Comunicato dell'Assoc. Antonino Caponnetto
"Dal buon esito di una vicenda giudiziaria che lo ha riguardato, il sindaco di Civitavecchia Moscherini ha tratto spunto per passare - secondo quanto hanno riportato alcuni organi di stampa - alla formulazione di giudizi negazionisti su una situazione generale attinente alla presenza della criminalità organizzata sul territorio da lui amministrato.
In sostanza, egli ha negato tale presenza, smentendo oggettivamente quanto sostenuto al
riguardo dalla Procura Nazionale Antimafia e da altri organismi investigativi e giudiziari centrali.
Lo stesso sindaco ha colto, inoltre, l’occasione per esprimere giudizi negativi nei confronti di tutti coloro – i cosiddetti “professionisti dell’antimafia“ – che, in virtù dell’esito di approfondite analisi e di quanto scritto dagli Organi dello Stato succitati, esprimono da tempo un parere opposto al suo.
Nell’esprimergli le nostre felicitazioni per l’esito della sua vicenda giudiziaria - che, da quanto appreso dai giornali, non riguarda, comunque, la materia che stiamo trattando -non possiamo esimerci dal ricordargli che ci siamo già visti costretti a presentare denuncia - querela alla Procura della Repubblica per alcuni giudizi offensivi da lui espressi nei nostri confronti.
Noi non abbiamo mai fatto ricorso nei confronti di chicchessia – né tanto meno nei suoi confronti – all’arma del dileggio e dell’insulto.
Riteniamo, pertanto, che altrettanto debba fare anche il Sindaco Moscherini, tenuto conto, soprattutto, del ruolo istituzionale da lui al momento ricoperto e del rispetto dovuto a quello degli altri attori in campo, a cominciare dalla Magistratura.
A noi non interessano le polemiche fra il Sindaco Moscherini ed altri esponenti politici locali, ma quando egli arriva a dichiarare pubblicamente che a Civitavecchia “la mafia non c’è”, è doveroso per noi replicargli che, al contrario, “la mafia c’è“.
Associazione Regionale del Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie
“Antonino Caponnetto”
24 luglio 2009
"A CIVITAVECCHIA LA MAFIA C'E'". Le mani di cosa nostra sulla città portuale e sui comuni vicini
22 luglio 2009
Scandalo Berlusconi visto dai giornali esteri
Fonte: Il Sole24ore
Il calo di fiducia in Silvio Berlusconi, la sfida dell'opposizione in Parlamento, i particolari piccanti delle nuove registrazioni divulgate dall'Espresso. La soap opera italiana impazza sul web e i media esteri abbondano di cronache, commenti e consigli.
Il Times di Londra batte tutti per lo spazio dedicato al caso. «La popolarità di Berlusconi si
affloscia mentre emergono nuove registrazioni» è il richiamo sulla homepage del suo sito Internet. «Il Primo ministro italiano affronta pressioni politiche mentre Patrizia D'Addario sostiene di avere fatto sesso con lui in cambio di favori in affari». Le «squallide» rivelazioni sulle presunte «buffonerie» di Berlusconi, scrive il Times, hanno spinto l'opposizione italiana a premere per il primo dibattito parlamentare sul danno all'immagine del Paese. La pressione politica è aumentata dopo che le registrazioni segrete hanno toccato il fondo: si parla dell'antipatia del premier per i preservativi, della sua presunta predilezione per il trio e ci si domanda se soffra di malattie sessuali.
Da Madrid, il Times ha una corrispondenza sul servizio del giornale scandalistico spagnolo Interviu, che pubblica una serie di foto senza veli di Patrizia D'Addario, corredate da un'intervista in cui la escort racconta che Berlusconi, davanti alle ragazze delle sue feste, si vantava che avrebbe risolto un progetto edilizio che era stato bloccato per motivi ambientali. La D'Addario sostiene di non essersi fatta pagare perché credeva che avrebbe mantenuto le promesse. «Mi sento disillusa e ingannata», ha dichiarato a Interviu.
In un commento sul Times, Rosemary Righter osserva che l'età di Berlusconi può giocare a suo favore: molti italiani pensano che per un settantenne operato di cancro alla prostata non se la cava male. E comunque «gli italiani non hanno mai pensato che fosse un angelo». A suo parere, gli scandali sessuali, la terza "S" di "soldi, sport e sesso", difficilmente porranno fine alla sua carriera, a meno che l'effetto cumulativo non riveli un uomo non più capace di controllarsi, come allude la moglie.
«Le buffonerie di Berlusconi riguardano tutti», sostiene Daniel Finkelstein in un altro commento sul Times. «La vita privata dei leader rivela il loro carattere. E il carattere può essere l'elemento più essenziale della leadership». Il commentatore cita una biografia di John F. Kennedy che rivela come la condotta del presidente Usa fosse considerata un rischio per la sicurezza. E Berlusconi «è un alleato che riceve segreti di Stato. E' il politico italiano dominante dell'epoca. Ovviamente quindi il carattere conta». Tra i vari titoli del quotidiano britannico, uno è sul «mistero del letto di Putin». Il Times ha contattato l'ufficio di Vladimir Putin e il portavoce ha risposto che il Primo ministro russo non ha mai regalato un letto a Berlusconi. Una teoria – continua - è che Putin abbia trascorso una notte in quel letto mentre era ospite di Berlusconi.
Per il Guardian l'Italia di Berlusconi è «il Paese degli ignoranti»: il premier italiano – commenta John Hooper - ha creato una cultura dell'informazione tipica dei regimi autoritari. Quello che colpisce di più della vicenda delle registrazioni «è che la maggior parte degli italiani sa appena vagamente della loro esistenza». Hooper osserva che la storia è stata ignorata non solo dalle reti tv di Mediaset, ma anche dal primo e secondo canale della Rai e da La7, di Telecom Italia. Insieme, si tratta dei due terzi dell'audience. E per il resto, continua, l'Italia è tra i Paesi più indifferenti a Internet e solo un italiano su dieci compra un quotidiano. Hooper parla si situazione «allarmante» in una democrazia occidentale, tanto più che i non informati sono convinti di essere bene informati come gli altri.
L'Independent punta l'attenzione sulla mozione presentata al Senato dall'opposizione: «Lo scandalo arriva nell'aula parlamentare per la prima volta». L'opposizione ha esortato i politici a mostrare decoro nella loro vita privata e a essere cauti nelle loro frequentazioni. La mozione è stata bloccata dalla maggioranza. «Nuova registrazione aggrava lo scandalo» e «La popolarità di Berlusconi scende sotto il 50%» titola il Telegraph, mentre il Daily Mail punta i riflettori sul fatto che al premier italiano «non piace usare i preservativi».
«L'indice di fiducia di Berlusconi sotto il 50%» sottolinea il francese Les Echos, dando notizia del sondaggio de La Repubblica. Un lancio dell'Afp pubblicato sul sito mette in evidenza che «Berlusconi indebolito dagli scandali affronta una rentrée a rischio». Secondo il politologo Marc Lazar il sondaggio illustra il turbamento dell'elettorato, in particolare dei cattolici praticanti, della gente rurale e delle persone anziane.
«Non mi lascerò condizionare» è il richiamo del sito del Nouvel Observateur, che pure dà notizia della fiducia scesa otto il 50%. Le Monde propone sul sito una cronistoria degli scandali, dal Noemigate alle escort girls.
El Pais titola: «La popolarità di Berlusconi cala al 49% tra gli scandali», per la prima volta da quando è tornato al governo nel maggio del 2008. «Lo scudo berlusconiano in difesa del Cavaliere» scrive El Mundo, che esordisce con la smentita di Niccolò Ghedini e la minaccia di azioni legali contro chiunque pensi di utilizzare registrazioni. Minaccia che non impedisce alla maggior parte dei media esteri di pubblicarne ampi stralci, come dimostra uno dei titoli di El Mundo: «Tieni conto che non usa il preservativo».
La sfida dell'opposizione rimbalza su diversi siti Usa, grazie a una notizia Ap. Il settimanale Time sceglie il tono più scanzonato: «Le registrazioni Berlusconi: 5 modi in cui il Primo Ministro può sfuggire all'ultimo scandalo». Appena due settimane dopo avere messo a tacere le accuse con il suo comportamento da statista al G8, «i dubbi sulla sua adeguatezza all'incarico rifiutano di morire». Cosa può fare Berlusconi? Ecco le cinque strade indicate da Jeff Israely: tacere; attaccare; sguazzarci dentro; pentirsi; andarsene... «Anche se forse metà degli italiani amerebbero vederlo scomparire dalla vita pubblica, questa è una strategia su cui pochi scommettono». A 72 anni – conclude - Berlusconi «è ancora convinto di potere essere allo stesso tempo un brillante miliardario e un leader mondiale».
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NDR. L'unico dubbio riguarda la popolarità del premier: in questa italietta televisiva è tutt'altro che sicuro che importi qualcosa degli aspetti più gravi della vicenda. E ci sono comunque molti altri argomenti rispetto ai quali il governo meriterebbe indignazione.
I comitati contro il carbone all' "Audizione dell'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas"
Comunicato
I comitati contro il carbone all' "Audizione dell'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas", per riferire in nome del popolo inquinato la scelta scellerata del carbone: "Si imponga ai gestori il pagamento dei danni sanitari per le ricadute inquinanti, ad oggi, sulle spalle delle famiglie e della comunità"
Oggi secondo giorno di audizioni dell' Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, presieduta da Alessandro Ortis, a Roma presso la sede del CNEL. Ascoltato dall' Autorità anche il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia che ha denunciato come la centrale a carbone di Civitavecchia (2000 MW) presenti sempre più profili di illegittimità delle procedure e delle autorizzazioni che la rendono ancora più odiata dalla popolazione inquinata. A partire dalla Valutazione d'Impatto Ambientale che, come ebbero a scrivere i Periti CTU del Tribunale di Civitavecchia nel 2004 durante la causa intentata dal Comune di Ladispoli per i danni sanitari della centrale a carbone, è "piena di anomalie, lacune ed omissioni", si è giunti alle vicende recenti legate all'Autorizzazione Integrata Ambientale dell'impianto di Torrevaldaliga Nord, in esercizio senza AIA, non possedendo la centrale a carbone un'autonoma registrazione EMAS o ISO 14001, come denunciato nelle sedi opportune. È stato poi sottolineato che le registrazioni di qualità ambientale (EMAS) hanno anche una forte valenza morale perché configurano un patto con gli inquinati. La mancanza di una volontà reale di porre le questioni ambientali al centro dell'attenzione è stata provata citando le Dichiarazioni Ambientali del gestore, anni 2005-2007 e 2007, che nella descrizione del sito della centrale a carbone non menzionano la compresenza della centrale di "Torrevaldaliga Sud" (circa 1500 Mw misti gas e OCD) di proprietà Tirreno Power S.p.A, distante poche decine di metri dall'impianto Enel. Le emissioni di inquinanti, cumulate dai due impianti, è come se fossero rilasciate da una sola ciminiera, con un aggravamento dei danni sanitari, oggi computabili in termini monetari con procedure riconosciute dall'Unione Europea come ExternE ed Ecosense. A conclusione è stato chiesto all' Autorità di censurare comportamenti e procedure immorali, ricercando anche la modalità per imporre al gestore il pagamento dei danni sanitari che sono già noti applicando i programmi menzionati e i danni economici all'agricoltura e al turismo.
Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia
www.cittadiniliberi.blogspot.com
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www.noalcarbone.blogspot.com
La compagine di Papi combatte l'energia pulita
ENERGIA:FRANCESCATO(VERDI),PDL DICHIARA GUERRA A RINNOVABILI
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - La portavoce dei Verdi, Grazia Francescato, accusa il Pdl di aver lanciato ''un attacco totale alle energie rinnovabili ed in particolare all'energia solare'', come ''logica conseguenza della folle scelta nuclearista del governo Berlusconi''. Per Francescato, ''la mozione del centrodestra contro il solare termodinamico a concentrazione, su cui sia gli Usa che la Spagna stanno investendo con forza da anni, in realta' nasconde un maldestro tentativo di favorire le potenti lobby nucleariste, spostando le risorse dell'energia solare sull'atomo, antiambientale e antieconomico''. ''Ormai e' evidente - conclude la portavoce dei Verdi - che il governo Berlusconi ha dichiarato guerra alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica, che rappresentano il futuro dell'energia e il piu' valido alleato nella lotta ai mutamenti climatici''. (ANSA). COM-GRZ
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 21/07/2009 17:46
Affosseranno il solare termodinamico di Montalto Di Castro in favore del nucleare?
Da Maremmaoggi.it
"La mozione di maggioranza presentata in Senato dal Pdl rappresenta una scelta suicida per l'ambiente e le imprese ed è la conferma degli scenari che il Governo intendeva tenere nascosti circa la gestione dell'energia con l'introduzione del nucleare in Italia". Lo afferma, in una nota, Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. "La mozione firmata da Gasparri e Quagliarello - prosegue - chiede di fermare gli investimenti sul solare termodinamico, tecnologia giudicata promettente da molti Paesi europei, Spagna, Germania e Francia in testa. Con questa operazione, in realtà, si voglio spostare risorse dal solare termodinamico al nucleare proprio all'indomani della notizia che il Governo canadese ha sospeso una gara per due reattori atomici per eccesso di costo: 4.600 euro per kW installato, per un totale di 15 miliardi di euro. Il tutto per la sola costruzione". "La Regione Lazio ha recentemente siglato un accordo con Confindustria Lazio per la realizzazione di una centrale solare termodinamica della potenza di 35 MW cosa permetterà di mettere la nostra Regione all'avanguardia in questa tecnologia che consente di raggiungere alte potenze e soprattutto di accumulare energia. - continua Zaratti - Questo Governo non crede nelle fonti rinnovabili e nei nuovi modelli di generazione distribuita, sui quali si sta orientando persino una nazione profondamente filonucleare come la Francia di Sarkozy, favorendo la produzione d'energia da parte di pochi grandi soggetti monopolisti". "Queste scelte, inoltre, non fanno bene al Paese e alla nostra Regione. - conclude Zaratti - L'opzione nucleare, che coinvolge anche nostra Regione specialmente per quella che sembra essere la scelta già fatta del sito di Montalto di Castro, infatti, orienterà la maggioranza delle risorse verso tecnologie prodotte all'estero, relegando le imprese italiane e del Lazio a un ruolo marginale di comprimari, mentre oggi possiamo essere leader, come la Spagna dove è già in funzione una centrale solare termodinamica da 50 MW. Il solare termodinamico è una tecnologia emergente sulla quale tutto il Mondo sta investendo, non solo in ricerca, ma anche in progetti concreti, come dimostra il Piano solare francese che punta installare nel Nord Africa ben 20.000 MW. Se l'Italia uscirà da questi progetti innovativi si ripeterà il caso del fotovoltaico, nel quale solo 15 anni fa eravamo leader in Europa e che abbiamo abbandonato scegliendo modelli di sviluppo energetici obsoleti e che non producono vera ricchezza per il Paese".
Riconversione a carbone TVN: ennesimo incidente nel cantiere
Ennesimo incidente nel cantiere di TVN. Gli operai coinvolti hanno riportato ferite curabili in alcuni giorni.
Fonte: centumcellae.it
Incidente per fortuna senza gravi conseguenze questo pomeriggio nella centrale di Torrevaldaliga Nord. La fuoriuscita di vapore dalla valvola di sicurezza che regola la pressione della caldaia ha prodotto un forte sibilo, che ha raggiunto tre operai, impegnati in un'ordinaria attività di pulizia industriale.
Accompagnati al pronto soccorso del San Paolo, ai lavoratori non sono state riscontrate gravi ferite, tanto che sono potuti rientrare nelle loro abitazioni con una prognosi di 5 giorni.
21 luglio 2009
Giulia Maria Crespi presidente del FAI: il piano casa, rovina irreversibile
l logica che permettiamo e quindi paghiamo noi cittadini dell'Alto Lazio è ormai sempre più diffusa come un morbo virulento.
Io credo che ormai circoli un ragionamento trasversale: fare soldi subito. E poi, dopo di me il diluvio
ROMA—«Stanno svendendo l’Italia solo per ricavare un utile immediato. Sul paesaggio, sul territorio italiani non c’è più da nutrire preoccupazione: ma autentica disperazione. Sarà una rovina irreversibile di cui soffriranno le nuove generazioni. E poi ne risentiranno il turismo, che abbandonerà il nostro Paese, e già sta avvenendo. Poi la salute, l’identità, le radici stesse degli italiani». Giulia Maria Crespi parla dalla sua casa in Sardegna, ma è in continuo collegamento con gli uffici del Fai, il Fondo ambiente italiano, trust privato che negli anni è riuscito a sottrarre straordinari beni culturali italiani alla speculazione e alla scomparsa. Un’esperienza citata in Europa come un modello di tutela in mano ai privati.
Qual è la ragione del suo allarme, signora Crespi?
«Prima di tutto la sorte del Codice dei Beni culturali, varato dal ministro Giuliano Urbani, in mezzo a mille difficoltà, sotto il precedente governo Berlusconi e concluso da Francesco Rutelli. Sandro Bondi mi aveva dato la sua parola d’onore davanti a quattro testimoni che la parte relativa al paesaggio sarebbe entrata in vigore a gennaio scorso, poi a giugno di quest’anno. Infine lo slittamento alla fine di dicembre... ».
Parla dell’articolo 146 che attribuisce ai soprintendenti il potere di esprimere un parere obbligatorio e vincolante sugli interventi nelle aree protette e che non è ancora andato in vigore? C’è un regime di proroga...
«Penso proprio a quel problema. I soprintendenti calano di numero e hanno sempre meno mezzi a disposizione. Ora c’è questa proroga che consente ai soprintendenti di pronunciarsi solo a cose fatte, a progetto varato. Intanto le regioni stanno approntando i loro piani. Il Veneto prevede la possibilità di intervenire nel 40% del territorio. La Lombardia nel 35% con la possibilità di intervenire anche nei parchi regionali. Allucinante. L’Umbria le sta seguendo. Altra tragedia: ora i comuni permettono ai costruttori di autocertificarsi l’idoneità del progetto. Sono insegnamenti che definirei di gravissimo scadimento morale dell’intero sistema italiano».
Bondi ha assicurato che la proroga finirà a dicembre...
«Spero. Anche se non ci credo più. Senza il Codice completo, il Piano Casa potrà avere effetti devastanti, purtroppo irreversibili sul paesaggio».
Dice però Berlusconi: con le nuove regole del Piano Casa verranno rimessi in circolazione tra i 70 e i 150 miliardi di euro ora inoperosi nelle banche. Non temete di apparire come ostacoli alla ripresa dell’economia?
«Questo è quello che dice Berlusconi, poi bisogna vedere se gli effetti economici saranno davvero quelli... Ma io guardo al futuro. Il Piano Casa prevede la possibilità di abbattere vecchi edifici, di aumentarne la cubatura, di stravolgere insomma interi panorami. Unico Paese in Europa: guardiamo cosa avviene in Francia o altrove. Ma qui non c’è solo il Piano Casa. È tutto un sistema... ».
A cosa si riferisce in particolare, signora Crespi?
«Ho tanti altri esempi che addolorano solo al pensarli. In Lombardia, nel cuore del parco del Curone, cioè della Brianza ancora ben conservata, un meraviglioso parco di 2.700 ettari, è pronto uno studio di fattibilità per permettere alla società australiana Australian Po Valley, per il 50% di proprietà Edison, di estrarre petrolio. Petrolio lì! Con conseguente emissione di acido solforico che avrà un’azione intossicante nell’arco di dieci chilometri, col problema dello smaltimento dei fanghi. Tutti i 21 comuni, di qualunque colore, e la provincia di Lecco protestano ma non hanno potere di bloccare il piano perché è stato dichiarato di pubblica utilità! Come si può solo immaginare tutto questo?».
Altri esempi che la preoccupano?
«Ho ancora un esempio legato alla Lombardia che, nel suo piano prevede la possibilità di intervenire addirittura nelle aree protette. Per esempio nel meraviglioso Parco Agricolo Sud: 47 mila ettari! Altro massacro che resterà indelebile che distruggerà un’area ricca di fontanili antichi, terreno ad alta fertilità, piena di antiche abbazie e cascine forzesche. Un polmone verde per i milanesi».
Se la prende con questo governo?
«Io credo che ormai circoli un ragionamento trasversale: fare soldi subito. E poi, dopo di me il diluvio. Lo disse Luigi XV, ma dopo ci fu la Rivoluzione francese. E dopo, per noi, ci sarà solo un territorio devastato per sempre. E qui nessuno è più sensibile. Non lo è la destra. Ma non lo è nemmeno la sinistra: neanche l’attuale opposizione colloca l’ambiente tra le sue priorità. Anzi, se ne disinteressa totalmente. Guardiamo cosa sta avvenendo in Toscana e presto in Umbria... Rimaniamo solo noi associazioni: Fai, Italia Nostra, Lipu, Wwf. Siamo visti da tutti come scomodi cretini. Poi, un giorno, forse qualcuno dirà che quegli scomodi cretini avevano ragione. Ma sarà troppo tardi. Un padre non svende la figlia per far cassa. Qui, lo ripeto, stanno svendendo la nostra Italia davanti all’indignazione del resto d’Europa».
Firma per la raccolta differenziata
Comunicato
"Dopo soli tre giorni sono state raccolte più di 1 000 firme per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare per una corretta gestione dei rifiuti nel Lazio.
Una proposta di legge fatta dai comitati dei cittadini della nostra regione per i cittadini. Una iniziativa che sbarra la strada all’incenerimento dei rifiuti perché costoso e dannoso. Una legge che estende in tutto il Lazio la raccolta differenziata “porta a porta”: unica pratica che permette una corretta selezione dei materiali dai quali ricavare forti vantaggi economici e ambientali.
Ad oggi hanno aderito all’iniziativa:
Comitato cittadino “Piazza Pulita”
Chiesa Cristiana Evangelica Battista di via dei Bastioni
IV circoscrizione
C.G.I.L. di Civitavecchia Camera del Lavoro Territoriale e Categorie
Gruppo Sinistra Arcobaleno Provincia di Roma
Verdi
Movimento per la Sinistra
Rifondazione Comunista
Comunisti Italiani
Lista Civica Ambiente e Lavoro
Italia dei Valori
Corre l’obbligo segnalare che il partito dell’Italia dei Valori ha aderito incondizionatamente a livello regionale, mentre a Civitavecchia ha una posizione apertamente ostile all’iniziativa. In particolare il rappresentante comunale dell’Italia dei Valori continua ad ostentare dichiarazioni a favore dell’incenerimento del C.D.R. (Combustibile derivato dai Rifiuti) e contro la raccolta differenziata dei rifiuti. E’ una contraddizione che non capiamo e di cui ci rammarichiamo.
Le cittadine e i cittadini potranno continuare a firmare per la proposta di legge regionale sui rifiuti i giorni:
Mercoledì 22 - Sabato 25 – Mercoledì 29 Luglio: Piazza Regina Margherita dalle 9.00 alle 13.00;
Sabato 1 Agosto: Piazza Regina Margherita dalle 9.00 alle 13.00;
Piazza Fratti (Ghetto) dalle 19.00 alle 23.00
Il Coordinamento Cittadino per il SI’ alla raccolta differenziata “porta a porta”
Un popolo inquinato e proteso al “ panem et circenses “
"La controinformazione scientifica ( da parte delle Aziende produttrici d’energia elettrica )e normativa ( da parte delle Amministrazioni del comprensorio : sindaci e assessori all’ambiente in testa ) dilaga senza che la società civile e gli organi d’informazione s’impegnino nel contrastare questa subdola manipolazione mediatica . Da un decennio i Comitati per la difesa dell’ambiente e della salute si battono con
armi impari per quarciare il velo di connivenza fra il potere economico-industriale e quello politico. Si percepisce un’opprimente cappa censoria che fa male alla coscienza e alla sensibilità etica di molti professionisti e cittadini di buona volontà , tesi ad illuminare le menti obnubilate d’ un popolo inquinato e beatamente proteso al “ panem et circenses “ ( = divertimenti e cene collettive …purché gratuite ! ).
E’ ravvisabile un cinismo radicale nelle nuove generazioni di amministratori-politici che ambiscono a cariche ben remunerate senza minimamente considerare il bene comune .Nel caso dell’Osservatorio Ambientale Comprensoriale sembra che un manipolo di giovani tecnocrati ( affiliati a questo o a quel carrozzone partitico ) stia per essere arruolato nella gestione delle sezioni tecniche e sanitarie senza che nei Regolamenti attuativi dello Statuto sia tracciato l’identikit professionale specifico . Il neonato Comitato di gestione dell ‘ Osservatorio avrebbe già dovuto nominare i tecnocrati più valenti e affidabili per dirigere le sezioni operative ( impiantistico- ingegneristica e medico-epidemiologica ) ma i cinque Sindaci che detengono le leve del potere sono indaffarati a scegliere i “ fortunati “ da eleggere …..previo beneplacito dell’Enel ?
Nel frattempo – mentre gli attori coturnati e paludati si esibiscono sul proscenio tragicomico della politi -cuccia locale - la centrale di TVN continua imperterrita a funzionare “ extra legem “ ( o contra legem ) e nessuna Autorità di controllo centrale o periferica rende edotta la cittadinanza del comprensorio ( circa 100.000 italiani di serie B ) che nel chiuso della centrale di TVN si verificano fatti incresciosi : 1 . la movi- tentazione del carbone avviene a cielo aperto ( con dispersione di particolato che aggredisce i polmoni dei lavoratori malcapitati ) ; 2 . il trasporto di ceneri e gessi è condotto senza uno schema operativo conosciuto e controllabile ( eludendo le prescrizioni VIA incluse nel Decreto Marzano ); 3 .gli effluenti al camino non sono sottoposti a rilievi di tecnici terzi ( che la sezione scientifica dell’Osservatorio tarda a nominare ); 4.le rilevazioni degli inquinanti al suolo tramite le centraline dell’ARPA o di agenzie accreditate rimane una pia illusione ( nonostante gli accigliati richiami della Procura di Civitavecchia ).
Ieri ( 15.7.2009 )si è svolta la Conferenza dei Servizi al Ministero dell’Ambiente per valutare se l’autorizzazione all’esercizio della centrale sia scaduta nel giugno 2009 e se l’ENEL non sia in grado di garantire le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento degli inquinanti ( tra gli altri anche l’ossido di carbonio ) . Ne deriva che il Decreto Marzano del 2003 perderebbe validità e la centrale dovrebbe essere bloccata . Se i rilievi negativi denunciati ( per conoscenza ) alla Procura di Civitavecchia dal Movimento ambientalista dimostreranno un solido fondamento giuridico si riprodurrebbe qui una situazione analoga a quella gestita dalla Procura di Rovigo per la centrale a carbone di Porto Tolle,di fatto “ stoppata “ perché in difformità rispetto ad ogni norma autorizzativa e in lesione del principio di precauzione.
Se i mezzi di informazione - con uno scatto di coraggio e d’orgoglio - si impegnassero di più per la difesa del bene collettivo e ottemperassero con pervicacia all’etica professionale ( cosa che di solito fanno ) si aprirebbe una fase di rinascita del senso civico diffuso e la nostra città - a lungo devastata dalle incursioni saracene - cesserebbe di essere colonizzata dai nuovi barbari armati di CO2 , polveri sottili, piogge acide , metalli pesanti e ….tanto , tanto danaro !.
Paolo Giardi Membro del direttivo di “ Civitavecchia C’è “ e portavoce del Coordinamento dei Medici.
20 luglio 2009
"Differenziata, ecco chi ci riesce"
Da centumcellae.it
"Ecco i magnifici sei, i Comuni del Lazio che sono riusciti a superare la soglia del 45% di raccolta differenziata, guadagnandosi il titolo di “Comuni Ricicloni” secondo Legambiente: Oriolo Romano (Vt), Roccagorga (Lt), Acquapendente (Vt), Monterosi (Vt) Nepi (Vt) e Itri (Lt). Menzione speciale per Ciampino (Rm), per il buon avvio del
servizio di raccolta differenziata, entro l’anno estesa a tutti gli abitanti. Questa la sintesi per la nostra Regione di “Comuni Ricicloni 2009” il rapporto realizzato dall’Ecosportello Rifiuti di Legambiente, che valuta l’indice di buona gestione dei rifiuti utilizzando l’ultima base dati disponibile del 2007, in un quadro nazionale col Nord al top, il Sud in crescita ed il Centro fermo al palo.
Solo Itri (Lt) compare nella classifica dei Comuni Ricicloni sopra i 10mila abitanti per l’area centrale, piazzato al 6° posto, con un indice di buona gestione pari a 46,74 ed una percentuale del 49,1% di raccolta differenziata. Sono cinque, invece, i Comuni laziali nella classifica dei Comuni Ricicloni sotto i 10mila abitanti per l’area centrale: Oriolo Romano (Vt) si piazza al 3° posto, con un indice di buona gestione pari a 65,33 ed una percentuale del 62,6% di raccolta differenziata; a seguire Roccagorga (Lt), al 5°, con un indice di 64,79 e una raccolta differenziata che si attesta al 63,9%; al 7° posto Acquapendente con un indice di 60,05 ed una raccolta differenziata del 61,6%; segue all’8° posto Monterosi (Vt), con un indice di 58,40 ed una percentuale di raccolta differenziata del 63,9%; 11° posto per Nepi (Vt), con un indice di 54,24 ed una raccolta differenziata del 54,8%, segnalato anche per la raccolta degli imballaggi in plastica per l’area del centro Italia.
Menzione speciale per Ciampino (Rm), dove dal novembre 2007 è stata avviata la raccolta differenziata porta a porta, giungendo a fine 2008 al 75,5% di rifiuti separati e al 77% nell’aprile 2009, e quindi recentemente estesa con l’obiettivo di coprire l’intero territorio comunale entro la fine dell’anno. Altro premio speciale per il già citato Itri (Lt), premiato dal Consorzio Remedia come il migliore Comune nell’area dell’Italia centrale, per la raccolta di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), in particolare per i raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (elettronica varia), con 5,57 kg per abitante, per un totale di 56,2 tonnellate raccolte.
Il Lazio, con una produzione pro-capite di rifiuti che nel 2007 ha toccato i 604 Kg all’anno, una percentuale di differenziata del 12,1% (arrivata al 20% nel 2008, secondo recenti dati della Regione), di incenerimento del 5,5% e di smaltimento in discarica dell’83% (dati Ispra 2007), viene in generale considerata una regione critica in questo settore. Nessuno dei capoluoghi entra, infatti, nella speciale classifica dei Comuni ricicloni, non superando il 45% di raccolta differenziata: secondo i dati 2007, a Latina la raccolta differenziata arriva al 29,4%, mentre a Roma al 19,49% (21,4% nel primo trimestre 2009, secondo recenti dati AMA); a Viterbo al 16,99%, a Frosinone al 12,15%, a Rieti addirittura si ferma al 9,89%.
Inutile dire che in queste graduatorie Civitavecchia ha il triste primato degli ultimissimi posti, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 4,5% ben al di sotto anche di tutte le peggiori medie regionali. Evidentemente, come sostiene qualcuno dei nostri arguti amministratori, i cittadini civitavecchiesi non sono all'altezza di quelli di Roccagorga, Oriolo e Monterosi.
"Canada stop al nucleare di 3° generazione"
Articolo da http://diritto-di-replica.blogspot.com/2009/07/canada-stop-al-nucleare-di-3.html
A oscillare violentemente non sono solo le quotazioni del petrolio. Per l’energia nucleare una sorpresa è venuta dal Canada. Aprendo le buste delle offerte per la costruzione a Darlington di due reattori ad acqua pesante da 1.200 megawatt si è scoperto che la proposta dell’AECL (Atomic Energy of Canada Limited) era 26 miliardi di dollari, 18 miliardi e mezzo di euro al cambio attuale. Troppo? Con la seconda busta, quella dell’Areva, il colosso atomico francese, è andata poco meglio: 23,6
miliardi di dollari per due Epr da 1.600 megawatt (ma con minori garanzie su possibili futuri extracosti). Siamo a un prezzo per chilowattora che è quasi tre volte quello su cui si è basato l’accordo per realizzare a Olkiluoto, in Finlandia, un reattore di terza generazione, la filiera che dovrebbe rilanciare il nucleare dopo la lunga stasi che ha visto 30 anni di blocco degli ordini negli Stati Uniti e una stagnazione nei paesi occidentali.
Il progetto finlandese procede a rilento provocando dispute giudiziarie e un forte innalzamento dei costi e queste difficoltà sono alla base della decisione dell’Edf, l’ente elettrico francese, di chiedere un aumento del 20 per cento delle tariffe. Ora anche in Ontario è arrivato un alt. Alle tariffe proposte il nucleare viene giudicato poco conveniente dal governo canadese che riteneva di poter chiudere il contratto attorno ai 7 miliardi di dollari e si è ritrovato una richiesta tre volte e mezzo più alta. Il premier Dalton McGuinty si è consolato affermando: «Se non altro lo abbiamo scoperto per tempo».