica energia che vuole oggi questo territorio vessato da settanta anni dalla logica energetica. C’è persino chi si è messo sul cornicione di un teatro per dire ancora una volta basta al carbone all’olio combustibile alla logica ‘tanti soldi a pochi e danno per tutti’. Nei mesi di occupazione del comune di Tarquinia abbiamo ricevuto la visita di tanti comitati provenienti da tutta Italia: è incredibile come tanta gente si stia movendo non sentendosi più rappresentata dai politici. La politica deve ritrovare una vicinanza con la gente altrimenti non ha senso di esistere. Noi come voi viviamo di agricoltura e di turismo se ci si lede questo diritto oltre a quello della salute che cosa ci rimane…si parla sempre di duecento o trecento posti di lavoro dentro le centrali e si dimentica che qui migliaia di persone perdono i loro introiti…e…la loro salute vergogna!!!! E vergogna soprattutto per quei politici che vivono su queste terre e che non fanno nulla per salvaguardarle. Si vuole esportare al centro sud una politica di disastro ambientale, il sud non può essere industriale, non può essere la brutta copia del Nord il nostro futuro, quello che nessun cinese o giapponese ci può copiare è l’ambiente e l’archeologia, la cultura, distrutto questo ragazzi non ci rimane che piangere!!! Prima di arrivare a ciò però chi vuole la distruzione di queste terre dovrà lottare, perché noi non demordiamo anche se spesso ci sentiamo stanchi , esausti , poi c’è sempre qualcuno che sa ancora alzare la testa e ridà coraggio a tutti. Ragazzi, voi tutti che siete qui oggi non lasciatevi abbattere, non vi lasciate annientare dalla logica del ’tanto non si può fare nulla’ , logica in cui sguazzano le lobby e chi vuole guadagnare sulla nostra pelle.

Il cammino è ancora lungo e tortuoso: tuttavia le avvisaglie del cambiamento ci sono e lasciano ben sperare per il futuro. Il 16 giugno scorso, grazie anche alla Vostra adesione inviata a distanza via posta elettronica, a Gualdo Cattaneo è nato il Coordinamento Nazionale dei Comitati per l'Energia Pulita (CoNEP). Il primo atto politico del Coordinamento dovrà essere la promozione di un referendum popolare sull'abolizione dell'uso di carbone, pet coke e cdr come fonti energetiche.

Per ora il Coordinamento è solo un progetto comune condiviso da molti Comitati ecologisti, ma quanto prima si dovrà provvedere a strutturarlo con una rappresentanza nazionale e varie rappresentanze locali.

Questa lotta al carbone la dedichiamo ai nostri figli

Con l'auspicio di incontrarVi personalmente quanto prima, Vi
abbracciamo tutti fraternamente.

Comitato NO COKE Alto Lazio
Coordinamento dei medici del comprensorio di Civitavecchia
Comitato per il NO AL CARBONE di Porto Tolle (RO)
Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo (PG)
Comitato per Scarpino (SV)

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Il solare nel deserto - una immensa opportunità

Pensiamo alla vastità del deserto del Sahara, per realizzare una vera a propria svolta energetica. Un investimento che si rivelerebbe non solo produttivo, ma anche lungimirante: entro la metà di questo secolo la popolazione africana che vive affacciata sul mediterraneo raddoppierà, e il consumo energetico inevitabilmente aumenterà. Un investimento che servirebbe anche a far fronte ad un’altra esigenza strettamente legata al deserto e al fenomeno della desertificazione: quella del reperimento di acqua, che sempre più richiederà energia.
Lo studio punta sul solare termodinamico, e non utilizzando i pannelli fotovoltaici. I raggi del sole verrebbero quindi catturati da enormi specchi, che trasformano la luce in calore, fino a raggiungere una temperatura di 400 gradi. Il calore serve a riscaldare un liquido o un gas per mettere in moto delle turbine, e produrre quindi energia. Anche di notte, grazie alla "forza d'inerzia". E con vantaggi anche indiretti: appunto la desalinizzazione dell’acqua, se vicino al mare, e anche la possibilità di avviare una parziale agricoltura, all’ombra degli enormi pannelli.
Per il trasporto dell’energia pulita, lo studio ipotizza un collegamento tra i paesi del Mediterraneo e quelli europei e del Medio Oriente, attraverso una rete fitta di impianti di connessione che prendono energia dal sole del deserto africano. Un’operazione molto meno costosa di quello che si potrebbe pensare: la previsione è di un millesimo di euro a Kwh nel 2050, grazie alle moderne linee di trasmissione a corrente continua ad alto voltaggio.

Per l’Europa sarebbe la fonte energetica più economica mai impiegata finora, con il vantaggio di non essere inquinante. La parola ora ai governi europei: avranno la volontà politica di investire sul deserto?

Fonte: www.ariannaeditrice.it
Vedi anche: www.trecers.net/index.html

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Carlo Bernardini: illusione del carbone pulito

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Al carbone preferiamo il vento...

"Quanto fa bene al clima l'eolico?
Eolico La potenza eolica installata nel mondo nel 2006 ha evitato le emissioni di anidride carbonica di 23 centrali a carbone. Un'analisi del Worldwatch Institute."

Vedi l'intero articolo a questo link

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24 luglio 2007

Una battaglia per la legittima difesa

COMUNICATO STAMPA

Il fatto che Bersani dica la sua con una lettera all’Enel piuttosto che rispondere alle «sollecitazioni» dei suoi colleghi e degli enti locali, la dice lunga su chi realmente determina le politiche energetiche in Italia. Uno schiaffo alla democrazia e alle corrette relazioni istituzionali tra chi, ognuno per le proprie competenze, è stato delegato dai cittadini a governare la cosa pubblica. Grave peraltro che vengano definite sollecitazioni quelle che in realtà sono atti ufficiali di ben due Ministeri, di due Province, della Regione e dei tanti Comuni dell’alto Lazio. Atti basati su ricerche e studi epidemiologici di tutto valore che, è bene che il ministro Bersani lo sappia, non sono mere statistiche. Quelle percentuali di mortalità e morbilità parlano delle nostre vite materiali, degli uomini, delle donne e dei bambini che vivono nell’alto Lazio e da cinquant’anni subiscono la servitù energetica tra le più grandi d’Europa. Di ignorare l’allarme che da tutte le parti giunge per la tutela di quelle vite il ministro Bersani, quale membro del governo, porta la responsabilità. Ci piacerebbe sapere quante di quelle vite sono sacrificabili per i fini «strategico-economici», come si legge nella Via, che hanno motivato la riconversione a carbone della centrale a Civitavecchia. Ci risparmi il suo pietismo, il ministro Bersani, perché la tutela dell’ambiente è un preciso dovere istituzionale che non può essere demandato all’Enel né la salute dei cittadini può essere una varaiabile di bilancio. Questo non lo permetteremo. E’ una battaglia di legittima difesa, difesa della nostra salute e del nostro futuro e non la demandiamo a nessuno: non daremo tregua.

NODO AMBIENTALISTA DELLA SINISTRA EUROPEA

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NIERI, "NON SI PUO' PRESCINDERE DAL COINVOLGIMENTO COMUNITA' LOCALI"

COMUNICATO STAMPA

"La decisione del Ministro allo Sviluppo Economico Bersani di non riaprire la conferenza dei servizi sulla centrale Torrevaldaliga Nord rischia di condannare le cittadine e i cittadini, le amministrazioni e i comitati a subire gli effetti nefasti e dannosi che provocherebbe il processo di riconversione a carbone della centrale, con un atto che tiene conto esclusivamente delle ragioni dell'Enel - è quanto afferma Luigi Nieri, assessore al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione della Regione Lazio - . Per questo mi auguro che quella del Ministro non sia una decisione definitiva. Non si può prescindere dal coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati. La richiesta rivolta all'Enel di rivedere il progetto al fine di limitare l'impatto ambientale non offre sufficienti garanzie ai cittadini che temono per la propria salute."

Marco Incagnola
Ufficio stampa
Assessorato al Bilancio, programmazione
economico-finanziaria e partecipazione
Regione Lazio
Fax: 0651684245

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22 luglio 2007

La truffa legalizzata dei Cip6

Riceviamo e pubblichiamo

Politici nocivi e truffaldini, non vengono in mente altre definizioni.

Giovedì 19 luglio il Senato ha accantonato l'emendamento alla Legge Comunitaria 2007 che tentava di limitare lo scandalo dei finanziamenti CIP 6 ai soli "impianti realizzati ed operativi".
In allegato è riportato il testo ed il resoconto delle sedute del 18 e del 19 luglio, si prega di leggere quello che hanno detto Vegas, Matteoli, Mannino, Barbato, Buttiglione, Polleri, Girfatti, Mugnai, Grillo, Ciccanti, Pastore.
Queste persone forse si ritengono essere bravi cristiani ( o bravi italiani, o bravi padani )...
Viene in mente solo la parola, vergogna, vergogna, vergogna....
Impagabile anche la ministro Bonino...Emma, come si chiama, o sarebbe meglio definirla Pilato?
Sodano e la De Petris, unici a parlare di una maggioranza che non esiste, hanno dato la loro testimonianza, nobile ed inutile...
Nessuna campagna, adeguata di Verdi, Prc o altri "partiti amici".
Niente dagli ambientalisti e dagli ecologisti, più o meno democratici, sempre più succubi ed instupiditi dall'ecocapitalismo con le sue priorità "emissive".
Fate conoscere, facciamo conoscere che cos'è questa classe politica, che cos'è la cultura ambientale in Italia.

Michelangiolo Bolognini

Per prendere visione del testo ricevuto in allegato potete scrivere all'amministratore del blog: noalcarbone [at] gmail.com

In poche parole, sulla bolletta dell'energia elettrica, gli italiani pagano una quota che rappresenterebbe -in teoria- un contributo per finanziare impianti di produzione che utilizzano fonti energetiche rinnovabili. In realtà, questa quota è stata (e continuerà ad essere) spesso utilizzata per costruire impianti alimentati da fonti non rinnovabili (cosiddette assimilabili). I nostri politici hanno appena fatto in modo che questa truffa non venga limitata ai casi di "errore" già occorsi, ma possa proseguire indisturbata.

ASTENSIONISMO è l'unico strumento che ci rimane per far piazza pulita di questa immondizia.

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21 luglio 2007

Da Moscherini parole assurde e irresponsabili sul carbone

Ci rincresce di leggere sulla stampa locale che il giorno 17 u.s. al ministero della Salute il sindaco Moscherini sia stato oggetto di parole brutali. Qualsiasi forma di violenza fisica e verbale usata nei confronti di avversari ci è estranea per principio e fa il gioco di chi vorrebbe ridurre le vittorie del movimento a mera protesta.
Detto ciò, abbiamo constatato come il sindaco Moscherini sia ritornato dall’incontro al ministero con le idee più chiare su come si tutela la salute dei civitavecchiesi che ha esternato in conferenza stampa.
Accusa di demagogia gli altri sindaci e si dissocia da loro perché chiedono di riaprire la conferenza dei servizi su TVN. Chiedono una valutazione più completa e approfondita dei danni arrecati a salute e ambiente, sulla base della nuova documentazione presentata e delle motivazioni sostenute dal ministero dell’Ambiente e da quello della Salute.
Ma il sindaco Moscherini come Ponzio Pilato preferisce lavarsene le mani e rimette ogni decisione al ministro Bersani.
Perciò non si oppone alla conversione a carbone, ma ne asseconda la realizzazione e,
poiché prevede che comporterà conseguenze dannose per la salute della popolazione, intende provvedere così:
- Per la prevenzione sanitaria pensa alla istituzione di una “cartella clinica” del territorio per monitorare e studiare nel tempo l’andamento della morbilità in relazione all’aumento dei veleni immessi nell’aria.
- Per la cura di coloro che si ammaleranno intende costruire un nuovo ospedale più grande e moderno, possibilmente finanziato con i soldi dell’ENEL.
Dichiarazioni irresponsabili, assurde, al limite del disprezzo per i cittadini.
Il messaggio di Moscherini è esplicito: “l’inquinamento del carbone non ve lo toglie nessuno, preparatevi al peggio”.
Da un sindaco pretendiamo che compia fino in fondo il suo dovere di tutelare la salute della popolazione e non ci consideri cavie da sottoporre alla conta dei morti e dei malati, dopo aver concesso mano libera agli inquinatori.
Abbiamo chiesto un incontro con il sindaco perché vogliamo conoscere, date le premesse, come farà ad impedire all’ENEL di danneggiare ulteriormente la nostra salute e quella dei nostri figli.

Comitato No al carbone

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Apat boccia il ricorso al carbone

"I dati sulle emissioni di gas ad effetto serra nel 2006, secondo le stime dell'Apat, saranno leggermente migliori rispetto ai dati del 2005, con un calo complessivo pari all'1,5%.

Rispetto agli obiettivi da raggiungere nel 2012, l'Italia resta pero' in grave ritardo: se le stime saranno confermate, le emissioni 2006 saranno superiori del 17,1% rispetto ai limiti indicati dal Protocollo di Kyoto.

E' questo quanto emerge dall'odierno convegno brindisino sulle emissioni di gas serra in Italia dal 1990 al 2005, organizzato dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e i servizi tecnici.

[...] Rispetto al 2005, ad andare male, molto male, è il settore energetico, quantitativamente il piu' importante, che ha prodotto un aumento delle emissioni pari al 5%, complice anche l'eccessivo ricorso al carbone nelle centrali elettriche del Belpaese".

Fonte

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20 luglio 2007

"Serve una moratoria sul carbone"

"I dati dell'Apat sulle emissioni di Co2 nel 2006 dimostrano ciò che diciamo da tempo: sulla politica energetica è necessaria un'inversione di tendenza". Lo dice il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli.
"Ora si apra un tavolo con il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani. Noi Verdi - continua - proponiamo una moratoria del carbone, un combustibile nemico numero uno dell'ambiente, come sostengono scienziati, premi Nobel come Rubbia ed esponenti politici come Al Gore [...] Su questo tema non bisogna avere incertezze, come invece accade in alcuni partiti della coalizione dell'Unione: serve piuttosto - conclude Bonelli - un contributo forte contro i cambiamenti climatici, necessario più che mai anche da un punto di vista etico".

Fonte: Apcom-AliceNotizie

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VIA il carbone da Civitavecchia

riceviamo e pubblichiamo:
CIVITAVECCHIA - Perché il carbone a Porto Tolle è stato bocciato ed a Civitavecchia no? Questa è la domanda che sorge spontanea di fronte alla bocciatura da parte della commissione Via del progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle definito dall’Enel il più all’avanguardia del mondo, quindi, anche più di quello di Civitavecchia, vecchio prima di nascere.
Non so quale ruolo possa aver svolto l’intervento della magistratura riportato dai media, anche se ritengo che una voce libera, in un contesto di forti pressioni, possa essere stata molto importante così come lo sarebbe stata a Civitavecchia se la competenza sulla valutazione dei danni ambientali legati al carbone non fosse stata, grazie ad una leggina ad hoc, trasferita ad altra sede.
Una spiegazione oggettivamente valida ed intrinsecamente inquietante è quella riportata nel recente documento di sintesi sulla riconversione a carbone di TVN del Ministero della Salute. In esso si afferma che la Valutazione di impatto ambientale della riconversione a carbone è stata condotta seguendo procedure di urgenza e, pertanto, sotto il profilo sanitario non può essere considerata esaustiva.
Come medico, ancor prima che come cittadino, ritengo questa affermazione gravissima. Con essa, infatti, siamo stati tutti trasformati in cavie tanto più che lo stesso documento riconosce, nel nostro territorio, un eccesso di patologie riconducibili ad esposizioni di natura professionale ed ambientale. Le stesse raccomandazioni degli esperti dell’Enel i coltivare fiori e non verdure destinate all’alimentazione una volta in funzione la centrale a carbone la dicono lunga sui danni che possono derivare alla salute tanto che, a Brindisi, il sindaco ha vietato le colture agricole intorno al sito della centrale.
Tutto ciò in aperta contraddizione con il principio di precauzione che non consente di svolgere attività rischiose quando vi sono ragionevoli motivi di temere che i potenziali pericoli ad esse legati potrebbero avere effetti negativi sull’ambiente o sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante.
Se lo stato di diritto a cui allude Bersani è quello nel quale la salute e l’ambiente si possono sacrificare ad interessi economici con patetici alibi, allora abbiamo una differente valutazione del concetto e della scala dei diritti. La monetizzazione del rischio legato ad attività nocive è una ipocrisia degna del cinismo più disumano. Non c’è prezzo per il lutto, la sofferenza ed il dolore. Non si può conciliare l’inconciliabile, soprattutto quando esiste una valida alternativa che potrebbe coniugare mbiente e sviluppo.

Dott. Marco Di Gennaro

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Si alla riapertura della VIA

COMUNICATO STAMPA- riceviamo e pubblichiamo

Civitavecchia: si alla procedura di VIA

La Sen. Erminia Emprin Giardini, Capogruppo PRC-SE in Commissione Sanità del Senato, esprime apprezzamento per la decisione del Ministero della Sanità di aderire alla richiesta di riapertura della Conferenza dei servizi per l’autorizzazione alla conversione a carbone di Torrevaldaliga nord, formulata dal Ministro dell’Ambiente nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico, e relativa alla necessità di adottare ulteriori atti e di verificare lo stato attuale dei livelli di inquinamento dell’area vasta, nonché la loro prevedibile evoluzione anche in funzione delle iniziative che interessano l’area stessa.

La Sen. Emprin sottolinea la gravità e serietà epidemiologica dei problemi di salute e ambientali che investono il territorio di Civitavecchia e dei comuni limitrofi, e l’unanimità di pareri circa la necessità dell’attivazione di un monitoraggio sulle differenti matrici ambientali, come illustrato nel documento di sintesi presentato dal gruppo tecnico composto dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Dipartimento di Epidemiologia dell’ASL Roma E.

Auspichiamo, conclude la Senatrice, che il procedimento di apertura della Conferenza dei servizi con il conseguente avvio della procedura di VIA venga attivato quanto prima.

Sen. Erminia Emprin Gilardini - Capogruppo Commissione sanità PRC-SE

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19 luglio 2007

Una vittoria per i NoCoke: NIENTE CARBONE A PORTO TOLLE!

"...La commissione per la valutazione dell’impatto ambientale ha risposto picche alla richiesta di proroga presentata da Enel. Domani è stata convocata una riunione che, secondo fonti addirittura vicine ad Enel, ratificherebbe il parere negativo già anticipato più di un mese fa [...] Ora bisogna vigilare che Enel non se ne vada abbandonando Polesine Camerini al suo destino - ha commentato il deputato Fabio Baratella - Devono programmare una dismissione magari decennale, bonificare l’area e indennizzare il territorio".

Fonte: www.centumcellae.it (leggi articolo intero)

Una prima importante vittoria per i Movimenti contro il carbone, una vittoria per tutti.

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18 luglio 2007

Il Ministro dell'Enel Pierluigi Bersani si ribella

Se non altro negli USA il lobbysmo si gioca alla luce del sole. Non per questo i suoi effetti sono meno disastrosi, tuttavia si evitano in quel modo agli elettori sgradite "sorprese".
Il Ministro dell'Enel Pierluigi Bersani, in merito all’adesione di ieri del ministero della Salute alla richiesta di riapertura della conferenza dei servizi per l’autorizzazione alla conversione a carbone della centrale Enel di Torre Nord, (richiesta gia’ formulata dal ministero dell’Ambiente a quello dello Sviluppo Economico) si lascia andare a dichiarazioni di cui si dovrà prendere tutte le responsabilità:

"Nei prossimi giorni prendero’ qualche iniziativa ulteriore, ma dal punto di vista giuridico e del quadro autorizzativo queste richieste non trovano sufficiente motivazione. Non mi sfugge - prosegue Bersani - l’elemento di tensione che si e’ creato, ma in uno stato di diritto queste richieste devono essere motivate entro i criteri di legittimita’ delle azioni mministrative. E, da questo lato, non registro novita’’. (Fonte: ANSA)

Caro "Ministro" (ammesso e non concesso che questo appellativo possa mantenere, riferito alla sua persona, un riferimento sostanziale alla carica PUBBLICA ministeriale), ci preme ricordare a lei e a tutta la cordata lobbista che la sostiene, che la priorità resta il diritto alla salute, e non v'è prova contraria che possa esistere in merito.




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Nuove azioni contro il carbone

Liguria: riportiamo la lettera del sindaco di Quiliano, N. Isetta (18/07/2007):

"...Invece di rilanciare continuamente il carbone, si cambi totalmente strada, investendo nel potenziamento di fonti pulite, nel risparmio energetico e nell’importante recupero energetico che attualmente non viene utilizzato [...] Di fronte a tutto questo la politica nazionale italiana non può permettere che vadano avanti ulteriori “progetti di ampliamento a carbone” non programmati e non condivisi e previsti dalle programmazioni dei territori che dovrebbero ospitarli. [...] Ritengo un fatto importante e significativo, in questo quadro di riferimento, la presenza di movimenti spontanei di attenzione e partecipazione che nascono nelle comunità..."

Fonte: IVG
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E' tempo che il fronte del no al carbone - pro rinnovabili trovi un'unica voce a livello nazionale.

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17 luglio 2007

Moscherini tenta di svendere la salute pubblica. E intanto il troppo caldo colpisce Mazzola...

Moscherini, un sindaco già evidentemente compromesso e "piegato" alle logiche di profitto di Enel: tenterà anche lui di svendere la salute dei cittadini come fece l'inqualificabile De Sio (in seguito, guarda caso, "assorbito" dall'Enel)?
Vedi articolo qui

D'altra parte il neoeletto sindaco di Tarquinia Mazzola incappa in una gaffe di cui speriamo sia in larga parte responsabile il caldo di questi giorni: la richiesta al Ministero dei Trasporti e al Presidente Marrazzo di creare a Tarquinia il terzo aereoporto del Lazio. A Mazzò, ma che cazzo dici? Qualcuno dovrebbe portare un bel thè freddo al Nostro, asciugargli il sudore, e poi spiegarli che non è possibile sostienere -da un lato- la lotta del nostro Movimento contro il carbone, e -dall'altro- un progetto che avrebbe un -ancora!- disastroso impatto ambientale sulla nostra arcimartoriata zona! Pensiamo al traffico aereo, all'inquinamento acustico, all'aggravato traffico sulla viabilità locale già problematica...Per favore, Mazzola, rinsavisci in fretta: faremo finta di non aver letto...

Vedi qui il documento originale

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Una vittoria per la battaglia contro la riconversione a carbone

TORREVALDALIGA, NO COKE: «DA TAVOLO VITTORIA PER LOTTA Al CARBONE»

Il Ministero della Salute sottoscrive la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi inoltrata dal Ministro dell'Ambiente al Ministro Bersani lo scorso 23 aprile. Questo l'esito del tavolo di confronto sulle problematiche sanitarie connesse alla riconversione a carbone della centrale Enel diTorreValdaliga Nord svoltosi questa mattina.
Nel corso dell'incontro, convocato al ministero della salute dal sottosegretario Patta e al quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti degli istituti di consulenza scientifica e delle istituzioni competenti, i sindaci del comprensorio, i rappresentanti dell'ENEL, dei Medici per l'Ambiente e del Movimento No Coke e gli on. Bonadonna e Bonelli, è stato analizzato il documento prodotto dalla commissione tecnica incaricata dalla Ministra Turco; un testo che evidenzia le lacune della valutazione d'impatto ambientale, definita "non totalmente esaustiva, sotto il profilo sanitario", lo stato di sofferenza della popolazione dell'Alto Lazio per effetto di alcune gravi patologie riconducibili a esposizioni ambientali e l'inadeguatezza degli Organismi attualmente deputati al monitoraggio ambientale e sanitario.
- «Una vittoria per la battaglia contro la riconversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord». Ad affermarlo al temine del tavolo della Salute convocato stamani nella sede del Ministero diLungotevere Ripa é il movimento no coke Alto Lazio. «Il ministero della Salute - spiega Mauro Mocci, in rappresentanza del coordinamento dei medici - ha finalmente riconosciuto, così come sottolineato daldocumento di sintesi discusso oggi e redatto dalla Regione Lazio e dall'Istituto Superiore di Sanità, che la valutazione d'impatto ambientale della centrale di Torre Valdaliga Nord seppur corretta dal punto di vista amministrativo non ha preso in considerazione l'impatto sanitario dell'intera area. Per questo - prosegue Mocci - il Ministro Livia Turco scriverà al Ministro dell'ambiente, Alfonso Pecoraio Scanio e al Ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani per chiedere la convocazione della conferenza dei servizi istruttoria e la riapertura della Via (Valutazione di impatto ambientale). Una via -conclude Mocci - che dovrà tenere presente tutti gli impianti inquinanti presenti sul territorio: il carbone di Torre ValdaligaNord, Tirreno Power ex Torre Valdaliga Sud e il porto. Bisogna capire cosa determina sull'Alto Lazio questi indici di mortalità così elevati e patologie respiratorie gravi». E di vittoria parla tutto il movimento no coke dell'Alto Lazio. «Una vittoria - spiegano – perché finalmente un ministro Ds si esprime contro il carbone facendo uscire dall'isolamento i Verdi e il Prc. Il dato ufficiale che emerge dal documento di sintesi discusso quest'oggi - concludono i comitati nocoke - è che la situazione sanitaria della zona di Civitavecchia è complessa non solo per la presenza delle emissioni delle centrali
elettriche, ma anche per la presenza del porto. Il ministero dell'Ambiente richiede la convocazione della conferenza dei servizi e il ministero della Salute si allinea finalmente a questa richiesta».

MOVIMENTO NO COKE ALTO LAZIO COORDINAMENTO DEI MEDICI

CONTATTI PER INTERVISTE E COMUNICAZIONI:
335 8272742 329 7924124

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Il Ministero della Salute: SI ALLA NUOVA CONFERENZA DEI SERVIZI

Comunicato n. 195 17 luglio 2007

Ministero della Salute
UFFICIO STAMPA

G.P. Patta: CIVITAVECCHIA, MOLTE LE FONTI DI INQUINAMENTO.
SI ALLA NUOVA CONFERENZA DEI SERVIZI PER LA CENTRALE ENEL

Il Sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta ha incontrato oggi i sindaci di Civitavecchia, Tarquinia, Allumiere, Tolfa, Ladispoli, Santa Marinella e una delegazione dei comitati dei cittadini. All’incontro erano presenti anche rappresentanti dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, della Protezione Civile, dell’Istituto Superiore di Sanità, della ASL Roma F, dell’ARPA Lazio, dell’ISPESL, dell’ENEL.
Dopo aver illustrato il documento di sintesi messo a punto dal gruppo tecnico composto dallo stesso Ministero della Salute, I.S.S. e Dipartimento di Epidemiologia dell’Asl Roma E, il Sottosegretario Patta ha rilevato che i problemi ambientali e di salute a Civitavecchia e nei comuni limitrofi rivestono una serietà epidemiologica che merita la piena attenzione da parte del Governo e delle Amministrazioni locali competenti. “Dobbiamo considerare però – ha sottolineato Patta – il problema inquinamento nel suo complesso. Il serio dato epidemiologico è il risultato di decenni di attività inquinanti mai seriamente monitorate e limitate. Tuttavia, è opinione dei tecnici che le nuove centrali a carbone di ultima concezione siano meno inquinanti di quelle ad olio combustibile “.

Di conseguenza il Ministero si è reso disponibile, per la parte di competenza, ad un vaglio generale della situazione ambientale del territorio compreso tra Santa Marinella e Tarquinia che si ponga lo scopo di limitare le emissioni inquinanti tenendo in considerazione tutti i fattori presenti sul territorio (centrali, porto, traffico, siti industriali, ecc.).
A conclusione dell’incontro il Sottosegretario ha annunciato l’adesione del Ministero della Salute alla richiesta di riapertura della Conferenza dei servizi per l’autorizzazione alla conversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga nord, già formulata dal Ministro dell’Ambiente nei confronti del Ministero dello Sviluppo economico, in relazione a specifiche verifiche tecniche.

Ufficio Stampa
Ministero della Salute
e-mail ufficiostampa@sanita.it
tel. 06/59945397-5289

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Morire a norma di legge - S. Montanari

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16 luglio 2007

"Luoghi resistenti" - l'Alto Lazio & l'energia nemica del territorio


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"Luoghi Resistenti, una mostra sull'Italia che resiste". A Genova dal 19 al 21 luglio, poi in giro per l'Italia.

Luoghi Resistenti è una storia di battaglie in corso, da una parte gente comune che si organizza, dall'altra giganti da combattere: multinazionali, ecomafie, basi militari. [...] Lette insieme, come la mostra Luoghi Resistenti punta a fare, queste storie raccontano l'attacco organizzato al bene comune, il disprezzo delle regole, il sistema delle collusioni, l'abile ignavia dei governi locali. Raccontano anche, però, un modo nuovo e forte di fare politica, collegando la difesa del territorio a nette prese di posizione contro le logiche di sterminio dell'ambiente, di guerra, di privatizzazione delle risorse pubbliche, di omicidi tramite sostanze tossiche, scorie nucleari, amianto.
Luoghi Resistenti nel tempo crescerà, con la collaborazione dei comitati, per diventare mappa vivente, e ambulante, anche delle iniziative future. In una logica di massima diffusione, i pannelli della mostra sono stampati come se fossero doppie pagine aperte di un quotidiano. E di questo 'quotidiano' esistono mille copie, pronte a circolare perché la mostra possa rivivere nei presidi e in tutti i luoghi dove qualcuno vorrà esporla, magari aggiungendo nuovi materiali.

La mostra Luoghi Resistenti è realizzata dalle redazioni di due associazioni milanesi attive dal 2001: Progetto Comunicazione e Socialpress (www.socialpress.it). Hanno collaborato i vari comitati, con preziosa assistenza e materiali, e hanno generosamente contributo molti fotografi, come Elio Colavolpe, Massimo Di Nonno, Gabriella Mercadini, Luciano Ferrara, Ermes Beltrami Grazia Fiore, Dino Fracchia, Samuele Pellecchia, Eros Mauroner, Massimo Viegi.





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14 luglio 2007

Patto per il clima: Roma, 20/7 ore 17

"...Abbiamo il dovere di dare una risposta a questa domanda e alla richiesta che dalla popolazione viene sempre più forte di costruire politiche credibili e rigorose per contrastare i cambiamenti climatici .
Per trasformare in proposte i contenuti presenti nell’appello il patto per il clima (www.pattoperilclima.com), abbiamo convocato la prima assemblea nazionale degli aderenti al "Patto per il Clima" che si svolgerà a Roma venerdì 20 luglio alle ore 17.00 a piazza San Lorenzo in Lucina nella sala Etoile.
L’assemblea che sarà moderata da Mario Tozzi verrà introdotta da Grazia Francescato e Angelo Bonelli. Sono già previsti gli interventi di Alfonso Pecoraro Scanio e il premio nobel per la fisica Carlo Rubbia ed uno speciale intervento di Jacopo Fo. All’iniziativa parteciperanno personalità del mondo della cultura e dello spettacolo..."

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Enel RESPONSABILE DEL 50% dello sforamento di Co2


Ecco un nuovo motivo di orgoglio per il made in Italy: la sovrabbondante produzione di Co2.
Dall'articolo "Centrali elettriche e cementifici - ecco chi inquina di più in Italia", (quotidiano la Repubblica, 11/07/07, pag.17), emerge a chiare cifre la grave responsabilità di Enel riguardo alla quantità di emissioni di CO2 nell'atmosfera. Purtroppo si tratta di un dato che descrive uno scenario ormai ben conosciuto, e che ci costa caro -e ci costerà sempre di più- in termini sanitari, ambientali ed economici. Nel 2006 infatti, Enel ha superato dell'11% le quote assegnate di C02, con un totale di 51.600.000 tonnellate prodotte. Il tutto in un contesto nazionale in cui le emissioni, anziché essere ridotte in vista di Kyoto, continuano a crescere in modo preoccupante.
Citiamo direttamente dall'articolo (che sottotitola: "Pagella delle aziende: male Enel e Edison, petrolieri ok"):
"...a determinare l'impasse sono soprattutto le centrali elettriche, a carbone e a gas [...] I parametri di riferimento sono quelli forniti dal mercato delle emissioni (Emissions Trading System, Ets) che Bruxelles ha creato all'inizio del 2005 per fornire strumeni concretu alla realizzazione del protocollo di Kyoto [...] Chi sfora deve comprare il diritto a emettere la Co2 in più. Lo può fare acquistando da chi, avendo risparmiato Co2 rispetto alla sua quota, si trova in credito. Oppure realizzando interventi di miglioramente dell'efficienza energetica fuori da casa propria e incassando il credito conseguente. Ne è nato un vivace mercato [...] sul quale il sistema Italia è compratore netto. Perché la stabilizzazione nelle emissioni italiane contraddice il percorso virtuoso disegnato dalla UE, che prevedeva una riduzione. [...] con un costo crescente per le aziende che hanno dovuto comprare i relativi diritti. [...] Se il sistema Italia si trovasse in debito ancora, nel 2009, per 22 milioni di tonnellate, si troverebbe a dover pagare, per i diritti, una cifra complessiva vicina al MEZZO MILIARDO DI EURO (!!). Cifra che potrebbe crescere se, come probabile, i prezzi dei diritti dovessero salire. META' DEL BUCO 2006 E' ATTRIBUIBILE ALLA SOLA ENEL.


La conclusione dell'articolo preferiamo riportarla per intero (click per ingrandire):

Ne vedremo davvero delle..brutte.

Qualcuno sa spiegarsi ora -al di là di logiche economiche che riguardano le tasche di pochi- cosa guadagna l'Italia dal carbone?

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Un carosello dal prezzo troppo alto

Riceviamo e pubblichiamo:

"VENENUM ET CIRCENSES"
Il cartellone estivo degli spettacoli del duo Moscherini-Quartullo farà, senz’altro, contenti molti civitavecchiesi: grandi nomi, cultura alta, musica di altissimo livello.
E’ necessario però che qualcuno ( e vogliamo farlo noi ) sottolinei due cose molto importanti che possono sfuggire ai più.
La prima è che i molti artisti tipo Pino Daniele, Renzo Arbore e Daniele Silvestri ( a proposito: tutti di sinistra…) vengono a Civitavecchia pagati con i soldi dell’Enel.
La seconda, forse ancora più importante, è che l’Enel propose analoga sponsorizzazione anche alla Giunta Saladini, che rifiutò e la città ebbe un estate sotto tono.
L’operazione dell’Enel, fallita con Saladini e riuscita con Moscherini e prima ancora con De Sio, può essere ricondotta nella antica tradizione del “ Panem et Circenses”, dove, però, al posto del pane, visto che il numero dei dipendenti dell’ente elettrico è calato vertiginosamente, l’Enel si appresta ad elargire veleni per altri trenta anni.
La bella musica, il teatro ed una manciata di sponsorizzazioni a società sportive ed eventi vari sarebbero, perciò, la contropartita del carbone: un metodo scorretto, ipocrita ed immorale con il quale l’Enel continua a comprare le coscienze ed a favorire gli schieramenti politici che la sostengono, determinando, così, nei fatti un controllo del territorio, che non ci pare eccessivo definire di stampo para-mafioso, dove alla lupara si sostituiscono le chitarre.
Verdi - Civitavecchia

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Monta la rabbia anche in Puglia contro l'arroganza di Enel

La misura è colma anche a Brindisi, dove la popolazione non ci sta a subire l'ennesimo sberleffo da parte di Enel: in seguito al recente grave provvedimento del Sindaco per tutelare la salute pubblica (vedi qui), l'azienda "concede" alla popolazione la costruzione di un nastro trasportatore coperto per il carbone, e di realizzare un sito di stoccaggio detto "carbonile". Ma c'è chi ne ha davvero abbastanza...

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Anche Confesercenti contro il carbone: lettera a Bersani

Il presidente della Confesercenti Vincenzo Peparello ha consegnato al Ministro Bersani una lettera in cui si richiede una nuova valutazione d’impatto ambientale per la riconversione a carbone di Tvn.
Vedi il testo integrale qui

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13 luglio 2007

Prossime mobilitazioni NoCoke

Il movimento contro il carbone non va in ferie!

  • Lunedì 16 luglio ore 19,00 presso il WWF (piazza Saffi) riunione con i medici delegati per preparare l'incontro al Ministero della salute;
  • Martedì 17 luglio incontro a Roma col ministro on. Livia Turco. Presidio sotto il ministero.

carbone pulito

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11 luglio 2007

Governo latitante su Kyoto

Governo Prodi latitante e connivente con le lobby del carbone(click sui link):

Greenpeace al Governo: CO2 l'Italia peggiora, esiste un piano?

Energia e carbone: governo punta su sviluppo carbone

E' il fallimento della democrazia, il fallimento della cosa pubblica, che soccombono sotto la ricerca del profitto, unico obiettivo di quanti ancora sostengono la menzogna del carbone pulito. Tutto questo deve cambiare.

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Salute pubblica o carbone? Al ministro Turco la responsabilità di una scelta chiara

Citiamo liberamente dal blog Nocoke Tarquinia, che ringraziamo per l'intervento:

"...Il giorno 17 Luglio 2007, dopo mesi di sollecitazioni e richieste senza risposta, una equipe dei nostri medici consulenti sarà ricevuta dal Ministro Livia Turco presso il Ministero della Salute, per discutere in merito alla documentazione ufficiale che dimostra in chiare cifre il grave tasso di mortalità delle popolazioni del Lazio (e non solo), in conseguenza di decenni di esposizione alle emissioni delle centrali elettriche.

Era urgente, e lo è ancora dopo mesi e mesi di rinvii, conoscere la posizione del Ministero in merito alle scelte economiche energetiche che vanno a discapito della salute e dell'economia del Paese.

Ricordiamo, con l'occasione, che gli impianti che bruciano "carbone pulito", olio combustibile e rifiuti non differenziati, producono, oltre alla diossina, le famigerate (eppure non considerate nella VIA) polveri ultrafini PM02 - PM2,5 (nanopolveri), responsabili dello stesso tipo di patologie neoplastiche che hanno colpito -ad esempio- i militari che hanno operato nelle zone dell'ex-Jugoslavia dove si è fatto uso di proiettili ad uranio impoverito"; le stesse nanopolveri sono anche responsabili
delle orrende malformazioni manifestatesi in neonati concepiti in zone esposte all'inquinamento di centrali a carbone (vedi il triste pluridocumentato esempio del Texas).

Ci auguriamo di tutto cuore che il Ministro Livia Turco non voglia compiere lo scempio definitivo di un eventuale rinvio / pronunciamento ambiguo, che avrebbe un chiaro significato politico. Ovvio che la doverosa (diremmo quasi scontata, visto il ruolo del Ministero di cui è attualmente titolare la Turco) condanna dei progetti di riconversione a carbone da parte del Ministro creerebbe più di "qualche imbarazzo" nel partito necrofilo trasversale, legato alle lobby del carbone. Anche perché -parole del Ministro Bersani- se finalmente venisse accertato che la presenza della centrale a carbone costituisce una palese violazione del diritto alla salute dei cittadini, i lavori di riconversione della stessa dovrebbero venire bloccati.
D'altra parte ogni persona raziocinante, dotata di buon senso e minimamente documentata sul caso non può concepire come la Turco potrebbe evitare di esprimersi chiaramente sul carbone, se non abdicando alle responsabilità cui la vincola il suo ruolo istituzionale.

I cittadini dell'Alto Lazio e di Roma attendono, tutt'altro che indifferenti e pronti a manifestare in conseguenza delle decisioni del Ministro. A questo proposito: chiunque volesse partecipare al raduno che si terrà lo stesso giorno nei pressi del Ministero, può contattarci via mail o telefonicamente: 329 7924124 - 338 7118224

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Necrofili in passerella: le quote-cancro di Enrico Letta

Stavolta nella nostra rubrica "Necrofili in passerella" fa bella mostra di sè il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Secondo il -ahinoi, di nuovo- Nostro, nel mix energetico una quota di carbone sarebbe necessaria al paese, pur in quantità minore rispetto al gas. Ma Letta assicura che la produzione di energia dal carbone verra’ attuata “con le tecnologie piu’ avanzate possibili” allo scopo di preservare l’ambiente.
Poco importa se queste tecnologie "più avanzate possibili" non sono affatto sufficienti ad evitare l'esposizione delle popolazioni dell'Alto Lazio ad un alto rischio cancro. E poco importa se a Civitavecchia le percentuali di mortalità per tumori e incidenza di alcune patologie a carico delle vie aeree sono già da decenni ben più alta della media italiana, proprio grazie alla presenza delle centrali Enel.
Siamo stati scelti, è nostro il prezzo da pagare, la nostra classe politica ritiene che quote-cancro ci appartengano ormai per tradizione.
Un elemento in più per spiegare il consenso che, trasversalmente ai partiti italiani, sa raccogliere il cinico Enrico Letta.

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7 luglio 2007

Live Earth, per chiedere al mondo di aprire gli occhi

Obiettivo: promuovere la battaglia contro il surriscaldamento globale e richiamare l'attenzione sui pericoli rappresentati dai cambiamenti climatici. Nove concerti oceanici in altrettante metropoli mondiali per "dire al mondo intero di svegliarsi".

E intanto a Tvn proseguono i lavori per la riconversione a carbone sporco; Bersani, dal canto suo, non si esprime sulle nuove VIA e "Conferenza dei servizi" richieste dalle popolazioni dell'Alto Lazio e Roma, così come la sua collega Turco resta da mesi chiusa in un complice silenzio, evitando accuratamente di rendere pubbliche le conclusioni cui è giunta (?) la sua commissione tecnica, che avrebbe dovuto valutare tutti i documenti che dimostrano l'effettivo impatto sanitario che avrebbe il carbone.

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4 luglio 2007

carbone, clima, salute: qualche news

Brindisi, 03/07/2007: il carbone causa "qualche guaio" all'agricoltura.

Il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, con un ordinanza emessa in data 28 Giugno 2007 fa assoluto divieto, in via cautelativa, a tutti i conduttori di aree agricole situate del sito industriale e, in particolare, nei pressi del nastro trasportatore di carbone, di coltivare l’area detenuta in possesso a qualsiasi titolo e ordina di provvedere alla distruzione delle colture erbacee e delle produzioni di impianti arborei.n. reg. ordinanze 18 del 28.06.2007 prot. generale n. 49597 del 28.06.2007
Civitavecchia, intervento del dott. M. Di Gennaro: la campagna promozionale dell’Enel per recuperare credibilità non convince.
"...Non convince l’annuncio dei pochi posti di lavoro sbandierati a fronte delle centinaia che sono stati soppressi; non convince il fatto che, da sempre, abbia preferito trattare con pochi e non con la città per raggiungere i suoi scopi [...] ci preoccupano le sempre più numerose evidenze scientifiche che dimostrano come le polveri ultrafini prodotte dalla combustione, in primis, ma non solo, del carbone, sono rapidamente assorbite dal nostro organismo e, attraverso il sangue, si distribuiscono a tutti gli organi con effetti tossici legati non solo ai componenti strutturali ma anche alla presenza di inquinanti temibili come i metalli. [...] A fronte di questa incontestabile evidenza scientifica sui danni dei prodotti della combustione del carbone, noi riteniamo non eludibile, perché altrimenti illegale, una nuova Valutazione di Impatto Ambientale
(NDR: per carità, dott. Di Gennaro: lasciamo stare la maggior parte dei sindacati nazionali, il cui comportamento su questi temi è stato indegno.)

"La terra è in pericolo - ora un nuovo trattato"
Mentre in Italia si costruiscono centrali a carbone, l'ex-presidente degli USA Al Gore diffonde nel mondo la sua proposta di superamento del protocollo di Kyoto, chiedendo l'adozione di norme ancora più restrittive di quelle contenute nel trattato precedente per poter intervenire efficacemente sulla crisi del nostro pianeta.
"...NOI - la specie umana - siamo giunti ad un momento decisivo. È inaudito, e fa perfino ridere, pensare di poter davvero compiere delle scelte in quanto specie, ma è proprio questa la sfida che ci troviamo davanti. La nostra casa - la Terra - è in pericolo. Non è il pianeta a correre il rischio di essere distrutto, ma le condizioni che lo hanno reso un luogo accogliente per gli esseri umani. Senza renderci conto delle conseguenze delle nostre azioni, abbiamo cominciato a riversare nel sottile involucro di aria che circonda il nostro mondo quantità di anidride carbonica tali da arrivare letteralmente ad alterare l'equilibrio termico tra la Terra e il Sole. Se non ci fermeremo, e in fretta, la temperatura media crescerà a livelli che gli esseri umani non hanno mai sperimentato fino ad ora, mettendo fine al propizio equilibrio climatico su cui poggia la nostra civiltà..." Vedi: http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/ambiente/al-gore/al-gore/al-gore.html per l'intero intervento.

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In Italia non esiste ancora un piano per Kyoto

Ci pare interessante riportare questo articolo da Newsfood - Legambiente:
A fronte della richiesta della Commissione Europea di tagliare di 13 milioni le quote assegnate ai settori industriali, le associazioni chiedono che scompaiano dal Piano Nazionale di Allocazione (PNA) i privilegi concessi al carbone, e che venga finalmente applicato il principio “chi inquina paga”.La richiesta di Greenpeace, Legambiente e WWF era già stata anticipata nelle scorse settimane con una lettera inviata ai ministri Bersani e Pecoraro Scanio, proprio in vista della riunione del Comitato nazionale sull’Emission Trading che si riunisce oggi per rivedere il PNA.Con la revisione del PNA, il Comitato decide se scaricare i costi su chi inquina, o se riversarli sul Paese senza sortire alcun beneficio ambientale.Le Associazioni ribadiscono che non ci devono essere sconti al carbone, il combustibile con le più alte emissioni specifiche di gas serra. Oggi non è così e gli impianti a carbone sono invece avvantaggiati.
In particolare, i nuovi tagli devono essere assegnati al comparto termoelettrico, il settore meno esposto alla concorrenza internazionale e che può sostenere obiettivi ambientali più ambiziosi.
Eliminare i privilegi al carbone è necessario anche per non incorrere in violazioni alla normativa europea sugli aiuti di Stato. Le quote destinate all’allocazione onerosa, circa 12 milioni di tonnellate (Mt), dovrebbero essere assegnate tramite asta a tutti gli operatori, sia impianti esistenti che nuovi entranti, e non riservate a “prezzo politico” ai soli impianti a carbone: in questo modo si regalano quote al combustibile più dannoso per l’ambiente. Esiste inoltre un problema di aiuti di stato anche per gli impianti CIP6, altro punto su cui la Commissione europea ha richiamato l’Italia. Il tentativo di sottrarre quote agli impianti CIP6 da destinare al termoelettrico rimane infatti una delle infrazioni più rilevanti. Greenpeace, Legambiente e WWF denunciano che gli impianti CIP6 potranno recuperarne i costi sostenuti per l’acquisto delle quote di CO2 direttamente dalla bolletta elettrica (componente A3, riservata alle fonti rinnovabili) e che questo rappresenta un ulteriore aiuto di Stato. L’attuale sotto-allocazione per gli impianti CIP6 costituisce un danno per i consumatori, che dovranno sostenere i costi di Kyoto due volte e senza beneficiare di alcuna riduzione in termini di CO2. È quindi necessario attivare un’azione legislativa per correggere al più presto l’anomalia del CIP6 che espone il Paese a un’infrazione e contribuisce ad allontanare l’Italia dagli obbiettivi di Kyoto.Su Kyoto l’Italia è in grave controtendenza e le emissioni di CO2 dei settori industriali soggetti all’Emission Trading invece che diminuire continuano ad aumentare. Nel 2006 è stato superato il tetto dei 227 Mt di CO2 (erano 225,8 Mt nel 2005) ed è più che raddoppiato il disavanzo rispetto al limite imposto, pari a circa 20 Mt nel 2006. Il risultato negativo è dovuto principalmente al settore termoelettrico, con Enel primo emettitore in Italia di gas serra. Le Associazioni sottolineano infine le gravi lacune create in Italia dalla mancanza di una strategia complessiva per la riduzione dei gas serra entro il 2012. Ad oggi non esiste un “Piano per Kyoto” organico, che individui misure concrete e tempi da rispettare per raggiungere gli obiettivi. Il Governo ha messo in campo una serie di iniziative per promuovere l’efficienza energetica che rimangono disarticolate tra loro e già si preannunciano ampi ritardi per la consegna in Commissione europea del “Piano d’Azione sull’Efficienza Energetica”. Manca una strategia seria per lo sviluppo delle rinnovabili al 2010, mentre il settore dei trasporti rimane completamente fuori controllo. E’ fondamentale che almeno lo strumento dell’Emission Trading non venga eluso, o l’Italia non sarà in grado di contenere le emissioni di gas serra.

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2 luglio 2007

La latitanza del Ministro Livia Turco

Signora Ministro Turco, i cittadini di Roma e dell'Alto Lazio attendono ormai da vari mesi un ufficiale pronunciamento del suo tavolo tecnico sui dati forniti dal Coordinamento dei Medici contro il carbone.
Purtroppo questa strategia del reinvio di volta in volta a date ulteriori per il pronunciamento ci è tristemente nota. Ma se questo governo (da cui Lei dovrebbe trovare il coraggio di dissociarsi in virtù del ruolo istituzionale che ricopre) trova giovamento da questo suo mancato pronunciamento, sappiate che non sarà quest'ennesima estate di rinvii ad insabbiare la nostra ferma e definitiva opposizione alle menzogne del carbone pulito, che già troppo hanno pagato le popolazioni di questo territorio in termini sanitari.
Il suo operato, cara Ministro, non può esaurirsi nell'adempimento dei dettami politici di una parte della sua maggioranza: per quanto fuori moda, ci chiediamo se l'espressione "Res Publica" sia ancora in grado di evocarle qualcosa di significativo circa il suo ruolo istituzionale.

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Necrofili in passerella: è la volta di Franco Marini

Mentre in tutto il mondo, preso atto dei drammatici effetti del mutamento climatico dovuto in gran parte alle emissioni di Co2, si moltiplicano di ora in ora iniziative per combattere la menzogna del carbone pulito (per citare le ultime in ordine di tempo: l'ex vice presidente degli USA Al Gore, impegnato nella campagna per istituire un nuovo trattato mondiale più restrittivo di Kyoto sulle emissioni di Co2 [vedi http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/ambiente/al-gore/al-gore/al-gore.html] e quella del gigante Google [vedi post del 22/6 http://noalcarbone.blogspot.com/2007/06/persino-google-contro-il-carbone.html#links]
...Ecco il nostro sempre sconcio presidente del senato Franco Marini che, tra un party e l'altro, trova il tempo di esternare sugli "sciagurati italiani" che gridano ancora NO al carbone pulito, NO al nucleare (dimentica ovviamente: SI, ORA, alle rinnovabili). (vedi ad. es. http://www.ilquotidiano.it/articoli/2007/06/29/74360/franco-marini-visita-teramo)

Saremmo davvero curiosi di poter intavolare un serio dibattito con il -ahinoi- Nostro, per apprendere su quali basi scientifiche Sua cotanta Autorità esterni con leggerezza su temi così delicati. Purtroppo abbiamo già dovuto tristemente constatare come il governo cui fa riferimento Franco Marini (ma potremmo associarvi un buon 95% della nostra classe politica), sia totalmente privo di conoscenze e competenze indispensabili per una valutazione attenta delle ragioni del nostro NO al carbone. NON SOLO: IL GOVERNO PRODI HA MANIFESTATO ORMAI PIU' E PIU' VOLTE IL SUO ESPLICITO DISINTERESSE IN MATERIA. L'unica cosa che importa -cari noi- sono i risvolti economici più immediati, i profitti economici -per pochi- che verranno da questo vergognoso "carbone pulito". Che importa se alla lunga i danni saranno ben più pesanti (sanità, ambiente, sanzioni): a quel punto l'attuale classe politica sarà già riccamente pensionata nei paradisi dove il carbone pulito non arriva.

Ma Franco Marini non frena qui l'impudica lingua: nel rallegrarsi per la discesa in campo dell'attuale sindaco di Roma Veltroni come leader del futuro PD, Marini sostiene che con la venuta del nuovo Salvatore (quanto durerà questa ennesima pantomima?) , l'Italia dei veti (definizone in cui sono inclusi i contrari al carbone) avrà vita difficile. Ovviamente a Marini non interessa sapere che il Consiglio Comunale di Roma ha già espresso ben due delibere contro la riconversione a carbone di Civitavecchia. Dobbiamo forse pensare che il Salvatore Veltroni non tenga in minima considerazione gli atti politici del proprio consiglio comunale? Che se ne dissoci, e che abbia dunque in serbo per l'Italia una bella proposta di dieta a carbone e nucleare? Oppure Marini parla a sproposito?

Ultimi dati (Repubblic/Eurisko): il consenso all'operato del governo scende -tra i suoi elettori del 2006- al 23%.

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