Da biGnotizie
Intervento congiunto da parte delle associazioni NaturalMente, Forum Ambientalista e Italia Nostra sul bosco Enel. In una lunga lettera i presidenti dei movimenti (rispettivamente Massimiliano Di Grado, Simona Ricotti e Roberta Galletta) ricordano al sindaco Moscherini l'obbligatorietà del provvedimento.
"Apprendiamo - affermano -con favore che, anche grazie alle pressioni esercitate dalle nostre Associazioni e da centinaia di firme di abitanti del comprensorio, oltre che dall'intervento della Procura della Repubblica, il Ministero ha finalmente approvato il progetto per la realizzazione del cosiddetto "Parco dei serbatoi" in ottemperanza a quanto prescritto nella Valutazione di Impatto Ambientale della Centrale.
Un progetto, al di là di fantasiose interpretazioni, previsto tra "gli interventi di ottimizzazione dell'inserimento (della centrale nds) nel territorio e nell'ambiente, nonché ... tesi a riequilibrare eventuali scompensi indotti sull'ambiente", da realizzarsi in area limitrofa la centrale in quanto proprio la VIA stabilisce che vi debba essere "la riprogettazione della fruizione delle aree limitrofe alla centrale (incluso l'accesso al mare) e delle modalità di accesso a queste da parte della popolazione, allo scopo di ridurre l'estraneità della centrale al territorio circostante" con "la creazione di un parco, in luogo del parco serbatoi, inserito del percorso ciclabile fra Civitavecchia e la pineta costiera La Frasca può effettivamente contribuire a migliorare la percezione dell'impianto, rendendolo meno estraneo alla città" e consistente in "un'area a parco caratterizzata dalla presenza di ampie radure intervallate da fitti insiemi boschivi, caratteristici del paesaggio costiero circostante", il tutto, al fine di mitigare gli effetti della centrale sulla componente ambientale. (cit. VIA 680/2003).
E puntuale il sindaco Moscherini esprime la sua ormai scontata contrarietà alla realizzazione di tale progetto.
Ribadiamo, per memoria del Sindaco, ma anche a chiarezza di quanti si sono espressi nel merito, che il bosco, essendo intervento compensativo prescritto nelle autorizzazione all'esercizio della centrale, è un obbligo di legge, e non provvedimento dipendente dal libero arbitrio di un semplice Sindaco, seppur pieno di sé come quello di Civitavecchia, nell'ambito di atti convenzionali; affermare ciò è, non solo fare falsa informazione, ma sintomo di quell'arroganza e di quella disonestà intellettuale che sempre più caratterizza la gestione della cosa pubblica a livello locale.
Viene spontaneo domandarsi come mai il Sindaco, che, in nome di un presunti benefici occupazionali, addita a partito del No quanti si oppongono ai progetti da lui proposti, tutti peraltro caratterizzati da gravi ripercussioni ambientali, sia poi in prima fila nell'opporsi ad un progetto la cui realizzazione comporterebbe, questo si, un respiro di sollievo alla disastrata situazione occupazionale cittadina, senza per questo danneggiare ulteriormente l'ambiente ed anzi migliorando la qualità di vita dei cittadini.
Patetiche, peraltro, le argomentazioni addotte a supporto di tale contrarietà quali la preoccupazione per dove i Civitavecchiesi porteranno i propri figli a passeggiare (ma di quello che respirano non glie ne è mai fregato nulla!) o la necessità di istituire un oasi, che il WWF esperto di tale materia ha già ben chiarito non realizzabile, in area già naturalmente caratterizzata come boschiva.
Nel suo arrogante esternare Moscherini si mostra per quello che veramente è: il rappresentante del vero partito del no, in quanto partito della "rinuncia": la rinuncia a tutelare la salute della popolazione e la qualità dell'ambiente dalla prepotenza di quanti considerano tali aspetti variabili dipendenti del proprio profitto aziendale; rinuncia a riconquistare alla città spazi verdi sottraendolo agli appetiti cementificatori di novelli colonizzatori; rinuncia a governare a tutela degli interessi collettivi favorendo invece quelli dei poteri forti.
Ma questo i cittadini lo sanno già: ne hanno testimonianza diretta nella devastazione del territorio e nel peggioramento della qualità della vita a cui quotidianamente abbiamo assistito negli ultimi anni".
16 febbraio 2012
Parco dei serbatoi e l'arroganza di Moscherini
7 febbraio 2012
I sindaci del carbone e la prevenzione contro il cancro
Da Per il Bene di Tarquinia "Giornata mondiale sul cancro... Maglia nera ai sindaci del carbone!"
"Il 4 Febbraio si celebra la giornata mondiale sul cancro, la dott.ssa Gentilini dell’ISDE, da sempre impegnata contro i danni provocati dagli inceneritori, ci invita ad una riflessione in una lettera che pubblichiamo di seguito insieme al testo di Ambiente e Tumori, dove si trova il contributo del dott. Paolo Franceschi, referente ISDE di Savona, da sempre impegnato contro l’utilizzo dell’uso del carbone nella centrale di Vado Ligure.
La riflessione è sulla Prevenzione Primaria, indicata come l’unica strada maestra della guerra contro il cancro, in un territorio come il nostro inquinato da più di 50 anni di servitù energetiche, dove il carico inquinante aumenta ogni giorno, lasciando nel cielo sopra Civitavecchia un segno indelebile, di grigio fumo e odor di morte.
Una buona occasione quindi per riflettere su una patologia che, secondo dati ufficiali, nel 2011 è stata diagnosticata in 360.000 italiani, ne affligge 2.243.953 ed ha causato 176.000 decessi (http://www.epicentro.iss.it/temi/tumori/aggiornamenti.asp).
Nei territori dove si brucia carbone, non ci sono dati per cui allarmarci, se non nelle pieghe di studi, che seppur validi, non se ne vuole tener conto, magari proprio per evitare ampliamenti di centrali a carbone come a Vado Ligure, riconversioni a Carbone come nel caso di Civitavecchia e Porto Tolle, ne tantomeno per valutare i danni conclamati all’agricoltura, indicata come no food a Brindisi dove c’è la centrale elettrica a carbone più inquinante d’Italia.
Eppure gli studi ci sono, a Civitavecchia l’incidenza di cancro è preoccupante, come un’epidemia eppure, nessuno interviene, nessuno si prende la responsabilità di verificare se davvero, un territorio come il nostro può ancora sopportare tale carico inquinante,
Dove si brucia carbone, non si controlla neanche l’aria che si respira, anzi spesso il controllato, fa il controllore, con buona pace dei sindaci che partecipano, come arbitri muti, a consorzi per la gestione di Osservatori fantasma.
Il cancro uccide eccome, città come Civitavecchia non hanno neanche un registro tumori, come a Tarquinia, che se pur avviato ci vorranno anni per avere dati ufficiali, di cui nessuno avrà di che fidarsi, visto come è andata la storia della prevenzione ai tumori fino ad oggi.
Il mondo ricorda la giornata contro il cancro, noi ricordiamo che non i nostri Sindaci che si impegnano per la riduzione dell’inquinamento, per una Prevenzione Primaria contro il cancro, anzi continuano ad incassare denaro dall’ inquinatore, contro ogni logica di tutela della salute!
Questa la lettera della D.ssa Patrizia Gentilini:
il 4 febbraio è una giornata speciale per noi forlivesi, è infatti il giorno in cui si festeggia la Madonna del Fuoco, nostra Patrona, ed anche il giorno in cui, a livello internazionale, si celebrerà quest’anno la “Giornatamondiale contro il cancro”. Una buona occasione quindi per riflettere su una patologia che, secondo dati ufficiali, nel 2011 è stata diagnosticata in 360.000 italiani, ne affligge 2.243.953 ed ha causato 176.000 decessi (http://www.epicentro.iss.it/temi/tumori/aggiornamenti.asp).
Alla diagnosi e alle terapie del cancro vengono destinate anche nel nostro paese ingenti risorse: è stato calcolato che nel 2009 il costo per la sola chemioterapia sia ammontato mediamente per ogni centro italiano a 2,2 milioni di euro, in aumento del 90% rispetto al 2004.( http://salute24.ilsole24ore.com/articles/6738-oncologia-in-italia-bene-lassistenza-ma-raddoppia-la-spesa). Anche per quest’anno, il 2012, si punta l’attenzione sui fattori di rischio individuali e sul potenziamento di nuove terapie, studiando ad esempio il microbioma, ovvero i miliardi di batteri che il nostro corpo ospita fin dalla nascita, nell’ipotesi che possa essere correlato allo sviluppo del cancro, specie del colon retto http://www.edott.it/Specialisti/SanitaQuotidiana/01-02-2012/Sabato-e-la-Giornata-mondiale-contro-il-cancro.aspx.
Ma siamo davvero convinti che tutto ciò sia utile? Stiamo davvero vincendo questa guerra o siamo ancora lontani dal traguardo?
Credo sia utile ricordare una lettera del 2005 – ma più che mai attuale – “Come vincere la guerra contro il cancro”, che abbiamo distribuito agli intervenuti alla presentazione del volume “Ambiente Tumori ” il 26 gennaio scorso a Forlì. Questa lettera è stata scritta da Samuel S. Epstein , Professore Emerito di Medicina Ambientale e del Lavoro presso l’Università dell’Illinois di Scuola di Sanità Pubblica e Presidente della Cancer Prevention Coalition ( http://www.world-wire.com/news/0510050001.html): in essa, facendo un paragone fra la guerra contro il cancro e la guerra in Iraq, l’ Autore constata che entrambe sono condotte “in modo sorprendentemente maldestro ed ingannevole”.
Di fatto i “generali che conducono la guerra al cancro richiedono miliardi di dollari – oltre ai 50 miliardi di dollari già spesi – al fine di sconfiggere il flagello del nemico. Ma, in modo crescente, esperti indipendenti stanno riferendo che le strategie di questi generali sono palesemente sbagliate e che costoro coscientemente travisano gli insuccessi al fine di fornire falsi, rosei scenari….. Ma dopo trent’anni di reclamizzate ed ingannevoli promesse di successi, la triste realtà è infine affiorata: stiamo infatti perdendo la guerra al cancro, in un modo che può essere soltanto descritto come una sconfitta. L’incidenza dei tumori – in particolare della mammella, dei testicoli, della tiroide, nonché i mielomi e i linfomi, in particolare nei bambini – che non possono essere messi in relazione con il fumo di sigaretta, hanno raggiunto proporzioni epidemiche………C’è una forte evidenza scientifica che questa moderna epidemia sia dovuta all’esposizione a cancerogeni industriali in tutti gli ambienti – aria, acqua, suolo, posti di lavoro e prodotti destinati al consumo, in particolare cibi, articoli da toeletta, cosmetici e prodotti per la casa – e persino in farmaci di uso comune. …..Trascurando la prevenzione – il principio basilare che la medicina ci ha insegnato nel corso dei secoli e la necessità di ogni scienza ancora una volta sottolineata nella guerra contro il cancro – i nostri generali del cancro hanno abbracciato la strategia del “controllo del danno”, simile al trattamento dei soldati feriti, invece di cercar di impedire l’avanzata del nemico. Il semplice fatto – più il cancro viene prevenuto e meno c’è da curare – continua a non essere presente nei piani di battaglia de! i genera li”.
Ed Epstein termina con queste parole che devono assolutamente farci riflettere:”Quasi tutti gli americani conoscono le pene causate dal cancro a parenti e amici. Il crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili”.
La necessità di una inversione di rotta nella guerra conto il cancro è ormai indicata con chiarezza anche nelle più prestigiose scientifiche quali Nature che, con una immagine del maggio 2009 più efficace di tante parole, ci dice che è giunto il momento di scalzare dalle radici la mostruosa pianta del cancro e non limitarci a potare qualche ramo in qua ed in là.
Questo il messaggio che abbiamo inteso ribadire anche nell’incontro del 26 gennaio con la presentazione del volume “Ambiente Tumori” e che ci auguriamo – magari con l’ “illuminazione ” della Patrona di Forlì e perchè no, anche con la “benedizione” del nostro San Pellegrino Laziosi, Protettore dei malati di tumore e lui stesso miracolosamente guarito da un tumore osseo – possa essere accolto, in modo chela Prevenzione Primariapossa diventare finalmente la strada maestra della guerra contro il cancro.
30 dicembre 2011
Civitavecchia 2012, la giunta Moscherini in "Apocalisse di cemento"
"Variante della variante 29". I civitavecchiesi nel 2012 dovranno vedersela con questa oscura formula che in realtà indica qualcosa di semplice da comprendere: cemento su Civitavecchia in quantità epocali. Gianni Moscherini non ha mai potuto far mistero del suo amore incontenibile per la "grigia materia" (NB: non la materia grigia), e visto che la sua politica preferita ruota attorno ai termini "appalti", "concessioni", "abusi", "mercanteggio" (tradotto: la Cosa pubblica come gestione di potere personale) il 2012 potrebbe essere un anno orgiastico per il Primo cittadino. Ce lo spiega bene il consigliere Manuedda (fonte)
"Segnalazioni all'Autorità di Vigilanza e alla Regione Lazio. Queste le azioni annunciate dal consigliere verde, Alessandro Manuedda, per contrastare l'attuazione dei provvedimenti urbanistici approvati nell'ultimo consiglio comunale. Circa 500 mila metri cubi di cemento, che si riverseranno nella zona a monte del Moretti-Della Marta con "San Gordiano due" e "San Gordiano tre", a San Liborio nei pressi del ponte dell'autostrada e nella zona compresa tra il Fosso di Fiumaretta e Terme di Traiano, dove insistono tra l'altro anche reperti archeologici.
Interventi che il sindaco Moscherini aveva definito epocali, l'indomani del consiglio, rivolgendo peraltro un plauso al lavoro dell'assessorato all'Urbanistica. "Di epocale in quanto accaduto – ha commentato al contrario Manuedda – c'è solo la dimensione dei provvedimenti approvati, la gran parte dei quali sono stati varati in violazione di legge, in particolare della direttiva europea che prevede la Valutazione ambientale strategia, oltre che in falsa applicazione di altre norme. Tra l'altro la formazione di questi provvedimenti, costruiti tutti negli uffici comunali, non ha consentito la partecipazione della cittadinanza, per cui credo che si possa parlare di tutto fuorché di un successo". L'esponente dei Verdi precisa poi che saranno letteralmente "aggredite" quattro aree: quella compresa tra il Fosso di Fiumaretta e Terme di Traiano, dove ci sono anche siti di interesse archeologico; l'area a monte del campo da rugby Moretti-Della Marta e la zona di San Liborio alto in prossimità del ponte dell'autostrada. Cosa si può fare? "Da parte nostra – ha aggiunto Manuedda – segnaleremo tutte le anomalie alla regione e alle autorità competenti, ma non abbiamo la possibilità di chiedere l'annullamento di questi atti". La speranza è che lo facciano le associazioni ambientaliste attive sul territorio. Ma, come detto, gli atti varati il 22 di dicembre sono solo una parte, circa la metà dei metri cubi previsti dalla cosiddetta variante alla variante 29. "L'altra metà – ha concluso Manuedda – essendosi il sindaco e la maggioranza, a quanto, pare ricompattati tra loro e con la propria coscienza, arriverà nel corso del consiglio comunale del 17 gennaio, con il voto sui programmi integrati, che riverserà un'altra colata di cemento sulla città".
26 novembre 2011
Quarto gruppo TVS, l'assalto della ghenga Moscherini-TirrenoPower
Si scrive Moscherini, si legge svendita della città per tornaconto politico.
Si scrive TirrenoPower, si legge Sorgenia.
Si scrive combustione di biomasse (dall'Australia!), si legge incenerimento dei rifiuti laziali.
Shakerate il tutto e otterrete un cocktail di veleno e bugie che la città è chiamata a bersi, secondo il primo cittadino e Tirreno Power.
Sulla vicenda intervengono Freedom (vedi l'articolo) e SeL (vedi l'articolo)
19 novembre 2011
Scandaloso Moscherini: si brucino i rifiuti di Roma a Civitavecchia
NB: col termine 'biomasse', specialmente nello slang politichese, si indicano in modo subdolo anche i rifiuti provenienti dai centri abitati.
Nuova sortita del sindaco Moscherini sul futuro del gruppo in dismissione di Torrevaldaliga Sud, rispetto alla quale è bene mantenersi vigili e pronti all'azione:
Auspico pertanto che il futuro energetico del nostro territorio sia proiettato verso lo sviluppo dell’energia a biomasse e mi auguro che durante il prossimo incontro, previsto il 21 novembre in merito al futuro del quarto gruppo di Torre Valdaliga Sud, venga avanzata una proposta in tale direzione, altrimenti saremo contrari ad ogni tipo di istallazione mista olio, gas, cdr, ribadendo l’indirizzo e il parere già espresso nel consiglio comunaleFonte
Per chi conosce il cinico Moscherini queste parole si leggono chiare come il cristallo, a nulla valgono le sue ripetute dichiarazioni di non essere favorevole ai rifiuti bruciati negli impianti di Civitavecchia. Sappiamo bene che si tratta solo di strategie per imbonire il popolino e alzare la posta nel mercanteggio.
Il tutto va collegato alla proposta-ricatto di TirrenoPower (azienda di proprietà di Sorgenia): "O biomasse o 60 posti di lavoro tagliati", leggi l'articolo su Centumcellae.it.
Ma quale sprovveduto può credere che un gruppo intero di TVS possa essere alimentato con scarti di lavorazione del legno provenienti nientepopodimeno che -DALL'AUSTRALIA!
Evidentemente per mandare avanti l'impianto si integrerebbe il tutto con rifiuti provenienti dalla Capitale, in piena emergenza per la chiusura di Malagrotta e l'incapacità di attuare piani sostenibili di gestione dei materiali post-consumo.
Infine, se fosse il caso di ricordarlo, questo territorio va BONIFICATO, nessun tipo di nuovo inquinamento può essere aggiunto alle tante fonti che già gravano col loro velenoso apporto sulla nostra salute e futuro.
Aggiungiamo una lettura consigliata: "La combustione di biomasse è cancerogena", del dott. G. Ghirga (ISDE)
9 novembre 2011
Civitavecchia, le centraline segnalate da Forum Ambientalista vengono spostate
"Due delle tre centraline per il rilevamento della qualità dell'aria in città, verranno spostate. Il comune ha deciso il suo spostamento dal luglio scorso, su richiesta dell'Arpa, in quanto secondo l'ente per la protezione ambientale non garantivano una corretta fornitura dei dati. La decisione emerge dall'indagine della procura, avviata nell'ottobre scorso dopo un esposto presentato dal Forum Ambientalista, che per primo aveva evidenziato il problema.
Le due centraline su cui il Pincio ha già dato il suo parere favorevole, sono quelle di villa Albani, che verrà spostata a via Morandi, e quella di via Isonzo, che invece verrà collocata a via Molinari. Non per quella sul ponte delle Quattro Porte, per la quale era stato chiesto lo spostamento a via Roma. La motivazione del diniego è dovuta ad un progetto di riqualificazione dell'arredo urbano della zona di via Roma, che sarebbe incompatibile con la presenza della centralina. Su questo punto però Arpa Lazio e palazzo del Pincio starebbero già studiando una soluzione. Il dirigente dell'urbanistica Massimo Piacentini ha infatti inviato una richiesta di parere all'Arpa Lazio, su dove collocare la cabina in alternativa a via Roma."
8 novembre 2011
Civitavecchia, Verdi e SeL chiamano alla mobilitazione su TVS
Da TrcGiornale.it
"Un invito ai suoi colleghi consiglieri alle dimissioni, almeno in sedici, per sfiduciare il sindaco Moscherini e impedirgli di recarsi il prossimo 21 novembre al Ministero dell'Ambiente ed esprimere un parere che possa rimettere in discussione la dismissione del quarto gruppo della centrale di Torre Valdaliga Sud. L'esortazione giunge dal consigliere verde Alessandro Manuedda, in merito alla nota questione relativa al futuro della quarta sezione della centrale termoelettrica, gestita dalla società Tirreno Power.
Un futuro già scritto mesi fa quando, come ricorda Manuedda in una nota indirizzata agli organi di informazione, un voto del consiglio comunale impegnò il sindaco Moscherini a manifestare presso il Ministero dell'Ambiente parere contrario al mantenimento in esercizio del quarto gruppo, chiedendone la dismissione. Era l'8 aprile del 2010 e di lì a qualche mese, precisamente l'8 settembre dello stesso anno, ricorda sempre il consigliere verde, Moscherini depositava le sue prescrizioni per la dismissione, sancita il 5 aprile del 2011, con il decreto 140 che obbligava Tirreno Power a presentare entro sei mesi progetto per lo smantellamento definitivo. Quel termine scade il 10 novembre, ma "il quarto gruppo – dice ancora Manuedda – non esiste già più sulla carta". Del resto appare difficile, anche sul piano strettamente amministrativo, pensare di poter tornare indietro da una simile decisione. Come noto il primo cittadino conta di riaprire la discussione alla prossima seduta della consulta sull'occupazione, convocata per il 18 novembre.
Ma Manuedda avverte: "Qualora il signor Moscherini, nascondendosi dietro la sua improbabile consulta, decidesse di arrogarsi il diritto di resuscitare un gruppo termoelettrico di quasi quarant'anni fa, lo farebbe ignorando la volontà del consiglio, per una scelta che, tra l'altro, tutti sanno essere l'anticamera della riconversione a carbone e rifiuti del quarto gruppo". E dello stesso tenore è anche l'intervento di Sinistra, Ecologia e Libertà, che in una nota afferma che "non serve che il sindaco si rechi al Ministero il 21 novembre, perché basta che recapiti una lettera con su scritto che il quarto gruppo deve essere dismesso". Sel annuncia che vigilerà affinché non si consenta quello che definisce "l'ennesimo sopruso ai danni del popolo di Civitavecchia". Intanto, resta da vedere che posizioni assumeranno anche le forze di maggioranza rispetto alle intenzioni del sindaco.
Vedi UnoNotizie per l'intervento integrale di Manuedda
4 novembre 2011
Taglio non autorizzato di alberi alla Frasca, prosegue l'indagine
Da biGnotizie.it
"Si fa più pesante la posizione di uno dei tre indagati nell'indagine sul taglio dei pini alla Frasca. Il titolare della ditta che ha stilato il progetto per l'abbattimento degli alberi è accusato anche di falso. La procura ha ipotizzato il rato in quanto nel progetto presentato all'Arsial, la società avrebbe indicato albero per albero quelli che sarebbero stati oggetto di taglio.
Inoltre in quel documento avrebbe affermato che i pini sarebbero stati segnati con una striscia di vernice, così da indicare con precisione quelli da abbattere. In realtà le cose non sono andate così, ma le piante tagliate sono state molte di più rispetto a quelle indicate nel progetto. Quel documento però, è stato redatto a Roma, per cui il reato sarebbe stato commesso nella capitale. Questo il motivo per cui il fascicolo ora è stato trasferito alla procura della capitale. L'indagine è comunque avviata alla conclusione, per cui è probabile che la procura di Roma dovrà solo limitarsi a formalizzare la chiusura dell'inchiesta con la richiesta di rinvio a giudizio o quella di archiviazione."
Smantellamento per Torrevaldaliga Sud, amnesia di Moscherini
Intervento di S. Ricotti del Forum Ambientalista:
"L'Autorizzazione Integrata Ambientale per la centrale di Torrevaldaliga Sud, rilasciata il 5 aprile 2011 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'11.05.2011, prescrive che, entro sei mesi dalla pubblicazione della stessa, ovvero entro il 10 novembre., la Tirreno Power debba presentare "il piano di smantellamento della sezione TV4 e di sgombero della relativa area, comprensivo del crono programma dei lavori". Avverso tale provvedimento, emesso sulla base delle prescrizioni presentate dal Comune di Civitavecchia ai fini di tutelare la già martoriata salute della popolazione, - si legge nella nota - Tirreno Power si sta opponendo; fatto che rientra nella normale prassi dell'agire di una società il cui unico fine consiste – è bene averlo chiaro - nel perseguire l'incremento dei propri profitti aziendali. Ciò che, invece, non rientra nella norma è che il Sindaco Moscherini, dopo aver fornito il proprio parere, supportato da tanto di delibera del Consiglio Comunale, con il quale fu chiesto lo smantellamento dell'obsoleto IV gruppo al fine di non aggravare la già "sofferente situazione sanitaria della popolazione", sia ritornato sull'argomento affermando, nel presentare la neonata Consulta dello sviluppo, che "Infine si dovrà decidere insieme il futuro del quarto gruppo di Tirreno Power per essere in grado di fornire un parere del territorio" e che a tal fine si recherà il 21 novembre al Ministero dell'Ambiente. Sfugge forse al Primo Cittadino che il territorio ha già fornito il proprio parere e che il decreto AIA del 5.4.2011 che autorizza l'esercizio di TVS, prescrivendo, nel contempo, la dismissione del IV gruppo, è atto definitivo; solo una malaugurata inversione di tendenza del Sindaco di Civitavecchia, in sede di riesame dello stesso, di cui ad oggi non ci risulta depositata domanda, potrebbe modificarne gli esiti. Il ricatto occupazionale posto in essere da Tirreno Power, che afferma che qualora fosse costretta ad attuare tale dismissione, questa avrebbe "immediate ricadute occupazionali sui 62 lavoratori che attualmente sono impiegati in TV4" è azione non accettabile in un territorio sottoposto da decenni ad una cosi pesante ed invasiva servitù energetica; ricatto che potrebbe trovare accoglimento solo in una classe politica debole, miope ed incapace. Pertanto risulterebbe veramente inaccettabile, e speriamo di essere smentiti, che il Sindaco Moscherini, come farebbero presupporre le sue parole, soggiacendo a tale ricatto, decida di tornare sui suoi passi e, abdicando al proprio ruolo di garante della salute pubblica, modifichi il proprio parere. Se veramente vi è interesse per la tutela e l'incremento dell'occupazione, si avvii, invece, una trattativa con Tirreno Power per una gestione degli appalti di manutenzione della centrale e di quelli per la dismissione di TV4, che produca reali ricadute sull'imprenditoria locale; cosa fino ad oggi non avvenuta".
30 ottobre 2011
Civitavecchia, l'amministrazione Moscherini fa ostruzionismo sul monitoraggio ambientale
Da BiGnotizie.it del 29/10/2011
"Il Forum Ambientalista aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone indetta per oggi. "Ai molteplici aspetti che negli anni scorsi ci hanno indotto a contrastare l'utilizzo del carbone quale combustibile - spiegano -, quali l'emissione di quantità enormi di anidride carbonica e di inquinanti estremamente nocivi prodotti dalla sua combustione, le nefaste conseguenze sulla salute della popolazione, l'influenza negativa sulle economie agricole ed ittiche, si aggiunge ora anche la totale mancanza di controlli sulla qualità dell'aria del territorio".
"Mancanza che è bene sottolineare - continuano - , non costituisce solo inottemperanza ad un atto amministrativo quale la Valutazione d'impatto ambientale, ma anche, ed essenzialmente, assenza di tutela della salute della popolazione.
Proprio per questo la Procura della Repubblica ha, a suo tempo, avviato un'indagine e chiesto, al fine di sanare tale anomalia, che almeno altre tre centraline fossero cedute dal Comune di Civitavecchia all'ARPA Lazio per far si che fosse finalmente avviato un monitoraggio che producesse un quadro più completo ed ufficiale della situazione della qualità dell'aria nel comprensorio.
Tale cessione, però, non è mai stata perfezionata in quanto il Comune di Civitavecchia ha opposto vari ostacoli burocratici soprattutto in merito al riposizionamento delle centraline.
Ritenendo estremamente importante per la salute della popolazione nonché per la stessa ottemperanza delle prescrizioni di cui al Decreto MAP n. 55/02/2003, l'avvio, in tempi brevi, di detti rilevamenti ad opera di ARPA, lo scorso 6 ottobre abbiamo inoltrato specifica segnalazione alla Procura chiedendole un suo ulteriore intervento.
E' comunque avvilente dover constatare la necessità di ricorrere, ancora una volta alle vie giudiziarie, per vedere tutelata, almeno in parte, la salute dei cittadini e la qualità dell'aria.
Un'ulteriore dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, di come il carbone oltre ad inquinare l'ambiente, inquini ancor prima le coscienze.
E di una cosa siamo certi: senza quest'ultima forma di inquinamento, concretizzata soprattutto, ma non solo, tramite le compensazioni economiche ai Comuni, la riconversione a carbone non sarebbe mai stata possibile".
29 settembre 2011
Banchine elettrificate per il porto di Civitavecchia, "siamo ancora all'anno zero"
Il PRC chiede chiarezza sul futuro del porto, fonte
"La positiva nascita del Comitato "Nessun dorma" testimonia la crescente presa di coscienza circa l'annoso problema dell'inquinamento atmosferico da navi - lo dice in una nota stampa la segretaria di Prc Valentina Di Gennaro - Un tema di grande rilevanza per la città, che a distanza di anni dalle prime denunce degli abitanti di Lungoporto Gramsci e grazie all'iniziativa di singole forze politiche come Ambiente e Lavoro, oltre che al recente impegno della magistratura, è giustamente diventato motivo di preoccupazione per gran parte dei civitavecchiesi.
Tuttavia, proprio ora che le proteste hanno smosso l'interessata inerzia dell'Autorità Portuale e del Comune di Civitavecchia, crediamo occorra avere molta cura nel definire gli obiettivi da perseguire. Su questo piano, le soluzioni prefigurate dal Sindaco e poi dallo stesso Presidente Monti, al quale, diversamente dal primo, va dato quantomeno atto di non considerare la elettrificazione delle banchine una pura "fantasia", destano più di una perplessità. Riguardo proprio la questione della elettrificazione dello scalo, ad esempio, possiamo comprendere le
difficoltà esistenti per la futura Darsena Traghetti – che riteniamo comunque superabili - ma non possiamo accettare che dalle prime prescrizioni VIA del 1997 l'attuale porto sia ancora all'anno zero. L'autorità Portuale deve ottemperare agli obblighi di legge, così come più volte richiesto dal Ministero dell'Ambiente, e in tal senso non ci aspettiamo altro che atti concreti per dotare lo scalo cittadino di una rete elettrica per l'alimentazione dei motori ausiliari delle navi. Del resto questo è ciò che propone la stessa Unione Europea. La presenza di Enel sotto questo profilo può sicuramente aiutare, e se qualcuno la smettesse di presentarsi all'azienda elettrica col cappello in mano e soprattutto di lisciare il pelo agli armatori, forse potremmo fare un bel passo in avanti.
Detto questo, siamo convinti che la battaglia contro questo tipo di inquinamento, a differenza che per le emissioni diffuse come quelle da traffico veicolare, vada combattuta soprattutto sul piano dei controlli alla fonte. Per questo condividiamo la proposta del consigliere Manuedda, affinché la Regione Lazio inserisca nel Piano di Risanamento della Qualità dell'Aria limiti per le emissioni al camino delle navi, e per questo riteniamo secondario e in parte fuorviante parlare di differenziazione delle tariffe, di modelli di emissione, di accorgimenti nelle manovre o di ruolo attivo dell'Osservatorio ambientale. E, per estremizzare, perfino di una centralina Arpa da sistemare in porto: chiaro che averla è meglio del contrario, soprattutto per sapere cosa respirano i lavoratori portuali, ma se la rete cittadina di qualità dell'aria non ha mai prodotto alcunché, neanche quando il territorio comunale era gravato da ben 11 gruppi di produzione termoelettrica, crediamo sia poco produttivo concentrare le energie su questo terreno di confronto.
In poche parole, occorre evitare che la protesta dei cittadini, ascoltata solo per mera opportunità, venga orientata su soluzioni minori e quindi ingabbiata in una perdente logica delle compatibilità. Faremo il possibile perché ciò non accada. Le ragioni dello sviluppo, a cui siamo tutt'altro che insensibili, devono essere contemperate a quelle della salute e dell'ambiente, pena la rottura del patto stretto tra i grandi attori economici presenti sul territorio e la comunità che li ospita. Vale per l'Enel e deve valere per il porto. A questo in fondo servono le prescrizioni VIA, a preservare un patto che le istituzioni hanno il dovere di garantire, i cittadini il diritto di rivendicare e le aziende l'obbligo di attuare. Nient'altro".
29 agosto 2011
Manuedda: "E' intollerabile minimizzare sulla pericolosità dell'incendio a TVN"
Intervento del Consigliere A. Manuedda (Verdi Civitavecchia)
"ll tentativo di minimizzare la pericolosità dell’incendio sprigionatosi dal trasformatore della centrale di Torrevaldaliga Nord è intollerabile. A leggere le dichiarazioni di fonte Enel e di qualche esponente politico tranquillizzato, sembrerebbe che venerdì abbiamo semplicemente assistito all’ennesimo spettacolo elargito dall’Enel a Civitavecchia. Anche meglio dei soliti concerti e film di quinta visione, stavolta abbiamo avuto fiamme scenografiche e fumo innocuo da respirare, mancava solo Benigni che leggesse Dante!
Il direttore dell’impianto, ing. Molina, e l’Enel non devono rassicurare la popolazione. Il loro compito è quello di evitare che accadano incidenti simili, perché, specie in una centrale appena costruita, l’incendio di un trasformatore non si deve verificare (se non in caso di calamità naturali, attacchi militari, terroristici o extraterrestri).
Uno studio del 2004 del CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano), quindi non un’associazione ambientalista ma una SpA ancora oggi partecipata al 40% dall’Enel, evidenziava come sia possibile ridurre il rischio di incendi sostituendo l’olio minerale nei trasformatori con refrigeranti a base di esteri, sintetici o, meglio ancora, naturali, resistenti al fuoco. Certo costava (e, probabilmente, costa) un po’ di più ma, secondo il CESI, sarebbero più elevati, in caso di incidente (come ad esempio quello di ieri), i costi relativi ai danni all’ambiente circostante, alla produzione, ai macchinari e (detto a Civitavecchia sembra surreale) i costi derivanti dal danno d’immagine per l’azienda.
Solo il caso, o, meglio, il vento, ha impedito che il personale della centrale e la città fossero direttamente investiti dalla nube nera, tossica per sua stessa natura, che, peraltro, ha trasportato il suo carico di veleni in giro per l’Alto Lazio, con effetti sull’ambiente e sulla salute forse attenuati dalla dispersione su un ampio raggio, ma senz’altro presenti.
È necessario sapere che tipo di olio e quali materiali siano bruciati per avere una reale stima di quali inquinanti e in quali quantità si siano dispersi nell’ambiente e per capire (al di là del fatto che, come al solito, le centraline non hanno rilevato superamenti dei limiti di legge) quale sia stato l’impatto dell’incendio e, magari, quale sarebbe stato se il vento avesse sospinto direttamente la nube verso il centro abitato.
Aspettiamo queste risposte dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA), ma sia chiaro che, qualunque sia l’esito delle indagini, qualcuno di noi ha respirato il prodotto di quella combustione incontrollata, qualcun altro lo assumerà attraverso il cibo e l’acqua. Forse nessuno morirà per effetto diretto di quelle esalazioni e di quelle polveri, ma si sarà aggiunto, una mattina d’agosto, un altro elemento a quel plotone d’esecuzione che a Civitavecchia e nel comprensorio è composto dalle migliaia di tonnellate all’anno di sostanze inquinanti riversate nell’aria dalle centrali, dal porto e dal traffico veicolare.
Inutile dire che, soprattutto in una situazione del genere, i dati registrati dalle varie centraline fisse di rilevamento della qualità dell’aria non rassicurano nessuno, se non ovviamente chi non vede l’ora di farsi rassicurare. Per inciso, sia la centralina Arpa (unica valida ai fini di legge) del Parco della Resistenza, sia quelle di S. Agostino e Allumiere gestite dal Consorzio dei Comuni che esiste grazie al milione di euro annualmente versato dall’Enel, hanno rilevato, nella giornata dell’incendio, il superamento della cosiddetta “soglia di informazione” per l’ozono. Non mi risulta che la popolazione sia stata informata, come, al contrario, la legge prevede.
In tema di prevenzione, sarebbe doveroso che l’Enel si disponesse quanto prima a utilizzare le migliori tecniche disponibili, come, nel caso dei trasformatori, i refrigeranti resistenti al fuoco e, soprattutto, è necessario che si faccia rapidamente piena luce, anche in relazione a quanto reso noto dal sindacato USB, sul rispetto nella centrale di TVN della normativa in materia di prevenzione degli incendi
Se poi l’Enel volesse finalmente programmare lo smantellamento di quella centrale offensiva per il territorio e per il XXI secolo e, magari, la realizzazione in zona industriale di un impianto per la produzione di pannelli fotovoltaici come ha appena fatto a Catania (meglio sarebbe se interamente alimentato da fonti rinnovabili come la Solar Fabrik di Friburgo), farebbe principalmente qualcosa nel proprio interesse, perché per quanto riguarda Civitavecchia sarebbe niente di più che un atto dovuto.
Quattrocento milioni di euro il costo dell’impianto realizzato a Catania, suddiviso tra Enel, Sharp, STM e fondi pubblici. Un quarto di quella cifra, un centinaio di milioni, i soldi iniettati dall’Enel, dal 2004 ad oggi, nelle casse del Comune di Civitavecchia e di quelli limitrofi per farci subire in tranquillità la riconversione a carbone di TVN. Cinquanta di quei milioni spesi dal sig. Moscherini per pagare la spesa corrente del Comune (stipendi, affitti, bollette, beni di consumo, ecc.).
Mi sembra evidente che se vogliamo tornare a respirare e a lavorare è altrettanto necessario smantellare, oltre alla centrale, una classe politica tranquillizzata, tranquillizzante e nociva, che da troppo tempo si nutre dell’inquinamento del pensiero e delle coscienze.
27 agosto 2011
TVN: un falso incendio e il vero scopo della nube nera. Va tutto bene!
Permetteteci questa piccola parodìa.
Cittadini e cittadine di Civitavecchia,
quello che è successo ieri doveva essere una dimostrazione di quanto siano efficienti i mezzi di pronto intervento che il reparto sicurezza dell'Azienda è in grado di mettere in campo nel momento dell'incidente. Quella di ieri è stata una semplice esercitazione. Non avevamo allertato preventivamente la cittadinanza per verificarne, con il nostro staff di super pisicologi, i comportamenti che avrebbe avuto. Se si eccetua una piccola frangia di estremisti e allarmisti, con cui presto faremo i conti, la popolazione tutta si è comportata in maniera encomiabile. La maggior parte ha continuato a svolgere tranquillamente le normali attività quotidiane. Ci è stato solo segnalato che qualche cittadino, apprensivo e malfidato, nel pomeriggio invece di andare a mare a S.Agostino è andato a S.Marinella.
La centrale è stata costruita rispettando il protocollo rigidissimo che regola la costruzione delle centrali ultima generazione, cosidette a carbone pulito, che è sinonimo di efficienza allo stato puro, quindi mai e poi mai sarebbe potutto accadere un incidente del genere. Tanto eravamo sicuri del fatto nostro, che dell'esercitazione non avevamo avvisato neppure l'"Osservatorio" (quello che viene finanziato con i soldi nostri, dell'Azienda). Questo per testare il grado di affidabilità e attacamento all'azienda che avrebbero avuto i suoi componenti: un comportamento ineccepibile. Al momento le uniche dichiarazioni sono improntate al buon senso e completa fiducia nell'Azienda. Come si dice da noi, non sputano nel piatto dove mangiano. E che so scemi. Praticamente i dati ufficiali dell'Osservatorio non rilevano variazioni ambientali di rilievo, quindi è tutto nella norma.
Dell'esercitazione neanche l'Amministrazione comunale avevamo avvisato. Anche per loro valgono le stesse considerazioni fatte per l'Osservatorio. Al momento non si registrano interventi e prese di posizione particolari. Vorremmo vedere! Con quello che investiamo in finanziamenti, si mettessero pure a parlar male. A fine esercitazione è stato notato il sindaco dalle parti della centrale. Ma da come era vestito, bermuda, ciappolette camicia hawaiana con il collo alto e sbottonata davanti, asciugamano sul collo, fà pensare che fosse lì di passaggio, e andava pure di fretta. Quando ha saputo che era una esercitazione, si è un pò ombrato, per la perdita di tempo e si è incavolato con l'azienda dicendo "almeno il cartello di scherzi a parte lo potevano mette ". C'era pure il suo fido scudiero, che aveva una tavola da surf sottobraccio: ha fatto gli elogi al sistema di sicurezza, per la rapidità dell'intervento, e ha detto che segnalerà il tutto al Ministro delle Attività produttive, con cui lui sta in continuo contatto.Sembra che abbia un filo diretto, si sentono tutti i giorni.
Insomma, bravi, bravi cittadini. Tutto è bene quel che finisce bene. L'esercitazione si è svolta nel migliore dei modi. Da quanto era stata organizzata bene sembrava vera. E allora dopo il dovere, il piacere. Vi siete meritati il meraviglioso film, che stiamo per proiettare nella meravigliosa marina: "La grande truffa del secolo". Domani provvederemo con una distribuzione straordinaria di caramelle al carbone pulito, che una al giorno toglie il medico da torno, pe sempre.
14 agosto 2011
Sul Bosco TVN, continua il gioco sporco del sindaco Moscherini
Fonte
Forum Ambientalista e Comitato NaturalMente sulla questione del cosiddetto "Bosco Enel" (Torrevaldaliga Nord) Eh già: a Civitavecchia si chiama tutto "enel"
"Evidentemente il Sindaco Moscherini pensa che Civitavecchia, in quanto da lui governata, sia territorio non soggetto alle norme e alle leggi vigenti nello stato italiano. E se questa non è certo una novità, e dimostrazione ne sono i tanti abusi ed illegittimità che hanno, come non mai, caratterizzato la legislatura da lui presieduta, (Marina docet), lascia comunque perplessi la tracotanza con cui, pur di perseguire i propri scopi, il Primo Cittadino si senta autorizzato, in barba a quanto espresso da istituzioni sovraordinate, magistratura e finanche dalle migliaia di cittadini che hanno sottoscritto un apposita petizione, ad opporsi ad opere che non solo costituiscono obblighi di legge, ma che sono patrimonio dell’intera comunità e costituiscono una reale, anche se minima ed insufficiente, compensazione di quanto in termini di qualità della vita e dell’ambiente, la riconversione a carbone di Torrevaldaliga Nord ha tolto ai cittadini del comprensorio.
Non meritano risposta, poi, i suoi alcoliti della III circoscrizione, gli stessi che volevano realizzare la strage di eucaliptus in via delle Sterlizie, che avrebbero maggiormente il favore degli abitanti di San Gordiano se, invece di impegnarsi a sostenere le posizioni del Primo Cittadino, si spendessero con eguale passione per segnalare le innumerevoli perdite d’acqua che poi causano le voragini di cui vi è testimonianza recente, le condizioni del manto stradale specie in prossimità delle tanto volute rotatorie di Via delle Sterlizie, e più in generale, le condizioni in cui versa l’intero quartiere.
Vogliamo peraltro sottolineare, ancora una volta, che nella Valutazione d’impatto ambientale è chiaramente specificato che la realizzazione del cosiddetto parco dei serbatoi è prevista in quella specifica area in quanto contribuisce “Dal punto di vista del consumo di suolo” ad “un miglioramento in quanto l’area occupata dalla centrale diminuirà, a fronte dello smantellamento di gran parte del parco serbatoi, di circa 119000 m2” e la sua creazione “in luogo del parco serbatoi, inserito del percorso ciclabile fra Civitavecchia e la pineta costiera La Frasca può effettivamente contribuire a migliorare la percezione dell’impianto…”.
Né può valere il discorso che l’area risulta compromessa in quanto, sempre nella Via, si prevede che ilavori per la realizzazione del parco “saranno tuttavia conseguiti solo una volta …. bonificata l’area del parco serbatoi” e che le “quantità di terreno … provenienti dall’area dei bacini serbatoi e contenenti tracce di olio combustibile, saranno inviate a discarica come rifiuto” Spiace peraltro far presente al primo cittadino che non vi è alcuna necessità che lui firmi alcunaautorizzazione in quanto essendo la realizzazione del parco prescrizione di cui all’autorizzazione unica MAP 55/02/2003, rilasciata sulla base del D.L. 7 febbraio 2002, n. 7, meglio conosciuto come decreto sblocca centrali, su cui, nostro malgrado, il Comune ha già rilasciato a suo tempo parere positivo, ogni opera ad esso connessa, comprese le prescrizioni, si considerano con la medesima già autorizzate. La smetta, quindi, il Primo Cittadino di cimentarsi con proposte pseudo ambientaliste che non gli si confanno, come d’altronde l’indegna proposta di privatizzare i parchi cittadini dimostra, ed abbia il coraggio di dire la verità, ovvero che l’intero territorio, area del bosco Enel e Frasca compresa, vanno sacrificate alla realizzazione della devastante Piattaforma Italia con annesso Terminal China di cui nessuno sente il bisogno se non le multinazionali asiatiche e alcune società private il cui interesse certo non coincide con quello della comunità cittadina".
19 luglio 2011
Il boschetto a Torrevaldaliga si farà?
Sui media locali la notizia: secondo indiscrezioni, enel pare intenzionata a rispettare la prescrizione che impone la realizzazione di un bosco di 40 ettari a ridosso della centrale di Torrevaldaliga Nord, come previsto dal relativo decreto autorizzativo. Tale decisione -a lungo attesa dai cittadini e imposta dalla legge- si porrebbe in contrasto coi piani del sindaco Moscherini di trasformare quell'area in una gigantesca distesa di cemento e zone franche per i traffici mercantili, piano già conosciuto anche come "Terminal Cina" e attorno a cui si raccolgono gli appetiti di costruttori, speculatori e malaffare.
Vedi Civonline.it
4 luglio 2011
Civitavecchia in Festival 2011
Civitavecchia in Festival anche quest'anno, e come sempre lo paghiamo assai caro.
Come spieghiamo qui
Panem et circenses, si diceva già nell’antica Roma.
Nelle città che ospitano impianti energetici e industriali fortemente inquinanti, spesso troviamo cartelloni estivi finanziati dagli inquinatori del posto, in modo tutt’altro che disinteressato. E' frequente che stelle del pop nazionale siano chiamate a esibirsi in concerti addirittura all'interno di centrali termoelettriche, e non per l’assenza di spazi più consoni a una manifestazione artistica; lo scopo è agire in modo subdolo sulle fasce più deboli della popolazione (tra cui i più giovani), con l'intento di mostrare la grande bontà dell’azienda che “regala” l’evento.
Si cerca così di addolcire la percezione pubblica riguardo simili ecomostri, per farne da luoghi “dannosi e pericolosi” a “carichi di positività".
30 giugno 2011
Moscherini allo scoperto, disboscata la Frasca per far posto al Terminal Cina
Da BigNotizie
"Offensive per l'intelligenza dei cittadini. Non sono definibili altrimenti le recenti affermazioni del sindaco Moscherini in relazione alla compatibilità tra la realizzazione del terminal China/Asia e la necessità di mantenere e riqualificare la costa e la pineta della Frasca – scrivono in una nota stampa congiunta Roberta Galletta (presidente sezione locale di Italia Nostra) e Simona Ricotti (responsabile della sezione civitavecchiese del Forum ambientalista) - Probabilmente convinto che tutti i cittadini corrispondano agli stessi requisiti di narcotizzazione ed acquiescenza di quanti lo circondano, il Primo cittadino continua a propinare falsità che i cittadini oramai hanno ben capito essere tali.
Fatto testimoniato chiaramente dalle centinaia di cittadini che hanno partecipato alla manifestazione del 10 giugno scorso contro lo scellerato abbattimento di quasi 2000 pini alla Frasca, e che, chiunque non sia in malafede, ha letto come correlato, anche se indirettamente, con i progetti di cementificazione dell'intera area.
Vogliamo ancora una volta ricordare che secondo il progetto di massima circolante dal 2006 la realizzazione del Terminal Asia prevede una cassa di colmata di 3.000.000 di m3 che darebbe vita ad una banchina lunga ca. 1 Km e 700 m e larga tra i 400 e i 600 m, per una superficie di 1.000.000 di m2, coronata in mare aperto da un nuovo antemurale di ca. 2 Km e, alle spalle, da una bretella stradale di 5 KM e un tronco ferroviario di 1 Km e 600 m. Il tutto collocato immediatamente a nord di Torre Valdaliga fino a occupare per il primo tratto superstite della pineta de La Frasca che, aggredita via mare dal traffico di navi gigantesche, via terra da bretelle stradali e rotaie, finirebbe per sparire definitivamente, risucchiata in pieno ambito portuale e trasformata, per giunta in parte e a tempo determinato, in un patetico campeggio artificiale, adagiato sul "ridente" accesso nord di un porto dall'impatto devastante.
Non può che mentire - continuano - sapendo di farlo chi, come il sindaco Moscherini afferma che una tale mostruosità non andrebbe a compromettere in maniera irreversibile l'area verde della pineta (dichiarata Bene di Notevole interesse ambientale com DM del 1975 e del 1985), i fondali del mare antistante la costa nel tratto tra la centrale ENEL di Torrevaldaliga e Sant'Agostino (dichiarati Sito di Interesse Comunitario SIC IT6000005) nonché le varie preesistenze archeologiche ivi esistenti (vincolate con due decreti di vincolo archeologici rispettivamente del dicembre 2008 e dell'aprile 2009).
Ormai il giochetto degli annunci, conditi di palizzate e barbecue, non convince più nessuno; se veramente il Sindaco, l'assessore Pierfederci e quant'altri vogliono persuadere la cittadinanza di voler lavorare per la valorizzazione della Frasca si adoperino, come in loro potere, per sveltire l'iter di approvazione del progetto di riqualificazione presentato nel gennaio 2010 dall'Autorità Portuale in Regione, per il quale, peraltro, sono disponibili cinque milioni di euro, e diano il loro avallo, finora palesemente ed ufficialmente negato, alla realizzazione del Monumento Naturale.
Altrimenti abbiano il coraggio di dire ai civitavecchiesi che la Frasca deve sparire per realizzare un progetto a tutto vantaggio dell'incremento dei profitti aziendali di società private, quali la Centrale Finanziaria di Giancarlo Elia Valori (Espresso 09.10.2010), con cui il Primo Cittadino ha, peraltro già firmato, sin dal 5 marzo 2008, uno specifico protocollo d'intesa e magari, per amor di trasparenza, raccontino pure che, proprio in queste ore, la cinese HNA sta acquistando sostanziose quote societarie della stessa (Sole 24ore 08.06.2011).
Insomma - concludono Galletta e Ricotti - abbia il coraggio di dire, il Primo Cittadino, che invece di rispondere alle istanze dei civitavecchiesi, che chiaramente si sono espressi per il mantenimento della Frasca e contro la realizzazione del terminal Asia, è molto più propenso a rispondere a quelle di grandi privati e/o multinazionali straniere. Se non altro, nessuno potrebbe rinfacciargli di non essere stato chiaro.