No al carbone Alto Lazio

27 ottobre 2008

7 novembre 2008, Tarquinia: assemblea pubblica.

Comunicato del "Comitato dei Cittadini liberi" - Tarquinia
"La nostra associazione ha indetto un incontro pubblico per discutere alcuni temi di interesse generale, con particolare riferimento al settore dell’agricoltura e dell’ambiente.

Vi invitiamo pertanto a partecipare alla riunione che si terrà Venerdì 7 novembre 2008 alle ore 17.00, presso la sala riunioni della Coop. Pantano (g. c.).

Saranno presenti gli on. Roberto Musacchio e Francesco Aita, i parlamentari europei che si stanno interessando direttamente dei problemi che più ci riguardano da vicino.

L’on Musacchio riferirà sull’andamento delle procedure per la petizione popolare riguardante il carbone, presentata al Parlamento Europeo.

L’on. Aita si occuperà delle agevolazioni in agricoltura concesse dall’Unione Europea.

E’ gradita la Vostra presenza.

Tarquinia, 25 ottobre 2008

Il Comitato dei Cittadini Liberi

Leggi tutto il post...

ILVA - Taranto. Il ministero rimuove i tecnici che indagano sull´inquinamento, la Puglia protesta.

Da Repubblica.it
"Sul loro tavolo c´era il futuro del più grande stabilimento siderurgico
d´Europa, l´Ilva di Taranto. E la salute di centinaia di migliaia di
cittadini. Avrebbero dovuto decidere, infatti, se concedere o meno alla
fabbrica l´Autorizzazione integrata ambientale (Aia), una carta necessaria
per la prosecuzione dell´attività. Invece, non decideranno nulla. Il
ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, li ha rimossi: al loro
posto ha nominato tecnici di sua fiducia. «Una decapitazione del sapere
tecnico-scientifico che dà forte ragione di inquietudine» attacca il
presidente della Regione, Nichi Vendola.

Che a questo punto ha deciso di fare da solo: nelle prossime settimane il
governatore presenterà infatti al consiglio regionale una legge che
imporrà all´Ilva, così come a tutte le altre aziende che producono in
Puglia, la riduzione delle emissioni inquinanti. «Stabiliremo un
cronoprogramma: più passa il tempo - dice Vendola - e più dovranno
tagliare. Altrimenti saremo costretti a farli chiudere».
La decapitazione ministeriale dei tecnici è stata scoperta dai pugliesi il
15 ottobre. «Convocati a Roma ci siamo trovati davanti il nuovo presidente
del nucleo di coordinamento scelto dal ministro Prestigiacomo - spiega
l´assessore all´Ambiente, Michele Losappio - Stranamente, più volte e con
grande enfasi, ha voluto sottolineare come le emissioni dell´Ilva siano
tutte nei limiti dell´attuale normativa nazionale». «Per la prima volta
poi - continua il direttore regionale dell´Arpa pugliese, il professor
Giorgio Assennato - al tavolo c´erano anche i tecnici dell´azienda».
«Insomma l´aria sembra cambiata, almeno al ministero» dice invece Vendola,
proprio lui che appena insediato aveva fatto proprio un piano industriale
d´accordo con la famiglia Riva. L´Ilva effettivamente ha speso 300 milioni
di euro per modernizzare gli impianti e ha dimostrato la possibilità di
ridurre le emissioni. «Non ha mantenuto però molti degli impegni presi -
continua il governatore pugliese - E soprattutto nel piano presentato al
Ministero parla di riduzioni delle emissioni di diossina molto lontane
rispetto alla nostra pretesa: indicano limiti tre volte superiori rispetto
a quelli che noi chiediamo». Ecco perché la Regione Puglia ha già
annunciato che se le carte in tavola non cambieranno, esprimerà parere
negativo al rilascio dell´Aia. Ma il parere non è vincolante. Da qui la
decisione di intraprendere la strada della legge regionale. «Qui si vuol
far credere - spiega ancora il presidente pugliese - che in realtà non c´è
niente da fare. Che o c´è la fabbrica con tutti i suoi veleni, o c´è una
salubrità mentale assediata dalla disoccupazione. Ci si mette davanti
all´opprimente aut aut che o si muore di cancro o si muore di fame. Invece
investendo nelle tecnologie quelle riduzioni possono arrivare. In caso
contrario, meglio una vita da povero che una morte sicura». L´Ilva negli
ultimi quattro anni ha prodotto utili per 2,5 miliardi. «E approfittando
del vantaggio competitivo che deriva dal non avere i rigori normativi di
altre aree d´Europa farà sempre più utili» dice Vendola. «In qualsiasi
parte d´Europa, Slovenia esclusa, l´Ilva fosse stata, avrebbe dovuto
chiudere o abbassare le emissioni» spiega il professor Assennato.
«Soltanto in Italia esiste una legge con dei limiti così alti». Il governo
pugliese, in più riprese, ha chiesto di cambiare quella norma sia al
governo di centrosinistra sia a quello di centrodestra. «Mai abbiamo avuto
risposte. E ora mi trovo con i dirigenti cambiati, con Emilio Riva, il
padrone dell´Ilva, come socio della Cai e sempre lui come principale
beneficiario della processione anti Kyoto del governo Berlusconi. Io ho il
dovere di mettere tutti gli interlocutori di fronte alle proprie
responsabilità».
Questo scontro istituzionale arriva dopo un altro, violentis- mo, avvenuto
quest´estate. Per motivare la richiesta di diminu- zione degli inquinanti,
e in particolare del benzoapi- rene, l´Arpa pugliese aveva allegato una
serie di analisi dell´Uni- versità di Bari. Soltanto da due anni, infatti,
l´Agenzia regiona- le per l´ambiente sta monito- rando l´Ilva. Il
direttore regiona le del ministero, Bruno Agrico- la, ha sostenuto che «le
campagne effettuate non pos sono essere ritenute valide». I criteri di
rilevamento, nel 2005 e nel 2006, non avrebbero rispettato quanto previsto
da una legge del 2007. In sostanza, avrebbero dovuto prevedere il futuro."

Leggi tutto il post...

In vendita l'acqua, bene pubblico.

Leggi l'articolo di Peacelink.

Leggi tutto il post...

Scandalo Cossiga



Intervista di A. Cangini (23/10/2008) al Senatore Francesco Cossiga. Un documento che andrebbe fatto leggere in ogni scuola. Clicca qui.

Leggi il commento di Beppe Grillo, in "Cossiga fuori dal Parlamento".

Demenza senile? Sadismo, arroganza, ostentazione di potere? Oppure una bomba contro il modus operandi di cui è pregna la nostra marcia democrazia? Sono comunque parole importanti, importantissime.

Leggi tutto il post...

Una rivoluzione per il nostro unico ambiente di vita possibile.

Greenpeace, Roma.
"Affrontare il cambiamento climatico attraverso una "rivoluzione energetica" pulita permetterebbe di risparmiare circa 14mila miliardi di euro nella spesa in combustibili fossili, oltre a sostenere l'occupazione. È lo scenario tracciato dal nuovo rapporto "Energy [R]evolution", presentato oggi da Greenpeace International ed EREC (European Renewable Energy Council)" Vedi la fonte originale e l'articolo di Repubblica.

Leggi tutto il post...

Greenpeace: azioni contro il carbone in Sardegna e a Genova

Dopo la nuova tappa a Civitavecchia, Greenpeace ancora in azione in Sardegna (incassando un ottimo risultato a Fiumesanto) e successivamente a Genova, per il terzo assalto di questa nuova mobilitazione.

Leggi tutto il post...

24 ottobre 2008

Linux Day, festa del Software libero



"Basta portare un computer o una chiavetta usb per installare gratuitamente la distribuzione più adatta alle singole esigenze". Clicca qui per leggere l'articolo di Repubblica.

Leggi tutto il post...

23 ottobre 2008

Vota il sondaggio

Il quesito sul sito del Sole24Ore:

"Pacchetto clima, giusta o sbagliata la richiesta dell'Italia alla Ue di tempi di applicazione più lunghi?"

Clicca qui per votare

Ricordiamo che 2 giorni fa, mentre in Europa si discuteva della necessità di chiudere il pacchetto clima per tentare di ridurre la possibilità di futuri disastri ambientali planetari, in Italia i pòrci Scaroni e Conti rispondevano parlando di stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo. Come dire che per risolvere i problemi della scuola italiana basterà inviare un cd-rom con esercizi a tutte le famiglie italiane. Ridicolo e offensivo.

Leggi tutto il post...

Per un futuro dell'Etruria senza cancellare l'Etruria

Comunicato stampa, riceviamo e pubblichiamo
Nel 1823 veniva stampata una raccolta di documenti intitolata "I Pascoli Comunali Cornetani". Il volume narra la lotta degli Agricoltori di Corneto (l'odierna Tarquinia) a difesa dell'uso civico a pascolo di cui godevano da tempo immemorabile. A partire dalla metà del '700 era iniziato l'esproprio, di fatto un latrocinio, di antichissimi diritti di uso civico da parte di potenti famiglie, romane per lo più, che invocando i principi della fisiocrazia ottenevano i decreti papali che le rendevano padrone assolute di terre prima destinate a pascolo comune.

Gli agricoltori, da una stagione all'altra, si ritrovavano a dover affittare, e a caro prezzo, i terreni di cui fino a poco prima erano stati comproprietari. Nel 2007 la Regione Lazio pubblica il volume 'L'agricoltura del Lazio - il nuovo Made in Italy'. Tarquinia è posta fra le aree rurali "a dinamicità socio-economica, con popolazione giovane, agricoltura intensiva e di qualità". La positività della classificazione è tutta negli aggettivi usati, fra i quali è importante sottolineare giovane. Popolazione giovane che è presente nel nostro Comune, impegnata nell'agricoltura, e non è andata via mantenendo vivo il lavoro difeso dagli Agricoltori nel 1823. Ma oggi non è possibile garantire a quella popolazione giovane lo stesso fertile terreno per l' agricoltura intensiva e di qualità, perché l'industrializzazione, l'inquinamento, le infrastrutture imposte, e non necessarie, degradano questo fertile territorio della Maremma. La storia si ripete. Oggi, come nel 1823, gli agricoltori, giovani e non giovani, si vedono di nuovo protagonisti di una strenua resistenza per difendere queste terre da un'aggressione nuova e molto più subdola. Oggi vi è un disegno strategico per industrializzare il territorio di Tarquinia dimenticando il monito degli scienziati: "è un errore snaturare la vocazione della vostra città da agricola e turistica, a industriale". Ma nel nostro Comune non si viaggia in questa direzione. Nel nostro Comune si compie l'esproprio dei terreni coltivabili. L'industrializzazione modifica profondamente le strutture economiche, favorendo l'infiltrazione mafiosa, come denunciato molto esplicitamente dal sostituto procuratore antimafia che si è occupato di questo territorio. Vi è la perdita di beni concreti o astratti ad alto valore umano e naturale, sostituiti da rumori, diossine, metalli pesanti, aumento del traffico di auto e tir, lavoro alienante, aumento significativo di popolazione attratta dal lavoro e non da un gruppo umano che si propone con i suoi stili di vita, le sue tradizioni, le sue bellezze naturali e culturali. La sfida è esattamente quella opposta: far crescere Tarquinia puntando sulla sua agricoltura nel modo corretto che i tempi richiedono. Al Polo Nord la temperatura in questo momento è di 5° sopra la norma, la botta sta arrivando e la crisi economica che è appena iniziata è solo un'avvisaglia di quello che ci aspetta: la recessione è iniziata e, considerato che uno dei principali motivi della crisi attuale è la questione del clima, come ha ben capito Obama, tutto quello che fa inquinamento sarà odiato. Tarquinia è un piccolo ecosistema da difendere: l'inquinamento, l'aumento del traffico, il divenire terra di conquista di famiglie mafiose la mortificano e rendono i luoghi della democrazia, vanto di questa città dall'epoca comunale, luoghi del baratto senza fine per facili carriere politiche e sanitarie, nelle grandi società energetiche, e carriere legate ad un successo amministrativo che ha bisogno di soldi, non importa da dove provengono quei soldi. Per questi motivi si approva la centrale a carbone, la zona industriale, la distruzione della Frasca e di S. Agostino, la centrale a finta biomassa a ridosso della Roccaccia e, ultima in ordine di tempo, l'autostrada, mentre non viene ingrandita e messa in sicurezza l'Aurelia dove la gente continua a morire. Oggi entrare nei luoghi della democrazia diventa sempre più faticoso, si respira un'aria pesante, cinica, ignorante, bocche che non si aprono e mani che si alzano e concludono contratti a tornaconto personale. Quando siamo andati a votare le clausole del contratto erano altre. Martedì 21 ottobre, ore 18.00, al consiglio comunale di Tarquinia tocca all'autostrada. Il Comitato dei Cittadini Liberi sarà lì, a denunciare il misfatto. Invitiamo tutta la popolazione a partecipare.

Comitato dei Cittadini Liberi

http://cittadiniliberi.blogspot.com/

www.nocoketarquinia.splinder.com

Leggi tutto il post...

20 ottobre 2008

"No carbone. Seconda tappa in Sardegna!"

Comunicato di Greenpeace Italia
"Caro/a amico/a,

Continua il tour dell’Arctic Sunrise contro il carbone. Seconda tappa, la centrale di Fiume Santo in Sardegna. Questa mattina, infatti, gli attivisti di Greenpeace hanno bloccato il nastro trasportatore dell’impianto, oggi proprietà di E.ON. La protesta è contro i piani di espansione del carbone della Regione Sardegna. Perché la vera alternativa è rilanciare l’eolico nell’isola, creando così oltre 7.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020.

Il “Quit Coal Tour” – cominciato giovedì scorso con un’azione alla centrale di Civitavecchia – punta a diffondere in Europa il messaggio di una rivoluzione energetica pulita in vista della Conferenza sui Cambiamenti Climatici dell’ONU del prossimo dicembre. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica sono fondamentali per ridurre le emissioni di CO2 e creare nuove opportunità di lavoro.

La Regione Sardegna deve rivedere la proposta del suo piano energetico e togliere ogni limite all’eolico. L’ostilità del governatore Renato Soru all’energia prodotta dal vento blocca migliaia di posti di lavoro per far spazio al carbone. La Sardegna è una regione strategica per lo sviluppo dell’eolico in Italia. Secondo il rapporto presentato recentemente da ANEV, la Sardegna potrebbe installare – nel pieno rispetto del paesaggio e dell’ambiente – circa 1750 MW al 2020, dando occupazione a oltre 7.000 persone, producendo circa 3 miliardi di kilowattora (il 25% del consumo interno della regione). Prodotta con il carbone, questa energia emetterebbe oltre 2 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

Come sai, tutto ciò rischia di allontanare ulteriormente l’Italia dagli obiettivi italiani di riduzione delle emissioni di gas serra, previsti dal Protocollo di Kyoto contro i cambiamenti climatici. Il ritardo che il nostro paese ha finora accumulato, infatti, è pari a 50 milioni di tonnellate l’anno. Se non lo hai già fatto, firma la petizione di Greenpeace. per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita E invita tutti i tuoi amici a fare lo stesso.

Grazie per il tuo aiuto!

Francesco Tedesco
Campagna Energia e clima
Greenpeace Italia

PS: Spedisci questo messaggio a tutti i tuoi amici interessati a combattere i cambiamenti climatici."

Leggi tutto il post...

CIA "Si all’adeguamento della strada statale Aurelia,no all’autostrada"

Comunicato della Confederazione Italiana Agricoltori

"La confederazione italiana agricoltori di Tarquinia,da sempre attenta alle problematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente e per la sicurezza alimentare esprime la sua assoluta contrarietà al progetto di “autostrada” sul territorio di Tarquinia.
Siamo convinti,che tutte le battaglie fatte in passato contro l’autostrada ,non possano essere buttate nel dimenticatoio,le ragioni che univano le popolazioni il
mondo agricolo e quello politico siano ancora attuali. La proposta di approvazione da parte del comune di Tarquinia alla realizzazione dell’autostrada è un colpo di spugna che la politica vuole realizzare ai danni delle popolazioni di questo territorio,a cui si chiede ancora una volta di subire in silenzio una “servitù”,
troppo impattante per l’ambiente e per l’agricoltura.
Riteniamo che i cittadini di Tarquinia non siano stati sufficientemente informati sulla nuova proposta di “autostrada”,che utilizza ingannevolmente la parola adeguamento della strada statale Aurelia in autostrada di tipo “A”,di fatto propone una seconda arteria di 25,5 mt di sede stradale (da calcolare in più i metri di
distanza di sicurezza dall’autostrada) e di 4.00-7.00 mt di altezza rispetto
all’Aurelia.
Questo territorio deve essere difeso per poter esprimere ancora la sua vocazione agricola e turistica,ecco perché siamo contro le scelte scellerate come quelle della riconversione a carbone di Tvn a Civitavecchia,e quella dell’autostrada che per la sua realizzazione taglierà in due,la città riversando tonnellate di cemento su
centinaia di ettari di terreni agricoli. Noi eravamo e siamo convinti che si debba realizzare l’adeguamento dell’Aurelia in un’arteria più sicura e più efficiente rispetto al problema di mobilità del tratto Grosseto-Civitavecchia,tenendo sempre nel dovuto conto l’impatto sull’ambiente e il diritto di insistenza
degli agricoltori sulla propria terra,che con gli espropri verrebbe
meno.
La confederazione italiana agricoltori,comincia a chiedersi: ma cosa hanno deciso di fare di questo territorio?"

Leggi tutto il post...