Fonte: ilfattoquotidiano Sentenza storica nel processo a Rovigo per il disastro ambientale alla Centrale Enel di Porto Tolle. Dopo diverse ore in camera di consiglio la corte ha condannato a tre anni di reclusione gli ex ad Paolo Scaroni (oggi al vertice di Eni) e Franco Tatò con interdizione di cinque anni dai pubblici uffici. Assolto, per mancanza di elemento soggettivo, l’attuale amministratore e direttore generale Fulvio Conti. Assolti gli altri dirigenti. La corte ha accolto la tesi del pm Manuela Fasolato per il secondo capo di imputazione relativo al disastro colposo nell’ipotesi non aggravata. Sostanzialmente si è accertato che la Centrale di Porto Tolle è stata gestita senza adeguati meccanismi di contenimento delle emissioni che hanno messo in pericolo la pubblica incolumità. Non è stato accertato, invece, che il disastro sia avvenuto, ipotesi aggravata del 434 comma 2. La sentenza, per il legale di parte civile Matteo Cerutti, accerta che i condannati “hanno posto in essere fatti diretti a cagionare un disastro”. E la cosa più interessante, sottolinea, è che riconosce una precisa scelta di vertice, perché condanna gli amministratori e assolve i quadri intermedi e i direttori di centrale. Mentre le conseguenze sanitarie del “disastro” dovranno essere ora accertate dalle autorità sanitarie, quelle patrimoniali in sede civile. Esultano le associazioni ambientaliste costituite al processo. “La condanna dei vertici di Enel – dichiara il direttore generale di Greenpeace Giuseppe Onufrio – relativa al periodo in cui ci sono state le emissioni di inquinanti maggiori e, sopratutto, la definizione del danno ambientale causato dalle emissioni in eccesso rispetto alla normativa, sono un riconoscimento importante da parte del magistrato”. Intanto arrivano le prime reazioni dei condannati. L’assoluzione di Conti è accolta con sollievo: “Sono soddisfatto per la sentenza di assoluzione, che dimostra la mia totale estraneità rispetto alle accuse sollevate in questi mesi di dibattimento. Come ho già avuto modo di dichiarare, nutro il pieno riguardo nel lavoro della magistratura. Ribadisco comunque che la centrale di Porto Tolle ha sempre operato nel rispetto delle leggi e delle prescrizioni sia regionali sia nazionali”. L’ex ad di Enel, Paolo Scaroni, già condannato in passato per la gestione della Centrale e poi prescritto, si dichiara invece estraneo alle accuse: “Sono completamente estraneo alla vicenda e farò immediatamente ricorso. Sono stupefatto da questa decisione, come dimostrato dalle difese la centrale Enel di Porto Tolle ha sempre rispettato gli standard in vigore, anche all’epoca dei fatti contestati”. La sua condanna rischia di mandare a monte l’ipotesi di riconferma ai vertici dell’Eni. Il suo nome rientrava d’ufficio nella lista che il Mef dovrà sottoporre al governo. Nessun effetto diretto, perché l’incompatibilità per la guida delle società pubbliche scatta solo al terzo grado di giudizio. E tuttavia non è un bel biglietto da visita per Scaroni, indagato per tutt’altra vicenda (presunte tangenti su una commessa in Algeria) dalla Procura di Milano. “Considero questa una sentenza assurda, che scuote la mia teutonica fiducia nella giustizia. Sono certo – afferma in una nota Franco Tatò - che chi gestiva la centrale quindici anni fa ha sempre rispettato le norme: vedremo in appello”.
31 marzo 2014
18 maggio 2011
Weekend di mobilitazione per il nostro territorio
Agisci!
Vedi qui
---
Montalto di Castro (Marina): domenica 22 maggio catena umana contro il nucleare a Montalto Marina (Lungomare Harmine), organizzata dal comitato antinucleare di Montalto di Castro. Concentramento ore 10:00 alla Foce del Fiora.
Coloriamo la spiaggia di Montalto Marina di bandiere “Vota SI’ per fermare il nucleare” e diamo visibilità ai referendum!
Invitiamo all’iniziativa tutti i comitati, le associazioni e i cittadini del Lazio.
Il comitato Lazio organizza dei pullman che partiranno da Roma (app.to ore 8 metro Cipro, si riparte per Roma alle 14 circa). Costo circa 10 euro. Per adesioni comunicate al più presto nome, cognome e numero di cellulare al 347 2310122.
25 aprile 2011
Chiarezza sulle emissioni di TVN, iniziativa di Tarquinia Democratica
"La preoccupazione per l’inquinamento ambientale ed i conseguenti rischi per la salute pubblica sono temi che sempre e comunque interessano e coinvolgono i cittadini di Tarquinia: l’ennesima prova giunge dal successo dell’iniziativa popolare promossa e coordinata nelle ultime due settimane da Tarquinia Democratica, mirata a proporre al consiglio comunale della città una deliberazione che autorizzi e deleghi il sindaco Mauro Mazzola a presentare esposto alla Procura di Civitavecchia.
L’obiettivo? Ottenere informazioni sulle omissioni relative ai report annuali dei dati delle emissioni degli inquinanti allo stato di vapore della centrale termoelettrica a carbone Tvn di Civitavecchia (e del mercurio in particolare), così come obbligatoriamente imposto dalla Valutazione d’Impatto Ambientale, ed accertare eventuali responsabilità connesse a tali mancanze.
Dati che dovevano essere disponibili già da due anni, e dei quali nessuno ha sin qui avuto notizia, nemmeno lo stesso primo cittadino, che in una lettera precedente l’avvio della petizione, sollecitato da Tarquinia Democratica, aveva rivelato all’associazione stessa di non avere a disposizione alcun report.
A sostenere e sottoscrivere l’iniziativa di Tarquinia Democratica sono stati oltre 800 cittadini residenti a Tarquinia: giovedì scorso, 21 aprile, i referenti dell’associazione hanno provveduto a protocollare 83 fogli contenenti, ciascuno, dieci firme di tarquiniesi decisi ad ottenere la necessaria trasparenza e chiarezza per la salvaguardia e il rispetto delle norme riguardanti la tutela della pubblica salute.
Dal giorno del ricevimento della documentazione – sulla base di quanto stabilito dallo statuto comunale all’articolo 39, commi 6 e 7 – il consiglio comunale è tenuto, entro quarantacinque giorni di tempo, ad adottare deliberazione formale sulla proposta, e quindi i consiglieri saranno chiamati a votare per scegliere se allinearsi o meno alla volontà di difesa della salute cittadina sancita, con le firme, dai tarquiniesi.
Una volontà dimostratasi forte, su un tema sentitissimo: in breve, infatti, i responsabili di Tarquinia Democratica hanno trovato la collaborazione spontanea di altri cittadini, incaricatisi di portare avanti la sottoscrizione: il risultato è un numero di firme ben superiore alle 200 che erano necessarie, da statuto, per presentare la proposta di deliberazione.
L’associazione, anzi, si scusa con i cittadini non raggiunti dall’iniziativa, alcuni dei quali – venuti a conoscenza della vicenda dalla stampa o da altri firmatari – hanno contattato Tarquinia Democratica e, pur non potendo sottoscrivere il documento perché già consegnato al Comune di Tarquinia – hanno tenuto a manifestare il loro apprezzamento per l’attività a difesa della salute pubblica sin qui svolta.
19 ottobre 2010
Progetto UE "Intamap": monitoraggio in tempo reale dell'inquinamento
Da Ecologiae.com (via UPLS)
Il programma, open source, sarà consultabile via web attraverso l’Open Geospatial Consortium (OGC).L’Unione europea ha finanziato con 1,8 milioni di euro il progetto Intamap che permette di mappare, in tempo reale, l’inquinamento atmosferico, dell’acqua e del suolo delle nostre città. L’iniziativa, che fa parte dei progetti di ricerca nel settore ambientale dell’Ue, è già attiva in Germania dove è utilizzata per monitorare le zone soggette a radiazioni nucleari di tipo gamma.
Intamap è un software che dà accesso, pubblico, a tutte le informazioni sulla salute dell’aria, dell’acqua e del suolo del pianeta. Sulle mappe dell’inquinamento si possono rintracciare, attraverso delle curve di isolivello, le aree inquinate, capire l’origine e il tipo di inquinamento e la destinazione.
Le mappe dei siti inquinati sono state ideate con un obiettivo specifico e si pongono come strumento indispensabile affinché le autorità sappiano, in tempo reale, quali problematiche ambientali affrontare, a quali emergenze dare priorità di intervento e come tutelare la salute dei cittadini prima che l’inquinamento abbia effetti irreversibili sulle persone. Se prima ad esempio era possibile monitorare le zone costiere colpite da inquinamento da idrocarburi, con il sistema Intamap si possono conoscere l’entità del disastro ambientale, l’origine della contaminazione e si può quindi intervenire in modo più specifico. Il programma di mappatura dell’inquinamento è così dettagliato che è in grado di misurare i livelli di particelle inquinanti atmosferiche anche in zone molto ravvicinate. E’ possibile persino calcolare la propria esposizione agli inquinanti se si rintraccia il proprio percorso per raggiungere il posto di lavoro, ad esempio.
Il progetto di monitoraggio ambientale Intamap vede al lavoro ricercatori e studiosi provenienti dal Belgio, dall’Austria, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dalla Grecia e dall’Olanda. E’ nello stato tedesco che il software è stato implementato, presso il BfS (Das Bundesamt fur Strahnlenschutz). Molto soddisfatto il vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, che ha dichiarato
Il progetto INTAMAP è un buon esempio del contributo che la ricerca può apportare al miglioramento della vita quotidiana in Europa. Le mappe in tempo reale dell’inquinamento possono costituire per le autorità pubbliche uno strumento fondamentale per individuare le fonti dell’inquinamento e il modo migliore per risolvere il problema, ma possono anche aiutare i singoli cittadini ad evitare l’inquinamento come lo smog.