No al carbone Alto Lazio

30 agosto 2008

Centrale a carbone a Saline Joniche? I commenti

La Regione Calabria, le Associazioni, Legambiente rispondono con un coro di no e proposte alternative alla costruzione di una centrale a carbone a Saline Joniche (Reggio Calabria).

Regione Calabria

"Calabria/ No al progetto centrale a carbone a Saline Joniche (RC)
Lo ha comunicato Loiero al MinAmbiente

Catanzaro, 29 ago. (Apcom) - La Regione Calabria dice no al progetto, presentato nel 2007 dalla Sei Spa, di costruire una centrale a carbone a Saline Joniche (RC) nell'area ex Liquichimica. Il Piano Energetico Ambientale Regionale, spiega il Presidente della Regione Agazio Loiero, vieta su tutto il territorio regionale l'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica.

Il diniego è stato comunicato al Ministero dell'Ambiente con una relazione a firma di Loiero. "La Regione Calabria - si legge nella relazione- presenta un saldo energetico positivo: già dal 2005 ha fatto sapere che non fornirà alcuna ulteriore intesa in sede di conferenza di servizi, indette dal Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero dell'Ambiente, per la realizzazione di centrali termoelettriche sul territorio regionale, ritenendosi sufficiente il numero delle cinque autorizzazioni già rilasciate da parte del Ministero delle Attività Produttive. Inoltre,il POR Calabria FESR 2007-2013 che definisce obiettivi, priorità,strategie e azioni in materia di energia non prevede la realizzazione di nuove centrali termoelettriche a carbone".

La società civile

Centrale a Carbone: arriva il no dalle Associazioni

di Federico Curatola - Continua a tenere banco la questione della Centrale a Carbone. Nel basso jonio sono diverse le voci che già si sono levate per affermare la propria contrarietà al progetto. Dal punto di vista istituzionale, ad esprimersi ufficialmente è stato solo il Consiglio Comunale di Montebello Jonico il cui primo cittadino, Loris Nisi, ha affidato a degli esperti, lo studio sulle emissioni e sulle ricadute che ne conseguirebbero.

Da oggi però il fronte del no annovera nuovi ed importanti membri. Il mondo dell’associazionismo dell’Area Grecanica si mobilita infatti contro la Centrale a Carbone. Circoli culturali, associazioni, cooperative e gruppi di volontariato insieme per redigere il manifesto del no e sensibilizzare la popolazione sui rischi cui si andrà incontro se la centrale verrà realizzata.

Nonostante i proclami e le rassicurazioni fornite dalla Sei che ha acquistato intere pagine promozionali di quotidiani locali, le associazioni si dicono sicure che la presenza della centrale, oltre a rappresentare un pericolo per la salute dei residenti ed una fonte di inquinamento ambientale, escluderà qualsiasi altra possibilità di sviluppo sostenibile per questo territorio.

Per questo molte associazioni dell’Area si riuniranno questo pomeriggio a Saline Joniche per costituire un coordinamento che servirà per intraprendere iniziative pubbliche di sensibilizzazione e dissenso al progetto della Sei.

“Quello che ci preme – dicono gli organizzatori presentando l’iniziativa – è creare una rete tra le associazioni ed i gruppi che a vario titolo e con diversi oggetti sociali operano sul territorio dell’Area Grecanica per compiere una capillare attività di informazione ai cittadini”.

Fino ad ora molte associazioni hanno inoltrato osservazioni nei tempi e nei modi giusti al Ministero dell’Ambiente dove si sta snodando il percorso della Valutazione di Impatto Ambientale.

“Come è stato per Civitavecchia – proseguono gli organizzatori - anche qui nel profondo Sud dobbiamo creare un fronte del no esternando le nostre motivazioni che sono quelle della salute e dello sviluppo sostenibile, perché siamo convinti che siano altre le vocazioni di questo territorio e che le sue potenzialità sono inimmaginabili. Ad una sola voce chiederemo quindi alla politica di ascoltare le nostre istanze e di dare a queste la risonanza che meritano nei consessi a tutti i livelli istituzionali”.

Quello su cui si vuole puntare è raffrontare gli ipotetici benefici promessi dalla costruzione della centrale con i costi in termini di “danno procurato” che ne conseguiranno sulla salute, sull’agricoltura, sui valori immobiliari, sull’ecosistema marino e sulla qualità della vita in generale.

“Siamo certi che il totale dei “costi” supera di gran lunga quelli che ci vengono presentati come benefici ed è questo che ci convince che sia una scelta errata quella di costruire la centrale a carbone a Saline Joniche. Per non parlare della presenza di importanti siti di interesse comunitario a poche decine di metri dal sito destinato ad accogliere la centrale e di uno dei fondali più belli di tutto il litorale calabrese la cui flora scomparirebbe sotto un mare surriscaldato dalle acque di raffreddamento della centrale”.

L’appuntamento per le associazioni è per questo pomeriggio, alle ore 18:30 in Piazza Chiesa a Saline Joniche.

Infine, spiega Loiero, "il progetto non è coerente con i programmi della Regione e degli enti locali per il territorio...l'impatto negativo degli effetti della centrale a carbone sulla qualità della vita e sull'attrattività dell'area grecanica sarebbe disastroso".


Legambiente

"ENERGIA: LEGAMBIENTE, NO A CENTRALE CARBONE SALINE IONICHE
(AGI) - Reggio Calabria, 31 lug. - Legambiente non si limita alla contestazione ma propone anche soluzioni alternative e realmente compatibili con gli aspetti naturalistici e culturali dell’area che puntino all’innovazione tecnologica e alle fonti energetiche alternative. “Abbandonare il progetto della centrale a carbone - continua la nota di Legambiente - e’ necessario per una riconversione sostenibile dell’ex area industriale di Saline ma anche nell’ottica globale di riduzione delle nostre emissioni di CO2, che male si combina con un aumento del carbone nel mix energetico del Paese. Oltre ai progetti di sviluppo in ambito portuale, le alternative, potrebbero essere quelle di utilizzare alcune delle strutture e dei silos industriali per realizzare una delle due centrali solari termodinamiche a concentrazione in Calabria e un parco tecnologico per le energie alternative che serva come luogo di produzione ma soprattutto di sperimentazione delle varie applicazioni tecnologiche che la ricerca avanzata in questo campo propone. Tale iniziativa - concludono i dirigenti di Legambiente - darebbe l’opportunita’ di un coinvolgimento dei centri di ricerca, delle imprese, delle Universita’. Lo stesso parco potrebbe avvalersi dell’utilizzo delle fonti energetiche attraverso la realizzazione di attrattive capaci di abbinare divertimento a educazione scientifica ed ambientale”. Legambiente infine preannuncia che nei prossimi giorni presentera’ al Ministero dell’Ambiente le osservazioni allo Studio di impatto ambientale sulla centrale di Saline e lancia una sfida alla SEI “per un confronto tecnico-scientifico sulla opportunita’ ambientale, economica e occupazionale del progetto della centrale”. (AGI)
Red"

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29 agosto 2008

"Magistratura: ultima speranza"

Molti italiani pensano che la Magistratura occupi spazi e si arroghi prerogative non proprie. In realtà l’Autorità giudiziaria cerca affannosamente di porre rimedio alla ignavia e alla colpevole inerzia di altri Organi dello Stato.
Da molto tempo denunciamo la presenza nel nostro territorio di gravi ed incontrollate fonti di inquinamento (centrali termoelettriche, porto, depositi di idrocarburi, discariche tossiche, cementificio ecc.). Le nostre segnalazioni sono state “seppellite” nell’indifferenza delle Autorità preposte (Comune, Autorità portuale, ARPA, Azienda USL ecc.).
Ora, con grande sollievo, apprendiamo dagli organi di stampa che

il Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Pantaleo Polifemo, motu proprio, ha disposto dei controlli che hanno portato a pesanti sanzioni pecuniarie per molti inquinatori. E’ possibile che il Dott. Polifemo sia la sola Autorità sensibile al problema?
Se la Procura della Repubblica ha rilevato gravi irregolarità nelle emissioni delle navi ormeggiate, perché le Autorità istituzionalmente preposte ai controlli non si sono mai accorte di nulla? Ed inoltre, quale organismo di controllo si è mai preso la briga di accertare l’entità delle emissioni provenienti dalle ciminiere delle centrali termoelettriche e le esalazioni degli idrocarburi stoccati nei depositi costieri?
Possiamo legittimamente nutrire la speranza di non morire di inquinamento grazie alla attuazione dei controlli voluti dalla legge o la dobbiamo riporre unicamente nella meritoria attività del Dr. Polifemo?
Restiamo in attesa che analoghe iniziative vengano intraprese dalle Istituzioni di vigilanza, quelle stesse che fino ad ora hanno vissuto nei limbo dello accidioso mènage burocratico deresponsabilizzante e autoreferenziale.

Civitavecchia, 26 agosto 2008.

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.


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Il Comitato dei Cittadini liberi - Tarquinia: "Nemico in Comune"

"Il Comitato dei cittadini liberi ringrazia per il fiume di messaggi di solidarietà arrivati alle due donne imprenditrici denunciate dall'amministrazione comunale di Tarquinia:”Sono lo stimolo giusto per continuare a fermare la centrale carbone”.

Comitato dei cittadini liberi: “numerose aziende agricole ,turistiche e commerciali,preoccupate per le ricadute occupazionali che si prospettano ci contattano per essere tutelate ,affinché nessuna azienda debba fare la fine che hanno fatto a Brindisi.

Il sindaco non tutela le aziende agricole e Turistiche e sceglie il carbone,questo emerge dai tanti comunicati del comune di Tarquinia che sceglie la polemica piuttosto che rispondere ai temi concreti che riguardano la riconversione a carbone di Civitavecchia,come quello legato all’economia.

Per onorare la verità,bisogna però fare chiarezza su un tema che il nostro sindaco usa fin troppo spesso,su cui vorrebbe ricadesse una sorta di ruolo rassicurante:il “monitoraggio” .

Il sindaco di una città ha il potere ed il dovere di fermare la centrale di TVN. Ma scegliendo di prendere i soldi sporchi del carbone,è evidente che Il sindaco del comune di Tarquinia non ha scelto la tutela del territorio:rimane da una parte a guardare il monitoraggio ambientale,che per legge compete agli istituti regionali e nazionali.

Un sindaco dovrebbe tutelare i cittadini e la loro economia,piuttosto spieghi meglio la relazione che c’è tra il ruolo tecnico del monitoraggio e i soldi che intende incassare dall’accordo con Enel.

Il sindaco continua ad utilizzare la parola “monitoraggio”come fosse una tutela,ma i cittadini hanno capito bene che è solo un ruolo passivo e parassita di un sistema basato sulle compensazioni economiche.

Spieghi poi per quale motivo prende i soldi da Enel per un ruolo istituzionale che non gli compete,il monitoraggio,magari con le centraline acquistate proprio dall’ente elettrico che si fa controllare dallo stesso sindaco che accetta i suoi soldi. Per favore!Non siamo stupidi come lei vorrebbe.

Infatti nella delibera del 13 Agosto il sindaco non è stato delegato dal consiglio comunale per fare il monitoraggio,ma per prendere i soldi da Enel,non si può mistificare la realtà fino a questo punto.

Un sindaco che sceglie come strumento di tutela,il monitoraggio,fa la scelta che hanno fatto altri sindaci,come quello di Brindisi,Porto Tolle, etc ,di stare dalla parte di Enel,dalla parte sbagliata per i cittadini e per le aziende.

Il sindaco di Tarquinia poteva scegliere di stare dalla parte dei cittadini e dell’economia del nostro territorio,ha scelto di stare dalla parte di Enel,dalla parte di chi prende i soldi e non gli resta altro che “monitorare”!.

Prende i soldi dall’inquinatore e sta a guardare gli effetti delle ricadute senza alzare un dito.

L’unico vero monitoraggio lo stanno facendo i cittadini rispetto a quanto tempo impiegherà questa amministrazione a cadere dalle scale della propria incapacità a governare un dissenso che monta di giorno in giorno.

Le aziende che insistono sul territorio coinvolto dalle ricadute dell’utilizzo del carbone non staranno a guardare il proprio tracollo economico e si organizzano senza il proprio sindaco.

Quindi il comune invece di polemizzare su due parole gridate in consiglio comunale ed arrivare addirittura a denunciare i suoi stessi elettori dovrebbe dire come salvare l'economia ,l’agricoltura fiorente,la storia millenaria di questa meravigliosa cittadina che ha radici profonde nella storia ricca di tesori archeologici di valore inestimabile .

Stare sul libro paga di Enel non potrà mai essere una tutela,ma una grande preoccupazione.

Infine,rimane curioso il motivo per cui il sindaco è preoccupato di quanti siano i no coke. Signor sindaco sono pochi,come i voti che l’hanno incoronato,tanti,tantissimi invece i cittadini che ne condividono la rabbia e la delusione. Se poi ci sia qualcuno dei no coke che non lotta più,non si può pensare che sia più intelligente,più illuminato,oppure semplicemente più educato,un motivo forse è perché crede,ancora, a Babbo Natale…

Le due imprenditrici denunciate hanno ricevuto fiumi di messaggi di solidarietà,questo per tutti noi è lo stimolo giusto per continuare a lottare contro il carbone e contro tutti coloro che lo sostengono,sindaco compreso."

Comitato dei Cittadini liberi - Tarquinia

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26 agosto 2008

Il Comune di Mazzola denuncia due libere cittadine

A Tarquinia alcuni amministratori e consiglieri comunali del Pd denunciano due imprenditrici locali. La loro colpa? “Tutelare la propria azienda dalle conseguenze dell’avviamento a carbone di TVN”
L’amministrazione comunale denuncia due donne che lottano contro la riconversione a carbone.

Il Comitato dei Cittadini Liberi: “Difendiamo e sosteniamo le nostre amiche a cui sono state notificate le denunce per presunte offese verbali ricevute nell’ambito dei consigli comunali infuocati a causa della presa di posizione dell’amministrazione di Tarquinia completamente antitetica a quanto promesso in campagna elettorale”. Quali siano le parole che hanno spinto l’amministrazione a denunciare i propri elettori, rinunciando a quell’etica di sinistra che pretende coerenza e democraticità oltre che dialogo, non lo sappiamo. Se le parole che hanno offeso e scaldato gli animi dei nostri amministratori siano state “traditori e venduti” non le riteniamo così esagerate, poiché il tradimento c’è stato e anche l’acquisizione di denaro dal padrone inquinatore, nonostante le numerose delibere pre-elettorali ” contro ogni tipo di compensazione”. I cittadini continuano rivolgendosi all’amministrazione: “Dopo questo atto, ritiriamo le centinaia e centinaia di voti ( oltre ai 56: differenza che ha permesso a questa gente di vincere grazie a noi) e quindi la delega ad amministrare questa città. Non siete più il nostro sindaco, i nostri amministratori e non ci rappresentate più. “In realtà pensiamo che questa amministrazione voglia spostare l’attenzione dai fatti, cioè il problema del carbone, alle parole, perché incapaci di dare risposte vere atte alla salvaguardia dell’economia di questa terra. Con le denunce si tenta soltanto di far abbassare la voce ai cittadini che vogliono fermare la centrale a carbone! Ma non ci riusciranno mai, perché dalla nostra abbiamo la ragione. Al dialogo e ai fatti si prediligono le denunce: è vergognoso che sindaco, consiglieri ed assessori denunciano quei cittadini che esprimono indignazione e di contro smettono di denunciare il loro inquinatore, arrivando addirittura ad aprigli le porte della città, nonostante i cittadini siano ancora lì a difenderla cercando di tenerla chiusa. Ricordiamo poi che le prime offese siano venute proprio dal palazzo, abbiamo assistito a sproloqui a suon di bestemmie, insulti e minacce indirizzati alla volta dei cittadini. La differenza tra loro e noi è in questo: noi crediamo nel valore della dialettica e non temendola non abbiamo ancora denunciato alcuno. Sulla vicenda interviene il Consigliere Comunale Marco Tosoni: l’amministrazione avrebbe dovuto lasciar cadere la cosa -riferisce- In quanto certe parole forti sono volate sotto la spinta di una grande delusione, la delusione di aver delegato qualcuno, avergli creduto e poi averlo ritrovato inaspettato nemico.
“Comprendo bene la delusione e rimango al fianco dei cittadini denunciati”.

Comitato dei Cittadini Liberi

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Il Coordinamento dei Medici e Farmacisti a proposito di alcuni servizi giornalistici sull'inaugurazione di TVN

Su TRC (Teleradio Civitavecchia, principale emittente televisiva civitavecchiese, ndr) è stato replicato, almeno tre volte, il servizio sulla inaugurazione di TVN. I rappresentanti dello Stato (Ministro Scaiola, Presidente Marrazzo, Sindaco Moscherini) nonché il Plenipotenziario dell'Enel Fulvio Conti hanno esaltato

la riconversione a carbone come una conquista della tecnologia energetica, invidiataci da tutto il mondo. Non si è levata una sola voce critica sincera e obiettiva che mettesse in guardia le Istituzioni di garanzia contro gli effetti collaterali nocivi indotti dalla massiccia combustione del carbone (che, per sua intrinseca natura, non è né sarà mai “pulito” e che continuerà ad immettere nell'atmosfera milioni di metri cubi di CO2 che nessun marchingegno avveniristico potrà mai bloccare e rendere innocua). Il Presidente Marrazzo ha tuonato che “sarà il garante pubblico della sicurezza nei posti di lavoro, che difenderà l'ambiente attraverso l'ARPA e che ai primi di settembre convocherà un nuovo tavolo della salute”. Nient’altro che un' altra pantomima o specchietto per le allodole, che dir si voglia! Il Sindaco di Civitavecchia ha inviato un timido invito ai movimenti NO COKE ad entrare in quell'Osservatorio Ambientale (in coma ormai da anni) che gli è stato delicatamente sfilato di sotto il naso dalla Regione Lazio la quale, non solo non è in grado di attivare e far funzionare l'ARPA, ma non riesce nemmeno a soddisfare gli appetiti dei Sindaci del Comprensorio che “sognano” di avvicendarsi nella Presidenza di quell'orrendo giocattolo che è stato costruito con i soldi dell'Enel (parliamo sempre di quell'aborto tecnico-politico che si chiama eufemisticamente "Osservatorio" ma che finora ha soltanto dilapidato milioni di euro ed ha “osservato” svanire ogni possibilità di creare in questo comprensorio un polo di sviluppo energetico compatibile e sostenibile).

L'unica nota positiva è consistita nella assenza del Vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia a quella inaugurazione-farsa che ha preferito il silenzio all'ossequio imbarazzato.

Civitavecchia, 24 agosto 2008

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.

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21 agosto 2008

torna ETRURIA eco FESTIVAL, seconda edizione

Ven 22, Sab 23, Dom 24 Agosto 2008,
12 artisti e gruppi musicali, 15 ore di musica dal vivo nella splendida cornice del Parco della Legnara, nel centro storico di Cerveteri. Con la partecipazione di associazioni e movimenti ambientalisti, proiezioni cortometraggi e collegamenti multimediali, performance artistiche
stand artigianali e gastronomici.
Apertura cancelli ore 18:00
, INGRESSO LIBERO PER TUTTI.
Gastronomia e bibite a prezzi popolari. Segui gli aggiornamenti e scopri il programma su:
www.myspace.com/etruriaecofestival
www.etruriaecofestival.it

Contribuisci anche tu: promuovi l'evento tramite e-mail, myspace, messenger...Dillo agli amici!
Etruria Eco Festival è un evento No Profit per l'ambiente, la salute e i diritti

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"Il Partito Democratico che democratico non è"

Un comunicato di G. Leoni, PRC Tarquinia.

"Tarquinia :il partito democratico che democratico non è.

Riccardo Fortuna, consigliere di Rifondazione Comunista della Provincia di Viterbo pone una critica ben argomentata al Partito Democratico di Tarquinia per aver venduto se stesso e tradito il mandato politico in linea con il PD e Centro-Destra nazionale che sostengono il carbone come tutte le altre grandi opere dove sono concentrati fiumi di denari alla faccia di chi in quei cantieri ci lascia la vita per mancanza di sicurezza e di chi è già morto o morirà di tumore. Una critica alla politica di chi antepone gli interessi personali, diretti od indiretti, alla difesa dei diritti della cittadinanza. Ma il Partito Democratico non accetta il dissenso sulle proprie azioni ed anziché motivarle nel suo articolo il sindaco Mazzola si risente senza entrare nel merito degli argomenti. Il punto è che la Sinistra del paese non può più essere identificata nell’azione di questo Partito Democratico nazionale o locale che sia. Purtroppo si diffonde sempre di più l’idea che la politica è sporca e diventa difficile per chi la vorrebbe pulita entrare in azione per onorarne la parte sana che invece c’è. Tutta la sinistra non può cadere dentro questa china ripida del Partito Democratico che sta consegnando alla destra la cultura della società critica. Un Partito Democratico che interpreta come ricatto il rispetto degli impegni elettorali e non si accorge che ogni giorno i movimenti e le associazioni culturali incalzano l’amministrazione comunale con articoli fortemente critici. Non può essere sempre strumentalizzazione. Nel nostro Comune è rimasta a governare una classe politica che non rappresenta più neanche la base del Partito Democratico. Non si può governare Tarquinia a “Panem et circenses” pensando di costruire una piscina con la compensazione economica dell’Enel che invece dovrebbe essere destinata al controllo dell’ambiente. Si progetta di riconquistare un improbabile effimero consenso che di fatto lascerà all’Enel la facoltà di maltrattare il nostro territorio e la nostra salute per altri 30 anni. Io insieme a molti altri non staremo in silenzio.

Giovanni Leoni di Rifondazione Comunista."

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PRC, Tarquinia: dimissioni di Daniele Scalet da Consigliere dell’Università Agraria

Lettera aperta al Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Dott. Alessandro Antonelli da PRC - Tarquinia.

Al Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Dott. Alessandro Antonelli
e per conoscenza al capogruppo del Partito Democratico, Attilio Boni

Tarquinia, 18.08.08

Lettera aperta.

Abbiamo assistito con stupore a quanto accaduto nel Consiglio Comunale del 13 agosto dove si da mandato alla giunta di definire i termini della trattativa economica con l’Enel. Quel giorno abbiamo ravvisato due maniere di fare politica: quella dell’Università Agraria e quella del Comune dove in entrambi le amministrazioni sono presenti il consigliere Marco Tosoni di Sinistra Democratica, il consigliere Daniele Scalet e l’assessore Alberto Blasi del Partito Democratico. Due modi di intendere la politica di centro-sinistra dove l’Università Agraria delibera di rifiutare ogni trattativa economica con l’Enel per i danni che la centrale a carbone arrecherà all’agricoltura ed alla salute, mentre il Comune delibera il contrario.

A differenza del consigliere Tosoni, nell’intervento di Scalet e nel voto di Blasi, abbiamo ravvisato un cambio di posizione. Addirittura ci preoccupa l’atteggiamento di Scalet che, stanco di imprecisati ricatti, libera la coscienza e si mostra favorevole a “trattare con il ladro” (cioè l’Enel). Con questo esempio, che lui stesso ha fatto nella predetta seduta del Consiglio Comunale, osserva che è troppo tardi, il ladro è ormai in casa e da buon padre di famiglia, non avendo fiducia nelle normative legali che possano incastrare l’Enel nelle sue responsabilità, avvia una trattativa per l’ottenimento di una congrua percentuale su quanto verrà sottratto alla casa. Quando all’Università Agraria votava la contrarietà ad accettare a qualsiasi titolo i compensi Enel credevamo lo facesse per coerenza con i propri ideali e non per evitare una frattura con Rifondazione Comunista. Non è nostro uso fare ricatti ma semplicemente lavorare per mantenere gli impegni presi con gli elettori. Ravvisiamo uno stato di schizofrenia nelle dualistiche posizioni contrastanti del Partito Democratico a dir poco preoccupanti così emblematicamente rappresentate dal consigliere Scalet del quale il Partito della Rifondazione Comunista vede quantomeno nelle proprie dimissioni da Consigliere dell’Università Agraria un atto di chiarezza e di coerenza politica. Almeno vorremmo capire quale delle due posizioni è coerente con la linea del direttivo del Partito Democratico.

Partito della Rifondazione Comunista, Circolo di Tarquinia

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"Ladri di vita"

Non sono solo gli effetti deleteri sulla salute e sull’ambiente a rendere deprecabile la cappa di inquinamento che alberga da decenni sui nostri cieli. La nube dai riflessi metallici che incombe permanentemente sulla nostra città

ci impedisce infatti di godere del meraviglioso spettacolo dell’alba e del tramonto che ci viene offerto in modo atipico e surreale. Alfred Döblin, medico e drammaturgo tedesco di origine ebraica, faceva dire a un suo personaggio segregato in un lager nazista nell’opera “Der Oberst und der Dichter (Il cuore dell’uomo – 1948)”, “…ci hanno tolto tutto ma non possono toglierci la felicità di osservare l’alba e il tramonto”. Qui invece hanno portato via ogni cosa, anche gli spettacoli più belli che ci offre la natura e la responsabilità è di chi distrugge questo territorio per fare affari d’oro con la complicità dei politici di turno e delle Istituzioni pubbliche latitanti. Tutti questi “signori” sono ladri, ladri di vita.

Civitavecchia, 20 agosto 2008-08-20

Coordinamento dei medici e dei farmacisti

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20 agosto 2008

Miniere di carbone cinesi: nuovi morti

Aggiornamento 21/08/08: si parla di almeno 21 vittime. Fonte
Ricordiamo che nel solo 2007, le vittime nelle miniere di carbone cinesi sono state 3800 secondo le fonti governative, ma agenzie indipendenti forniscono stime almeno doppie.
Nel 2005 le morti causate da incidenti nelle miniere di carbone cinesi erano state 5938, mentre nel decennio 1992-2002 le vittime in Cina sono state circa 60.000, (contro le 434 degli USA).
Il governo cinese ha cercato di contrastare questo fenomeno chiudendo molte miniere minori, dove si trovano le condizioni di sicurezza sul lavoro peggiori. Tuttavia gli incidenti restano migliaia ogni anno.
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Anche la Cina Olimpica non smette di immolare uomini per lo "sviluppo".
24 operai al momento risultano intrappolati in una miniera di carbone a Baijiagou, nella contea di Faku a Liaoning (nord est), a seguito di una esplosione.
Fonte

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Tumori in cambio di impiego. Le vie per suicidarci lentamente sono infinite.

Un meccanismo che conosciamo bene.
"Nessuno controlla. Le ASL, i sindacati, il Comune, la Provincia, la Regione. Un medico deve farlo al loro posto. Improvvisarsi investigatore e filmare, documentare i nuovi untori del cancro. Dopo le sue denunce, comunque non succede nulla."
"La dora al cromo esavalente".

Dal blog di Beppe Grillo
"La Dora scende dalle Alpi, attraversa Torino e, prima di entrare nel Po, diventa d’oro. Il cromo esavalente delle fabbriche, versato a tonnellate, la tocca come re Mida. La Dora assume allora quel caratteristico giallo paglierino che darà tono e sapore ai vini più pregiati del Piemonte.
Il cromo esavalente è cancerogeno e mutageno, provoca aborti, sgretolamento delle ossa, insufficienza epatica cardiaca e renale, dermatiti, perforazione del setto nasale preceduta da emorragie e, ovviamente, tumori. Il dottor Roberto Topino, specialista in Medicina del Lavoro, mi ha inviato dei filmati della Dora verdeoro. La ThyssenKrupp, quella dell’incenerimento sul lavoro degli operai, è sempre in prima linea nella protezione della salute. Il massimo ammissibile per il cromo esavalente è di 5 microgrammi per litro, nella Dora sono stati trovati fino a 455 microgrammi per litro. Si capisce finalmente il mistero del colore giallognolo di Sergio Chiamparino e di Piero Fassino.
Nessuno controlla. Le ASL, i sindacati, il Comune, la Provincia, la Regione. Un medico deve farlo al loro posto. Improvvisarsi investigatore e filmare, documentare i nuovi untori del cancro. Dopo le sue denunce, comunque non succede nulla. Le fabbriche che hanno inquinato la Dora devono chiudere DOMANI. I loro responsabili portati SUBITO in tribunale per strage aggravata da futili motivi, in sostanza tumori ai cittadini per risparmiare i soldi dello smaltimento del cromo. Non si possono continuare a proteggere dei delinquenti con la scusa del lavoro.
La Dora cromata esavalente è uno scandalo a cielo aperto. Se c’è un magistrato a Torino che segue il blog apra un’inchiesta."

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19 agosto 2008

Tarquinia, 13/08/2008. Un commento dell'Ass.ne "Fontana di Piazza".

"La votazione del 13 agosto scorso, ha cancellato in un colpo solo anni di battaglie portate avanti dai cittadini, dalle associazioni culturali, turistiche e di categoria.
Con il voto di mercoledì scorso, i consiglieri comunali dell’attuale maggioranza hanno gettato alle ortiche montagne di documenti e delibere, i cortei, le manifestazioni popolari e gli articoli sui giornali.
Chi ha votato quel documento, che delega il Sindaco a prendere i soldi dell’ente elettrico, ha girato le spalle alla città e ai suoi abitanti.

Abbiamo visto, con tristezza, tre consiglieri comunali che svolgono la professione di medico, votare un documento che accetta i soldi per curare le malattie che colpiranno i loro pazienti.

Abbiamo visto votare quella delibera, una consigliera comunale che svolge l’attività di guida turistica e che per la sua preparazione e per gli studi fatti, dovrebbe essere più sensibile di altri nella difesa della storia e delle tradizioni della città.

Abbiamo visto un Sindaco, che in campagna elettorale diceva di essere l’amico in comune, cambiare improvvisamente idea, tradire il mandato ricevuto dagli elettori e consegnare il futuro della città a un ente estraneo.

Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che fa l’insegnante e quindi dovrebbe educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, difendere il provvedimento con giri di parole e argomentazioni assolutamente inesistenti.

Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che nella vita fa l’operatore turistico, insistere per prendere i soldi delle compensazioni, invece di difendere l’economia della città.

Li abbiamo visti questi consiglieri comunali e con noi li hanno visti tanti cittadini che si ricorderanno dei loro nomi quando sarà il momento di andare nuovamente a votare."

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14 agosto 2008

Emissioni di CO2, nel 2007 ENEL si conferma in testa nella classifica italiana


Raccontate questo al nostro "equo e solidale" Jovanotti, quando si fa sponorizzare il tour da ENEL. Raccontategli come, dati alla mano, "Enel è di gran lunga il primo emettitore di CO2 in Italia con 46,7 milioni di tonnellate nel 2007: da sola emette quanto la somma del comparto della raffinazione, dell’acciaio e della carta."

"Roma, Italia — Greenpeace presenta la classifica 2007 delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Rispetto al 2006, c’è una leggera diminuzione delle tonnellate di CO2 emessa dai settori regolamentati dalla Direttiva europea sull’emission trading (ETS). Tale riduzione, tuttavia, è inferiore a quella delle quote assegnate: il risultato finale è che il disavanzo tra permessi di inquinamento ed emissioni effettive cresce. La “maglia nera” delle emissioni va, come al solito, all’Enel.
In totale l’industria italiana ha fatto registrare nel 2007 un disavanzo complessivo di 25,4 milioni di quote (22,8 milioni di tonnellate nel 2006). Attualmente le quote di CO2 vengono scambiate a un prezzo di 27-28 euro a tonnellata. Se lo stesso disavanzo venisse ripetuto nel 2008, il Paese andrebbe incontro a un costo di circa 700 milioni di euro (il prezzo delle quote del 2007 era invece pari a pochi euro, a causa della sovra-allocazione avvenuta sul mercato europeo per la fase “zero” del sistema ETS – ossia dal 2005 al 2007).

TABELLA EMISSIONI



Al settore termoelettrico si deve la maggior parte delle emissioni verificate, settore in cui i “grandi gruppi” contano per circa il 78 per cento delle emissioni del settore termoelettrico. Sono proprio i “grandi gruppi”, inoltre, a far registrare i peggiori risultati i termini di surplus di emissioni. Ai primi posti Enel, con +6,8 milioni di tonnellate, ed Edison, con +6,2 milioni. Enel è di gran lunga il primo emettitore di CO2 in Italia con 46,7 milioni di tonnellate nel 2007: da sola emette quanto la somma del comparto della raffinazione, dell’acciaio e della carta. Il dato è in calo rispetto al 2006 (51,6 milioni di tonnellate), ma questo non è sintomo di alcuna garanzia per il futuro. Greenpeace denuncia anzi che la politica energetica dell’azienda metterà in ginocchio l’intero Paese per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Enel ha infatti intenzione di riconvertire la propria produzione a carbone, il combustibile fossile con le più alte emissioni di gas serra. Nel lungo periodo il piano industriale di Enel indica che l’obiettivo è arrivare al 50 per cento della propria produzione elettrica da carbone. Nel 2009 dovrebbe essere inaugurata la centrale a carbone di Civitavecchia, e il Gruppo intende continuare a convertire a carbone le centrale di Porto Tolle (Rovigo), Piombino, Rossano Calabro più ampliamenti di potenza a carbone nel Sulcis e a Fiumesanto, in Sardegna. Le sole emissioni di CO2 di una centrale come Civitavecchia superano i 10 milioni di tonnellate all’anno. Oltre alla tabella dalle emissioni dei settori soggetti al sistema ETS, Greenpeace mostra anche quali sono i venti impianti italiani più inquinanti in termini di CO2. Per il secondo anno consecutivo la maglia nera va alla centrale Enel di Brindisi Sud, la maggiore centrale a carbone in Italia, con circa 14,2 milioni di tonnellate.

TABELLA 20 IMPIANTI


Articolo originale: vedi QUI

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Tarquinia, accettati i soldi del carbone. "Svenduta la dignità della città".

Tarquinia - Consiglio Comunale. Foto da maremmaoggi.it
Con un colpo di mano, in data 13 agosto 2008 il sindaco Mazzola e la sua giunta di centrosinistra votano la delibera e accettano i soldi sporchi da enel.

“Nel Consiglio comunale svoltosi mercoledì 13 agosto a Tarquinia il Sindaco e la sua maggioranza hanno svenduto la storia e la dignità della città.
Tarquinia, da sempre fiera della sua indipendenza, ha combattuto contro soprusi ed angherie di ogni genere, riuscendo ad opporsi a tiranni e usurpatori.
Mercoledì sera,

un gruppo di consiglieri comunali, alzando la mano e approvando il documento che delega il Sindaco a firmare l’accordo con l’Enel, ha svenduto in un colpo solo, in cambio di un misero pugno di quattrini, la dignità, la salute e il futuro di Tarquinia.

Quella di mercoledì sera è la pagina più brutta della storia millenaria della città, una vicenda sporca di carbone, una giornata da ricordare in negativo.

Lanciamo un appello ai cittadini, affinché proseguano nella lotta per la salute e la difesa del territorio e non si facciano ingannare dagli euro sporchi di carbone che pioveranno sulla città.

Ai soldi della paura e della vergogna, che il Sindaco andrà ad elemosinare dall’Enel, preferiamo l’onesta dignità.”

Associazione "Fare Verde"

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"Super-specchi nel Sahara e il deserto illumina l'Europa" (anche Repubblica se ne accorge)

"Gli esperti: ecco il progetto per dire addio al petrolio
Sarkozy l'avrebbe inserito tra obiettivi dell'Unione per il Mediterraneo Super-specchi nel Sahara e il deserto illumina l'Europa"
Leggi tutto l'articolo a questo indirizzo.

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Gravi irregolarità nella costruzione della centrale nucleare finlandese Olkiluoto 3. I lavori devono essere fermati.


Segue una traduzione sommaria dal testo originale di "Safety procedures in disarray at Finland’s Olkiluoto 3 nuclear construction site", un report di Greenpeace che spiega come siano state rinvenute gravi irregolarità nella costruzione della centrale nucleare di Olkiluoto 3: irregolarità che vanno a costituire una minaccia per la pubblica sicurezza, in quanto possibili cause di incidenti nucleari.
Secondo Greenpeace è tempo di bloccare i lavori di costruzione dell'impianto per far luce sulla vicenda.

"Greenpeace ha potuto prendere visione di documenti che mostrano come la compagnia francese Areva stia sostanzialmente lasciando irrisolti alcuni problemi riguardanti procedure di sicurezza di importanza fondamentale nell'impianto nucleare di Olkiluoto, in Finlandia.
Lo stesso impianto ormai sarà terminato con 2, 3 anni di ritardo rispetto ai tempi previsti, con una spesa del 70% maggiore a quella preventivata, con almeno 1500 errori tecnici occorsi durante la costruzione (finora), oltre a un incendio scoppiato nell'impianto: in questo quadro è difficile parlare di sicurezza al 100% del reattore.
I documenti in possesso di Greenpeace mostrano che durante la costruzione della struttura interna di acciaio che si trova alla base di questo che sarà il più grande reattore del mondo, i saldatori impiegati hanno lavorato per almeno un anno senza disporre di istruzioni precise riguardanti le saldature da effettuare, ed in più non c'è stato alcun tipo di controllo della qualità di quelle saldature.
Una ditta sub-appaltatrice della Areva, la Bouygues, non ha impiegato alcun supervisore per la qualità delle saldature effettuate per più di un anno, e tutt'ora è sprovvista di queste figure. Tutto ciò che il suo Staff direttivo ha avuto a disposizione sono state due settimane di addestramento specifico, e non vi figurano qualifiche elevate (lauree e/o riconoscimenti di livello internazionale) [...]
Area, l'autorità Finlandese per la sicurezza nucleare denominata STUK, e la compagnia energetica nazionale TVO sono state avvertite dell'esistenza delle suddette gravi problematiche, e nonostante questo non vi sono stati provvedimenti. Saldature mal eseguite nella suddetta struttura possono essere tra le cause di incidenti nucleari, visto che che sia il reattore che il suo sistema di raffreddamento vi sono interamente poggiati sopra.
Se queste sono le modalità con cui è stato realizzato l'impianto, certo non possiamo attenderci di meglio, ora che saranno montati i vari componenti del reattore, o i sistemi elettronici di sicurezza.
[...]
Ciò che è peggio è che tutto questo ricorda da vicino altre storie tristemente simili. Ispezioni effettuate presso l'impianto EPR a Flamanville, in Francia, hanno mostrato che un quarto almeno di quel tipo di saldature non erano a norma, in concomitanza con incrinature riscontrate alla base del reattore stesso. Quando sono venuti alla luce questi particolari, si è scoperto che sempre la sopra citata ditta Bouygues era la resaponsabile principale dei lavori; l'ente francese ASN a questo punto ha bloccato i lavori di costruzione.
Com'è potuto accadere tutto questo? In Finlandia (ma la nostra tradizione italiana è difficilmente battibile in questo territorio, NDR), sembra che all'origine di questi difetti ci sia il tentativo da parte delle compagnie costruttrici di riparmiare su materiali ed altro. Addirittura gli standard di qualità previsti nei contratti tra Areva e TVO sono a dir poco criticabili [...] ed è chiaro il fallimento di STUK e TVO nel far rispettare le procedure di sicurezza comunque previste, i lavori sono proseguiti, impedendo di verificare ed eventualmente correggere irregolarità che potrebbero avere gravi conseguenze.
[...]
Tutto questo mostra come sia fuorviante e ingannevole parlare di sicurezza degli impianti nucleari. L'INDUSTRIA DIMOSTRA UNA VOLTA ANCORA DI NON SAPER MERITARE LA FIDUCIA DEL PUBBLICO, DI NON PRATICARE UNA COMUNICAZIONE ONESTA (il grassetto è nostro, NDR).
[...]
Nessuno di noi vorrebbe mai volare in un aereo, guidare una macchina, o vivere in una casa in cui sappiamo esserci falle nella costruzione e nel rispetto di standard di sicurezza. Vista l'entità del rischio cui simili problematiche ci espongono -enormi, incalcolabili a salute, ambiente, economia, non possiamo permetterci di tollerare questa disonestà
[...] La pubblica sicurezza deve avere primaria importanza rispetto al profitto. I responsabili devono prendere su di loro la paternità e le conseguenze del loro cattivo operato, dove questo è appurato.

Ora i lavori di costruzione di Olkiluoto 3 devono essere bloccati."

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13 agosto 2008

Il Polo Nord va sciogliendosi, inizia una nuova contesa internazionale...

"L'Artico si scioglie, anche gli Usa preparano rivendicazioni territoriali", da blogeko.info.

I potenti della Terra si affannano attorno ai ghiacci artici che si sciolgono e agli idrocarburi nascosti nella regione. Simpatici come fratelli che litigano per l'eredità al capezzale del padre moribondo.

Gli Stati Uniti questa settimana manderanno scienziati su una nave militare ad esplorare la zona a Nord dell'Alaska.

Vogliono determinare l'estensione della piattaforma continentale, cui sono legate le loro rivendicazioni territoriali sull'Artico.

Continua da sopra:

La spedizione navale americana è la risposta alla Russia che, l'anno scorso, mandò un sottomarino a piantare la sua bandiera sul fondale del Polo Nord.

E ancora la Russia sostiene che le sue acque - quelle di cui può sfruttare le risorse naturali e dove può effettuare trivellazioni - si estendono nell'Artico per 460.000 miglia quadrate, in corrispondenza con la piattaforma continentale asiatica.

Di queste rivendicazioni russe tiene conto la prima mappa con i confini dell'Artico. Gli Stati Uniti, sembra di capire, vogliono condurre un'operazione analoga sul versante americano.

A loro in via preliminare risulta che la piattaforma continentale americana si estenda all'incirca per 600 miglia nautiche dalla linea di costa.

Al momento, le acque nazionali degli Usa, con l'annesso diritto a sfruttare le risorse naturali e a trivellare, sono ferme a 200 miglia nautiche dalla costa: circa 322 chilometri.

Su Reuters il Polo Nord si scioglie, anche gli Usa preparano rivendicazioni territoriali


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Sfiorata tragedia a TVN

TVN, sabato 9 agosto 2008:
«Una parete caldaia (10 metri per 6, ndc) è caduta dal secondo gruppo da circa 50 metri di altezza, nelle operazioni di sollevamento in quota - spiega Renzo Trotti segretario della Fim/Cisl - sfiorando tra una trentina di persone». Pura casualità? «Il sabato in cantiere ci sono meno controlli - conclude Trotti - perché i responsabili della sicurezza non sono in turno. Le imprese continuano ad abusare degli straordinari su autorizzazione di Enel. Ci risulta, tra l’altro, che alcune ditte abbiano già chiesto alla spa elettrica il permesso di lavorare anche il 15 agosto».
Fonte: maremmaoggi

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12 agosto 2008

Urgente: mercoledì 13 agosto,dalle ore 18 in poi,di fronte al Palazzo Comunale di Tarquinia

Come al solito, in politica le porcate si fanno quando l'attenzione del pubblico è distratta. Da una partita dell'Italia, dalle vacanze, etc. E' una tradizione dei nostri criminal-politicanti.

"Democrazia in gioco:facciamo sapere cosa accade a Tarquinia a causa degli accordi Enel e del Piano Regolatore Generale.

Doppia convocazione per il consiglio comunale: il 13 agosto alle ore 19.00 in prima convocazione e il 16 alle ore 9.00 come 2° convocazione. Si sceglie la settimana di Ferragosto per deliberare su importanti questioni inerenti il futuro della città. La maggioranza ha paura di non avere il numero legale per la validità della seduta,non a caso si sceglie poi la settimana di Ferragosto, quando la gente è distratta e la maggior parte dei consiglieri è in vacanza, e ci riferiamo a tutta la compagine dei consiglieri, di contro. La 2° convocazione permetterà di rendere valida la seduta anche con pochi consiglieri (come previsto dalla legge) e di approvare ciò che vuole la giunta. All' o.d.g ci saranno tre importanti punti: linee guida per il Piano Regolatore, modifica del regolamento inerente il consiglio comunale (portare da 11 a 10 i consiglieri per la validità dell'assise consigliare) e la discussione inerente le linee guida del documento stilato da Comune, Regione Lazio ed Enel. Non è una casa comunale trasparente , si sceglie Ferragosto, per approvare cose che non piacciono ai cittadini e ad alcuni consiglieri della stessa maggioranza, è una vergogna! I cittadini devono sapere ,per evitare altri scempi urbanistici e soprattutto per difendere la nostra economia dallo sporco carbone . Visti i pesanti cali delle presenze dei villeggianti che già da oggi iniziano a scegliere altre mete,abbiamo capito che sono già arrivati i primi danni dopo la falsa inagurazione della centrale di Civitavecchia,tanto pubblicizzata.Infatti la gente, ingenuamente,crede che Tvn sia già funzionante senza sapere che si tratta di una grossa bufala mediatica .

Comitato No Coke Alto Lazio - Tarquinia

Vi aspettiamo domani pomeriggio,mercoledì 13 agosto,dalle ore 18 in poi,di fronte al Palazzo Comunale di Tarquinia,in Piazza Matteotti per importante iniziativa,manifestazione dei cittadini contro il carbone."

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11 agosto 2008

Gli inquinanti emessi dalla combustione del carbone danneggiano sviluppo del sistema nervoso del feto

"Uno studio, in corso di pubblicazione sulla nota rivista internazionale Environmental Health Perspective*, effettuato da ricercatori della Columbia University (New York, USA) in collaborazione con le Università di Shanghai e Chongqing (Cina), ha cercato di valutare gli effetti positivi sul sistema nervoso in via di sviluppo conseguenti la riduzione dell’esposizione materna, durante la gravidanza, agli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) emessi dalla combustione del carbone. Quest’ultima emette nell’ambiente un numero molto elevato anche di altri inquinanti estremamente tossici.

Gli autori hanno scelto l’area di Tangliang, Chongiqing (Cina) dove una centrale a carbone che aveva operato in modo discontinuo venne definitamente chiusa nel 2004. Questa centrale aveva rappresentato per quella zona la fonte di emissione più importante di IPA.

Gli IPA interferiscono negativamente nella riproduzione e nello sviluppo, sono mutageni e carcinogeni.

I ricercatori hanno preso in considerazione due gruppi di donne ed i loro neonati, simili per fattori di rischio per danno neurologico neonatale quali l’esposizione al fumo di sigaretta, l’esposizione al piombo ed al mercurio. Un gruppo è stato esaminato nel 2002, quando la centrale era ancora in funzione, mentre l’altro nel 2005, l’anno seguente la sua chiusura.

L’esposizione prenatale agli IPA è stata accertata nel sangue ombelicale e lo sviluppo neuro-comportamentale dei bambini è stato esaminato all’età di 2 anni con il test di Gesell.

I risultati hanno messo in evidenza che l’esposizione prenatale agli IPA emessi dalla combustione del carbone è significativamente associata a turbe neuro-comportamentali.

Gli autori dello studio concludono che, al fine di garantire la salute ambientale dei bambini, questi risultati devono essere presi in considerazione non solo in Cina ma anche nelle altre nazioni.

Le scelte energetiche non possono ignorare ciò che l’evidenza scientifica continuamente ci pone davanti agli occhi: “Gli inquinanti emessi dalla combustione del carbone, dell’olio, dei rifiuti e da altre fonti, provocano all’umanità danni inestimabili perché minano un normale sviluppo neurologico delle generazioni future”.

*Benefits of Reducing Prenatal Exposure to Coal Burning Pollutants to Children’s Neurodevelopment in China. F. P., T.L., Z. Z., T.Y., Y.C., L.Q., V.R., Y.Z., and D.T. Doi:10.1289/Environmental Health perspective,11480; public. online 14 July 2008."

Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)
Il Portavoce Dr. Giovanni Ghirga

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10 agosto 2008

enel gola profonda

Comunicato stampa Nocoke Brindisi
Apprendiamo, senza la benché minima meraviglia, la notizia secondo cui il nuovo sponsor della società sportiva Prefrabbicati Pugliesi è l’Enel. Dopo il bisogno di cultura ora il maggiore produttore di energia strumentalizza anche la più grande passione dei brindisini: il basket.

Non avevamo mai dato la minima credibilità alle roboanti iniziali notizie fatte filtrare ad arte su sponsorizzazioni da mille e una notte. Più prosaicamente si ricorre all’Enel perché qui questa ha interessi “speciali” da difendere. Tant’è che il presidente della società sportiva in un comunicato afferma tra l’altro che "l’Enel con la nostra città ha un rapporto speciale" e che dopo quattro anni il “fidanzamento” è stato convertito in “matrimonio” "a testimonianza di una intesa che ci auguriamo possa durare nel tempo".

La soddisfazione, si vede, è reciproca e speriamo che ciò che tale “vincolo” comporta non danneggi un territorio già gravemente compromesso. Vogliamo ricordare che lo sport è una cosa, gli interessi dell’Enel sono altri.

Questo tutti i brindisini dovrebbero saperlo molto bene. Di quale colore sarà la maglietta della squadra di basket non si sa, quello della centrale Enel di Brindisi è per il secondo anno consecutivo NERO che con la centrale di Brindisi Sud, la maggiore centrale a carbone in Italia, immette in atmosfera circa 14,2 milioni di tonnellate.

Brindisini non confondete la vostra passione sportiva con gli interessi dell’Enel, ma soprattutto non barattate il diritto alla vostra salute.

COMUNICATO STAMPA NO COKE BRINDISI

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7 agosto 2008

Una lettura istruttiva.

Check this out. Politica energetica insostenibile.
Grazie a MP per la segnalazione.

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3 agosto 2008

Il Fantasma di Torrevaldaliga





Per una versione con migliore risoluzione: clicca qui

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Ondata di caldo: comunicazione alla città dal Consigliere Manuedda

Spett.li Redazioni,

nella speranza di non essere pleonastico, nel qual caso mi scuso anticipatamente, vi segnalo, con preghiera di diffusione, il bollettino giornaliero della Protezione Civile (http://www.protezionecivile.it/cms/view.php?cms_pk=14318&dir_pk=187) relativo al Sistema Nazionale di Sorveglianza, previsione e di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione.

Civitavecchia (http://www.ulpiano11.com/ondateCalore/07/31/bol16214.pdf) è tra le città che subiranno in questi giorni un'ondata di calore tale da rendere necessaria l'adozione di interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio: principalmente anziani, neonati e bambini, persone non autosufficienti, persone che assumono regolarmente farmaci, chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta. Soprattutto "deve essere ridotta l’esposizione all’aria aperta nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 18. In particolare, è sconsigliato l’accesso ai parchi ed alle aree verdi ai bambini molti piccoli, agli anziani, alle persone non autosufficienti o alle persone convalescenti. Inoltre, deve essere evitata l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata".
(http://www.protezionecivile.it/cms/attach/copy_0_prevenzione_info_per_la_popolazione.pdf).

Grazie.

Alessandro Manuedda (cell.: 3286287004)
Consigliere Comunale Civitavecchia

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2 agosto 2008

MIT, Boston. Una grande notizia: scoperto il metodo per immagazzinare l'energia solare. Acqua come carburante!


(Fonte originale: MIT news)

Quello che segue è il servizio dedicato all'evento da "Le Scienze", edizione italiana di Scientific American. Vista la portata dell'evento, l'autorevole rivista sembra accogliere in modo cauto la notizia, che invece sta facendo trepidare tutti quanti siano interessati ad una soluzione non autodistruttiva del problema energia, e più in generale a quello di uno sviluppo eco-sostenibile. Per chi fosse interessato a un approfondimento, consigliamo la lettura dell'articolo linkato sopra (eng).

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"E' stato sviluppato un processo innovativo che sfrutta l’energia solare per scindere le molecole di acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno: il componente chiave è un nuovo catalizzatore al cobalto che produce idrogeno sfruttabile

Finora, l’energia solare ha rappresentato una fonte per l’utilizzo immediato dal momento che l’immagazzinamento ha costi proibitivi ed è molto inefficiente.
Ora però i ricercatori del MIT di Cambridge, nel Massachusetts, hanno annunciato di aver
inventato un metodo di stoccaggio efficiente e che utilizza materiali abbondanti e non tossici, ispirandosi al processo di fotosintesi clorofilliana.

È ciò che cercavamo da molti anni” (
l'espressione esatta è "This is the nirvana of what we've been talking about for years", NdR) ha spiegato Daniel Nocera, docente del MIT e autore senior dell’articolo apparso sull'ultimo numero della rivista "Science". "L’energia solare è sempre stata una soluzione poco pratica, e lontana dalle necessità più massicce di energia. Ora possiamo seriamente pensare al Sole come a una fonte realmente inesauribile e disponibile.”

In breve i ricercatori hanno sviluppato un processo innovativo che sfrutta l’energia solare per scindere le molecole di acqua in atomi di idrogeno e di ossigeno, che successivamente vengono ricombinati all’interno di una cella a combustibile, producendo elettricità.

Ma il componente chiave è un nuovo catalizzatore che produce idrogeno sfruttabile: si tratta del metallo cobalto, di un fosfato e di un elettrodo posto nell’acqua. Quando l’elettricità - prodotta da una cella fotovoltaica, da una turbina eolica o da qualunque altra fonte - passa attraverso l’elettrodo, il cobalto e il fosfato formano un sottile film sull’elettrodo e si produce ossigeno gassoso.

Combinato con un altro catalizzatore come il platino, che può produrre gas idrogeno dall’acqua, il sistema può imitare la reazione di idrolisi che si osserva durante la fotosintesi.

Il nuovo catalizzatore funziona a temperatura ambiente in acqua pH neutro ed è facile da realizzare”, ha concluso Nocera. "Ecco perché ritengo che possa funzionare: non è difficile da implementare.” (fc)

lescienze.espresso.repubblica.it
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Se davvero tutto risulterà confermato, si prevedono conseguenze enormi, anche a medio termine (10-15 anni).
Vedi il video dell'intervista:
http://techtv.mit.edu/file/get/Newsoffice DanielNoceraDescribesNewProcessForStoringSolarEnergy256.flv

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1 agosto 2008

Ve lo ricordate Ivo Allegrini?

Pare che tutto quanto denunciato finora sull'inquinamento di Pechino non sia vero, e che le preoccupazioni di tutto il mondo per la salute degli atleti nelle prossime Olipiadi siano basate su chiacchiere.
E' Ivo Allegrini a dirlo. Uno che non ha mancato di spendersi sulla bontà di inceneritori e di impianti di produzione energetica, e le cui opinioni hanno sempre coinciso con quelle del governo interessato alle "grandi opere" di turno.
Leggete qui

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Reazioni nucleari a bassa energia, a.k.a. "fusione fredda". Gli straordinari successi di Arata e la censura mediatica.

L'avevate letto sui quotidiani? No? Neanche io.
Date un'occhiata, sono 10 minuti ben spesi.

http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Scienza-del-futuro/GELO-SULLA-FUSIONE-FREDDA-di--Stefano-Vernacotola/

http://www.ecoblog.it/post/6023/fusione-a-freddose-in-giappone-funziona-in-italia-e-censurata

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Emissioni inquinanti delle navi in porto: multa da 30.000 euro per un traghetto SNAV

CIVITAVECCHIA - Altro che i 3 mila euro che ha dovuto sborsare una nota compagnia di crociera per alcune nome non rispettate in campo ambientale. Stavolta la ‘‘stangata’’ ha colpito un traghetto della Snav: una multa da 30 mila euro, il doppio del minimo previsto dalla legge. Le sanzioni vanno infatti da 15.000 a 150.000 euro, a carico dell’armatore o del comandante della nave.

Dunque ecco arrivare il primo importante e ‘‘sostanzioso’’ risultato delle serie di controlli capillari messi in campo dai carabinieri e dalla Capitaneria di Porto coordinati dal sostituto procuratore Pantaleo Polifemo che, soltanto qualche mese fa, ha aperto un’indagine sulle emissioni inquinanti delle navi in porto. Se ne è discusso in consiglio comunale, sono state ascoltate le parole dell’assessore all’ambiente di Venezia che ha firmato un protocollo di intesa proprio con le compagnie armatoriali per abbattere le emissioni, è stato denunciato più volte da esponenti politici ed ambientalisti: oggi i controlli sono concreti. E mirano a verificare il rispetto della normativa che fissa limiti ben precisi al contenuto di zolfo ed alla composizione dei carburanti utilizzati dalle navi, prevedendo anche pesanti sanzioni. «Si tratta di un’attività di monitoraggio che portiamo avanti costantemente nel PORTO INQUINAMENTO NAVI (FOTO ROMANO)corso dell’anno - ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto Piero Pellizzari - con il traffico più consistente ovviamente si intensificanno. Rivolgiamo la nostra attenzione prelevando campioni sul gasolio, prendendo in considerazione sia chi consegna il carburante, sia chi se ne serve».
Intanto in questi giorni il porto è interessato dalle diverse attività che rispondono alle nuove norme di sicurezza. Sono stati predisposti dei nuovi percorsi, specie nell’area delle Autostrade del Mare, e verranno predisposti dei controlli a campione su auto, bagagli e passeggeri.
Fonte: civonline.it

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Luciani (PRC) su Tidei e TVN

Interventi di Enrico Luciani, consigliere regionale PRC, su Tidei e sulla sicurezza nel cantiere di TVN.

Luciani: "ancora una volta la realtà smentisce il ministro di turno".
"Ancora una volta la realtà dei fatti smentisce le parole altisonanti del ministro di turno". Questa la considerazione di Enrico Luciani, Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista, alla notizia dell'ennesimo incidente sul lavoro accaduto ieri mattina presso il cantiere della centrale Enel. Secondo Luciani nel cantiere più grande d'Europa non si deve rimanere inerti a numerare gli incidenti accettabili. Per questo il Consigliere Regionale torna a chiedere alle istituzioni di intervenire con un presidio all'interno di Torre Valdaliga Nord per dare alle famiglie dei lavoratori ed ai civitavecchiesi la certezza che la sicurezza sia al primo posto nelle preoccupazioni di chi amministra. Per Luciani il presidio dovrebbe occuparsi sia di controllare i processi di lavorazione che, soprattutto, i turni a cui gli operai delle ditte assegnatarie e subassegnatarie sono sottoposti. Fonte: trcgiornale.it

Luciani attacca Tidei: «Oggi si erge a paladino dei no coke»
CIVITAVECCHIA - Il consigliere regionale del Prc, Enrico Luciani, interviene sull’avvio della centrale a carbone, sottolineando i danni provocati dal carbone, senza risparmiare attacchi a quei politici che «oggi trovano l’ardire, a cose fatte, di dire che è cosa sbagliata la riconversione». Il riferimento, come spiega lo stesso Luciani, è al deputato del Pd Pietro Tidei: «Stupisce che gli artefici di questa ingloriosa pagina della storia nostra città - continua Luciani - trovino oggi il coraggio di ergersi a paladini della protesta no coke: credo che molti dirigenti Enel, che ben conoscevano siffatti mediocri personaggi, oggi si spanceranno dalle risate». Afferma che qualcuno ha avuto bisogno della debacle politica di un partito nazionale per avere uno scranno in Parlamento all’opposizione: «Vergogna, dopo aver spianato la strada alla riconversione a carbone di Tvn, hanno disposto un’azione che ha portato prima Civitavecchia e poi Santa Marinella ad essere, come Comuni, a favore o ambiguamente nel limbo». Fonte: civonline.it

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