No al carbone Alto Lazio

28 aprile 2008

Et voilà, le compensazioni son servite. Con tanti auguri da parte di Enel!

Fulvio Conti (AD Enel), Mazzola (Sindaco di Tarquinia), Moscherini (Sindaco di Civitavecchia). Vignetta di L. Fortunati. (clicca sull'immagine per ingrandire)

Ci siamo quasi: l'opera di svendita dell'interesse pubblico si sta compiendo, in tempo per il collaudo del primo gruppo di TVN annunciato per giugno. In evidenza le performance degli attori Enel "l'energia che ti insulta", le amministrazioni comunali complici (menzione speciale per "diamoci da fare" Moscherini), Regione (Marr-asshole) e governi (sinistradestracentro).
Pare che nessuna tra le amministrazioni locali abbia rifiutato di sedere al tavolo degli sconfitti, al cospetto di Sua Emissione ENEL. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni per aver sostenuto il loro "no al carbone", le varie amministrazioni stanno raggiungendo quello che evidentemente era il loro vero scopo: le compensazioni. I danni alla nostra salute, al nostro ambiente, alla nostra economia, vengono forfettariamente monetizzati: un bel piattone di lenticchie, qualche spicciolo per le spese e tanti auguri per il toto-cancro che ci attende, unica sicurezza del "carbone pulito". I cittadini ringraziano. Ma qualcuno dovrà pagare per tutto questo. Stanno tentando di vendere e svendere qualcosa che non ha padroni. Quanti ritengono che questo comprensorio sia ormai abitato da sudditi rassegnati o disinformati, presto vedranno da soli quanto grande è il loro errore.

Riportiamo stralci da un articolo apparso su civonline.it in data 24/04/08:
Da giorni ormai, voci sempre più insistenti si stanno diffondendo in relazione ad una presunta trattativa tra l’amministrazione comunale di Tarquinia e l’Enel. Tali accordi dovrebbero culminare, secondo i bene informati, con l’introito da parte del comune etrusco di circa 15 milioni di euro quale risarcimento per l’entrata in funzione del nuovo impianto per la produzione di energia elettrica a carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia. Nei giorni scorsi il sindaco Mazzola ed il presidente della cooperativa Pantano, Gianfederico Angelotti insieme agli agricoltori avrebbero discusso della questione Tvn. C’è chi sostiene sia pronto un accordo per monetizzare con l’ente elettrico il risarcimento per i danni che saranno procurati al territorio e alla salute degli abitanti.
I soldi del carbone non arriveranno soltanto a Tarquinia, ma sarebbero pronti a raggiungere anche gli altri comuni del comprensorio, da Tolfa ad Allumiere, a Santa Marinella, dove le trattative dovranno essere riaperte con il nuovo sindaco Bacheca che dovrà decidere che fare. Secondo indiscrezioni, l’accordo tra la società elettrica e i comuni del comprensorio sta arrivando al traguardo. L’Enel dal canto suo non ha fatto mistero dell’apertura di un tavolo di trattativa con i quattro comuni, anche durante i tavoli ministeriali e regionali, con il ministro Pierlugi Bersani e il governatore del Lazio Piero Marrazzo.

Il commento del "Comitato dei Cittadini liberi in difesa della salute e dell'economia":

"...Due i veri temi da dibattere: uno è l'epilogo della vicenda compensazioni, iniziata a gennaio con il sindaco di Tarquinia “indignato” perché i No coke lo imputavano di essere in trattativa con Enel, che non solo c'è stata ma s'è conclusa con un ridente Mazzola pronto ad afferrare 13 milioni di euro.
Non sappiamo se il prezzo della salute del sindaco sia giusto (13 milioni diviso 15.000 abitanti fa circa 867 euro) ma per i molti e sempre più cittadini che hanno compreso la verità sullo “sporco carbone pulito” la cifra è bassa.
Una cifra adatta dovrebbe essere almeno pari al risarcimento di un morto per tumore per famiglia nei prossimi anni. In alternativa potremmo accontentarci di una polizza assicurativa, con Enel che paga un premio corrispondente ad almeno due rischi morte per famiglia nei prossimi anni.
Non è una battuta, il programma di calcolo messo a punto dall' Unione Europea parla chiaro: inserendo quantità di carbone bruciato, ossidi di azoto e zolfo emessi, polveri emesse, altezza della ciminiera, densità e distanza della popolazione, il risultato è che i morti aggiuntivi da carbone per tutte le patologie derivate dall'inquinamento saranno pari, dopo alcuni anni, ad un risarcimento di 200 milioni euro.
Poi c'è il danno per malattie pari ad almeno 600 milioni di euro.
Senza contare i danni all'agricoltura, al turismo e alla dignità perché non siamo carne da macello.
Insomma pensiamo di valere più di 867 euro. Mazzola e chi lo sostiene in questa scelta, noi speriamo che almeno i medici si dissocino, è libero di pensarla diversamente ma i conti li sappiamo fare in modo dettagliato e li presenteremo a chi di dovere.
Ogni cittadino, ogni associazione, ogni cooperativa, ogni partito politico, ogni sindacato, ogni parrocchia, ogni aggregazione religiosa è chiamato a diventare movimento per scongiurare il pericolo mortale del carbone.
L'altro punto importante da trattare all'Agraria sono le azioni per fermare la centrale a carbone di TVN. Il comitato dei Cittadini liberi ieri sera ha fissato la data del 24 maggio per la grande manifestazione popolare che dirà al governo di farla finita con Civitavecchia.
Martedì sera, 29 aprile, presso la sede del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca si terrà la seconda riunione per decidere le modalità di adesione e partecipazione delle strutture agricole alla grande manifestazione del 24 maggio.
Saranno presenti le cooperative, le associazioni di categoria e l'Università Agraria.
La base, gli agricoltori, hanno compreso il pericolo da tempo e ogni volta che si sono riuniti hanno deciso in modo unanime di lottare per fermare la centrale a carbone di Civitavecchia.
Ora chiedono coerenza a chi li rappresenta. Contemporaneamente gli agricoltori chiamano a raccolta tutte le categorie produttive perché ognuno può e deve fare la sua parte. Il 24 maggio Tarquinia aprirà una nuova fase nella vertenza in atto".

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27 aprile 2008

I treni passano, e noi siamo fermi al carbone

Un'altra strabiliante notizia che ci dà la misura di quanto l'Italia stia rimanendo indietro nello sviluppo di energia pulita. Altrove il futuro è già realtà. Questo prodigio si chiama "Clean Technology Power", e riportiamo la notizia così come apparsa su ecoblog.it
Adrian Smith e Gordon Grill sono due architetti all’avanguardia e lo dimostrano le loro idee che suggeriscono come sfruttare la forza del vento che investe i palazzi nascondendo le pale degli impianti eolici all’interno del palazzo. Il progetto chiamato Clean Technology Tower sarà costruito a Chicago e consentirà di avere qualcosa come 300mila metri quadri per un albero e quasi 2 milioni di metri quadri per alberghi e centri benessere-spa.

La novità sta nella capacità di sfruttare tutta la potenza del vento con le turbine posizionate sui quattro spigoli e sulla parte superiore dell’edificio. Allo stesso tempo il vento incanalato potrà esser sfruttato sia per la produzione di energia elettrica che per il sistema di ventilazione interno grazie alle differenti pressioni che si generano. Non potevano mancare ad un eco-edificio, uno strato di pannelli solari, ideali per completare il mix della fornitura energetica. Date uno sguardo alla gallery sulla Clean Technology Tower di Chicago per farvi un’idea di come apparirà.

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26 aprile 2008

Il significato del V-2 Day, secondo "vaffanculo-day"


clicca per vedere un intervento di Grillo a Torino

clicca per vedere l'intervento di Travaglio

Una parte dell'intervento di Beppe Grillo in Piazza San Carlo a Torino (dal Blog, post del 26 Aprile 2008, vedi qui)

Chi non sa non può decidere, non può scegliere. Vive nelle tenebre, nell’oscurità. L’otto settembre l’informazione, che aveva del tutto ignorato il V day, è stata la prima ad attaccarlo. Il potere ha capito che il gioco gli veniva sottratto dalle mani. Il cittadino informato non è controllabile dal potere. E il potere vive grazie al controllo dei media. Le banche, la Confindustria, Mediaset e i Partiti usano le televisioni e i giornali per fare propaganda, assumono i direttori dei giornali come fossero addetti dell’ufficio stampa. I politici senza gli studi televisivi ritornerebbero al nulla dal quale provengono.
L’informazione malata è il virus e i cittadini liberi sono la cura. La Rete è la cura. La libera informazione è la cura.

[...]

Il controllo dell’informazione è il nuovo fascismo. Questo è un Paese che non sa nulla di sé stesso. Nulla sulla morte di Borsellino, sull’Italicus, su Ustica, su Piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, sulle bombe di Brescia, su Aldo Moro. Non sa nulla sulla sua vera realtà economica e su un debito pubblico di 1630 miliardi di euro che ci sta trascinando a fondo, all’Argentina. Un Paese cieco sulle cause delle stragi sul lavoro, sul precariato, sulla cementificazione, sugli inceneritori, sul Sud consegnato alle mafie.
Oggi sul palco ci sarà informazione vera. Persone vere che parleranno di realtà nascoste dai media. Ci sono due piazze in festa a Torino. Piazza Castello e Piazza San Carlo. Tutti e due useremo i nostri amplificatori per una liberazione: una passata e una futura. Mi sembra di essere in un racconto di Giovannino Guareschi, ma non so più chi sono, se Don Peppone o Don Camillo.
Informazione libera in libero Stato. Coraggio!

Leggi qui l'intero post

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25 aprile 2008

Per una nuova liberazione dal fascismo. Il fascismo oggi è soprattutto nell'informazione: libera informazione in libero stato. V 2 Day.

Dal blog di B. Grillo, post del 25/04/08
"Morfeo Napolitano ha dichiarato che la stampa deve difendersi dalla Rete. E’ il miglior viatico per i tre referendum del 25 aprile per una libera informazione in un libero Stato. Il presidente della Repubblica è il nostro testimonial. Si è spinto là dove non osano neppure le aquile e Mastella. Persino oltre Hu Jintao. L’informazione è il nostro Piave. La nostra linea rossa. La Rete è l’antidoto, la cura a un’informazione degna di Ceaucescu e di Pol Pot. Il re è nudo e per difendersi non ha più paura del ridicolo..."
Dal blog di B. Grillo, post del 24/04/08
"...Il V2 Day vuole restituire l’informazione ai legittimi proprietari: ai cittadini italiani. I nostri padri e nonni hanno ripulito l’Italia, ma non hanno finito il lavoro.Il nuovo fascismo è il controllo dell’informazione. I nuovi fascisti sono coloro che controllano l'informazione.Firmate i tre referendum: abolizione dell'ordine dei giornalisti, abolizione dei finanziamenti pubblici di un miliardo di euro all'anno all'editoria, abolizione della legge Gasparri e del duopolio Partiti-Mediaset.Libera informazione in libero Stato. V2-day. 25 aprile..."

Noi ci saremo.


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24 aprile 2008

Il New York Times sull'uso del carbone, citato il caso Civitavecchia



Parliamo dell'articolo "Europe Turns Back to Coal, Raising Climate Fears" apparso su New York Times .com (leggi qui l'originale)

Il celebre giornale parla delle preoccupazioni e dei movimenti di opposizione che nascono in tutto il mondo contro il folle ritorno all'uso del carbone a scopi energetici.

"...Europe’s power station owners emphasize that they are making the new coal plants as clean as possible. But critics say that “clean coal” is a pipe dream, an oxymoron in terms of the carbon emissions that count most toward climate change. They call the building spurt shortsighted.

“Building new coal-fired power plants is ill conceived,” said James E. Hansen, a leading climatologist at the NASA Goddard Institute for Space Studies. “Given our knowledge about what needs to be done to stabilize climate, this plan is like barging into a war without having a plan for how it should be conducted, even though information is available.

“We need a moratorium on coal now,” he added, “with phase-out of existing plants over the next two decades.”..."

Da notare come l'Autore dell'articolo scivoli in modo piuttosto dilettantesco riportando ingenuamente (speriamo) le balle di Enel su TVN definita "futura centrale a carbone più pulita d'Europa".

D'altro canto, emerge chiaramente come nel mondo scientifico le annunciate soluzioni per lo stoccaggio della CO2, siano destinate ad attivarsi solo nella fantasia e nella propaganda pro-carbone delle lobbies interessate da questo business:

"...Without carbon capture and storage, coal cannot be green. But solving that problem will take global coordination and billions of dollars in investment, which no one country or company seems inclined to spend, said Jeffrey D. Sachs, director of the Earth Institute at Columbia University.

“Figuring out carbon capture is really critical — it may not work in the end — and if it is not viable, the situation, with respect to climate change, is far more dire,” Mr. Sachs said..."


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I cittadini dell'Alto Lazio si difendono dal carbone smascherando omissioni, lacune e carenze delle vecchie autorizzazioni della centrale TVN

24/04/2008 Comunicato

Si e' conclusa con la conferenza dei servizi al Ministero dello Sviluppo Economico, l'audizione dei medici e dei cittadini che rappresentano le famiglie dell'Alto Lazio impegnate in un'azione di leggittima difesa popolare contro lo “sporco carbone pulito” dell'Enel. È in ballo la riapertura della procedura A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale). “Spiegare l'A.I.A. è complicato e l'A.I.A. da sola non basta a fermare la centrale a carbone di Civitavecchia ma è un grande momento di verità” chiariscono i cittadini, proseguendo: “Questo spiega l'opposizione strenua dell'azienda elettrica: Enel ha paura.” Durante l'audizione è stato spiegato che le “lacune e carenze” dei documenti autorizzativi, scoperte dai periti del Tribunale di Civitavecchia sono tante e incontenibili. Riguardano soprattutto l' emissione di metalli pesanti. È stato altresì spiegato che le lacune e le carenze non sono una questione letterale ma si traducono in un numero di morti e di malati aggiuntivi rispetto a quelli dovuti ad altre cause. Per il calcolo del numero di morti e malati si applica un programma che fornisce il danno pecuniario. Il programma è stato messo a punto dall'Unione Europea; il risultato è il seguente: in 25 anni il risarcimento per morti dovuti al carbone sarà di 200.000.000 di euro. Per le malattie parliamo di tre volte tanto. Infine sono stati indicati aspetti “dimenticati” dall'autorizzazione, tra cui la sismicità dell'area – il recente terremoto fa testo – e l'enorme problema ampiamente sottovalutato della radioattività.

I lavoratori Enel, presenti con la garanzia della giornata lavorativa pagata, sono stati più volte invitati a fare causa comune contro chi nega loro anche le più elementari misure di prevenzione come lo screening dell'arsenico. Quei lavoratori, mai offesi dai cittadini dell'Alto Lazio, hanno invece scelto di urlare “pecorari” ai padri e alle madri presenti sotto il ministero in delegazione. “Ebbene sì, siamo pecorari” hanno risposto con orgoglio i rappresentanti di Tarquinia. A loro è andata la solidarietà dei cittadini di Civitavecchia.


Movimento No Coke Alto Lazio


Comitato dei Cittadini Liberi in difesa della salute e dell'economia


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23 aprile 2008

TVN: "Il riesame del decreto autorizzativo è un atto dovuto"

COMUNICATO STAMPA

Torrevaldaliga Nord, in corso la Conferenza dei Servizi*

Anna Pizzo (Sa): "Il riesame del decreto autorizzativo è un atto dovuto"*

"Il riesame del decreto autorizzativo è un atto dovuto, non solo amministrativamente, ma anche per la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente". E' quanto afferma la consigliera regionale Anna Pizzo (Sinistra Arcobaleno) mentre è in corso la conferenza dei servizi per l'acquisizione dei pareri relativamente al riesame del decreto autorizzativo della centrale Torrevaldaliga Nord.

"Né lo sconto sulla bolletta energetica - conclude la consigliera - né lo stipulare accordi milionari, può compensare il danno alla salute che solo un attento rispetto della normativa in termini di emissioni può garantire".

Manuela Campitelli
addetto stampa 392.800.16.03

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Oggi al Ministero delle Attività Produttive


Oggi, mercoledì 23 Aprile, dalle 11 in poi, il movimento no coke Alto Lazio sarà presente con una delegazione di cittadini, agricoltori ed operatori del settore turistico e commerciale sotto il Ministero delle Attività Produttive per supportare i propri tecnici di fiducia che saranno ascoltati dalla commissione preposta al riesame dell’autorizzazione dell’AIA per la riconversione a carbone della centrale di TVN a Civitavecchia
.

I rappresentanti del movimento no coke Alto Lazio ed una delegazione del “Comitato dei Cittadini Liberi” composta dai rappresentanti dei lavoratori del mondo agricolo, agrituristico, turistico e commerciale, saranno presenti oggi a Roma per una manifestazione a supporto dei medici che si battono contro l’utilizzo del carbone per la centrale di Civitavecchia e che non smetteranno mai di sottolineare che di carbone sporco si tratta: il carbone pulito, è ormai assodato, non esiste. Infatti nel documento ufficiale della vecchia ed incompleta valutazione d’impatto ambientale non si parla di carbone pulito, anzi la tecnologia del clean coal viene scartata. “Sappiamo tutti quali siano le omissioni della V.I.A., - dicono i cittadini- soprattutto per quanto riguarda la parte che interessa la ricaduta a terra degli inquinanti emessi dalla combustione del carbone, elementi pericolosi per la salute, per l’alimentazione umana e per l’ambiente a tra questi anche l’Arsenico, incredibile e grave dimenticanza di Enel, non quantificato nei suoi documenti ufficiali”. La Conferenza dei Servizi che oggi dovrà decidere sulla riapertura dell’Aia, dovrà tenere conto del reale problema che tutto l’Alto Lazio e parte della Maremma potrebbe soffrire se la centrale di TVN dovesse entrare in funzione. La provincia di Viterbo basa almeno il 50% della sua economia sull’agricoltura, quella di qualità come le colture del carciofo, del pomodoro, del finocchio o le olive di Canino e Vetralla senza pensare alla qualità delle carni delle mucche maremmane di Monteromano e Allumiere, oltre a tutte le altre tipicità del viterbese, della Maremma e della Tuscia Romana. Il movimento no coke Alto Lazio ha preparato dei prodotti agricoli da offrire agli operai dell’ Enel che domani saranno mandati sotto al Ministero. Vogliamo far capire- sottolineano i cittadini- come la preoccupazione degli agricoltori sia in stretta relazione con quanto viene servito sulle nostre tavole. Non c’è contrapposizione, né tantomeno tensione, tra le due motivazioni che domani spingono a manifestare da una parte i dipendenti Enel e dall’altra i rappresentanti di altre categorie di lavoratori uniti con i cittadini e le mamme no-coke. Tutti temono per il proprio posto di lavoro, tutti vogliono un futuro per i propri figli, “ma se non difendiamo la salute e la nostra terra- dicono i cittadini- che futuro avremo per noi e soprattutto per i nostri figli? Non giova a nessuno elencare le migliaia di posti di lavoro in pericolo, nel caso malaugurato si dovesse bruciare carbone a TVN, piuttosto cerchiamo tutti insieme di disegnare un mondo più attento ai problemi della salute e rispettoso dell’economia di queste terre. Evitiamo inutili riferimenti ai limiti di legge per gli inquinanti perchè non vogliamo morire a norma di legge. La nostra è solo legittima difesa.

Movimento No-Coke Alto Lazio

VI ASPETTIAMO DALLE 11 IN POI IN VIA MOLISE, ANGOLO VIA VENETO

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22 aprile 2008

Il cinico Moscherini, emblema di immoralità nella gestione della cosa pubblica.


"Risposta a Moscherini"

Le esternazioni del Sindaco Moscherini relativamente al riesame del decreto autorizzativo non solo falsano la realtà dei fatti, ma rendono palese con quale malafede, mista a cupidigia, vengano affrontati gli interessi della comunità cittadina.

Infatti qualora la conferenza dei servizi prevista per il 23 p.v. presso il Ministero dello Sviluppo Economico decida il riesame del decreto autorizzativo, tale scelta non determinerà assolutamente, e purtroppo diciamo noi, il blocco dei lavori di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, come d’altronde appare ben chiaro dai documenti e come certamente Moscherini sa.

Scatenare quindi ancora una volta una vergognosa contrapposizione tra chi lavora nella centrale e nel relativo cantiere e chi si batte per la salute è degno di chi non disdegna qualsiasi mezzo, neanche la strumentalizzazione delle pur comprensibili angosce dei lavoratori e la sofferenza di chi sta pagando e pagherà con la propria salute l’inquinamento pregresso e futuro dell’ENEL, pur di accedere alla gestione dei fondi milionari che, probabilmente per “pura filantropia”, l’ente energetico sta concedendo agli enti locali, primo fra tutti il comune di Civitavecchia.

Peraltro tale riesame riguarda alcune carenze che il Movimento No Coke da anni, e la totalità delle istituzioni competenti ora, hanno evidenziato e fra le quali ci sembra particolarmente importante evidenziare:

  • la mancata individuazione dei valori limite di emissione per alcuni inquinanti rilevanti prodotti dalla centrale, con particolare riferimento, tra gli altri all’arsenico, all’acido cloridrico e all’acido fluoridrico;
  • la carenza dei piani di monitoraggio e controllo;
  • l’impiego delle migliori tecnologie disponibili.
Per i contenuti e l’importanza di tali argomentazioni, e per l’incidenza che il rispetto di tali criteri può avere sulla salute dei cittadini, il Sindaco, costituzionalmente primo responsabile della salute dei cittadini, dovrebbe essere in prima fila nel richiedere tale riesame.

Tralasciamo le altre argomentazioni tanto strumentali quanto poco inerenti la vicenda dell’avvio del riesame del decreto autorizzativo, se non per evidenziare che la decisa ed acida contrarietà espressa, peraltro tardivamente ed evitando il confronto, dal sindaco Moscherini anche con stizzita lettera ad indirizzo del Ministero dello Sviluppo Economico, è sua posizione personale e non certo dell’Amministrazione Comunale che, piaccia o meno, vede l’unica espressione della sua massima assise cittadina nella delibera 37 del 09.10.2006 nella quale si impegna il Sindaco a contrastare in ogni sede la riconversione a carbone di TVN.

Ma d’altronde la democrazia non è stella che brilla nella vicenda carbone.

Dobbiamo constatare ancora una volta e come d’altronde troppe volte denunciato che l’ENEL ancor prima di inquinare l’ambiente, inquina le coscienze.

Non stupisce quindi che Moscherini, a tale inquinamento predisposto, abdicando al proprio ruolo di garante della salute dei cittadini, dopo aver firmato una convezione con l’ENEL dove testualmente si legge che “le parti concordano che la prima erogazione (€ 14.000.000 ndr) avverrà decorsi trenta giorni dalla data di avvio dell’esercizio della centrale....” abbia provveduto con zelo ed impeto inconsueto, ad esprimere la propria “ferma contrarietà” al riesame del decreto autorizzativo.

Peggio del padrone (ENEL) c’è solo il cane del padrone.

Movimento Nocoke Civitavecchia


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"Lettera aperta al Sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini"

La Sua esternazione contro il riesame del decreto di autorizzazione all’esercizio della centrale di TVN a carbone (Decreto Marzano – dicembre 2003) non tiene in alcun conto il fatto gravissimo che a richiedere tale riesame sia stato (nel novembre 2007) l’ingegnere capo responsabile diretto del settore di controllo e monitoraggio degli inquinanti dell’ARPA Lazio. Se ne deduce che la Sua visione rinunciataria sia tardiva e, fors’anche, contraddittoria ed elusiva. Eccone i motivi:

1° la V.I.A. (valutazione d’impatto ambientale) è scientificamente lacunosa perché non ha valutato l’impatto ambientale del comprensorio interessato (che va da Montalto a Cerveteri e s’addentra fino a Monteromano, Tolfa e Allumiere), ma s’è limitata al Comune di Civitavecchia;

2° una visione scientifica del problema induce a richiedere una nuova V.I.A. (definita “strategica”) che studi le sofferenze sanitarie e ambientali del comprensorio sopradescritto;

3° l’Osservatorio ambientale “comprensoriale” è previsto dal parere vincolante della Regione Lazio (emesso il 27.05.2003 e recepito dal Decreto Marzano) e NON coincide con l’Osservatorio ambientale “civitavecchiese” fortemente voluto dalla trimurti DeSio – Enel – Gianni Letta…., cosicché tale nostro Osservatorio non ha cogenza giuridica erga omnes, ma funge da mero baluardo di facciata (la cosiddetta “foglia di fico”) per illudere l’opinione pubblica che l’Amministrazione comunale ha a cuore la salute e la qualità di vita dei propri amministrati;

4° l’Accordo Pincio – Enel da Lei rinnovato perpetua l’illusione di una tutela dell’ambiente e della salute e tacita i sindacati che fingono di non sapere che, finiti i lavori di costruzione di TVN, gli operai si troveranno senza lavoro e senza prospettive future…; qualcuno dica ai lavoratori che la nuova centrale assorbirà non più di 400 (quattrocento!) persone e che l’indotto garantirà non più di 500 addetti, data l’alta automazione dei cicli tecnologici. Quindi: i danni irreparabili che Lei paventa nel settore lavorativo non vanno sottovalutati, ma impallidiscono di fronte ai danni alla salute e all’ambiente ormai ampiamente dimostrati da ricerche puntuali condotte da Autorità super partes (Osservatorio epidemiologico regionale, équipes universitarie, perizie giurate di medici legali incaricati dal tribunale di Civitavecchia, evidenze di dissesti ambientali e sanitari nei siti in cui le centrali a carbone hanno dato orrende prove di danni irreparabili ambientali e antropici).

L’apodittico teorema scientifico degli esperti dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) non ammette sofismi né sotterfugi: “Ogni maxipolo energetico - comunque alimentato - induce maxidanno alla salute e all’ambiente!”.

Lei dovrebbe essere l’ultimo baluardo in difesa del diritto alla salute dei suoi amministrati e, anche se lasciato solo dall’ignavia delle Istituzioni statali di ogni ordine e grado, DOVREBBE porre in atto non solo il principio costituzionale di precauzione, ma soprattutto ogni meccanismo giuridico – amministrativo per ostacolare l’accensione del mostro energetico che vomiterà fumi fetidi e nefasti su popolazioni inermi e sfiduciate.

Se anche Lei dovesse manifestare la stessa ignavia e lo stesso cinismo, potrebbe essere chiamato a rispondere in proprio dei danni alla salute e all’ambiente. Il nuovo istituto della class action incombe sugli amministratori inadempienti come una spada di Damocle.

Con ossequi

Il coordinamento dei Medici e Farmacisti di Civitavecchia

Civitavecchia 22.04. 2008

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Libera Informazione in Libero stato: V2-Day

Aderiamo e invitiamo a firmare le proposte di Beppe Grillo. Anche a Civitavecchia sarà possibile firmare presso il Viale Garibaldi, dalle ore 18,00 alle 23,00.

"Il 25 aprile si terrà il V2 Day sulla libera informazione in un libero Stato. Il cittadino informato può decidere, il cittadino disinformato "crede" di decidere. Disinformare è il miglior modo per dare ordini. Si raccoglieranno le firme per tre referendum: l'abolizione dell'ordine dei giornalisti di Mussolini, presente solo in Italia, la cancellazione dei contributi pubblici all'editoria, che la rende dipendente dalla politica, e l'eliminazione del Testo Unico Gasparri sulla radiotelevisione, per un'informazione libera dal duopolio partiti-Mediaset."
Beppe Grillo

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USA: megainvestimenti nel solare.


" [In California]...nel deserto del Mojave saranno installati impianti per 3 GW nei prossimi 5-8 anni ed è stata avanza richiesta al Bureau of Land Management il diritto di passaggio per 150.000 ettari dove poter installare 34 grandi impianti solari termodinamici per un totale di 24 GW.

Sono tutti segnali molti chiari di dove investire. Se ne accorgeranno anche le aziende italiane?
Il prof. Rubbia dovrebbe organizzare un giro guidato in America e in Spagna per i nostri investitori." Fonte: Energoclub.it

Fantascienza? No. Accade mentre noi lottiamo contro la costruzione di centrali a carbone, fabbriche di morte.


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21 aprile 2008

22 Aprile, EARTH DAY: Stop al carbone per un'economia più verde, subito




Domani, 22 aprile, in tutto il mondo scatta l'EARTH-DAY, il "giorno della Terra". Una giornata dedicata allo sviluppo sostenibile, in cui si chiederà ai rappresentanti politici di lavorare perché vengano messe in atto strategie al fine di ridurre nel minor tempo possibile l'impatto delle attività inquinanti dell'uomo, che stanno compromettendo in modo irreversibile il nostro stesso ambiente di vita.

Tra le richieste che si leggono sul manifesto dell'Earth-Day, leggiamo:
  • Stop alla costruzione di nuovi impianti di produzione energetica a carbone
  • Più energia rinnovabile subito
  • Tecnologie per l'edilizia sostenibile
  • Più eguagliaza sociale: la ridefinizione in senso sostenibile dell'economia deve essere un'occasione per maggiore uguaglianza sociale.
E in Italia?

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"Centrale a carbone di Civitavecchia: chi berrà il vino al carbone?"


Riceviamo e pubblichiamo:


Mia madre abita in uno dei comuni più belli d'Italia, Tarquinia. Città ricca di storia, sita a pochi metri dal mare e nella quale l'agricoltura fornisce prodotti di rara qualità. Uno di essi, il vino Tarquinia, coltivato lungo la fascia costiera, è tra i sei DOC del Viterbese presenti all'importante manifestazione internazionale Vinitaly che si svolge nella città di Verona.

Purtroppo questo vino è in pericolo, insieme agli altri prodotti agricoli della zona.

Chi vorrà acquistarli dopo che sarà attivata la centrale a carbone di Civitavecchia ?

Come insegna la tragedia che si è già consumata nei dintorni della città di Brindisi nella quale sorge una analoga centrale, bruciare carbone per creare energia non solo è criminale per le inevitabili conseguenze sulla salute umana, ma è anche deleterio dal punto di vista economico: turismo e agricoltura non sono assolutamente compatibili con questo combustibile fossile.

Non solo il carbone emette radioattività, ma la sua combustione produce nanoparticelle che producono danni irreparabili alla salute umana. Oltretutto, queste nanopaticelle sono eterne, ovvero, una volta immesse nell'ambiente non c'è modo di liberarsene (http://www.nanodiagnostics.it http://dipna.eu ).

Poiché la nocività della combustione del carbone è una realtà scientifica innegabile, è a mio parere, in malafede, chi difende questa tecnologia obsoleta come propellente per l'economia o come unica risorsa per la produzione energetica.

Perché l'isola di Ventotene, grazie ad un progetto della Regione Lazio, "potrà soddisfare le sue necessità energetiche usando soltanto energia pulita, prodotta in loco", come si apprende dalle pagine del Venerdì di Repubblica, mentre Tarquinia e le altre città limitrofe alla Centrale a carbone di Torre Valdanica Nord sono destinate al collasso economico e ambientale ?

E' dovere di noi cittadini combattere affinché ciò non accada, affinché anche i nostri figli possano vivere in un ambiente non contaminato dalle letali nanoparticelle e affinché possano anche loro, in futuro, gustare prodotti unici come il vino Tarquinia.

Elena Maria Scopelliti

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Alcune lettere al servitore di Sua Emissione Enel

Pubblichiamo alcuni comunicati -provenienti da vari soggetti civili e politici- in risposta all'intervento di uno dei piccoli (s'intende in senso morale) fomentatori di folle dell'Enel, A. Benedetti, che da anni si distingue nel suo caparbio impegno per aizzare a suon di menzogne i precari operai contro la popolazione del comprensorio. Mamma Enel ringrazia, e pensa al momento in cui, terminati i lavori del cantiere, gli operai torneranno a casa, lasciando uno speciale presente per la popolazione del nostro comprensorio, oltre che per il pianeta tutto.

Una lettera di mario Dei Giudici,
coordinatore dei Verdi di Civitavecchia.

Egregio Direttore di "Maremma-Oggi",
la "lettera aperta" pubblicata nella vs. edizione del 19 aprile riferisce una reazione un po' scomposta del sig. Adalberto Benedetti nei confronti del capogruppo dei Verdi Sandro Manuedda e suscita considerazioni un po' tristi sulla controversa questione del carbone e dei soldi che Enel verserà al Comune di Civitavecchia e forse ai Comuni limitrofi.
Manuedda ha espresso senza fronzoli una sensazione condivisa da migliaia di cittadini di tutto l'Alto Lazio: “I soldi vomitati dall’Enel sono un’elemosina elargita per comprare il silenzio e, di più, il turpe consenso del “Comune-servo” sulle malattie e le morti che la centrale di Torrevaldaliga Nord causerà per i prossimi decenni alla popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio”.
È la semplice verità. Il fatto stesso che Enel sborsi tanti quattrini al Comune di Civitavecchia è una prova del danno consapevolmente compiuto. Quei soldi possono far felice un Sindaco con il pelo sullo stomaco che a Civitavecchia è probabilmente solo di passaggio e che non ha figli per i quali preoccuparsi. Ma è chiaro che Enel stessa, mentre tira su un altro pericoloso mostro nel nostro territorio e annuncia il "carbone pulito”, prova a “comprare” il silenzio sulla propria bugia. A giudicare dai fatti, ci riesce abbastanza.

In ogni modo, perché mai il signor Benedetti si agita tanto ad ogni stormir di fronda? Gli bastano le parole di un Consigliere comunale per dichiarare il pericolo di morte dell’occupazione locale? Stia tranquillo, se Enel gli ha detto che la centrale si accenderà non c’è ragione di agitarsi. E lui beneficerà insieme ai suoi figli e/o nipoti delle grandi opportunità occupazionali create della nuova centrale. Due-trecento posti all’Enel ci saranno ancora per almeno trent’anni, né occorre mobilitare gente, comitati del SI, cortei di lavoratori e simili per la difesa dell’occupazione. Per fare una centrale, in questa città, basta molto meno.

Piaccia o no ai fautori del carbone, resta però in piedi la dirimente questione se la centrale a carbone sia o no pericolosa per la salute, per l'ambiente, per la stessa economia, specialmente agricolo-turistica. Ci vorrebbe "un giudice a Berlino". Ma quella del giudice è stata una triste vicenda, forse poco nota ai più. Quando, al termine di un lungo processo civile, si era a un passo dalla sentenza al tribunale di Civitavecchia, Enel ha mosso i suoi "pedoni" ed ha fatto in modo che il Governo Berlusconi avocasse la causa al Tar. Orbene, tutti sanno che il Tar tratta materia amministrativa, non certo i diritti costituzionali. Insomma, in questa materia il giudice se lo è scelto Enel.
Risultato: i cittadini non si fidano ancora. Anche perché i loro dubbi sono scritti non soltanto nella "perizia giurata" prodotta appunto dalla Commissione di Esperti nominati dal tribunale di Civitavecchia, ma anche nelle carte di due ministeri, di una trentina di Istituzioni locali, della stessa Agenzia regionale dell’ambiente e in mille conclusioni di Commissioni medico-scientifiche a livello internazionale. Chiudono le centrali a carbone in Germania, una ad una, dove aprono ben altre strutture energetiche (con ricadute occupazionali enormi!). Negli USA si stracciano a decine i progetti di centrali a carbone, perfino quelle destinate ai deserti, che là non mancano. A Civitavecchia no, va benissimo una megacentrale a carbone “sporco” perché così piovono sulla città trenta denari.
Per favore, si ritrovi un po' di dignità! Quello che si scrive contro i cittadini che, a mani nude, resistono dopo anni di lotta somiglia molto alle accuse infamanti che sotto l’impero austriaco scribacchini tedeschi lanciavano addosso ai patrioti italiani. Ma la storia, ieri come oggi, talvolta ha sviluppi diversi dai nostri desideri e progredisce anche nostro malgrado. Libertà e democrazia sono moneta d’oro, non di argilla: resistono nel tempo, che è galantuomo…

Mario Dei Giudici , 21 aprile 2008


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"Nè fascisti né comunisti, solo ecologisti"
Gabriele Pedrini - Segretario Federale Fiamma Tricolore


Le elezioni sono finite, finita è la corsa sfrenata per una poltrona o un incarico politico, ma non credano né i vinti né i vincitori che, chi si è battuto o continua a battersi contro il polo energetico di questo sfortunato paese, abbia in qualche modo abbassato la guardia.
Non vogliamo cadere nella trappola carbone si o carbone no, diciamo come da sempre, che niente e nessuno ci può o potrà far scegliere, in funzione del combustibile bruciato dalle centrali ENEL, di quale patologia ci dovremmo ammalare.
La nostra città ha dato tanto, sia in termini economici che ambientali, è ora di dire basta, basta sentire i soliti soloni che vogliono farci credere che il carbone o il policombustibile fa più o meno male dell’altro, ecco perché non si può lottare solo contro il carbone, rimarrebbe sempre il petrolio: il no deve essere tassativamente all’ente elettrico a Civitavecchia.
E i tanti servi dell’ENEL che hanno tradito il popolo di Civitavecchia, che si sono fatti campagne elettorali contro il carbone e che se ne sono fregati, della nostra città, una volta seduti davanti alla mangiatoia politica: ora, fuori dalle mura delle istituzioni, vorrebbero ritornare a riprenderci in giro?
Che vengano, siamo pronti a cacciarli, la Nemesi storica non perdona, come non perdonano chi non vuole che questa città diventi il lazzaretto d’Italia.
Quali accuse ci possono fare, forse di non tener conto dei lavoratori del settore, falso: che sappiano tutti i lavoratori che appena la centrale andrà a carbone verranno licenziati 4800 operai.
Ci accuseranno di essere fascisti o comunisti, che ci importa del colore o della tessera di partito, o squadra calcistica, siamo soltanto civitavecchiesi che si battono per tutti, anche per chi ancora non capisce: l’ecologia non ha tessere né colore politico è di tutti, è universale.


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Movimento nocoke Civitavecchia

"E' d'ufficio l'intervento che il movimento nocoke dedica al cosiddetto portavoce dei lavoratori del cantiere enel, d'ufficio perché non motivata tanto da passione, quella si riserva ad antagonisti che la meritano, quanto da pena per il servilismo che traspare dalla risposta, quella si incivile e scomposta, che il signor Benedetti manda al consigliere comunale Sandro Manuedda.
Visto che si parla di libero voto che consegnò la città a Moscherini, ricordiamo al sig. Benedetti che intanto dopo la scellerata amministrazione De Sio, ci fu un'altra indicazione di voto, miseramente finita dopo diverse pugnalate inferte da chi ora gravita intorno all'attuale Sindaco, ma soprattutto Civitavecchia seppe esprimere con un voto VERO la propria contrarietà al progetto carbone: migliaia di civitavecchiesi si recarono a votare ad un referendum pur sapendo che anch'esso sarebbe stato ignorato.
Questo ha un valore inestimabile perché portò alle urne persone da destra a sinistra mosse non da cene elettorali o promesse di posti di lavoro per i figli, ma dall'amore per i propri figli, per non vederli morire a causa di scelte di pochi pagate fior di quattrini.
Il sig. benedetti dice "Tutti hanno capito che dire No al carbone, No al nucleare, No al turbogas, No ai rigassificatori, No alla Tav, No a nuovi aereoporti e strade e ferrovie e case e parcheggi vuol dire semplicemente dire No al lavoro, No al progresso, No al benessere.", perché, a Civitavecchia non si poteva parlare d'altro? Di porto, di terme, di turismo, forse con un po' di sforzo si sarebbero raggiunte le stesse (pochine a dir il vero) unità lavorative.
Sul suo sproloquio in merito a falce e martello non replichiamo per due motivi, primo perché sono inutile le puerili strumentalizzazioni su chi si batte per la salute di tutti: il movimento nocoke non è comunista né fascista, è di tutti come dovrebbe essere una buona amministrazione; secondo chi comunista lo è, e ancora porta nel petto falce e martello, lo fa con orgoglio e con orgoglio rivendica propri ideali e diritti e tutele per tutti, pertanto non crediamo debba essere difeso da noi dagli attacchi di chi i propri ideali e valori li mette in vendita per strada al miglior offerente !"



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17 aprile 2008

18 aprile, ore 18,00 - Aula Pucci (Comune), Civitavecchia. "Vivere all’ombra di una centrale a carbone"


PERCHE’ LA STORIA NON SI RIPETA
Proiezione del film dossier:
"Vivere all’ombra di una CENTRALE A CARBONE"

Girato da alcuni cittadini dell’Alto Lazio
recatisi a Brindisi per conoscere da vicino gli effetti
dell’inquinamento da carbone sul territorio ed
ascoltare le testimonianze di chi da anni ne
subisce le conseguenze.

"Non potevamo certo sapere la rabbia, mista a dolore ed
incredulità, che avremmo trovato negli occhi degli agricoltori
...Né il grido di dolore delle madri che ci hanno
incitato a lottare e non mollare per difendere il futuro dei
nostri figli.
...E non potevamo sapere che
il monito unanime lanciatoci da amministratori, medici,
oncologi, semplici cittadini fosse uno solo:
fermate la centrale
."

Vi aspettiamo
VENERDI'

18 aprile 2008, ore 18.00
Civitavecchia, Aula Pucci

Movimento No Coke Alto Lazio,
Coordinamento dei Comitati contro il Carbone Civitavecchia

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"ACCORDO MOSCHERINI-ENEL: SVENDITA DI UNA CITTÀ IN PUTREFAZIONE"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del Consigliere Comunale Alessandro Manuedda, Gruppo Verdi - Civitavecchia

Con ridicolo tempismo, passata la sbornia elettorale, Moscherini e l’Enel annunciano alla città e al mondo il risultato della loro vergognosa trattativa privata sulla centrale a carbone sporco di Torrevaldaliga Nord.
Altri 50 milioni si vanno ad aggiungere ai 37 già iniettati, a partire dal 2003, nella vene ostruite di una città prima moribonda e ora in putrefazione.
Si arriva quasi a 90 milioni. Qualcuno potrebbe pensare ad una cifra considerevole. Penso che, in realtà, sia una cifra insignificante; anzi ritengo estremamente offensivo pensare in termini di cifre, a meno che non si voglia credere che Giuda con i fatidici trenta denari avesse fatto, tutto sommato, un buon affare.
Allo stesso tempo sono incredibilmente troppi per chi vuole nasconderli dietro la foglia di fico dei disagi creati alla città dalla presenza del megacantiere della vergogna e della morte, intesa nel senso figurato della dignità del lavoro e letterale dei lavoratori.
Tutti sanno che i soldi vomitati dall’Enel sono un’elemosina elargita per comprare il silenzio e, di più, il turpe consenso del “Comune-servo” sulle malattie e le morti che la centrale di Torrevaldaliga Nord causerà per i prossimi decenni alla popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio. Tutti lo sanno, anche a livello istituzionale, ma nessuno lo dice, perché sanno anche che la compensazione economica per l’installazione delle centrali è, naturalmente, vietata dalla legge. La disgustosa legge Marzano n. 239 del 2004 ha sì reintrodotto questa pratica offensiva della dignità umana, ma in forme e tempi che non coincidono con il caso di Civitavecchia.
Con l’accordo Moscherini-Enel abbiamo assistito all’ennesima svendita di una città in putrefazione e dei suoi abitanti ormai socialmente defunti, o meglio assassinati. È stato definitivamente sancito per Civitavecchia lo status di feudo Enel.
Un Comune che lega indissolubilmente la propria esistenza alle elargizioni di un padrone che riversa ogni anno migliaia di tonnellate di inquinanti nell’aria che i sudditi sono costretti a respirare, non può avere e, infatti, non ha alcuna autonomia nel rapporto con la sorgente di morte.
L’opera di insabbiamento e la vergognosa assenza del Comune di Civitavecchia alla conferenza dei servizi tenutasi un mese fa al Ministero dello Sviluppo Economico in merito al riesame dell’autorizzazione unica di TVN, sono solo l’ultima testimonianza dell’ignobile servitù nella quale è inchiodata Civitaenel.

Mi rivolgerò alla Procura della Repubblica per sapere se nel travaso di milioni di euro da una SpA ad un Ente locale che non trova presupposti di legge né motivazioni pratiche al di fuori della compravendita della salute dei cittadini in cambio del silenzio, ci siano estremi di reato.

Per il mio disprezzo non ho bisogno di una sentenza.

Il Capogruppo
Alessandro Manuedda

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15 aprile 2008

OT - Due Italie (speriamo?)

Berlusconi III

Qualche commento dopo l'esito delle elezioni.

L'Italia non era sazia. L'Italia? 13 milioni di elettori. Il sospetto è che di fatto esistano due Italie, sempre più distanti ad ogni istante che passa. Da un punto di vista quantitativo, distanti quasi quanto i lontani cugini yankees Alabama e New York.
All'estero, in queste ore, la stampa esprime sconcerto, sbigottimento, incredulità, sarcasmo sull'esito delle nostre elezioni 2008. E si interrogano sulle cause che possono trovarsi alla base di una simile anomalia. Leggi in proposito l'articolo del confindustriale Sole24ore.it
L'Italia, almeno una delle due, vive con la testa fuori dall'Europa; stupisce la cristallizzazione, la fedeltà nonostante tutto della quota maggioritaria dell'elettorato del centrodestra italiano: telepersuaso, ignorante, cattolico.
All'opposto, se cos' si può dire, accade qualcosa di davvero interessante: Sinistra Arcobaleno suicidata/vampirizzata? Evidentemente s'era resa inutile e anacronistica, nel ruolo che s'è ritagliata negli ultimi anni. E se per anni si fa politica "uniti contro", è ovvio essere svuotati in favore di Veltroni, se questo è l'unica (apparente?) alternativa a Berlusconi, in termini di possibilità di governo. Era una sinistra spaesata, lenta, che vedeva uno dei pochi motivi di novità nell'esplicito apparentamento coi verdi.

Intanto W interviene sui commenti di SuaEmittenza all'indomani del voto: a quanto pare sente «forte esigenza di una grande offensiva culturale. Troppo a lungo abbiamo accettato passivamente che ci fosse uno spirito del tempo a cui adeguarsi. Dobbiamo sferrare una grande offensiva culturale intorno al tema dei valori». Accidenti! Serviva la discesa di Berlusconi 3, perché qualcuno accendesse il cervello. Vedremo. Per ora non mi pare molto credibile.

Stefano Montanari e "Per il bene comune": 119.420 consensi. Avanti tutta ora, il percorso è solo all'inizio. Per qualche italiano poter esprimere un voto a favore di PBC ha rappresentato la prima volta senza naso turato: in piena condivisione di programma e approccio alla politica.

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13 aprile 2008

Civitavecchiesi nuovamente mobilitati per la tutela del diritto alla salute


Invitiamo i cittadini civitavecchiesi alla lettura dell'articolo
"Antenne: i Comitati si uniscono per chiedere tutele"
su www.centumcellae.it, VEDI QUI

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12 aprile 2008

Sul "voto utile"

VEDI:
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per il bene comune
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - venerdì 11 aprile 2008
© IL BLOG DI STEFANO MONTANARI

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(quanto segue NON è da considerarsi rappresentativo del Movimento Nocoke, ma è espresso a titolo personale dal redattore del Blog)

L'espressione "voto utile" non può essere utilizzata solo in relazione alla spendibilità del proprio voto per determinare direttamente la formazione di un governo.
Un dibattito politico dovrebbe essere fondato su proposte chiare, centrato sulla discussione dei problemi e delle sfide di maggior rilevanza. L'opposto di quanto è avvenuto in questa campagna-farsa, dove si è fatto di tutto perché la scelta dei cittadini fosse incanalata in sensi obbligati davvero poco alternativi tra loro: V o B. Davvero l'unico voto utile è quello dato ai due sconci gemellini?
Non lasciamoci infarcire la testa di sciocchezze.

Esiste la possibilità di utilizzare il proprio voto come investimento lungimirante, per far sì che venga introdotta in parlamento una forza portatrice di quelle idee che si vogliono sostenere. Ovvio che una decisione simile trova senso contestualizzata in date circostanze, e cioè io credo che in questo momento votare V o B destìni il Paese a una sorte non tanto diversa, e significa affidarsi a chi finora ha tradito in modo quasi sistematico la fiducia e le aspettative degli elettori.

Secondo questa prospettiva un voto utile può essere indirizzato verso la Lista "Per il bene comune": il suo programma è semplice, chiaro e pragmatico, oltre che del tutto condivisibile per chi scrive. In esso non si trova distanza tra i princìpi ispiratori e i propositi di azione (trasparenti).

I dubbi restano, certo.

Sul blog di Beppe Grillo nel giorno 10 aprile è apparso un post intitolato proprio così, "Il meno peggio" (vedi qui), che pur colmo di slogan facili e semplicismi, contiene anche alcune solide "verità": a forza di andare avanti col "meno peggio" l'Italia affonda.



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10 aprile 2008

Nuovo studio WWF: il sistema Emission Trading 2008-2012 favorisce il CARBONE


Distribuire gratuitamente le quote di CO2 al settore termoelettrico equivale ad incentivare le centrali a carbone.


Un nuovo rapporto di Point Carbon mette in luce come la distribuzione gratuita delle quote di CO2 agli operatori elettrici nel secondo periodo di Emission Trading 2008-2012, garantisce un rendita alle centrali termoelettriche, in soli cinque paesi dell'Unione, equivalente al Pil della Repubblica Ceca. La combustione di carbone nelle centrali termoelettriche da sola è responsabile di circa un miliardo di tonnellate di CO2 di emissioni annue, corrispondente al 20% delle emissioni europee, ed il suo contributo nel settore elettrico europeo sembra volere aumentare.
Un nuovo rapporto, commissionato dal Wwf, mette in luce come il sistema dell'Emission Trading di fatto permetta a questa fonte pesantemente inquinante di guadagnare miliardi di euro da un meccanismo in realtà creato per diminuire le emissioni.
Ci sono ad oggi progetti per 40 nuove centrali a carbone in Europa nei prossimi cinque anni. «Queste centrali se realizzate rimarranno operative per i prossimi 50 anni bloccando le nostre economie in scenari di emissioni insostenibili – fa notare Sanjeev Kumar, Emission Trading Scheme Coordinator per il Wwf –, oggi più che mai è fondamentale che il settore elettrico sia messo di fronte ai reali costi delle emissioni di CO2, anziché scaricarli sull'ambiente e sulla collettività» (SEGUE).

Vedi qui per l'articolo intero (vglobale.it)

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10 aprile, Allumiere (Rm): proiezione del documentario sulla centrale a carbone di Brindisi

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Comunicato:


Carbone, svegliamoci! E’ il titolo dell’incontro durante il quale i cittadini dell’alto Lazio, asserviti da più di 50 anni di servitù energetiche, sono invitati a vedere la verità raccontata in un film dossier sul carbone. Giovedì 10 Aprile ad Allumiere
.

Giovedì 10 Aprile alle 18.00, presso la SALA STEFANINI di Allumiere, verrà proiettato il documentario “verità” sul carbone, su come si vive vicino ad una centrale a carbone, quella di Brindisi. Il documentario è stato realizzato dalla produzione di Giovanni Leoni e organizzato dal movimento no coke Alto Lazio in collaborazione con il Comitato dei Cittadini Liberi. Il progetto iniziale del documentario era quello di portare a conoscenza di tutti quanto accaduto a Brindisi con la centrale a carbone e ciò che accade qui con l’inganno del “carbone pulito” di TVN. La similitudine con Brindisi è il filo conduttore del film, la storia infatti si ripete anche da noi. Brindisi prima della colonizzazione delle società elettriche era la zona agricola più generosa e famosa del Salento, nota per le colture mediterranee come carciofi, finocchi e meloni. Cosa è accaduto è evidente: nessuna istituzione si è occupata di verificare i danni che avrebbe procurato la combustione del carbone, delle ricadute sulla salute umana e sull’ambiente. Semplicemente la verità, raccontata da cittadini, da agricoltori derubati del proprio territorio, del proprio lavoro, per i profitti delle lobby che producono energia per venderla all’estero. Le testimonianze più forti, contenute nel racconto, sono a cura di medici ed oncologi dell’area Brindisina e del Presidente della Provincia di Brindisi che dà letteralmente lezioni di politica onesta agli amministratori del nostro comprensorio. Il messaggio finale che danno tutte le testimonianze è unanime “non fatela accendere, la centrale a carbone”, qui a Brindisi potete vedere le lacrime del popolo e della terra, fermatela, prima che sia troppo tardi”. Il documentario prossimamente verrà proposto anche a Civitavecchia, sollecitando alla visione il sindaco Moscherini, così affaccendato a firmare convenzioni con l’ente elettrico. Nell’Alto Lazio, si ripete la storia di Brindisi: sono tanti i sindaci che sono stati addomesticati dalle compensazioni e dai famigerati tavoli dello sviluppo, dopo Civitavecchia anche Tarquinia ed Allumiere, per non parlare poi di Montalto di Castro, tutti sindaci di città condannate alla povertà e alle alte percentuali di morte per tumore. Nel film ci sono molti messaggi per i nostri sindaci, quelli che per miopia bilaterale non vedono i danni irreversibili che procura la combustione del carbone su un territorio meraviglioso come il nostro, generoso di agricoltura e di risorse naturali.

La proiezione del film sarà introdotta dal Dott. Mauro Mocci, medico di base di Allumiere e portavoce dei medici del comprensorio, impegnati da sempre in difesa della salute e contro la riconversione a carbone di TVN.

Movimento no-coke Alto Lazio

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9 aprile 2008

Fotovoltaico anche di notte con le nanoantenne



"Ricercatori americani hanno sviluppato un pannello solare dotato di un'efficienza dell'80% e capace di catturare l'energia solare anche di notte nel campo dell'infrarosso. Il segreto sta in milioni di micro-antenne più sottili di un capello umano"

Vedi qui per l'articolo intero
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inoltre:

APPROVATO IL “CONTO ENERGIA” PER IL TERMODINAMICO
L'Italia prende esempio dalla Spagna. Finalmente è incentivata la produzione di energia elettrica da impianti solari termodinamici, un progetto a suo tempo ideato da Carlo Rubbia e successivamente “incubato” nella penisola Iberica in attesa di una legge ad hoc. L'incentivo va dai 0,22 ai 0,28 euro per kWh prodotto, a seconda della percentuale di frazione solare, ed è concesso anche nel caso di impianti ibridi

Vedi qui per l'articolo intero

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infine, direttamente dal...Presente!

ILLUMINARE CON LA FORZA DI GRAVITÀ
Realizzata, da un designer americano, una lampada da interni dotata di led che si auto-produce l'energia necessaria per illuminare grazie al moto oscillatorio di un peso. E può durare oltre 200 anni

Vedi qui per l'articolo intero

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Greenpeace invita all'azione

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Comunicato stampa Greenpeace

Non lasciamo che Francia e Germania facciano uno “sporco accordo” sulle emissioni di CO2 delle auto! Non svendete il clima!

Germania e Francia stanno concludendo a porte chiuse uno “sporco accordo” sulle emissioni di CO2 delle auto. I due Paesi stanno cercando di indebolire la legislazione europea per permettere alle proprie industrie automobilistiche di sottrarsi agli impegni per proteggere il clima.

Petizione al Presidente del Consiglio Europeo Janez Jansa
Chiediamo al Consiglio Europeo di prendere posizione contro il tentativo di Germania e Francia di indebolire la decisione dell’Ue di ridurre le emissioni di CO2 delle auto. Sulla protezione del clima, l’Unione Europea deve passare dalle parole ai fatti. Difendi l’obiettivo di 120gCO2 per km al 2012, accompagnato da forti multe per chi non lo rispetta, e di 80 gCO2 per km al 2020.
Non lasciare che Germania e Francia vadano avanti con questo “sporco accordo”

Fai CLIC QUI per firmare la petizione

Ricordiamo che sulla colonna destra di questo blog, scorrendo in basso la pagina, è visibile un riquadro dove sono riportate tutte le cyber-azioni che possiamo intraprendere sul web a sostegno delle lotte di Greenpeace.


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7 aprile 2008

Dagli USA la lieta novella: tramonta l'era del carbone!

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Comunicato stampa

Evento storico
Stati Uniti: l’inizio della fine del carbone

La preoccupazione del riscaldamento del pianeta ed il fatto che la combustione del carbone emetta una quantità enorme di anidride carbonica, il più importante gas serra, danno il via negli Stati Uniti all’inizio della fine del suo uso nella produzione di energia.

Un documento del Dipartimento USA dell’Energia, pubblicato i primi mesi del 2007, elencava 151 nuove centrali a carbone in via di autorizzazione.
Tuttavia, nel corso dell’anno, 59 progetti di queste centrali in parte non sono stati approvati o sono stati ritirati dalle aziende che li avevano proposti, altri 50 progetti sono stati contestati presso vari tribunali americani e circa altri 50 saranno probabilmente contestati a vari livelli non appena riceveranno l’approvazione.

L’opposizione al carbone, iniziata dai comitati dei cittadini, si è ormai trasformata in una marea montante. Organizzazioni sanitarie, di agricoltori, i più importanti climatologi e, soprattutto, vari stati americani hanno preso una netta posizione contro il carbone.

I gruppi finanziari più importanti hanno espresso la preoccupazione per le spese accessorie legate alle emissioni di anidride carbonica.

L’11 marzo 2008, la California ed il Massachusetts hanno presentato una proposta di legge per la messa al bando delle centrali a carbone senza meccanismi di interramento della CO2.

Tuttavia, le preoccupazioni economiche legate all’aumento del prezzo del kWh causato dall’enorme spesa per gli interventi di segregazione della CO2 stessa, anche senza ancora una legge dedicata, hanno già segnato negli USA l’inizio della fine del carbone nella produzione di energia.

Con la diffusione della possibilità della valutazione globale del danno causata dalla combustione del carbone, oggi possibile per mezzo della Commissione Europea (CE), i gruppi finanziari si guarderanno bene dal continuare ad investire nel carbone.

Infatti, secondo
Ecosenseweb (http://ecosenseweb.ier.uni-stuttgart.de/index.html) il software specifico della CE, una centrale a carbone di circa 2000 MW ogni anno causa danni legati alle morti premature, alle malattie, all’agricoltura, agli edifici ed i patrimoni archeologici ed all’effetto serra per una somma pari a oltre 100 milioni di euro.

La possibilità reale della commercializzazione su larga scala della segregazione della CO2 inoltre potrebbe essere realistica non prima di un decennio… “This technology is at least a decade away from commercial viability”.

Fonte: Earth Policy Institute, www.earthpolicy.org, April 2008. http://www.earthpolicy.org/Updates/2008/Update70_timeline.htm


Coordinamento Dei Comitati Italiani dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

Dr. Giovanni Ghirga (portavoce)



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NDR, vedi anche:

"Niente carbone senza sequestro della CO2"
In attesa che il governo britannico stabilisca regole precise per la cattura e il sequestro della CO2, un progetto di una centrale a carbone in Inghilterra si ferma. Una sorta di moratoria alle centrali a carbone?
Articolo comparso pochi giorni fa su QualEnergia.it, visibile interamente qui




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6 aprile 2008

Appello dalla Puglia all'Alto Lazio: "non fate accendere TVN, dopo non sarete più in tempo"



Appello dalla Puglia all’Alto lazio :” tvn non la fate accendere, dopo non sarete più in tempo”.

Davanti ad una numerosa platea estremamente attenta si è svolta a Tarquinia, presso il TOP 16, la prima proiezione del documentario su come si vive all’ombra di una centrale a carbone.

Uomini e donne, agricoltori, commercianti, semplici cittadini hanno visto scorrere con sconcerto le testimonianze di altri uomini, donne, agricoltori, madri, cittadini del brindisino che narravano degli enormi danni alla salute e all’economia del territorio causati dalla mega centrale a carbone Federico II di Brindisi.

Preoccupazione, indignazione, ma anche commozione, erano quello che esprimevano i volti attoniti di quanti erano presenti.

Indignazione che si è trasformata in volontà di mobilitazione dinanzi alle testimonianze degli amministratori, ma anche dei medici brindisini che, raccontando dell’inutilità dei monitoraggi e dei controlli, del loro sentirsi impotenti dinanzi al colosso energetico che, interessato solo ai propri guadagni, ha trasformato un intero territorio in area di saccheggio della salute, dell’ambiente e dell’economia, raccomandavano “Tvn non la fate accendere, dopo non sarete più in tempo”.

Dalla necessità di difendere il proprio territorio e la propria economia, dal diffusamente sentito dovere di difendere la salute e il futuro dei propri figli, dalla comune volontà di evitare che la storia si ripeta e dalla triste consapevolezza che la maggior parte della classe politica, di cui basta guardare i programmi, è colpevolmente succube della menzogna del carbone pulito, ci si è lasciati con la decisione di dare vita ad una grande manifestazione che, probabilmente, si svolgerà nella seconda metà di maggio, e verrà preparata ripetendo la proiezione del documentario su tutto il territorio dell’Alto Lazio.

Perché una certezza era comune a tutti i presenti: non permetteremo all’ENEL ed ai suoi accoliti di aggredire ulteriormente il nostro territorio.

E’ questione di legittima difesa.

Comitato Cittadini Liberi in difesa della Salute e dell’Economia

Com.difedasalute@difesa.it

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3 aprile 2008

IMPORTANTE: appuntamento VENERDÌ 4/3/08

Conoscere il problema non può che aiutarci a capire la verità.

Agricoltori, commercianti, artigiani, medici e abitanti di Tarquinia si sono riuniti nel COMITATO DEI CITTADINI LIBERI CONTRO IL CARBONE
per ribadire la contrarietà della nostra Città alla riconversione a carbone della centrale elettrica di Civitavecchia. Perché la nostra salute e il nostro lavoro non si comprano. L’imbarazzante immobilismo dell’Amministrazione Comunale ci rammarica perché s’intravvedono linee di comando diverse dalla volontà popolare. Punto e a capo, i cittadini faranno da soli. Perciò chiediamo a tutti i cittadini di partecipare attivamente aderendo al COMITATO DEI CITTADINI LIBERI. Sarà allestita una SEDE OPERATIVA ED UN PUNTO DENUNCE ED INFORMAZIONI in Piazza Matteotti (di fronte al Comune).
Vi aspettiamo.


Per info scrivete a: com.difesasalute@virgilio.it
Comitato dei cittadini liberi

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Il nostro premio Nobel Rubbia: no al petrolio, no al carbone, ma quale nucleare. "Soltanto il sole può darci energia"

Pubblichiamo alcuni estratti da un'intervista di Repubblica (vedi qui per l'articolo intero) al premio Nobel per la fisica C. Rubbia.

"GINEVRA - Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d'eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

[...]

Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell'energia?
"Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l'oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".

[...]

Ora c'è anche il cosiddetto "carbone pulito". La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s'è detta favorevole...
"Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l'anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".

E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?
"Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".

Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti...
"E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".

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Se è così semplice, perché allora non si fa?
"Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa"."

Più chiaro di così?
Chissà se F. Conti (AD Enel), U. Veronesi (l'oncologo pro-nucleare e pro-inceneritori), Scaroni (AD Eni), e tutto il seguito di gentaglia così impegnata a lucrare a discapito dell'interesse e della salute pubblica, se la sentirebbero di rispondere alle parole di Rubbia (s'intende entrando nel merito dei problemi, senza attestarsi sulla solita demagogia strumentalizzante e disinformativa). Ci piacerebbe ascoltare anche Veltroni o Bersani, in merito. Visto che che molti, in vista di un presunto "voto utile", si apprestano a concedere loro una fiducia immeritata.





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"Negli Usa il business delle “rinnovabili” è già iniziato. 1.000.000.000.000 di dollari e un boom di nuove industrie"


"Addio Wall Street: meglio i deserti e le le onde dei mari"
Invitiamo alla lettura di un interessante articolo su lastampa.it. Fai clic QUI

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Enel fa conoscere la sua generosità anche ad Ischia

Enel ci regala un'altra bella storia emblematica. Che ce ne ricorda altre, tante altre.

Nell'"isola verde", come la chiamano affettuosamente gli abitanti, l'estate scorsa, si rompe uno dei 4 cavi ad alta tensione che alimentano la cabina di trasformazione dell'Enel... una centrale, come viene definita semplicisticamente. L'Enel ammette la rottura, interviene per riparare il cavo, ma durante le operazioni di ripristino si registra una continua fuoriuscita di olio, che è contenuto nel cavo, funziona da isolante e serve per mantenerlo a pressione. L'azienda ammette anche la perdita di olio. Ma dov'è il nodo? 33 giorni dopo la rottura, l'Agenzia regionale per l'ambiente della Campania preleva, in quello stesso tratto di mare, un campione di acqua. I risultati sono chiarissimi: vengono rilevati valori di Policlorobifenili, una sostanza cancerogena e altamente tossica, 186 volte superiori ai limiti fissati dalla legge. L'area, pero', non viene bonificata, i turisti continuano a bagnarsi in quelle acque e i pescatori buttano le reti, ignari di tutto. Chi doveva intervenire e non l'ha fatto? E soprattutto perche'? Capitaneria di Porto, Comune di Lacco Ameno, Asl di NA2... Tra chi nega di aver ricevuto i risultati delle analisi e chi temeva di mettere a rischio l'intera stagione turistica, abbiamo cercato di capire dove fossero le responsabilità e le menzogne, e se è possibile stabilire un rapporto di causa-effetto tra la rottura del cavo Enel di giugno e le sostanze inquinanti trovate a luglio.

Vedi qui per l'articolo originale (Rai News 24)


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