No al carbone Alto Lazio

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4 ottobre 2014

Niente più carbone a Porto Tolle

Vittoria? Vittoria!
Nota Enel: "A fronte dell'evidente cambiamento del contesto energetico e della differente dinamica tra domanda e offerta di energia avvenuti negli ultimi dieci anni - tanto è durato l'iter autorizzativo, peraltro non ancora concluso, per la riconversione della centrale di Porto Tolle, nuove alternative devono essere esaminate per l'impianto polesano alimentato a olio combustibile".

Guarda il caso: la decisione è stata comunicata nelle stesse ore in cui sono state rese pubbliche dagli avvocati di parte civile, le motivazioni con cui il tibunale di Rovigo ha reso note le motivazioni con cui il tribunale di Rovigo ha condannato in primo grado gli ex vertici di Enel, i manager Franco Tatò e Paolo Scaroni, all'epoca dei fatti contestati rispettivamente presidente e amministratore delegato di Enel.

Da savonanews.it
“La pena inflitta risulta adeguata alla non indifferente capacità a delinquere dimostrata dai prevenuti, i quali hanno agito al fine di incrementare gli utili d'impresa a discapito della sicurezza e della salute dei cittadini”. Questa la frase che esprime l’esito del processo “Enel bis” per il disastro conseguente alle emissioni della centrale a carbone di Porto Tolle.

Le motivazioni della sentenza, emessa dal Tribunale di Rovigo lo scorso 31 marzo, sono state depositate nei giorni scorsi che, accolte le richieste della Procura della Repubblica (P.M. Manuela Fasolato), hanno portato alla condanna degli ex amministratori delegati Enel Scaroni e Tatò per disastro, in termini di messa pericolo della salute di un numero indeterminato di persone (in particolare in termini di patologie respiratorie nei bambini) conseguenti alle emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle tra il 1998 e il 2009. Tutti e tre i magistrati del Collegio giudicante (il presidente Cristina Angeletti, e i due giudici Silvia Varotto e Gilberto Stigliano Messuti) sono estensori della sentenza. “La centrale ad oggi non potrebbe mai entrare in funzione perchè il suo funzionamento sarebbe illecito. Gli imputati condannati non solo a somme pecuniarie ma anche al ripristino ambientale dei danni causati”: la pronuncia prende il via esaminando tutte le violazioni commesse dagli imputati e già accertate nel primo processo conclusosi davanti al Tribunale di Rovigo – Adria nel 2006 (giudice Lorenzo Miazzi) e confermate dalla Corte di Cassazione nel 2011 (dalla mancata ambientalizzazione della centrale alla scelta del combustibile con elevato tenore di zolfo, alla scarsa manutenzione), pervenendo alla conclusione che la mera autorizzazione -peraltro tacita- al funzionamento della centrale non è sufficiente ad escludere reati suscettibili di incidere sulla salute delle persone. I giudici del Tribunale di Rovigo precisano infatti che “nessun margine di tolleranza può essere contemplato, nel nostro sistema giuridico, in ordine alla causazione di lesioni, morti o di danno ambientale di dimensioni tali da integrare la nozione di disastro, attesa la posizione preminente da attribuirsi ai beni della salute e dell'ambiente rispetto a quello della libertà delle attività economiche. E qui compare il riferimento al decreto di sequestro preventivo del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Savona dell’ 11 marzo sulla Tirreno Power.

E’ stata così riconosciuta dai giudici la validità probatoria delle perizie sulla centrale di Porto Tolle, eseguite con gli stessi periti e le stesse metodologie per il caso della centrale termoelettrica di Vado Ligure. Ad essere riconosciuta la validità probatoria delle perizie epidemiologiche del dottor Crosignani e le perizie ambientali del dottor Scarselli, condotte dalla procura. “Un duro colpo a chi per mesi ha criticato l'impianto accusatorio della procura di Savona, formulato con gli stessi periti e le stesse metodologie”.

E’ stato inoltre riconosciuto il ruolo importante delle associazioni di protezione ambientale costituite parti civili: “Risultata provata nel presente processo che le predette associazioni hanno svolto concretamente e continuativamente attività di valorizzazione e tutela del territorio nel quale insiste la centrale, organizzando manifestazioni ed iniziative volte a denunziare le problematiche ambientali connesse al funzionamento dell'impianto”.

31 marzo 2014

Sentenza su centrale Enel di Porto Tolle: tre anni di reclusione per Paolo Scaroni e Franco Tatò

Fonte: ilfattoquotidiano Sentenza storica nel processo a Rovigo per il disastro ambientale alla Centrale Enel di Porto Tolle. Dopo diverse ore in camera di consiglio la corte ha condannato a tre anni di reclusione gli ex ad Paolo Scaroni (oggi al vertice di Eni) e Franco Tatò con interdizione di cinque anni dai pubblici uffici. Assolto, per mancanza di elemento soggettivo, l’attuale amministratore e direttore generale Fulvio Conti. Assolti gli altri dirigenti. La corte ha accolto la tesi del pm Manuela Fasolato per il secondo capo di imputazione relativo al disastro colposo nell’ipotesi non aggravata. Sostanzialmente si è accertato che la Centrale di Porto Tolle è stata gestita senza adeguati meccanismi di contenimento delle emissioni che hanno messo in pericolo la pubblica incolumità. Non è stato accertato, invece, che il disastro sia avvenuto, ipotesi aggravata del 434 comma 2. La sentenza, per il legale di parte civile Matteo Cerutti, accerta che i condannati “hanno posto in essere fatti diretti a cagionare un disastro”. E la cosa più interessante, sottolinea, è che riconosce una precisa scelta di vertice, perché condanna gli amministratori e assolve i quadri intermedi e i direttori di centrale. Mentre le conseguenze sanitarie del “disastro” dovranno essere ora accertate dalle autorità sanitarie, quelle patrimoniali in sede civile. Esultano le associazioni ambientaliste costituite al processo. “La condanna dei vertici di Enel

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12 marzo 2014

Affonda il carbone a Porto Tolle, emerge l'eolico

Dopo la bocciatura della riconversione a carbone a Porto Tolle (vedi qui) che costringe Enel, se vorrà portare avanti la conversione dell'impianto, a presentare un nuovo progetto e un nuovo studio di Impatto Ambientale, e nuove incriminazioni a dirigenti Enel per l'inquinamento dello stesso impianto, il nuovo studio "Levelized Cost of Electricy Renewable Energy Technologies" mostra la competitività delle rinnovabili. Nel frattempo si attiva una centrale solare a concentrazione da quasi 400 MW in California.

Ci si avvicina alla svolta?

13 gennaio 2014

ISPRA: Enel risarcisca 3,6 miliardi per inquinamento a Porto Tolle

Ecco il doc originale: http://www.slideshare.net/thomasmackinson/relazione-ispra
Riportiamo l'articolo da Ilfattoquotidiano

 "Un risarcimento da 3,6 miliardi per danno ambientale e sanitario. Questa la cifra che i periti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno quantificato, per la prima volta, rispetto all’impatto economico per lo Stato della centrale di Porto Tolle, in provincia di Rovigo: 2,6 miliardi di danni sanitari, essenzialmente per la mortalità in eccesso, più un miliardo per omessa ambientalizzazione. Centrale gestita da Enel, colosso energetico italiano e seconda utility quotata in Europa, a processo per disastro ambientale. A chiedere la perizia, firmata da Leonardo Arru su incarico dell’avvocatura di Stato, i ministeri di Ambiente e Salute, parte civile nel procedimento – denominato ‘Enel bis’ – insieme alle associazioni. Una notizia che non piace (quasi) a nessuno, tanto che a parlarne è solo la stampa locale. Non piace a Enel che a fine dicembre aveva esultato per una riduzione dell’indebitamento da 42 a 40 miliardi ora virtualmente gravato dal rischio di future, pesantissime, passività. Non piace al governo che tramite il Tesoro (31,2%) è il primo azionista di riferimento e carezzava da tempo l’idea di vendere quote per fare cassa. E ora si trova in mezzo a una surreale disputa tra ministeri in cui lo Stato fa causa a se stesso. Sarà poi pane per le agenzie di rating che da mesi incrociano un balletto di svalutazioni e rivalutazioni su titolo e prospettive della seconda società italiana per capitalizzazione di Borsa La perizia è di fine novembre 2013 ma è rimasta confinata nell’ambito del procedimento che si tiene al tribunale di Rovigo per disastro ambientale che è prossimo alla conclusione (la sentenza è prevista per marzo 2014). Eppure potrebbe – secondo il legale di parte civile Matteo Ceruti – diventare un precedente per una serie di situazioni pendenti ad altissimo impatto ambientale oggetto d’indagine o di processi di riconversione: dalla Tirreno Power (ex Enel oggi gruppo De Benedetti) di Vado Ligure (Savona), per la quale la locale procura indaga per gli stessi capi di imputazione, passando per le centrali di Brindisi (Enel), Monfalcone in provincia di Gorizia (A2a), Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia (Enel). Non a caso associazioni ambientaliste che si sono costituite nel processo, come Greenpeace, ritengono

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27 gennaio 2012

Rimandato l'ok alla riconversione per Porto Tolle

Il Consiglio di Stato rinvia la decisione al prossimo Aprile per motivi "tecnici".

Il via libera proveniva da una modifica forzata "ad Aziendam" (enel) della Legge regionale 38/97 istitutiva del Delta del Po - Veneto e le normative ambientali, per poter infine scavalcare la sentenza del Consiglio di Stato che aveva in precedenza annullato la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) regionale e nazionale del progetto di riconversione a carbone, a causa dell'incompatibilità del progetto con il delicato equilibrio biologico del delta del Po.

9 dicembre 2011

Gli stabilimenti industriali più inquinanti in Italia, carbone ai primi posti


Dalla classifica recentemente stilata dall'Agenzia Europea per l'Ambiente (Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe), riportiamo la lista dei trenta stabilimenti industriali italiani più inquinanti:

  • enel - Centrale Federico II, Cerano, Brindisi (carbone)
  • ILVA Spa, stabilimento di Taranto
  • Saras Raffinerie Sarde S.P.A., Sarroch
  • Riva/Ilva - Centrali termoelettriche - Taranto (gas)
  • E.on - Centrale di Fiume Santo (olio, carbone, turbogas)
  • enel - Centrale "Andrea Palladio", Fusina (carbone, metano, olio, cdr)
  • Tirreno Power (Sorgenia) - Vado Ligure, Quiliano (carbone)
  • Edipower - Centrale di San Filippo del Mela (olio)
  • Esso italiana - Raffineria Esso Augusta
  • Eni - Raffineria di Sannazzaro De’ Burgondi
  • ISAB impianti - Raffineria Sud, Priolo Gargallo
  • enel - Centrale "Grazia Deledda" di Portovesme, Sulcis (olio)
  • enel - Centrale di "Torrevaldaliga Nord" TVN, Civitavecchia (carbone)
  • Raffineria di Milazzo S.C.p.A.
  • Eni - Stabilimento Di Ferrera Erbognone
  • enel - Centrale “Eugenio Montale”, La Spezia (carbone)
  • A2A - Centrale Termoelettrica Di Monfalcone (carbone, olio, biomasse)
  • S.A.R.P.O.M. S.r.l. - Raffineria di Trecate
  • Enipower S.P.A. - Stabilimenti di Brindisi (turbogas)
  • enel - Centrale "Pietro Vannucci", Bastardo (carbone)
  • Raffineria Api e impianto IGCC di Falconara Marittima
  • ERG - Centrali varie, Priolo Gargallo
  • enel - Centrale “Ettore Majorana”, Termini Imerese (olio)
  • Eni - Centrale di Ravenna (gas)
  • Eni - Centrale di Mantova (gas)
  • Tirreno power (Sorgenia) - Centrale "Torrevaldaliga Sud" TVS, Civitavecchia (turbogas)
  • enel "Tor del Sale", Piombino (olio)
  • ISAB IGCC, Centrale Priolo Gargallo
  • enel, Centrale Archimede, Priolo Gargallo (gas)

Neanche a dirlo, è folta la rappresentanza di centrali a carbone già in queste prime 30 posizioni, così come spicca l'aura pulita di enel, proprietaria di ben 9 stabilimenti sui 30 "primi" classificati.

Rispetto ai 622 stabilimenti europei presi in analisi, questi primi trenta ecomostri italiani si piazzano tra il 18esimo e il 401 esimo posto, con l'Italia quinta per emissioni in Europa, dietro Germania, Polonia, Regno Unito, Francia.

Per informazioni più dettagliate: Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), Registro Europeo delle emissioni

29 ottobre 2011

29 ottobre, la mobilitazione contro il carbone narrata per immagini

Alcune immagini provenienti dalla manifestazione tenutasi ad Adria, condivise da liberi cittadini sul web.

Adria










Civitavecchia









11 ottobre 2011

29/10/2011 manifestazione nazionale contro il carbone

Parallelamente all'evento sono previste mobilitazioni in tutta Italia

29 settembre 2011

"29 ottobre: mobilitazione nazionale contro il carbone"

Riceviamo e pubblichiamo:
"29 OTTOBRE : GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL CARBONE

CONTRO L’USO DEL CARBONE, PER UN LAVORO DEGNO,PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E TUTELARE LA SALUTE DANDO SPERANZA AL NOSTRO FUTURO

APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NEL POLESINE E PRESIDI DAVANTI ALLE CENTRALI A CARBONE

La scelta di incrementare l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata, soprattutto oggi che i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per il futuro del Pianeta e le fonti rinnovabili, insieme all’efficienza energetica, rappresentano l’alternativa efficace e praticabile. La combustione del carbone in centrali elettriche rappresenta, infatti, la più grande fonte “umana” di inquinamento da CO2, più del doppio di

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24 agosto 2011

"Infrastrutturocrazia"

Un contributo di Vanni Destro, Movimento 5 Stelle Rovigo e Coordinamento Nazionale No al Carbone

"Per il carbone a Porto Tolle modificate la Costituzione, fate quel che va fatto, non c'interessa, ma smettetela di mettervi in mezzo!" Messaggio chiarissimo quello di Fulvio Conti davanti alla più presitigiosa platea nazionale dal punto di vista degli intrecci economico - politici, il Meeting di CL- Compagnia delle Opere che annualmente raccoglie gli affiliati a quella specie di massoneria cattolica col pallino degli affari.
Una scena di sicuro peso che, in fondo, rappresenta il volto dirigenziale di quest'Italia in rottura prolungata e che ha ancora tanto, tanto, troppo potere. Un Conti spregiudicato che rivela la propria anima e lancia il messaggio più forte ben sapendo che questa classe politica non vedeva l'ora di sentirselo chiedere.
In fondo Italia Decide di Violante che sollecita ad Alfano le ispezioni alla Procura di Rovigo è co-fondata e finanziata da Enel, questo Governo ha già prodotto

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18 agosto 2011

Nuove indagini sullo 007 coinvolto nella vicenda Porto Tolle

Dal CorriereDelVeneto
Nuova tegola per Ettore Mantovan, lo 007 arrestato lo scorso marzo a Padova per concussione e sospettato di «inusuali» interessamenti alle sorti della centrale Enel di Porto Tolle. Il 57enne di Porto Viro, indagato per aver chiesto mazzette ad Archimede Finotti, titolare della rodigina Finpesca, è ora agli arresti domiciliari. Ma nelle ultime settimane è stato iscritto nel registro degli indagati anche per presunte minacce all'avvocato dello Stato Gianpaolo Schiesaro. Ex magistrato, Schiesaro era stato legale rappresentante del ministero dell'Ambiente costituitosi parte civile nei processi contro le emissioni della vecchia centrale Enel a olio combustibile. Ora scatta un secondo round. Il nuovo fascicolo a carico di Mantovan, con l'ipotesi di accusa di minacce a pubblico ufficiale, riguarda una questione legata al rigassificatore di

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14 agosto 2011

Legambiente manifesta sul Delta del Po contro il carbone

Su RovigoOggi e AlternativaSostenibile il resoconto delle azioni di Goletta Verde e Legambiente

1 agosto 2011

Tangenti per il carbone di Porto Tolle, la P4 coinvolta

Pubblichiamo un articolo di grande interesse, dalla home page del FattoQuotidiano
"Servizi, mazzette e P4: le trame oscure intorno alla centrale Enel di Porto Tolle". Una lettura consigliata!
Un agente dei servizi viene arrestato a Padova per concussione. Il suo nome compare due giorni sui giornali locali. Poi il vuoto. I magistrati padovani che indagano sul caso chiedono informazioni su di lui alla procura di Rovigo, perché è lì che l’agente segreto vive. E il Procuratore Capo Dario Curtarello salta sulla sedia. Quel nome lo conosce bene. Ettore Mantovan, 57 anni di Porto Viro è conosciuto anche al pool del Pm Carlo Nordio, che ha condotto le indagini sulle coop rosse. E ora sul nome dello 007 incombe l’ombra della P4.

I giochi si compiono a Rovigo, capoluogo “depresso”, dimenticato da tutti quelli che non sanno nemmeno dove collocarlo sulla cartina geografica. Eppure è qui si gioca la doppia “partita energetica” del Paese: il rigassificatore a metano di Porto Viro (Edison), inaugurato dall’ex governatore Giancarlo Galan, e, a una manciata di chilometri, la centrale Enel di Porto Tolle, che dal funzionamento

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27 luglio 2011

Il Consiglio regionale del Veneto e quelle leggi fatte per essere violate

A colpi di menzogne su dati occupazionali, disinformazione e pressioni lobbistiche, modificando ad hoc il regolamento del Parco del Delta del Po, il Consiglio Regionale del Veneto apre la strada alla riconversione a carbone a Polesine Camerini (Porto Tolle).

Se davvero si farà, siamo pronti a scommettere oggi 27 luglio 2011 che non passerà molto tempo, per ascoltare i lamenti delle sigle sindacali nazionali che presto cominceranno a recriminare che le promesse occupazionali non sono state rispettate. In realtà, loro, lo sanno già: è il solito teatrino già visto.

Nella votazione si è astenuto il gruppo Pd, tranne il consigliere Azzalin che ha votato a favore. Contrari Italia dei Valori, Federazione della Sinistra e G. Bortolussi.

24 luglio 2011

Intervista sul carbone di Porto Tolle

Dal blog di Beppe Grillo un'intervista all'amico Vanni Destro

"Ci sono posti dove anche un respiro ha un sapore diverso. Ogni filo d'erba, ogni granello di terra, subisce inerme il dramma generato dall'uomo. A Porto Tolle, in Veneto, c'è una centrale Enel fra le più grandi d'Europa. La sua torre a strisce biancorosse si innalza verso il cielo e squarcia la pianura, sul delta del Po. Era alimentata a olio combustibile, ma adesso vogliono rinconvertirla in una centrale a carbone. Ci raccontano la favola del carbone pulito, nascondendo la realtà. Il carbone è fra i combustibili più inquinanti. E' vecchio 300 milioni di anni. Il suo rilascio di Co2 nell'aria è devastante. Però costa meno, garantisce maggiori profitti. E davanti al business non c'è ambiente che tenga.


Intervista a Vanni Destro del Comitato per la difesa della salute e dell' ambiente per la Provincia di Rovigo:

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20 luglio 2011

Porto Tolle, il metano come soluzione intermedia

Da RovigoOggi
"Venezia - Mercoledì 20 luglio il consiglio regionale del Veneto inizierà la discussione del tanto contestato disegno di legge, proposto dalla giunta presieduta da Luca Zaia, per la modifica dell'articolo 30 della legge 36/97, che ha sancito di fatto la nascita dell'Ente parco del Delta del Po Veneto.

Una modifica definita necessaria dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha cassato la Via del ministero dell'Ambiente del 2008, impedendo l'avvio dei cantieri per l'opera di riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini.

Sul tavolo anche l'emendamento “migliorativo” che il Partito democratico ha

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Carbone a Porto Tolle, scontro lobbies VS Emilia Romagna

L'affaire carbone contrappone le lobbies del magnamagna (enel, Veneto, sindacati) alla giunta regionale dell'Emilia Romagna

Da LaVoceditalia.it
"Rovigo – La Provincia è di Rovigo ma la centrale elettrica di Porto Tolle è attualmente gestita da due diverse amministrazioni regionali, quella del Veneto e quella dell’Emilia Romagna. Una co gestione a metà che fino ad oggi di problemi ne ha dati ben pochi ma che rischia ora di trasformarsi in un difficile ostacolo sulla nuova vita dell’impianto di produzione di energia di proprietà dell’Enel. Da tempo si parla di una riconversione necessaria per migliorare il fattore di capacità di una centrale che riconvertita a carbone potrebbe riproporsi come polo ad alto rendimento energetico.

L’Enel aveva già predisposto tale riconversione, sfruttando la legge del 2009 che

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Fiato sul collo a Zaia


Agisci, con l'iniziativa di Greenpeace:

Pericolo carbone in Italia, ferma la centrale di Porto Tolle. Chiedi subito al governatore della Regione Veneto di fermare questo scempio nella zona protetta del Delta del Po. Scrivi subito a Zaia!

Luca Zaia, il governatore leghista della Regione Veneto, vuole fare un regalo a Enel: cambiare la legge di un parco già fragilissimo – quello del Delta del Po – per consentire la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle. C’è poco tempo per fermarlo: in Consiglio regionale stanno discutendo la legge proprio in queste ore.

Questa centrale avrebbe un impatto su un’area estremamente estesa della Pianura Padana, e produrebbe 10 milioni di tonnellate l’anno di CO2, cioè oltre 4 volte le emissioni annuali di una città come Milano.

Chiedi subito al governatore della Regione Veneto di fermare questo scempio nella zona protetta del Delta del Po. Scrivi subito a Zaia!

16 luglio 2011

Emilia Romagna, la Regione contro il carbone a Porto Tolle

...Con il contributo determinante del Movimento 5 Stelle (leggi comunicato)

Fonte: estense.com
"L’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato (favorevoli: Pd, Idv, Fds, Sel-Verdi, Mov5stelle; astenuti Pdl e Udc) una risoluzione, firmata da Giovanni Favia (Mov5Stelle), Liana Barbati (Idv), Marco Monari (Pd), Gian Guido Naldi e Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Roberto Sconciaforni (Fds), che impegna la giunta ad opporsi alle decisioni della Regione Veneto, che si prepara a modificare la propria legge regionale istitutiva del Parco del Delta del Po, aprendo la strada alla riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle-Polesine Camerini; e proporre un piano alternativo per lo sviluppo economico della zona, rilanciando turismo, agricoltura e pesca, preservando l’ecosistema del Po e la qualità dell’aria nella pianura padana, puntando a una produzione energetica esclusivamente effettuata tramite fonti rinnovabili, non combustibili e soprattutto non

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Procura di Rovigo, indagine sulla centrale di Polesine Camerini

Dal Resto del Carlino di Rovigo: dieci amministratori enel coinvolti nell'indagine della Procura. Clicca qui per leggere o scaricare l'articolo