No al carbone Alto Lazio

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12 marzo 2014

Chiusa la centrale a carbone di Vado Ligure: disastro ambientale doloso

Fonte: ivg

Una quarantina di pagine. Sono racchiuse tutte lì le motivazioni del provvedimento di sequestro preventivo per la centrale a carbone di Vado Ligure firmata dal gip Fiorenza Giorgi. Nell’ordinanza, che è stata eseguita questa mattina dai carabinieri del Noe di Genova insieme ai colleghi di Savona, il giudice ha disposto la chiusura dei due gruppi a carbone combinato ad olio, ma non quella del terzo gruppo presente nell’impianto vadese, ovvero quello a metano.

Alla base della richiesta di sequestro avanzata da parte del Procuratore Francantonio Granero e del sostituto Chiara Maria Paolucci ci sono ovviamente i risultati delle due consulenze, quella epidemiologica e quella ambientale, ma anche una serie di violazioni dell’Aia che la Procura avrebbe rilevato. A rafforzare la tesi dell’accusa sarebbe arrivata poi anche l’ispezione dell’Ispra ed il conseguente verbale, con il quale sono state notificate all’azienda irregolarità per quanto riguardo il sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera (SME).

Osservazioni che sarebbero tutte presenti anche nel provvedimento del gip Giorgi. Nell’ordinanza si fa riferimento alle consulenze, secondo cui la centrale ha procurato un grave danno ambientale, ma si cita anche la “rarefazione dei licheni” rilevata nell’area intorno allo stabilimento di produzione di energia (accertata anche da uno studio commissionato dall’azienda stessa), un elemento che doveva costituire un importante “campanello d’allarme” per l’ambiente. Sempre in riferimento agli studi degli esperti nominati dalla Procura, nel provvedimento si prendono in considerazione le ricadute su “morbilità” e “mortalità”, calcolate escludendo dalla ricerca i comuni della Valbormida e prendendo in esame fattori inquinanti (come il mercurio e il cadmio) prodotti esclusivamente dalla centrale.

Il giudice prende poi in esame le presunte irregolarità relative alle prescrizioni dell’Aia, che non sarebbero state rispettate anche grazie alla “quasi assoluta neghittosità” di chi aveva il controllo sulla centrale (parte delle verifiche inoltre era a carattere autorefernziale). Un sistema che avrebbe permesso a Tirreno Power di gestire lo stabilimento in maniera “disinvolta”. Per quanto concerne l’autorizzazione integrata ambientale d’esercizio, nel caso di Vado, sarebbe stata rilasciata in tempi più lunghi rispetto al previsto (un periodo nel quale, secondo l’accusa, lo stabilimento avrebbe funzionato di fatto senza alcun controllo). Una delle violazioni più gravi rispetto all’Aia che sarebbe stata rilevata è quella relativa allo SME a camino, il sistema con cui si sarebbero dovute monitorare le emissioni, che l’azienda avrebbe dovuto installare entro nove mesi a partire dal 14 dicembre 2012, ma che invece non sarebbe stato montato nei termini. Lo SME, tra l’altro, non solo sarebbe stato installato in ritardo, ma sarebbe anche stato posizionato alla base della ciminiera anziché alla cima. Secondo quanto rilevato durante l’ispezione dell’Ispra non sarebbe nemmeno stato tarato correttamente e, di conseguenza, avrebbe fornito dati falsati.

Tra le “colpe” contestate a Tirreno Power ci sarebbe poi quella di non aver realizzato la copertura del parco carbone, di aver usato per l’accensione dei gruppi un olio più pesante rispetto a quanto previsto dalla normativa (contenente una percentuale di zolfo tra lo 0,3 e l’1% quando il valore avrebbe dovuto essere inferiore allo 0,3 %) e infine di non aver smaltito separatamente le ceneri combuste dell’olio e del carbone: le prime sono un rifiuto pericoloso, mentre le secondo no e possono essere impiegate nella produzione del cemento.

Secondo i magistrati ad aggravare la posizione della centrale ci sarebbero poi tutte le rilevazioni sulle emissioni, dati che non sarebbero da considerare attendibili. La conclusione della Procura quindi è che, oltre che violare sistematicamente le prescrizioni, Tirreno Power non abbia fatto nulla per attenuare e limitare il danno alla salute ed all’ambiente (secondo i consulenti potevano essere adottati degli accorgimenti per ridurre l’impatto ambientale della centrale, ma non è stato fatto). Visto che l’inquinamento ambientale, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stato tuttora in corso è scattata quindi la richiesta di sequestro. Il reato contestato rimane quello di disastro ambientale doloso, oltre ad una serie di violazioni specifiche che dal punto di vista penale sono classificabili come “contravvenzioni”, ma che dal punto di vista sociale avrebbero un impatto ben più rilevante.
L’ordinanza di sequestro si chiude lasciando una sorta di “via d’uscita” a Tirreno Power: il giudice infatti precisa che il provvedimento sarà revocato se l’azienda si impegnerà (e dimostrerà) di far funzionare l’impianto con le “MTD”, le migliori tecniche disponibili (in inglese “BAT- Best Available Tecnique”), che sono definite nella “Direttiva IPPC” e sono le tecniche piu efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso.

Nel provvedimento quindi è previsto che, se Tirreno Power si impegnerà ad impiegarle, il sequestro dell’impianto cesserà. Un passaggio che dovrebbe passare proprio dall’installazione dello SME secondo le prescrizioni e dal rispetto dei limiti delle emissioni.
La scelta di lasciare aperto uno spiraglio alla riapertura dell’impianto vadese è dettata anche dallo “stato di necessità”, che riconosce comunque l’importanza sociale del funzionamento della centrale, ma alla condizione che questa utilizzi le “MTD” e che quindi non danneggi la collettività.

29 gennaio 2012

Don Gallo interviene contro il carbone

Da Qualenergia.it
"Volete sapere chi sono i nuovi partigiani a Savona? Sono quelli che si battono contro la centrale a carbone di Vado Ligure!" E’ quanto ha detto Don Andrea Gallo, ieri in un'intervista a Uniti Per La Salute.

La centrale di Vado Ligure di proprietà della Tirreno Power è suddivisa in quattro sezioni di cui due da 330 MW che vanno a carbone. Il progetto di costruzione di una nuova unità a carbone di 460 MW (il progetto ha ottenuto la firma del decreto VIA da parte del Ministero dell’Ambiente nel 2009). L'ampliamento causerebbe all'anno emissioni per ulteriori 2,4

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27 dicembre 2011

Porto di Genova, sequestrato il terminal carbone

Da la Repubblica del 21/12
"Il pubblico ministero della procura di Genova, Walter Cotugno ha disposto il sequestro del 70% della superficie del terminal rinfuse del porto di Genova. All’origine del decreto ci sarebbero problemi ambientali, legati alla movimentazione del carbone. Quattro persone sono indagate. L’operatività del terminal, gestito dalla Compagnia Pietro Chiesa, è attualmente interrotta. Si apre così un nuovo fronte sulle banchine del porto di Genova.
FOTO DEL TERMINAL CARBONE

L'indagine del sostituto procuratore Walter Cotugno nasce da una segnalazione inviata dall'ufficio Ambiente e Territorio della Provincia, l'ente cui compete il monitoraggio dell'aria anche all'interno del porto. I tecnici avevano riscontrato all'interno e nell'area circostante il Terminal Rinfuse, una quantità di polveri di carbone superiori ai livelli consentiti e avevano inoltrato la relazione alla procura.
VIDEO, MERLO: "BISOGNA RISPETTARE LE REGOLE"

L'indagine mira alla tutela della salute dei lavoratori che operano nel terminal

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A Vado autorizzata una sezione a carbone aggiuntiva da 460MW

Brutte notizie da Vado, siamo vicini ai nostri agguerriti amici liguri.
Fonte: Trucioli Savonesi, stralcio dell'originale via UPLS

L’ampliamento della centrale a Carbone di Vado è stato approvato in Regione Liguria.

Sì avete capito bene, quella delle tante battaglie avvalorate da dati e analisi scientifiche che denunciavano dati allarmanti sulla salute del territorio colpito dalle emissioni della stessa e mai pubblicamente contestate, mai state oggetto di un corretto confronto tra le parti che hanno preferito sedersi ai tavoli decisionali senza tenere conto della volontà contraria dei 18 Comuni interessati, dell’opposizione netta della popolazione e dei Sindaci dei Comuni di Vado e Quiliano, dell’opinione di scienziati e medici che da anni a gran voce comunicavano i gravi allarmi sulla salute.

Hanno preferito discutere: Regione, Provincia di Savona, sindacati e Tirreno Power tenendo a

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24 dicembre 2011

Quiliano (Savona), il Sindaco si autosospende dal PD sulla vicenda carbone

Fonte, via UPLS
Un vero e proprio terremoto politico si e' consumato all'interno del Pd quilianese a seguito delle dichiarazioni del segretario del Pd provinciale Livio Di Tullio in merito al via libera della Regione Liguria per l’ampliamento della centrale Tirreno Power. Il sindaco Alberto Ferrando (nella foto), seguito dal consigliere provinciale Mara Giusto, dal vice sindaco Antonio Tallarico e dal coordinatore cittadino del Pd Massimiliano Sanna hanno deciso, al termine di una lunga riunione, tenutasi questo pomeriggio di autosospendersi dal partito. Cosi' hanno motivato la loro scelta i quattro esponenti politici: “Non crediamo possa essere ritenuta una colpa – hanno sottolineato – il tener fede agli impegni del programma elettorale e assumere comportamenti conseguenti e coerenti in un rapporto corretto tra amministratori e amministrati sancito attraverso l’espressione del voto. Valutiamo inconsistente l’analisi politica del segretario provinciale e incomprensibile la finalità della sua esternazione. Riteniamo un’azione grave l’aver stigmatizzato il comportamento di un sindaco del proprio partito attraverso un attacco gratuito su organi di stampa, senza passare attraverso un confronto dialettico e democratico patrimonio irrinunciabile di un partito di sinistra. Siamo convinti si tratti di un eccesso di personalismo nella gestione di una situazione estremamente articolata che presenta diversi elementi critici”.

9 dicembre 2011

Gli stabilimenti industriali più inquinanti in Italia, carbone ai primi posti


Dalla classifica recentemente stilata dall'Agenzia Europea per l'Ambiente (Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe), riportiamo la lista dei trenta stabilimenti industriali italiani più inquinanti:

  • enel - Centrale Federico II, Cerano, Brindisi (carbone)
  • ILVA Spa, stabilimento di Taranto
  • Saras Raffinerie Sarde S.P.A., Sarroch
  • Riva/Ilva - Centrali termoelettriche - Taranto (gas)
  • E.on - Centrale di Fiume Santo (olio, carbone, turbogas)
  • enel - Centrale "Andrea Palladio", Fusina (carbone, metano, olio, cdr)
  • Tirreno Power (Sorgenia) - Vado Ligure, Quiliano (carbone)
  • Edipower - Centrale di San Filippo del Mela (olio)
  • Esso italiana - Raffineria Esso Augusta
  • Eni - Raffineria di Sannazzaro De’ Burgondi
  • ISAB impianti - Raffineria Sud, Priolo Gargallo
  • enel - Centrale "Grazia Deledda" di Portovesme, Sulcis (olio)
  • enel - Centrale di "Torrevaldaliga Nord" TVN, Civitavecchia (carbone)
  • Raffineria di Milazzo S.C.p.A.
  • Eni - Stabilimento Di Ferrera Erbognone
  • enel - Centrale “Eugenio Montale”, La Spezia (carbone)
  • A2A - Centrale Termoelettrica Di Monfalcone (carbone, olio, biomasse)
  • S.A.R.P.O.M. S.r.l. - Raffineria di Trecate
  • Enipower S.P.A. - Stabilimenti di Brindisi (turbogas)
  • enel - Centrale "Pietro Vannucci", Bastardo (carbone)
  • Raffineria Api e impianto IGCC di Falconara Marittima
  • ERG - Centrali varie, Priolo Gargallo
  • enel - Centrale “Ettore Majorana”, Termini Imerese (olio)
  • Eni - Centrale di Ravenna (gas)
  • Eni - Centrale di Mantova (gas)
  • Tirreno power (Sorgenia) - Centrale "Torrevaldaliga Sud" TVS, Civitavecchia (turbogas)
  • enel "Tor del Sale", Piombino (olio)
  • ISAB IGCC, Centrale Priolo Gargallo
  • enel, Centrale Archimede, Priolo Gargallo (gas)

Neanche a dirlo, è folta la rappresentanza di centrali a carbone già in queste prime 30 posizioni, così come spicca l'aura pulita di enel, proprietaria di ben 9 stabilimenti sui 30 "primi" classificati.

Rispetto ai 622 stabilimenti europei presi in analisi, questi primi trenta ecomostri italiani si piazzano tra il 18esimo e il 401 esimo posto, con l'Italia quinta per emissioni in Europa, dietro Germania, Polonia, Regno Unito, Francia.

Per informazioni più dettagliate: Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), Registro Europeo delle emissioni

26 novembre 2011

MODA Savona: le gravi responsabilità di chi sostiene il carbone

Da Savonanews
"La Regione Liguria alla Conferenza dei Servizi di Roma del 13 Luglio 2011, con il totale assenso della Provincia di Savona e l'inefficace opposizione dei Comuni di Vado e Quiliano, ha approvato il pericoloso progetto di potenziamento a carbone della centrale di Vado proposto da T.Power: sì alla realizzazione di un nuovo gruppo a carbone da 460 MW. Solo al termine della costruzione del nuovo gruppo nel 2018, e quindi dopo circa 6 anni, verra' abbattuto uno dei due gruppi obsoleti (330 MW) che potra' essere sostituito da un ulteriore nuovo gruppo a carbone da 460 MW e dopo addirittura 9 anni ( 2021) verrà abbattuto il secondo obsoleto gruppo a carbone che potrà essere anch'esso sostituito da un nuovo gruppo a carbone.

Oggi in un comunicato stampa l'Assessore all'Ambiente della Regione Briano vuole rassicurare la popolazione dichiarando "imprenscindibile l'ottenimento dell'AIA" anche se ammette che "la situazione ambientale diventa sempre più insostenibile". In ogni caso dichiara: "L'obiettivo è chiudere l'intesa entro Dicembre".

Queste le nostre considerazioni:

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19 novembre 2011

"All’ombra delle ciminiere", storia del carbone a Vado Ligure

E' uscito nelle librerie “All’ombra delle Ciminiere” di Giovanni Borrello, storia della centrale a carbone di Vado Ligure.

A questo indirizzo alcuni estratti dal testo.

11 ottobre 2011

Carbone: Sindacalista si dimette dalla CGIL, lo statuto è in contrasto con la tutela della salute pubblica

Savona, una vicenda significativa che ci auguriamo sia dìispirazione per tanti altri nella posizione di Brunetti. Riportiamo da SavonaNews

"Pubblichiamo integralmente la lettera di dimissioni con la quale Vito Brunetti si ritira dalla CGIL.

Vale la pena leggerla:

"Alla Segreteria Provinciale Della C.G.I.L. di Savona
Alle Segreterie Provinciali e Regionali dello S.P.I.- C.G.I.L.
Al Direttivo provinciale dello S.P.I. -C.G.I.L.
Alla Sede S.P.I. - C.G.I.L. Di via Acqui 4R Savona

Oggetto : Revoca della delega sindacale e carbone.

Con la presente comunico, con tristezza e rammarico, la revoca della mia iscrizione al Sindacato, in quanto non mi sento tutelato nella difesa della salute mia, della mia famiglia, della mia comunità.

Quanto sopra in coerenza con le posizioni, da me assunte, contro il raddoppio di potenza della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. In particolare viene ripercorso dal Sindacato l'errore passato dell'ACNA di Cengio, dove la monetizzazione della salute portò alle conseguenze

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18 settembre 2011

Savona, riconversione Tirreno Power: giorni caldi

Da ivg.it

"Settimane decisive per il progetto di ampliamento di Tirreno Power. Dopo la delibera regionale sul nuovo assetto dei gruppi per la centrale vadese i tecnici della Regione Liguria sono al lavoro per capire se per lo start up dei lavori sarà davvero necessaria la firma dei sindaci alla convenzione-quadro prevista dall’iter progettuale, la cui firma è prevista per la fine del mese di ottobre. Per comitati e associazioni ambientaliste senza l’ok di Vado e Quiliano il progetto non può partire, ma i cavilli giuridici non sono del tutto sciolti e ora si dovrà arrivare ad una conclusione che l’azienda attende da tempo. Intanto per lunedì è in programma una audizione da parte dei medici

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30 agosto 2011

Sul Fatto quotidiano la lotta dei savonesi contro il raddoppio della centrale a carbone

"Il Fatto quotidiano" ha dedicato al problema carbone a Vado Ligure (Savona) la sua home page nel 27 agosto scorso.


"Paura di respirare. Di infilare dentro di te un nemico invisibile. A Vado, Quiliano, Savona, in tanti vivono così.

Strana storia quella della centrale a carbone di Vado Ligure. Delle sue sorelle, come quella di Porto Tolle, si parla perché, incredibilmente, erano sorte vicino a un parco naturale. Di questa, cresciuta in mezzo a una città, quasi nessuno sa nulla: da quarant’anni brucia fino a 5000 tonnellate di carbone al giorno. E pensare che, secondo gli esperti, gli effetti arrivano a 48 chilometri: fino a Genova, fino a località turistiche come Varigotti e Loano. A luglio il governo e la Regione Liguria hanno approvato il progetto di ampliamento.

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23 agosto 2011

Carbone trasportato su strada: costi occulti per un bilancio in nero

Inquinamento su inquinamento, vergogna su vergogna.

Anche se non ce lo dicono e non sarebbe neanche legale (non previsto nelle valutazioni di impatto ambientale degli impianti energetici), le viabilità locali dei luoghi in cui sono impiantati gli ecomostri a carbone sono gravate dal trasporto del combustibile che in parte avviene su gomma, localmente. Il risultato è una sicura fonte di inquinamento aggiuntivo e disagi al traffico. Non per niente, nello scorso 18 agosto un mezzo pesante ha riversato il suo carico nero sulla strada, ribaltandosi vicino Savona (Fonte, aggiornamento del 23/08).

Ma l'inquinamento aggiuntivo non viene solo dalle emissioni degli autotreni impiegati: questi vengono infatti caricati a cielo aperto, con ulteriore movimentazione di carbone che ne disperde le polveri nell'ambiente circostante. A voler essere precisi la lista dei costi si allunga, poiché questi autotreni poi transitano su strade in cui sarebbe loro vietata la circolazione, e danneggiano anche il manto stradale.

Per questo però niente paura: interverrà enel o l'altro grande inquinatore di turno per ri-asfaltarvi la strada, e tutti lo chiameranno benefattore.

Finisce tutto nel bilancio dei costi, ma in nero. Le nostre tasche, il nostro ambiente e la nostra salute ne risentono, ma come si dice: occhio non vede...

14 agosto 2011

Il Tg nazionale sul carbone a Quiliano (Vado Ligure)

Riportiamo il servizio andato in onda il 12 agosto 2011:



20 luglio 2011

Renata Briano, assessore chiaroveggente ma con poca memoria

Da Uniti Per La Salute - Savona

"Lettera aperta

Preg. Sig Assessore Ambiente Regione Liguria Dott. Renata Briano
Preg. Sig Presidente della Regione Liguria Ing. Claudio Burlando
Preg. Sigg. Consiglieri del Gruppo provinciale savonese del PD

In merito al potenziamento della Centrale di Vado - Quiliano, il sindaco di Vado, citando la prescrizione A23 contenuta nella Valutazione impatto Ambientale del 27 luglio 2009, ha ricordato quanto in essa disposto in modo inequivocabile e cioè che prima dell’inizio dei lavori dovrà essere prodotto uno studio epidemiologico ai fini di evidenziare la presenza o meno di patologie collegate agli inquinanti emessi dalla centrale.

Crediamo che in uno stato di diritto, dove si rispettino le leggi e le disposizioni

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16 luglio 2011

A Savona va in scena il voltafaccia di Burlando

"Nonostante le dichiarazioni fermamente contrarie al potenziamento espresse prima delle elezioni regionali, la Giunta regionale ha portato in conferenza dei servizi quello che di fatto è un potenziamento a carbone. Ne siamo dispiaciuti, amareggiati e preoccupati!

Comunicato di Uniti Per la Salute ONLUS

Abbiamo appreso le notizie dell’esito della conferenza dei servizi svoltasi oggi a Roma sul potenziamento della centrale.

Attendiamo di leggere il documento nella sua interezza, tuttavia da quello che si è appreso dai primi lanci dei media possiamo solo fare alcune brevi considerazioni.

Nonostante le dichiarazioni fermamente contrarie al potenziamento espresse prima delle elezioni regionali, la Giunta regionale ha portato in conferenza dei servizi quello che di fatto è un potenziamento a carbone. Ne siamo dispiaciuti, amareggiati e preoccupati!

I cittadini devono sapere che questo è avvenuto:

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4 luglio 2011

Carbone in mare nei pressi di Genova

ANSA: polvere di carbone davanti all'isola di Bergeggi

Segue l'articolo da SavonaNews

"Venivano immediatamente inviate in zona una motovedetta, la CP 604, ed una squadra dei nuclei difesa mare da terra, mentre si allertava il Centro Operativo Emergenze in Mare del Ministero dell’Ambiente per l’eventuale attivazione della convenzione nazionale che permette l’utilizzo dei mezzi specializzati nell’antinquinamento; i militari della Guardia Costiera confermavano la presenza nel tratto di mare antistante l’isolotto di materiale inquinante, che molto assomigliava a polvere di carbone.

Mentre si provvedeva a prelevare campioni di acqua con materiale inquinante,

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25 giugno 2011

Porto di Savona, nuvole di polvere di carbone invadono l'aria

Leggi qui

Fenomeno già osservato anche da noi a Civitavecchia, dove sul litorale da qualche anno, periodicamente le imbarcazioni ormeggiate vengono sporcate da polvere nera di indubbia provenienza.

12 giugno 2011

Savona oltre il carbone: "in quelle ciminiere si brucia il nostro diritto alla salute e all’autodeterminazione"




Savona in piazza per una nuova manifestazione contro il carbone, il sindaco Berruti partecipa, per il sì al metano e il no al carbone.

Il commento dei comitati locali: "Il sindaco chiede il registro dei tumori e le centraline di controllo, quelle vere. Basta carbone. Se la politica è sincera, stavolta l'aria cambia davvero."
Clicca qui per una galleria di foto dalla manifestazione.

20 maggio 2011

Carbone a Vado Ligure, perizia della Procura sui danni alla salute

Fonte: Repubblica
"Sarà un’indagine della procura di Savona affidata ad un pool di super investigatori della salute, a tentare di capire se i tassi di mortalità e di malattia della popolazione residente in alcuni comuni sia influenzata, in qualche modo, dalle emissioni della centrale a carbone Tirreno Power, ex Enel. La settimana scorsa, il procuratore capo Francantonio Granero e il pm Danilo Ceccarelli hanno affidato a tre consulenti un perizia che avrà il compito di fare chiarezza su un tema che negli ultimi anni ha provocato durissime polemiche e discussioni."

10 maggio 2011

Dal comitato MODA Savona critiche a Burlando e ai sindaci di Vado e Quiliano

Da SavonaNews
"Esattamente come Tirreno Power il presidente della Regione (PD) propone il potenziamento a carbone della centrale di Vado - Quiliano. I sindaci dei due paesi interessati? Tollerano i gruppi obsoleti che dovrebbero invece immediatamente far chiudere. In 25 anni dimezzati i posti di lavoro ma nessuna protesta sindacale... Che dirà il futuro Sindaco di Savona capoluogo?

"Ormai tutti riconoscono che per la Legge Italiana e le Direttive della Ue "almeno" GLI OBOSOLETI GRUPPI A CARBONE 3 E 4 RISALENTI AGLI ANNI ’60 DOVREBBERO ESSERE

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