La Dda di Lecce ha chiesto il processo per 11 manager di Enel e 7 della Cementir (ora Cemitaly) di Taranto e per le due società. Le accuse sono di traffico illecito di rifiuti e attività di gestione dei rifiuti non autorizzata: "Mescolavano residui della combustione e li vendevano per la produzione del calcestruzzo. Ma una parte era da smaltire, così risparmiavano".
Secondo la procura, oltre mezzo miliardo di ingiusto profitto.
Le ceneri andavano divise e solo in parte avrebbero potuto essere vendute per fare il cemento. Invece quelle provenienti dalla combustione del carbone venivano miscelate anche alle “scorie” dell’olio denso e del gasolio per poi essere cedute alla Cementir che produceva il calcestruzzo. In questo modo, la società otteneva un ingiusto profitto e risparmiava sullo smaltimento. Con questa accusa il pm Milto Stefano De Nozza della Dda di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio 11 manager di Enel, 7 manager della Cementir (ora Cemitaly) di Taranto e le due società per illecito amministrativo. I reati ipotizzati sono traffico illecito di rifiuti e attività di gestione dei rifiuti non autorizzata.
[...]
Un profitto “ingiusto” che viene calcolato in 523.326.050 euro, pari alla spesa che – secondo la procura – la società elettrica “avrebbe dovuto sostenere per lo smaltimento”.
[...]
stando all’accusa, il rischio era la “decalcificazione del calcestruzzo” e la “perdita di resistenza meccanica” per la presenza dei residui della combustione di olio denso e gasolio. Insomma: un cemento meno resistente
Fonte
16 ottobre 2019
Enel mescola scorie al cemento
27 marzo 2014
Nuove fonti inquinanti per Civitavecchia, in arrivo?
Fonte Civitavecchia pronta ad accogliere una nuova fonte inquinante. È quanto si apprende dalla risposta del sottosegretario alla Difesa data alla parlamentare del Movimento 5 Stelle, Marta Grande, intervenuta sulla paventata realizzazione di un ossidatore termico all’interno del Centro Chimico di Santa Lucia. Il Ministero, in buona sostanza, conferma i timori dei civitavecchiesi, fornendo spiegazioni tutt’altro che incoraggianti: «Verranno bruciate le armi chimiche della seconda guerra mondiale - si legge nella risposta data alla Grande - ma l’impianto non si configura quale inceneritore in quanto i proiettili non detonano per effetto del calore generato elettricamente fino a temperature di 500 gradi ma all’interno di apposite camere senza fiamma libera alimentata da carburante esterno, come avviene negli inceneritori a oltre 100 gradi». Ma tutto questo non consola, dal momento in cui il Ministero ammette «lo smaltimento di altri aggressivi chimici non eliminabili con la tecnologia attualmente in uso al Ce.T.li.». Tra l’altro, sempre secondo la Difesa «Il termo ossidatore è assimilabile a un forno industriale di piccola capacità e pertanto non è inserito nella tipologia di impianti che necessitano della Via e dell’Aia - specifica il Ministero». Cosa significa? Come possono i cittadini stare tranquilli? La Farnesina ci prova a spiegarlo: «In merito ad eventuali rischi per i lavoratori e per i residenti delle aree interessate - aggiunge il sottosegretario Gioacchino Alfano - l’impianto in questione garantirà un impatto ambientale minimo, grazie ad emissioni in atmosfera ampiamente entro i limiti imposti dalla vigente normativa; i valori delle emissioni saranno costantemente monitorati in tempo reale da una centrale remotizzata (da distanza». Ma Civitavecchia non è quella città che, per via delle numerosi fonti inquinanti già esistenti, non può permettersi di accendere neppure un cerino? E chi controllerà i controllori? Un modo assurdo, quello escogitato dal Governo, di aggirare la delibera anti-inceneritore, approvata qualche anno fa dal consiglio comunale: utilizzando una struttura militare, l’impossibile diventa possibile. La politica sull’argomento tace e dal canto suo, l’onorevole Marta Grande è categorica: «Non mi ritengo soddisfatta della risposta – dichiara - La garanzia che posso offrire ai civitavecchiesi, del resto, è che continuerò a monitorare con scrupolosa attenzione la realizzazione del progetto, riservandomi ulteriori azioni politiche in merito».
26 settembre 2013
Civitavecchia: "Marcia per la Salute"
Dove? Civitavecchia - piazzale dell'Autorità portuale
Quando? Sabato 28/07/2013, ore 10,00
Perché?
PORTO: le navi continuano imperterrite a liberare i loro fumi sulla città e le prescrizioni sull'elettrificazione delle banchine del ministero dell'ambiente, restano inascoltate da parte dell'autorità portuale
CENTRALE: il sindaco lascia che venga approvata un'AIA che permette di bruciare 900.000 tonnellate di carbone in più all'anno per 1500 ore in più di funzionamento rispetto alla VIA del 2003. Carbone che potrà essere di qualità scadente, ovvero con contenuto di zolfo < 1% anzichè minore dello 0,3% come prevede il piano di risanamento della qualità dell'aria della Regione Lazio.
TRAFFICO: denunciamo la totale assenza di politiche di mobilità e viabilità. Secondo il polo idrogeno nel 2010 a Civitavecchia c'erano 610 macchine ogni 1000 abitanti. E abbiamo un TPL da terzo mondo!
INFINE SIAMO LA TERZA CITTÀ D'ITALIA PER INCIDENZA TUMORALE E NESSUNO HA MAI SMENTITO UFFICIALMENTE QUESTO DATO
24 aprile 2013
Torna lo spettro dei rifiuti di Roma bruciati a Civitavecchia
Riportiamo da Civonline.it "Rifiuti di Roma a Tvn e Tvs, De Crescenzo presenta una mozione"
Dopo lo stop di Malagrotta è ancora allarme in città sui rifiuti di Roma. Il capogruppo Sel Ismaele De Crescenzo presenta una mozione per chiedere a Tidei di emettere un'ordinanza che vieti di bruciare rifiuti nelle centrali di Tvn e Tvs
Prima la semplificazione del decreto sui rifiuti da parte del ministro Clini, poi la richiesta del commissario Sottile agli uffici della Regione di indicare tutte le centrali o cementifici idonei a bruciare Cdr o Css, poi la sentenza del Consiglio di Stato che capovolge la sentenza del Tar sul Piano rifiuti della Polverini e dietro le quinte, ma ancora presente, il protocollo d'intesa tra Alemanno e La Russa per portare i rifiuti di Roma a Civitavecchia. Gli ingredienti per far tremare il comprensorio e soprattutto la città portuale ci sono tutti. Almeno è così per il capogruppo Sel Ismaele De Crescenzo e per il portavoce del Comitato antidiscarica di Allumiere. "In una situazione di emergenza il commissario straordinario dei rifiuti Goffredo Sottile ha la facoltà di decidere come, dove e quando portare i rifiuti di Roma per risolvere l'emergenza". E per evitare che alle centrali di Civitavecchia si possa bruciare Css (combustibili solidi secondari, rifiuti a esclusione dell'umido) il capogruppo Sel ha già protocollato una mozione urgente da portare all'attenzione del Consiglio comunale e del sindaco Tidei per chiedere proprio al primo cittadino di emettere un'ordinanza in cui si probisca di bruciare rifiuti in siti già esistenti o futuri. Perché Civitavecchia, al momento "ha tutte le carte in regola - ha spiegato Emiliano Stefanini - chi dice infatti che è improbabile portare i rifiuti da Roma a Civitavecchia vorremmo solo ricordare che al momento i rifiuti di Roma vengono portati in Toscana. E a conti fatti, la nostra città è molto più vicina"
1 marzo 2013
Raccolta firme per 'Legge popolare Rifiuti Zero'
Sabato 2 Marzo siamo invitati a prendere parte al costituendo Coordinamento Regionale del comitato promotore legge 'rifiuti zero' www.leggerifiutizero.it, per la campagna di raccolta firme 'Legge popolare Rifiuti Zero'.
Appuntamento a ROMA, Aula LEVI presso Università La Sapienza, via dei Volsci (angolo via dei Reti), ore 10-13
'La situazione della gestione rifiuti di Roma e del Lazio si avvia, dopo due anni di inutili commissariamenti, ad una annunciata emergenza dovuta all'inerzia delle istituzioni preposte (Regione-Provincia-Comune di Roma) rispetto alla chiusura di Malagrotta,con l'apertura di nuove discariche ed inceneritori, nell'ostinato e complice tentativo di mantenere la filiera cassonetto-discarica-inceneritore.
La Commissione Europea ha ripetutamente bocciato i "piani commissariali" basati su questo ciclo, in assenza di un vero piano che indichi nella raccolta differenziata spinta- "porta a porta"- nella realizzazione di impianti a freddo di riciclo e compostaggio, l'unica alternativa concreta.
A giugno 2012 la Delibera di iniziativa popolare "Roma verso Rifiuti Zero" con allegato Piano tecnico dettagliato ed ultimamente anche un autorevole Studio di fattibilità che dimostra che dai rifiuti si possono non solo fare enormi risparmi di spesa ma addirittura realizzare entrate di bilancio!!
Depositata la Delibera abbiamo anche lanciato la proposta di Legge Nazionale di Iniziativa Popolare che andasse ad incidere sulla situazione disastrosa della gestione dei rifiuti non solo del Lazio ma di tutta Italia, motivata dalle centinaia di vertenze territoriali e dall'approvazione il 24 maggio 2012 di una Risoluzione del Parlamento Europeo che indica al 2020 la chiusura di inceneritori e discariche, per avviare l'Europa del riciclo e recupero.'
Clicca per saperne di più:
2 luglio 2012
Comunicato stampa Comitato No Mega-Discarica
Il giorno martedi 3 luglio dalle alle ore 17,00 alle ore 20,00 presso l’aula consiliare “R.Pucci” del Comune di Civitavecchia si svolgerà l’assemblea pubblica” Il Mega-Digestore: il cavallo di Troia per la Mega-discarica” organizzata dai comitati e dalle associazioni No Mega-Discarica, Forum Ambientalista, Comitato Nessun Dorma, Comitato Piazza Pulita, Gruppo dei lenzuoli bianchi contro la discarica, ISDE-Associazione medici per l’ambiente.
L’iniziativa intende promuovere un’azione di sensibilizzazione e informazione relativa al progetto di realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti pari a 70.000 tonnellate annue , presentato alla Provincia di Roma,alla Regione Lazio e al Comune di Allumiere dalla società “Renerwaste Spa”, da realizzarsi in località Spizzicatore (all’interno della zona a protezione speciale), nel comune di Allumiere, al confine tra il Comune di Civitavecchia e il Comune di Tarquinia.
Qualora il progetto,che prevede un investimento 100% privato per un importo di 22.000.000 di euro e attualmente in fase di richiesta di autorizzazione, fosse approvato, aprirebbe definitivamente le porte alla cosiddetta cittadella dei rifiuti:
Per scongiurare questo ennesimo tentativo di aggressione a un territorio già fortemente compromesso dal punto di vista ambientale invitiamo i cittadini, le associazioni, le forze politiche e le istituzioni del comprensorio a partecipare all’assemblea.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Civitavecchia e dall’Assessorato all’Ambiente.
Sono stati invitati i Comuni e le Università agrarie del comprensorio.
COMITATO ANTIDISCARICA
15 aprile 2012
Ministro Clini: coi veleni costruiremo scuole
Inaccettabile, se ci si rende conto delle conseguenze implicate.
"Il ministro Corrado Clini presenta una legge che consente di usare rifiuti nei cementifici, anche se poco tempo fa una casa a Treviso, costruita con cemento misto a rifiuti è stata abbattuta.
Questo l'intervento del ministro al convegno Aitec Nomisma "Vareremo entro fine mese un decreto che prevede l’impiego di combustibili solidi secondari nei processi industriali, in particolare nel settore del cemento, che aiuterà anche molte regioni ad uscire dallo stato di emergenza".
La strada da seguire, secondo Clini, è l'uso come come combustibile, dei rifiuti, e non specifica quali, in centrali, cementifici e anche termovalorizzatori.
Obiettivo? Risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti, e contrastare un settore nelle mani del crimine organizzato.
Grande pensata, combattere le mafia facendole concorrenza. Si legalizza una pratica monopolizzata dalle varie, Cosa Nostra, Camorra e 'Ndrangheta, usando la monnezza e bruciandola nei cemetifici, rifiuti speciali stipati nelle ecoballe accatastate ovunque in Campania.
In pratica via libera al riciclaggio di Stato."
Fonte
8 aprile 2012
Lettera aperta: adesione a "Roma verso rifiuti zero"
Da www.diamocidafare.com, con piacere diffondiamo:
"Lo scorso 6 marzo abbiamo depositato in Campidoglio il testo della delibera di iniziativa popolare “Roma verso rifiuti zero”. Ci sono ancora poco più di due mesi per centrare l’obiettivo delle 5.000 firme al giorno per Roma.
Noi però vorremmo dare alla città un segnale più forte del “minimo legale”, un segnale che serva soprattutto a scuotere i romani dal pernicioso torpore nel quale sono sprofondati in relazione al problema dei rifiuti, nella consapevolezza che solo una mobilitazione del civismo cittadino possa imprimere al dibattito pubblico quella svolta senza la quale le cose sono destinate a peggiorare drammaticamente.
La delibera nasce da una proposta della rete Zero Waste Lazio e si inserisce nell’ambito del movimento internazionale che trae la sua origine dalle teorie di studiosi come il prof. Paul Connett, teorie che sono state applicate con successo in grandi città come San Francisco.
In Italia già molti comuni hanno ufficialmente adottato la strategia di Rifiuti Zero, primo tra tutti il comune di Capannori (http://www.rifiutizerocapannori.it/comuni-rifiuti-zero.html).
Tanti cittadini romani, riuniti in comitati, associazioni, coordinamenti di zona o a titolo individuale, hanno aderito a questa iniziativa e hanno dato il loro contributo alla stesura della delibera popolare, con i necessari adattamenti imposti dalla complessità della situazione romana, che condiziona pesantemente le sorti di altri territori nella regione.
La delibera, quindi, non è un esercizio di utopia, ma contiene proposte concrete e argomentate per cercare, anzitutto, di riportare al centro del dibattito pubblico il problema – troppo a lungo rimosso – di una corretta gestione dei rifiuti nella nostra città e chiedere che si cominci da cose semplici: rispettare la legge, fare la raccolta differenziata, salvare l’ambiente in cui viviamo.
Il percorso della delibera è appena cominciato e vi chiediamo di unirvi a noi: nella raccolta delle firme, ma soprattutto nella discussione critica dei suoi contenuti e poi nell’impegno che dovrà seguire a partire dal 6 giugno per chiedere che venga discussa e approvata dall’Assemblea capitolina.
Riteniamo che la politica abbia responsabilità immense, storiche e contingenti, per non aver saputo risolvere il problema dei rifiuti e averci portato sull’orlo del baratro.
Dal dibattito politico, purtroppo, non emergono segnali di novità. Si ripropongono invece le stesse soluzioni che ci hanno portato nell’emergenza: discariche e inceneritori.
Bisogna cambiare strada: se la politica non sa darsi un’agenda ambientale, dobbiamo imporla noi cittadini!
La delibera, quindi, è innanzitutto una proposta rivolta ai romani, che pure hanno grandi responsabilità per essersi disinteressati troppo a lungo dei rifiuti che producono ogni giorno, che ammontano a ben 5.000 tonnellate.
Vi chiamiamo a impegnarvi con noi in questo esercizio di democrazia che consiste nel raccogliere le firme, ma soprattutto nel discutere la delibera in ogni occasione possibile, nel criticarla, nel sollevare dubbi, perplessità e proposte moltiplicando le occasioni di dibattito e confronto.
PER IL COMITATO PROMOTORE
Marcello Paolozza
Informazioni su iniziativa e delibera : www.diamocidafare.com.
Per contatti e per sapere dove firmare e come collaborare : diamocidafareroma@gmail.com
10 febbraio 2012
Da Canino un primo "no" al dissociatore molecolare
Presso l'aula consigliare del Comune di Canino si è votato sul "dissociatore molecolare", e l'esito è un "no" all'installazione dell'impianto. Un resoconto da F. Lucangeli (Movimento 5 Stelle) Canino
Invitiamo i cittadini a non abbassare la guardia, in quanto fa parte della culturaglia vetero-partitica la ricerca dell'accordo sottobanco, dopo aver sbandierato un primo diniego a un'opera che appaia impopolare.
Intervengono a ribadire il "no" anche altri esponenti della politica locale:
F. Talenti (pdl Montalto di Castro)
S. Caci (Montalto di Castro)
U. Tardioli (Montalto di Castro)
Visto il periodo pre-elettorale, sarebbe saggia precauzione passare al vaglio affermazioni e condotta di ogni candidato. Chi mai vorrebbe, in questo momento, esporsi pubblicamente su un tema sicuramente impopolare?
26 novembre 2011
Quarto gruppo TVS, l'assalto della ghenga Moscherini-TirrenoPower
Si scrive Moscherini, si legge svendita della città per tornaconto politico.
Si scrive TirrenoPower, si legge Sorgenia.
Si scrive combustione di biomasse (dall'Australia!), si legge incenerimento dei rifiuti laziali.
Shakerate il tutto e otterrete un cocktail di veleno e bugie che la città è chiamata a bersi, secondo il primo cittadino e Tirreno Power.
Sulla vicenda intervengono Freedom (vedi l'articolo) e SeL (vedi l'articolo)
1 novembre 2011
5 Novembre - Manifestazione per la differenziata a Roma e nel Lazio
Comunicato dalla Rete Zero Waste Lazio
•PER UN PIANO URGENTE DI RACCOLTA PORTA A PORTA SPINTA A ROMA ED IN TUTTO IL LAZIO,
•PER NUOVI IMPIANTI DI RICICLO E COMPOSTAGGIO,
•CONTRO L’APERTURA DI TRE NUOVE DISCARICHE A RIANO – CORCOLLE – FIUMICINO,
•CONTRO VECCHI E NUOVI INCENERITORI DI RIFIUTI.
La vertenza rifiuti nel Lazio è oggi arrivata al momento cruciale in cui non sono ammissibili soluzioni di compromesso: o andiamo verso la riproposizione di discariche ed inceneritori o si fa un balzo in avanti verso l’Europa e la legalità e verso la Differenziazione ed il Riciclo/Recupero.
Nel Lazio la presenza oggi di un quadro di debolezza strutturale della filiera “indifferenziata” è plateale: le discariche sono tutte esaurite o in via di rapido esaurimento, non ci sono sufficienti impianti di preselezione per produrre il famigerato CDR e soprattutto non ci sono, per nostra fortuna, inceneritori sufficienti ed efficienti adeguati.
Roma oggi rappresenta la situazione più critica in Italia, dopo l’avvio di un programma Rifiuti Zero nella città di Napoli, con un livello di differenziata tuttora inaccettabile del 20% e la scelta di una manifestazione sostenuta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero corrisponde proprio a combattere per dare avvio ad un ciclo alternativo sostenibile e nel rispetto della legalità.
La chiusura della megadiscarica di Malagrotta, obiettivo irrinunciabile che sosteniamo da anni come comitati e cittadini di Roma e Comuni confinanti della Provincia, non può essere l’occasione di aprire tre nuove discariche (Riano-Corcolle-Fiumicino) continuando lo scempio ambientale, ma deve essere l’occasione di varare un Piano Straordinario di raccolta porta a porta spinta nella città di Roma
In questo quadro si inserisce la Strategia Rifiuti Zero, che già da anni è stata lanciata in Italia e nel mondo dal prof. Paul Connett, che rappresenta l’unica soluzione ecologicamente e socialmente sostenibile e che è stata rilanciata dalla recente costruzione della Rete Zero Waste Lazio, una rete costruita “dal basso” che vuole diffondere cultura ed informazione e mobilitare i cittadini e gli amministratori comunali e provinciali su questo tema.
Solo la presa d’atto che oggi dobbiamo combattere contro qualsiasi tecnologia di incenerimento e di distruzione di materia ed energia può avviare la consapevolezza che il recupero/riciclo è una imprescindibile esigenza del ciclo produttivo industriale, che è il solo ciclo ecologicamente ad impatto zero e che è il solo ciclo sperimentato concretamente e che produce una riduzione di venti volte dell’investimento in infrastrutture destinandolo all’investimento in occupazione locale e partecipazione democratica dei cittadini.
Partendo dall’obiettivo di introdurre l’obbligatorietà del sistema di raccolta differenziata porta a porta, del sistema di conferimento dei materiali differenziati presso le piattaforme CONAI per la frazione secca e di impianti di compostaggio di bacino per la frazione umida, si pone il superamento definitivo del sistema “cassonetto indifferenziato” quale modalità incompatibile con la priorità del riciclo/recupero, lasciando come la legge impone la fase dello smaltimento quale fase effettivamente residuale.
Dai cittadini ai Sindaci, dai Sindaci alle Province , dai Sindaci e dalle Province agli imprenditori che vogliono oggi investire in un settore di green economy che risulta oggi l’unica forma di imprenditoria non assistita da contributi pubblici, come la truffa dei CIP6 ed i certificati verdi per gli inceneritori, ed in grado di assicurare la tutela sanitaria - ambientale ed insieme l’occupazione locale con basso tasso di investimento.
Saranno presenti in piazza:
Il portavoce della RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO e diverse delegazioni regionali,
I soggetti costituenti della Rete Zero Waste Lazio: Ass.ne Non Bruciamoci il Futuro, Ass.ne Diritto al Futuro/Rete Naz. Rifiuti Zero, Movimento Naz. ecologista EcoItalia Solidale, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Riano, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Corcolle, Coordinamento Rifiuti Zero Rieti, Ass.ne Grilli Viterbesi, Eco della Rete Frosinone, Forum ambientalista Valle del Sacco (Colleferro), Coordinamento Naz. Spiaggia Bene Comune, Ass.ne Ostia che cammina – Mun. 13 Roma, Ass.ne Grilli Eretini Monterotondo (RM), Ass.ne Piazza Pulita Civitavecchia (RM), Ass.ne Vivere in Salute-Canale Monterano (RM), Ass.ne Naz. Robin Hood Lazio, Casa dei Diritti sociali FOCUS Roma, Ass.ne Apertamente Oriolo Romano (VT), Comitato Rifiuti Zero Lago Bracciano(RM), Rete dei Cittadini di Aprilia (LT), Ass.ne Salviamo Bracciano (RM), Casa Internazionale delle Donna Roma, Forum Otherearth Roma, Ass. Giuristi Democratici Roma, Ass. cult. Il Calabrone Trevignano(RM), Ass. POSTRIBU’ Onlus Rieti, Cittadinanzattiva Rieti, Comitato Ladispoli Pulita, Coop. Soc. Limph@ Canale Monterano,
I Sindaci del Lazio Verso Rifiuti Zero: Il Sindaco di Ladispoli (RM), Il Sindaco di Cerveteri RM), Il Sindaco di Anguillara (RM), Il Sindaco di Bracciano (RM), Il Sindaco di Trevignano (RM), Il Sindaco di Oriolo Romano (VT), Il Sindaco di Corchiano (VT), Il Sindaco di Manziana (RM), Il Sindaco di Bassano (VT), Il Sindaco di Gallicano, Il Sindaco di Rignano Flaminio (RM), Il Sindaco di Capranica (VT)
Hanno sinora aderito alla manifestazione:
Il Comitato Malagrotta, il Coordinamento Romano acqua pubblica, Legambiente Lazio, la Rete Romana di Mutuo Soccorso, la Camera del Lavoro di Roma Nord, la Camera del Lavoro di Roma Sud, La Camera del Lavoro di Roma Ovest, la Camera del Lavoro di Civitavecchia, il Gruppo Cons. Reg. Lista Bonino-Pannella, ANPAS (Ass.ne Nazionale Pubbliche Assistenze), Rifiuti Zero Torino, Ass.ne Naz. Fare Verde Onlus – Lazio
PER ADESIONI UFFICIALI ED INFO: zerowastelazio@gmail.com
21 luglio 2011
"Il tempo", spunta la mano degli speculatori che vogliono affossare la differenziata
Qualcuno, che pensa solo ai propri interessi, potrebbe essere contento se il porta a porta fallisse a Civitavecchia.
Come certamente sapete lunedì scorso è iniziata la raccolta porta a porta nel quartiere di Aurelia.
L’assessore Roscioni ieri sera nella trasmissione di TRC ha confermato che fra qualche giorno partirà anche a Boccelle e Cappuccini.
Oggi passando davanti all’edicola leggo il manifestino-civetta del Tempo a grandi caratteri: “Il porta a porta non decolla”. Il Tempo evidentemente è dotato di preveggenza (tendente al malaugurio) perché già sa che la raccolta non va bene, sebbene sia appena iniziata. Una notizia, come si dice, falsa e tendenziosa, che non incoraggia certo a collaborare e ad attivarsi per muovere i primi passi nella giusta direzione.
Il giornalista autore dell’articolo richiamato, che non rispecchia in verità il giudizio così negativo della locandina, anche se il contenuto delle interviste riportate è in alcuni casi impreciso e distorto, afferma che il titolo del manifestino è dato dalla redazione di Roma.
Tutti abbiamo ribadito nelle dichiarazioni telefoniche oggetto dell’articolo che il porta a porta è l’unico modo per avviare una gestione corretta del ciclo dei rifiuti, perché non vogliamo né inceneritori né megadiscariche, perciò questa modalità di raccolta va estesa presto a tutta la città.
I cittadini lo sanno e collaborano alla riuscita dell’operazione.
Ci sono però interessi potenti ( vedi il signore dei rifiuti del Lazio Cerroni con la megadiscarica e l’inceneritore di Malagrotta o l’AMA con le clientele affaristico-politico-amministrative o ancora le infiltrazioni di ecomafie) che vogliono continuare a fare affari con i rifiuti lucrando sulle discariche e gli inceneritori. Come spiegare altrimenti il fatto che, mentre in molte città d’Italia grandi e piccole il porta a porta è una realtà da molti anni, a Roma e in molti comuni del Lazio stenta ad affermarsi e viene ostacolato in tutti i modi?
Qualcuno, che pensa solo ai propri interessi, potrebbe essere contento se il porta a porta fallisse a Civitavecchia.
Ass. Piazza pulita
Rifiuti di Roma, qualcuno sogna ancora l'incenerimento nelle centrali
Secondo voci informate, l'area di Testa di Cane, una cava esaurita di 23 ettari accanto all'abitato di Massimina nel Municipio Roma XVI, sarebbe destinata ad ospitare una discarica provvisoria dopo la chiusura (imminente) di Malagrotta.
Forse, pensiamo noi ingenui, nell'attesa di ottenere il permesso per incenerire nelle centrali di Civitavecchia, naturalmente dopo una nuova emergenza creata ad hoc.
25 giugno 2011
Manovre sottobanco per bruciare i rifiuti a Cerano
Comunicato da Brindisi 22/06
"Per l'ennesima volta siamo costretti ad esprimere tutta la nostra preoccupazione davanti a scelte che potrebbero compromettere irrimediabilmente il futuro di questa città e di questo territorio.
Ci riferiamo evidentemente alla delibera di Giunta n°217 del 1/6/2011 in tema di gestione dei rifiuti, con la quale si apre la procedura per l'affidamento della gestione per l'impianto di produzione di Cdr (combustibile da rifiuti).
Abbiamo il timore fondato che questa decisione vada a fare il paio con quanto già previsto nella bozza di convenzione tra enti locali ed enel circa la combustione di rifiuti nella centrale di Cerano e che quindi, vista la mancanza di direttive precise sulla destinazione nella delibera in questione, possa essere proprio Cerano il terminale ultimo dove chiudere il ciclo.
Ci chiediamo come sia possibile che una decisione così importante non sia passata dal vaglio del consiglio comunale che, è nostro dovere ricordare, in tema di questioni energetiche latita da svariati mesi.
Come “No al Carbone” ribadiamo la nostra ferma opposizione a questa scelta devastante dell'incenerimento dei rifiuti e sarà anche su questo che avvieremo nei prossimi giorni una imponente campagna di sensibilizzazione della popolazione anche alla luce delle ultime vicende che vedrebbero imbarazzanti e strumentali accostamenti tra queste delicate questioni e la salvezza della squadra di calcio della città.
MOVIMENTO NO AL CARBONE - BRINDISI
16 maggio 2011
Ricorso al Tar contro l'ipotesi "Malagrotta II" ad Allumiere
Da Bignotizie.it
"Continua la protesta del comitato cittadino "Nomegadiscarica di Allumiere" che insieme al Forum Ambientalista, ha annunciato di aver presentato il 29 aprile scorso un ricorso al Tar per chiedere l'annullamento del protocollo d'intesa, firmato dal Ministro Ignazio La Russa e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, e che vedrebbe la costruzione di una discarica e di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti, provenienti dalla capitale, con annesso gassificatore nel nostro territorio. Nel ricorso, gli avvocati, forniscono argomenti a favore della loro causa e fanno appello al rispetto delle norme comunitarie e dei vincoli a cui è sottoposta la zona. Vincoli, che come si precisa nel ricorso, erano a conoscenza dei contraenti visto che in un passo del protocollo si legge "l'immobile è inserito in un contesto paesaggistico caratterizzato da vincoli ambientali, essendo in parte inserito nella zona di Protezione Speciale di cui alla direttiva comunitaria "Uccelli". Le richieste del Forum non si fermano all'annullamento del protocollo, ma arrivano a chiedere una revisione del piano rifiuti promosso dalla Regione. "Nel novembre scorso – riporta il ricorso – la giunta regionale ha adottato un nuovo piano rifiuti che prevede una diversa organizzazione delle Ato. Ha creato un unico ATO che coincide con l'intero territorio regionale, diviso in cinque sub-Ato corrispondenti ai territori delle cinque province laziali, ognuno dei quali dovrà garantire l'autosufficienza, assorbendo il relativo ciclo dei rifiuti. In tale contesto normativo, il Comune di Roma e la Provincia vengono in sostanza ricondotte in un unico sub-Ato, mentre in precedenza la città di Roma costituiva di per se una struttura a parte, essendo tenuta a smaltire i suoi rifiuti necessariamente all'interno dei propri confini". Sull'argomento, comunque, ci sono già alcune novità che il comitato e il Forum presenteranno alla città giovedì alla Compagnia portuale.
13 maggio 2011
"Malagrotta II", si pensa al territorio di Fiumicino
Comunicato stampa dall'Ass. "Non bruciamoci il futuro"
"Nell'apprendere dell'ipotesi di una localizzazione della nuova discarica di Roma nel comprensorio di Castel Campanile - Fiumicino, ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a questa indicazione ed al Piano rifiuti adottato dalla giunta Polverini che, sulla stessa falsariga di quello precedente di Marrazzo, ricorre ancora una volta a discariche ed inceneritori.
Impianti oltretutto che ALEMANNO HA CHIESTO DI PIAZZARE FUORI DAL COMUNE DI ROMA, facendone pagare in termini di nocività ambientale e di salute pubblica il prezzo ai Comuni limitrofi.
Oggi sulla spinta di una situazione preemergenziale, DETERMINATA DALLA INCAPACITA' ED IMPOTENZA POLITICA, non si rispetta nè la legge italiana nè le direttive europee.
Infatti il nuovo decreto legislativo della ministra PDL Prestigiacomo n° 205/2010 (che recepisce la Direttiva 98720087CE) ribadisce in modo categorico la gerarchia di trattamento dei rifiuti in cui occorre fare PRIMA la riduzione/prevenzione, il riuso, la raccolta differenziata, il recupero ed il riciclo e SOLO POI lo smaltimento in discarica ed incenerimento.
Questo viene del tutto stravolto illeggittimamente da un Piano rifiuti adottato che se DESCRIVE solo teoricamente le fasi precedenti mentre DIMENSIONA di fatto gli impianto di smaltimento finali, arrivando a prevedere inceneritori per un milione di tonnellate/annue.
Si precisa che un milione di tonnellate/annue di C.D.R. (Combustibile Derivato da Rifiuti in pratica CARTA+PLASTICA selezionate in discarica) EQUIVALE A TRATTARE ALMENO L'85% DEI RIFIUTI URBANI PRODOTTI, IN BARBA A QUALSIASI OBIETTIVO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA CHE SUPERI IL RESIDUO 15% ( livello attuale e probabilmente futuro FUORI LEGGE in quanto dobbiamo arrivare al 65% di raccolta diff. entro il 31/12/2012).
NBF ha costituito insieme a molte associazioni-movimenti-comitati-partiti un tavolo operativo che ha già presentato in merito un esposto alla C.E. e stà preparando il ricorso al TAR sulla base di quanto previsto dal Piano rifiuti adottato dalla giunta Polverini.
Segnaliamo inoltre che a breve si discuterà nel Consiglio regionale Lazio della nostra PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SUI RIFIUTI, che ha registrato oltre 10.000 firme valide, e che ESCLUDE pregiudizialmente L'INCENERIMENTO come sistema di smaltimento.
Abbiamo infatti predisposto un PIANO RIFIUTI ALTERNATIVO basato sull' avvio GENERALIZZATO della RACCOLTA PORTA A PORTA e su IMPIANTI DI RICICLO E DI COMPOSTAGGIO, esistenti da anni e perfettamente testati AD IMPATTO ZERO e con costi pari ad UN DECIMO di quelli previsti.
Associazione Non Bruciamoci il Futuro (NBF)
19 aprile 2011
No a discarica per Roma, no a inceneritori e termovalorizzatori sul territorio: approvato documento all'unanimità
Da BigNotizie: "Sono bastate poco più di due ore di dibattito ai comuni per comprensorio per dire "no alla discarica della Fermesiana". Alle 20,45 infatti c'è stata, in un'aula Pucci gremita, la votazione unanime dei consigli comunali di Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella, Ladispoli, Tarquinia e Monte Romano (assenti le delegazioni di Montalto e Cerveteri) di un documento unitario.
Documento che era stato presentato in apertura dei lavori (dopo gli interventi dei sette sindaci presenti), dal comune di Allumiere e che prima della votazione è stato integrato con alcune precisazioni richiesta dal sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini, su proposta dal capogruppo del Pdl Dimitri Vitali. Nel documento si chiede l'annullamento del protocollo d'intesa tra La Russa ed Alemanno, la ridistribuzione degli ambito ottimali per i rifiuti, al posto del maga Ato disegnato dalla Regione, e si impegna la delegazione istituzionale dei sindaci a chiedere una audizione in commissione Ambiente della Regione Lazio oltra ad un incontro col la presidente Renata Polverini. Inoltre nelle integrazioni richiesta da Civitavecchia ed avallate da tutti i sindaci si dibadisce il no al cdr nella centrali di Tvs e Tvn o in altri siti sia a Santa Severa che nei comuni firmatari della mozione e il no ad ogni forma di termovalirizzazione. Il voto unanime è stato accolto con uno scrosciante applauso di cittadini e comitati.
13 aprile 2011
Polverini firma per autorizzare la Malagrotta-II ad Allumiere?
Riportiamo da TrcGiornale.it
"Allarme di Futuro e Libertà. Per il partito, che cita fonti vicine alla Regione Lazio, il presidente Polverini avrebbe firmato la delibera per la megadiscarica di Allumiere.
"Abbiamo avuto notizia - si legge nella nota diramata dal direttivo di Fli - che la Polverini alle 17,30 avrebbe firmato la delibera per la realizzazione della discarica di Roma alla Farnesiana. Dunque un nuovo colpo per la nostra città dopo la centrale a carbone, dopo il centro immigrati, ai quali lo vogliamo ribadire con forza la nostra più completa solidarietà e comprensione, oggi la Regione Lazio ha deciso la realizzazione della discarica a Civitavecchia. Purtroppo la storia si ripete se nel 1943 Civitavecchia fu l'agnello sacrificale per salvare Roma dai bombardamenti oggi lo diventa di nuovo per tutelare gli interessi capitolini e non. Ringraziamo dunque questa amministrazione regionale ma ancora di più ringraziamo chi avrebbe dovuto tutelarci e non lo ha fatto, perché si voglia o no questa città non ha un vero governo cittadino e sopratutto ringraziamo quelle forze politiche che non hanno saputo gestire il problema rifiuti a Roma".
31 marzo 2011
Per evitare una Malagrotta II ad Allumiere serve restare uniti
Da civonline.it
"Il consigliere provinciale di SeL preoccupato per il silenzio del Ministro La Russa, Moscherini pensa ad un consiglio comunale congiunto per il 18 aprile a Civitavecchia
Torna sul tema rifiuti il consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Gino De Paolis. Non vuole entrare nel merito delle critiche avanzate dal movimento politico Freedom e, in particolare, dalla coordinatrice Fabiana Attig, facendo intendere che qualcuno non ha letto bene i documenti prodotti in due anni dal partito e, in particolare, da lui stesso. Ma non ci sta a vedere vanificato proprio questo lavoro di ferma contrarietà all’ipotesi dei rifiuti sul territorio, in termini di discarica o di qualsiasi tipo di incenerimento. «Impossibile che una frase male interpretata - ha spiegato - possa cancellare la storia politica di due anni». E ha ricordato così le mozioni del 2009, del 2010 e l’ultima della scorsa settimana, con la Provincia di Roma che ha ribadito il proprio ‘‘no’’ a questo tipo di ipotesi. «Un’ipotesi che - ha aggiunto - più passa il tempo e più sembra essere tutt’altro che remota». Il silenzio di queste settimane, soprattutto da parte del ministro Ignazio La Russa e dei vertici militari, secondo De Paolis sembra essere più eloquente di qualsiasi altro discorso. «Entro il 28 febbraio scorso - ha ricordato il consigliere - il protocollo di intesa tra il Ministero della Difesa e il sindaco di Roma Gianni Alemanno sarebbe dovuto entrare nella sua fase operativa. Che fine ha fatto? Non lo sappiamo. Nessuno risponde. Nessuno ha chiarito questo importante aspetto. Su questo abbiamo chiesto accesso agli atti anche attraverso un cosnigliere comunale di Roma; ma non siamo riusciti ad avere ancora nulla. Eppure giungono voci preoccupanti che il protocollo stia andando avanti. Alemanno ha detto che entro aprile verrà individuato il sito per la discarica, che malagrotta sarà chiusa e che l’alternativa non sarà l’area dei Monti dell’Ortaccio: queste dichiarazioni ci fanno tremare e ci preoccupano». Da qui l’invito del consigliere Gino De Paolis alla mobilitazione del territorio. «Basta con le divisioni - ha aggiunto - e con le polemiche che non fanno altro che distogliere l’attenzione del problema: la politica locale deve mostrare unità e senso di responsabilità. In questo senso il comune di Civitavecchia sia capofila per un un’azione concreta e forte: venga chiesto un incontro con la Russa, venga disposto un documento di contrarietà. Ladispoli e Santa Marinella lo hanno già fatto, approvando una mozione in consiglio comunale. E Civitavecchia? I sindaci del comprensorio devono alzare la voce». Intanto sembra proprio che il sindaco Moscherini voglia convocare per la metà di aprile, forse per lunedì 18, un consiglio comunale congiunto all’aula Pucci.
DaGe
26 marzo 2011
Resta in agguato l'ipotesi cdr a Torrevaldaliga Nord
Da TrcGiornale.it
"Il consiglio provinciale ha detto no alla mega discarica della Farnesiana, ma ha anche lasciato una porta aperta all'utilizzo di cdr alla centrale di Torre Nord". Lo sostiene la coordinatrice di Freedom, Fabiana Attig, che cita il testo della mozione approvata a Palazzo Valentini dove si parla di "totale ed assoluta contrarietà all'utilizzo del territorio di Allumiere per stoccare il CDR in attesa del relativo eventuale utilizzo nella centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord".
La Attig si chiede quindi cosa ci sia di nascosto nella vicenda e chiede chiarimenti al consigliere provinciale di SEL, Gino De Paolis, al sindaco Moscherini e alla stessa Enel. "E' ora - aggiunge - che questo muro di omertà, di furbizie, di raggiri nei confronti della gente, venga abbattuto e che chi ci governa dica chiaramente come stanno le cose e si assuma le responsabilità politiche".