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3 aprile 2008
Enel fa conoscere la sua generosità anche ad Ischia
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Incontro con la popolazione brindisina. La dura realtà supera ogni più cupa fantasia
Il Movimento No Coke Alto Lazio ha incontrato le popolazioni di Brindisi:
"Abbiamo pianto con loro, per loro e per noi"
Che fosse una centrale maledetta lo sapevamo. La decisione di portare nei nostri territori una testimonianza diretta di quanto accadeva intorno alla centrale a carbone Federico II di Brindisi nasceva proprio dalle tante denunce di cui avevamo avuto eco. Ma quando siamo partiti, insieme a una delegazione del "Comitato dei Cittadini Liberi" giovedì 27 marzo, alle quattro della mattina, non avevamo la piena consapevolezza di quello che avremmo trovato, della crudezza delle testimonianze che avremmo raccolto. Non potevamo certo sapere la rabbia, mista a dolore ed incredulità, che avremmo trovato negli occhi degli agricoltori che ci hanno mostrato i loro ortaggi, tra cui il famoso carciofo brindisino, intrisi dei veleni emessi dal carbone, lasciati a marcire sui campi a migliaia.
Né il grido di dolore delle madri che ci hanno incitato a lottare e non mollare per difendere il futuro dei nostri figli; loro con bambini in braccio di pochi anni e già il futuro compromesso da gravi malattie legate all'inquinamento.
Non potevamo sapere che avremmo pianto con loro, per loro e per noi.
E non potevamo sapere che il monito unanime lanciatoci da amministratori, medici, oncologi, semplici cittadini fosse uno solo: non la fate accendere, dopo non sarete più in tempo. Questa esperienza è stata dura, perché ci ha sbattuto in faccia la concretezza di quanto andiamo denunciando da anni, e insieme bellissima per la generosità di coloro che abbiamo incontrato. Uomini e donne che hanno messo a disposizione la loro testimonianza di sofferenza di persone e di territorio nel tentativo di fornire un contributo alla nostra lotta, che è poi la loro. Questo ci da una certezza in più: dobbiamo continuare a lottare contro un mostro che devasta territori e coscienze perché abbiamo, dalla nostra, la forza della ragione. I campi bruciati, il mare morto per i miliardi di litri di acqua calda che vi è riversata quotidianamente dentro, il dolore di quanti stanno pagando con la vita loro e dei loro cari la protervia dell'ENEL di attribuire ai "caminetti" e ai "falò delle potature di ulivo" i picchi enormi di PM10, ed ancora la denuncia dura degli oncologi, l'inutilità di ogni forma di controllo e monitoraggio denunciato dagli amministratori, le decine di promesse non mantenute dall'ENEL e dalla politica e lo scoprire che il tutto è stato irrorato da tangenti versate addirittura per ogni tonnellata di carbone scaricata al porto di Brindisi, ci hanno dato la certezza che la storia rischia di ripetersi.
Anche a Brindisi l'ENEL aveva raccontato del suo grande impegno a tutela dell'ambiente, di un ingente incremento dell'occupazione, di diminuzione del costo dell'elettricità, aveva firmato convenzioni, promesso riconversione a metano della centrale dopo pochi anni. Ed invece complice una politica che, come raccontatoci dal Presidente della Provincia di Brindisi Michele Errico, si è piegata ed adattata agli interessi economici abdicando al suo ruolo di governo degli stessi, per anni l'ENEL ha immesso, e continua ad immettere, centinaia di tonnellate di veleni sul territorio. Oggi i terreni e le falde acquifere sono inquinati da arsenico mercurio e benzene, la cui principale fonte antropica è la combustione dei combustibili fossili, i campi limitrofi al nastro trasportatore sono sotto ordinanza di blocco delle coltivazioni per centinaia di metri e nessuno acquista più i prodotti, una volta di eccellenza, di Cerano e dell'area del Brindisino ormai riconosciuta sito inquinato nazionale. Gli oncologi sono concordi: il monitoraggio conta solo i danni; che il carbone emetta numerose sostanze cancerogene è ormai evidenza scientifica. Unica soluzione è il non utilizzare questo combustibile e chiunque ignora tale assunto si rende responsabile delle gravissime percentuali di mortalità e morbilità che affliggono quanti hanno la disgrazia di vivere attorno a tali impianti. Ancora di più oggi possiamo affermare che la volontà di portare al 50% la produzione di energia derivante dal carbone, come preannunciato dall'ENEL nel proprio piano industriale, è una volontà criminale, e criminale è chi, nelle istituzioni, acconsentendo a tale scelta, si rende complice della devastazione di interi territori, con le loro popolazioni e le loro economie. E ciò senza fare riferimento alcuno all'incremento di produzione di anidride carbonica, e il conseguente aggravamento dell'effetto serra, che la combustione del carbone comporta.
Di questa nostra esperienza abbiamo voluto farne un documentario, che sarà proiettato il 4 aprile a Tarquinia, (Top 16 ore 17) e in seguito a Civitavecchia, perché la sofferenza delle popolazioni di Brindisi, di Torchiarolo e dei paesi attorno sia da monito e da stimolo a quanti per rassegnazione, stanchezza o sfiducia pensano non ci sia più niente da fare per fermare la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia o altri mostri simili.
Ancora di più oggi ne siamo convinti: la nostra è una battaglia di legittima difesa; non vi e non ci daremo tregua finché non riusciremo a scongiurare questa ipoteca sul futuro dei nostri figli e del nostro territorio. Vogliamo infine ringraziare gli abitanti di Torchiarolo e di Cerano, ed in particolare Giovanni Liaci, senza i quali ogni cosa non sarebbe stata la stessa, nemmeno la forza che abbiamo riportato a casa.
Movimento No Coke Alto Lazio
1 aprile 2008
Scioccante documentario appena realizzato nei territori della centrale ENEL - Brindisi
Tarquinia dispone di due armi per bloccare la centrale a carbone: la lotta popolare non violenta, pacata, ma decisa e le denunce alla magistratura.
Non la bloccherà invece il Sindaco di Tarquinia che teorizza un “no al carbone” che è invece un “Si al carbone” basato su controlli fatti dopo che la centrale di TVN avrà inquinato il territorio, aggravato la già pesante situazione sanitaria e distrutto l'agricoltura e il turismo. E non la bloccherà il Sindaco di Allumiere che il 14 febbraio scorso è intervenuto al Consiglio Comunale aperto di Tarquinia dicendo che è inutile girare attorno alla questione; la verità è che i sindaci trattano con Enel perchè così vogliono in alto.
Due posizioni identiche: entrambi hanno scelto la strada degli accordi e abbandonato quella della lotta popolare non violenta . Il disimpegno è avvenuto nonostante che il Ministero della Salute abbia riscontrato una grave situazione sanitaria nell'Alto Lazio e chiesto una nuova Valutazione d'Impatto Ambientale della centrale a carbone e nonostante che l'ARPA abbia segnalato gravi carenze e lacune dell'autorizzazione rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Che le carte della centrale a carbone non fossero come alcuni vogliono far credere lo aveva già accertato il collegio di periti nominati dal Tribunale di Civitavecchia nella causa intentata dal Comune di Ladispoli. Prima di una probabile sentenza sfavorevole ad Enel, la competenza a giudicare in tema di centrali fu sottratta al Tribunale Civile con un provvedimento governativo su misura per la centrale a carbone di Civitavecchia, infatti fu trasferita al TAR dal governo Berlusconi, con il comma 552 della Legge Finanziaria 2005. Ma il lavoro del collegio peritale rimane come un macigno e solo chi lo ignora può fare accordi con Enel.
I cittadini sono più determinati che mai a lottare per fermare la centrale a carbone. Per essere bene informati una loro delegazione si è recata in Puglia a conoscere direttamente cosa succede attorno alla centrale Enel di Brindisi Sud, nota alle recenti cronache per i danni ambientali ed economici provocati alle comunità locali del Salento. I risultati della missione verranno presentati venerdì prossimo, 4 aprile, alle ore 17,00 nello spazio centrale del TOP 16 a Tarquinia.
“Comitato dei Cittadini Liberi” in Difesa della Salute e dell’Economia
Il nuovo fascismo è nel controllo dell'informazione. V-2-DAY. Noi ci siamo.
31 marzo 2008
29 marzo 2008
Stasera dalle 20 alle 21 si spengono le luci...Anche se qualcuno le ha spente da tempo
Un’altra iniziativa mondiale per tagliare le emissioni di gas serra: dopo l’italiana M’illumino di meno del mese scorso, ecco l’Heart Hour, un’ora dedicata al risparmio energetico per la terra. Il 29 marzo dalle 20 alle 21 a Roma si spegneranno le luci del Colosseo e in tante altre città d’Italia si moltiplicano le azioni per aderire all’iniziativa “un’ora per la terra”.
L’Heart Hour è partita da Sydney nel 2007, coinvolgendo inizialmente solo i 2 milioni (e passa) abitanti della capitale australiana, ma ha avuto subito un forte eco coinvolgendo decine di milioni di persone in tutto il mondo. Nella seconda edizione dell’evento smetteranno d’assorbire energia per un’ora monumenti come il Golden Gate Bridge di San Francisco, l’Opera House di Sydney, le Sears Tower di Chicago (il più alto edificio d’America) a dimostrazione che il problema è riconosciuto e combattuto sui quattro angoli del pianeta é...
Intanto accade che qualche vatican-talebano decida che, per risparmiare di più, anche i lumi della ragione vadano spenti: come riporta Repubblica.it
11:18 Rotondi: "Ruini è il nostro premier"
"Ruini, per noi democristiani, è una specie di presidente del consiglio fuori ruolo". E' quanto dichiara il segretario della Democrazia cristiana per le autonomie, Gianfranco Rotondi parlando dell'ex presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Purtroppo il fatto che una bestia simile riesca a sopravvivere politicamente, testimonia che c'è più di qualche pervertito che non smette di portargli da mangiare. Ma voi sfamereste i ratti in casa vostra?
28 marzo 2008
Inghilterra: riconosciuti risarcimenti per i danni alla salute derivanti dall'inalazione delle polveri del carbone
Centinaia di migliaia di operai del Regno Unito hanno ottenuto una vittoria storica: il riconoscimento dei danni alla salute causati dall’inalazione di polveri di carbone, la loro quantificazione e il relativo risarcimento economico. La richiesta d’indennizzo effettuata dagli operai ha riguardato solo i danni conseguenti all’inalazione di polveri di carbone non causate dalla combustione di questo fossile. Il materiale particolato, emesso nell’aria bruciando il carbone è molto più tossico e minaccia la salute delle persone che vivono anche a grande distanza dal luogo in cui avviene la combustione.
Il danno riconosciuto e oggetto del risarcimento è la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Questa è una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile secondo la gravità. La BPCO (nota in inglese come COPD, Chronic Obstructive Pulmonary Disease) è solitamente progressiva ed è associata a uno stato d’infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria.
Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Non esiste al momento una cura efficace, ma sono disponibili diversi trattamenti per controllare i sintomi e per evitare pericolose complicanze. Sebbene il fattore di rischio più importante sia il fumo di sigaretta, la BPCO è una nota complicanza dell’esposizione cronica alle polveri di carbone.
Coordinamento dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute dell’Alto Lazio Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio
Il portavoce
Dr. Giovanni Ghirga
Il sindaco Mazzola scopre le carte. Anche a Tarquinia è svendita della salute pubblica.
I cittadini si riorganizzano per difendere la salute e l'economia di Tarquinia, nasce il Comitato dei Cittadini Liberi
Coordinamento No-Coke Alto Lazio
VITERBO - Nel consiglio comunale aperto del 14 febbraio scorso il sindaco Mazzola ha compiuto un atto di una gravità inaudita: ha abbandonato la lotta contro la riconversione della centrale di Civitavecchia, tradendo la parola data agli elettori e proponendo come soluzione al disastro sulla popolazione e sul territorio soltanto nuove trattative con l’Enel. I cittadini presenti alla seduta del consiglio hanno assistito disorientati prima alla pericolosa presenza dei numerosi operai Enel fatti venire su comando con i pulman per occupare e condizionare il tranquillo svolgimento dei lavori consigliari sulle sorti del nostro paese, poi, sbigottiti hanno dovuto constatare che il sindaco e l’amministrazione non hanno votato l’unica cosa necessaria per fermare la centrale: ossia la richiesta al governo di rivedere la Valutazione d'Impatto Ambientale per la conversione a carbone. Tecnicamente si trattava di approvare le stesse richieste già approvate dal Consiglio Provinciale di Viterbo un mese prima e contenute in questi tre fondamentali punti:
1) La vecchia Valutazione d'Impatto Ambientale della centrale a carbone è fraudolenta nei nostri confronti perché risulta “lacunosa e incompleta” , ne occorre una nuova che valuti i danni prodotti a Tarquinia sull’economia locale e sulla salute della popolazione, considerando anche la presenza di Tvs e della vicina centrale di Montalto.
2) Ribadire un fermo no ad ogni forma di collaborazione diretta e indiretta con chi inquina, per evitare condizionamenti attraverso elargizioni di soldi o servizi;
3) Promuovere una grande manifestazione popolare per sostenere la richiesta della nuova Valutazione d'Impatto Ambientale, per dare voce alle popolazioni locali e per rispettare il loro diritto alla salute e la loro laboriosità.
Il sindaco, visibilmente nervoso e in difficoltà, ha accuratamente evitato di approvare queste tre richieste gettando fumo negli occhi attraverso l’approvazione di una serie lunghissima di richieste assolutamente irrilevanti per fermare la centrale e sintetizzabili nella sostanza così: “non mi oppongo più alla costruzione della centrale, ora voglio solo il monitoraggio dei fumi inquinanti e voglio sedere allo stesso tavolo a cui siede il sindaco di Civitavecchia per trattare con l’Enel”. Precisiamo una cosa: il monitoraggio, ovvero il controllo delle emissioni inquinanti, è un obbligo di legge, è quindi una “bufala” deciderlo in consiglio comunale perché è un dovere di specifici uffici regionali e non può essere contrabbandato come una conquista civile, simbolo dell’ impegno contro il carbone. Al contrario affermare di volere solo “controllare” è di per sé un fatto gravissimo, perché si controlla il danno avvenuto: in altre parole il sindaco ci propone di contare i morti e gli ammalati che ci saranno per le emissioni inquinanti anziché lottare davvero per impedire che venga messa in funzione la centrale. Al sindaco non stanno più a cuore i cittadini, ma le trattative con l’Enel, cioè con l'inquinatore. Ma trattare cosa? La salute della gente non è merce di scambio, non si vende al mercato per nessuna disonorevole cifra. Il sindaco si può affannare a dire che è ancora contro il carbone, può continuare ad affiggere manifesti nel paese elencando le sue vuote richieste: ora i cittadini lo sanno, hanno la prova, nero su bianco, che è passato dall’altra parte, dalla parte di chi viene a patti con l’Enel e si arrende. (Civitavechia e Montalto sono l’esempio di chi accetta compensazioni, due città in cui si muore molto d' inquinamento. Il fiume di denaro non ha alzato né la ricchezza pro capite né l’immagine nel mondo però si dà lustro all'inquinatore). E’ una grande delusione e un tradimento verso chi credeva in lui, ma i cittadini si stanno organizzando e continuano senza sosta questa lotta che è una forma di legittima difesa della salute, del lavoro e dello sviluppo di questa terra ma, soprattutto, del futuro dei propri figli.
27 marzo 2008
Off Topic: petizione contro la nuova antenna a Parco della Resistenza
Ancora una dichiarazione di guerra contro le antenne per telefonia mobile. Si è infatti costituito lo scorso 19 marzo, al termine di un incontro tra i residenti, un nuovo Comitato spontaneo contro l'ennesima antenna selvaggia: è il caso di quella in procinto di essere installata al Parco della Resistenza, sopra gli edifici che ospitano gli uffici comunali, secondo indiscrezioni individuati come sito idoneo nel Regolamento per le installazione di antenne in procinto di essere approvato dall'Amministrazione comunale. Una ipotesi che ovviamente ha fatto sobbalzare i residenti della zona, che nell'arco di poche decine di metri, oltre a centinaia di famiglie, ospita anche un centro anziani e due scuole materne.
La raccolta delle firme è stata affidata a volontari che, per le case, nei vicini esercizi commerciali
e fuori le scuole, hanno già raccolto oltre 150 adesioni.
26 marzo 2008
Inquinamento da metalli pesanti
Proprio l'altro giorno, dopo ulteriori esami a pagamento, ho avuto la conferma che la mia paralisi è stata provocata dall'inquinamento. Infatti il mio organismo è pieno di minerali, minerali che tra i vari danni provocano quello che colpisce il sistema nervoso centrale e soprattutto attacca la MIELINA con conseguente paralisi.
Questa lettera è stata pubblicata sul sito del Ministero dell'Ambiente, nella sezione dedicata alle "osservazioni" per l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l'Ilva di Taranto. Per saperne di più vai su http://www.peacelink.it