Comunicato stampa del Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica
Senza chiedere il permesso a nessuno. Sulla centrale a carbone abbiamo delle opinioni diverse. Rappresentiamo interessi diversi. Noi vogliamo rappresentare gli interessi veri di questa terra. Senza dover chiedere il permesso a qualcuno. Senza che qualcuno voglia imporci i segni del suo dominio: anche culturale. Abbiamo una idea diversa dello sviluppo per la nostra Area Grecanica. Infatti, dopo la prima, assemblea del No al carbone, nessuno degli appartenenti al Coordinamento delle Associazioni, si è esaltato per la grande partecipazione che si è registrata all’evento.
Tantomeno ci abbattiamo oggi, che c’è stata una minore partecipazione, comunque non dovuta disinteresse, ma all’accavallarsi di eventi che non stiamo qui ad elencare.
Notiamo, comunque, che il Sig.D’Aquaro è un ragioniere meticoloso che scrive pagelle e assegna voti. Lo ringraziamo per la sua magnanima attenzione. A lui non sfugge nulla, salvo che rispondere alle domande sulle quantità dei veleni che verranno sparsi dalla centrale a carbone, che loro definiscono pulita, sulle conseguenze che questi veleni avranno per la salute di noi tutti e sui livelli di riscaldamento del mare nell’area circostante?
Ci sono degli studi che valutino le possibili conseguenze sulle persone e sull’ambiente?
O queste domande hanno un sapore ideologico?
Ci risparmi, la Sei, di ripetere che la Co2 non è un veleno. Lo sappiamo. E’ il suo eccesso nell’atmosfera che provoca conseguenze sul clima. A Cancun qualche mese fa, di questo hanno parlato i capi di governo del Pianeta Terra. Il carbone è il primo accusato. L’Onu da tempo insiste sui pericoli per il clima sulla Terra, e chiede interventi decisi. Lo stesso fa l’UE; il 2020 è una data vicina e importante. Il Sig. D’Aquaro, però, non parla di tutti i veleni che saranno emessi, a tonnellate, dalla centrale. Bontà sua, invece, il Dr Bocchiola, in una intervista, ammette che qualcosa c’è. Posso dire che questo non ci tranquillizza per niente? Anzi! E quale sicurezza può dare il costruire una centrale a carbone, in un area a forte rischio sismico, come la nostra terra. Sappiamo già che la tecnologia adottata ha previsto tutto; quindi nessun pericolo come in Giappone per il nucleare.
Il Sig. D’Aquaro si concede di dire, davanti a tutti, che la dignità della nostra Gente, di cui noi siamo figli, per noi è sconosciuta. Difenda pure, da consigliere pagato qual è, il progetto Sei, ma ricordi, questo caro Signore, che non tocca a lui elargire patenti di dignità.
Legga, o rilegga, Corrado Alvaro, sul senso della dignità dei Calabresi. Quegli scritti hanno un valore anche per l’oggi.
Nella assemblea ultima, noi, si voleva fare il punto della situazione relativa al progetto della Sei. Ribadendo il nostro No,anche perché idee e progetti per uno sviluppo diverso di questa area ce ne sono.
Progetti che partono dalle nostre risorse naturali, paesaggistiche, culturali e dai nostri antichi paesi; nonché dal mare e dalla montagna. Il carbone per tutto ciò non ci interessa. Vogliamo pensare e agiamo,alla luce del sole, per farne a meno.
Vorremmo ricordare, che il Gal Area Grecanica ha avuto un progetto finanziato con fondi UE, da parte della nostra Regione. Sono circa 8 milioni di euro, comprensive della quota parte dei privati.
Il Gal è una agenzia per lo sviluppo, promossa dalla UE, di cui fanno parte i Comuni dell’area, associazioni, camera di commercio, privati ecc. Per dire che ci sono professionalità e talenti anche dalle nostre parti. Vorremmo ricordare Portus, un progetto di riqualificazione dell’area ex Liquichimica premiato alla biennale di Venezia, frutto dell’ingegno e talento di professionisti Reggini. Abbiamo espresso il nostro apprezzamento sulla decisione del nostro governo Regionale su un finanziamento per rendere agibile il porto di Saline.
Che cos’è? In Svizzera, nel Cantone dei Grigioni, molti sono contro le centrali a carbone che la Sei Repower vorrebbe costruire a Saline e ad Amburgo e stanno proponendo un referendum popolare. Ad aprile si voterà per il rinnovo del governo cantonale e la Repower è una società con il 46 % di azioni detenuto dal Cantone. Quindi utilizza, anche, soldi dei cittadini contribuenti di quel Cantone. Non era una società del tutto privata?!
La Sei Repower di queste cose non parla. Noi SI.
O, forse, ha un sapore di ideologia porre, anche da parte della libera stampa, queste domande alla Sei?
Perché la stampa, non tutta, ha qualche impaccio, forse, nel porre, anche queste domande alla Sei Repower?
E magari parlando del No al carbone dice che è un no ideologico.
19 marzo 2011
Carbone a Saline Ioniche, intervengono le Associazioni dell’Area Grecanica
Fulvio Conti (a.d. enel) sul nucleare: "non fidatevi dell'emotività". Anzi sì...Beh, ogni tanto.
Fidatevi della vstra emotività, ma solo quando guardate gli spot menzogneri di enel, stracolmi di fiorellini, verde, sole, ed energia pulita. Vi fanno sentire bene? Era quello lo scopo dell'operazione, farvi dimenticare che Enel è il primo inquinatore sul suolo italiano.
Ma non fidatevi della vostra emotività quando vi prende il panico di fronte a un disastro nucleare che sta devastando un'area del Giappone e la renderà inabitabile per sempre. Enel sta investendo in nucleare: non va bene mettergli i bastoni tra le ruote.
Una sola parola come risposta: VERGOGNA
Potenziamento S.S. Aurelia o autostrada a pagamento?
Continua l’impegno del Movimento Nocoke Alto Lazio, di Italia Nostra e di tutti i comitati promotori della costa tosco-laziale, da Livorno a Gaeta, che esprimeranno ragioni del dissenso e proposte alternative all’iniziativa di Sabato 19 marzo nel Palazzo della Provincia di Grosseto in Piazza Dante, dalle 9 alle 14, dove si terrà un dibattito coordinato da Paolo Conti del Corriere della Sera.
Il territorio è in allarme per il pericolo della sciagura dell’autostrada Tirrenica, un’opera inutile e troppo costosa, che non tiene conto delle necessità delle popolazioni che vogliono solo, la messa in sicurezza dell’Aurelia, opera che consentirebbe di evitare altre vittime di incidenti, ma soprattutto salvaguardare il nostro meraviglioso paesaggio della Maremma.
I cittadini impegnati da sempre per la salvaguardia della salute e dell’economia del territorio, sono fermamente decisi ad andare avanti contro la realizzazione di un’autostrada, che ora in maniera ingannevole fanno credere meno impattante, perché realizzata sopra l’Aurelia.
Niente di più bugiardo, visto che oltre allo scempio di cemento asfalto e muri impattanti che taglieranno in due la Maremma, ci vogliono fregare anche una strada statale, per farcela pagare come Autostrada!!
Svegliamoci!
Per questo da domani saremo nelle Piazze per la raccolta firme per sostenere una petizione che chiede la messa in sicurezza dell’Aurelia, gratuita al posto dell’Autostrada a pagamento.
Se ci lasceremo rubare la S.S. Aurelia, perderemo il diritto di spostarci senza prendere l’autostrada, perché le strade secondarie non le faranno per costringere il più possibile anche i residenti a pagare il pedaggio.
La sciagura nucleare in Giappone dimostra la gravità dei pericoli che la Maremma deve affrontare. E' già in funzione una centrale a carbone a Civitavecchia. Si continua a parlare di una centrale nucleare a Montalto di Castro. E di un'autostrada- Corridoio Tirrenico- destinata a stravolgere il paesaggio e l'economia della zona.
Speriamo che dopo la tragedia di Fukushima anche il Governo italiano finisca col capire che non si può proporre il nucleare né a Montalto né altrove in Italia.
18 marzo 2011
...E i colossi del carbone preparano il banchetto
In una situazione in cui tutti i novelli sostenitori del nucleare danno a vedere un certo interessato pentimento,
"Andrea Clavarino, presidente Assocarboni, assicura che in Italia “il carbone è pronto a fare la sua parte”. A patto che il governo “riprenda in mano la barra della politica energetica”. Oggi, spiega, “l’unica alternativa reale, pronta, per produrre energia elettrica è il carbone [...] certamente si farà ricorso al carbone per compensare gli stop alle centrali nucleari in Giappone e in Europa”.
Da IlfattoQuotidiano
Ministro Prestigiacomo: "Fermiamo il nucleare o rischiamo alle prossime elezioni"
"PRESTIGIACOMO: "E' FINITA, USCIAMONE" - "E' finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate". Nell'aula di Montecitorio e' finita da poco la cerimonia di celebrazione del 150o anniversario, e nel corridoio di fronte alla sala del governo il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si sfoga, lontana da occhi indiscreti, con Paolo Bonaiuti e Giulio Tremonti. Il dibattito sul progetto nucleare del governo si e' infiammato dopo il terremoto in Giappone, ma il ministro ha gia' le idee chiare. A sentire lei, il nucleare italiano non ha
futuro: "E' finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne- dice rivolta a Bonaiuti e soprattutto a Tremonti- ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese". Al colloquio, che e' durato una decina di minuti, s'aggiunge poi anche il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani."
Da Agenzia Dire
17 marzo 2011
Lettera di un giovane civitavecchiese
Da TrcGiornale.it
"Noi giovani inquinati
La situazione ambientale di Civitavecchia è imbarazzante, la mia città non rispetta l'ambiente, non rispetta la salute, la mia città sembra destinata a cacciarci via o a ucciderci. Per il Sindaco: ancora aspettiamo un incontro per avere maggiori delucidazioni sull'aspetto ambientale e soprattutto per capire che fine ha fatto il nostro bosco, il famosissimo bosco che doveva realizzare l'Enel, forse lo hanno perso? La favola racconta che cappuccetto rosso caminava nel bosco, mentre noi cittadini camminiamo sotto un cielo di PM10 provocati da TVN o meglio dalla centrale a carbone . Forse non ha letto i dati rilevati il 15 marzo, se vuole può leggerli con maggior tranquillità presso questo link http://www.ambientale. org/dati/15032011.pdf , li riassumo velocemente, su 11 centraline 11 sforamenti delle PM10. Al Dottor Molina: si si sicuramente è vapore, mischiato alle polveri di Maga Magò? O forse sarà il caso di rivedere il tutto e impegnarsi in qualcosa che possa migliorare questa situazione così assurda? Sicuramente cambiare nome ad un palazzetto dello sport è molto più semplice che migliorare lo stato attuale della centrale. Per l'assessore all'ambiente: Lei rappresenta l'istituzione più importante anche se non se ne è reso conto, l'ambiente equivale alla vita, è la risorsa più importate, è l'unica ricchezza che non possiamo sprecare o danneggiare e quindi la invito a prendere una posizione netta e a difendere il nostro il suo ambiente la ua vita. Oggi 17 marzo mi sono svegliato come ogni mattino, ho fatto colazione, mi sono vestito ed ho indossato la maschera a gas per festeggiare l'Unità d'Italia, mentre io muoio".
LETTERA FIRMATA
"L'atomo e i costi troppo alti: non conviene"
Ci voleva una catastrofe, per riflettere su quanto già sapevamo?
Dal Corriere.it
"Il nucleare, questo nucleare, non convince per diversi motivi. Innanzitutto non sono escludibili eventi catastrofici a causa di fattori esterni o di errori umani. Si spera nella quarta generazione che, verso il 2030, dovrebbe portare a reattori intrinsecamente sicuri. C'è poi una valutazione economica, in quanto i costi tendono costantemente ad aumentare. Nell'ultima valutazione del Dipartimento dell'Energia Usa (Energy Outlook 2010) sugli impianti da costruire nei prossimi due decenni, l'elettricità da nucleare risulta la più cara. È il motivo per cui negli Stati Uniti sono previsti dei meccanismi di incentivazione per le nuove centrali, altro che riduzione della bolletta... Infine pesa una considerazione etica. A quasi cinquant'anni dalla prima centrale, non esiste un solo Paese al mondo che abbia realizzato un deposito definitivo per le scorie altamente radioattive. Per tutti gli oggetti che noi conosciamo - un frigorifero, un'automobile, una bottiglia - è prevista la chiusura del ciclo. Per i rifiuti nucleari, la cui pericolosità ha tempi di dimezzamento di decine di migliaia di anni, non abbiamo ancora trovato una soluzione, lasciando in questo modo alle generazioni future un velenoso regalo.
I fautori di questa tecnologia sostengono che però consente di ridurre i consumi di combustibili fossili e le emissioni dei gas serra. Vero, ma è possibile ottenere lo stesso risultato in modo più efficace e meno rischioso. Le fonti rinnovabili, considerate marginali fino a poco tempo fa, stanno crescendo a ritmi imprevedibili e i loro costi si stanno rapidamente riducendo. L'elettricità producibile dagli impianti solari ed eolici installati nel mondo tra il 2005 e il 2010 è tre volte maggiore rispetto a quella dei reattori nucleari entrati in servizio negli stessi anni. La metà della potenza elettrica installata in Europa lo scorso decennio è rinnovabile. E l'accelerazione della crescita è formidabile. La potenza fotovoltaica globale installata nel 2010 è, ad esempio, aumentata del 120% rispetto all'anno prima.
Grazie al contesto energetico così drasticamente mutato, la riflessione internazionale che seguirà all'incidente di Fukushima avrà un decorso diverso rispetto all'impatto che si ebbe dopo Chernobyl. Allora l'effetto fu quello di bloccare la crescita del nucleare senza innescare però una vera alternativa. Le fonti rinnovabili erano all'inizio del loro sviluppo e non rappresentavano un'opzione credibile, anche se le esperienze californiane, danesi, giapponesi già facevano intuire le enormi potenzialità di queste tecnologie. La potenza eolica oggi è cento volte superiore, quella solare addirittura mille volte più ampia. E i costi sono scesi drasticamente.
Tutto ciò fa ritenere che altri Paesi seguiranno la strada della Germania che aveva deciso, già prima dell'incidente giapponese, di uscire dal nucleare puntando a soddisfare nel 2050 almeno l'80% della richiesta elettrica con le rinnovabili. Una strategia lungimirante che negli ultimi anni ha consentito di raddoppiare l'elettricità verde grazie a un milione di impianti solari, eolici, a biomassa e di creare un comparto che conta 340.000 addetti, un pilastro ormai dell'economia tedesca.
Dunque, le riflessioni dopo la tragedia giapponese possono portare ad un drastico ripensamento delle strategie energetiche con un rilancio delle politiche dell'efficienza energetica e dell'utilizzo delle rinnovabili. Una strada fortemente innovativa che garantisce maggiore sicurezza energetica, riduce i rischi di cambiamenti climatici, crea imprese ed occupazione. L'Italia, che ultimamente ha ottenuto risultati interessanti nelle rinnovabili, farebbe bene a seguire questa strada.
Gianni Silvestrini
16 marzo 2011
Yunnan (Cina) 9 i morti in miniera
Fonte
Una grave incidente si è verificato questa notte in una miniera cinese ed ha provocato circa una decina di vittime.
Nella provincia cinese sud occidentale dello Yunnan, a causa di una fuga di gas avvenuta in una miniera di carbone, sono morte nove persone e due sono rimaste ferite.
Quando è avvenuto l'incidente nella miniera c'erano 85 operai. Settantaquattro sono riusciti a fuggire, tre hanno riportato gravi ferite ed otto sono morti sul colpo.
Poco dopo uno degli operai rimasti feriti è deceduto in ospedale. L'incidente si è verificato nella città di Huangnihe, nella contea di Fuyuan all'una di notte ora locale.
di Claudia Peruggini
Centrale a carbone di Bastardo: si manterrà in vita il relitto
Riceviamo e pubblichiamo
"A Gualdo Cattaneo ENEL deve adeguarsi ai parametri ambientali sin da subito, oppure sospendere l'attività dell'impianto fino al suo adeguamento: ciò è quanto succede nei Paesi in cui la vita dei cittadini è tenuta in massima considerazione, e non gli interessi corporativi dei gruppi industriali.
La decisione della Giunta Regionale di concedere altri 8 anni ad ENEL per adeguarsi agli standard previsti dai protocolli AIA calpesta in modo irresponsabile ed inaccettabile anni ed anni di lungo lavoro parte delle istituzioni locali ed associazioni spontanee partecipate dai cittadini per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica.
Una decisione presa sopra la testa delle persone e senza minimamente interpellare i diretti interessati, ovvero coloro i quali nei territori in questione sono costretti a vivere subendo le conseguenze dell'inquinamento ambientale ed acustico derivante dall'attività dell'impianto.
Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo, membro del Coordinamento Nazionale dei Comitati per il NO al carbone, annuncia che a tutela del territorio e della salute degli abitanti verranno subito indette riunioni informative con la popolazione e che verranno presentati immediati ricorsi, fra cui uno presso la Commissione Europea, al fine di scongiurare la temuta "eternizzazione" dell'impianto in questione il quale, ben lungi dal rappresentare ormai una risorsa per il territorio, continua a rappresentare una panacea soltanto per politici e sindacalisti, persone che vivono anni luce distanti dalla vera realtà delle cose, che hanno una concezione di progresso vecchia di 200 anni e che farebbero bene, ogni tanto, a mettere il naso fuori dallo stivale per vedere cosa succede nei Paesi realmente evoluti.
Contestualmente si invita l'Amministrazione Comunale, nella persona del sindaco Pensi, a mantenere le promesse fatte nel corso dell'ultima campagna elettorale e ad attivarsi, una volta per tutte, in maniera fattiva a tutela del territorio e dei suoi abitanti, affinchè non sia una ristretta lobby a pregiudicare le sorti del nostro comprensorio: anteporre gli interessi di pochi al diritto alla salute di tutti è un atto vile che un'Istituzione degna di tale nome non può avallare.
Raoul Mantini
PORTAVOCE DEL COMITATO PER L'AMBIENTE DI GUALDO CATTANEO
15 marzo 2011
Megadiscarica Allumiere- relazione sull'incontro all'Aula Pucci
Da centumcellae.it
"Talmente tante persone hanno voluto partecipare al primo incontro pubblico per fare chiarezza e lanciare proposte sul tema della discarica ad Allumiere che il luogo del dibattito è stato cambiato dall’aula Calamatta, che non riusciva a contenerle tutte, alla più spaziosa aula Pucci. Rabbia, delusione, stupore tra i presenti perché per l’ennesima volta Civitavecchia e il comprensorio si trovano di fronte ad una battaglia per la propria salute che non si combatte più, se mai lo si è fatto, ad armi pari. In una zona già devastata da fonti inquinanti, quali la centrale a carbone e il porto, questa nuova proposta di creare una “Cittadella dei Rifiuti” appare a tutti assurda.
Tre gli interlocutori presentati dal giornalista Giampiero Romiti: la biologa e ricercatrice precaria Elisa Tremante, un rappresentante del comitato Malagrotta, Maurizio Melandri, ed il dottor Giovanni Ghirga. “Dobbiamo monitorare e informarci – le parole di Elisa Tremante – perché non possiamo più essere presi in giro dai politici. E’ fondamentale creare un comitato di tutto il comprensorio e non fermarci se questo allarme passerà, perché se non è ora sarà in un altro momento e non possiamo permetterlo”. Immagini e video allarmanti sono state presentati da Maurizio Melandri ed hanno chiaramente mostrato le condizioni disastrose della discarica di Malagrotta. “Si prevede che dopo 20 anni di attività i danni alla salute e all’ambiente potrebbero ammontare a 650 milioni di euro” ha spiegato il dottor Giovanni Ghirga che ha affermato senza mezzi termini: “Questo progetto è un’offesa che i cittadini non possono e non devono subire”.
Interessanti interventi anche da parte di Emiliano Stefanini del neo comitato formatosi ad Allumiere, di Simona Ricotti e del consigliere provinciale di Sel Gino De Paolis i quali hanno esortato tutti a lottare e a non ripetere gli errori commessi in passato con la centrale a carbone e altri progetti fonte di inquinamento e servitù per la città.
Prossimo appuntamento per rilanciare il no alla discarica l’iniziativa pubblica convocata per venerdì ad Allumiere alle ore 17:00 dal Sindaco Augusto Battilocchio.