No al carbone Alto Lazio

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1 marzo 2015

Bocciato il carbone a Saline Ioniche


24 aprile 2013

Carbone a Saline, l'anima nera del Governo Monti


Dagli amici di No al carbone Saline Joniche, comunicato stampa

L’ultima vergogna del governo dei tecnici, è stata perpetrata, nel silenzio assoluto,  il 5 aprile 2013. Provoca sconcerto in tutta l’Area Grecanica l’approvazione della V.I.A. per la costruzione della centrale a carbone della SEI-Repower, da parte del governo Monti con un decreto ministeriale a firma del Ministro Clini che nelle conferenze parla di difesa del territorio ed energie rinnovabili salvo poi, nel segreto della stanza dei bottoni, dimenticarsi di essere a capo del dicastero dell’ambiente, avallando progetti dannosi.
A distanza di qualche settimana il poliedrico ministro Clini ha apposto la sua firma su una catastrofe che rischia di abbattersi sulla nostra terra, autorizzando la V.I.A., ed allo stesso tempo è riuscito a dichiarare in occasione della prima tappa dell’ “Eart(h)”, la manifestazione itinerante promossa dal Ministero dell'Ambiente, che per uscire dalla crisi bisogna investire in “politiche di difesa del territorio, che puntano all’eco-sostenibilità e al risparmio energetico”.
Avevano tentato già il 15 giugno con l’emanazione del DPCM, a firma del Presidente del Consiglio Mario Monti, di dare esecuzione alla V.I.A., ma la Corte dei Conti aveva rispedito al mittente l’atto perché aveva chiesto dei chiarimenti su una serie di punti precisi e determinanti che il Governo non è stato in grado di fornire.

Il progetto scellerato e osteggiato dalle amministrazioni e da i cittadini aveva avuto, quindi, uno stop a causa delle numerose omissioni e forzature. Questo decreto tenta, dunque, di  bypassare il mancato visto della Corte dei Conti, ma non risolve, tra le tante cose, il conflitto di competenza tra stato e regione in materia di strategia energetica.
Le 59 prescrizioni che il governo ha imposto alla SEI-Repower la dicono lunga sulla lacunosità del progetto.

Un colpo di coda degno della peggiore politica italiana che di nascosto, sottobanco, fa le cose più infime.
Un’approvazione data nel pieno disprezzo verso la popolazione calabrese e verso la volontà delle amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali e dei cittadini da essi rappresentati.
Un colpo di coda di un governo dimissionario e dimissionato che, dopo le ultime elezioni, aveva come unico compito quello di svolgere attività di ordinaria amministrazione e che, invece, si arroga il diritto di decidere la strategia energetica italiana.
Insieme alla V.I.A. per Saline Joniche sono stati approvati altri progetti che provocheranno scempi ambientali e danni per la salute delle popolazioni.

Le recenti vicende di cronaca giudiziaria hanno messo in luce l’interesse della ‘ndrangheta nei confronti della centrale a carbone di Saline Joniche. Secondo le ipotesi degli inquirenti sarebbe stata la stessa SEI-Repower a cercare, attraverso un suo fidato collaboratore, i contatti con la criminalità organizzata.
La conoscenza di questi fatti rende ancora più inspiegabile l’approvazione della V.I.A. e getta ombre inquietanti sulle motivazioni che hanno portato, dietro chi sa quali pressioni, il governo a dire si ad un progetto insensato in una zona che ha nel turismo, nell’agricoltura, nelle bellezze naturalistiche e nella cultura i suoi punti di forza.
Il futuro di questa terra non può essere deciso dalle lobbies dell’energia, dai poteri forti e da chi intende speculare sulla pelle dei cittadini. Il Coordinamento Associazioni Area Grecanica, che non ha mai abbassato la guardia, impugnerà l’atto e continuerà, appoggiato dal volere della totalità delle persone oneste che abitano il territorio reggino, a dare battaglia contro un progetto che, se realizzato, porterebbe alla rovina per queste zone e per i suoi abitanti.

4 marzo 2013

Gratteri: la ‘ndrangheta vuole il carbone a Saline


"Per quello che è emerso dalle intercettazioni la 'ndrangheta di Melito Porto Salvo e dell'Hinterland è d'accordo per la realizzazione della centrale a carbone di Saline Joniche.

Lo ha detto il procuratore aggiunto della DDA reggina, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa tenuta stamani per illustrare i risultati dell'operazione Ada, condotta dai carabinieri del comando provinciale contro la cosca Iamonte di Melito Porto Salvo, che questa mattina ha portato all'esecuzione di 65 arresti.
La costruzione della centrale a carbone è stato autorizzata nei mesi scorsi dal Governo, incontrando l'opposizione di diverse associazioni del territorio, soprattutto a causa dell'impatto ambientale del nuovo impianto."
Fonte: lameziaclick

6 luglio 2012

Saline Joniche, incontro dei sindaci sulla centrale a carbone


Riceviamo e pubblichiamo
Domani, venerdi 6 luglio, si terrà a Saline Joniche un incontro dei sindaci dei comuni del basso jonio reggino che avrà per tema la centrale a carbone.

In seguito alla firma del Decreto da parte del Presidente del Consiglio, che di fatto ha ufficializzato il parere di Valutazione d’Impatto Ambientale, sono state finalmente rese pubbliche tutta una serie di lacune, mancanze e forzature di un progetto ormai vetusto, che vanno a sommarsi, non dimentichiamolo, al parere fermamente contrario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il coro di NO che si è ancora una volta levato in seguito alla diffusione della notizia, e che continua a farsi sentire forte in questi giorni, sia adesso ribadito con azioni concrete ed atti ufficiali dagli amministratori locali che, di concerto con la Regione Calabria e con il Presidente Scopelliti, siamo certi sapranno respingere definitivamente un progetto che come ribadito più volte è totalmente incompatibile

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6 maggio 2012

Carbone a Saline Joniche: sondaggio WWF sulla popolazione

Riportiamo da Alternativasostenibile:

Un nuovo sondaggio, stilato dall'istituto di ricerca ISPO su incarico del WWF Svizzera, mostra chiaramente come la maggioranza della popolazione della provincia di Reggio Calabria sia contraria alla costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche per opera della SEIRepower, che ha sede a Poschiavo, nel Cantone dei Grigioni. Ben il 61% degli interpellati è contrario alla sua costruzione (di cui il 37% molto contrario), mentre solo il 26% è favorevole (solo il 5 per cento molto favorevole). Inoltre, il 57% degli intervistati sa che le centrali a carbone hanno un impatto diretto sull'inquinamento del territorio circostante e aggravano i cambiamenti climatici; il 65% crede che la centrale porterà "danni alla salute e all'ambiente", e il 60% ritiene che

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9 dicembre 2011

Legambiente al neoministro Clini: niente carbone a Saline Joniche.

Da InfoOggi.it
"Legambiente chiede al ministro dell’Ambiente Clini ed al governo Monti lo stop definitivo alla centrale a carbone di Saline Ioniche, un disastroso modello energetico, per poter favorire il rilancio turistico del territorio, attraverso un processo di innovazione tecnologica e rispetto dell’ambiente. Una ferma presa di posizione che arriva all’indomani dell’apertura possibilista del neo ministro all’Ambiente sull’investimento della società Repower e del Gruppo SEI che è sembrato palesarsi in occasione della sua visita in riva allo Stretto.

Una presa di posizione contro il carbone per affermare la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, che sottolinea la ferma opposizione tra le scelte energetiche e le idee di sviluppo necessarie per la Calabria e per il territorio ionico di Capo Sud. Nel corso dei lavori dell’XI congresso nazionale di Legambiente, i dirigenti del Cigno Verde hanno approvato all’unanimità una mozione che boccia l’idea di un impianto a carbone nell’area industriale dell’ex Liquichimica

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19 novembre 2011

Coira, successo dell'iniziativa popolare "energia pulita senza carbone"

Dal Corriere del Ticino
"I grigionesi potranno esprimersi sui contestati piani del gruppo energetico Repower relativi alle centrali a carbone. L'iniziativa popolare «Sì all'energia pulita senza carbone» è infatti riuscita, ha comunicato oggi il governo cantonale.
Secondo l'Esecutivo, delle 4427 firme inoltrate 4366 sono valide. Erano necessarie 4000 firme da raccogliere entro il prossimo 10 febbraio. La proposta è stata sostenuta da quattordici organizzazioni e partiti tra cui WWF, Pro Natura, Partito socialista, Gioventù Socialista Grigioni, Verdi liberali e Verdi. Essa prevede che alle aziende controllate dal Cantone sia impedito di investire in centrali a carbone.
Concretamente i promotori mirano a bloccare i progetti di Repower nel settore in Italia, a Saline Joniche (Calabria), e nella Germania settentrionale, a Brunsbüttel, che - rilevano - genererebbero una quantità di emissioni di CO2 pari al 40% di quelle dell'intera Svizzera o 14 volte quelle dei Grigioni.
Con una quota del 46%, il cantone dei Grigioni è il maggiore azionista del gruppo energetico con sede a Poschiavo."

8 novembre 2011

Boscàn a Saline Joniche: "il no al carbone è per difendere la vita"

Da Womenews
Colombiana proveniente dalla regione de La Guajira, attivista per i diritti umani delle popolazioni indigene, leader del popolo Wayuu e esponente dell’associazione “La forza delle donne Wayuu” Karmen giunge a Saline Joniche nel basso jonio reggino dal territorio della più grande miniere di carbone a cielo aperto, il Correjon.

“Sono molto felice di essere fra voi. E’ stata una grande avventura arrivare fin qui ma ringrazio madre terra per avermi aiutato”.
Indossa in costume tradizionale del popolo Wayuu Karmen, che brilla sotto i raggi del sole generoso dell’ultimo sabato di ottobre. Mentre parla dà le spalle al sito in cui dovrebbe sorgere la centrale a carbone di Saline Joniche, territorio già beffato e deturpato dalla logica dell’industria nel deserto. “In Colombia e in tutto il Sud America lo sfruttamento delle risorse

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30 ottobre 2011

Saline Joniche, breve storia della vicenda carbone

Riportiamo l'articolo "Catastrofi e imbrogli del carbone sulle rive dello Jonio" pubblicato sul Manifesto

È una delle più alte d'Europa, oltre 170 metri. È segnalata persino sulle rotte dell'aeroporto di Reggio. La ciminiera della Liquichimica la scorgi da lontano una volta giunto sulla punta dello Stivale, nel lembo di costa che affaccia sullo Stretto. Sta qui da quasi 40 anni ma non è stata mai messa in funzione. Benvenuti a Saline Joniche, frazione di Montebello, mille anime protese sullo Jonio alle pendici dell'Aspromonte. E un fantasma. Quello della città industriale che avrebbe dovuto dar lavoro a mezza Calabria. Un fantasma ingombrante da migliaia di metri quadri che oggi è un cimitero industriale da far paura. Il fallimento delle politiche per il Mezzogiorno ha qui una sua cattedrale. Trecento miliardi dell'epoca, quelli del Pacchetto Colombo del 1972, investiti per costruire «uno dei più grandi poli industriali del Paese»,

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23 settembre 2011

Falsi comitati per il "sì al carbone" finanziati da Repower, ricostruzione della vicenda

Il quotidiano Terra ricostruisce l'accaduto col suo articolo "Centrale di Saline. Creati ad arte i comitati per il sì", che riportiamo di seguito.

IL CASO. Un dipendente della multinazionale svizzera Repower scriveva nel suo ufficio milanese i comunicati stampa per due associazioni pro impianto. Svelato un finanziamento di 7.500 euro.
La centrale a carbone di Saline Joniche targata Repower Italia per adesso esiste solo sulla carta. Ma lontano da sguardi indiscreti, abilmente occultata da sedicenti “comitati per il sì”, la macchina del consenso messa in piedi dalla multinazionale svizzera lavora già a pieno regime. E da tempo. Non ha avuto alcuno scrupolo il colosso svizzero dell’energia a sostenere sottobanco le associazioni pro carbone “Vedere chiaro” e “Trasparenza”, che sul territorio si limitavano a

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Dipendenti prezzolati dietro i comitati sì al carbone per Saline Joniche, le Associazioni dell'Area Grecanica intervengono

Comunicato del Coordinamento Associazioni Area Grecanica sull'incresciosa vicenda di cui ci siamo occupati ieri, e che continua a far discutere anche in terra elvetica.

"Il Coordinamento delle Associazioni dell'Area Grecanica esprime profonda indignazione per il comportamento ingiustificabile della RePower, socia di maggioranza della SEI s.p.a., che cerca di acquisire consensi foraggiando i comitati "spontanei" per il si al carbone.

Ai microfoni del programma Rundschau, della tv svizzera SF, Kurt Bobst, CEO di Repower, ha confessato di aver finanziato con 9000 franchi svizzeri i comitati pro carbone, affinchè gli aderenti e i simpatizzanti degli stessi potessero presenziare alla manifestazione tenutasi il 27 agosto 2011 a Coira in Svizzera.

Questi comitati, pertanto, rappresentano l’unico esempio

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22 settembre 2011

L'azienda del carbone paga 9000 franchi per manifestare a suo favore

Deja-vù? Noi dell'Alto Lazio sappiamo con quale facilità certi sindacalistucoli del comparto elettrico siano pronti a bivaccare in piazza con improbabili striscioni come "Sì al carbone pulito" ogniqualvolta mammaenel chiami, magari con al seguito una dozzina di ingenue (o rassegnate) tute blu, non troppo dispiaciute di trovarsi la giornata pagata per una gita fuori porta. "Cosa fate qui?" abbiamo chiesto agli operai in più occasioni: molti non sapevano cosa dire oltre che "Ci hanno pagato la giornata".

Siamo avvezzi a sorbirci pagine di pseudoscienziati che sbavano sofismi per confondere la gente comune; sulle pagine comprate dai potentati per cui lavorano, o in salotti televisivi blindati, vanno sostenendo che "il carbone riduce l'inquinamento e non fa poi così male alla salute, oggi che è 'pulito'".

Quindi no, non ci sorprende sapere che Repower, azienda svizzera interessata a costruire un impianto a carbone a Saline Joniche (RC), ha pagato il soggiorno in Svizzera per i suoi sostenitori calabresi, nell'occasione della manifestazione internazionale contro il carbone tenutasi a Coira nello scorso agosto. Chissà quanti di questi "sostenitori" avevano idea di cosa stessero facendo in terra elvetica, quel giorno. La notizia di seguito, direttamente dai notiziari svizzeri.

Dalla RSI-Radiotelevisione svizzera
"L'azienda elettrica grigionese ha finanziato la trasferta a Coira dei sostenitori calabresi della centrale a carbone

I dimostranti favorevoli al carbone hanno ricevuto dalla direzione 9'000 franchi, somma confermata ieri sera durante la trasmissione "Rundschau"

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18 settembre 2011

Da Liquichimica al carbone, i drammi e le lotte dei cittadini di Saline Joniche

Con le parole degli autori: nel video che segue c'è "la storia dell'area portuale di Saline, con le sue ilusioni, promesse mancate, sperpero di denaro pubblico, tutto sotto l'ombra nera della mafia. Dallo smantellamento dell'ex Liquichimica all'ultimo dramma che la nostra amata terra sta vivendo, l'ipotesi sciagurata della costruzione di una Centrale a Carbone. Ripercorre altresì le tappe principali della resistenza del Coordinamento delle Associazioni dell'Area Grecanica fino all'ultima grande manifestazione del 27 agosto 2011 a Coira, in Svizzera, che ha inferto un colpo durissimo ai signori del carbone". Documento presentato al Pentedattilo Film Fest 2011

Affaire Saline Joniche: critiche dal mondo scientifico

Pubblichiamo una lettera aperta alle aziende Repower SA e a SN Energie SA da parte di esponenti del mondo scientifico svizzero, per il loro coinvolgimento in nuovi progetti di centrali a carbone: "Chiarimento sulla redditività e compatibilità ambientale di nuove centrali a carbone all’estero" - Agosto 2011 (Via noalcarbonesaline.it)

"I gestori di centrali sono sempre più confrontati con difficili decisioni inerenti i loro investimenti. Se da una parte la pianificazione di grandi centrali esige un investimento ambientale stabile e a lungo termine, dall’altra i cambiamenti a livello politico e di mercato causano insicurezze a livello di costi e profitti delle diverse tecniche di produzione d’energia. Questo concerne particolarmente le centrali a carbone che, non solo a causa del loro impatto climatico e ambientale sono causa di critiche, ma che anche in confronto a fonti energetiche più flessibili e meno dannose per l’ambiente si profilano economicamente infruttuose . Con questa dichiarazione i firmatari desiderano indicare le prospettive economiche della produzione elettrica tramite carbone e ammonire dall’investire in nuove centrali a carbone.

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30 agosto 2011

Successo della manifestazione internazionale contro il carbone a Coira (Grigioni)

Dal sito dei cittadini di Saline Ioniche un primo resoconto della manifestazione tenutasi a Coira (Svizzera, cantone dei Grigioni) contro il progetto di centrale a carbone dell'azienda Repower


Clicca qui per la fonte dell'articolo, clicca QUI per documenti video dalla manifestazione

"La più grande manifestazione popolare dal 2004, quando a gennaio di quell’anno le popolazioni dei Grigioni manifestarono contro il World Economic Forum”. A scriverlo è la testata giornalistica svizzera Suddeutschschweiz am Sonntag in merito alla manifestazione "Nessun danno al clima dai Grigioni: centrali a carbone Repower ADDIO!" che si è tenuta a Coira (Svizzera) sabato 27 agosto, organizzata dall’associazione ZUKUNFT STATT KOHLE (futuro invece di carbone).

Grande successo dunque, oltre le più rosee aspettative, per la pacifica e colorata protesta andata in scena per le vie della cittadina svizzera, contro Repower, azionista di maggioranza del gruppo SEI (Saline Energie Ioniche).

La delegazione per il No al Carbone, che ha rappresentato le tante associazioni dell’area grecanica, i movimenti, i comitati e la stragrande maggioranza dei

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26 agosto 2011

Presentazione della mobilitazione a Coira, il video

Saline Joniche: cittadini e Associazioni presentano la mobilitazione che si terrà a Coira (Svrizzera) nel prossimo 27 agosto. Presenti anche il Sindaco Curatola (Bagaladi) e Nuccio Barillà di Legambiente. Nel video si parla anche della rete di movimenti che si muove in Italia per l'abbandono del carbone.

Clicca qui per l'articolo e altri interventi.

23 agosto 2011

Anche Legambiente a Coira il 27 Agosto

Fonte
"Legambiente ha reso noto di aderire alla manifestazione di sabato 27 agosto a Coira nel Cantone dei Grigioni in Svizzera, per protestare contro l'intenzione della multinazionale dell'energia Repower, di costruire a Brunsbüttel (Germania del nord) e a Saline Joniche due centrali a carbone per un importo di 4.5 Miliardi di Euro, con una potenza di 3120 Megawatt.

"Parteciperemo numerosi, con rappresentanti provenienti da tante parti d'Italia affinché sia chiaro che il nostro No al carbone riguarda Saline Joniche ma anche tutto il resto del Paese e dell'Europa – ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani -. Il carbone è il combustibile fossile a maggior emissione specifica di anidride carbonica. La centrale garantirà quindi solo importanti profitti alle aziende e nessun beneficio alla popolazione, già

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Saline Joniche presenta "Centrali a carbone Repower ADDIO"

Pubblichiamo il seguente comunicato dal Coordinamento Associazioni Area Grecanica per il NO al Carbone, rispetto alla conferenza stampa tenutasi ieri 22 agosto 2011. Edit: aggiunta in coda la dichiarazione del Presidente della Calabria Scopelliti

"Durante la conferenza Stampa organizzata dal Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica per il NO al Carbone e tutti i movimenti che si battono per la difesa della salute e del territorio di Saline Joniche, è stata presentata la manifestazione "Nessun danno al clima dai Grigioni: centrali a carbone Repower ADDIO" che si svolgerà nella città svizzera di Coira, nel cantone dei Grigioni, il 27 agosto prossimo.

Nuccio Barillà, della Direzione Nazionale di Legambiente, ha introdotto la conferenza stampa dichiarando: “L’iniziativa a Coira dimostra che l’impegno per il clima va ben oltre l’ambito locale è ha un valore internazionale.

Al di là della finta ostentazione di sicurezza da parte della SEI, la partita della realizzazione della centrale a carbone a Saline J. è tutt’altro che chiusa. Nonostante le forzature governative e le pressioni sul territorio, emerge

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18 agosto 2011

Saline Joniche si prepara per la Svizzera

Da 'NtaCalabria
(Sul medesimo argomento leggi anche l'articolo di Rubric.it)

Se in questi giorni siete in vacanza nel basso Jonio reggino e la sera partecipate alle immancabili feste di paese e sagre varie, oltre che deliziarvi di leccornie locali e buona musica (meglio se popolare), godere dell’aria pulita e dei panorami mozzafiato offerti dalla natura calabrese, fermatevi un attimo a pensare anche alla preservazione del territorio, e alla sua futura rivalutazione. Basta poco: basta dare uno sguardo a un piccolo banchetto informativo gestito da alcuni ragazzi che indossano una maglietta con una scritta che la dice lunga sul loro pensiero: NO AL CARBONE!

No, non si tratta del carbone che usiamo per fare le tradizionali scorpacciate di carne arrosto, ma del carbone industriale e dei suoi velenosi derivati che, sembra, potrebbero un domani uccidere la natura ancora per certi versi selvaggia del nostro territorio. Chi non ha mai sentito parlare di Saline Joniche e della sua lotta contro il tempo e contro il bieco arrivismo di alcuni esponenti politici locali

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21 luglio 2011

Manifestazione nei Grigioni (Svizzera), dalla Calabria una delegazione per il NO al carbone

Comunicato stampa No al carbone Saline Ioniche (RC)

"Sabato 27 agosto a Coira, nel cantone dei Grigioni (Svizzera), si svolgerà una manifestazione contro il progetto della centrale a carbone di Saline Joniche. A promuovere l’iniziativa è l’associazione Zukunft Statt Kohle (Futuro invece di carbone) con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione locale tentando di bloccare gli investimenti di Repower (socio di maggioranza del progetto SEI).

L’associazione svizzera, insieme ad altri 14 soggetti, tra partiti ed associazioni, ha già promosso altre iniziative popolari per far conoscere i progetti carboniferi di Repower, di cui il Cantone dei Grigioni possiede il 46% delle azioni.

L’evento si svolgerà a pochi giorni dal dibattito sull’energia del Gran Consiglio

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