No al carbone Alto Lazio

30 luglio 2010

enel divide per imporsi

Riportiamo un bell'articolo di Pino De Luca datato 28 luglio, fonte originale: brundisium.net / via noalcarbone Brindisi

"Enel, spettacoli e guerre fratricide. Di Pino De Luca

Una delle cose più tristi che la vita ci costringe ad affrontare è la guerra fratricida. La necessità di combattere all'interno dei propri simili per decidere chi dovrà portare in battaglia lo scettro contro il nemico reale.
E tuttavia la cruda analisi della realtà implica necessariamente la consapevolezza che questo momento deve arrivare, che sarà crudo e crudele, forse più violento della battaglia vera. A Brindisi sta accadendo. In questa estate torrida e ventosa, piena di circensem e scarsa di panem un uomo che ha vinto Sanremo, che canta canzoni che parlano di matti, di preti e di lavoro, ha dato retta a quanti pensano che i soldi non sono tutto, che la vita non ha prezzo e che chi avvelena il mondo non può lavarsi la coscienza con una serata di allegria.
Simone Cristicchi lo ha fatto, altri non lo hanno fatto. Di ciò va tenuto conto nel rispetto di ciascuno.

Questa scelta ha scatenato tante ire, tra queste quelle un sedicente “Comitato dei Lavoratori della Federico II”. Un comunicato di 382 parole: veleno a valanga. Trecentoottantadue parole fatte di livore e di rabbia, quel livore e quella rabbia che rendono la penna più veloce del pensiero e fanno dire sciocchezze a badilate.
Sarebbe troppo semplice controbattere alle affermazioni propagandistiche esposte nel comunicato, spero che nessuno lo faccia. Sarebbe troppo semplice alzare il tono verso chi usa appellativi e attribuzioni insensate come “ecoterrorista” o gatto spelacchiato verso persone fisiche che hanno carne e sangue come tutti, con famiglie, sentimenti, valori e anche difetti. Come tutti. Esseri umani che, prima di eseguire ordini, di cedere alla scelta “mors tua vita mea”, immaginano un altro mondo possibile e se hanno solo le trombette per raccontarlo suonano le trombette.
E le trombette le suonano per tutti, perché nel mondo nuovo che si immagina c'è posto anche per i Comitati dei Lavoratori della Federico II, perché è un mondo fatto di tolleranza e di comprensione per le esigenze di tutti.
È certo però che delle scelte bisogna compierle e le scelte hanno un prezzo che bisogna pagare. Cristicchi lo ha fatto, altri non lo hanno fatto. Ne avranno i loro motivi.
Ma dev'esser chiaro a tutti che chi è contro la pena di morte lo è senza se e senza ma, anche se chi ha scelto il mestiere del boia dovrà fare la fatica di riconvertirsi, non vi pare?

Pino De Luca

Leggi tutto il post...

Pordenone: Greenpeace ara il campo di mais transgenico


Da Repubblica.it
IL CAMPO era illegale. Il mais transgenico 1 piantato senza autorizzazioni. Le autorità erano state avvertite, ma nulla è successo per giorni e giorni, mentre il polline ogm contaminava i terreni circostanti. Lo stallo è durato fino a questa mattina, quando venti attivisti di Greenpeace sono arrivati a Fanna, in provincia di Pordenone, e hanno tagliato il mais.

"La decisione delle autorità di rinviare la messa in sicurezza di questo campo è stata irresponsabile", ha denunciato Federica Ferrario, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace. "Il mais è fiorito e sta già disseminando il polline sulle coltivazioni vicine. Questo è il secondo campo di mais transgenico identificato da Greenpeace in pochi giorni. A questo punto non possiamo escludere che esistano anche altre coltivazioni di mais Ogm in Friuli. Serve una scrupolosa campagna di campionamenti e analisi ad ampio raggio".

A fine mattinata gli attivisti di Greenpeace, che avevano messo in sicurezza circa tre quarti del campo, sono stati fermati dalla polizia che ha sequestrato i contenitori con le infiorescenze del mais transgenico. Rischiano l'arresto per "arbitraria invasione di terreno agricolo".

Ma il consenso al blitz degli ecologisti è quasi corale. L'azione di protesta è stata sostenuta anche dalle associazioni agricole, dalla Confederazione italiana agricoltori alla Coldiretti che ha creato un "presidio della legalità": "Tutti gli otto campioni prelevati sono risultati positivi per la presenza di mais Mon 810. E' stata una vera e propria semina priva di autorizzazione su almeno 4 ettari di terreno agricolo, punibile dalla legge con il carcere fino a due anni".

La task force "Per un'Italia Libera da Ogm", che comprende tra gli altri Legambiente, Wwf, Aiab, Greenpeace e Slow-food, contesta, in particolare, la scelta del procuratore della Repubblica di Pordenone Antonio Delpino: il provvedimento di sequestro del campo di mais, privo della procedura di urgenza sollecitata dagli ecologisti, si è rivelato insufficiente. La contaminazione è avvenuta nonostante le segnalazioni e la possibilità di intervento. Gli ambientalisti chiedono al ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano un provvedimento disciplinare a fronte di un danno che avrà un evidente impatto sull'ambiente e sollecitano l'applicazione del "protocollo operativo di gestione tecnica in presenza di Ogm", che venne utilizzato nel 2003, quando si verificò un caso analogo, dall'allora ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno.

(30 luglio 2010)

Leggi tutto il post...

29 luglio 2010

Inghilterra, nuovo piano energetico: stop alle centrali a carbone

Fonte: LaStampa.it

"Roma, 28 lug. (Apcom) - In Gran Bretagna non si potranno più costruire centrali a carbone senza un sistema di cattura e stoccaggio della CO2 (Ccs) emessa [tecnologia non matura e oggi inutilizabile per i suoi alti costi, quindi se davvero è questa la decisione, equivale a dire stop a nuove centrali a carbone, a tempo indefinito, NDR]. Lo hanno affermato esponenti del governo a margine della presentazione del piano britannico per l'energia. Secondo il piano il prossimo novembre verrà lanciata una consultazione sugli standard di efficienza energetica che dovranno avere le centrali, ma secondo il ministro dell'Energia Charles Hendry "è già chiaro che centrali a carbone senza Ccs non verranno ammesse". Diverse compagnie stanno pianificando la costruzione di centrali a carbone nel Regno Unito, ma i progetti potrebbero secondo il quotidiano subire un certo ritardo perche' il governo non ha ancora deciso se la tecnologia di cattura e stoccaggio potrà avvalersi di fondi pubblici. Una consultazione pubblica in questo senso verrà terminata solo alla fine del 2011. Copyright APCOM (c) 2008"

Leggi tutto il post...

28 luglio 2010

Cerano, Cristicchi non suona nella centrale a carbone. La dichiarazione ufficiale.

Da senzacolonne.it
"Dopo aver ascoltato entrambe le parti in causa e preso atto del clima di poca serenità sul territorio, ho deciso di non esibirmi nel concerto presso la centrale di Cerano, il prossimo 7 agosto, poiché le condizioni attuali riscontrate non permettono di esibirmi con la necessaria tranquillità d'animo". E' con questa nota che Simone Cristicchi ha annunciato la sua scelta circa il concerto previsto nell'ambito di “Correnti musicali”, organizzato dall'Enel.
Verrebbe da dire che questa volta gli esponenti di “No al carbone” sono riusciti nel loro “intento”. Sul blog dello stesso cantautore il gruppo aveva già scritto una lettera, datata al dieci luglio, chiedendo espressamente allo stesso di annullare la data del concerto brindisino. “Ciao Simone, abbiamo saputo dalla stampa che quest'anno sarai tu il protagonista di “Correnti musicali”, il concerto che Enel organizza nella centrale di Cerano, a Brindisi. Voglio raccontarti cosa significa per noi abitanti di questo territorio la centrale a carbone di Cerano. Cerano è una località in riva al nostro mare adriatico, ma, dove prima c'erano spiagge bellissime. Ora l'unico panorama presente è questo ecomostro cui quasi come una begga hanno dato un nome “gentile”: Federico II”. Questo solo uno scorcio di questa lettera che si fa lunga righi e righi ricchi di dati, numeri e specificazioni. In chiusura di tutto ciò l'appello, forte, deciso del gruppo: “Ti chiediamo di sostenerci, di sostenere il futuro nostro e dei nostri figli, di sostenere il grido di dolore di chi ha perso affetti.

Ancora una volta pane et circenses in chiave moderna: ricatto occupazionale e concerti per zittire una città. La musica che Tu e noi tanto amiamo è un inno alla vita, alla gioia e alla bellezza, per questo ti chiediamo di rinunciare al concerto in questo luogo simbolo di dolore e del potere che opprime un'intera comunità. Siamo convinti che la tua sensibilità accoglierà questo nostro appello”. Parole che potrebbero aver colpito il cantante. Il responsabile del blog in controbattuta aveva risposto che avrebbero reso noto il movimento di protesta. E così è stato.

Leggi tutto il post...

Negli USA l'energia solare costa meno di quella nucleare

Oggi negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un articolo pubblicato il 26 luglio sul New York Times, che riprende uno studio di John Blackburn, docente di economia della Duke University. Se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente, afferma Blackburn. «Il solare fotovoltaico ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare», spiega Blackburn, nel suo articolo Solar and Nuclear Costs - The Historic Crossover, pubblicato sul sito dell’ateneo. «Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora» (12,3 centesimi di euro/kWh). Senza contare che il nucleare necessita di pesanti investimenti pubblici e il trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori di energia e dei cittadini che pagano le tasse.
COSTI FOTOVOLTAICO IN DISCESA - Secondo lo studio di Blackburn negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a dieci nel 2010. In un precedente studio Blackburn aveva dimostrato che se solare e eolico lavorano in tandem possono tranquillamente far fronte alle esigenze energetiche di uno Stato come il Nord Carolina senza le interruzioni di erogazione dovute all’instabilità di queste fonti.

COSTI NUCLEARE IN CRESCITA - I costi dell'energia fotovoltaica, alle luce degli attuali investimenti e dei progressi della tecnologia, si ridurrà ulteriormente nei prossimi dieci anni. Mentre, al contrario, i nuovi problemi e l'aumento dei costi dei progetti hanno già portato alla cancellazione o al ritardo nei tempi di consegna del 90% delle centrali nucleari pianificate negli Stati Uniti, spiega Mark Cooper, analista economico dell'Istituto di energia e ambiente della facoltà di legge dell'Università del Vermont. I costi di produzione di una centrale nucleare sono regolarmente aumentati negli ultimi anni e le stime sono costantemente in crescita.
Redazione online
27 luglio 2010 

Leggi tutto il post...

27 luglio 2010

Cristicchi boicotta la data presso la centrale a carbone di Cerano

Sulla bacheca facebook di Simone Cristicchi è apparso il calendario aggiornato con le prossime date live, e da queste è scomparsa quella di Cerano.

La notizia sui media:
Quotidianodipuglia: Brindisi, Cristicchi annulla il concerto davanti alla centrale "Federico II"
Reportbrindisi: Concerto a Cerano, Simone Cristicchi rinuncia
Brundisium.net: Simone Cristicchi dice No al Carbone?


Cristicchi aveva già paventato la possibilità di rinunciare al concerto presso la centrale sporca con queste parole: Quando ho accettato non conoscevo la situazione di Brindisi. Voglio capire alcuni aspetti e se le cose stanno così come dicono gli ambientalisti è chiaro che ne trarremo le dovute conclusioni

Grazie Simone per il tuo contributo di civiltà, l'Alto Lazio come il Salento ti sono grati per questa scelta. Una sola correzione: non siamo ambientalisti, ma semplici cittadini preoccupati per il nostro futuro.

Leggi tutto il post...

26 luglio 2010

Vuvuzelas contro la musica nelle centrali sporche

Quotidianodipuglia:
"Brindisi, l'appello dei Sud Sound System. «Vuvuzelas contro il concerto a Cerano»

BRINDISI (25 luglio) - La protesta è guidata su Facebook dai Sud Sound System, con l'invito a Irene Grandi e Simone Cristicchi di non cantare il prossimo 7 agosto nell'area della centrale Enel "Federico II" di Cerano, al concerto organizzato dalla stessa azienda per l'energia elettrica.
[...] Anche l'anno scorso, sullo stesso palco Renzo Arbore e Arisa, ospiti della serata, furono oggetto di proteste a suon di fischietti

Nota dei Sud Sound System:
Questa nota è scritta per smentire con "piacere" cosa si legge su alcuni quotidiani pugliesi, ovvero che il Sud Sound System dirige la protesta di Cerano. Il Sud Sound System non dirige, ne detta le forme della protesta del "Comitato No Carbone" contro i concerti che si terranno il 7 Agosto nella Centrale Enel di Cerano "Federico II". Noi aderiamo come semplici cittadini e logicamente anche come artisti, ma smentiamo con "piacere" di essere portavoci, ideologhi o quant'altro. Smentiamo con "piacere" perchè il "Comitato No Carbone" dimostra che Brindisi è viva e che una generazione di giovani è pronta a lottare perchè in Puglia ci sia un modello di sviluppo economico che sia sostenibile e quindi una migliore qualità della vita per i cittadini.
Cerano, Ilva e altri poli industriali non sono più sostenibili per questa regione e per noi che ci abitiamo, sembrerà retorico ma c'è bisogno d'amore per questa terra e per noi stessi per fare scelte concrete giuste.
Siamo quindi vicini al "Comitato No Carbone" e ne appoggiamo l'iniziativa. Quel giorno ironia della sorte, saremo a suonare ad una iniziativa a Grosseto di Lega Ambiente, ma siamo certi che la voce dei cittadini pugliesi sarà forte e che le nostre voci contro il carbone saranno forti, perché piene d'amore per la vita.
Uniti si vince
.

Leggi tutto il post...

Azione: scrivi al Presidente della Repubblica

"In questi giorni stiamo rischiando la prima estesa contaminazione da OGM in Italia, a causa di una presunta semina – che sarebbe assolutamente illegale - di mais transgenico in un campo in Friuli, nel Comune di Fanna (Pn). Di fronte a questa emergenza, con la Task Force OGM ci siamo appellati al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Unisciti a noi, clicca per leggere e firmare subito

Leggi tutto il post...

24 luglio 2010

"Il cigno che si strozza"

Comunicato da "No al carbone Brindisi"

Pochi giorni fa Confindustria ha espresso la propria soddisfazione in seguito ad un’audizione presso l’UPI della Dott.ssa D’Agnano, Direttore dell’ARPA di Brindisi, avente ad oggetto le emissioni di Anidride carbonica e polveri sottili della centrale Enel di Cerano. Per il Dott. Marinò l’Enel brutto anatroccolo era divenuto un cigno.
Noi che da molto tempo abbiamo smesso di credere alle favole in particolare a quelle raccontate da Confindustria, abbiamo chiesto quindi ufficialmente all’ARPA di Brindisi copia del documento e dei dati presentati dall’ARPA alla predetta audizione.
In questi giorni abbiamo ricevuto la seguente risposta: in seguito all’audizione di ARPA all’UPI del 28 giugno è stato prodotto dall’UPI un comunicato stampa ed a quello si può far riferimento, inoltre comunichiamo che “ Alcuna relazione è stata redatta da parte di questo DAP”.
Allora, di grazia, di cosa si compiace Confindustria se alcuna relazione ufficiale è stata prodotta?
Di quale "anatroccolo nero diventato cigno" parla il suo presidente se a Brindisi si continuano a bruciare 8 milioni di tonnellate di carbone all’anno e non vengono forniti dati dettagliati su metalli pesanti, diossine e inquinanti di ogni tipo che le società elettriche (e non) emettono?

Continua qui

Leggi tutto il post...

23 luglio 2010

FUORI LA MUSICA DALLE CENTRALI!






Chiediamo agli artisti di disertare i concerti in luoghi come le centrali termoelettriche sporche, simboli di un mondo che deve tramontare, piaghe in territori che pagano a caro prezzo una politica energetica non più sostenibile.

Nelle città che ospitano impianti fortemente inquinanti, i cartelloni estivi richiamano volti noti, cantanti e band che si esibiscono coi soldi dell'inquinatore del luogo per imbonire le popolazioni, comprare la fiducia della gente. Alcuni concerti si tengono proprio DENTRO le centrali più inquinanti, perché le persone possano sentirli come luoghi belli e utili, anziché piaghe velenose.

Vogliamo promuovere nel mondo della musica una nuova consapevolezza rispetto all'inganno subdolo, all'offesa che questi eventi portano alle popolazioni interessate.

Artista, non prestare la tua faccia per rifare il trucco agli inquinatori, non aiutarli a coprire i loro abusi. Non ti chiediamo di politicizzare la musica, che tutto trascende. Ti chiediamo invece di non prestare la tua immagine pubblica per simili strumentalizzazioni. Chi si lava le mani, chi finge di non vedere, è complice.

Passate parola, e che questo diventi un nuovo tormentone per tutte le estati a venire!

LIBERA LA MUSICA, FUORI DALLE CENTRALI!

Coordinamento nazionale contro il carbone

Leggi tutto il post...

Troppo costoso e inquinante, stop ai finanziamenti pubblici al carbone in Europa

La Stampa approfondisce un tema che avevamo trattato da poco.
Fonte
"Presto il carbone europeo sarà poco più di quello che spunta dalle calze della Befana che ancora si vendono nella stagione dell’Epifania hi-tech. Entro il primo ottobre 2014, propone la Commissione Ue, gli Stati membri dell’Unione dovranno chiudere il rubinetto degli aiuti ai produttori del minerale fossile, per lasciarli al loro destino, a vivere o a morire. Da soli. Senza i 26 miliardi di denari che i Ventisette hanno pompato fra il 2003 e il 2008 in un settore glorioso e obsoleto, una volta pulsante al punto da essere l’innesco dell’integrazione continentale postbellica. «Non ci sono dubbi - giura Joaquin Almunia, sceriffo dell’Antitrust a dodici stelle -. Tutte le miniere che non fanno utili devono chiudere».

È la fine di un’era. Il carbone ha acceso il motore della rivoluzione industriale che, dalla fine del Settecento, ha stravolto la storia dell’Europa e poi del mondo. Più tardi, nel 1950, è stato proprio l’oro secco e nero a ispirare la dichiarazione con cui il francese Robert Schuman ha dato il via al processo di costruzione europea, alla Comunità per il carbone e l’acciaio (la Ceca) varata l’anno successivo. Ma qualcosa è cambiato. Mentre la Ceca diventava Comunità economica europea (Cee) e poi Unione (Ue), le miniere europee sono divenute una risorsa marginale. Ancora nel 1973 l’Europa a Nove estraeva 233 milioni di tonnellate annue. Oggi i Ventisette sono a 147 milioni, il 2,5% della produzione mondiale.

Il mercato è in mani orientali. La Cina estrae il 47% del carbone planetario (2,7 miliardi di tonnellate l’anno), inseguita da Usa (un miliardo) e Russia (247 milioni). L’Europa deve importare 180 milioni di tonnellate per soddisfare le sue centrali, calcolando che il 40% dell’elettricità tedesca va a carbone, e in Italia si è intorno al 15%. Questo tradisce l’ambizione verde dell’Ue, anche perché la produzione interna, a bassa resa termica, comporta un alto volume di emissioni di CO2 e polveri. Elevati anche i costi. Chiaro che, senza il Pantalone pubblico, il settore ce la fa a fatica.

Per questo la Commissione di José Manuel Barroso chiede la fine dei sussidi, cosa che non piace per nulla alla cancelliera tedesca Angela Merkel che ieri s’è detta, «per metterla giù con cautela, non entusiasta del provvedimento» [La Germania aveva previsto un aiuto alle miniere fino al 2018, NdR]. Bruxelles risponde con «la necessità di giustizia nei confronti dei concorrenti che operano senza aiuti di Stato» e difende una mossa «che va anche nell’interesse di contribuenti e governi, ora che la pressione per il risanamento finanziario è forte».

Soldi potranno averne solo per le riorganizzazioni finalizzate alla cessazione d’attività. I sussidi in essere - 2,8 miliardi nel 2008 - dovranno essere gradualmente eliminati sino al 2014, quando chi sarà in rosso dovrà chiudere. Almunia avrebbe voluto lasciare la porta aperta sino al 2023; i colleghi dell’Ambiente e Clima, Connie Hedegaard e Janez Potocnik, hanno fatto muro e vinto. Ora la proposta vola sul tavolo dei governi e del Parlamento Ue. Lo scontro lobbistico fra carboniferi (industria e Paesi come Spagna e Germania) e coscienze verdi sarà duro. L’esito, al solito, è tutto meno che scontato.

Leggi tutto il post...